La falba teoria fonetega: evolousion dal latin

Re: La falba teoria fonetega: evolousion dal latin

Messaggioda Berto » mer mar 12, 2014 9:48 am

El caxo de łe voxi latine facio, facere

ste voxi łe xe xa atestà ente łe łengoe osca fakiiad, onbra façia, volsca façiafaciat”, onbro fakust: fecerit; vecie forme latine faxo, faxim: pasà faxitur ... prasiò ghè xa tuta na gama de varianse soneghe/foneteghe d’area tałega parałełe a coełe del latin clasego ke łe testemogna de come xa łe ghe fuse, xa łe existese, da cu se pol retegner ke anca altre, ke no łe xe testemognà par scrito, łe existese ente aree asè vaste come coeła łigure, ogagna/euganea-veneta, çelto-çixalpina e altro ... far desendar łe varianse de ancó da coeła del latin clasego lè na ensemensa.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... re-395.jpg
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Re: La falba teoria fonetega: evolousion dal latin

Messaggioda Berto » dom gen 04, 2015 10:12 pm

http://venus.unive.it/canipa/dokuwiki/doku.php?id=start

“Les langues sont faites pour être parlées, l’écriture ne sert que de supplément à la parole … L’écriture n’est que la représentation de la parole, il est bizarre qu’on donne plus de soin à déterminer l’image que l’objet.” (J.-J. Rousseau)

La buona pronuncia italiana del terzo millennio (e par coel veneta?)

http://venus.unive.it/canipa/dokuwiki/d ... ?id=sonori


http://venus.unive.it/canipa/dokuwiki/d ... e_naturale

01. Che cos’è la Fonetica naturale? In che senso è naturale?

Con Fonetica naturale, intendo quel tipo d’analisi e d’introspezione dei suoni linguistici e dell’intonazione, che si possono fare da soli, senza costose e complicate apparecchiature. Si tratta di qualcosa che si può fare anche sotto la doccia o quando si è a letto al buio. Non c’è bisogno di nessun’altra diavoleria, tranne la voglia di «giocare» coi suoni del linguaggio, che si tratti della propria lingua o d’altre: l’unico strumento «esterno» che è davvero utile è un buon registratore.

E la cosa piú importante è che non serve neppure nessuna astrusa e oscura teoria.
Il semplice buon senso è piú che sufficiente, purché non si portino i paraocchi dell’ortografia.
Infatti, bisogna tener sempre presente che la scrittura non c’entra quasi niente con la pronuncia effettiva, perfino per quelle lingue che hanno una corrispondenza quasi diretta fra lettere e suoni (e non sono affatto molte). Le lettere non sono suoni, per quanto utili per rappresentarli convenientemente (in certe lingue in modo piú regolare che in altre). Troppo spesso, pare che ci dimentichiamo che le lettere non hanno suono; piuttosto, è l’esatto contrario: i suoni vengono scritti, cioè gli si attribuisce una lettera, per rappresentarli.

Spesso dimentichiamo pure —perché fuorviati dalla scuola tradizionale— che la lingua (parlata) viene prima della scrittura, non tanto per importanza, forse, ma senz’altro per necessità: i bambini imparano a parlare spontaneamente, ma gli si deve insegnare a leggere. In molte culture, parecchi individui non sanno leggere e scrivere; e moltissime lingue non hanno neppure una qualche scrittura.

Quando, da adulti, si riflette sui suoni d’una lingua (non necessariamente una lingua straniera, ma anche la propria lingua con un accento diverso), il modo piú utile di fissare i suoni tramite la scrittura consiste nell’usare un alfabeto fonetico, secondo il criterio d’un simbolo per ogni suono e d’un suono per ogni simbolo. E, siccome le possibilità articolatorie dell’uomo sono svariate, è necessario un gran numero di tali simboli. Ovviamente, per orientarsi e indirizzarsi adeguatamente, è necessario disporre anche d’un accurato insieme di figure articolatorie.


22. Che cos’è la pronuncia neutra? (na pronounça artefata, finta)

Una pronuncia che non si possa identificare geograficamente o (almeno in parte) socialmente
. Molto spesso, chi non ne sia interessato nega perfino l’esistenza della pronuncia neutra, sebbene in qualche modo finisca coll’esserne influenzato. Naturalmente, la pronuncia neutra dev’essere appresa, perché nessuno —generalmente— la possiede dalla nascita, proprio come nessuno padroneggia spontaneamente la grammatica o il vocabolario senza applicazione personale.
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Re: La falba teoria fonetega: evolousion dal latin

Messaggioda Berto » mar gen 06, 2015 8:08 am

Ma ke senso gała na łengoa neutra (ke no ł ghè en nadura), sensa el color del posto, sensa ła enflesion e ł’açentasion local e rexonal?
El senso lè coeło de scançełar łe raixe naturałi par trar su e doparar na łengoa artefata e fitiça. Par dar ła falba enpresion ke tuti łi gapie ła mema raixa e łi sipie conpagni, n’oror! Lè come na łengoa, na teta, on càso, dei lavari al siłicon.
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