Pensa prima alla tua gente che agli africani e all'Africa
Inviato: dom dic 17, 2017 11:43 am
Storia di Mohammed, il non profugo che manteniamo in hotel e ci deride
2015/12/17
https://voxnews.info/2015/12/17/storia- ... me-profugo
“So benissimo che non otterrò mai lo status di rifugiato, ma nel frattempo io faccio domanda e ottengo i benefit concessi ai richiedenti asilo”.
Come spiega a chi lo intervista, basta presentarsi agli uffici della Questura di una città italiana e fare richiesta dei moduli per i richiedenti asilo. Poi inoltri la domanda. Il gioco è fatto. Per almeno due anni vieni ospitato in hotel, tutto compreso: vitto, alloggio, schede telefoniche, cure sanitarie anche specialistiche e, se non hai grandi spese, una discreta paghetta quotidiana per i piccoli vizi.
Mohammed ha vent’anni. Ed è algerino. Non esattamente un paese in guerra, l’Algeria. Ha lasciato il suo Paese per venire a farsi curare gratis in Italia. A causa di rapporti omosessuali non protetti – più comuni di quanto si pensi, in Nordafrica -, è sieropositivo e ha bisogno di prestazioni mediche che non potrebbe pagare e a cui non avrebbe diritto, ma che otterrà. Risiede, a spese nostre, in un hotel vicino Milano.
Dicevamo un paio di anni, perché poco importa provenga da un Paese dove la guerra non c’è, perché ogni richiesta deve essere vagliata singolarmente, e così l’attesa del vaglio delle migliaia di richieste che ormai da anni sommergono le commissioni Asilo italiane, garantisce a decine di migliaia di individui – Mohammed compreso – che fino a due anni venivano considerati clandestini, di usufruire di hotel, prestazioni mediche e welfare italiano.
“E quando la mia domanda verrà respinta – dice Mohammed – potrò sempre fare ricorso grazie al patrocinio legale garantito dal governo a spese vostre”. Poi, tra due anni ne riparliamo.
E tra due anni, magari, quando i figli di Renzi avranno deciso che è clandestino, non farà altro che trasferirsi in Francia e fare richiesta lì. E il gioco ricomincia da capo.
Stiamo regalando il nostro residuo benessere a chi non ha mai contribuito a crearlo. E’ paradossale. Si parla di sistema contributivo nell’erogazione delle pensioni, cioè la pensione in diretto rapporto a quanto versato. Ma quando si parla di immigrati no, welfare e pensioni sociali vengono erogate a loro senza che abbiano mai contribuito.
E’ evidente che un sistema del genere non può resistere. E’ ovvio che la Sanità universale gratuito non può reggere se gli italiani pagano e poi ne usufruisce chiunque nel mondo. I costi sono insostenibili.
E’ il motivo per il quale negli Usa la sanità pubblica è quasi inesistente: se vuoi la società multietnica e l’immigrazione di massa a getto continuo, non puoi permetterti la sanità pubblica universale e gratuita all’europea.
Stato sociale e Stati nazione etnicamente omogenei sono intrinsecamente collegati. Se il secondo non può esistere il primo.
La confessione del marocchino - Gli occhi della guerra
Giovanni Masini
http://www.occhidellaguerra.it/la-confe ... marocchino
Mentre sorseggia il suo té marocchino alla menta, Alì mi sorride con un ghigno sardonico: “So benissimo che non otterrò mai lo status di rifugiato, ma nel frattempo io faccio domanda e ottengo i benefit concessi ai richiedenti asilo”.
Alì ha una trentina d’anni, un figlio e una ex moglie in Italia. Ha lasciato il nostro Paese dove ha vissuto per anni “per un pasticcio con la Questura”, mi spiega, e ora è in Germania per farsi operare a una gamba. Ha bisogno di prestazioni mediche che normalmente non potrebbe pagare e a cui non avrebbe diritto, ma che ottenere non è impossibile.
Come mi spiega candidamente, basta presentarsi agli uffici della commissione per i richiedenti asilo ed inoltrare la domanda. Al resto penseranno i tempi biblici della burocrazia, che nell’attesa del vaglio delle migliaia di richieste che da mesi sommergono la Germania, garantiscono a molti di usufruire delle prestazioni mediche e dei vari benefit delwelfare europeo concessi a chi fa domanda di protezione internazionale. Tra cui anche una piccola somma di denaro mensile.
Complici le lungaggini del diritto internazionale e il numero esorbitante di applicanti, Alì può dirsi sicuro che la sanità germanica risolverà i suoi problemi. Se per caso la domanda dovesse essere respinta, aggiunge, potrà sempre fare ricorso grazie al gratuito patrocinio o tentare una nuova domanda altrove.
Poco importa che provenga da un Paese, il Marocco, dove la guerra non c’è: i casi vengono esaminati singolarmente e stabilire ex ante l’esito di una domanda è impossibile. Il sistema è destinato ad implodere, se qualcosa non cambia prima
È lo stesso Alì ad ammetterlo: “Tra cinque anni la Germania sarà messa peggio dell’Italia, perché con tutti questi asilanti – mi dice con la sua cadenza lombarda – Le spese e mica le spese, il governo non ce la farà più”.
Gino Quarelo
Quello che viene dato a questo individuo è tutto nostro e viene tolto, rubato alla nostra gente. Chi e ciò che lo permette va considerato criminale, altro che diritti umani.
Sono storie che se anche inventate rispecchiano perfettamente la realtà.
2015/12/17
https://voxnews.info/2015/12/17/storia- ... me-profugo
“So benissimo che non otterrò mai lo status di rifugiato, ma nel frattempo io faccio domanda e ottengo i benefit concessi ai richiedenti asilo”.
Come spiega a chi lo intervista, basta presentarsi agli uffici della Questura di una città italiana e fare richiesta dei moduli per i richiedenti asilo. Poi inoltri la domanda. Il gioco è fatto. Per almeno due anni vieni ospitato in hotel, tutto compreso: vitto, alloggio, schede telefoniche, cure sanitarie anche specialistiche e, se non hai grandi spese, una discreta paghetta quotidiana per i piccoli vizi.
Mohammed ha vent’anni. Ed è algerino. Non esattamente un paese in guerra, l’Algeria. Ha lasciato il suo Paese per venire a farsi curare gratis in Italia. A causa di rapporti omosessuali non protetti – più comuni di quanto si pensi, in Nordafrica -, è sieropositivo e ha bisogno di prestazioni mediche che non potrebbe pagare e a cui non avrebbe diritto, ma che otterrà. Risiede, a spese nostre, in un hotel vicino Milano.
Dicevamo un paio di anni, perché poco importa provenga da un Paese dove la guerra non c’è, perché ogni richiesta deve essere vagliata singolarmente, e così l’attesa del vaglio delle migliaia di richieste che ormai da anni sommergono le commissioni Asilo italiane, garantisce a decine di migliaia di individui – Mohammed compreso – che fino a due anni venivano considerati clandestini, di usufruire di hotel, prestazioni mediche e welfare italiano.
“E quando la mia domanda verrà respinta – dice Mohammed – potrò sempre fare ricorso grazie al patrocinio legale garantito dal governo a spese vostre”. Poi, tra due anni ne riparliamo.
E tra due anni, magari, quando i figli di Renzi avranno deciso che è clandestino, non farà altro che trasferirsi in Francia e fare richiesta lì. E il gioco ricomincia da capo.
Stiamo regalando il nostro residuo benessere a chi non ha mai contribuito a crearlo. E’ paradossale. Si parla di sistema contributivo nell’erogazione delle pensioni, cioè la pensione in diretto rapporto a quanto versato. Ma quando si parla di immigrati no, welfare e pensioni sociali vengono erogate a loro senza che abbiano mai contribuito.
E’ evidente che un sistema del genere non può resistere. E’ ovvio che la Sanità universale gratuito non può reggere se gli italiani pagano e poi ne usufruisce chiunque nel mondo. I costi sono insostenibili.
E’ il motivo per il quale negli Usa la sanità pubblica è quasi inesistente: se vuoi la società multietnica e l’immigrazione di massa a getto continuo, non puoi permetterti la sanità pubblica universale e gratuita all’europea.
Stato sociale e Stati nazione etnicamente omogenei sono intrinsecamente collegati. Se il secondo non può esistere il primo.
La confessione del marocchino - Gli occhi della guerra
Giovanni Masini
http://www.occhidellaguerra.it/la-confe ... marocchino
Mentre sorseggia il suo té marocchino alla menta, Alì mi sorride con un ghigno sardonico: “So benissimo che non otterrò mai lo status di rifugiato, ma nel frattempo io faccio domanda e ottengo i benefit concessi ai richiedenti asilo”.
Alì ha una trentina d’anni, un figlio e una ex moglie in Italia. Ha lasciato il nostro Paese dove ha vissuto per anni “per un pasticcio con la Questura”, mi spiega, e ora è in Germania per farsi operare a una gamba. Ha bisogno di prestazioni mediche che normalmente non potrebbe pagare e a cui non avrebbe diritto, ma che ottenere non è impossibile.
Come mi spiega candidamente, basta presentarsi agli uffici della commissione per i richiedenti asilo ed inoltrare la domanda. Al resto penseranno i tempi biblici della burocrazia, che nell’attesa del vaglio delle migliaia di richieste che da mesi sommergono la Germania, garantiscono a molti di usufruire delle prestazioni mediche e dei vari benefit delwelfare europeo concessi a chi fa domanda di protezione internazionale. Tra cui anche una piccola somma di denaro mensile.
Complici le lungaggini del diritto internazionale e il numero esorbitante di applicanti, Alì può dirsi sicuro che la sanità germanica risolverà i suoi problemi. Se per caso la domanda dovesse essere respinta, aggiunge, potrà sempre fare ricorso grazie al gratuito patrocinio o tentare una nuova domanda altrove.
Poco importa che provenga da un Paese, il Marocco, dove la guerra non c’è: i casi vengono esaminati singolarmente e stabilire ex ante l’esito di una domanda è impossibile. Il sistema è destinato ad implodere, se qualcosa non cambia prima
È lo stesso Alì ad ammetterlo: “Tra cinque anni la Germania sarà messa peggio dell’Italia, perché con tutti questi asilanti – mi dice con la sua cadenza lombarda – Le spese e mica le spese, il governo non ce la farà più”.
Gino Quarelo
Quello che viene dato a questo individuo è tutto nostro e viene tolto, rubato alla nostra gente. Chi e ciò che lo permette va considerato criminale, altro che diritti umani.
Sono storie che se anche inventate rispecchiano perfettamente la realtà.