Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani, atei

Re: Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani,

Messaggioda Berto » mar feb 24, 2015 11:32 pm

Pakistan: giovane coppia di cristiani bruciati vivi, arresti - Oltre 460 persone denunciate per aver partecipato al linciaggio
05 novembre 2014
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/a ... 58aca.html



La polizia pachistana ha arrestato 44 sospetti per la barbara uccisione di una coppia cristiana bruciata viva perché accusata di blasfemia. Lo riporta Express News.
Oltre 460 persone sono state denunciate per aver partecipato al linciaggio avvenuto in una fornace di mattoni in un villaggio a circa 60 km da Lahore dove i due coniugi di nome Shama e Shehzad lavoravano.

Manifestazioni della comunità cristiana

Orrore in Pakistan: due giovani cristiani sono stati bruciati vivi.
Sono stati spinti con la forza in una fornace da un gruppo di musulmani accorsi da diversi villaggi per punirli perché accusati di blasfemia.
A linciare i due cristiani è stata una "folla inferocita di 400 persone", ha riferito un ufficiale della polizia pakistana, Muhammad Binyamin.
E' accaduto nella zona di Lahore, stessa città dove l'Alta Corte ha confermato qualche giorno fa la condanna a morte di un'altra cristiana accusata di blasfemia, Asia Bibi, madre di cinque figli in carcere dal 2009.
E ancora dal Pakistan la voce di Sawan Masih, cristiano condannato a morte, anche lui per blasfemia, che dall'aprile del 2014 è nel carcere di Faisalabad, e che proprio oggi si è detto fiducioso sulla sua liberazione. A rilanciare in Italia la notizia dei due cristiani arsi vivi è stata Fides, l'agenzia dei missionari.
Shahzad Masih e sua moglie Shama, rispettivamente di 26 e 24 anni, sono stati accusati di aver bruciato pagine del Corano.
E per questo sono stati uccisi.
Il fatto - ha raccontato l'avvocato cristiano Sardar Mushtaq - è accaduto nel villaggio Chak 59, nei pressi della cittadina di Kot Radha Kishan, a sud di Lahore.
Pakistan Today' ha dato grande risalto alla notizia e ha aggiunto dei particolari sulla giovane coppia: erano sposati, avevano tre figli e Shama era incinta del quarto. I due, che lavoravano da qualche anno nella fabbrica di argilla, sono stati sequestrati e tenuti in ostaggio per due giorni, a partire dal 2 novembre, all'interno della fabbrica. Questa mattina sono stati spinti nella fornace dove si cuociono i mattoni. L'episodio che ha scatenato la follia, cioè la supposta blasfemia, è legato alla recente morte del padre di Shahzad.
Due giorni fa Shama, ripulendo l'abitazione dell'uomo, aveva preso alcuni oggetti personali, carte e fogli e, secondo la stampa pakistana, anche amuleti per pratiche di magia nera. La donna ha deciso che quella roba non serviva più e ne ha fatto un piccolo rogo. Secondo un musulmano, collega dei due giovani e che aveva assistito alla scena, in quel rogo vi sarebbero state delle pagine del Corano. L'uomo ha quindi sparso la voce nei villaggi circostanti e una folla impazzita ha preso in ostaggio i due giovani.
Poi il tragico epilogo. La polizia è intervenuta ma è riuscita solo a constatare la morte dei due giovani e ad arrestare, per un primo interrogatorio, una cinquantina di persone.




In Pakistan e non solo lì - 150 milioni di cristiani perseguitati nel mondo. I “nazareni” bruciati vivi

Il gran rabbino di Francia: “Sono i nuovi ebrei”. Le ong denunciano: “Muoiono cinque cristiani al minuto”

di Giulio Meotti | 06 Novembre 2014

http://www.ilfoglio.it/articoli/v/12260 ... i-vivi.htm

Roma. “Il numero dei cristiani perseguitati nel mondo è di 150 milioni”. Ci sono molte altre cifre, terrificanti, nelle pagine del “Libro nero della condizione dei cristiani nel mondo”, una straordinaria iniziativa di studiosi francesi, coordinata dal giornalista Samuel Lieven e adesso portata in Italia da Mondadori. Istantanee di una guerra globale e amorfa, in cui ci sono le vittime “sbagliate”, i paria di cui non vuole sentire parlare l’occidente.

In particolare, un dato sconcerta: “L’ottanta per cento degli atti di persecuzione religiosa nel mondo è orientato contro i cristiani”. Quante le vittime? Il Center for the Study of Global Christianity riporta la stima media di centomila cristiani uccisi ogni anno per la loro fede lungo l’ultimo decennio. Una media di cinque cristiani al minuto.

Ieri in Pakistan due cristiani, fra cui una donna incinta, sono stati arsi vivi nella fornace per mattoni in cui lavoravano. E’ stato un pogrom con la partecipazione di quattrocento musulmani. Hanno lavorato al libro anche esponenti della sinistra come Lucie Peytermann, corrispondente del giornale Libération da Islamabad, che definisce il Pakistan “il peggiore al mondo quanto a violenze commesse in nome della religione”.

Lo Stato islamico polverizza le croci, il Real la toglie dal calcio per compiacere l’Islam Punjab anticristiano Haïm Korsia, gran rabbino di Francia, invoca una reazione fraterna di fronte al dilagare dell’odio nei confronti dei cristiani, e stabilisce un paragone con la distruzione dell’ebraismo orientale: “Dove sono le comunità ebraiche un tempo così vive di Aleppo, di Beirut, di Alessandria, del Cairo o di Tripoli? Dove sono le scuole di Nehardea e di Pumbedita in Iraq? E dov’è il florido ebraismo di Esfahan e di Teheran? Nella nostra memoria. Scacciati, uccisi, decimati, perseguitati ed esiliati, i cristiani d’oriente vivono in prima persona la stessa condizione degli ebrei con cui hanno così a lungo convissuto e che hanno visto partire da quei luoghi”.

Come i “nazareni” di Mosul.

La ong Open Doors ieri ha diffuso il suo rapporto annuale sui cristiani. Scrive che la loro persecuzione in Iraq ha raggiunto “proporzioni bibliche”. Martedì, a Roma, è stata presentata anche l’annuale relazione di Aiuto alla chiesa che soffre. Dei venti paesi in cui la libertà religiosa è praticamente assente, quattordici sono musulmani, e gli altri satrapie militari o comuniste, come la Corea del nord.

Siamo di fronte a quella che Habib Malik dell’Università di Stanford chiama “la fase terminale del declino regionale dei cristiani”. Oggi Mosul sembra essere stata inghiottita, come Giona nel ventre della balena. “Fra il 2003 e il 2009, quasi 800 cristiani sono stati giustiziati a sangue freddo, senza contare i cinquanta martiri della cattedrale siro-cattolica di Baghdad, tra i quali due preti, uccisi il 31 ottobre 2010 nel corso dell’attacco di un gruppo islamista. A oggi, è stato superato il migliaio di cristiani uccisi, tra i quali un vescovo e cinque preti. Più di sessanta chiese sono state distrutte”.


“Non si convertono. Che ne facciamo?”

Nel libro, un jihadista dello Stato islamico parla invece al telefono con il suo capo terrorista: “Ho qui una famiglia di cristiani che non vuole convertirsi, cosa ne facciamo?”. Una frase che ricorda quella di sette pastori avventisti che, durante il genocidio in Rwanda, si appellavano al loro pastore con una lettera: “Desideriamo informarla che domani verremo uccisi con le nostre famiglie”.

Ci sono i cristiani di Maaloula, in Siria, come Antoun Taalab e i suoi due cugini, che avevano ricevuto l’“aman”, ovvero la garanzia islamica di essere salvati. Disarmati e fiduciosi nella parola dei ribelli, sono stati uccisi e poi decapitati. Cinquecentomila cristiani hanno già lasciato la Siria. Secondo Frédéric Pichon, ricercatore dell’équipe di arabistica dell’Università François Rabelais di Tours, i cristiani di Siria sono “il simbolo con cui si misura la capacità di tutti gli altri cristiani di non soccombere”.

E prima di loro c’era Jean-Pierre Schumacher, l’ultimo monaco di Tibhirine, in Algeria, dove sgozzarono i meravigliosi trappisti che condividevano i pasti con i musulmani. Lui si salvò perché i jihadisti sbagliarono a contare. Ai funerali dei monaci, frère Jean-Pierre chiese di poter aprire le bare per dare l’ultimo saluto ai compagni. Scoprì che le casse di legno non contenevano corpi, ma soltanto sette teste. Quella strage fu la luce verde per i massacri futuri. Adesso Jean-Pierre teme che la prossima a rotolare sarà la sua testa.
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Re: Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani,

Messaggioda Berto » ven feb 27, 2015 6:46 pm

Iraq, pulizia religiosa contro i cristiani. “O ti converti all’Islam o ti uccidiamo”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... mo/1067188

Già nei giorni scorsi, la comunità era rimasta senza acqua né razioni alimentari. Poi, chi non ha deciso di cambiare religione è stato espulso dal Paese. Il vescovo di Baghdad: "Non era mai accaduto che fossimo cacciati dalle nostre case. Ci servono aiuti internazionali". Per Ban Ki-moon, è un "crimine contro l'umanità"
21 luglio 2014

Scaduto il termine imposto dai militanti del Califfo per la conversione all’Islam, tutti i cristiani hanno lasciato la città irachena di Mosul e gran parte delle zone settentrionali nelle mani dello Stato islamico. Ad annunciarlo è stato Bashar Kiki, capo del consiglio locale nella provincia di cui Mosul fa parte. “Gli ultimi cristiani rimasti” nel territorio “se ne sono andati dopo le recenti minacce dei gruppi terroristici”, ossia dell’Isis che ha posto un aut aut ai cristiani ordinando loro di diventare seguaci di Allah, pagare una tassa, o affrontare la morte. La maggior parte ha scelto quindi di fuggire nella vicina regione curda o in altre zone protette. Un’intolleranza ribadita da Human rights Watch, che denuncia che lo Stato islamico “uccide, sequestra, minaccia” gli esponenti delle minoranze etniche e religiose di Mosul, confermando che il 10 giugno il gruppo jihadista ha commesso sequestri e ordinato a tutti i cristiani di convertirsi o lasciare la città. L’Isis “deve immediatamente porre fine alla sua perversa campagna contro le minoranze”, ha dichiarato Sarah Leah Whitson, direttore dell’area Medio Oriente di Human Rights Watch sottolineando come l’appartenenza ad una minoranza etnica o religiosa sotto controllo del Califfato “possa costare la libertà e anche la vita”.

La persecuzione dei cristiani da parte dei guerriglieri dell’Isis era iniziata da diverse settimane. Prima avevano segnato le loro porte di rosso, per segnalarli. Poi, li avevano lasciati senz’acqua e gli avevano tolto i rifornimenti di cibo. L’ultimo ultimatum, quello della scelta tra la conversione all’Islam o la morte. E alla fine, sono riusciti a cacciarli dalla provincia settentrionale dell’Iraq. E’ uno scorcio dell’esodo dei cristiani che vivono nel novello Califfato dell’Isil, che da un paio di settimane sta adottando strategie, più o meno sottili, per allontanare gli “infedeli” non musulmani dai territori appena conquistati. “Tutti i cristiani sono scappati da Mosul, la seconda città irachena”, denuncia il patriarca caldeo, Louis Sako. “Le famiglie cristiane sono in fuga verso Dohuk e Arbil”, continua Sako: “Per la prima volta nello storia dell’Iraq Mosul è senza cristiani”.

“Sono scioccato. Non era mai successo”: la testimonianza del vescovo di Baghdad
“Siamo senza parole. I cristiani sono a Mosul da secoli e quelle famiglie sono state improvvisamente strappate via dalla loro città, dalla loro casa, dalla loro vita”, ha detto il vescovo caldeo di Baghdad, Saad Syroub, dopo che le ultime famiglie hanno dovuto lasciare la città controllata dai miliziani jihadisti dell’auto-proclamato Califfato Islamico. “Siamo davvero preoccupati per il futuro dei cristiani in questo Paese”, continua il vescovi, sottolineando che non era mai accaduto che i cristiani fossero cacciati dalle proprie case “come se non avessero alcun diritto”. Il monsignore ha fatto appello alla comunità internazionale perché faccia pressione sul governo iracheno al fine di trovare soluzioni concrete.

Ban Ki-moon: “E’ un crimine contro l’umanità”
Secondo il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, la persecuzione dei cristiani per mano dei jihadisti dello Stato islamico può essere considerata “un crimine contro l’umanità“. Attesa per oggi la riunione tra i vescovi delle varie confessioni cristiane di Mosul, il patriarca caldeo e i “diplomatici stranieri e politici locali” nel Kurdistan iracheno. L’incontro è finalizzata a “decidere quali passi intraprendere” alla luce delle minacce e delle persecuzioni contro i cristiani iracheni.

Secondo il primo ministro iracheno “servono aiuti internazionali”
“Un atto criminale“, secondo il premier iracheno Nuri al-Maliki, che ha rivolto un appello a tutti i Paesi del mondo perché reagiscano uniti contro l’ultimo l’espulsione dei cristiani da Mosul. “Quello che le bande dell’Isis stanno facendo ai cristiani rivela senza ombra di dubbio la loro natura e i loro intenti terroristi e criminali”, ha affermato il premier. Maliki appartiene alla confessione musulmana sciita, una comunità anch’essa vittima delle violenze dell’Isis, che si ispira ad una dottrina fondamentalista sunnita. Ieri, intanto, circa duecento musulmani hanno partecipato in segno di solidarietà ad una messa celebrata a Baghdad dal patriarca della Chiesa caldea, monsignor Louis Sako. Alcuni innalzavano cartelli con la scritta: “Sono un iracheno, sono un cristiano“.

Papa Francesco: “Sono vicino ai perseguitati, spogliati di tutto”
Si è detto preoccupato anche Papa Francesco, che dopo l’Angelus ha rivolto un momento di preghiera alla comunità cristiana dell’Iraq: “Sin dall’inizio del cristianesimo, in Medio Oriente i cristiani hanno vissuto con i loro concittadini offrendo un significativo contributo al bene della società. Oggi sono perseguitati e devono lasciare le loro case senza avere la possibilità di portare niente”. Il Papa ha continuando assicurando “a queste famiglie la mia vicinanza e la mia preghiera. So quanto soffrite, so che siete spogliati da tutto“.

La lotta del Califfato contro gli “infedeli”
Nel tentativo di piegare la popolazione di Mosul e delle altre località della fascia settentrionale di Ninive, i miliziani del neonato Stato Islamico e del Levanti (Isis) – creato nell’Est della Siria e nell’Ovest dell’Iraq il 29 giugno – avevano minacciato chiesto ai cristiani di abbandonare la città, creando un esercito di sfollati. Fin dai primi giorni dalla sua nascita, i fedeli di Abu Bakr al-Baghdadi avevano identificato la loro anche come una missione di riconquista della purezza cristiana del territorio, non senza lanciare minacce verso il vicino occidente cristiano. Anche Roma – considerata come centro della cristianità e quindi degli infedeli – era entrata nel mirino, califfo. In un audio-messaggio diffuso da siti jihadisti, lo sceicco si appellava ai musulmani perché fossero pronti a nuove battaglie: “Se Iddio vorrà, conquisteremo Roma e il mondo intero“, mentre a inizio luglio il capo jihadista, nel primo messaggio audio dall’autoproclamazione del califfato, aveva puntato il dito contro gli Stati Uniti,minacciandogli un attacco “peggiore dell’11 settembre”. Una battaglia religiosa che il Califfato sta rivolgendo non soltanto all’esterno dei suoi confini, ma anche all’interno di Siria e Iran, con sempre più pericolosa intensità.
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Re: Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani,

Messaggioda Berto » dom mar 01, 2015 12:25 pm

Islam, il pericolo è sovrapporre religione e politica

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna ... a-1.715745

Risponde il vice direttore del Resto del Carlino
di Beppe Boni

Bologna, 28 febbraio 2015 - Dieci anni fa Oriana Fallaci disse: “ L’Europa è diventata l’Eurabia, colonia dell’Islam , nella quale l’invasione islamica non procede solo in senso fisico, ma penetra anche nelle menti e nella cultura . Il servilismo nei confronti degli invasori ha avvelenato la democrazia con conseguenza per la libertà di pensiero e per il concetto di libertà.” Aveva compreso quello che molti politici e media non avevano capito.
Alberto Piazzoli

Risponde il vice direttore del Resto del Carlino

E’ il territorio più oscuro dell’Islam dove non ci sono i nemici che imbracciano i lanciarazzi, ma un’onda culturale che tende ad espandersi con conseguenze non sempre controllabili. Il mondo islamico è un universo che spazia dalla moderazione all’estremismo. Il vero nodo però è che l’Islam sovrappone religione e politica in un mix che può portare al fanatismo. Anche il mondo occidentale ha conosciuto nel passato questo pericoloso doppio gioco ma è riuscito ad uscirne. L’Islam invece definisce infedeli i cristiani, un dogma che incendia gli animi più focosi. E, come vediamo in questi giorni, i terroristi uccidono persone perché cristiani non solo perché nemici che contendono un territorio. Ecco perché l’Occidente deve salvaguardare la propria identità dall’espansione della cultura islamica, pur rispettandola (???). Servirà anche per difenderci dai tagliagole.
beppe.boni@ilcarlino.net
di Beppe Boni
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Re: Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani,

Messaggioda Berto » mar mar 03, 2015 8:23 pm

Siria, hanno pagato un riscatto i 19 cristiani assiri liberati dallo Stato islamico
02/03/2015

http://www.asianews.it/notizie-it/Siria ... 33598.html

I fondamentalisti hanno preso il controllo dell'area di Tal Tamr e di almeno 10 villaggi cristiani, portando via 220 uomini. Giudicati da una "corte islamica", sono stati liberati dopo il pagamento di 1.700 dollari a persona. I negoziatori - assiri e capi tribali islamici - stanno lavorando per la liberazione del resto del gruppo.

Damasco (AsiaNews) - I terroristi dello Stato islamico in Siria hanno rilasciato 19 cristiani assiri, parte del gruppo di 220 persone prese in ostaggio la scorsa settimana nell'area di Tal Tamr, dopo il pagamento di un riscatto di circa 1.700 dollari a testa. Osama Edward, direttore dell'Assyrian Network for Human Rights, conferma: "Sono arrivati ieri nella chiesa di Nostra Signora ad Hasakeh su due pullman provenienti da Shaddadeh". La cittadina è la roccaforte dei fondamentalisti islamici nella provincia nord-orientale del Paese.

Secondo Edward, i 19 rilasciati sono stati liberati dopo il "giudizio" di un "tribunale islamico", che ha ordinato il pagamento della jizya alle loro famiglie. Questa "jizya" è una tassa, prevista nel Corano, che i musulmani possono imporre a ebrei e cristiani che vivono in territori islamici per la "protezione". In cambio, non si impone loro la conversione all'islam. La trattativa per la liberazione è stata condotta da funzionari assiri e capi tribali arabi della zona.

Secondo alcune fonti locali, lo Stato islamico avrebbe ormai il controllo di "almeno 10 villaggi cristiani dell'area". Gli stessi negoziatori stanno cercando di ottenere il rilascio dei 201 assiri ancora tenuti prigionieri. Secondo Younan Talia, alto funzionario dell'Organizzazione democratica assira, "stiamo cercando di contattare ogni persona che possa darci una mano. Lavoriamo con i nostri amici sceicchi tribali. Alcuni della zona di Daesh [acronimo arabo per Stato islamico] stanno inviando dei messaggi, ma per ora non abbiamo risposta".

Dopo la preghiera mariana dell'Angelus, papa Francesco ha chiesto ai fedeli presenti in piazza san Pietro di pregare in silenzio per le popolazioni di Siria e Iraq, colpite dalla violenza islamista: "Non cessano purtroppo di giungere notizie drammatiche dalla Siria e dall'Iraq - ha detto il pontefice - relative a violenze, sequestri di persona e soprusi a danno di cristiani e di altri gruppi. Vogliamo assicurare a quanti sono coinvolti in queste situazioni che non li dimentichiamo, ma siamo loro vicini e preghiamo insistentemente perché al più presto si ponga fine all'intollerabile brutalità di cui sono vittime. Insieme ai membri della Curia Romana ho offerto secondo questa intenzione l'ultima Santa Messa degli Esercizi Spirituali, venerdì scorso. Nello stesso tempo chiedo a tutti, secondo le loro possibilità, di adoperarsi per alleviare le sofferenze di quanti sono nella prova, spesso solo a causa della fede che professano. Preghiamo per questi fratelli e sorelle, che soffrono per la fede. In Siria, in Iraq. Preghiamo in silenzio".
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Re: Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani,

Messaggioda Berto » gio mar 05, 2015 9:33 pm

Il Laos, uno degli ultimi paesi comunisti al mondo, vieta per legge di invocare Dio per chiedere i miracoli

marzo 5, 2015 Leone Grotti

La decisione è arrivata dopo che cinque leader cristiani sono stati arrestati e condannati per aver pregato per una donna in punto di morte

http://www.tempi.it/il-laos-uno-degli-u ... Pib6C6t90o

I paesi comunisti rimasti al mondo si possono contare sulle dita di una mano. Il Laos, nel sud-est asiatico, è uno di questi e il 27 febbraio ha stabilito ufficialmente che è vietato pregare per ottenere miracoli. La decisione è stata presa dalle autorità provinciali e dal Dipartimento sanitario di Savannakhet, dove da mesi viene portata avanti un’azione di persecuzione religiosa a danno di cinque leader cristiani: Kaithong, Puphet, Muk, Hasadee e Tiang.

LA SIGNORA CHAN. Come già raccontato da tempi.it, il 23 giugno 2014, cinque pastori protestanti sono stati arrestati e accusati dell’omicidio della signora Chan, madre di otto figli, convertitasi ad aprile dal buddhismo al cristianesimo, mentre si trovavano nella casa della donna per officiare il suo funerale. La polizia ha fatto irruzione nella casa, ha ordinato a tutti i presenti di abiurare il cristianesimo e, davanti al rifiuto ha arrestato i leader cristiani, costringendo la famiglia a seppellire la donna con rito buddhista.

laos-cristiani-chiesaLA CONDANNA. Il 12 febbraio il Tribunale del popolo ha condannato i cinque leader cristiani per «abuso della professione medica». Questi, secondo il giudice, hanno invocato Dio per ottenere la guarigione della donna, invece che curarla. La signora Chan, che era già stata in ospedale e si trovava in punto di morte, aveva richiesto la presenza dei pastori affinché pregassero per lei. Loro non volevano affatto curarla e, come precisa Human Rights Watch for Lao Religious Freedom, «pregare è un diritto della libertà religiosa e di credo, non costituisce pratica medica e non necessita di licenza medica».

VIETATI I MIRACOLI. Dopo quella sentenza, l’autorità provinciale ha stabilito quanto segue: «Pregare chiedendo a Dio di guarire il malato/la malata secondo il proprio credo religioso viola gli articoli 41 e 42 della legge sulla Sanità». Chiedere a Dio un miracolo, insomma, è ora vietato dalla legge in Laos, nonostante la Costituzione garantisca la libertà religiosa a tutti i fedeli.

TROPPE CONVERSIONI. Tale accanimento, che sfocia nel ridicolo, ha la sua spiegazione in un precedente: la signora Chan rappresenta la quinta famiglia ad essersi convertita al cristianesimo dal buddhismo nel villaggio di Saisomboon (provincia di Savannakhet). Soprattutto in questa provincia, i cristiani vengono perseguitati dalle autorità comuniste, che per costringerli a tornare al buddhismo negano loro il diritto ai più elementari servizi di base.
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Re: Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani,

Messaggioda Berto » sab mar 07, 2015 8:45 pm

“Le milizie cristiane o finiremo come montoni sgozzati”, dice il patriarca

Il gesuita Ryscavage contro il "pacifismo a ogni costo" di Matteo Matzuzzi | 06 Marzo 2015 ore 11:05

http://www.ilfoglio.it/articoli/v/12633 ... cavage.htm

Roma. Ai cristiani preda dell’estremismo islamico il settimanale francese Point dedica la sua ultima copertina, chiedendosi come la chiesa dovrebbe reagire davanti alla minaccia portata dal califfo Abu Bakr al Baghdadi e dai suoi sgherri tagliagole attivi dalla Tripolitania al deserto iracheno. “Chi salverà i copti e gli assiri dagli islamisti?”, è la domanda che campeggia vicino alla foto di una fedele copta nella cattedrale di San Marco, al Cairo. Qualcuno s’organizza con le milizie di combattenti volontari, come accade nei dintorni di Mosul, dove duemila tra ragazzi e padri di famiglia hanno ricevuto a metà febbraio anche la visita e la benedizione del vescovo Youhanna Boutros Moshe, che saluntandoli li aveva incoraggiati ad andare avanti: “Sono orgoglioso del vostro coraggio, dimostrazione di fede e lealtà alla patria”. A chi s’è detto perplesso, vedendo in quelle squadre di cristiani pronti a difendere con le armi la propria terra una riedizione moderna delle crociate, ha risposto il patriarca della chiesa siro-cattolica, Ephrem Joseph Younan, intervistato dal periodico Vie: “Le milizie sono il male minore. Qual è l’alternativa? Si vuole per caso che le nostre comunità vengano sgozzate come fossero montoni? Io sto dalla parte di chi vorrà difendersi e morire con l’onore d’aver combattuto il male e difeso gli innocenti”. Quanto alla sopravvivenza dei cristiani nel vicino oriente, “l’ho detto e lo ripeto ancora: le democrazie occidentali devono svegliarsi per respingere il pericolo dell’islam politico. I cristiani qui non potranno assicurarsi da soli un avvenire sicuro. Attendono che i paesi dell’occidente siano fedeli ai princìpi scolpiti sui loro monumenti, ‘libertà, uguaglianza e fraternità’ per tutti i popoli e tutte le nazioni, soprattutto nel bacino del Mediterraneo”. Se per difendere le proprie case e terre è necessario l’uso delle armi, si proceda. “E’ evidente che se la situazione non consente una pacificazione, diventa legittimo ricorrere alla violenza bellica”, aveva detto a questo giornale il 28 febbraio lo storico della chiesa Daniele Menozzi, visto che “fermare l’aggressore ingiusto rientra nei princìpi del diritto naturale e nei limiti della guerra giusta”.

Ai combattenti cristiani di Mosul arriva la benedizione del vescovo In India bruciano le chiese, ma Modi esalta il dialogo interreligioso Una linea condivisa da padre Richard Ryscavage, gesuita, docente di Sociologia e Studi internazionali alla Fairfield University nonché fondatore e direttore del Centro per la fede e la vita pubblica dello stesso ateneo del Connecticut. “C’è sempre stata una tendenza pacifista nelle chiese cristiane. In quella cattolica, specialmente dal pontificato di Giovanni XXIII e la sua enciclica ‘Pacem in Terris’, il pacifismo ha goduto di una sorta di riscoperta presso alcuni ambienti. A quanti sostengono che la chiesa deve sempre perorare la causa della pace a ogni costo, io vorrei però ricordare ciò che per secoli è stato conosciuto come la teoria della guerra giusta. Rimane un classico e fondamentale insegnamento della chiesa”. E’ chiaro, dice padre Ryscavage al Foglio, “che secondo l’approccio della guerra giusta si ha il diritto di muovere guerra per difendersi.

Ci sono limiti che devono essere rispettati, la guerra difensiva deve essere proporzionata alla violenza subita, ma credo che considerato ciò che sta facendo il terrorismo islamico estremista in molte parti del pianeta, la chiesa cattolica ha la possibilità di giustificare un’azione militare”.

Il nostro interlocutore richiama il “potente discorso” tenuto da Benedetto XVI davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nell’aprile del 2008: “Joseph Ratzinger esortò la comunità internazionale ad adottare il principio della ‘responsabilità di proteggere’.

In sostanza, l’allora Pontefice spiegò che se uno stato nazionale non è in grado di proteggere i propri cittadini da forme di terrorismo attuate da attori non statali, la comunità internazionale ha la responsabilità di intervenire.

Capisco – prosegue il gesuita – che quella della guerra giusta sia una dottrina controversa, tanto che alcuni stati come la Cina vi si sono opposti fermamente. Ma è un principio fondamentale”.
Alla luce della situazione in vicino oriente e Libia, non è che ci siano molte soluzioni sul tappeto, spiega Ryscavage: “Si sta tentando di spazzare via i cristiani dalla loro terra. E’ un genocidio. La pace e il dialogo sono sì la risposta preferenziale, ma non dobbiamo mai dimenticare che il male su questa Terra esiste e può infettare le persone. E quando accade ciò, il dialogo e la pace sono impossibili, senza una qualche forma di intervento militare”.
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Re: Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani,

Messaggioda Berto » mar mar 10, 2015 9:36 am

In Pakistan e non solo lì, 150 milioni di cristiani perseguitati nel mondo. I “nazareni” bruciati vivi

Il gran rabbino di Francia: “Sono i nuovi ebrei”. Le ong denunciano: “Muoiono cinque cristiani al minuto”

di Giulio Meotti | 06 Novembre 2014

http://www.ilfoglio.it/articoli/v/12260 ... i-vivi.htm

Roma. “Il numero dei cristiani perseguitati nel mondo è di 150 milioni”. Ci sono molte altre cifre, terrificanti, nelle pagine del “Libro nero della condizione dei cristiani nel mondo”, una straordinaria iniziativa di studiosi francesi, coordinata dal giornalista Samuel Lieven e adesso portata in Italia da Mondadori. Istantanee di una guerra globale e amorfa, in cui ci sono le vittime “sbagliate”, i paria di cui non vuole sentire parlare l’occidente.

In particolare, un dato sconcerta: “L’ottanta per cento degli atti di persecuzione religiosa nel mondo è orientato contro i cristiani”. Quante le vittime? Il Center for the Study of Global Christianity riporta la stima media di centomila cristiani uccisi ogni anno per la loro fede lungo l’ultimo decennio. Una media di cinque cristiani al minuto.

Ieri in Pakistan due cristiani, fra cui una donna incinta, sono stati arsi vivi nella fornace per mattoni in cui lavoravano. E’ stato un pogrom con la partecipazione di quattrocento musulmani. Hanno lavorato al libro anche esponenti della sinistra come Lucie Peytermann, corrispondente del giornale Libération da Islamabad, che definisce il Pakistan “il peggiore al mondo quanto a violenze commesse in nome della religione”.

Lo Stato islamico polverizza le croci, il Real la toglie dal calcio per compiacere l’Islam Punjab anticristiano Haïm Korsia, gran rabbino di Francia, invoca una reazione fraterna di fronte al dilagare dell’odio nei confronti dei cristiani, e stabilisce un paragone con la distruzione dell’ebraismo orientale: “Dove sono le comunità ebraiche un tempo così vive di Aleppo, di Beirut, di Alessandria, del Cairo o di Tripoli? Dove sono le scuole di Nehardea e di Pumbedita in Iraq? E dov’è il florido ebraismo di Esfahan e di Teheran? Nella nostra memoria. Scacciati, uccisi, decimati, perseguitati ed esiliati, i cristiani d’oriente vivono in prima persona la stessa condizione degli ebrei con cui hanno così a lungo convissuto e che hanno visto partire da quei luoghi”.

Come i “nazareni” di Mosul.

La ong Open Doors ieri ha diffuso il suo rapporto annuale sui cristiani. Scrive che la loro persecuzione in Iraq ha raggiunto “proporzioni bibliche”. Martedì, a Roma, è stata presentata anche l’annuale relazione di Aiuto alla chiesa che soffre. Dei venti paesi in cui la libertà religiosa è praticamente assente, quattordici sono musulmani, e gli altri satrapie militari o comuniste, come la Corea del nord.

Siamo di fronte a quella che Habib Malik dell’Università di Stanford chiama “la fase terminale del declino regionale dei cristiani”. Oggi Mosul sembra essere stata inghiottita, come Giona nel ventre della balena. “Fra il 2003 e il 2009, quasi 800 cristiani sono stati giustiziati a sangue freddo, senza contare i cinquanta martiri della cattedrale siro-cattolica di Baghdad, tra i quali due preti, uccisi il 31 ottobre 2010 nel corso dell’attacco di un gruppo islamista. A oggi, è stato superato il migliaio di cristiani uccisi, tra i quali un vescovo e cinque preti. Più di sessanta chiese sono state distrutte”.


“Non si convertono. Che ne facciamo?”

Nel libro, un jihadista dello Stato islamico parla invece al telefono con il suo capo terrorista: “Ho qui una famiglia di cristiani che non vuole convertirsi, cosa ne facciamo?”. Una frase che ricorda quella di sette pastori avventisti che, durante il genocidio in Rwanda, si appellavano al loro pastore con una lettera: “Desideriamo informarla che domani verremo uccisi con le nostre famiglie”.

Ci sono i cristiani di Maaloula, in Siria, come Antoun Taalab e i suoi due cugini, che avevano ricevuto l’“aman”, ovvero la garanzia islamica di essere salvati. Disarmati e fiduciosi nella parola dei ribelli, sono stati uccisi e poi decapitati. Cinquecentomila cristiani hanno già lasciato la Siria. Secondo Frédéric Pichon, ricercatore dell’équipe di arabistica dell’Università François Rabelais di Tours, i cristiani di Siria sono “il simbolo con cui si misura la capacità di tutti gli altri cristiani di non soccombere”.

E prima di loro c’era Jean-Pierre Schumacher, l’ultimo monaco di Tibhirine, in Algeria, dove sgozzarono i meravigliosi trappisti che condividevano i pasti con i musulmani. Lui si salvò perché i jihadisti sbagliarono a contare. Ai funerali dei monaci, frère Jean-Pierre chiese di poter aprire le bare per dare l’ultimo saluto ai compagni. Scoprì che le casse di legno non contenevano corpi, ma soltanto sette teste. Quella strage fu la luce verde per i massacri futuri. Adesso Jean-Pierre teme che la prossima a rotolare sarà la sua testa.
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Re: Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani,

Messaggioda Berto » mar mar 10, 2015 9:37 am

Buongiorno amici. Ora più che mai dobbiamo leggere e conoscere il Corano per capire perché l'islam militante dei terroristi islamici e dei Fratelli Musulmani non si fermerà e mira a sottomettere l'Europa.

Vi propongo il mio editoriale pubblicato oggi su Il Giornale.


https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 4487924808


Quanto mi fanno ribollire il sangue i buonisti, relativisti e islamofili nostrani che di fronte alle atrocità perpetrate dai terroristi islamici che sgozzano, decapitano, ardono vivi, massacrano i “nemici dell’islam”, puntualmente si affrettano a scagionare l’islam, Allah, il Corano e Maometto e contemporaneamente ci auto-colpevolizzano sostenendo che i cristiani sarebbero responsabili di crimini non meno efferati compiuti a partire dalle Crociate, così come gli ebrei (anche se non sono israeliani) avrebbero già quasi del tutto completato il genocidio dei palestinesi.
Questo vero e proprio odio nei nostri stessi confronti si sta rivelando il colpo di grazia del tracollo della civiltà profondamente in crisi di quest’Europa sempre più scristianizzata e materialistica, con la prospettiva concreta della sua sottomissione alla dittatura islamica, in un contesto dove sussistono condizioni similari a quelle che portarono all’islamizzazione delle popolazioni delle sponde meridionali ed orientali del Mediterraneo dopo essere state al 99% cristiane per sette secoli.

Dopo la morte di Maometto nel 632, gli eserciti islamici sbaragliarono rapidamente prima l’impero persiano nel 637, poi logorano l’impero bizantino con la conquista di Siria e Palestina (633-640), Egitto (639-646), Gerusalemme (638). La conquista dell'Africa del Nord avvenne dal 647 al 763. Nel 711 iniziò l’occupazione della Spagna protrattasi per ben otto secoli fino al 1492. Nel 718 gli islamici si spinsero in Francia occupando Narbona, Tolosa (721), Nimes e Carcassone (725), prima di essere fermati a Poitiers (732).
In Italia i primi attacchi islamici alla Sicilia iniziarono nel 652 e il controllo stabile sulla Sicilia è durato fino al 1061, mentre solo nel 1190 finisce la presenza islamica nell’isola. Le incursioni islamiche raggiunsero la Sardegna, Amalfi, Gaeta, Napoli e Salerno, il Monferrato, la Riviera Ligure. Nell’813 gli islamici distrussero l’odierna Civitavecchia, avanzarono verso Roma e saccheggiarono la Basilica di San Pietro e la Basilica di San Paolo per due volte (la seconda nell’864). A Bari fondarono un Emirato islamico durato 25 anni a partire dall’847.
La Storia ci dice che dalla morte di Maometto nel 632 fino a quando i cristiani cominciarono a reagire organizzando le Crociate a partire dal 1.096, ovvero 464 anni, gli islamici avevano già occupato con le guerre e una lunga scia di sangue le sponde orientale e meridionale del Mediterraneo, la Spagna, la Sicilia e avevano per due volte saccheggiato la Basilica di San Pietro a Roma.


Ebbene oggi stiamo assistendo all’espansionismo del terrorismo islamico che occupa militarmente dei territori in Siria, Iraq, Libia, Nigeria, Mali, Somalia, Yemen, Afghanistan, Pakistan, Indonesia e Filippine; alla crescente islamizzazione delle istituzioni civili in Turchia, Tunisia, Algeria e Marocco; alla presenza di terroristi islamici europei che sferrano attentati all’interno dell’Europa; alla diffusione di una rete sempre più capillare di moschee, scuole coraniche, tribunali sharaitici, enti assistenziali islamici, siti di propaganda jihadisti, centri studi e di formazione che condizionano le leggi secolari e ci impongono di non criticare l’islam, banche islamiche che supportano questa islamizzazione della nostra società.

Eppure quest’Europa è sempre più tentennante su come reagire. Se dovessimo attendere non 464 anni ma anche soltanto 40 anni per deciderci ad intervenire per salvare quel che resterà di cristianità sulle altre sponde del Mediterraneo ma soprattutto per salvarci dal terrorismo e dell’invasione islamica all’interno stesso dell’Europa, sarà decisamente troppo tardi. Non esisteremo più né come società europea né come civiltà laica e liberale dalle radici cristiane.

La nostra debolezza l’ha descritta in modo impeccabile monsignor Giuseppe Bernardini, vescovo di Smirne, quando il 13 ottobre 1999, ha raccontato che “durante un incontro ufficiale sul dialogo islamo-cristiano, un autorevole personaggio musulmano, rivolgendosi ai partecipanti cristiani, disse a un certo punto con calma e sicurezza: «Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo». C’è da crederci, perché il «dominio» è già cominciato con i petrodollari, usati non per creare lavoro nei paesi poveri del Nord Africa e del Medio Oriente, ma per costruire moschee e centri culturali nei paesi dell’immigrazione islamica, compresa Roma, centro della cristianità. Come non vedere in tutto questo un chiaro programma di espansione e di riconquista? È un fatto che termini come «dialogo», «giustizia», «reciprocità», o concetti come «diritti dell’uomo», «democrazia», hanno per i musulmani un significato completamente diverso dal nostro. Sappiamo tutti che bisogna distinguere la minoranza fanatica e violenta dalla maggioranza tranquilla e onesta, ma questa, a un ordine dato in nome di Allah o del Corano, marcerà sempre compatta e senza esitazioni”.

Ecco perché oggi più che mai è necessario conoscere il Corano.

“O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni, essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti”. (5, 51)
“Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate”. (4, 89)


Sono decenni che la Chiesa promuove, legittima e difende il dialogo con i musulmani. Il risultato concreto è che i cristiani che rappresentavano il 30% della popolazione del Medio Oriente fino al 1945, oggi si sono assottigliati al 3% e continuano a subire un vero e proprio genocidio.

Dico che è arrivato il momento di svegliarci dal sonno della ragione con cui ci siamo imposti di non conoscere la verità presente nel Corano, che per i musulmani è Allah stesso. Solo riscattando il nostro dovere di conoscere la verità del Corano potremo salvaguardare la nostra civiltà.
Magdi Cristiano Allam
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Re: Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani,

Messaggioda Berto » lun giu 22, 2015 11:08 am

Papa Francesco ai valdesi: “Perdonateci per le violenze commesse contro di voi”

Per la prima volta nella storia un Pontefice ha varcato il tempio della comunità cristiana. Bergoglio ha auspicato che "le differenze su importanti questioni antropologiche ed etiche, che continuano a esistere tra cattolici e valdesi, non ci impediscano di trovare forme di collaborazione in questi e altri campi"
di Francesco Antonio Grana | 22 giugno 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... tro-di-voi

“Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!”. È la richiesta di perdono che Francesco ha pronunciato nella Chiesa valdese di Torino, primo Papa in assoluto a varcare il tempio di questa comunità cristiana in oltre ottocento anni. Una visita storica, quella compiuta da Bergoglio, che ha accettato subito l’invito dei valdesi piemontesi destando non poco stupore tra i fedeli di questo credo religioso, come essi stessi hanno raccontato.

“Fratello Francesco”, lo ha chiamato il pastore valdese di Torino, Paolo Ribet, abbracciandolo. Bergoglio ha sottolineato subito che “riflettendo sulla storia delle nostre relazioni, non possiamo che rattristarci di fronte alle contese e alle violenze commesse in nome della propria fede, e chiedo al Signore che ci dia la grazia di riconoscerci tutti peccatori e di saperci perdonare gli uni gli altri. È per iniziativa di Dio, il quale non si rassegna mai di fronte al peccato dell’uomo, che si aprono nuove strade per vivere la nostra fraternità, e a questo non possiamo sottrarci”. La storia tra i valdesi e i cattolici, infatti, è segnata da un profondo conflitto. Perseguitati, uccisi e accusati di eresia dalla Chiesa di Roma, soprattutto negli anni delle crociate e della Controriforma, i valdesi sono stati costretti a un temporaneo esilio.
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Per questo Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola Valdese, non esita a definire “storica” la visita di Francesco al Tempio di Torino, il primo che i valdesi poterono costruire, nel 1853. Negli anni in cui si costruiva l’Unità d’Italia, infatti, la Chiesa valdese è stata la prima confessione non cattolica a ottenere i diritti civili per i suoi membri. Oggi, come ha ricordato Bergoglio, “le relazioni tra cattolici e valdesi sono sempre più fondate sul mutuo rispetto e sulla carità fraterna“. Numerose, infatti, sono state le occasioni che hanno contribuito a rendere più saldi i rapporti. Importanti sono state le intese pastorali per la celebrazione del matrimonio e la redazione di un appello congiunto contro la violenza sulle donne. Per Francesco un ambito in cui cattolici e valdesi possono “lavorare sempre di più uniti è quello del servizio all’umanità che soffre, ai poveri, agli ammalati, ai migranti“. Per il Papa, infatti, “la scelta dei poveri, degli ultimi, di coloro che la società esclude, ci avvicina al cuore stesso di Dio, che si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà, e, di conseguenza, ci avvicina di più gli uni agli altri”. Bergoglio ha auspicato, infine, che “le differenze su importanti questioni antropologiche ed etiche, che continuano a esistere tra cattolici e valdesi, non ci impediscano di trovare forme di collaborazione in questi e altri campi”. Al termine del suo discorso, Francesco ha recitato la preghiera del Padre nostro insieme a tutti i fedeli presenti.
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Re: Persecusion de: cristiani, pagani, ebrei, musulmani,

Messaggioda Berto » mer ago 19, 2015 6:15 am

Cristiani arrestati e deportati in A. Saudita per aver celebrato l’Assunzione!

http://radiospada.org/2015/08/cristiani ... assunzione

di Gabriele Colosimo

Il pedo-regime dell’Arabia Saudita, dopo aver iniziato, nel silenzio generale dei media, una guerra in Yemen a fianco di Israele, si distingue ancora una volta per il suo cieco fanatismo: 27 cristiani sono stati arrestati, e processati sommariamente per “possesso dei libri empi” (i Vangeli) e per “miscredenza”, perché scoperti a celebrare una Messa per la solennità dell’Assunzione di Maria Santissima.

Per il quotidiano libanese Al-Diyar, le autorità saudite avrebbero deciso di deportare i 27 in Libano, dal momento che a nulla è valsa la spiegazione che anche nel Corano è venerata la Vergine Maria. La cosidetta “Commissione per la promozione della virtù e prevenzione del vizio” ha emesso anche un duro comunicato al riguardo.

Quando l’italiano medio, ma soprattutto i più akkulturati, altrimenti noti come radical chic, capiranno che dare le moschee a questi “signori” significa morte e distruzione, culturale e non?

Quando capiremo che non esiste alcun dialogo con l’islam moderato?

Quando capiremo che l’islam moderato, nel senso che si vorrebbe conferire al termine, non esiste?

Fonte
http://www.difa3iat.com/17882.html
الرئيسية / عام / المسيحيون المعتقلون بالسعودية كانوا يحتفلون بعيد السيدة العذراء .. والسلطات تقرر نزع الإقامة منهم وترحلهم الي لبنان
المسيحيون المعتقلون بالسعودية كانوا يحتفلون
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