Fanatixmo, totałitarixmo, culto de ła personałetà, omo màsa

Fanatixmo, totałitarixmo, culto de ła personałetà, omo màsa

Messaggioda Berto » gio set 24, 2015 8:35 pm

Fanatixmo, totałitarixmo, culto de ła personałetà, omo màsa/massa
viewtopic.php?f=188&t=1871


Fanatixmo
https://it.wikipedia.org/wiki/Fanatismo
L'etimologia della parola fanatismo – usata quasi sempre in accezione negativa – deriva dalla sfera religiosa e porta al latino «fanaticum, "ispirato da una divinità, invasato da estro divino", derivato di fanum "tempio", vc. da avvicinare a fas "diritto sacro"». La radice latina fas indica, in effetti, un'azione di tipo religioso.
Altra ipotesi è una relazione con l'arabo "fanā'", annichilimento, distruzione, nell'amore per il divino.
Dall'etimologia appare evidente che caratteristica del fanatismo è una vena di follia, accompagnata o addirittura causata da una credenza autentica e sincera, da uno zelo eccessivo ed acritico, particolarmente per una causa religiosa, amorosa oppure politica o con un entusiasmo ossessivo per un passatempo, hobby oppure una persona.



Totałitarixmo
https://it.wikipedia.org/wiki/Totalitarismo
Il concetto di totalitarismo è un idealtipo usato da alcuni scienziati politici e storici per spiegare le caratteristiche di alcuni regimi nati nel XX secolo, che mobilitarono intere popolazioni nel nome di un'ideologia o di una nazione.
È il termine più usato dagli storici per definire un tipo di regime politico, affermatosi nel XX secolo al quale possono essere ricondotti il nazismo, il fascismo e il marxismo-leninismo di matrice stalinista. Il regime totalitario è caratterizzato soprattutto dal tentativo di controllare capillarmente la società in tutti gli ambiti di vita, imponendo l'assimilazione di un'ideologia: il partito unico che controlla lo Stato non si limita cioè a imporre delle direttive, ma vuole mutare radicalmente il modo di pensare e di vivere della società stessa.

Il termine totalitarismo, inoltre, è usato nel linguaggio politico, storico e filosofico[1] per indicare "la dottrina o la prassi dello stato totalitario", cioè di qualsiasi stato intenda ingerire nell'intera vita, anche privata, dei suoi cittadini, al punto da identificarsi in essi o da far identificare essi nello Stato.


Masifecansa, masificasion
https://it.wikipedia.org/wiki/Massificazione
Con il termine massificazione si indica un fenomeno sociale e politico, tipico della contemporaneità, caratterizzato dall'annullamento dell'individuo e della sua singolarità, nella totalità della massa come aggregato variegato e informe.


Coulto de ła personałetà
https://it.wikipedia.org/wiki/Culto_del ... alit%C3%A0
Il culto della personalità è una forma di idolatria sociale che generalmente si configura nell'assoluta devozione a un leader, solitamente politico o religioso, attraverso l'esaltazione del pensiero e delle capacità, tanto da attribuirgli doti di infallibilità.
Per estensione, l'espressione può anche descrivere l'ossessione dei mass media nei confronti delle celebrità, o la gestione guidata dall'egocentrismo in un'impresa commerciale o industriale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Fanatixmo

Messaggioda Berto » gio set 24, 2015 8:36 pm

Comounixmo stałinista e çinexe
https://it.wikipedia.org/wiki/Stalinismo


Putin liquida il padre della rivoluzione: «Lenin ha distrutto la Russia storica»
di Franco Bianchini
venerdì 22 gennaio 2016
http://www.secoloditalia.it/2016/01/put ... ia-storica

Il presidente Putin ha criticato aspramente le idee – e i risultati – del padre della rivoluzione russa Vladimir Lenin, che secondo il leader del Cremlino hanno portato alla distruzione della “Russia storica”: «Gestire l’andamento del proprio pensiero è giusto, solo che questo pensiero deve portare a risultati corretti e non a quelli di Lenin», ha detto Putin durante un incontro coi vertici dell’accademia delle Scienze della Russia. «È stato proprio questo modo di pensare che ha portato al crollo dell’Unione Sovietica; ci sono state molte idee del genere, come l’autonomizzazione… hanno messo una bomba atomica sotto l’edificio che si chiama Russia.
La bomba poi è esplosa. La rivoluzione mondiale – ha chiosato Putin rispondendo al capo dell’Istituto Kurciatov, che aveva citato una poesia di Pasternak su Lenin – non ci serviva».

La svolta di Putin sul “mostro sacro” del comunismo sovietico
Una svolta significativa, quella di Putin, perché Lenin fu uno dei principali pensatori marxisti, il promotore e l’indiscusso leader della corrente bolscevica, l’animatore della rivoluzione d’ottobre e il fondatore dello stato sovietico. Formatosi negli ambienti rivoluzionari populisti, venne a contatto con il pensiero marxista frequentando i circoli operai e socialisti di Pietroburgo.
Ma non solo. C’è un’altra questione in ballo: bisogna evitare un’escalation della tensione dopo le parole di Ramzan Kadyrov sulla “opposizione extra-sistemica” e «leggere con calma quello che lui ha detto», ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Il luogotenente in Cecenia del Cremlino, Ramzan Kadyrov, qualche giorno fa ha definito «nemici del popolo e traditori» gli oppositori del governo russo.



Totalitarixmo Corea del Nord
https://it.wikipedia.org/wiki/Corea_del_Nord
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Re: Fanatixmo

Messaggioda Berto » gio set 24, 2015 9:47 pm

Nasixmo
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Re: Fanatixmo, totałitarixmo, culto de ła personałetà

Messaggioda Berto » mar ott 27, 2015 8:45 am

.
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Re: Fanatixmo, totałitarixmo, culto de ła personałetà, omo m

Messaggioda Berto » mar ott 27, 2015 8:53 am

Massacro a La Mecca durante il pellegrinaggio Hajj: oltre 700 vittime
Ressa e bombe: 3 mila morti dal 1990
La calca travolge la folla. Le persone calpestate e soffocate. Polemica sull’accoglienza.
Il ministro: «I fedeli non hanno rispettato le indicazioni sugli orari». Al via inchiesta
24 settembre 2015

http://www.corriere.it/esteri/15_settem ... 1b69.shtml

Un massacro dalle dimensioni impressionanti. I dati, quelli drammatici che raccontano una strage in un luogo sacro, a La Mecca, in Arabia Saudita, s’ingrossano sempre di più. Soffocati, calpestati. L’ultimo bilancio è di 717 fedeli morti e oltre 800 feriti per la calca formatasi durante il pellegrinaggio musulmano annuale dell’Hajj, cui partecipano circa tre milioni di persone. Lo riferiscono le televisioni panarabe Al Jazeera e Al Arabiya. Quest’ultima precisa che la ressa è stata provocata da «una fuga improvvisa» e le morti sono avvenute principalmente per soffocamento .

Sul luogo del disastro sono arrivate oltre 200 ambulanze e sono al lavoro 4 mila volontari. L’incidente è avvenuto nella zona di Mina, che si trova a circa 15 chilometri da La Mecca, nella tendopoli dove alloggiano i pellegrini durante le celebrazioni e dove avviene il rituale che viene chiamato lapidazione de diavolo. Nel giorno in cui i musulmani in tutto il mondo celebrano Aid al-Adha, la Festa del sacrificio, i pellegrini, vestiti con l’Ihram, la tradizionale veste bianca, lanciano sassolini contro tre steli che rappresentano il demonio, proprio come fece Maometto 1400 anni fa. Pochi giorni fa una gru era caduta sul luogo del pellegrinaggio, causando più di cento morti.

La dinamica della tragedia

La tragedia è avvenuta quando i fedeli si dirigevano dai loro accampamenti verso il luogo in cui oggi dovevano compiere il rituale della lapidazione delle tre colonne, che simboleggia la lapidazione delle tentazioni del diavolo, nel terzo giorno di Hajj. I pellegrini erano tornati dalla vicina zona di Muzdalifa, dove avevano trascorso la notte e avevano raccolto i sassi da lanciare contro le colonne di Satana. Inoltre questa mattina avevano già compiuto la preghiera comunitaria che segna l’inizio della Id al-Adha, cioè la festa musulmana del sacrificio. Con questo rituale i musulmani ricordano il sacrificio di Abramo che, secondo la tradizione dell’islam, per amore di Dio offrì la vita del suo primogenito Ismaele. Il principe della corona saudita, Mohammed bin Nayef, capo del Consiglio supremo dell’Hajj , ha ordinato la formazione di una commissione d’inchiesta per fare chiarezza sull’incidente

I precedenti

Le resse, durante le concitate fasi della cerimonia, non sono rare. Tra i precedenti più gravi, l’incidente avvenuto nel gennaio 2006 quando nella calca rimasero schiacciati 364 fedeli. Altri 244 pellegrini erano morti nel 2004, 180 nel 1998, sempre per colpa della alca, e 340 nel 199, questa volta in un incendio, poi altre 270 nel 1994. Ma l’incidente più grave risale al 1990, quando 1426 pellegrini morirono per la calca in un tunnel che portava ai luoghi sacri de La Mecca.


Moskea o no moskea se ga da dimandarlo ai çitadini
viewtopic.php?f=24&t=1378

Endonexia, sud est axiatego e ixlam
viewtopic.php?f=188&t=1893

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 10/126.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 10/410.jpg
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Re: Fanatixmo, totałitarixmo, culto de ła personałetà, omo m

Messaggioda Berto » mar ott 27, 2015 8:54 am

Perché ho lasciato l’Islam – di Alì Sina

http://islamicamentando.altervista.org/ ... li-sina-3/

Mi viene spesso chiesto perché abbia abbandonato l’Islam. Per assurdo che possa sembrare, alcuni Musulmani non riescono neanche ad immaginare l’idea che lasciare l’Islam sia una possibilità, o che sia possibile che qualcuno lo possa solo considerare. Piuttosto che accettare il fatto che le persone abbiano facoltà di pensare e che possano addirittura decidere che l’Islam non faccia per loro arrivano persino a credere che coloro che lasciano l’Islam siano agenti mercenari al soldo degli Ebrei per sviare i credenti.

Quelle che seguono sono le mie ragioni.

Fino a pochi anni fa ero solito pensare che la mia fede nell’Islam non fosse basata sulla cieca imitazione ma che si trattasse piuttosto del risultato di anni di investigazione e di ricerca. Il fatto di aver letto molti libri sull’Islam, scritti da persone di cui approvavo il pensiero aumentava la mia convinzione di aver trovato la verità. Tutte le mie ricerche (sempre di parte) confermavano la mia fede. Proprio come gli altri Musulmani ero solito credere che per imparare qualcosa sia necessario attingere direttamente alle fonti. Naturalmente la fonte dell’Islam è il Corano le hadith e i libri scritti da studiosi Musulmani. Di conseguenza, non sentivo la necessità di cercare altrove per trovare la verità, dal momento che ero convinto di averla già trovata. Come dicono i Musulmani, “Talare ilm ba’d az wossule ma’loom mazmoom“. La ricerca della conoscenza dopo averla già ottenuta è inutile.

Adesso mi rendo conto come questo sia stato un errore. Cosa dovremmo fare per conoscere la verità di un culto o di una setta fanatica? E’ forse sufficiente rifarsi a ciò che dicono il suo capo e i suoi seguaci? Non sarebbe forse più saggio ampliare le nostre ricerche e scoprire cosa le altre persone hanno da dire su di loro? Bisognerebbe analizzare razionalmente e fare un’analisi critica delle prove. Questo è molto differente dall’approccio islamico che è basato interamente sulla fede e sulla credenza.

Suppongo che sia stata la mia familiarità con i valori umanisti dell’occidente a rendermi più sensibile e a stimolare la mia attrazione per la democrazia, la libertà di pensiero, i diritti umani e l’uguaglianza. Fu allora che quando rilessi il Corano incontrai cose che non erano compatibili con i miei valori umanisti. Mi sentivo sotto stress e a disagio nel leggere comandamenti come questi:

Corano 3:90
Ma coloro che rifiutano la Fede dopo averla accettata, e proseguono nel loro schernire la fede, – mai sarà accettato il loro pentimento; perché sono coloro che sono stati sviati.

Corano 16:106
Chiunque che, dopo aver accettato la fede in Allah, pronuncia l’Infedeltà – eccetto sotto costrizioni, con il cuore restante saldo nella Fede – ma così da aprire il loro petto all’Infedeltà, su di loro è l’Ira di Allah, e per loro vi sarà una terribile Punizione.

Si potrebbe pensare che la terribile punizione ivi menzionata sia relativa all’aldilà. Ma Maometto si assicurò che queste persone ricevano la loro punizione anche in questo mondo:

Corano 9:14
Combatteteli, e che Allah li punisca con le vostre mani, li ricopra con onta, aiuti (la vostra vittoria) contro di loro, curi i petti dei Credenti.

Ci sono anche Hadith che dicono chiaramente “Così, dovunque voi li troviate, uccideteli, poiché vi sarà una ricompensa per i loro uccisori nel Giorno della Risurrezione.”

Altrove leggiamo:

Sahih Bukhari Volume 4, Libro 52, Numero 260
Ali bruciò alcune persone e la notizia giunse ad Ibn ‘Abbas, che disse, “Fossi stato io al suo posto non li avrei bruciati, perché il Profeta ha detto, ‘Non punite (nessuno) con la Punizione di Allah.’ Ma non c’è dubbio che li avrei uccisi, poiché il Profeta ha detto, ‘Se qualcuno (un Musulmano) abbandona la sua religione, uccidetelo.’ “

Trovai molti racconti sulla brutalità di Maometto come questa storia:

Sahih Bukhari Volume 4, Libro 52, Numero 261
Otto uomini della tribù di ‘Ukil giunsero al Profeta e trovarono il clima di Medina inadatto per loro. Così, essi dissero, “O Apostolo di allah! Forniscici del latte.” L’Apostolo di Allah disse, “Vi consiglio di unirvi ai pastori dei cammelli.” Così questi andarono e bevvero del latte e dell’urina dei cammelli (come medicina) finché non divennero grassi e in salute. Quindi uccisero il pastore e guidarono via i cammelli, e divennero infedeli dopo essere stati Musulmani. Quando il Profeta fu informato da una persona che gridava chiedendo aiuto, mandò alcuni uomini all’inseguimento, e prima che il sole sorse alto, questi gli furono portati innanzi, ed egli gli fece tagliare mani e piedi. Quindi chiese dei chiodi, che vennero scaldati e passati sopra i loro occhi, e furono lasciati in Harra (si tratta di un altopiano roccioso presso Medina). Domandarono dell’acqua, e nessuno gliene fornì finché non morirono.

E da una traduzione parziale di:

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4339
Narrato da Aisha, Ummul Mu’minin
L’Apostolo di Allah (sia pace su di lui) disse: “Il sangue di un uomo Musulmano che afferma che non vi è Dio al di fuori di Allah e che Muhammad è l’Apostolo di Allah non dovrebbe essere sparso legittimamente eccetto che per una di queste tre ragioni: un uomo che si rende colpevole di fornicazione dopo il matrimonio, nel cui caso andrà lapidato; uno che si erge a combattere contro Allah e il Suo Apostolo, nel cui caso dovrà essere ucciso o crocifisso o esiliato dalla terra; o uno che commette omicidio nel cui caso sarà ucciso.

Più leggevo e più mettevo in discussione il senso di Giustizia di Muhammad. Quanto segue è scioccante. Oso affermare che qualunque persona che legga e non sia colta da un profondo disgusto abbia molta strada da fare prima di essere definito umano.

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4348
Narrato da Abdullah Ibn Abbas:
Un cieco aveva una schiava matrona che era solita abusare verbalmente del Profeta (che la pace sia su di lui) e schernirlo. Egli glielo proibì ma lei non si fermò. Egli la mise in guardia dal continuare ma lei non abbandonò il suo costume. Una notte questa prese ad offendere il Profeta (che la pace sia su di lui) e ad abusare verbalmente di lui. Così questi prese un pugnale, lo pose sul suo stomaco, premette e la uccise. Un bambino che uscì dalle sue gambe era cosparso del suo sangue. Quando giunse la mattina, il Profeta (che la pace sia su di lui) venne informato di questo.
Egli riunì le persone e disse: “Mi rivolgo in nome di Allah all’uomo che ha compiuto questa azione e mi rivolgo a lui per il mio diritto su di lui chiedendo che si alzi”. Saltando sui colli delle persone e tremando l’uomo si alzò. Egli si sedette innanzi al Profeta (che la pace sia su di lui) e disse: “Apostolo di Allah! Io sono il suo padrone; lei era solito abusare verbalmente di te e schernirti. Glielo proibii, ma lei non si fermò, e la misi in guardia, ma lei non abbandonò il suo costume. Ho avuto due figli [belli] come perle da lei, e lei era la mia compagna. La scorsa notte ha cominciato ad abusare verbalmente di te e schernirti. Così ho preso un coltello, l’ho posto sul suo stomaco, e spinsi finché non la uccisi.
Allora il Profeta (che la pace sia su di lui) disse: “Oh siate testimoni, nessuna rappresaglia [riscatto, punizione] è pagabile contro il suo sangue.”

Sentii che questa storia era una manifesta ingiustizia. Muhammad ha perdonato un uomo che aveva ucciso una donna incinta solo perché questi gli ha detto che lei aveva insultato il Profeta!

(Gli Arabi erano soliti dormire con le loro schiave/balie. Il Corano perpetua questa tradizione, vedi C. 33:52. Maometto stesso giacque con Mariyah la schiava/balia di Hafsa, sua moglie, senza sposarla).

Perdonare qualcuno per aver ucciso un’altra creatura umana solo perché questi ha detto che lei aveva insultato maometto è inaccettabile. E se l’uomo stesse mentendo per sfuggire alla sua punizione? Che cosa dobbiamo pensare del senso di Giustizia di Maometto leggendo questa storia? Nel corso degli ultimi 1400 anni, quanti mariti saranno scampati alla punizione per aver ucciso le loro mogli innocenti semplicemente accusandole di aver pronunziato blasfemie contro il Profeta di Dio, e l’hanno fatta franca grazie a questa Hadith?

Qui ce n’è un’altra:

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4349
Narrato da Ali ibn Abu Talib:
Un’ebrea era solita abusare verbalmente del Profeta (che la pace sia su di lui) e schernirlo. Un uomo la strangolò finché non morì. L’Apostolo di Allah (che la pace sia su di lui) dichiarò che nessun riscatto doveva essere pagato per il suo sangue.

Non è stato facile leggere queste storie senza restare turbato.

Non potevo più accettare il trattamento brutale di coloro che non accettavano l’Islam. La fede è un fatto personale. Non potevo più accettare che la punizione di qualcuno che critichi qualsivoglia religione sia la morte.

Ecco come Maometto si comportava con gli infedeli:

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4359
Narrato da Abdullah ibn Abbas:
Il verso “La punizione di coloro che intraprendono guerra contro Allah e il suo Apostolo, e si battono con forza per spargere corruzione in terra è l’esecuzione, o la crocifissione, o il tagli di mani e piedi su lati opposti o l’esilio dalla nazione… Egli è misericordioso” venne rivelato riguardo ai politeisti. Se qualunque di loro si pente prima di essere arrestato, questo non lo pone al riparo dall’infliggergli la punizione prescritta per lui, che egli merita.

Come può un messaggero di Dio mutilare e crocifiggere le persone soltanto perché hanno posto resistenza all’accettarlo? Una simile persona può davvero essere un messaggero di Dio? Non c’era forse un uomo migliore, con maggior senso etico e morale in grado di sostenere una simile responsabilità?

Non potevo accettare il fatto che Maometto avesse sterminato 900 ebrei in un giorno, dopo averli catturati in un raid che egli stesso aveva iniziato. Ho letto la storia seguente e ho tremato:

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4390
Narrato da Atiyyah al-Qurazi:
Io ero tra i prigionieri dei Banu Qurayzah. Loro (I Compagni del profeta) ci esaminarono, e quelli a cui erano cominciati a crescere i peli (pubici) vennero uccisi, e coloro che non ne avevano non vennero uccisi. Io ero tra coloro cui ancora non erano cresciuti i peli.

Trovai scioccante anche la storia seguente:

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4396
Narrato da Jabir ibn Abdullah:
Un ladro venne portato davanti al Profeta (che la pace sia su di lui). Egli disse: “Uccidetelo.” La gente disse: “E’ colpevole di furto, Apostolo di Allah!” Allora egli disse: “Tagliate la sua mano.” Così la sua mano (destra) gli fu tagliata. Venne portato innanzi a lui una seconda volta ed egli disse: “Uccidetelo.” La gente disse: “E’ colpevole di furto, Apostolo di Allah!” Allora egli disse: “Tagliate il suo piede.” Così il suo piede (sinistro) gli fu tagliato. Venne portato innanzi a lui una terza volta ed egli disse: “Uccidetelo.” La gente disse: “E’ colpevole di furto, Apostolo di Allah!” Così egli disse: “Tagliate la sua mano.” (così la sua mano (sinistra) gli fu tagliata) Venne portato innanzi a lui una quarta volta ed egli disse: “Uccidetelo.” La gente disse: “E’ colpevole di furto, Apostolo di Allah!” Così egli disse: “Tagliate il suo piede.” Così il suo piede (destro) gli fu tagliato. Gli venne portato una quinta volta ed egli disse: “Uccidetelo.” Così lo portarono via e lo uccisero. Quindi lo trascinammo via e lo gettammo in un pozzo e gettammo pietre sopra di lui.

Sembra che Maometto giudicasse le persone prima di ascoltare il caso. Detto questo, tagliare la mano di un ladro non gli lascia nessun altro mezzo di sussistenza se non elemosinare, che sarebbe difficile dal momento che è diffamato come ladro e quindi odiato dalla gente. Di conseguenza reiterare il suo crimine diventa il suo solo mezzo per sopravvivere.

Dopo aver vissuto per molti anni in Occidente ed essere stato accolto amichevolmente da persone di altre religioni o senza nessuna religione, che mi amavano e mi accettavano come loro amico, che mi ammettevano nelle loro vite e nei loro cuori, non potevo più accettare il seguente mandato del Corano come parola di Dio:

Corano 58:22
Non troverai nessuno, tra la gente che crede in Allah e nell’Ultimo Giorno, che sia amico di coloro che si oppongono ad Allah e al Suo Messaggero, fossero anche i loro padri, i loro figli, i loro fratelli o appartenessero al loro clan.

Corano 3:118-120
O voi che credete! Non prendete come vostri bitaanah (consiglieri, consulenti, protettori, aiutanti, amici, ecc.) coloro che sono al di fuori della vostra religione (pagani, Ebrei, Cristiani ed ipocriti) giacché costoro non desisteranno dal fare del loro meglio per corrompervi. Essi desiderano il vostro male grandemente. L’odio è già apparso sulle loro bocche, ma ciò che i loro petti nascondono è assai peggiore. Invero Noi abbiamo reso chiaro a voi le aayaat (prove, evidenza, versi), se voi li capite. Lo! Voi siete coloro che amano ma essi non vi amano, e voi credete in tutte le Scritture [cioè voi credete nella Tawraat e nell’Injeel, mentre essi non credono al vostro Libro (il Corano)]. E quando vi incontrano, loro dicono, “Noi crediamo.” Ma quando sono soli, mordono le punte delle loro dita pensando a voi pieni d’ira. Di’, “Perisci nella tua ira. Certamente Allah sa cosa c’è nei cuori (tutti i segreti).” Se vi accade del bene, ciò li addolora, ma se del male si abbatte su di voi, loro ne gioiscono…

E anche:

Corano 5:51
O voi che credete! Non prendete gli Ebrei e i Cristiani come awliya’ (amici, protettori, aiutanti, ecc.), loro sono awliya’ gli uni con gli altri.

Scoprii anche che questa affermazione è falsa. La prova è nella crisi tra Bosnia e Kosovo; quando dei paesi Cristiani, hanno mosso guerra contro un altro paese Cristiano, per liberare dei Musulmani. Molti dottori Ebraici si sono offerti volontari per aiutare i rifugiati Kosovari, nonostante il fatto che durante la Seconda Guerra Mondiale, gli stessi Musulmani Albanesi si siano schierati dalla parte di Hitler e l’abbiano aiutato nel suo olocausto contro gli Ebrei.

Mi fu allora chiaro che i Musulmani sono accettati da tutte le persone, da tutti gli infedeli del mondo e nonostante ciò il nostro profeta voleva che noi li odiassimo, ci dissociassimo da loro, li costringessimo ad adottare il nostro stile di vita o li uccidessimo, soggiogandoli e costringendoli a pagare la Jizya. Che idiozia! Che uomo patetico! Che essere inumano! Non mi meraviglio che vi sia un odio così incomprensibile verso l’Occidente e gli Ebrei tra i Musulmani. Era Maometto ad aver seminato l’odio e il sospetto dei non credenti tra i suoi seguaci. Come possono i Musulmani integrarsi con le altre nazioni quando continuano a considerare questi odiosi messaggi del Corano come parola di Dio?

Ci sono molti Musulmani che sono immigrati in paesi non-Musulmani e vengono accolti a braccia aperte. Molti di loro si danno alla politica e diventano parte dell’elite dominante. Non soffrono nessuna discriminazione nei paesi non Islamici. Ma guardate come il loro Santo Profeta dice loro di trattare i non Musulmani laddove sono in minoranza:

Corano 9:29
Combattete coloro che non credono in Allah né nell’Ultimo Giorno, e non considerano proibito ciò che è stato proibito da Allah e dal Suo Messaggero, né riconoscono la religione della Verità, (anche se sono) della Gente del Libro, finché non paghino la Jizya con sottomissione, e si sentano sottomessi.

Trovo che i versi seguenti vadano completamente contro la mia coscienza. Io amo tutta l’umanità e desidero che tutti siano felici in questo mondo e perdonati nel seguente. Ma il mio Santo Profeta mi ha avvertito di non cercare perdono per gli infedeli anche se si trattasse dei miei parenti e dei miei cari.

Corano 9:113
Non è appropriato per il Profeta e coloro che credono di chiedere il perdono di Allah per i mushrikeen, anche se fossero del tuo stesso sangue, dopo che divenne chiaro per loro che sono abitanti del Fuoco (perché sono morti in uno stato di non-credenza).

Il Corano e le Hadith sono pieni di versi oltraggiosi come questo e per me sono una chiara prova che Maometto non era un profeta, ma il capo di un culto. Costringere le persone a denunziare la loro stessa famiglia è degno di un culto. Era un impostore che ha mentito così apertamente e con tale forza che la gente ignorante del suo tempo credette in lui. Dopo di lui le generazioni seguenti hanno fatto da cassa di risonanza per queste menzogne passandole ai loro discendenti.

Il mio rifiuto dell’Islam non è basato sulle azioni sbagliate dei Musulmani, ma sugli insegnamenti sbagliati del loro libro sacro e le terribili azioni del loro profeta. Molte crudeltà ed odiosi atti di violenza, perpetrati dai Musulmani nel corso dei secoli furono ispirati dal Corano e dalla Sunna (l’esempio di vita del profeta). E’ per questo che io condanno l’ISLAM per le cattive azioni che compiono i Musulmani. Qualsiasi sforzo di umanizzare l’Islam è una perdita di tempo. L’ostacolo a qualsiasi riforma è il Corano. Il nemico è l’Islam ed è proprio questo il bersaglio dei miei attacchi. Io faccio questo, nonostante sappia di essere diventato un magnete per l’odio di migliaia di fanatici Musulmani e che la mia stessa vita possa essere in pericolo. Ma so anche che eradicando l’Islam noi possiamo salvare il mondo dal pericolo di una catastrofe che altrimenti incombe sulle nostre teste e che può causare disastri peggiori delle due Guerre Mondiali messe assieme. Lo sradicamento dell’Islam significa riportare la pace e la civiltà tra gli uomini, la democrazia e la prosperità al mondo Musulmano.
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Re: Fanatixmo, totałitarixmo, culto de ła personałetà, omo m

Messaggioda Berto » mar ott 27, 2015 8:54 am

Culto de ła personałetà exaltasion de Maometo


Maometo secondo Silvia Layla Oliveti
https://www.facebook.com/notes/moviment ... 7608746955

IL PROFETA MUHAMMAD VISTO DA MOLTI NON MUSULMANI.
19 settembre 2012 alle ore 21:19

Conosci il Profeta Muhammad?
Il mondo ha conosciuto tante grandi personalità la cui vita e i cui insegnamenti si sono persi nella nebbia del tempo. Per molti di loro la storia ha riportato solo vaghe congetture sulla loro nascita, la loro vita, i successi o le sconfitte.
C'è un solo uomo dotato di una statura morale eccellente che ha raggiunto i livelli più alti in vari campi dell’attività umana e della cui vita pubblica e privata è stato accuratamente conservato ogni dettaglio. L'autenticità delle documentazioni sono state preservate in modo tale che esse sono garantite, non solo dalla fedeltà dei suoi seguaci ma anche da chi, influenzato dai pregiudizi, è stato critico nei suoi confronti.
E’ stato di gran lunga l’uomo più notevole che abbia mai messo piede sulla terra. Lui predicò una religione, fondò uno stato, costruì una nazione, dispose un codice morale, iniziò numerose riforme politiche e sociali, stabilì una società potente e dinamica che mise in pratica e rappresentò i suoi insegnamenti e rivoluzionò completamente il mondo dei pensieri e dei comportamenti umani per tutti i tempi.
Era un insegnante religioso, un riformatore sociale, una guida morale, un grande amministratore, un amico fedele, un compagno stupendo, un marito devoto, un padre amorevole. In lui c’era tutto questo. Nessuno è riuscito ad eguagliarlo o superarlo in alcuni di questi aspetti della vita.
“IL SUO NOME E’ MUHAMMAD”
(Pace e benedizioni su di lui)
Muhammad (pace e benedizioni su di lui) nacque in Arabia attorno all’anno ٥٧٠ d.C. Egli iniziò a predicare l’Islam, la religione della verità e della sottomissione dell’uomo all’unico Dio, Allah, all’età di ٤٠ anni, e morì a ٦٣ anni. Durante questi ٢٣ anni della sua Profezia, Muhammad (pace e benedizione su di lui) cambiò per sempre l’intera penisola arabica. Nello spazio di una generazione la maggioranza della popolazione passò dal paganesimo e dall’idolatria ad una forte fede nel puro monoteismo, dalle controversie e guerre tribali alla solidarietà nazionale e alla coesione, dall’ubriachezza e dalla depravazione alla sobrietà e alla pietà, dalla mancanza di legge e dall’anarchia ad uno stile di vita caratterizzato dalla disciplina, dall’assenza di un codice morale ad un’etica sana ed equilibrata. La storia umana non ha mai visto una trasformazione così completa della società o di un luogo prima di allora o da allora in poi e, immagina che tutte queste incredibili meraviglie si realizzarono in sole due decadi.
Il rinomato storico Lamartine, quando parlò delle essenze della grandezza umana disse con ammirazione:
١
“Se l’elevatezza di pensiero, la scarsità dei mezzi ed i risultati sbalorditivi sono i tre criteri sulla base dei quali si valuta il genio umano, chi potrebbe osare paragonare un qualsiasi grande uomo della storia moderna con Muhammad?
Gli uomini più famosi hanno generato solo guerre, leggi e imperi, hanno fondato dei poteri materiali che spesso si sono sbriciolati davanti ai loro occhi. Quest’ uomo ha scosso non solo eserciti, legislazioni, imperi, dinastie e milioni di uomini in un terzo del mondo abitato di allora, ma anche e soprattutto, gli altari, gli dei, le religioni, le idee, le credenze e le anime...”
“La sua pazienza nella vittoria, la sua ambizione, che era interamente dedicata ad un'idea ed in nessun modo diretta ad ottenere un impero; le sue preghiere infinite, le sue conversazioni mistiche con Dio, la sua morte ed il suo trionfo dopo la morte; sono la prova non di un inganno ma di una convinzione costante che gli ha dato il potere di ristabilire un dogma.
Prendendo in considerazione tutte le qualità che fanno grande un uomo, possiamo benissimo chiederci, c’è qualche altro uomo più grande di lui?”
(“Histoire de la Turquie”, Parigi ١٨٥٤, volume II, pp ٢٧٦-٧٧) Mahatma Gandhi, parlando del carattere di Muhammad (pace e benedizione
su di lui) disse nella "Giovane India":
“Ho voluto saperne di più su colui che detiene oggi l’indiscussa influenza sui cuori di milioni di persone.....E sono convinto che non fu la spada a conquistare un posto per l’Islam nella vita di allora. Era la rigorosa semplicità, la modestia assoluta del Profeta, lo scrupoloso rispetto per le sue promesse, la sua devozione intensa per i suoi compagni e i membri della sua comunità, il suo coraggio, l’assenza di paura, la sua fiducia assoluta in Dio e nella propria missione. Queste cose e non la spada hanno loro aperto le porte ed hanno loro permesso di superare ogni ostacolo. Quando ho chiuso il secondo volume (della biografia del Profeta), ero dispiaciuto che non ci fosse altro da leggere sulla vita di questo grande uomo.”
Thomas Carlyle, nel suo Heroes and Hero-Worship, era assolutamente stupito di "Come un uomo da solo avesse potuto unire, in meno di vent’anni, delle tribù di beduini nomadi in guerra tra loro per formare la nazione più potente e civilizzata.”
٢
“Ci dovremmo vergognare di tutte le menzogne che in Occidente sono state intenzionalmente scagliate con tanto ardore contro quest’uomo (Muhammad) ”.
Il poeta tedesco, Wolfgang Göthe, disse: "Ho cercato nella storia un esempio di modello umano e l'ho trovato in Muhammad.".
Diwan Chand Sharma scrisse: “Muhammad era l’anima della bontà e la sua influenza era sentita e mai dimenticata da quelli intorno a lui.” (D.C. Sharma, Il Profeta dell’est, Calcutta, ١٩٣٥, pp.١٢)
Muhammad (pace e benedizioni su di lui) non fu altro che un essere umano. Egli fu un uomo con una nobile missione, quella di unire l’umanità intera alla sottomissione di un Unico e Solo Dio, Allah, e di insegnare loro la via per condurre una vita basata sui Suoi comandamenti. Lui si descrisse sempre come “un servo e Messaggero di Dio”, ed ogni sua azione ne era la testimonianza.
L' Enciclopedia Britannica afferma: “....sono tanti i particolari nelle fonti iniziali che indicano come egli fosse un uomo onesto e retto che aveva guadagnato il rispetto e la lealtà di altri che, al pari di lui, erano uomini retti ed onesti.”
BERNARD SHAW, parlando di Muhammad (pace e benedizione su di lui), disse: “Egli deve essere chiamato il Salvatore dell’Umanità. Io credo che se un uomo come Muhammed dovesse assumere il comando del mondo moderno, riuscirebbe a risolverne i problemi e ad apportarvi la pace e la serenità di cui ha bisogno.”
(L’Islam autentico, Singapore, Volume , No. X ١٩٣٦)
Il mondo non ha esitato ad esaltare gli individui, le cui vite e le cui missioni si sono perse nella leggenda, fino a farne, di alcuni di loro, degli dèi. Storicamente parlando, nessuno di questi personaggi ha realizzato una parte, neppure minima, di quello che ha fatto Muhammad. Muhammad (pace e benedizioni su di lui) e/o i suoi seguaci non sostennero mai che egli fosse un figlio di Dio, una divinità reincarnata o un uomo con una natura divina ma è sempre stato considerato, e lo è ancor oggi, solo come un messaggero umano scelto da Dio.
E' un dato di fatto che Muhammad (pace e benedizioni su di lui) è l'ultimo dei profeti che sono stati inviati ad un popolo in tempi e luoghi diversi sin dall'inizio della vita del genere umano sulla Terra. Gli insegnamenti e le leggi che Allah l'Onnipotente gli rivelò permisero di realizzare una società che non ha trovato eguali né prima né dopo di lui, eccetto tra quelli che continuarono ad agire secondo il suo esempio.
٣
Nelle parole del professore Hurgronje: “La lega di nazioni fondata dal Profeta dell’Islam ha posto il principio di unità internazionale e di fratellanza umana su basi universali, per cui essa puo’ considerarsi un modello per le altre nazioni, benché nessuna di loro, finora, abbia realizzato qualcosa di simile.".
Sarojini Naidu, una famosa poetessa indiana, disse parlando del tema dell'uguaglianza degli esseri umani davanti a Dio nell’Islam: “L’Islam fu la prima religione che predicò ed esercitò la democrazia; poiché nelle moschee, quando il richiamo alla preghiera si sente e i fedeli sono riuniti insieme, la democrazia dell'Islam prende forma cinque volte al giorno quando il contadino e il re si inginocchiano fianco a fianco e affermano: “Iddio è grande!. Sono stata colpita più e più volte da questa unità indivisibile dell’Islam che rende istintivamente un uomo un fratello per ľaltro. ” (S. Naidu, Ideali dell’Islam, nel video Speeches – Writings, Madras, ١٩١٨, p. ١٦٩).
Edward Gibbon e Simon Ockley, parlando della professione di fede dell’Islam scrissero: “io credo in un solo Dio e Muhammad è il Messaggero di Dio è la semplice e invariabile professione di fede dell’Islam. L’immagine intellettuale della divinità non è mai stata degradata da alcun idolo visibile; l’onore del Profeta non ha mai trasgredito la misura della virtù umana e i suoi precetti viventi hanno trattenuto la gratitudine dei suoi discepoli all’interno dei limiti della ragione e della religione.” (“Storia dell'impero Saraceno”, Londra,
١٨٧٠, p. ٥٤) E' risaputo che Muhammad (pace e benedizioni su di lui) era analfabeta ed ebbe una vita molto tranquilla prima di annunciare la sua missione di profeta al mondo all’età di quarant’anni.
Non è forse una prova inconfutabile del suo essere Messaggero di Dio il fatto che, pur essendo analfabeta, tutti in Arabia si alzavano in piedi meravigliati e in ammirazione quando egli iniziava a predicare il messaggio divino, stregati dalla sua straordinaria eloquenza?
Da allora e fino ad oggi nessuno, nemmeno i più grandi poeti arabi, i predicatori ed oratori del più alto calibro, è riuscito a produrre qualcosa di simile al Corano. Inoltre, come avrebbe potuto conoscere, il Profeta illetterato, tutte quelle informazioni sulla natura dell’universo che solo la scienza moderna, grazie a tecnologie sofisticate, è riuscita a scoprire?
Il Professor Keith Moore riportò nel suo libro 'Lo Sviluppo Umano': "Mi sembra chiaro che queste nozioni siano giunte a Muhammad da parte di Dio, poiché la maggior parte di tali informazioni sono state scoperte molti secoli dopo e questo per me è una prova che Muhammad è stato davvero un messaggero di Dio"
Oggi dopo un lasso di tempo di quattordici secoli, la vita e gli insegnamenti di Muhammad(pace e benedizione su di lui) ci sono pervenuti integralmente, senza alcuna interpolazione o alterazione. Offrono la stessa speranza
٤
immortale di trattare molte malattie dell'umanità come fecero quando era vivo. Ciò non è una pretesa dei seguaci di Muhammad (pace e benedizioni su di lui), ma la conclusione inevitabile di una serie di studi critici e imparziali della storia umana.
K.S. Ramakrishna Rao, un Professore indiano di Filosofia, nel suo opuscolo 'Muhammad, il Profeta dell'Islam' lo definisce 'il modello perfetto per la vita degli essere umani'. Il professore Ramakrishna Rao spiegò il suo punto di vista : "La personalità di Muhammad è troppo difficile da rappresentare nella sua interezza e verità. La si può cogliere solo come una successione di scene e di ruoli. Esiste Muhammad, il Profeta. Esiste Muhammad, il Commerciante; Muhammad il Legislatore, Muhammad l'Oratore, Muhammad il Riformatore, Muhammad il Rifugio degli Orfani, Muhammad il Protettore degli Schiavi, Muhammad l'Emancipatore delle Donne, Muhammad il Giudice. In tutti questi magnifici ruoli, e settori dell'attivita umana, egli è come un eroe."
Il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) fu davvero sorprendente sotto tutti gli aspetti. Egli consegnò un messaggio per un modo di vivere completo ed equilibrato che investe tutti i momenti della giornata e della vita di un essere umano e chi lo segue, trova la pace in questa vita e nell’altra.
Sebbene Muhammad (pace e benedizioni su di lui) sia profondamente amato, reverito ed emulato dai Musulmani, egli NON è oggetto di adorazione da parte dei musulmani.
"Alla morte di Muhammad tentarono di divinizzarlo, ma l'uomo che stava per diventare il suo successore rimosse l'isteria con uno dei più nobili discorsi nella storia religiosa:'Se c'è qualcuno tra voi che adora Muhammad, sappia che Muhammad è morto, ma se è Allah che adorate, ebbene sappiate che Egli vive in eterno.' " [James A. Michener, 'Islam: La religione Incompresa', Nel Reader's Digest (Edizione Amaricana) del Maggio ١٩٥٥, pp. ٦٨-٧٠].
Alcuni insegnamenti del Profeta:
Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: "Io e l'uomo che alleva un orfano saremo così nel Paradiso -unendo la punta dell'indice e del medio".
Il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) disse: "Mentre procedeva lungo una via, un uomo trovò un ramo di spine sulla strada e lo buttó di lato; Allah gli rese grazie e lo perdonò".
٥
Disse anche: "chi è credente in Allah e nel Giorno del Giudizio non arrechi danno al suo vicino, chi è credente in Allah e nel Giorno del Giudizio tratti l'ospite con generosità".
Ibn Mas'ûd riferì: "Durante un viaggio in compagnia del Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui), quest'ultimo si allontanò un po' dall'accampamento. In quel momento, vedemmo un uccello con due uccellini di cui ci impossessammo. L'uccello ci volò intorno finché tornò il Profeta (pace e benedizioni su di lui), che ci chiese: "Chi ha afflitto questo uccello levandogli i suoi piccoli?". Rendetegli il suo piccolo!"
Abu Hurayra riferì che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse che un uomo diede da bere ad un cane e per questa buona azione Allah perdonò i suoi peccati. Fu chiesto al Profeta (pace e benedizioni su di lui): “Messaggero di Allah, saremo ricompensati per la gentilezza verso gli animali?” Egli disse: {Esiste una ricompensa per la gentilezza verso ogni forma di vita, animale o umana.}
Per concludere, non c'è stato essere umano che sia venuto a conoscenza dell' esistenza del grande Profeta che non abbia scritto o parlato di lui . Né c'è stato essere umano, che abbia direttamente o indirettamente avuto a che fare con lui, sia esso un sostenitore o un avversario, che non abbia riconosciuto la sua personalità magnetica e le sue incomparabili virtù morali. Non è arrivata l'ora di sapere di più su questa straordinaria personalità, che ha influenzato la vita di milioni di persone negli ultimi millequattrocento anni?

Comenti
Nicola Maria D'Amico
Silvia certamente tu sei una persona perbene e quindi penso che sia intellettualmente onesta. Riconosci che il peggior nemico lo avete in casa. Sono quegli scellerati che non hanno nè fede nè credo sono soltanto scellerati. E la razza degli scellerati non ha mai avuto nè fede nè credo alcuno, nè razza nè colore.
20 settembre 2012

Movimento per la tutela dei diritti dei Musulmani
Movimento per la tutela dei diritti dei Musulmani Gentile Nicola D'Amico, lei ha ragione su molti punti, purtroppo al di fuori dei territori occidentali dove nonostante una crisi forte che attanaglia quasi tutte le categorie senza distinzione di razza e credo, nelle zone calde del pianeta dove vige una tale instabilità politica e sociale tipica di paesi tormentati da decennali dittature e da guerre ancora in corso certe reazioni violente non condivisibili e assolutamente da condannare sono tuttavia fisiologiche, la classica goccia che fa traboccare il vaso, questo non vuole giustificarle, ma solo comprendere le cause di fenomeni che non siamo stati in grado di arginare e controllare e possiamo in rispetto degli insegnamenti dell'Islam, solo condannare. Cercherò di tradurre alcune fatawa di grandi sapienti che proprio con forza condannano tali atti di violenza come manifestazioni di tradimento dei principi dell'Islam. Sebbene molte delle nostre azioni volte a "disinnescare quelle mine vaganti umani" che sono certi confratelli che tradiscono con i loro atti e crimini ogni senso della loro solo cartacea e formale appartenenza all'Islam, queste non sono pubblicizzate e propagandate perché non abbiamo un Ministero della Propaganda così ben attrezzato da condannare altre Propagande ideologiche ben più economicamente e ideologicamente attrezzate delle nostre. Cerchiamo di fare del nostro meglio con i nostri mezzi e agendo sempre e comunque nel rispetto delle leggi, e di quelli i principi etici universali che sono condivisi da tutte le fedi e dal senso comune. Riteniamo che il vilipendio e l'offesa all'altrui dignità non solo religiosa, ma più in generale, umana, costituiscano reati alla libertà individuale dell'essere rispettati, del non essere offesi e del fatto che la libertà propria non deve ledere quella altrui. Detto questo mi creda la stanchezza nei confronti dei tanti luoghi comuni che certi nostri confratelli anziché smentire rafforzano è tanta e ci duole del poco che riusciamo a fare. Perché anche i musulmani violenti e criminali offendono il nostro Profeta (PBSL) tradendo il suo esempio e il suo messaggio. Distinti Saluti Il Presidente.

Alberto Pento
A, B, C, D
A
Scusatemi se non concordo:
1) Non tutti gli uomini credono che Maometto sia un Profeta
2) Non tutti gli uomini credono che i Profeti possano ascoltare la voce di Dio meglio di come possono ascoltarla tutti gli altri uomini
3) Non tutti gli uomini credono che Dio parli di preferenza a qualche uomo in particolare
4) Non tutti gli uomini credono che il Corano sia la voce di Dio
5) Io credo che l'Islam non sia altro che una ideologia religiosa "pagana" come l'Ebraismo e il Cristianismo e ogni altra ideologia religiosa del mondo
Credo che chi non concorda con queste credenze religiose abbia tutto il diritto di dirlo pubblicamente e ad alta voce senza rischiare di essere perseguitato, imprigionato e ucciso.
Per una carta universale dei diritti religiosi e spirituali
Carta ogneversal dei diriti rełijoxi e spirituałi
viewtopic.php?f=24&t=1788
Carta ogneversal dei diriti rełijoxi e spirituałi
https://www.facebook.com/minoghecredo/p ... 2349278361
B
Nella descrizione del personaggio Maometto, posta all'inizio dell'articolo è scritto:
...
"Era un insegnante religioso, un riformatore sociale, una guida morale, un grande amministratore, un amico fedele, un compagno stupendo, un marito devoto, un padre amorevole. In lui c’era tutto questo. Nessuno è riuscito ad eguagliarlo o superarlo in alcuni di questi aspetti della vita."
...
Beh a mio parere, da questo elenco di "caratteristiche e virtù" mancano alcuni tratti importanti, manca il tratto politico militare e violento di Maometto, manca il racconto delle sue geste guerresche e delle stragi di altri uomini e genti, diversamente religiose, da lui ordinate e compiute.
C
Non condivido affatto l'idea, la convinzione espressa nell'articolo che Maometto sia stato l'uomo migliore che sia apparso sulla terra e nemmeno che sia stato tra i migliori.
D
Io non credo che Maometto sia stato un esempio di virtù e di perfezione e che abbia portato nel mondo la pace e la giustizia, basta leggere la sua storia e quella dell'espansione e della diffusione dell'Islam.
Chiedo scusa ma questo è quanto mi sento di dire apertamente con il cuore in mano.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Fanatixmo, totałitarixmo, culto de ła personałetà, omo m

Messaggioda Berto » mar ott 27, 2015 8:56 am

Siria: dona copà pa' ver vardà 'n'omo:
https://www.facebook.com/lbenvenuti/vid ... 2653758097
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Re: Fanatixmo, totałitarixmo, culto de ła personałetà, omo m

Messaggioda Berto » lun dic 07, 2015 9:08 am

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Fanatixmo, totałitarixmo, culto de ła personałetà, omo m

Messaggioda Berto » ven mar 11, 2016 10:00 pm

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 09/03/2016, a pag.30, con il titolo "Ma il califfo fa più paura del fanta-islam di Sansal" l'articolo di Domenico Quirico sul libro 2084 di Boualem Sansal, il coraggioso scrittore algerino, appena pubblicato in italiano. IC gli ha dedicato molte pagine, è incluso fra il "libri raccomandati".

http://www.informazionecorretta.com/mai ... 0&id=61658

Il totalitarismo islamista, purtroppo, ha già vinto. La prova ? (non solo letteraria): Leggete 2084 la fine del mondo, trasposizione orwelliana ai tempi del Califfato, dell’algerino Boualem Sansal, che Neri Pozza ha appena tradotto.
L’autore sceglie di ricorrere alla fantasia e alla metafora romanzesca per raccontare una realtà che già esiste con mirabile nudità. E che divora la vita quotidiana di milioni di persone, spande l’acido urico di improvvisazioni teologiche su folle sottomesse con la forza e l’inganno e provoca nuove formidabili migrazioni. Il califfato di Siria e Iraq non è ahimè! un rosso preludio dell’Abistan, impero di fantasia che si estende a tutto il mondo dove regna il profeta Abi, delegato di Dio. Ma, in grande maggioranza, queste persone sono anch’esse musulmane come i loro aguzzini e i falsi profeti che li tengono in pugno: per noi occidentali, lettori di 2084, dunque è come se non esistessero. La realtà che ha già ucciso, sta uccidendo e modella le anime di milioni di esseri umani nel pianeta islam per noi è un semplice pericolo, terribile ma remoto come la profezia di Sansal. La guerra tra i musulmani, il terrorismo, possono provocare qualche salutare brivido. Ma per ora cartaceo, letterario. Altro indizio che l’Occidente è una società che cede al fascino del crollo, lusingata dalla prospettiva della propria fine? L’Isis vince Il Grande Apparato, la Giusta Fratellanza sono le istituzioni totalitarie che nella fantasia di Sansal regoleranno a puntino la vita di sudditi-automi di questo medioevo islamico prossimo venturo. Già. Ma a Mossul, a Raqqa, in Somalia o a Sirte o a Maiduguri non esistono e lavorano di gran lena, da due anni, a modellare e storcere le anime? Non sono stati imposti date, calendario, una Storia nuova e unica? Che sofferenza quel manipolo di otto milioni di uomini presi in trappola e che si dibattono, furiosamente e quelle donne dal volto dolente e quel dio crudele che vuol essere preferito a tutto! Il problema è che non è possibile vedere, visitare, capire e raccontare. Non ci resta allora che la fantasia dei romanzieri. Non è la prova che il Califfato sta vincendo? Altro che 2084! Eppure Sansal è uno scrittore algerino: dunque ha già vissuto nel 2084, ne è un testimone. All’inizio degli Anni Novanta il suo Paese ha fatto le prove generali del mondo perfetto del dio Yolah e del suo ligio servo Abi. Trecentomila morti sono lì a provarlo, veri, straziati, sfracellati dal fanatismo che si fece politica e guerra: l’annientamento dei corpi per costruire la terra dei puri… Poteva scrivere un saggio storico, una autobiografia. Ma… Leggendo il romanzo mi sorprendo a sorridere. Come accade guardando le figurazioni dell’inferno nella ingenua iconografia medioevale o nelle illustrazioni di Doré: forconi diavoli ghignanti fiamme. Ma l’inferno vero, si sa, è ben più terribile. Come 1984 è un pallido calco dei totalitarismi del novecento europeo (chi poteva immaginare la ferocia di Hitler e Stalin e dei loro zelanti caudatari?), a Mosul e a Raqqa uomini donne bimbi piangono lacrime di sangue come nessun scrittore riuscirà mai a immaginare. Omologazione La omologazione totalitaria: i gemiti delle vittime si accompagnano ai gemiti dell’estasi mistica, forche crocefissioni e galere prosperano all’ombra di moschee strapiene, i predicatori di un islam spietato gridano la loro verità tra le raffiche dei mitra e i proclami dei boia che sgozzano gli ostaggi… Le epoche di fervore eccellono in opere sanguinarie. Il problema che il Califfato ci impone non è quello della costruzione di un ennesimo apparato totalitario, come racconta 2084: è quello di un totalitarismo che si basa purtroppo su dio. Gli assassini del califfato recitano preghiere sfrenate, distruttrici, polverizzanti, preghiere che irradiano la Fine. La leva su cui il califfato ha agito così efficacemente è quella della imposizione delle certezze, della messa fuori legge del dubbio, il più virtuoso dei vizi. Che cosa è il califfato se non la imposizione della certezza di aver trovato la Verità, la passione per il dogma, l’insediamento di un dogma? Il fanatismo, tara capitale, dà come sempre ai suoi adepti il gusto della efficacia assassina, della profezia omicida, del terrore con cui si stritolano gli animi: li si sottomette esaltandoli… Non ci si può difendere facilmente dalla grinfie di un profeta. I Purificatori Abu Bakr, oggi e non nel remoto 2084, non perdona di vivere al di qua delle sue verità e dei suoi slanci pestiferi. La sua isteria, il suo Bene vuole farlo condividere, imporvelo e snaturarlo. Che ingenuità inventare che i Purificatori, i mori di Ariosto, vogliano muoversi all’attacco dei paesi della Grande Miscredenza, cioè noi! Pavlovismo di ex padroni della Storia che si suppongono ancora fondamentali. Loro lavorano semmai a creare sventurati eredi, quelli che, sì, un giorno ci attaccheranno: tutto questo verbo totalitario riversato in migliaia di madrasse su migliaia di scolari darà il suo frutto naturale perchè moltiplica, accumula sulle loro teste i rischi di un prossimo permanente oscurantismo, le minacce di tempeste, di discordia e di confusione. Stanno forgiando la generazione del jihad, progetto molto più pericoloso che la conquista di qualche città o di un attentato. Corruzione e salvezza Oggi, se il Terzo Reich non fosse stato sconfitto, la popolazione tedesca sarebbe formata dai nazisti perfetti, i bambini della gioventù hitleriana. Tra qualche anno il vicino oriente potrebbe essere guidato dai bambini che oggi vediamo nei video di propaganda impugnare fucili e gridare che vogliono battersi e morire per il califfo. Si sviluppa il dramma della debolezza umana di fronte a una situazione politica che si prolunga per una vita tanto che non è più possibile immaginarsi in una vita diversa. Ognuno si corrompe perché deve salvare se stesso. I fanatici invece sono incorruttibili: se per una idea sono capaci di uccidere allo stesso modo possono farsi uccidere per essa. Molti di loro hanno sofferto per le loro convinzioni estremiste. I tanti persecutori si reclutano appunto tra i martiri che sono sopravvissuti. La sofferenza non diminuisce il desiderio di potere, lo esaspera. Nasce la nuova Storia: fabbrica di assoluti, mitologia omicida, frenesia di orde e di assassini solitari, sete mortale di finzioni virtuose. Il califfato è riuscito a imporsi come centro, ragione e esito del Tempo.
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