Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Re: Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Messaggioda Berto » sab mar 25, 2017 11:34 pm

Fermato da agenti «Non do documenti perché sono veneto»
Il denunciato era stato coinvolto nel caso del Tanko
25.03.2017
Valentino Gonzato

http://www.ilgiornaledivicenza.it/terri ... scroll=180

VICENZA. Si è rifiutato di mostrare i documenti ai poliziotti perché ha affermato di non riconoscere lo Stato italiano. E mentre gli agenti lo portavano in questura ha preso il cellulare per scrivere su Facebook e dichiararsi «prigioniero di guerra». «Mi ha prelevato ora una volante della polizia occupante italiana e mi sta portando presso la questura di Vicenza. Abuso e atto intimidatorio», ha scritto. Un’ora dopo, Gabriele Perucca, 47 anni, di Montegalda, già coinvolto nell’indagine sul cosiddetto Tanko e conosciuto anche per le proteste dei forconi di qualche anno fa, è uscito dagli uffici di viale Mazzini con in mano una denuncia. Ora la vicenda, accaduta attorno alle 21 di giovedì in viale Verona, è all’esame della Digos.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Messaggioda Berto » lun mag 15, 2017 8:10 am

Coel parlamento veneto de tuti i veneti, mai nato e ke i venesiani ke łi gheva el poder no łi ga mai promòso
viewtopic.php?f=183&t=2597

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... i-nato.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Messaggioda Berto » gio giu 22, 2017 9:46 am

Le ensemense del doxe Gardin!

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ardin2.jpg



REPUBBLICA VENETA O "ITALIA DEL NORD-EST"?

Paolo Fìo Miante mi scrive:
Speriamo che la Repubblica Veneta diventi presto laica anziché essere espressione di una verità altra che non sia essere uno stato di diritto.

La mia risposta:
Paolo, in uno Stato di diritto tutte le opinioni vanno rispettate. Lo Stato Veneto che nasce dal nulla come l'Italia che ha bisogno di darsi una identità costitutiva.
La Repubblica Veneta nasce quando l'Italia era un progetto mafioso straniero ancora inconcepibile.
Dunque non possiamo e non dobbiamo prescindere dalla nostra storia e dal nostro diritto.
Il Maggior Consiglio è il nostro parlamento ed è lí che si decidono le scelte costitutive del nostro Stato: un Parlamento senza partitocrazia e senza "brogli". Un'opinione italianeggiante come la tua vi potrebbe essere discussa, come tutte le altre. E sarebbe la cultura e la saggezza dei membri del MC a rispinderti.
La storia consiglia che religione e stato convivono in buona armonia; lo stato di diritto non può essere un freno alla vita religiosa e nella Repubblica Veneta non lo è mai stato. La vita religiosa nella Serenissima rendeva la società più coesa e sicura. Comunque non saremo la continuità dell'Italia, una realtà di cui vogliamo solo liberarci.
Non abbiamo chiesto di essere giacobini (occupazione francese), non abbiamo chiesto di essere imperializzati (asburgo), non abbiamo chiesto di essere mafiosizzati (Savoia).
In libertà e sovranità parteciperemo alla vita mondiale con la nostra filosofia umanistica e cristiana, contrastando le politiche internazionali di sopraffazione e di rapina.
Non era un caso che la Repubblica Veneta fosse chiamata Serenissima o Repubblica di San Marco.
E tu, veneto, non dirmi di non essere fiero della nostra storia!

@@@ @@@ @@

Paolo Fìo Miante rispondeva avquesto comunicato:

REPUBBLICA VENETA – UNA CONVINTA CONTINUITÀ DELLA POLITICA RELIGIOSA DELLA SERENISSIMA

La filosofia della politica religiosa cristiana della Serenissima è quella che la ricostituita Repubblica Veneta sta seguendo.
Continuiamo a sviluppare rapporti molto forti con la Chiesa cattolica su basi autonome.
Vogliamo continuare ad essere, senza ambiguità, lo Stato fedele alla parola dell'evangelista ed evangelizzatore veneto Marco!
Un privilegio, il rapporto con Marco, che vogliamo continuare ad onorare!
Viva San Marco! Viva la Repubblica Veneta!
Albert Gardin – 121° Doge (21.6.2017)




Alberto Pento
Coel parlamento veneto de tuti i veneti, mai nato e ke i venesiani ke łi gheva el poder no łi ga mai promòso
viewtopic.php?f=183&t=2597

No alle teocrazie idolatre romano-cattoliche, veneziano-marciane, maomettane. La buona politica è quella dell'uomo di buona volontà e non quella degli invasati teocratici.

Venezia è stata punita dalla storia perché arrogante, egoista e poco fraternamente cristiana. Non ha mai voluto estendere la sovranità politica a tutti i veneti per tenersi il potere e così ha tradito i veneti e la fratellanza cristiana veneta e ha preferito cedere vigliaccamente e castualmente la sovranità a Napoleone. Venezia in ciò è stata un cattivo esempio da non imitare.


Albert Gardin
Per quel che ne reguarda, la politica la detta el Maggior Consiglo.
Quel che se decide deventa legge. Intel to Stato no so come le robe le funziona!

Alberto Pento
La storia dei veneti tutti è ben altro dalla sola storia di Venezia e dei veneziani e del loro impero che non esiste più da 220 anni.

Albert Gardin
Ti sbagli e te me rendi conto! La Repubblica Veneta non è morta perché noi siamo la Repubblica, che vogliamo ritornare sovrana contro gli occupanti. Un fiume carsico può sparire per un tratto ma prima o poi ricompare con tutta la sua forza. Ci hanno imposto di credere che eravamo morti per rinascere italiani. Le loro fandonie sono finite e presto spariranno, loro!

Alberto Pento
La Repubblica Veneta è morta per colpa di Venezia e dei veneziani e tu sei come i matti che si credono Napoleone o Maometto.

Albert Gardin
Mi fai ridere! Sono solo felicemente un patriota veneto, orgoglioso della nostra civiltà e storia. Napoleone rubava, incassava, depredava, io invece ogni giorno do del mio srnza nulla ricevere. Anche per questo era quadi impossbile trovare un "matto" che facesse il doge! Sono felice di essere stato eletto e so che daremo finalmente una svolta positiva alla nostra storia!

Alberto Pento
Ensemense e peke venetiste e venesianiste
viewtopic.php?f=183&t=2389
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Messaggioda Berto » gio giu 22, 2017 9:57 am

???

COS'ERA VENEZIA??

https://www.facebook.com/groups/1212142 ... 5950789262


Pochi lo sanno, pochi lo immaginano, ma Venezia è stata prima di tutto una formidabile IDEA ed è rimasta come messaggio ai posteri, che gli antenati hanno voluto lasciare come invito e monito!

Venezia era una grande MACCHINA DA SOLDI votata al benessere, materiale, morale e spirituale, dei suoi cittadini.
Venezia è partita come una STARTUP di pochi intraprendenti commercianti ed è stata impostata al minimo dettaglio... per fare BUSINESS!!
A Venezia tutti si arricchivano.
Bastava possedere quel minimo di intraprendenza e di fiuto per fare soldi a palate. Perché a Venezia tutto era impostato per portare a buon fine gli affari e per il massimo profitto!
I governanti di Venezia facevano di tutto affinché i popolani non avessero problemi e vivessero le loro vite dignitose nel decoro. Consentivano agli intraprendenti di produrre e commerciare in sicurezza con buoni profitti. Vigilavano attentamente affinché i più abbienti e facoltosi non creassero problemi.
Leggi chiare e semplici stabilivano regole che tutti divevano rispettare nel dettaglio. L'apparato di vigilanza e repressione non consentiva a nessuno di sgarrare.

Vivevano tutti felici e contenti nel RISPETTO RECIPROCO, che è la base indispensabile di ogni socetà che voglia funzionare.
Venezia era estremamente attenta e premurosa con i suoi figli, usava la massima correttezza con gli alleati ed era aggressiva con tutti gli altri, sopratutto con i concorrenti.
Tutta l'economia era basata sui commerci via mare e lo stato si faceva cura di scortare le navi mercantili verso i porti del Mediterraneo. La scorta armata dava garanzia di non essere depredati dai pirati saraceni, ma non solo, i convogli veneziani erano l'incubo dei trasporti genovesi ed altri concorrenti, che venivano regolarmente attaccati e depredati!!!
Ebbene si! La grandezza di Venezia è scaturita dalla Carità Evangelica... e dalle attività predatorie.
Difficile dire se richieda più coraggio e determinazione la pratica evangelica o l'ardimento in battaglia, di certo i Veneziani dei secoli passati non erano gente da poco!

Rifondare Venezia oggi significa ricreare le condizioni per una società che pratichi le virtù cristiane, nella correttezza dei rapporti interpersonali e sociali, votata al raggiungimento del benessere e della sicurezza, per garantire qualità della vita e felicità ai propri cittadini.

Per i Veneti di oggi.. la maggior colpa è ignorare o peggio rinnegare l'insegnamento degli avi.



Mazarol Veneto
Hai dimenticato che era anche una cittànazione aperta a tutti,ma soprattutto premiava il merito è non la cosiddetta furbizia! WSM!!!

Luciano Benedikter DA Montecio
il mito dell'apertura a tutti è fuorviante.
come fosse stata il caos di adesso.
ci sono testimonianze invece che ci fanno capire quanto fossero controllati gli stranieri... e quaunto dovessero strare in riga... ancor più dei veneziani!
e guai che uno straniero arrecasse danno ad un veneziano!!!
fosse anche un principe che pestasse un piede ad un umile lavorante... non la passava liscia tanto facilmente.
un mondo tutto da scoprire!!!


Mazarol Veneto
Aperta ai meritevoli che rispettavano rigorosamente le sue regole!

Luciano Benedikter
DA Montecio perciò che tutto filava liscio... fino a quando non sono arrivati i buonisti nel XVIII° secolo... ed è stata la fine.

Caterina Veneta
i Cingani no podeva fermarse

Mazarol Veneto
Par Lori,giustamente,i nomadi dovea namadare,e no robare!

Alberto Pento
C'erano i cittadini sovrani e i sudditi; la maggior parte dei veneti erano sudditi dell'aristocrazia veneziana, erano senza sovranità politica.

Luciano Benedikter DA Montecio
scuxa Alberto Pento maaa... a on peo de agiornamento... te podarissi pensarghe.
quantomeno specifica DATE e LUOGHI e CONTESTI.
parché sa te ghe da contradire co informassion cussì generiche... xe meio ca te assi perdare.

Alberto Pento
Coel parlamento veneto de tuti i veneti, mai nato e ke i venesiani ke łi gheva el poder no łi ga mai promòso
viewtopic.php?f=183&t=2597

Ƚe colpe, ƚe responsabeƚetà e ‘l tradimento dei venesiani
viewtopic.php?f=167&t=1277

Veneto e Serenisima, coençedense e difarense
viewtopic.php?f=49&t=2615

L'arestocrasia venesiana jereła na casta veneta? Sì!
viewtopic.php?f=137&t=36

El Parlamento Arestogratego Venesian
viewtopic.php?f=138&t=1405

El stado veneto a domegnansa venesiana
viewtopic.php?f=184&t=1416

La Repiovega Veneta a domegno venesian no ła jera federal, no ła gheva gnente de federal
viewtopic.php?f=167&t=1602
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Messaggioda Berto » gio giu 22, 2017 10:05 am

El mito de Venesia lè n'entrigo par l'endependensa veneta
viewtopic.php?f=183&t=1816

I veneti venesianisti ke łi nega e falba ła storia veneta
viewtopic.php?f=148&t=1831

La fede en Cristo Dio e San Marco no te porta l'endependensa
viewtopic.php?f=167&t=1901

Non è la fede cristiano cattolico romana che ti da la coscienza, la forza e il diritto di essere uomo, comunità, popolo, stato libero e indipendente.
Venezia non è caduta perché ai veneziani è venuta meno la fede cristiana o cattolica, avendo molti veneziani abbracciato le idee democratiche (illuministiche), Venezia è caduta per la sua arroganza aristocratica e il suo disprezzo verso la democrazia.
La vera fraternità cristiana si realizza nella ugualianza dei diritti e dei doveri della democrazia (quella vera, comunitaria, clanico-preistorica e diretta) e non nella disugualianza della castualità aristocratica.
La democrazia è più cristiana dell'aristocrazia; checché ne dicano i teocratici cattolici veneti con il loro insulso mito aristocratico antidemocratico e antilluminista.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Messaggioda Berto » ven giu 23, 2017 8:57 pm

??? I veneti envexà dal mito de Venesia ???


https://www.facebook.com/notes/benedikt ... 3998656678

ESPONETE LA BANDIERA DI SAN MARCO e vivrete meglio!
Benedikter von den Berghen·Martedì 21 giugno 2016
L’effige di san Marco che vediamo sventolare qua e là NON è semplicemente una bandiera identificativa di un partito o di uno stato o di qualcos'altro.
E' un simbolo carico di una forza che può davvero aiutare e operare positivamente nella casa e sulle persone che le si affidano.

La socetà attuale ha dissacrato e distrutto i principi sacrosanti dei nostri padri e la gente d'oggi è talmente assuefatta dagli stereotipi del consumismo e del materialismo che rifiuta a priori anche l'evidenza, se questa risulta essere in contrasto con il pensiero imperante.
Ma le cose non stanno come dicono!
I cultori del sistema materialistico ci stanno privando di risorse importanti per la nostra esistenza in nome di ideologie astratte delle quali vediamo i frutti malefici del degrado morale e fisico, eppure, sembra che tutti vi si siano adattati, spesso addirittura con entusiasmo!

Fino a 200 anni fa non era così. Tuttaltro!
Le persone avevano coscienza del significato dei simboli e della loro influenza sulla propria esistenza.
Fino ad allora san Marco era custode delle famiglie e dello stato e lo era realmente.
Tutte le città facevano a gara per mettere in evidenza l'emblema dell'Evangelista, che era posto su tutte le porte di ingresso al borgo, su tutti i palazzi delle amministrazioni, sulle piazze, sulle case private, ma non confezionati in stoffa o altri materiali deperibili, sempre marmo e pietra per durare secoli!

Ci siamo mai chiesti il significato di queste innumerevoli presenze?

Forse un segno del potere di Venezia sui territori sottomessi?
Tutte le città del mondo antico mostrano, o mostravano, da qualche parte i simboli del potere, che di norma sono rappresentati dallo stemma dell'imperatore o del monarca, posto sul castello o alle porte, ma mai in numero elevato, due tre, quattro, non di più.

Ma noi sappiamo che Venezia sui territori esercitava un potere estremamente discreto, non si curava di ostentare la sua presenza. Di norma erano i territori a voler essere sottomessi a Venezia e non il contrario!
No. Non erano i simboli del potere.
Quei leoni con le ali erano il richiamo alla protezione del Santo sulle città, sulle case, sulle famiglie, sugli affari, sulle imprese.
Quando il cittadino veneto volgeva lo sguardo al leone tra sè ripeteva la frase "San Marco proteggici!", e san Marco realmente li proteggeva!
Pensateci... Uno stato che si sviluppa e prospera ininterrottamente per oltre mille anni senza rivoluzioni e senza sconvolgimenti interni, veramente ha del miracoloso!

Sapete quando la Repubblica è caduta e il popolo veneto è finito sottomesso agli stranieri? Proprio quando la gente ha iniziato a mettere in dubbio il potere e il valore della protezione del Santo!
Nel 1700 il credo illuminista si era diffuso in Venezia e nei territori e le nuove idee stuzzicavano non poco le menti dei Veneti sempre desiderosi di novità e stimoli.
L'evoluzione scientifica, le innovazioni tecnologiche, il materialismo spinto, parevano poter soppiantare tutte le millenarie tradizioni e le certezze del passato.
Barattarono così la certezza del loro presente con le suggestioni di un possibile futuro di comodità e godimento, ignorando che il nuovo avrebbe preteso molto più di quanto apparentemente concedeva.

Il nuovo ha preteso di abbattere i leoni come prima azione della sua presenza. Già!.. Dalla furia della demolizione si comprende che non erano semplici "stemmi". Perché i leoni, ai nuovi padroni delle vite dei veneti, davano troppo fastidio!
Perché il nuovo altro non è che il nemico atavico combattuto per secoli.
Venezia è stata sconfitta dagli stessi Veneziani che hanno tradito i sacri ideali di fede dei fondatori e dei padri.
Venezia è morta perché i suoi figli si sono venduti al nemico. Nemico invisibile, spirituale ma presente e operante.

Oggi. Per salvare Venezia è necessario un atto di eroica fede, riportandola sotto il patrocinio del Santo. Impresa ben complicata e difficile visti i contenuti del popolo odierno!
Ben più facile invocare la protezione di san Marco sulla propria casa e sulla propria famiglia, questo è alla portata di tutti, attuabile ed efficace. Incoraggiando vicini e conoscenti a fare altrettanto, finché le città e le campagne non torneranno sotto la sua protezione.

Esponete con fiducia l'effige di san Marco dentro e fuori della vostra casa e delle vostre attività e Lui non mancherà di assicurarvi protezione e assistenza. Ve lo dicono i vostri antenati! E' la loro eredità.



VUOI SALVARE LA VENEZIA E I VENETI DALLA DISTRUZIONE??
ISCRIVITI AL GRUPPO "RIFONDARE VENEZIA" E NE PARLEREMO
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Messaggioda Berto » dom ott 22, 2017 7:18 am

Questo non è patriottismo ma dementismo
Nostalgici dell'impero veneziano che confondono le terre storiche dei veneti, delle genti venete, con i domini veneziani; la Patria di un Popolo non può mai corrispondere ai domini di un impero.
I bergamaschi a i dalmati non sono veneti anche se un tempo sono stati sudditi veneziani e le loro terre non sono terre venete anche se un tempo sono state di dominio veneziano.
Questi non sono diversi dai nostalgici dell'impero romano, dell'impero mongolo, dell'impero ottomano, dell'impero atzeco, dell'impero babilonese, del Regno dei Borboni ..., però non si confondano con i patrioti veneti.



Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lmazia.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Messaggioda Berto » sab dic 09, 2017 8:55 pm

Hanno fatto gli italiani. Ma non sono riusciti troppo bene…
di ENZO TRENTIN

http://www.lindipendenzanuova.com/hanno ... roppo-bene

Il 15 settembre 1923, Ernest Hemingway scrisse per “The Toronto Daily Star” un articolo sul mestiere di re in Europa. Prendiamo a pretesto il brano riguardante l’Italia per fare un po’ di speculazione intellettuale, e di raffronto con i nostri giorni.

«King Business in Europe Isn’t What It Used to Be […] Vittorio Emanuele d’Italia è un ometto basso, molto serio, mani e piedi piccolissimi. In divisa, quando portava le fasce militari, le sue gambe apparivano tozze e smilze come quelle di un fantino. La bassa statura del re d’Italia è una caratteristica dell’antica casata dei Savoia, nella cui lunga serie di regnanti i più alti erano anche più bassi di pugili peso bantam [peso gallo. Ndr].

Attualmente il re d’Italia è forse il più popolare sovrano d’Europa. Ha ceduto il regno, l’esercito e la flotta a Mussolini. Mussolini glieli ha resi cortesemente con molte proteste di fedeltà alla casa Savoia. Poi ha deciso di tenersi l’esercito e la flotta. Quando chiederà il regno, nessuno è in grado di dirlo.

Ho parlato a molti fascisti, antico nucleo originario del partito, che avevano tutti giurato di essere repubblicani. “Ma abbiamo fede in Mussolini” dicono. “Mussolini saprà quando sarà il momento.”

C’è una probabilità, naturalmente, che Mussolini sia disposto a rinunciare alla sua vecchia idea repubblicana, come già fece Garibaldi. Lo ha fatto temporaneamente, ma ha il dono di fare apparire definitivo ciò che fa provvisoriamente».

Ecco allora le speculazioni che ci sentiamo di proporre: nel suo lungo regno, Vittorio Emanuele III ricevette dalla stampa, da eminenti uomini di cultura o da politici, alcuni epiteti celebrativi legati alla Grande guerra: il “Re soldato”, “Re di Peschiera”, “Re della Vittoria”, o semplicemente “Re Vittorioso”. Dopo l’8 settembre 1943 fu anche chiamato dai fascisti di Salò il “Re Fellone”. Per l’ennesima volta l’Italia cambiava alleato nel corso di un conflitto. In fuga da Roma il Re, suo figlio Umberto, con Badoglio e lo Stato Maggiore approdarono a Brindisi, e la confusione provocata generò il caos in tutti i fronti sui quali ancora combattevano gli italiani. Lasciati senza precisi ordini, 815.000 soldati si sbandarono, vennero catturati dall’esercito germanico, e furono internati in diversi Lager.

In modo inverso nel corso della II G.M. i sovrani norvegesi e olandesi si ritirarono in esilio durante l’occupazione tedesca dei loro Paesi. Rimarchevole Cristiano X di Danimarca. Egli rimase nella capitale durante l’occupazione, diventando così un simbolo visibile di lealtà. Senza scorta, senza accompagnatori, solo con il suo cavallo Jubilee Cristiano X era un esempio di resistenza passiva, non violenta, e sosteneva in modo esemplare il morale dei danesi. Ostentò persino la Stella di Davide (il segno distintivo ebraico imposto dagli occupanti nazisti a tutte le persone di religione e di origine ebraica, nei Paesi occupati) come segno di supporto e solidarietà con gli ebrei danesi, che soffrivano la persecuzione durante l’occupazione.

Considerevole il salvataggio di migliaia e migliaia ebrei durante tale occupazione. Il Movimento di Resistenza, e l’aiuto di molti civili danesi, diedero vita all’evacuazione via mare degli ebrei dalla Danimarca verso la vicina Svezia neutrale. Oltre a quel salvataggio, l’interessamento dei danesi per la sorte del 5% di ebrei autoctoni che erano stati deportati nel campo di concentramento di Theresienstadt, consentì a più del 99% degli ebrei danesi di sopravvivere all’Olocausto.

Forse bastano questi dati per comprendere come, ad un certo punto, gli italiani optarono per la repubblica. In ogni caso l’opinione pubblica non ha idea di cosa siano disposte a fare alcune persone per esercitare il potere. Ci sono tanti diamanti falsi in questa vita che passano per veri, e viceversa. Dunque è bene soffermarsi a constatare che il “Re Fellone” amando la numismatica, non voleva impicci di governo, ma non per questo aveva smesso gli abiti del disinvolto. Mussolini pur di fare il Duce strizzò l’occhio alla borghesia, alla chiesa, ai Savoia. L’ipocrisia è un buon lubrificante, e lui non era meno spigliato. Dell’opinione degli iscritti al PNF non si curava granché.

Si sa che i seguaci di partito basta incistarli negli organismi dello Stato per farli star buoni e fedeli. In fondo un partito politico è ancor oggi una macchina centralizzata al servizio del leader, e della quale il leader non può fare a meno per raggiungere i suoi scopi. Anche ai giorni nostri chi avrebbe mai dato a Umberto Bossi la responsabilità di amministrare un condominio; ma tramite la Lega Nord…

È un giochino che funziona anche per un personaggio dalla lingua sciolta. Prima di fare il politico è anche stato un imbonitore che, con il pomposo appellativo di promoter, instradava i giovani nelle discoteche.

Nel dicembre 2014, in quella che fu la riunione sino ad allora più partecipata di indipendentisti veneti: circa tremila, a Bassano del Grappa. Gli ingenui “indy”, prima gli fecero da cordone di sicurezza durante il corteo, poi lo fecero salire sul palco a sermonggiare sull’indipendenza del Veneto. Passarono poche settimane, e già agli inizi del 2015, in piena campagna elettorale per le regionali, tentò di far credere che l’autonomia del Veneto è un passo necessario verso l’indipendenza. L’elettorato lo premiò.

Domanda: preso atto di come vanno le cose nel mondo, forse è giunto il tempo di sostituire le “democratiche” elezioni con dei ballottaggi?

Comunque, il “nostro”, come manovratore s’era già distinto nel 2014 quando operò per far approvare una legge regionale atta a indire un referendum consultivo per l’autonomia (legge regionale 15/2014), ed il giorno successivo un’altra per un referendum consultivo sull’indipendenza del Veneto (legge regionale 16/2014).

Domanda: come poteva non sapere che specie quest’ultima L.R. gli sarebbe stata cassata dallo Stato centralista?

I mesi passano, i suicidi di imprenditori che non ce la fanno a sostenere un fisco persecutorio sono centinaia. L’opinione pubblica non è certo soddisfatta dei governi Monti, Letta e Renzi. È alla ricerca di soluzioni. Sembra ragionevole supporre che l’autoctono manovratore, ai giorni nostri, riproponga l’artificio. Insomma, una sorta tria o tris o tela o filetto; nomi che vengono usati per indicare il gioco che si può considerare una semplificazione del mulino.

Manovra (attraverso i Consiglieri Finozzi, Sandonà, Montagnoli e Michieletto) per indire un referendum consultivo per l’autonomia del Veneto in autunno 2016. Non si sa se congiuntamente con il suo omologo alla Regione Lombardia. A proclami e promesse sono entrambi forti, e l’elettorato li ha sempre premiati; ma Matteo Renzi ha già detto che non si faranno questi referendum. Tuttavia la questione non è archiviabile, e dal cilindro un coniglio uscirà. Forse è meglio utilizzare una “testa di turco” (Si dice di una persona sulla quale vengono fatte ricadere tutte le colpe o le responsabilità altrui). Prontamente Antonio Guadagnini deposita il magniloquente Progetto di Legge n. 154: Referendum consultivo sull’indipendenza del Veneto.

A proposito di “testa di turco” – ça va sans dire – qui: http://www.miglioverde.eu/piemonte-cont ... e-autonoma / Roberto Gremmo accenna ad un esemplare piemontese: Renzo Rabellino, che con le sue disinvolte e compulsive acrobazie elettoral-politiche ha praticamente “disinnescato” le aspirazioni autonomistico-indipendentiste di quel popolo.

Sui social network, intanto, non manca qualche ingenuo che sostiene la bontà di una chiamata referendaria duplice e simultanea: 1) volete l’autonomia? 2) Volete l’indipendenza? Sanno tutti che giocando sulla disaffezione dell’elettorato e sull’equivoco, il risultato finale sarà pressappoco: «Vedete, i veneti vogliono l’autonomia, non l’indipendenza». Oppure, «i veneti non vogliono l’autonomia, figuriamoci se vogliono l’indipendenza!», poiché è lapalissiano che in caso di vittoria del referendum per l’indipendenza diranno: «Ma in fondo si trattava solo di un referendum consultivo…»

Sosteneva lo scrittore e commediografo William Somerset Maughan: «L’ipocrisia è un compito ventiquattr’ore su ventiquattro.», e la constatazione è che una finzione non può durare. Prima o poi gli indipendentisti veneti si stancheranno dei venditori dei gadget, dei conferenzieri impegnati a spacciare come perfetta l’oligarchia della Serenissima, dei memorialisti di celebrazioni storiche, di solleticare l’orgoglio per antiche battaglie vinte, e di plebisciti truffa. Alcuni stanno già organizzandosi per elaborare la bozza di un nuovo assetto istituzionale. Così forse le anime candide la smetteranno di sognare la vittoria di un referendum consultivo le cui conseguenze è fuor di dubbio che l’Italia non rispetterà.

Secessione! Secessione! Altro che referendum!
Si inneggia in molti ambienti indipendentisti.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Messaggioda Berto » mar giu 12, 2018 9:51 am

Un veneto (venetista e venezianista) imbecille che gira senza assicurazione

Arrestato, chiede asilo politico in quanto cittadino dello "Stato Veneto"
La Redazione 11 giugno 2018 17:51
2-3 minuti
Il simbolo dello Stato Veneto (Foto Facebook)
"Abuso di potere. Arrestato con la forza Enrico della dinastia Vella ieri al Tosano"


http://www.veronasera.it/cronaca/arrest ... -2018.html

È questo l'oggetto della mail arrivata attraverso posta elettronica certificata questa mattina, 11 giugno, alle 6.45 alla nostra redazione. Nella mail non c'è scritto nulla, ma in allegato c'è un file audio in cui pare siano stati registrati i quattro minuti in cui si è concretizzato l'arresto. Si sentono le voci di quello che presumibilmente è Enrico della dinastia Vella, di sua madre e dei carabinieri che lo ammanettano e lo portano in caserma per resistenza a pubblico ufficiale.

In un passaggio della registrazione si sente Enrico della dinastia Vella che chiede asilo politico perché effettivamente lui si sente cittadino di un altro paese. Un paese nato da meno di un mese attraverso una dichiarazione di indipendenza. Lo stato di cui l'arrestato farebbe parte è lo Stato Veneto delle Venesie o Serenissima Nazion Veneta Sovrana dela Venesia. Nazione che si è autoproclamata, ma che da nessuno è stata riconosciuta. Ed è per questo che Enrico Vella si chiama Enrico della dinastia Vella. Ed è stato fermato nel parcheggio del supermercato perché circolava su un'auto con targa formalmente inesistente, la targa dello Stato Veneto (e con assicurazione scaduta). Ai carabinieri che lo hanno controllato lui avrebbe opposto resistenza e per questo è stato arrestato, ricevendo però la solidarietà di tutti i suoi "connazionali".


http://www.filarveneto.eu/wp-content/uploads/2018/06/Demenze-venetiste-Vella-300x268.jpg
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Vella.jpg



Difetto assoluto di giurisdizione: ensemense venetiste
viewtopic.php?f=122&t=2478

Questi del clnv dovevamo promuovere la coscienza e la fraternità/solidarietà venete invece difondono incoscienza, ignoranza e promuovono comportamenti inutili, demenziali e dannosi.


CLNV comitato liberazione nazionale veneto ???
viewtopic.php?f=126&t=2423
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemense e peke venetiste e venesianiste

Messaggioda Berto » mer giu 13, 2018 8:00 am

Poveri veneti che credono a queste demenze!

https://www.facebook.com/franco.paluan/ ... 4965857463

https://www.facebook.com/franco.paluan
condividi a tutto spiano
VIVA L'AUTORITA' NASIONAE VENETA.
Pietra miliare del Serenissimo Popolo Veneto-.di portata storica internazionale.
https://clnveneto.net


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... l-clnv.jpg


CLNV comitato liberazione nazionale veneto ???
viewtopic.php?f=126&t=2423
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a On novo Veneto, i miti e i dogmi venetisti-venesianisti

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron