Jihad o goera "santa" xlamega on cremene contro l'omanedà

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Messaggioda Berto » mer set 02, 2015 5:39 pm

L’eroe di Palmira: Khaled Asaad, 82 anni, è stato decapitato dai terroristi dell’Isis perché difendeva la cultura
di Vittorio Zedda 02/09/2015
http://www.ioamolitalia.it/blogs/cittad ... ltura.html

Ogni volta che l'integralismo islamico esprime tutta la barbarie e la ferocia di cui è intriso, c'è sempre qualche patetico e acculturato fazioso di casa nostra che si premura di ricordarci che "anche" la storia del Cristianesimo è piena di malefatte, quasi a tentar di attenuare o giustificare , nel confronto, l'oscurantismo islamico debordante e dilagante, che semina vittime dappertutto. E fa d'ogni erba un fascio :"Ah, le religioni,le religioni...che sciagura!". Dimenticando così che la capacità di discernere è il pilastro fondamentale della scienza, della conoscenza e della coscienza.

E le tre “grandi religioni monoteiste”, pur avendo in parte radici comuni e qualche elemento di affinità, sono nella sostanza talmente profondamente diverse, da render persino difficoltoso ricondurle tutte, e ricomprenderle concettualmente, entro una indifferenziata e comune definizione di “religione”. A voler far da contraltare alla barbarie islamista, e per fornirle improprie attenuanti, perché non citare allora anche le "non-religioni", il nazismo, lo stalinismo dei gulag, certamente ateo e responsabile di decine di milioni di morti ? E, su un altro piano, perché non rievocare crimini epocali come le bombe di Hiroshima e Nagasaki? Mica robetta da niente.

Non c'è che l'imbarazzo della scelta. Nossignori: gli islamici sgozzano e fucilano pure i bambini? Oh, ma che orrore, che vergogna...i cristiani!!! E che, non li conosciamo tutti gli errori storici della Chiesa e di tanti sedicenti cristiani maledettamente incoerenti con lo spirito e la lettera dei Vangeli? E già, l'incoerenza dei cristiani che dimenticano i Vangeli e fanno l'opposto! Ce lo rimproverano anche i musulmani che non condividono quella radice di laicità che risale proprio alle parole di Cristo: "Date a Cesare quel ch'è di Cesare e a Dio quel ch'è di Dio". Per loro è incoerenza, perché in nessun ambito Allah e il Profeta possono essere accantonati o posti in secondo piano. La laicità, come la democrazia, non è nel loro "dna"..

Per loro il cristianesimo è una religione debole e imbelle, come sosteneva Hitler che ammirava la forza dell’islam guerriero, e quindi l'islam vincerà e realizzerà la sua ragion d'essere: sottomettere il mondo intero. Perché l'islam o è sottomissione, o non è. E nella sua dottrina qualsiasi mezzo è lecito per affermarne la supremazia. Ed ecco perché l'islam è coerente: se guardate su internet (cosa che vi sconsiglio) le torture, le crocifissioni, e le brutali esecuzioni di prigionieri, fatte dagli islamici, sappiate che sono atti coerenti con la loro dottrina religiosa. Andate a verificare sui libri sacri dell'islam, se non li conoscete abbastanza. Sono coerenti, loro.

Ne ha fatto le spese un autentico eroe del nostro tempo: Khaled Asaad, ottantaduenne direttore del sito archeologico di Palmira. Glielo avevano consigliato di abbandonare quel luogo, di mettersi in salvo, prima che arrivassero gli islamici del califfato. Rispose: "No. Rimango, Farò la stessa fine che fanno gli altri". E infatti gli islamici del califfato lo hanno barbaramente torturato e decapitato. Ha difeso fino all'ultimo il bene supremo della cultura. Per un uomo di cultura, come Khaled, c'è ora legittimamente da attendersi che ogni uomo di cultura sappia scrivere almeno un degno epitaffio, se non un autentico e profondo elogio, che sarà comunque difficilmente pari alla statura dell’eroe. E senza adombrare surrettizie e vergognose attenuanti per i carnefici, che non è da uomini di cultura.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » ven ott 02, 2015 6:41 pm

Vicenza, istigava bimbi all’odio: espulso imam
1 ottobre 2015
http://www.vvox.it/2015/10/01/vicenza-i ... pulso-imam
Sofiane Mezzerreg un imam algerino di 36 anni, residente in provincia di Vicenza, è stato espulso dalla Polizia in esecuzione di un provvedimento dal Ministero dell’Interno per motivi di ordine pubblico. All’origine dell’espulsione un fatto accaduto il 21 gennaio scorso in una scuola elementare della provincia: nel corso di una lezione di educazione musicale alcuni alunni della classe quinta di origine magrebina e di fede islamica si tapparono le orecchie per non sentire la melodia. Motivarono il gesto con gli insegnamenti ricevuti dall’imam del centro islamico che frequentavano, in base alle quali ascoltare musica e utilizzare strumenti musicali costituiva peccato. Secondo le accuse, l’uomo avrebbe indotto i piccoli fedeli ad assumere comportamenti palesemente ostili alla cultura occidentale e a manifestare il desiderio, una volta divenuti adulti, di compiere gesti eclatanti anche con l’uso delle armi. Gli investigatori sottolineano che dopo l’episodio nella scuola gli alunni, richiamati dai docenti, non hanno più reagito negativamente alle lezioni di educazione musicale.

Mezzerreg, sposato e padre di tre figli, era organizzatore e relatore di vari incontri religiosi e culturali. Si trovava in Italia dal 2002, grazie ad un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Udine, città friulana dove aveva svolto il ruolo di imam prima di trasferirsi nel vicentino alla fine del 2013. La sede della sua attività era il centro islamico culturale “Guida Retta” di Schio (Vicenza), dove operava da molti anni. Durante le indagini, svolte in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri su indicazione del Ministero degli Interni, è emerso che l’algerino manteneva strette relazioni con esponenti del mondo islamico di orientamento «marcatamente radicale», soggetti dediti «alla promozione di principi originari dell’Islam ed alla diffusione dell’ideologia salafita». Incontri anche diretti che l’algerino avrebbe avuto soprattutto fuori dei confini del Veneto e anche all’estero, in particolare in Francia. Inoltre l’uomo non aveva alcun tipo di rapporto con cittadini italiani se non convertiti all’Islam. Anche questi contatti hanno portato alla decisione del Ministero di espellerlo dall’Italia. Al suo arrivo al porto di Civitavecchia (Roma), da dove poi è stato reimbarcato per Tunisi, con lui c’erano anche la moglie e i tre figli, al ritorno da un periodo di vacanza. La donna, pur potendo restare in Italia con i bambini in quanto non colpita dal provvedimento, ha preferito tornare in patria con il marito, perché in Algeria abitano i genitori e i fratelli dell’uomo.




http://www.vicenzapiu.com/leggi/iman-es ... terrorismo

Il questore di Vicenza, Gaetano Gianpietro, è intervenuto in merito sull'espulsione dall'Italia dell'imam, il 36enne Sofiane Mezerreg che lavorava al centro islamico Guida Retta in via Venezia a Schio, che abbiamo annunciato questa mattina con i dettagli forniti dal direttore della Digos, Nevio Di Vincenzo. Il questore ha tenuto a precisare che "si tratta di un provvedimento di carattere preventivo, quindi non per motivi terroristici: è perciò un'azione preventiva per anticipare eventuali problemi di terrorismo".
"Vogliamo rassicurare i cittadini - continua Gianpietro - sulla presenza di stranieri nel territorio vicentino; con questa operazione siamo andati a valutare un'azione di carattere politico-religioso in merito all'educazione che limitava la possibilità di alcuni ragazzi di svolgere a pieno l'attività scolastica e di integrarsi al meglio nella società vicentina. Si tratta di un caso isolato, che riguarda un numero limitato di persone, ma che poteva creare problemi per il futuro".
Il vice questore aggiunto Di Vincenzo ha aggiunto che: "abbiamo appurato che molte persone che frequentavano il centro culturale religioso non condividevano le posizioni dell'iman. Per la questione musicale, infine, si tratta di contenuti trasmessi della scuola italiana travisati da una cultura islamica radicale".


Espulso imam Vicenza, vietò ai bambini di ascoltare musica
http://www.liberoquotidiano.it/news/cro ... to-ai.html

Vicenza, 1 ott. (AdnKronos) - Espulso l'algerino di 36 anni, imam in un comune del Vicentino, che vietò ai bambini di fede islamica di ascoltare la musica a scuola. Il provvedimento, emesso dal ministero dell'Interno per “motivi di ordine pubblico”, è stato eseguito ieri sera dalla Polizia di Stato.

L’episodio da cui ha avuto origine l'espulsione è accaduto il 21 gennaio 2015, in una scuola elementare della provincia, quando, nel corso di una lezione scolastica di educazione musicale, alcuni alunni della classe quinta, bambini di 10 anni tutti di origine magrebina e di fede islamica, si tapparono le orecchie per non sentire la musica.

Le motivazioni addotte dagli stessi alunni richiamavano gli insegnamenti ricevuti dall’imam del centro islamico da loro frequentato, il quale, nelle lezioni coraniche che comunemente presiedeva, aveva predicato che ascoltare musica e utilizzare strumenti musicali costituisce peccato.

Dopo l’accaduto, la Digos della Questura di Vicenza, diretta dal Vice Questore Aggiunto Nevio Di Vincenza, ha avviato serrate e riservate indagini sul conto dell'imam che hanno comprovato la veridicità dell’accaduto. Dalle indagini è altresì emerso che l’algerino "aveva ormai da tempo abbracciato l’ideologia islamica salafita e che in qualità di imam del centro islamico costituiva un carismatico punto di riferimento per la comunità, dimostrandosi particolarmente attivo nell’indottrinamento dei fedeli su posizioni marcatamente radicali".

Dalle indagini sono emerse inoltre "incisive ed autorevoli forme di convincimento nei confronti di minori di fede islamica", che venivano indotti "ad assumere comportamenti palesemente ostili alla cultura occidentale e a manifestare il desiderio di poter compiere in futuro finanche gesti eclatanti, anche violenti e con l’uso delle armi una volta diventati adulti".

Secondo gli investigatori, l'algerino manteneva strette relazioni "con esponenti del mondo islamico di orientamento marcatamente radicale e dediti alla promozione di principi originari dell’Islam e alla diffusione dell’ideologia salafita (verosimilmente anche all’insaputa del resto delle comunità)".

L'imam, inoltre, "non intratteneva rapporti con cittadini italiani, se non con quelli convertiti all’Islam, rifuggendo qualsiasi forma di integrazione con la società italiana. Nonostante, quindi, l’interessato si trovasse in Italia dal 2002 (titolare di permesso di soggiorno di lungo periodo rilasciato dalla Questura di Udine dove aveva svolto le funzioni di imam presso quella comunità islamica, si era poi trasferito nel vicentino dalla fine del 2013), non risultava inserito nel contesto sociale di riferimento".

Il quadro complessivo raccolto dalla Digis di Vicenza ha comportato l’emissione del provvedimento di espulsione da parte del Ministero dell'Interno, "ritenendo lo straniero una minaccia per la sicurezza dello Stato".

L’espulsione è stata di fatto eseguita mediante respingimento alla frontiera marittima di Civitavecchia da parte della Polizia di Frontiera. Infatti, l’algerino, per il periodo estivo (e prima dell’emissione del provvedimento), era tornato in patria per un breve soggiorno e ieri pomeriggio è stato fermato al rientro in Italia, dopo il viaggio in nave da Tunisi. L'uomo, al quale è stata notificata l’espulsione ai controlli di frontiera, è quindi stato respinto nel Paese di provenienza mediante reimbarco su motonave diretta a Tunisi, partita da Civitavecchia in serata. Per dieci anni non potrà rientrare in Italia, pena la reclusione da uno a quattro anni.


Veneto, espulso imam estremista
Francesco Dal Mas
2 ottobre 2015
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/V ... ista-.aspx
Predicava l’islam radicale ai bambini, aveva frequentazioni poco raccomandabili con soggetti, in Italia e all’estero, dediti al fondamentalismo. Nulla a che vedere con il terrorismo, come precisano in questura a Vicenza, ma per motivi di sicurezza e ordine pubblico è stato espulso. Un atto preventivo. «Ascoltare musica e utilizzare strumenti musicali è peccato», ripeteva Sofiane Mezzereg, algerino di 36 anni, imam della moschea di Schio, ai bambini e ai ragazzi durante le lezioni coraniche. Accade così che tre di quei bimbi, in quinta elementare, si tappino le orecchie durante una lezione di educazione musicale. La maestra, sorpresa, prova a chiedere e viene a conoscere il risvolto. Segnala l’accaduto a chi di dovere e scattano altre indagini, di Digos insieme ai Carabinieri, e si scopre che quell’imam frequenta ambienti poco raccomandabili.

L’altro ieri Mezzereg è stato fermato a Civitavecchia, di ritorno dalle vacanze con moglie e tre figli, e gli è stata consegnato il foglio di espulsione, per decisione del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Che così spiega: «In Italia si può pregare liberamente e noi sappiamo distinguere chi prega da chi spara. Nessuno, però, può predicare violenza e odio. Per questo, ho espulso l’imam di Schio». Durante le indagini è emerso che l’algerino manteneva strette relazioni con esponenti del mondo islamico di orientamento «marcatamente radicale», soggetti – è stato spiegato ieri dal questore Gaetano Giampietro e dal dirigente della Digos, Nevio di Vincenzo – dediti «alla promozione di principi originari dell’Islam e alla diffusione dell’ideologia salafita». Incontri anche diretti che l’algerino avrebbe avuto soprattutto fuori dei confini del Veneto e all’estero, in particolare in Francia. Il capo della Questura ha tenuto a precisare che «il caso è isolato» e che, comunque, non si configurano ipotesi di terrorismo.

L’algerino è in Italia dal 2002, prima a Udine, come imam, e poi a Vicenza da due anni. Proveniente da Tunisi a bordo di una motonave, a Civitavecchia è stato sottoposto ai controlli di frontiera, gli è stata notificata l’espulsione e, quindi, reimbarcato sulla stessa motonave. Per dieci anni non potrà rientrare in Italia, pena la reclusione da uno a quattro anni. Con lui c’erano anche la moglie e i tre figlioletti: la donna, pur potendo restare in Italia con i bambini in quanto non colpita dal provvedimento, ha preferito tornare in patria con il marito.
Le indagini hanno rilevato che l’uomo sollecitava i piccoli ad assumere comportamenti palesemente ostili verso la cultura occidentale e a manifestare il desiderio di poter compiere in futuro anche gesti eclatanti, pure violenti e con l’uso delle armi, una volta diventati adulti. «Chi predica e pratica l’intolleranza o la violenza, in Veneto non trova posto – ha commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia – chi cerca e chiede una reale integrazione, basata sulla reciprocità, la trova da anni e continuerà a trovarla, come dimostrano i 517.000 stranieri residenti e perfettamente integrati. La cacciata di questo imam irrispettoso e prepotente era un atto doveroso che condivido in pieno».


L'imam de Skio el predegava ła viołensa e ła so comounedà xlamega ła nega el fato e ła ło difende

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Messaggioda Berto » gio ott 15, 2015 8:22 am

Francia, 15enne spara e uccide il professore al grido di "Allah Akbar"
Martedì 13 Ottobre 2015
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/E ... 8807.shtml

Ancora paura terrorismo in Francia dopo le terribili vicende di Charlie Hebdo e degli attentati di Parigi.

Un 15enne, al grido di "Allah Akbar", ha sparato e ucciso il professore di fisica a colpi di pistola nel liceo della cittadina di Chalons - en - Champagne. Il piano era stato messo a punto da tempo: dopo l'omicidio avrebbe rubato la macchina dell'insegnante e si sarebbe andato a schiantare contro il commissariato di polizia, per morire come martire.

Niente, però, è andato come previsto. Uscito dall'aula dove si stava svolgendo la lezione di fisica per andare ad uccidere la vittima inizialmente designata, la prof di francese, ha cambiato idea ed è tornato indietro a sparare all'ignaro professore di fisica.

Ma poi non ce l'ha fatta a portare a termine il piano. Invece, ha lasciato il cadavere del professore in classe davanti ai compagni attoniti ed è andato dritto a telefonare alla polizia per autodenunciarsi.

Le forze dell'ordine ora stanno indagando su come si sia avvicinato al terrorismo e chi lo abbia plagiato.

https://www.facebook.com/MagdiCristianoAllam?fref=ts

Cari amici, in Francia uno studente di quindici anni, al grido di “Allah Akbar“, ha sparato e ucciso il professore di fisica in un liceo della cittadina di Chalons en Champagne, un comune francese di 47.563 abitanti capoluogo del dipartimento della Marna. Il ragazzo oltre all’omicidio voleva rubare l’auto dell’insegnante ucciso per schiantarsi poi contro il locale commissariato di polizia. Il suo obiettivo era quello di morire come martire.

Cari amici, ora gli investigatori stanno indagando sul ragazzo per capire come si sia potuto avvicinare al terrorismo e chi lo ha plagiato spingendolo a compiere questo attentato. È così difficile saperlo? Forse che Allah nel Corano non ordina di uccidere i miscredenti? Forse che Maometto non ha sgozzato e decapitato i miscredenti? Forse che gli imam dai pulpiti delle moschee non istigano a uccidere i miscredenti? Forse che dai siti e profili in Rete i predicatori d'odio islamici non legittimano l'uccisione dei miscredenti? È così difficile capirlo? O forse non abbiamo il coraggio di guardare in faccia la realtà e non abbiamo più la libertà di proclamare la verità ad alta voce persino dentro casa nostra?
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Messaggioda Berto » ven ott 16, 2015 9:08 pm

Boldrini consegna la Camera all'imam antisemita del Cairo

Il 21 ottobre l'imam Ahmed al Tayyeb terrà una lectio magistralis alla Camera sull'islam come religione di pace. Ma nei suoi sermoni chiama a raccolta i musulmani per sterminare Israele. Scoppia il caso politico
Sergio Rame - Gio, 15/10/2015

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 83290.html

L'ultima follia di Laura Boldrini è consegnare la Camera ad Ahmed al Tayyeb.

Il 21 ottobre, in occasione del un convegno intitolato Islam, religione di pace, l'imam dell’università "Al Azhar" del Cairo, il centro teologico più importante dell’Islam sunnita, terrà infatti una lectio magistralis a Montecitorio. Come faccia a parlare di pace un imam, che più volte ha invocato la distruzione di Israele e che è stato duramente attaccato dal Congresso americano per aver giustificato gli attentati suicidi, risulta davvero difficile da comprendere. Tanto più che a pochi giorni dal suo viaggio in Italia, in occasione del discorso che tiene ogni settimana, ha sottolineato l’importanza dell’unità del mondo arabo e musulmano contro "il comune nemico sionista".

Al Tayyeb non terrà solo la lectio magistralis alla Camera, ma incontrerà il capo dello Stato Sergio Mattarella. Il tempismo dell'invito della Boldrini è disarmante. Basta guardare cosa stanno passando gli ebrei di Israele, quotidianamente ammazzati a coltellate, asfaltati con le automobili e assassinati a fucilate sotto gli occhi dei propri figli, per capire che invitare in Italia un imam antisemita singifica lanciare un messaggio alquanto pericoloso alla comunità internazionale. Anche perché il suo odio non è solo per Israele, ma anche per la Santa Sede. Ha persino sospeso il dialogo con il Vaticano da quando il Pontefice ha invocato la protezione dei fedeli di religione cristiana in Medio Oriente. Ma alla presidenza della Camera tutto questo va benissimo. L'invito è stato formulato dalla presidente Boldrini sulla base di una espressa richiesta della Commissione Affari Esteri di Montecitorio, che ne aveva sollecitato l'"autorevole contributo" come figura di rilievo nell’indispensabile azione di contrasto al dilagare del terrorismo e alla strumentalizzazione estremista della fede. "Il Grande Imam - precisa il portavoce della presidente della Camera, Roberto Natale - è colui che ha levato la propria voce contro il terrorismo fondamentalista perpetrato dal cosiddetto Stato Islamico e che ha chiamato a raccolta tutto il mondo islamico, denunciando la manipolazione dei testi coranici". Dopo la strage di Charlie Hebdo aveva pronunciato un discorso durissimo contro i tagliagole dell'Isis ("devono essere crocifissi") e aveva chiamato a raccolta tutto il mondo islamico denunciando la manipolazione dei testi coranici. Non solo. Collabora tutt'oggi con la Francia per istituire severi meccanismi di controllo sul messaggio diramato dalla galassia di moschee e di associazioni dell’area islamica. Eppure i suoi sermoni non sono così cristallini.

I "buoni propositi" della Boldrini si infrangono contro le parole d'odio pronunciate anche oggi dallo stesso imam. Ahmed al Tayyeb ha, infatti, sottolineato l’importanza dell’unità del mondo arabo e musulmano contro "il comune nemico sionista". Nel suo discorso settimanale ha, poi, affermato che "l'entità sionista continua la sua aggressione contro la moschea di al Aqsa". Dichiarazioni che hanno fatto scoppiare un vero e proprio caso politico. Con la Lega Nord in prima fila a chiedera alla Boldrini di cancellare l'intervento di al Tayyeb alla Camera. Massimiliano Fedriga, capogruppo del Carroccio a Montecitorio, ha inviato una lettera ufficiale alla Boldrini affinché non sia proprio il cuore delle istituzioni democratiche a fare da cassa di risonanza a posizioni estremistiche. Anche l’ex ambasciatore israeliano in Italia Avi Pazner ha chiesto alla presidente della Camera di ritornare sui propri passi: "È un errore fatale invitare a una conferenza sulla pace un integralista che non riconosce il diritto all’esistenza di Israele".

Da sempre la Boldrini sostiene di essere una strenua oppositrice della violenza sulle donne. Eppure invita l'imam al Tayyeb che sulla violenza domestica ai danni delle donne ha rilasciato dichiarazioni che sembrano non solo tollerarla ma legittimarla. "Secondo il Corano - aveva spiegato il Grande Imam - prima si ammonisce, poi si dorme in letti separati, infine si colpisce". "È vergognoso - tuona Fedriga - che il presidente della camera sponsorizzi un evento del genere".



E’ così. Nella comunità musulmana, il jihad è un dovere religioso per l’universalismo della missione musulmana e l’obbligo di convertire tutti all’Islam o con la persuasione o con la forza.

http://voxnews.info/2015/10/15/islamico ... -cristiane
ماذا سيقدم المسلمون للعالم في حالة ما تغيرت الظروف واصبحوا اقوياء ؟
https://www.youtube.com/watch?v=fyuqLoMQdYs
Durante una recente intervista televisiva, il Grande Ayatollah Ahmad al-Baghdadi, il principale leader islamico dell’Iraq sciita, ha chiarito il motivo per cui l’Islam e il resto del mondo non potranno mai coesistere pacificamente. Lo ha detto chiaramente.

Secondo l’ayatollah, quando possono, quando la circostanza lo permette, quando sono forti abbastanza, i musulmani sono obbligati a passare all’offensiva e conquistare i non musulmani (un fatto da tenere a mente, mentre milioni di “rifugiati” musulmani vengono accolti in Europa).
Ha detto:
Se sono persone del libro [ebrei e cristiani] chiediamo loro la jizya (tassa infedeli) – e se rifiutano, allora noi li combattiamo. Cioè se uno è cristiano. Ha tre scelte: o convertirsi all’Islam, o, se si rifiuta e vuole rimanere cristiano, pagare la jizya [e vivere secondo le regole dhimmi].
Ma se ancora rifiutano, allora noi li combattiamo, e prendiamo le loro donne, e distruggiamo le loro chiese, questo è l’Islam! …
Per quanto riguarda i politeisti [indù, buddisti, ecc] noi permettiamo loro di scegliere tra l’Islam e la guerra! Questa non è l’opinione di Ahmad al-Husseini al-Baghdadi, ma l’opinione di tutte e cinque le scuole di giurisprudenza islamiche [quattro sunnite e una sciita].

Verso la fine dell’intervista, visto che il suo intervistatore continuava a dire che questo non può essere l’Islam, l’ayatollah lo ha sfidato: “Chi sei tu? Vuoi dire a me cosa credere? Questa è la parola di Allah!”

E’ così. Nella comunità musulmana, il jihad è un dovere religioso per l’universalismo della missione musulmana e l’obbligo di convertire tutti all’Islam o con la persuasione o con la forza.
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Messaggioda Berto » sab ott 17, 2015 9:25 pm

Laura Boldrini invita l'imam che elogia i kamikaze e teorizza le "giuste percosse alle moglie"
di Francesco Borgonovo
16 Ottobre 2015
http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... m-che.html

Stai a vedere che su Laura Boldrini ci siamo clamorosamente sbagliati. Pensavamo che la presidente della Camera assecondasse tutti i più triti e ottusi luoghi comuni della sinistra fuori dal mondo. Invece gli ottusi eravamo noi. Adesso abbiamo capito: Laura Boldrini lo fa di proposito. Finge di essere una buonista stucchevole, si rende volontariamente caricaturale perché vuole servirci su un piatto d’argento la possibilità di smontare le teorie allucinanti di cui si fa portavoce. Altrimenti non si spiega come mai si ostini a collezionare grame figure. Davvero, dev’esserci qualcosa sotto: non può essere così facile farsi beffe di lei e del suo «pensiero».

Prendiamo la sua più recente trovata, di cui ha dato notizia ieri Giulio Meotti sul Foglio. I giornalisti sono stati convocati da Madama Laura - tramite elegante invito su carta intestata - alla «Lectio Magistralis» che si terrà il prossimo mercoledì nella Sala della Regina di Montecitorio, alle 15. Per l’occasione salirà in cattedra il «Grande imam di al-Azhar Ahmad Mohammad Ahmad al-Tayyeb», il quale illuminerà i presenti sul tema «Islam, religione di pace».

Ecco perché diciamo che la Boldrini non ci è, ma ci fa. L’affermazione secondo cui «l’islam è una religione di pace» è uno dei più abusati stereotipi di ogni tempo, ripetuto costantemente all’indomani di ogni attentato sanguinario da tutte le anime pie e democratiche. La redazione di Charlie Hebdo viene decimata dai macellai jihadisti? Orrore, ma «l’islam è una religione di pace». Un commando dello Stato islamico massacra turisti innocenti in un museo? Uh, che disgrazia: ma «l’islam è una religione di pace». Laura stessa ha ribadito il concetto infinite volte. Sapete cosa ha detto nel 2014, quando si è presentata alla Grande Moschea di Roma tutta velata (ma senza dimenticare il rossetto)? «No al terrorismo, l’islam è una religione di pace».

Adesso, organizzando la Lectio Magistralis, la Boldrini ci regala l’occasione per chiarire una volta per tutte che la frase «l’islam è una religione di pace» è una boiata pazzesca. Lo dimostra il prestigioso relatore invitato a Montecitorio. Il signor al-Tayyeb è l’imam di uno dei più importanti centri culturali islamici del mondo. Secondo le nostre categorie, può essere considerato una sorta di Papa dei sunniti. Di sicuro, è la persona più adatta per discettare sulla «religione di pace». Basta leggersi alcune delle dichiarazioni rilasciate da costui nel corso degli anni (alcune delle quali citate ieri dal Foglio). Per esempio, nel 2002, ha spiegato come i palestinesi devono comportarsi nei confronti di Israele: «La soluzione al terrore israeliano risiede nella proliferazione degli attacchi suicidi che diffondono terrore nel cuore dei nemici di Allah. I Paesi islamici - sia la popolazione che i governanti - devono supportare questi attacchi di martirio». Niente male. Ma ovviamente al-Tayyeb non ce l’ha solo con Israele (inneggiare alla distruzione dello Stato ebraico è abbastanza comune nel mondo arabo, e si fa a cuor leggero). Il nostro Grande Imam è risentito con l’Occidente tutto, cioè con il «nuovo colonialismo globale alleato al sionismo mondiale» che trama per dividere i musulmani.

Al-Tayyeb è considerato un «musulmano moderato», quasi un riformatore, un modernizzatore. Sa usare le parole giuste, all’occorrenza: per esempio blandisce gli occidentali con bei discorsi sui diritti della donna. Peccato che poi sia apparso in televisione, nel 2007, dicendo che alle mogli si possono rifilare «percosse leggere». Cosa che non è proprio «come picchiare»: è più come «dare un pugno» o «spintonare». Capito il pacifista? Oh, certo, ci viene detto anche che Al-Tayyeb è nemico del terrorismo. Infatti l’anno scorso ha specificato quale punizione va riservata ai combattenti dello Stato islamico: «La morte, la crocifissione o l’amputazione delle loro mani e piedi». E non - attenzione - perché siano degli assassini, ma perché «combattono Dio e il suo profeta», cioè perché non interpretano l’islam come dice lui.

Infatti le parole del nostro caro imam fanno riferimento al versetto 33 della sura 5 del Corano, rivolto agli infedeli (e utilizzato come giustificazione dai fondamentalisti): «Il castigo per chi muove guerra ad Allah e al suo Messaggero, e lotta con forza e sparge misfatti e corruzione sulla terra è: esecuzione o crocifissione o amputazione di mani e piedi di lati opposti o l’espulsione dalla terra: questa è la loro ignominia in questo mondo e subiranno una terribile punizione nell’altro».

Riepilogando: inneggia agli attentati suicidi; sostiene che è giusto menare le donne; invita a uccidere, mutilare e crocifiggere chi non segue la via del Profeta. In virtù di queste sue posizioni moderate, il signor al-Tayyeb è stato invitato a Montecitorio a tenere una lezione sull’«islam religione di pace».

Grazie Laura Boldrini: senza di lei la nostra vita non sarebbe così dolce.


Schiaffo alla Boldrini. Salta la visita a Montecitorio dell'imam che professa la distruzione di Israele
Di Magdi Cristiano Allam

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 59889093:0

(Il Giornale) - Il rinvio, o forse l'annullamento, della Lectio magistralis dal titolo “Islam, religione di pace”, che lo Sheikh di Al Azhar, Ahmed al-Tayyeb, paragonabile al “Papa dell'islam maggioritario sunnita”, avrebbe dovuto tenere il 21 ottobre alla Camera su invito della “presidentessa” Boldrini, è una clamorosa sconfitta di tutti gli islamofili nostrani, così come è uno smacco per le istituzioni considerando che al-Tayyeb sarebbe stato ricevuto dal capo dello Stato Mattarella.

Noi dobbiamo ringraziare la Commissione Esteri della Camera, presieduta da Fabrizio Cicchitto – promotore dell'invito ad al-Tayyeb – fatto proprio dalla “presidentessa” Boldrini, perché le conseguenze della loro somma ignoranza dell'islam e della loro collusione ideologica con il principale nemico della nostra civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane, aiuteranno finalmente gli italiani a scoprire che non esiste un “islam moderato”.

Possibile che Mattarella, la Boldrini e Cicchitto non si siano informati su chi sia veramente al-Tayyeb?
Sarebbe stato sufficiente fare una ricerca in Internet per sapere che il 4 aprile 2002, da Mufti d'Egitto (massimo giureconsulto islamico), legittimò il terrorismo islamico suicida affermando: “La soluzione al terrore israeliano risiede nella proliferazione degli attacchi suicidi che diffondono terrore nel cuore dei nemici di Allah. I paesi, governanti e sovrani islamici devono sostenere questi attacchi”.
Nel 2003 al-Tayyeb confermò: “Le operazioni di martirio in cui i palestinesi si fanno esplodere sono permesse al cento per cento secondo la legge islamica”.
E che non si tratti di un caso singolo, bensì la manifestazione della violenza intrinseca all'islam, è confermato da fatwe simili, responsi islamici, emessi dal predecessore di al-Tayyeb alla guida dell'Università islamica di Al Azhar, una sorta di “Vaticano dell'islam maggioritario sunnita”. Il 4 aprile 2002 Tantawi sentenziò: «Le operazioni di martirio contro qualsiasi israeliano, inclusi i bambini, le donne e i giovani, sono legittime dal punto di vista della legge islamica».

Possibile che Mattarella, la Boldrini e Cicchitto non sappiano che ben due imam della Grande Moschea di Roma, entrambi designati da Al Azhar, sono stati costretti ad abbandonare l'Italia per fatti legati al terrorismo islamico?
Il 6 giugno 2003 l'imam Abdel-Samie Mahmoud Ibrahim Moussa, tuonò dal pulpito della sede dell'islam istituzionale in Italia, affidato a paesi musulmani moderati, Egitto, Arabia Saudita e Marocco: “Allah fai trionfare i combattenti islamici in Palestina, in Cecenia e altrove nel mondo!
O Allah distruggi le case dei nemici dell'Islam!
O Allah aiutaci a annientare i nemici dell'Islam!
O Allah assicura ovunque la vittoria della Nazione dell'Islam!».
Fu immediatamente espulso. Il 22 maggio 2004 il suo successore, l'imam Abdulwahab Hussein Gomaa, anche lui designato da Al Azhar, fu costretto a tornare in Egitto perché incapace a fronteggiare un gruppo di estremisti islamici annidato all'interno della Grande Moschea di Roma. Il 26 marzo 2004 Abdul Karim al-Tibsi, un algerino che insegnava lingua e religione islamica in moschea, promosse una rivolta sfidando l’autorità dell’imam Gomaa, celebrando e guidando una «preghiera del morto» per commemorare lo sceicco Ahmad Yassin, il leader di Hamas assassinato dagli israeliani il 22 marzo.

Noi ci auguriamo che ora sia finalmente chiaro anche a Mattarella, la Boldrini e Cicchitto che lo stesso “Papa dell'islam maggioritario sunnita” è un apologeta del terrorismo suicida islamico, dell'annientamento fisico di Israele e del genocidio degli ebrei. E ci auguriamo che comprendano che se lui fonda le sue tesi su ciò che Allah ha prescritto nel Corano e su ciò che ha detto e ha fatto Maometto, si deve prendere atto che l'islam è un'ideologia intrinsecamente violenta, che predica e pratica l'odio e la morte dei “miscredenti”, di tutti i nemici dell'islam, ebrei, cristiani, infedeli, apostati, adulteri e omosessuali.

Manco mal!
De xberloni a sta ensemenia a ghin voria na pasua, tanti coante łe frustà ke łe xe stà cominà entel mondo arabo al blogher:

http://www.lastampa.it/2015/06/08/ester ... agina.html ...
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Messaggioda Berto » dom ott 18, 2015 6:01 pm

Si a l'ixlam
https://www.facebook.com/Si-allislam-in ... 2191366211

Muhammad (pace e benedizione su di lui) Il Migliore dei modelli da seguire
https://www.youtube.com/watch?v=4XT4BnbX5i8

Video di propaganda e proselitismo dell'IS
https://www.youtube.com/watch?v=5aX9Xid ... ture=share
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Messaggioda Berto » gio ott 29, 2015 7:43 pm

Imam arrestati in Senegal per terrorismo
Graziella Giangiulio

http://www.agccommunication.eu/geopolit ... am-arresti

SENEGAL - Dakar 29/10/2015.
Due imam sono stati arrestati nelle ultime due settimane in Senegal per aver sostenuto il terrorismo.
Il 9 ottobre, l'imam Ibrahima Seye è stato arrestato a Kolda per aver sostenuto il terrorismo; il 27 ottobre, l'imam Alioune Ndao è stato arrestato dalla gendarmeria senegalese a Kaolack perché sospettato di avere legami con un'organizzazione terroristica. Secondo fonti giudiziarie citate Afrik.com, l'imam Ndao è collegato all'imam Seye e le indagini sarebbero ancora aperte. Le organizzazioni per i diritti umani hanno chiesto garanzie che le persone arrestate siano trattate nel rispetto dei diritti umani. Aboubacry Mbodj, segretario generale dell'Assemblea africana per la Difesa dei Diritti Umani (Raddho) è preoccupato per le condizioni della detenzione dei due imam. Il Senegal non è mai stato teatro di attacchi terroristici; esiste il rischio perché il paese confina con il Mali, regolarmente teatro di attacchi terroristici e il paese è anche impegnato nella lotta contro il terrorismo nella regione del Sahel.
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Messaggioda Berto » gio ott 29, 2015 7:46 pm

Imam romano predica la jihad su Twitter
Si definisce "ritornato all’Islam", chiama l’Italia «barboncino dell’America» E in Rete mette manuali per gestire vita e famiglia secondo il volere di Allah
24/10/2015

http://www.iltempo.it/cronache/2015/10/ ... -1.1471550

La parola jihad non compare nei messaggi e tra i documenti che pubblica per divulgare la dottrina di quell'Islam dal culto ossessivo e distorto. Anche le foto e i video all'apparenza non destano sospetti.
Il suo profilo, però, è quello tipico dei «predicatori di odio» e con ogni probabilità si tratta di un italiano, convertito all’Islam più estremo, con origini romane. Lui stesso si definisce: «Italiano, ex cittadino di Roma, ritornato all’Islam». Invece che reclutare e addestrare nuovi martiri nelle moschee, infatti, oggi si utilizzano la Rete e i social network. Nell’oscurità del web i predicatori di odio si muovono come fanno i tabligh, all’apparenza innocui, quando vagano da un luogo di culto all’altro, instillando l’odio e la violenza verso i miscredenti, sussurrando parole di fuoco alle orecchie dei fedeli.
L’elogio del martire che si immola per portare avanti la jihad, dunque, questa volta è affidato a brevi scritti postati da un profilo Twitter che appena sotto la foto che ha scelto per l’account, scrive: «Italiano, ex cittadino di Roma, ritornato all’Islam». Suo anche un blog dal quale è possibile scaricare e leggere manuali e pensieri distorti: «Uno dei segni della devianza dei Musulmani di oggi è che arrivano perfino a pagare per fare la hijra nella terra dei crocifissi».
Come l’imam di Schio, il 37enne algerino Sofiane Mezzerregres espulso dall’Italia nelle settimane scorse per motivi di ordine pubblico perché instillava l’odio verso l’Occidente ai bambini nelle moschee, anche per il predicatore online ascoltare musica e utilizzare gli strumenti musicali è peccato. Dal suo account Twitter è addirittura possibile consultare una breve guida dal titolo «La proibizione della musica e del canto», in cui traduce le parole e le fatwe sull’argomento di imam, Tabì uno dei sapienti che nel tempo hanno imposto ai veri fedeli di allontanarsi dalle pratiche dei miscredenti. Questi ultimi, infatti, «saranno colpiti da un cataclisma, compenso del loro agire. La disgrazia sarà prossima alle loro case, finché si realizzi la promessa di Allah».
Sconvolge anche quello che si legge in uno dei manuali dal titolo «Conseguenze per chi non aderisce all’Islam»: «Forse che la gente delle città è al riparo dal Nostro castigo severo che li colpisce in pieno giorno mentre si divertono?». E poi, come un imam compassionevole e ispirato dalla dottrina del Corano, prosegue: «Ma se non crederai e disobbedirai al tuo Signore, perderai in questo mondo e nell’Aldilà. Sarai esposto alla Sua collera e punizione in questo mondo e nell’Aldilà. Sarai simile al più malvagio e folle della creazione, e al peggiore dei diavoli, dei peccatori, dei malfattori e delle false divinità. Questo in termini generali». Parole di fuoco e deliri che proseguono quando, in un altro testo reperibile scavando nell’account, a proposito dei musulmani arrestati con l'accusa di terrorismo, parla anche dell’Italia: «L’America, lo Stato che ha ucciso e continua a uccidere milioni di persone, pur perseguendo simili numeri si batterà per i suoi interessi imprigionando le persone nell’isolamento fino alla morte. Essi non provano vergogna nel fare questo, e purtroppo, il nostro paese non prova vergogna nel seguirli come un barboncino segue il suo padrone». Tra gli insegnamenti del predicatore, poi, non manca una guida ai fedeli che hanno problemi con «una moglie difficile». Anche in questo caso emerge il ruolo della donna sottomessa all’uomo a cui è negato tutto, anche «la possibilità di divorziare dal marito».
Francesca Musacchio
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Messaggioda Berto » gio ott 29, 2015 7:48 pm

Conferma in appello: cinque anni all’Imam di Andria, confermate accuse per tutti i 5 islamici
27/10/2015
http://www.trmtv.it/home/cronaca/2015_10_27/96460.html

Andria ImamBARI – La Corte di Assise di appello di Bari ha confermato quattro condanne nei confronti di altrettanti imputati accusati di associazione sovversiva finalizzata al terrorismo internazionale di matrice islamista e ha ridotto la pena per un quinto.
Quest’ultimo, Chamari Hamdi, 24enne nato in Sicilia, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione (tre anni e quattro mesi la condanna in primo grado, la stessa inflitta ad altre tre persone: Hammami Mohsen, palestinese di 50 anni, Ifauoi Nour, tunisino di 35 e Khairredine Romdhane Ben Chedli, tunisino di 33). Per il presunto capo della cellula, l’imam tunisino della moschea di Andria, Hosni Hachemi Ben Hassem, alias ‘Abu Haronne’, di 47 anni, è stata ribadita la condanna a 5 anni e 2 mesi.
I cinque furono arrestati dai carabinieri nell’aprile 2013. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2008-2010. Secondo l’accusa gli imputati “cooperavano nell’attività di proselitismo, di finanziamento, di procacciamento di documenti falsi, tenevano i contatti con altri membri dell’organizzazione
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Messaggioda Berto » gio ott 29, 2015 9:14 pm

Contro il terrorismo islamico dobbiamo combattere con l'arma della verità
di Silvana De Mari 29/10/2015

http://www.magdicristianoallam.it/blogs ... erita.html

Ma a noi chi ce l’ha mai detto che si può vivere senza combattere? Come ci è venuta in mente un’idea così bizzarra? Ogni epoca ha la sua battaglia, come scoprono Sam e Frodo, personaggi de “Il Signore degli anelli”. Sam e Frodo odiano la guerra, odiano la violenza, vorrebbero restarsene a casa loro a bere tè e zappettare rose, ma quando l’oscuro signore attacca il mondo loro vanno a combattere per coloro che amano. Se non vi siete letti “Il Signore degli anelli”, leggetevelo. Se proprio non volete leggerlo, almeno leggete “Il Mito e la Grazia”, di Paolo Gulisano, e se nemmeno quello vi piace guardate il film, perché “Il Signore degli anelli” fa parte del nostro immaginario collettivo, è il poema epico della nostra epoca, contiene la nostra realtà, non possiamo ignorarlo.
La nostra realtà è Saruman. Con questo nome Tolkien indica un personaggio geniale: l’intellettuale oggettivamente preparato che però ha lo smisurato orgoglio del dialogo, l’idea delirante che si possa guardare negli occhi il male e non esserne penetrati. Saruman ha difeso Hitler a spada tratta, era “scientificamente dimostrata” la superiorità della razza ariana, che non solo non era superiore, non esisteva nemmeno. Saruman ha scodinzolato davanti a decine di milioni di morti spacciati per la necessaria strada verso la risoluzione dell’ingiustizia sociale, che è comunque meno grave dell’essere ammazzati.
Uno di questi milioni di morti me lo sono andata a vedere personalmente in Etiopia, e questa non è politica, porca miseria, è la mia storia, e nella mia storia ci sono anche un milione di contadini etiopi sterminati con la fame come in Ucraina negli anni ’30. Nella mia storia personale c’è anche il fatto che ho vissuto a Trieste, dove mio padre piantò una grana per le foibe, perché fosse riconosciuto ai morti impiegati statali lo stato di vittime di guerra (cambia la pensione alle vedove e agli orfani) e subì due attentati, uno dei quali contro tutta la sua famiglia e l’abbiamo scampata per un pelo, quindi se qualcuno vuol ricordarmi la moralità dei moralmente superiori, per cortesia salti un giro.
E ora Saruman si è inventato il dialogo con il terrorismo e l’orchitudine moderata. Quindi combattete tutti. La guerra non si fa solo con le armi che interessano il corpo, anzi quella è la guerra cui si arriva quando l’altra è stata già persa. L’altra è la guerra del pensiero, quella dell’anima. Non si tollera il male. La tolleranza è un mito nauseante. Tollerare il male vuol dire esserne complici. Non si dialoga con gli orchi. Chi dialoga con gli orchi sta costruendo ponti perché penetrino l’interno. C’è una sola arma: ed è la verità. Il dialogo con il terrorismo lo ha giustificato, lo ha beatificato, gli ha dato un palcoscenico e fiumi di denaro. A Beslan i bambini lo hanno pagato in maniera terrificante, centinaia di bambini. Ed è stato solo un inizio, un assaggio delle migliaia di bambini che lo stanno pagando in Iraq e in Siria. Il dialogo? No, non è fattibile. Il dialogo con gli orchi è un crimine che legittima i loro capi e la loro ideologia. Il dialogo con la Germania hitleriana ci ha regalato 50 milioni di morti, il dialogo con dei mostri atroci come Stalin e Mao ha permesso ad un'ideologia che ha fatto decine di milioni di morti di conquistare tutto il mondo culturale e contagiare una nazione dopo l’altra, dove gli stessi cittadini sono diventati il nemico da sterminare.
Quel l'ideologia non è arrivata fino da noi perché uomini armati difendevano le nostre frontiere. Saruman è stato il paladino del disarmo mono laterale. Disarma le tue frontiere e nascerà un mondo di pace. Il terrorismo poi è stato capito e ascoltato, e il risultato è che è aumentato a dismisura. O si combatte con le armi o si combatte con la parola. Non combattere non è da buoni, ma da vili. Le ragazze cristiane rapite in Nigeria sono state ridotte in schiavitù sessuale come le donne e bambine cristiane e yazide, donne e bambine, sono stuprate decine di volte al giorno. Noi tutte le sere andiamo a dormire nelle nostre case sicure, con le orecchie tappate per non sentire le loro urla. Non andiamo a prenderle? Se fossimo noi o nostra figlia o nostra nipote rinchiusa in un inferno in terra, dopo aver visto il fratello o il padre decapitato o crocefisso saremmo sempre tolleranti? Ci consolerebbe molto sapere che un accidenti di nessuno arriverà a liberarci perché in un'eventuale azione bellica morirebbero degli innocenti? E soprattutto quanto ci consolerebbe sapere che in Occidente di noi non si parla? Quindi le ragazze nigeriane, le studentesse cristiane rapite in Nigeria e le donne di Mosul non le andiamo a prendere, ma questa deve diventare la nostra battaglia. Sempre. Ovunque.
Portiamo sempre un nastro giallo con il crocefisso a ricordarle per quello che sono prigioniere di guerra, una guerra folle che ammazza 130.000 cristiani all’anno, uno ogni 5 minuti, nel tempo in cui avete letto questo pezzo ne è stato ucciso uno. Scriviamo di loro e appendiamo il pezzo nelle bacheche dei nostri uffici. Parliamo di loro se siamo insegnanti. Protestiamo contro chiunque parli di islam moderato. L’islam moderato non ha fatto una sola manifestazione a favore della loro liberazione e l’islam moderato se ne può andare all’inferno, tornarsene nella bella isola dove vive insieme al comunismo dal volto umano e ad Elvis che in realtà non è mai morto. E soprattutto se siamo credenti dedichiamo la messa a queste donne. Con una piccola somma, quello che si può dare, si può dedicare una messa. In genere lo si fa per i propri morti, ma la messa può essere dedicata anche ai vivi che siano nel dolore. Dedichiamo le messe, migliaia di messe, che queste donne siano continuamente ricordate, che si preghi per loro.
Si combatte con la parola, per Dio, e la parola non è dialogare con gli orchi, è dire la verità sul martirio delle loro vittime.

Tutti.
Basta un uomo, una donna o un hobbit per fare la differenza.
Ognuno di noi sarà quello che fa la differenza.
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