Miscredenti, apostati, atei, łebertà rełijoxa e de pensiero

Re: Miscredenti, apostati, atei, łebertà rełijoxa e de pensi

Messaggioda Berto » mer ago 05, 2015 8:32 pm

La mia battaglia contro la legge islamica sulla blasfemia

http://www.ioamolitalia.it/blogs/verita ... femia.html

Esistono diritti inalienabili della persona umana, diritti inviolabili di ogni essere umano: il diritto alla libertà, il diritto alla vita, il diritto a professare la propria religione. Questi diritti sono sanciti nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo (DDU). Noi rispettiamo l’individuo e solo l’individuo. L’individuo ha la capacità di provare dolore, il dolore delle ferite, il dolore della fame, il dolore dell’imprigionamento. L’individuo ha una coscienza. L’individuo ha il libero arbitrio e la capacità di assumersi la responsabilità delle sue azioni e di renderne conto.

Le religioni posso essere rispettate solo se rispettano l’individuo. Nulla, nemmeno le religioni devono essere al di sopra delle critiche, perché altrimenti la prima libertà, quella che garantisce tutte le altre, la libertà di parola, verrà annientata.

Il 2 agosto 1990 l’onu (volutamente con la “o” minuscola) ha equiparato alla DDU la libertà dell’uomo islamico di seguire la Umma, come sancito dal congresso de Il Cairo da 54 paesi islamici. Questo è stato un crimine assoluto, la condanna a morte per tutte le minoranze non islamiche che vivono in paesi islamici.

La umma riconosce il diritto, quindi il dovere di punire l’apostasia: chiunque voglia abbandonare la religione islamica per convertirsi al cristianesimo, al buddismo o al libero pensiero sarà punito.

La umma punisce il proselitismo, che rischia di levare sudditi all’islam: ma anche semplicemente avere un crocifisso al collo è considerato tentativo di proselitismo: e il proselitismo deve essere punito perché leva sudditi all’islam. Ho usato la parola la parola suddito perché nessuna altra è adatta. Islam vuol dire sottomissione, niente altro che sottomissione. In tutto il corano non una sola volta c’è la parola libertà, la parola amore, la parola perdono.

Ma soprattutto la umma ha il diritto, quindi il dovere di punire la blasfemia, ed è qui che i diritti più elementari vengono calpestati. La preghiera fondamentale del Cristianesimo è il Padre Nostro, la preghiera presa dal Discorso della Montagna. Anche pronunciare la preghiera fondamentale del cristianesimo è blasfemia, perché nell'islam noi siamo servi di Dio non suoi figli.

Il diritto a perseguitare la blasfemia ha trasformato in un inferno la vita dei cristiani in terra islamica.

L’accusa di blasfemia proferita da un islamico contro un cristiano non deve essere provata e causerà la perdita dei beni, della libertà, forse della vita.

Diceva M.L. King, non sono le grida dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici a ferire il nostro cuore. Da 23 anni l’Occidente tace davanti a questo abominio e resta indifferente alle sofferenze dei perseguitati in quanto cristiani.

Non sono disposta a restare indifferente, non sono disposta a non fare nulla.

Amo profondamente la vita, ma non temo la morte.

L’unica cosa che posso fare è battermi per la libertà di parola, è sfidare la legge sulla blasfemia.

Molti diranno che è completamente sbagliato quello che penso dell’islam, che sia una religione falsa fondata da un uomo crudele. Ma per la libertà di dirlo sono disposta a morire.

La verità vi renderà liberi.

La verità e il coraggio di dirla.
di Silvana De Mari 17/03/2013
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Re: Miscredenti, apostati, atei, łebertà rełijoxa e de pensi

Messaggioda Berto » ven ago 07, 2015 11:06 am

Mi no ghe credo

https://www.facebook.com/minoghecredo/p ... 4033282526

Io come credente non credente nelle varie ideologie religiose sono avversato e odiato da molti:
mi avversano e odiano i cristiani e mi avversano e odiano anche i mussulmani, forse gli ebrei no, mi odiano anche gli atei politicamente ideologizzati e corretti.
Ma non posso farci niente, non posso far finta che le loro credenze siano tali da essere condivisibili ... io non credo ai loro idoli e ho il dovere di dirglielo come loro sentono il dovere di convertirmi ... ma nei loro occhi e nelle loro parole si sente montare l'odio e la furia omicida contro chi nega i loro dogmi più "sacri" e pilastri ideologici del loro potere. Quando la religione si mescola col potere politico-militare diventa una bomba omicida. Gli uomini che non sono capaci di trattare con i loro simili, da semplici uomini, senza la intermediazione delle ideologie politiche e religiose, sono estremamente pericolosi come tutti gli invasati, gli ossessi, i maniaci, i fanatici, gli indemoniati. Negli altri esseri umani io cerco l'umanità, non cerco Dio o Cristo o Maometto, cerco l'uomo e la sua universalità che contiene anche la sua briciola di divinità, una divinità senza nome e senza voce che unisce tutti gli uomini e tutte le creature che non appartiene a nessuno e di cui nessuno è portavoce e intermediario monopolista. Dio non ha padroni e non è un padrone anche se molti uomini lo chiamano Padre Eterno e talaltri ci aggiungono anche Madre. Chi mette Dio davanti all'uomo non è un buon uomo perché Dio non è manipolabile e non può essere messo davanti a nessuno e a niente. Dio non è nemmeno un dogma, fare di Dio un dogma è trasformarlo in un idolo, è una bestemmia vera. Ciò che si puo manipolare, spostare e mettere davanti o da qualche parte è soltanto un idolo e un feticcio, non certo Dio. Dio non è un rè, non è un faraone, non è un Cesare, non è un imperatore, non è un Gran Khan.

I grandi errori/peccati teologici delle tre religioni monoteiste sono:
per l'ebraismo l'aver divinizzato il popolo ebraico come popolo eletto e unico popolo di Dio;
per il cristianismo l'aver divinizzato l'uomo Cristo;
per l'islamismo l'aver divinizzato la parola di Maometto come parola di Dio;
sono tre presunzioni, tre bestemmie.

Nessun popolo è popolo preferito da Dio, nessun uomo può essere Dio e nessun uomo ha il privilegio monopolistico di ascoltare la voce di Dio poiché Dio, caso mai, parla al cuore di tutte le sue creature e non a qualcuno in particolare.

Restando nell'umano:
la prescrizione cristiana e evangelica di amare il prossimo come se stessi è pienamente in linea con la Carta o la Dichiarazione dei Diritti Umani Universali ma le prescrizioni violente mussulmane e coraniche no e allora sorge qualche problema sia umano per tutti che teologico per gli islamici.

Ognuno ha da fare i conti con le sue presunzioni.

https://www.facebook.com/minoghecredo/p ... 4033282526
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Re: Miscredenti, apostati, atei, łebertà rełijoxa e de pensi

Messaggioda Berto » lun ago 17, 2015 8:19 pm

???

Cristiani arrestati e deportati in A. Saudita per aver celebrato l’Assunzione!

http://radiospada.org/2015/08/cristiani ... assunzione

di Gabriele Colosimo

Il pedo-regime dell’Arabia Saudita, dopo aver iniziato, nel silenzio generale dei media, una guerra in Yemen a fianco di Israele, si distingue ancora una volta per il suo cieco fanatismo: 27 cristiani sono stati arrestati, e processati sommariamente per “possesso dei libri empi” (i Vangeli) e per “miscredenza”, perché scoperti a celebrare una Messa per la solennità dell’Assunzione di Maria Santissima.
Per il quotidiano libanese Al-Diyar, le autorità saudite avrebbero deciso di deportare i 27 in Libano, dal momento che a nulla è valsa la spiegazione che anche nel Corano è venerata la Vergine Maria. La cosidetta “Commissione per la promozione della virtù e prevenzione del vizio” ha emesso anche un duro comunicato al riguardo.
Quando l’italiano medio, ma soprattutto i più akkulturati, altrimenti noti come radical chic, capiranno che dare le moschee a questi “signori” significa morte e distruzione, culturale e non?
Quando capiremo che non esiste alcun dialogo con l’islam moderato?
Quando capiremo che l’islam moderato, nel senso che si vorrebbe conferire al termine, non esiste?

http://www.difa3iat.com/17882.html
(كتبت : كريستين ماهر – الاقباط اليوم)
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Re: Miscredenti, apostati, atei, łebertà rełijoxa e de pensi

Messaggioda Berto » lun ago 31, 2015 10:01 pm

La preghiera dell'imam all'incontro col Papa: "Allah, facci battere gli infedeli"

Alla preghiera per la pace con Abu Mazen e Peres, un imam invoca la guerra santa leggendo davanti a Bergoglio la Sura II del Corano

Sergio Rame - Dom, 20/07/2014

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 39228.html

"Tu sei il nostro patrono, dacci la vittoria sui miscredenti". L'imam sunnita palestinese scandisce la Sura II del Corano.

Non si trova in mosche, ma nei Giardini vaticani e, a qualche metro da lui, c'è anche papa Francesco. È l'8 giugno, domenica di Pentecoste. In Vaticano, a pregare col Pontefice per la pace in Medioriente, ci sono Abu Mazen e Shimon Peres.
Ma la Sura II pronunciata dall'imam non è stata concordata. Si tratta di uno strappo al protocollo che in molti hanno avvertito come un affronto.

L'incidente, riportato da Andrea Morigi su Libero, è stato a lungo tenuto sotto traccia.

Il testo letto dall'imam sunnita palestinese non era quello concordato e i toni duri contro i miscredenti non sono certo in linea con lo spirito della giornata promossa da Bergoglio durante il viaggio in Terrasanta.
"Lì per lì - racconta Morigi - i dignitari delle tre religioni monoteiste non si scompongono. Quelli che conoscono l'arabo fanno finta di nulla, anche se le riprese filmate dell'evento li mostrano decisamente imbarazzati".
Papa Francesco, invece, non è in grado di cogliere l'entità dell'accaduto.
A livello ufficiale lo strappo viene subito minimizzato: padre Bernd Hagenkord, gesuita responsabile delle trasmissioni in tedesco di Radio Vaticana, cerca di dare un'altra lettura alla Sura II del Corano.
Peccato che il passaggio letto dall'imam venga immediatamente censurato proprio da Radio Vaticana.

A far scoppiare lo scandalo ci pensa Hamed Abdel-Samad, uno scrittore arabo-tedesco che traduce il versetto e lo pubblica in rete.
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Re: Miscredenti, apostati, atei, łebertà rełijoxa e de pensi

Messaggioda Berto » gio set 24, 2015 9:49 pm

Perché ho lasciato l’Islam – di Alì Sina

http://islamicamentando.altervista.org/ ... li-sina-3/

Mi viene spesso chiesto perché abbia abbandonato l’Islam. Per assurdo che possa sembrare, alcuni Musulmani non riescono neanche ad immaginare l’idea che lasciare l’Islam sia una possibilità, o che sia possibile che qualcuno lo possa solo considerare. Piuttosto che accettare il fatto che le persone abbiano facoltà di pensare e che possano addirittura decidere che l’Islam non faccia per loro arrivano persino a credere che coloro che lasciano l’Islam siano agenti mercenari al soldo degli Ebrei per sviare i credenti.

Quelle che seguono sono le mie ragioni.

Fino a pochi anni fa ero solito pensare che la mia fede nell’Islam non fosse basata sulla cieca imitazione ma che si trattasse piuttosto del risultato di anni di investigazione e di ricerca. Il fatto di aver letto molti libri sull’Islam, scritti da persone di cui approvavo il pensiero aumentava la mia convinzione di aver trovato la verità. Tutte le mie ricerche (sempre di parte) confermavano la mia fede. Proprio come gli altri Musulmani ero solito credere che per imparare qualcosa sia necessario attingere direttamente alle fonti. Naturalmente la fonte dell’Islam è il Corano le hadith e i libri scritti da studiosi Musulmani. Di conseguenza, non sentivo la necessità di cercare altrove per trovare la verità, dal momento che ero convinto di averla già trovata. Come dicono i Musulmani, “Talare ilm ba’d az wossule ma’loom mazmoom“. La ricerca della conoscenza dopo averla già ottenuta è inutile.

Adesso mi rendo conto come questo sia stato un errore. Cosa dovremmo fare per conoscere la verità di un culto o di una setta fanatica? E’ forse sufficiente rifarsi a ciò che dicono il suo capo e i suoi seguaci? Non sarebbe forse più saggio ampliare le nostre ricerche e scoprire cosa le altre persone hanno da dire su di loro? Bisognerebbe analizzare razionalmente e fare un’analisi critica delle prove. Questo è molto differente dall’approccio islamico che è basato interamente sulla fede e sulla credenza.

Suppongo che sia stata la mia familiarità con i valori umanisti dell’occidente a rendermi più sensibile e a stimolare la mia attrazione per la democrazia, la libertà di pensiero, i diritti umani e l’uguaglianza. Fu allora che quando rilessi il Corano incontrai cose che non erano compatibili con i miei valori umanisti. Mi sentivo sotto stress e a disagio nel leggere comandamenti come questi:

Corano 3:90
Ma coloro che rifiutano la Fede dopo averla accettata, e proseguono nel loro schernire la fede, – mai sarà accettato il loro pentimento; perché sono coloro che sono stati sviati.

Corano 16:106
Chiunque che, dopo aver accettato la fede in Allah, pronuncia l’Infedeltà – eccetto sotto costrizioni, con il cuore restante saldo nella Fede – ma così da aprire il loro petto all’Infedeltà, su di loro è l’Ira di Allah, e per loro vi sarà una terribile Punizione.

Si potrebbe pensare che la terribile punizione ivi menzionata sia relativa all’aldilà. Ma Maometto si assicurò che queste persone ricevano la loro punizione anche in questo mondo:

Corano 9:14
Combatteteli, e che Allah li punisca con le vostre mani, li ricopra con onta, aiuti (la vostra vittoria) contro di loro, curi i petti dei Credenti.

Ci sono anche Hadith che dicono chiaramente “Così, dovunque voi li troviate, uccideteli, poiché vi sarà una ricompensa per i loro uccisori nel Giorno della Risurrezione.”

Altrove leggiamo:

Sahih Bukhari Volume 4, Libro 52, Numero 260
Ali bruciò alcune persone e la notizia giunse ad Ibn ‘Abbas, che disse, “Fossi stato io al suo posto non li avrei bruciati, perché il Profeta ha detto, ‘Non punite (nessuno) con la Punizione di Allah.’ Ma non c’è dubbio che li avrei uccisi, poiché il Profeta ha detto, ‘Se qualcuno (un Musulmano) abbandona la sua religione, uccidetelo.’ “

Trovai molti racconti sulla brutalità di Maometto come questa storia:

Sahih Bukhari Volume 4, Libro 52, Numero 261
Otto uomini della tribù di ‘Ukil giunsero al Profeta e trovarono il clima di Medina inadatto per loro. Così, essi dissero, “O Apostolo di allah! Forniscici del latte.” L’Apostolo di Allah disse, “Vi consiglio di unirvi ai pastori dei cammelli.” Così questi andarono e bevvero del latte e dell’urina dei cammelli (come medicina) finché non divennero grassi e in salute. Quindi uccisero il pastore e guidarono via i cammelli, e divennero infedeli dopo essere stati Musulmani. Quando il Profeta fu informato da una persona che gridava chiedendo aiuto, mandò alcuni uomini all’inseguimento, e prima che il sole sorse alto, questi gli furono portati innanzi, ed egli gli fece tagliare mani e piedi. Quindi chiese dei chiodi, che vennero scaldati e passati sopra i loro occhi, e furono lasciati in Harra (si tratta di un altopiano roccioso presso Medina). Domandarono dell’acqua, e nessuno gliene fornì finché non morirono.

E da una traduzione parziale di:

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4339
Narrato da Aisha, Ummul Mu’minin
L’Apostolo di Allah (sia pace su di lui) disse: “Il sangue di un uomo Musulmano che afferma che non vi è Dio al di fuori di Allah e che Muhammad è l’Apostolo di Allah non dovrebbe essere sparso legittimamente eccetto che per una di queste tre ragioni: un uomo che si rende colpevole di fornicazione dopo il matrimonio, nel cui caso andrà lapidato; uno che si erge a combattere contro Allah e il Suo Apostolo, nel cui caso dovrà essere ucciso o crocifisso o esiliato dalla terra; o uno che commette omicidio nel cui caso sarà ucciso.

Più leggevo e più mettevo in discussione il senso di Giustizia di Muhammad. Quanto segue è scioccante. Oso affermare che qualunque persona che legga e non sia colta da un profondo disgusto abbia molta strada da fare prima di essere definito umano.

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4348
Narrato da Abdullah Ibn Abbas:
Un cieco aveva una schiava matrona che era solita abusare verbalmente del Profeta (che la pace sia su di lui) e schernirlo. Egli glielo proibì ma lei non si fermò. Egli la mise in guardia dal continuare ma lei non abbandonò il suo costume. Una notte questa prese ad offendere il Profeta (che la pace sia su di lui) e ad abusare verbalmente di lui. Così questi prese un pugnale, lo pose sul suo stomaco, premette e la uccise. Un bambino che uscì dalle sue gambe era cosparso del suo sangue. Quando giunse la mattina, il Profeta (che la pace sia su di lui) venne informato di questo.
Egli riunì le persone e disse: “Mi rivolgo in nome di Allah all’uomo che ha compiuto questa azione e mi rivolgo a lui per il mio diritto su di lui chiedendo che si alzi”. Saltando sui colli delle persone e tremando l’uomo si alzò. Egli si sedette innanzi al Profeta (che la pace sia su di lui) e disse: “Apostolo di Allah! Io sono il suo padrone; lei era solito abusare verbalmente di te e schernirti. Glielo proibii, ma lei non si fermò, e la misi in guardia, ma lei non abbandonò il suo costume. Ho avuto due figli [belli] come perle da lei, e lei era la mia compagna. La scorsa notte ha cominciato ad abusare verbalmente di te e schernirti. Così ho preso un coltello, l’ho posto sul suo stomaco, e spinsi finché non la uccisi.
Allora il Profeta (che la pace sia su di lui) disse: “Oh siate testimoni, nessuna rappresaglia [riscatto, punizione] è pagabile contro il suo sangue.”

Sentii che questa storia era una manifesta ingiustizia. Muhammad ha perdonato un uomo che aveva ucciso una donna incinta solo perché questi gli ha detto che lei aveva insultato il Profeta!

(Gli Arabi erano soliti dormire con le loro schiave/balie. Il Corano perpetua questa tradizione, vedi C. 33:52. Maometto stesso giacque con Mariyah la schiava/balia di Hafsa, sua moglie, senza sposarla).

Perdonare qualcuno per aver ucciso un’altra creatura umana solo perché questi ha detto che lei aveva insultato maometto è inaccettabile. E se l’uomo stesse mentendo per sfuggire alla sua punizione? Che cosa dobbiamo pensare del senso di Giustizia di Maometto leggendo questa storia? Nel corso degli ultimi 1400 anni, quanti mariti saranno scampati alla punizione per aver ucciso le loro mogli innocenti semplicemente accusandole di aver pronunziato blasfemie contro il Profeta di Dio, e l’hanno fatta franca grazie a questa Hadith?

Qui ce n’è un’altra:

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4349
Narrato da Ali ibn Abu Talib:
Un’ebrea era solita abusare verbalmente del Profeta (che la pace sia su di lui) e schernirlo. Un uomo la strangolò finché non morì. L’Apostolo di Allah (che la pace sia su di lui) dichiarò che nessun riscatto doveva essere pagato per il suo sangue.

Non è stato facile leggere queste storie senza restare turbato.

Non potevo più accettare il trattamento brutale di coloro che non accettavano l’Islam. La fede è un fatto personale. Non potevo più accettare che la punizione di qualcuno che critichi qualsivoglia religione sia la morte.

Ecco come Maometto si comportava con gli infedeli:

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4359
Narrato da Abdullah ibn Abbas:
Il verso “La punizione di coloro che intraprendono guerra contro Allah e il suo Apostolo, e si battono con forza per spargere corruzione in terra è l’esecuzione, o la crocifissione, o il tagli di mani e piedi su lati opposti o l’esilio dalla nazione… Egli è misericordioso” venne rivelato riguardo ai politeisti. Se qualunque di loro si pente prima di essere arrestato, questo non lo pone al riparo dall’infliggergli la punizione prescritta per lui, che egli merita.

Come può un messaggero di Dio mutilare e crocifiggere le persone soltanto perché hanno posto resistenza all’accettarlo? Una simile persona può davvero essere un messaggero di Dio? Non c’era forse un uomo migliore, con maggior senso etico e morale in grado di sostenere una simile responsabilità?

Non potevo accettare il fatto che Maometto avesse sterminato 900 ebrei in un giorno, dopo averli catturati in un raid che egli stesso aveva iniziato. Ho letto la storia seguente e ho tremato:

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4390
Narrato da Atiyyah al-Qurazi:
Io ero tra i prigionieri dei Banu Qurayzah. Loro (I Compagni del profeta) ci esaminarono, e quelli a cui erano cominciati a crescere i peli (pubici) vennero uccisi, e coloro che non ne avevano non vennero uccisi. Io ero tra coloro cui ancora non erano cresciuti i peli.

Trovai scioccante anche la storia seguente:

Sunan Abu-Dawud Libro 38, Numero 4396
Narrato da Jabir ibn Abdullah:
Un ladro venne portato davanti al Profeta (che la pace sia su di lui). Egli disse: “Uccidetelo.” La gente disse: “E’ colpevole di furto, Apostolo di Allah!” Allora egli disse: “Tagliate la sua mano.” Così la sua mano (destra) gli fu tagliata. Venne portato innanzi a lui una seconda volta ed egli disse: “Uccidetelo.” La gente disse: “E’ colpevole di furto, Apostolo di Allah!” Allora egli disse: “Tagliate il suo piede.” Così il suo piede (sinistro) gli fu tagliato. Venne portato innanzi a lui una terza volta ed egli disse: “Uccidetelo.” La gente disse: “E’ colpevole di furto, Apostolo di Allah!” Così egli disse: “Tagliate la sua mano.” (così la sua mano (sinistra) gli fu tagliata) Venne portato innanzi a lui una quarta volta ed egli disse: “Uccidetelo.” La gente disse: “E’ colpevole di furto, Apostolo di Allah!” Così egli disse: “Tagliate il suo piede.” Così il suo piede (destro) gli fu tagliato. Gli venne portato una quinta volta ed egli disse: “Uccidetelo.” Così lo portarono via e lo uccisero. Quindi lo trascinammo via e lo gettammo in un pozzo e gettammo pietre sopra di lui.

Sembra che Maometto giudicasse le persone prima di ascoltare il caso. Detto questo, tagliare la mano di un ladro non gli lascia nessun altro mezzo di sussistenza se non elemosinare, che sarebbe difficile dal momento che è diffamato come ladro e quindi odiato dalla gente. Di conseguenza reiterare il suo crimine diventa il suo solo mezzo per sopravvivere.

Dopo aver vissuto per molti anni in Occidente ed essere stato accolto amichevolmente da persone di altre religioni o senza nessuna religione, che mi amavano e mi accettavano come loro amico, che mi ammettevano nelle loro vite e nei loro cuori, non potevo più accettare il seguente mandato del Corano come parola di Dio:

Corano 58:22
Non troverai nessuno, tra la gente che crede in Allah e nell’Ultimo Giorno, che sia amico di coloro che si oppongono ad Allah e al Suo Messaggero, fossero anche i loro padri, i loro figli, i loro fratelli o appartenessero al loro clan.

Corano 3:118-120
O voi che credete! Non prendete come vostri bitaanah (consiglieri, consulenti, protettori, aiutanti, amici, ecc.) coloro che sono al di fuori della vostra religione (pagani, Ebrei, Cristiani ed ipocriti) giacché costoro non desisteranno dal fare del loro meglio per corrompervi. Essi desiderano il vostro male grandemente. L’odio è già apparso sulle loro bocche, ma ciò che i loro petti nascondono è assai peggiore. Invero Noi abbiamo reso chiaro a voi le aayaat (prove, evidenza, versi), se voi li capite. Lo! Voi siete coloro che amano ma essi non vi amano, e voi credete in tutte le Scritture [cioè voi credete nella Tawraat e nell’Injeel, mentre essi non credono al vostro Libro (il Corano)]. E quando vi incontrano, loro dicono, “Noi crediamo.” Ma quando sono soli, mordono le punte delle loro dita pensando a voi pieni d’ira. Di’, “Perisci nella tua ira. Certamente Allah sa cosa c’è nei cuori (tutti i segreti).” Se vi accade del bene, ciò li addolora, ma se del male si abbatte su di voi, loro ne gioiscono…

E anche:

Corano 5:51
O voi che credete! Non prendete gli Ebrei e i Cristiani come awliya’ (amici, protettori, aiutanti, ecc.), loro sono awliya’ gli uni con gli altri.

Scoprii anche che questa affermazione è falsa. La prova è nella crisi tra Bosnia e Kosovo; quando dei paesi Cristiani, hanno mosso guerra contro un altro paese Cristiano, per liberare dei Musulmani. Molti dottori Ebraici si sono offerti volontari per aiutare i rifugiati Kosovari, nonostante il fatto che durante la Seconda Guerra Mondiale, gli stessi Musulmani Albanesi si siano schierati dalla parte di Hitler e l’abbiano aiutato nel suo olocausto contro gli Ebrei.

Mi fu allora chiaro che i Musulmani sono accettati da tutte le persone, da tutti gli infedeli del mondo e nonostante ciò il nostro profeta voleva che noi li odiassimo, ci dissociassimo da loro, li costringessimo ad adottare il nostro stile di vita o li uccidessimo, soggiogandoli e costringendoli a pagare la Jizya. Che idiozia! Che uomo patetico! Che essere inumano! Non mi meraviglio che vi sia un odio così incomprensibile verso l’Occidente e gli Ebrei tra i Musulmani. Era Maometto ad aver seminato l’odio e il sospetto dei non credenti tra i suoi seguaci. Come possono i Musulmani integrarsi con le altre nazioni quando continuano a considerare questi odiosi messaggi del Corano come parola di Dio?

Ci sono molti Musulmani che sono immigrati in paesi non-Musulmani e vengono accolti a braccia aperte. Molti di loro si danno alla politica e diventano parte dell’elite dominante. Non soffrono nessuna discriminazione nei paesi non Islamici. Ma guardate come il loro Santo Profeta dice loro di trattare i non Musulmani laddove sono in minoranza:

Corano 9:29
Combattete coloro che non credono in Allah né nell’Ultimo Giorno, e non considerano proibito ciò che è stato proibito da Allah e dal Suo Messaggero, né riconoscono la religione della Verità, (anche se sono) della Gente del Libro, finché non paghino la Jizya con sottomissione, e si sentano sottomessi.

Trovo che i versi seguenti vadano completamente contro la mia coscienza. Io amo tutta l’umanità e desidero che tutti siano felici in questo mondo e perdonati nel seguente. Ma il mio Santo Profeta mi ha avvertito di non cercare perdono per gli infedeli anche se si trattasse dei miei parenti e dei miei cari.

Corano 9:113
Non è appropriato per il Profeta e coloro che credono di chiedere il perdono di Allah per i mushrikeen, anche se fossero del tuo stesso sangue, dopo che divenne chiaro per loro che sono abitanti del Fuoco (perché sono morti in uno stato di non-credenza).

Il Corano e le Hadith sono pieni di versi oltraggiosi come questo e per me sono una chiara prova che Maometto non era un profeta, ma il capo di un culto. Costringere le persone a denunziare la loro stessa famiglia è degno di un culto. Era un impostore che ha mentito così apertamente e con tale forza che la gente ignorante del suo tempo credette in lui. Dopo di lui le generazioni seguenti hanno fatto da cassa di risonanza per queste menzogne passandole ai loro discendenti.

Il mio rifiuto dell’Islam non è basato sulle azioni sbagliate dei Musulmani, ma sugli insegnamenti sbagliati del loro libro sacro e le terribili azioni del loro profeta.
Molte crudeltà ed odiosi atti di violenza, perpetrati dai Musulmani nel corso dei secoli furono ispirati dal Corano e dalla Sunna (l’esempio di vita del profeta).
E’ per questo che io condanno l’ISLAM per le cattive azioni che compiono i Musulmani. Qualsiasi sforzo di umanizzare l’Islam è una perdita di tempo.
L’ostacolo a qualsiasi riforma è il Corano. Il nemico è l’Islam ed è proprio questo il bersaglio dei miei attacchi. Io faccio questo, nonostante sappia di essere diventato un magnete per l’odio di migliaia di fanatici Musulmani e che la mia stessa vita possa essere in pericolo.
Ma so anche che eradicando l’Islam noi possiamo salvare il mondo dal pericolo di una catastrofe che altrimenti incombe sulle nostre teste e che può causare disastri peggiori delle due Guerre Mondiali messe assieme.
Lo sradicamento dell’Islam significa riportare la pace e la civiltà tra gli uomini, la democrazia e la prosperità al mondo Musulmano.
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Re: Miscredenti, apostati, atei, łebertà rełijoxa e de pensi

Messaggioda Berto » ven set 25, 2015 9:52 pm

TERRORISMO ISLAMICO: NUOVA GUERRA CONTRO BLOGGER E SCRITTORI. INTERVISTA ESCLUSIVA A MAGDI CRISTIANO ALLAM
Di Claudio Gori, direttore di www.irog.it

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 80866891:0

Il terrorismo di stampo islamico sembra aprire nuovi scenari, precedentemente non immaginabili ma praticabili con estrema rapidità da killer senza scrupolo o valore per l’altrui vita.
Lunedì sera sono stati arrestati in Bangladesh tre sospetti terroristi islamici che hanno contribuito all’omicidio brutale di quattro giovani blogger nel 2015:

Avijit Roy, ucciso a Dacca con coltelli e machete, la sera del 26 febbraio 2015; era giunto per una fiera libraria in cui presentare due saggi di suo pugno, “Biswaser Virus” (“Il virus della fede”) e “Sunyo theke Mahabiswa” (“Dal vuoto al grande mondo”), in contrasto con alcune posizioni islamiche; fondò il blog “Mukto-Mona” (“Libera mente”; https://mukto-mona.com/) con contributo di attivisti e intellettuali del sud-est asiatico, a favore della libertà di espressione e pubblicazioni concettualmente atee;

Washiqur Rahman, ucciso il 30 marzo 2015 a Dacca con mannaie e coltelli in una strada affollata, mentre si recava al lavoro in una agenzia turistica; un “free thinker” che ha pagato con la vita le sue pubblicazioni contro l’intolleranza religiosa e islamica; era solito bloggare sotto lo pseudonimo Kucchit Hasher Channa, or Ugly Duckling (Brutto Anatroccolo);

Ananta Bijoy Das, bengalese ucciso il 13 maggio 2015 a colpi di mannaia mentre andava al lavoro in località Sylhet; aveva ricevuto più volte minacce da fondamentalisti islamici e scriveva sul blog Mukto-Mona, fondato da Avijit Roy;

Niloy Neel, ucciso il 7 agosto 2015 a Dacca con colpi di machete nella sua abitazione nella provincia di Goran; una voce forte contro l’estremismo religioso e islamico, soffocata con efferatezza da sospetti militanti islamici in Bangladesh.

Una escalation di omicidi a sfondo religioso che potrebbe essere inarrestabile e contagiosa, anche fuori dai confini del territorio asiatico.
Secondo la CNN, il gruppo militante Ansarullah Bangla ha pubblicato una lista di nominativi di blogger e scrittori da colpire a morte, anche in Europa e Nord America. La lista conterrebbe i nominativi di nove persone nel Regno Unito, otto in Germania, uno in Svezia ed uno in Canada.

Lo scorso anno Reporters Without Borders ha affermato che un gruppo in azione e sotto il nome di Islam Bangladesh di Al di Ansar ha pubblicato una lista degli scrittori che hanno assunto posizioni contrarie all’islam: alcuni sono stati uccisi, altri hanno subito tentativi di attacco fisico alla persona.

Lo scorso mese le forze di polizia del Bangladesh avevano arrestato altri membri ritenuti appartenenti al gruppoAnsarullah Bangla: uno era cittadino britannico e coinvolto negli omicidi dei due blogger Avijit Roy ed i Anant Bijoy Das.

L’Italia non crediamo sia esente da eventuali simili pericoli; questo pomeriggio abbiamo intervistato telefonicamente Magdi Cristiano Allam che ben conosce le realtà nazionali e internazionali in materia di integralismo islamico e persecuzione.

In esclusiva abbiamo ricevuto risposta.

Magdi Cristiano Allam, una nuova forma di guerra islamica è in atto contro blogger e scrittori, tacciati di blasfemia in quanto contrari alla fede islamica. Lei, molto impegnato giornalisticamente e in letteratura, quanto si ritiene seriamente minacciato o teme per la sua vita?
“Io sono stato condannato a morte da Hamas nel 2003, da allora lo Stato Italiano mi ha sottoposto a regime di scorta; io vivo con la scorta. Non c’è paura, credo nella missione che adempio. Dobbiamo avere la capacità e il coraggio di affermare la verità e vivere in libertà in casa nostra. Sono certo che la maggioranza degli italiani la pensa come me, quindi mi sento confortato e incoraggiato ad andare avanti. Il problema si pone, invece, per le persone che vivono nei paesi islamici come il saudita Raif Badawi. Per loro la situazione è diversa perchè sono nelle mani di aspiranti carnefici che condannano a morte chiunque dal loro punto di vista oltraggia l’islam e il Corano. C’è una battaglia di libertà che dobbiamo sostenere ed è la libertà di criticare delle idee, delle religioni, senza che ciò si traduca in un reato o apologia di razzismo nei confronti delle persone. Bisogna distinguere tra persone e religioni: le religioni possono essere legittimamente criticate, contestate o condannate mentre le persone vanno rispettate”.

Lei ha pubblicato recentemente il libro “ISLAM SIAMO IN GUERRA”, il contenuto è riferibile ad una sua “missione”?
“Ho voluto chiarire che noi siamo a tutti gli effetti in una guerra che non dobbiamo dichiarare: è una guerra che stiamo subendo; una guerra promossa da terroristi islamici di tagliagole che sgozzano, che decapitano e massacrano. Una guerra sferrata da terroristi islamici che ci impongono di non dire, non fare nulla che possa essere considerato come offensivo dell’islam. Attraverso l’edificazione di moschee, attraverso enti assistenziali, finanziari ed economici hanno costruito all’interno di casa nostra una roccaforte islamica, che a tutti gli effetti è un cavallo di troia che finirà per sottometterci. Ho voluto ricordare, nella copertina del mio libro, quanto detto da un alto militare islamico turco ‘Grazie alle vostre leggi democratiche noi vi invaderemo, grazie alle nostre leggi religiose noi vi domineremo’. Questa è la strategia di islamizzazione da parte di quelli che normalmente vengono considerati mussulmani moderati”.

Un’ultima domanda: Lei pensa che la minaccia terroristico-islamica contro blogger e scrittori possa giungere a breve anche in Europa e in Italia?
“E’ una ipotesi reale che i movimenti islamici, cosiddetti moderati e capeggiati dai fratelli mussulmani che si presentano con sigle diverse nei diversi paesi, stanno operando in modo intenso per codificare il reato di islamofobia, dove per islamofobia si intende il divieto di criticare l’islam come religione; considerare l’islamofobia come una nuova forma di razzismo: si vorrebbe ritenere che, così come è razzismo, ad esempio, condannare i neri in quanto neri, sarebbe razzismo condannare l’islam in quanto religione. C’è una impropria, indebita sovrapposizione tra la dimensione delle idee e quella delle persone, ma soprattutto c’è una sorta di immaginazione che l’islam possa fare eccezione in un contesto dove chiunque può legittimamente criticare il cristianesimo, il comunismo senza che ciò dia adito a condanne di razzismo. Loro vorrebbero che questo si attui solo nei confronti dell’islam”.
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Re: Miscredenti, apostati, atei, łebertà rełijoxa e de pensi

Messaggioda Berto » dom set 25, 2016 11:05 am

Tunisia: Una cultura dell'odio ereditata
di Tharwa Boulifi
25 settembre 2016
Pezzo in lingua originale inglese: An Inherited Culture of Hate
Traduzioni di Angelita La Spada

https://it.gatestoneinstitute.org/9021/ ... ltura-odio

"Odio i cristiani e gli ebrei. Non so perché. Non ho alcun motivo apparente per odiarli, ma ho sempre sentito mia madre parlare male di loro. Anche lei li odia, e credo che questa sia la ragione per la quale io li odio. Mia madre mi ha sempre detto che i musulmani sono i preferiti da Allah." – F., una ragazza tunisina di 15 anni.

"Hanno detto che i non musulmani meritano di morire, che non dovremmo avere pietà di loro. Bruceranno all'inferno, in ogni caso." – M., un ragazzo tunisino di 16 anni.

Le persone che non leggono tendono ad avere paura delle cose che non conoscono, e questa paura può trasformarsi in sospetto, aggressione e odio. Questa gente deve colmare il vuoto, per eliminare il disagio, così si rivolge al terrorismo per avere un obiettivo nella propria vita: difendere l'Islam.

Poiché la maggior parte dei tunisini non legge, guarda molto la televisione. "Dopo aver visto la serie televisiva 'L'Harem del Sultano', avrei voluto essere una delle concubine del Sultano e vivere all'epoca dell'Impero ottomano. Volevo essere come loro", ha detto S., una ragazza tunisina di 14 anni.

Un report del Pew Research Center, pubblicato nel 2013, intitolato "I musulmani nel mondo: religione, politica e società", ha indagato i comportamenti e le opinioni dei musulmani sparsi in tutto il mondo riguardo alla religione e al suo impatto sulla politica, l'etica e la scienza.

Un campione di 1450 musulmani tunisini di tutti e 24 i governatorati della Tunisia è stato intervistato tra novembre e dicembre 2011. Secondo lo studio, il 50 per cento dei tunisini pensa di vivere un conflitto tra la propria religione e il mondo moderno. Secondo l'indagine, il 32 per cento dei tunisini ritiene che il divorzio non sia immorale – la percentuale più alta rilevata nel mondo arabo e musulmano – rispetto all'8 per cento, in Egitto; il 6 per cento, in Libano e il 3 per cento, in Giordania. Anche se il 46 per cento degli interpellati ha detto che la religione è compatibile con il mondo moderno, dallo studio è emerso che la popolazione tunisina è più incline all'idea – con l'89 per cento a favore – di indossare il niqab (il velo che copre il volto).

Allo stesso modo, come mostrato da un rapporto delle Nazioni Unite e da uno studio del 2014 della Quilliam Foundation, i jihadisti tunisini costituiscono il più grande contingente (3.800) di terroristi stranieri in Siria e Iraq. Anche le autorità siriane hanno confermato che sono più di 10.000 i terroristi tunisini, su un totale di 48.000 terroristi presenti in territorio siriano.

Ma quali sono le cause principali della crescita del terrorismo tunisino?

In genere, le religioni sono un'arma a doppio taglio: esse contribuiscono a risolvere molti problemi sociali e contribuiscono a creare sicurezza a causa delle leggi etiche che impongono. Si ritiene che la maggior parte delle persone non compia reati per timore di Dio e delle sue punizioni. Per alcune persone che hanno bisogno di essere rassicurate, credendo che un'immensa forza di bontà vegli su di loro, la religione può anche rappresentare stabilità e sicurezza psicologica.

Per contro, molte persone mal interpretano la religione – a volte volutamente e altre no – spesso creando conflitti tra differenti etnie e religioni, come il conflitto esistente fra gli ebrei e i musulmani. La religione, dunque, viene utilizzata per incitare alla violenza, all'odio e istigare guerre – proprio come fa l'Isis, un gruppo jihadista salafita che sta reclutando sempre più miliziani in tutto il mondo.

La maggior parte dei jihadisti sono indottrinati fin dalla più tenera età dai programmi televisivi. Ad esempio, Spacetoon, un programma arabo per bambini, ha creato un immaginario personaggio femminile di nome Fulla. Il programma in genere mostra Fulla come una persona pia, che prega e indossa l'hijab – un'immagine che influenza molto i bimbi. Y., una ragazza di 15 anni ha spiegato:

"Quand'ero più piccola e avevo circa 7-8 anni, guardavo Fulla e chiedevo a mia madre di poter indossare l'hijab come lei, dal momento che pensavo che una donna dovesse vestirsi così. Ho anche provato a indossare l'hijab più volte e mia madre ha acconsentito che lo facessi".

Anche le scuole materne svolgono un ruolo importante nell'influenzare i bambini.

"All'asilo, gli insegnanti ci raccontavano come saremo puniti dopo la nostra morte, come bruceremo all'inferno se ci comportiamo male. Ero talmente spaventato nell'udire quelle storie che nella mia mente immaginavo scene terribili", ha detto T., un ragazzo di 15 anni.

Nelle scuole tunisine la religione è una materia obbligatoria a partire dalla scuola elementare, per aiutare i bambini a scoprire e comprendere i principi fondamentali della religione.

"Copiavo agli esami di educazione religiosa che si tenevano alla fine di ogni trimestre", ha detto E., una ragazza di 15 anni.

"Non lo facevo perché ero pigra, ma perché avevo solo un'ora per studiare teologia in classe, con un insegnante che ci faceva imparare una lunga surat [capitolo del Corano] e qualche ahadith, detti e fatti attribuiti al Profeta. In classe, non capivamo niente; alcuni di noi si limitavano a impararli a memoria, senza capirne il significato. Altri copiavano solo perché non riuscivano a imparare qualcosa che non capivano. Il problema è che la scuola non ci dava l'opportunità di conoscere altre religioni, poiché la maggior parte dei musulmani considera kuffar [infedeli] gli ebrei e i cristiani".

Questa ereditata cultura di odio verso le altre religioni ha creato una mentalità estremista e un senso di superiorità.

"Odio i cristiani e gli ebrei. Non so perché. Non ho alcun motivo apparente per odiarli, ma ho sempre sentito mia madre parlare male di loro. Anche lei li odia, e credo che questa sia la ragione per la quale io li odio. Mia madre mi ha sempre detto che i musulmani sono i preferiti da Allah", ha detto F., una ragazza di 15 anni.

"Dopo l'attacco di Nizza, alcuni miei amici hanno scritto sui social media di disapprovare chi ha solidarizzato con le vittime. Hanno detto che i non musulmani meritano di morire, che non dovremmo avere pietà di loro. Bruceranno all'inferno, in ogni caso", ha asserito M., un ragazzo tunisino di 16 anni.

Questa mentalità estremista è rafforzata dal fatto che l'80 per cento dei tunisini non legge libri, secondo uno studio condotto nel marzo 2015. Le persone che non leggono vivono in un vuoto emotivo: tendono ad avere paura delle cose che non conoscono, e questa paura può trasformarsi in sospetto, aggressione e odio. Questa gente deve colmare il vuoto, per eliminare il disagio, così si rivolge al terrorismo per avere un obiettivo nella propria vita: difendere l'Islam.

"Conosco un ragazzo tunisino che vive in Arabia Saudita con i genitori e che trascorre le vacanze qui in Tunisia, nel mio quartiere", ha detto R., una ragazzina di 14 anni.

"Era un normale adolescente di 15 anni che giocava a calcio con mio fratello e i suoi amici, di recente, tutti si sono accorti che il ragazzo si è isolato e ha iniziato a leggere libri sulla fede e l'Islam. Un giorno, ha detto a mio fratello e agli amici di smettere di giocare a calcio perché è haram [proibito]. Poco dopo, è stato visto camminare di sera nel quartiere, intento a leggere il Corano".

Poiché la maggior parte dei tunisini non legge, guarda molto la televisione. La serie televisiva turca "Hareem Al Sultan" ("L'Harem del Sultano") è popolare in Tunisia. La soap mostra come le affascinanti concubine cerchino di sedurre il Sultano, danzando, cantando ed essendo obbedienti e sottomesse – tutte cose che possono incoraggiare le ragazze a unirsi al jihad al-nikah ("jihad sessuale"), con cui le ragazze offrono sesso ai jihadisti.

"Dopo aver visto "Hareem Al Sultan" avrei voluto essere una delle concubine del Sultano e vivere all'epoca dell'Impero ottomano. Volevo essere come loro", ha detto S., una ragazza di 14 anni.

"Hareem Al Sultan" ("L'Harem del Sultano"), una serie televisiva turca che è popolare in Tunisia, mostra come le affascinanti concubine cerchino di sedurre il Sultano, danzando, cantando ed essendo obbedienti e sottomesse – tutte cose che possono incoraggiare le ragazze a unirsi al jihad al-nikah ("jihad sessuale"), con cui le ragazze offrono sesso ai jihadisti.

Tutti questi fattori contribuiscono indirettamente a formare una mentalità estremista e terroristica. Spesso pensiamo che dovremmo combattere il terrorismo in Iraq o in Siria. Il campo di battaglia è però nelle scuole, nelle case, in televisione e sui social media. È lì che dobbiamo combattere le ideologie estremiste e l'odio razziale e religioso: sono il punto di partenza di ogni terrorista.

Tharwa Boulifi ha 15 anni e vive in Tunisia.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Miscredenti, apostati, atei, łebertà rełijoxa e de pensi

Messaggioda Berto » dom set 25, 2016 12:55 pm

Ucciso lo scrittore giordano Hattar
L’intellettuale era sotto processo per aver condiviso su Facebook una caricatura dell’Isis
di Maria Serena Natale

http://www.corriere.it/esteri/16_settem ... 2a03.shtml

Tre colpi di pistola davanti al tribunale nel centro di Amman. È morto così lo scrittore giordano Nahed Hattar, sotto processo per aver condiviso su Facebook una vignetta considerata «oltraggiosa» per l’Islam. Cristiano laico e progressista, 56 anni, Hattar era stato arrestato lo scorso 13 agosto dopo aver postato sul suo profilo una caricatura con un jihadista del sedicente Stato islamico che, a letto insieme a due donne, chiedeva a Dio di portargli un drink. Secondo l’agenzia di stampa giordana Petra l’assalitore è stato arrestato. Hattar stava per presentarsi in Aula.

Alla sbarra

L’accusa: «incitamento alla discordia confessionale e insulto all’Islam». Il reato di vilipendio include anche «la pubblicazione di materiali di stampa, immagini o disegni tesi a ferire la fede o la sensibilità religiosa». Dopo l’arresto, lo scrittore era stato liberato a settembre su cauzione. Rischiava fino a un anno di carcere. Non era la prima volta che Hattar aveva problemi con la giustizia. In passato era stato assolto in diversi processi, anche per oltraggio al re Abdullah II.

Stato laico

La vignetta aveva sollevato un’onda di polemiche negli ambienti musulmani conservatori in Giordania, Stato laico che mantiene una netta distinzione tra politica e fede pur avendo inserito l’Islam come religione ufficiale nella Costituzione (basata sul Codice civile napoleonico ereditato dal Mandato francese): in passato l’ordinamento non prevedeva pene per l’accusa di oltraggio alla religione, con la motivazione che Dio non ha bisogno di essere difeso dagli uomini.

La satira

Nella vignetta intitolata «In Paradiso...», Dio chiede a un jihadista (probabilmente il Califfo Al Baghdadi): «Buona giornata, Abu Saleh, hai bisogno di qualcosa?». L’uomo risponde: «Sì, Signore, mi porti un altro bicchiere di vino e chieda a Jibril (l’arcangelo Gabriele) di portarmi noccioline. Dopo mi mandi un servitore eterno per pulire il pavimento e sparecchiare. E non dimentichi di mettere una porta davanti alla tenda, così la prossima volta bussa prima di entrare, Sua Beatitudine». Secondo gli analisti nella caricatura la parola «Subnallah» (Gloria ad Allah) sarebbe stata modificata in «Subhanekh» (Sua Beatitudine), formula che può suonare blasfema.

La difesa

Hattar, impegnato in politica e sostenitore del presidente siriano Bashar Assad, si era difeso spiegando di non aver voluto offendere i fedeli ma denunciare la distorta visione religiosa dei terroristi. «Da non credente — aveva scritto — rispetto i credenti che non hanno colto il significato satirico della vignetta».






https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 6811758239

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -ixlam.jpg


Cari amici, nella moderatissima Giordania che ci viene presentata in modo aggrazziatissimo dalla elegantissima Regina Rania e dall'occidentalissimo Re Abdallah, oggi uno scrittore è stato assassinato da un terrorista islamico per aver pubblicato una vignetta condannata da un tribunale di uno Stato formalmente laico come blasfema perché offensiva nei confronti di Allah e dopo essere stato incarcerato nonostante la Giordania dica di rispettare la libertà di espressione.

Nahed Hattar è stato assassinato con tre colpi di arma da fuoco davanti a un tribunale del centro di Amman, dove doveva comparire per un'udienza.

Hattar era stato fermato il mese scorso con l'accusa di avere condiviso su Facebook una vignetta condannata come blasfema e incarcerato con l'accusa di "razzismo e settarismo". Il Pubblico ministero di Amman, Abdullah Abul-Ghanam, lo aveva incriminato per "insulto alla religione", essendo proibito "pubblicare materiale, immagini o disegni con l'intenzione di colpire i sentimenti religiosi e la fede".

Hattar aveva postato sul suo profilo Facebook una vignetta, intitolata "il Dio di Daesh", spiegando che non intendeva offendere i musulmani ma far capire come l'Isis "vede Dio e il Paradiso".

Nella vignetta si mostra una tenda con all'interno un terrorista islamico di nome Abu Salah coricato con due donne. Allah sporge la testa dall'apertura della tenda e dice: "Buonasera Abu Salah, hai bisogno di qualcosa?".
Abu Salah risponde: "Sì o Signore, portami del vino e dì a Gabriele (l'Arcangelo) di portarmi degli anacardi (frutto tropicale). Poi inviami una serva immortale per fare le pulizie e porta via i piatti sporchi con te".
Poi aggiunge: "Non dimenticarti di far mettere una porta alla tenda, in modo che la prossima volta busserai prima di entrare, Sia Gloria a te".

Questo barbaro assassinio è pienamente legittimato da ciò che Allah prescrive nel Corano e da ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Il terrorista islamico che ha assassinato uno scrittore laico e il tribunale di Stato che l'ha condannato e incarcerato, ottemperano entrami alla stessa prescrizione di Allah e di Maometto. È l'ennesimo caso che conferma che non esiste un "islam moderato" ma un solo islam, perché il Corano è unico e Maometto è lo stesso per tutti i musulmani. L'unica alternativa all'islam è il rispetto assoluto della laicità, che significa anteporre la ragione e il cuore ad Allah e Maometto.
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