ALDIIhttp://pbmstoria.it/dizionari/storia_ant/a/a073.htm I semiliberi nel diritto germanico. Dipendenti da un patrono (che dal VII secolo ebbe facoltà di manometterli) la loro situazione era intermedia fra libertà e servitù, anche se finirono talora confusi con i servi della gleba. Privi di diritti politici e militari e legati alla terra che coltivavano, potevano sposarsi e farsi difendere in tribunale; avevano diritto al guidrigildo (di entità inferiore a quello dei liberi) e, con limitazioni, alla proprietà.
ALDIO-ALDIANO, di cui si frequente menzione trovasi nelle leggi longobardiche e nelle vecchie carte d'Italia, era una sorta di uomini, dice il Muratori, fra servi e liberti, non servi perchè mauumessi, non veri liberti perchè obbligati a servire al padrone e a' suoi eredi, come erano i Fiscalini o i Liti in Francia.
Intorno all'etimologia della voce, scherzano, come spesso avviene, i dotti sforzandosi di cavarla ciascuno da quell'idioma che hanno più famigliare. Guardo pretende che sia derivato dal tedesco halten, servare, e Carlo d' Aquino dalla voce latina attus od alilus, dal verbo alo perchè ricevevano il vitto e lo stipeudio non dal pubblico erario, ma dai privati padroni, lo che intender si deve solamente dell' origine di tale classe di persone. Noi non disputeremo se fossero o no del genere de* servi, negandolo il Muratori con ampio ragionare sulle molte citazioni ch' egli porta , e sostenendolo altri, recandoti pure una distinzione di aldii liberi e di aldii servi chiaramente esposta in una carta del Codice di San Germano dell' anno 872 , ove sono queste precise parole : curri mansis, castriciis et mancipiis servis, prò servii Aldii*, prò Aldiis liberis, prò liberis omnia et in omnibus rebus exquisitis, ove ci vien latta notare non solamente la distinzione che abbiamo accennata, ma eziandio quella che passava tra gli aldii liberi e quelli che erano assolutamente liberi.
Quello che sappiamo di certo si è che un servo od una schiava dal proprio padrone manumessi e liberati dal pieno servaggio, e fatti aldii, e’ non divenivano del tutto liberi, ma restavano ancora obbligati a prestargli qualche opera e specialmente rurale, ne potevano senza licenza di lui mettersi al servizio di altri ; perocché nella legge ducentesima vigesimasettima di Rotari è espresso che chi vuol far aldio un suo servo, non dete illi quatuor vias, cioè una piena libertà; per forma che se un aldio fuggiva in casa altrui secondo la legge longobardica accennata nel lib. 1 tit. ?5 § 55, chi lo accoglieva dovea restituire tutte le opere da quello fatte come opere di un servo.
Passavano essi allora a prestar servigio ad altrui quando gli aldiarici, ossia la casa e il fondo che essi lavoravano, erano ad alti i venduti, come rilevasi nella cronica Farfense da una carta di Lodovico e Lotario imperadori, di cui ne parla il Puricelli nella sua Basilica Ambrosiana; od eziandio per testamento, come viene espresso in quello fatto da Tolone, che lasciato aveva un podere co' suoi lavoratori al monastero di sant'Ambrogio. Inoltre sebbene gli aldiani avessero essi pure le loro ancelle o schiave, lo che manifèsta che non erano totalmente nella condizione di servi ; nondimeno se un libero voleva pigliarsi a moglie un' aldiana , egli era obbligato innanzi tratto a dare od ottenere la piena libertà di lei; ed al contrario se una libera entrava a marito in una casa di aldii, perdeva quella libertà che avea da zitella, siccome è prescritto dalla legge 218 di Rotari; con che vien dimostrato che non erano del tutto sciolti dal diritto ossia padronato del loro signore.
Che gli aldii poi non portassero l'obbrobrioso titolo di servi, ei si conosce facilmente dalle distinzioni che scorgonsi continuamente fatte nei diplomi antichi, di servi, di ancelle, di aldii ed aldiane; ne erano, come è detto, godendo di libertà , sottoposti onninamente ai loro padroni, i quali anzi che padroni erano piuttosto chiamati patroni, non pigliando però questa voce nello stretto significato che i latini le davano in relazione coi loro clienti.
Egli è dello altresì nella legge long. 84 di Carlomagno che gli aldii erano nella medesima condizione dei Fiscalini o Liti di Francia; e nella vita di San Meiuwerco pubblicata da Leibniziu, si trova che fu sollevata l’ antica durezza della servitù ai Litoni, e che loro si dava il vitto in tempo della messe: dal che si rileva che, sebbene anticamente si trattassero duramente, e poco meno che schiavi, nondimeno e' non erano tali; altrimenti non solamente in tempo della messe, ma per tutto l'anno avrebbero dovuto i padroni somministrar loro il mantenimento ; anzi in un capitolare di Carlomagno vengono obbligati i Fiscalini a pagare la decima , facendoci con ciò intendere, che nel progredire dei tempi acquistarono maggiore libertà, potendo aver beni stabili e ritenere in proprietà i frutti delle loro fatiche, siccome altrettanto non avveniva de'servi.
Ei devesi dunque conchiudere che di aldii altri ne furono dapprima i quali, comecho non portassero il nome di servi, erano però quasi schiavi appena liberi della vita e delle battiture ; ed altri, che usciti anche da questa vile condizione, erano una specie di liberti che non godevano un' intera libertà, continuando a vivere in suggezione o dipendenza del loro patrono, obbligati a dover coltivargli qualche terra (addicti glebae) o pagargli censo o far altro servigio per poco, come sogliono fare al presente i servi in Russia.
Per ricuperare all’atto la libertà era duopo di un pubblico atto con cui fosse l'aldio dichiarato totalmente libero, il qual atto dai Longobardi era disegnato colla voce Fulfreal, voce per anco adoperala con poca variazione di finale dagli inglesi per indicare i liberi. I loro doveri principali erano quelli che abbiamo or ora accennati; ni potevasi dai patroni loro imporne di nuovi ove non fossero Stati dichiarati nell'atto slesso della manumissione, come ne lo prescriveva la legge centesima di Lotario 1 imperadore.
Travasi pure ne'Digesti, che la porzione de' frutti che dovevano pagare ai loro signori, era comunemente la metà di essi o in natura o in valsente ; per lo che venivano molle volte chiamati eziandio coloni Partiani o Medietarii (mexadri).
La moltiplicità, degli schiavi e degli aldii era difetto della legislazione antica , perchè ove non fosse mai stala conceduta la libertà ai servi e la piena libertà agli aldii, la loro popolazione sarebbe cresciuta per modo, che avrebbe fatta paura al resto del popolo intero.
I lunghi servigii, la fedeltà, l'abilità, 1'afletto de' padroni per quella povera gente scioglievano i loro legami. I re concedevano la libertà nella nascita di qualche lor figliuolo o per altre occasioni di allegrezza ; più ancora la pietà e la carità de'cristiaNi movea gli uomini a recare ai servi questo benefizio , massiinameNte ne' testamenti ne' quali ciascuno suol provvedere all' anima propria , come è facile vederlo in moltissime carte che ci rimangono di quella stagione.
http://www.etimo.it/?term=aldio http://www.etimo.it/?term=aldermanoALDIONARI, erano militi posti tra gli officiali del re, ma distinti dai vassalli, come lo dimostra il Fontanini nella sua dissertazione delle masnade. B. Bhanzolfo-toia.
http://books.google.it/books?id=qGVBAAA ... ii&f=false ALDERMAN. Dassi questo titolo in Inghilterra a quegli impiegati municipali che compongono il consiglio civico, e che a Londra, in forza dei privilegi di cui godono , hanno il diritto di scegliere nel loro mezzo il lord mayor, o sia il podestà, che ne diviene il presidente. Sono gli Alderma* incaricali della polizia del proprio quartiere.
ALDIARICI erano le case e le altre masserizie degli aldi, che vendendosi il podere cedevausi esse pure al compratore.
Aldiihttp://en.wikipedia.org/wiki/Aldii Aldii - the semi-free in Germanic law.
Employees of a patron, their position was intermediate between freedom and slavery, but ended up sometimes confused with the serfs. Deprived of political and military rights and related to the land they cultivated, could marry and be defended in court, were entitled to wergild (the amount is less than that of the free) and, within limits, to the property.
http://en.wikipedia.org/wiki/WergildThe word weregild is composed of were, meaning "man" (as in werewolf), and geld, meaning "payment or fee", as in Danegeld. Geld or Jeld was the Old English and Old Frisian term for money, and still is in Dutch and German. The Danish word gæld and Norwegian gjeld both mean "debt". "-gäld" is also a constituent of some Swedish words, having the same meaning: e.g. återgälda (retribute, return favor) and gengäld (in return/exchange).
The same concept outside Germanic culture is known as blood money. Terms include ericfine in Ireland, galanas in Wales, "vira" ("вира") in Russia and główszczyzna in Poland.
http://it.wikipedia.org/wiki/Guidrigildo http://it.wikipedia.org/wiki/ArimannoPer arimanno (dal germanico heer - esercito mann - uomo) si intendeva ogni maschio adulto libero nelle antiche tribù germaniche. Il termine, etimologicamente, significherebbe "uomo in armi" e ciò testimonia il fatto che nelle antiche società germaniche libertà e diritto-dovere di portare le armi fossero due cose strettamente collegate. Quei popoli, infatti, dediti principalmente al saccheggio e in prevalenza non stanziali, vedevano la guerra come un elemento aggregante del gruppo, un'attività che doveva riguardare tutti i membri a pieno titolo, senza esclusione alcuna. Chi non poteva portare le armi (come le donne e i bambini), dunque, non aveva il diritto di godere della stessa dignità altrui.
L'
arimanno copriva un gradino intermedio nella società germanica: sopra di lui c'era il re o il capo, mentre al di sotto c'erano gli
aldii, cioè gli uomini semiliberi, che non avevano diritti politici e non potevano portare le armi; infine c'erano gli schiavi, privi di tutti i diritti e addetti al lavoro dei campi e alla pastorizia.
Questo gruppo sociale era composto più che altro da prigionieri razziati durante le spedizioni di saccheggio estive.
Questa organizzazione sociale fu mantenuta fino al contatto con quella latina avvenuto dopo la caduta dell'Impero romano.
Con lo stanziamento dei Germani e l'acquisizione da parte di questi popoli della tradizione latifondista romana, la figura dell'arimanno cominciò a perdere importanza: i contadini sottomessi divennero la nuova classe servile, mentre i barbari, una sparuta minoranza, formarono una nuova aristocrazia. Così cominciò a formarsi la divisione tra pauperes e potentes tipica della società medievale.
Il feudalesimo franco fece scomparire progressivamente la figura dell'arimanno, i cui ultimi epigoni furono gli allodieri. Si può, tuttavia, notare una sorta di continuità tra il cavaliere medievale feudale e l'antico uomo libero germanico, entrambi detentori di un certo status dovuto alla stirpe ed alla vita guerriera.
Comun, Arengo, Mexoevo, Istitusionviewtopic.php?f=172&t=273Jeografia storega del lesego ministrativo entel Venetoviewtopic.php?f=172&t=1002 Aldohttp://it.wikipedia.org/wiki/Aldo Di origine germanica, il nome Aldo costituiva un ipocoristico di altri nomi comincianti con la radice ald, "vecchio" (o, in senso lato, "esperto", "saggio"); in alcuni casi, potrebbe costituirlo anche di nomi comincianti con l'antico alto tedesco athal, "nobile", "di nobili origini" (va aggiunto, per maggior chiarezza, che entrambi questi termini sono molto comuni nell'onomastica d'origine germanica e spesso si confondono l'uno con l'altro, ad esempio in nomi quali
Aldighiero, Aldobrando e Aldovino). Altre fonti lo riconducono inoltre al termine, sempre germanico, aldio, "semilibero", che storicamente tra i Germani indicava chi si trovava nella posizione sociale fra servo e liberto.
Il nome inglese Aldous è probabilmente una variante di Aldo; potrebbe anche derivare da Aldusa, un nome femminile basato sul termine inglese antico eald, imparentato comunque con ald. È in uso sin dal Medioevo, perlopiù in anglia orientale, ma ad oggi si è rarificato.