Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Berto » dom mar 22, 2015 10:58 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Berto » dom mar 22, 2015 11:00 pm

Kel sipia on sol come entel sto sinbol?

Sinboło venetego misterioxo - ła barca del sol
viewtopic.php?f=171&t=1481

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... el-sol.jpg
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Re: Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Berto » dom mar 22, 2015 11:29 pm

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Re: Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Berto » lun mar 23, 2015 3:17 pm

???

Caro del sol

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... hariot.jpg

Cari (carri) e el caro del sol
viewtopic.php?f=43&t=358

Il carro solare di Trundholm (Solvognen in lingua danese) è un manufatto bronzeo risalente alla tarda Età del bronzo, realizzato col metodo della cera persa. È conservato nel Nationalmuseet di Copenaghen. È datata XV - XIV secolo a.C.
La statua raffigura un cavallo ed un grande disco, entrambi collocati in una struttura a forma di carro con ruote a raggi. Il cavallo è sostenuto da un tondino, posto sopra quattro ruote, collegato al disco, che è sostenuto da due ruote. Tutte le ruote presentano quattro raggi.
Il disco ha un diametro di circa 25 cm e presenta solo sul lato destro una patina dorata; il perché di ciò è stato interpretato come un'antica credenza diffusa presso le popolazioni nordiche. Esse ritenevano che il Sole venisse trasportato lungo il cielo da Est ad Ovest durante il giorno, presentando il suo lato luminoso alla Terra, mentre di notte avrebbe compiuto il viaggio in senso inverso, mostrando alla Terra il suo lato oscuro.
La scultura fu scoperta nel 1902 nella landa di Trundholm (Zelanda occidentale), situata nella costa nordoccidentale dell'isola della Selandia (Sjælland) in Danimarca, in una regione conosciuta come Odsherred (all'incirca a 55°55′N 11°37′E).
Gli studiosi ritengono che il disco rappresenti Sól, una divinità solare della mitologia norrena, figlia di Mundilfœri e moglie di Glenr.
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Re: Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Sixara » lun mar 23, 2015 7:50 pm

Anca la donìna de Caldevigo, cuea co i stivài, la gà on buxo so l acconciatura; forse nò cusì grando come cueo de la Ostiala ma scoaxi.
Ma te kel caxo là, me pare de ricordare ke la Fogolari la dixea ke l jera el buxo pa na pièra (anbra o altra) ke lè ndà persa.
El tsercio pièn soto le zhate del cavàlo lè propio on disco solare, conpagno de cueo danexe.

Però raxonare cusì no va bèn, tel senso ca ghe metemo màsa de la nostra modernità, màsa razionalità...elora on tsercio lè el sole, parké pensemo ke i antiki i vardava el sole ca vegnea su-ndava zo e bèla ke finia. Ma no lè cusì senplice, no i jera cusì sènpi come ca podemo pensare naltri. Bixognaria ndare a usta - gnente raxonamento : puro istinto. On procedimento analojco ca tien conto de tute le sujestion, de le corispondenzhe fra i segni e i significati.

E' vero, senza menzogna, molto veritiero,
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto
E ciò che è in alto è come ciò che è in basso
Per fare dei miracoli di una cosa sola ...
:D

Dito cuesto, vedemo còsa ke l dixe R.Guénon :

R.Guénon, L'idea del Centro nelle tradizioni antiche

(...) Il Centro è, prima di tutto, l'origine, il punto di partenza di tutte le cose; è il punto principale, senza forma e senza dimensioni, dunque è invisibile e, di conseguenza, la sola immagine che si possa dare dell'Unità primordiale.
Da esso sono prodotte, per irradiazione, tutte le cose, come l'Unità produce tutti i numeri, senza che la sua essenza ne risulti minimamente intaccata o ridotta.
Il Punto centrale è il Principio, l'Essere puro; e lo spazio che esso riempie del suo irradiamento e non esiste che per questo stesso irradiamento ( il Fiat Lux della Genesi), senza il quale lo spazio non sarebbe che 'privazione' e nulla, è il Mondo nel senso più ampio del termine, l'insieme di tutti gli esseri e gli stati dell'esistenza, che costituiscono la manifestazione universale.
La rappresentazione più semplice è il punto al centro del cerchio : il punto è l'emblema del Principio, il cerchio quello del Mondo.
E' impossibile far risalire l'uso di questa raffigurazione nel tempo, poiché la si incontra fin dalla preistoria; indubbiamente bisogna scorgervi uno dei segni che si ricollegano direttamente alla tradizione primordiale.
Talvolta il punto è circondato da più cerchi concentrici, che sembrano rappresentare i diversi stati o gradi dell'esistenza manifestata, disponentesi gerarchicamente secondo la loro maggiore o minore distanza dal Punto principiale.
Il punto al centro del cerchio è stato anche assunto (...) come una figura del sole, perché esso nell'ordine fisico è realmente il Centro o il Cuore del Mondo; tale figura è rimasta sino ai giorni nostri come segno astrologico e astronomico usuale del sole. Forse per questa ragione la maggior parte degli archeologi, dovunque incontrano questo simbolo, pretendono di assegnargli un significato esclusivamente 'solare', mentre esso ha in realtà un senso ben altrimenti vasto e profondo.
Il rapporto che esiste fra il centro e la circonferenza, o tra ciò che rispettivamente rappresentano, è già indicato abbastanza chiaramente dal fatto che la circonferenza non potrebbe esistere senza il suo centro, mentre questo è del tutto indipendente da quella.
tale rapporto può essere raffigurato in modo più esplicito con raggi provenienti dal centro e terminanti sulla circonferenza; essi sono realmente in quantità infinita, come i punti della circonferenza ma, di fatto, si sono scelti, per le raffigurazioni di questo genere, dei numeri che hanno di per se stessi un particolare valore simbolico.
La forma più semplice è quella che presenta solo 4 raggi che dividono la circonferenza in parti uguali, cioè due diametri retti formanti una croce all'interno della circonferenza. Questa figura ha lo stesso significato generale della prima, ma aggiunge alcuni significati secondari che vengono a completarla : la circonferenza è l'immagine di un ciclo di manifestazioni, del genere di quei cicli cosmici di cui la dottrina indù in particolare fornisce una teoria estremamente sviluppata. Le divisioni determinate sulla circonferenza dalle estremità dei bracci della croce, corrispondono allora ai diversi periodi o fasi in cui si divide il ciclo: si avranno così, per esempio, e per limitarci al solo ordine dell'esistenza terrena, i 4 momenti principali della giornata, le 4 fasi della lunazione, le 4 stagioni dell'anno, e anche, secondo la concezione che troviamo sia in India che in America Centrale, le 4 ere dell'umanità.
Tra le figure che comportano un maggior numero di raggi dobbiamo menzionare le ruote o rotelle che ne hanno per solito 6 o 8. La rotella Celtica, che si è perpetuata attraverso tutto il Medioevo si presenta sotto l'una o l'altra di queste forme; la ruota a 8 raggi si incontra assai spesso nei paesi orientali, in India essa è chiamata chakra. Nel linguaggio simbolico dell'India si parla costantemente della 'ruota delle cose' o della 'ruota della vita', si parla anche della 'ruota della legge'. Anche lo Zodiaco viene rappresentato sotto forma di una ruota a 12 raggi e il suo nome in sanscrito significa letteralmente ruota dei segni; si potrebbe anche tradurlo come 'ruota dei numeri' secondo il senso principale della parola rashi che designa i segni dello Zodiaco. ( Osserviamo anche come 'la ruota della Fortuna', nel simbolismo dell'antichità occidentale, ha strettissimi rapporti con la 'ruota della Legge' e anche ... con la ruota zodiacale).
Vi è anche una certa connessione fra la ruota e vari simboli floreali o fiori simbolici quali il giglio ( a sei petali), il loto ( a 8 petali) e la rosa (nella figura del monogramma di Cristo con la rosa di epoca merovingia ad es.) laddove lo sbocciare dei petali è visto come un irradiamento dal centro esattamente come per la ruota.
Ma torniamo ai significati del Centro. Finora ci siamo soffermati soltanto sul primo e più importante, quello che ne fa l'immagine del Principio; ne troveremo un altro nel fatto che il Centro è propriamente il mezzo, il punto equidistante da tutti i punti della circonferenza, e che divide il diametro in due parti uguali. Fin qui, abbiamo considerato il Centro precedente la circonferenza, la quale ha realtà solo in quanto irradiamento di esso; ora invece lo consideriamo in rapporto alla circonferenza realizzata, vale a dire che si tratterà dell'azione del Principio in seno alla creazione. Il mezzo fra gli estremi rappresentati da punti opposti della circonferenza è il luogo ove le tendenze contrarie, che fanno capo a tali estremi, per così dire si neutralizzano e si trovano in perfetto equilibrio.
L'equilibrio o armonia sono due aspetti della stessa idea, alla quale possiamo aggiungere un terzo significato - di giustizia. Da un punto di vista molto più universale, le tradizioni estremo-orientali parlano dell' Invariabile Mezzo, che è il Punto in cui si manifesta l' Attività del Cielo e, secondo la dottrina indù, al centro di ogni essere, come di ogni stato dell'esistenza cosmica, risiede un riflesso del Principio supremo.
L'equilibrio non è che il riflesso, nell'ordine della manifestazione, dell'immutabilità assoluta del Principio; per esaminare le cose da questo profilo, occorre considerare la circonferenza in movimento attorno al suo centro, che, solo, non partecipa di questo movimento. Il nome stesso della rota evoca l'idea di rotazione e questa è la figura del continuo mutamento al quale sono sottoposte tutte le cose manifestate, movimento nel quale soltanto un Punto, il Centro rimane fisso e immutabile. La circonferenza può girare solo intorno ad un centro fisso; allo stesso modo, il mutamento che non basta a se stesso, presuppone necessariamente un principio al di fuori del mutamento: è il motore immobile di Aristotele, è l' ordinatore interno della filosofia indiana, poiché dirige tutte le cose dall'interno, risiedendo nel punto più interno di tutti, che è il Centro. (...)
Ma se il Centro è anzitutto un punto di partenza, è anche un punto di arrivo; tutto è derivato da esso e tutto deve alla fine ritornarvi.
Poiché tutte le cose esistono grazie al Principio e non potrebbero sussistere senza di esso, deve esserci fra questo e quello un legame permanente, raffigurato dai raggi che uniscono il centro con tutti i punti della circonferenza, e dalla circonferenza di ritorno, verso il centro. Si direbbero due fasi complementari, la prima raffigurata da un movimento centrifugo e la seconda da un movimento centripeto; esse possono essere paragonate a quelle della respirazione, secondo un simbolismo al quale si riferiscono le dottrine indù. D'altra parte vi si ritrova anche una analogia con la funzione fisiologica del cuore, del suo battito. Infatti il sangue parte dal cuore, e si diffonde in tutto l'organismo vivificandolo e poi ritorna al cuore; la funzione del cuore come centro organico è dunque veramente completa e corrisponde esattamente all'idea che possiamo farci del Centro nella pienezza del suo significato.
Tutti gli esseri, che dipendono dal loro Principio in tutto quel che sono, devono, consciamente o inconsciamente, aspirare a ritornare ad esso; questa tendenza al ritorno verso il Centro possiede anche, in tutte le tradizioni, la sua rappresentazione simbolica, nell'immagine terrestre e sensibile quale potrebbe essere ad es. l'orientazione delle sinagoghe o delle chiese cristiane o ancora delle moschee. In sintesi : il Centro è al tempo stesso il Principio e la Fine di tutte le cose; è l' alpha e l'omega. Meglio ancora è il Principio, il Mezzo e la Fine e questi tre aspetti sono rappresentati dalle tre lettere Aum nel monogramma di Cristo con la Rosa, di epoca merovingia, riprodotto da Charbonneau-Lassay ( "Regnabit", marzo 1926).
...
René Guénon, Simboli della Scienza Sacra, Adelphi MI, 1990
Titolo originale : Symboles fondamentaux de la Science sacrée

E' vero, senza menzogna, molto veritiero... :D
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Re: Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Berto » lun mar 23, 2015 9:53 pm

Sì sì Sixara, tuto bon o scoaxi, coel ke ga scrito Guénon, però no dexmenteghemose ke no ghè altro mejo del sol ke kel raprexente sta vixion de Dio o del pounto çentral kel łigaria tute łe robe ... ma łè na vixion o conçesion pì moderna (?) par deso no so spiegarme mejo.

El pounto ente ła so ceansa (picołesa) lè envexebełe, come lè envexebełe Dio ente ła so grandesa/enefenidesa e eternetà, ma entel splendor e ente ła forsa del sol ło podemo mirar, no par gnente "l'eocarestia o corpo del fiol de Dio par i creistiani" lè sconto drento l'ostensorio de oro kel figura el sol co ła so radiasion de luxe o lumia.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... nsorio.jpg

Ma Dio, el creador de tute łe robe no lè lomè ente on pounto, al çentro de na sfera o bàła o çirconferensa/çircoło ma łè ente tuti i so pounti.

Ma se xe vero ke:
ła Creasion lè ła rivełasion divina parké Dio el sipia eterno e enfenido el ga da esar prexente ente ogni momento del tenpo come ente ogni pounto de l'ogneverso; ente tute łe creadure e tute łe robe.
No a ghè on tenpo o on logo endoe ke Dio el sipia pì prexente ke altrove.
Ogni pounto lè el çentro de tuto e Dio, el vero Dio lè on mistero sensa nome.

De sołi o stełe ghe né miłiardi de miłiardi ma domiła e pasa ani endrio forse no łi ło saveva come ke no łi saveva ke ła tera jirava torno al sol e ke de sołi a ghe nè miłiardi de miłiardi.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ke953a.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... o-cexa.jpg

El çentro de ła tera, come coeło del sol e de ła nostra gałasia, come łi so àsi, łi se move, łi rodoła anca łori so
el vero e ognoło çentro de tute łe robe e de tuto el conçepibiłe, ke lè aldelà e aldecoà de tuti łi çentri vixibiłi e envixebełi, de tute łe sfere çełesti e de tuti łi atomi del Creà, lè aldelà de muro de Planck, e aldelà de i confini de l'ogneverso, ... lè on mistero ke łe nostre parołe no łe podara mai xvelar o rivelar.
Mi a credo ke anca i nostri havos veneteghi łi savese ben tute ste robe nostre ma ke łe conbinasion dei moti o movimenti no łe jera çircołari ma a croxe: da l'alto al bàso e da dreta a sanca e al contraro: cfr. co l'ase-l'arbaro-el piłastro-ła montagna coxmeghe, ła barca, ła xlita e el caro ke łi rafigoura, raprexenta sti moti driti o a mexa volta!
La roda lè stà descoverta o enventà entel IV/III miłegno v.C.; el sofito de ła tonba dei faraoni come coeło de łe ziqqurat lè a volta retangołar o coadrata (e me par anca coeło de Salomon) e no tonda cofà łe coupołe de łe cexe e de łe moskee. Anca ente łe edeołoje o coxmołoje rełijoxe shamaneghe e połideiste e "monodeiste" el moto spirtoual lè da l'alto al bàso e da soto a sora: moti creativi e de l'anema, asension/asunsion samenega e dei santi.



Ziqqurat
http://it.wikipedia.org/wiki/Ziqqurat
Tenpio ebraego
http://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_di_Salomone
Immagine
Tenpio grego
http://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_greco
Tenpio roman
http://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_romano
Tenpio
http://it.wikipedia.org/wiki/Tempio


Sinboło venetego misterioxo - ła barca del sol
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Caro del sol
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Cari (carri) e el caro del sol
viewtopic.php?f=43&t=358
Il carro solare di Trundholm (Solvognen in lingua danese) è un manufatto bronzeo risalente alla tarda Età del bronzo, realizzato col metodo della cera persa. È conservato nel Nationalmuseet di Copenaghen. È datata XV - XIV secolo a.C.
...
Il disco ha un diametro di circa 25 cm e presenta solo sul lato destro una patina dorata; il perché di ciò è stato interpretato come un'antica credenza diffusa presso le popolazioni nordiche. Esse ritenevano che il Sole venisse trasportato lungo il cielo da Est ad Ovest durante il giorno, presentando il suo lato luminoso alla Terra, mentre di notte avrebbe compiuto il viaggio in senso inverso, mostrando alla Terra il suo lato oscuro.


Enuma Elish, Elixi/Elisi, Eleusi/Eleuxini, Elohim, Allah
viewtopic.php?f=24&t=346

Enuma Elish
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... VvazQ/edit
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Spirtoaƚetà da ƚa pristoria, shamaneixmo e coxmołoja shamana
viewtopic.php?f=24&t=19

Shamaneixmo e coxmoloja
https://picasaweb.google.com/1001409263 ... ECoxmoloja
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Fra le numerose varianti del volo sciamanico c'interessa soprattutto il volo al Centro del Mondo; proprio là si trovano l'Albero, la Montagna, il Pilastro Cosmico che collegano la terra al cielo; sempre là si trova il «buco» fatto dalla stella polare. Salendo sulla Montagna, scalando l'Albero, volando o penetrando attraverso il «foro» alla sommità della volta celeste, lo sciamano realizza la sua ascensione al cielo.
Già sappiamo che, "in illo tempore", nel tempo mitico del paradiso, una montagna, un albero, un pilastro o una liana univano la terra al cielo e che l'uomo primordiale poteva facilmente salire al cielo scalandoli. "In illo tempore", la comunicazione con il cielo era facile e l'incontro con gli dèi avveniva IN CONCRETO. Il ricordo di quel tempo paradisiaco è ancora molto vivo presso i primitivi. I Coriachi ricordano l'era mitica dell'eroe Grande Corvo, quando gli uomini potevano senza fatica salire al cielo; oggi, aggiungono, soltanto gli sciamani ne sono ancora capaci. I Bacairì del Brasile pensano che per lo sciamano il cielo non sia più alto di una casa e che proprio per questo lo raggiunga in un batter d'occhio. (9) Questo equivale a dire che durante l'estasi lo sciamano ricupera la condizione paradisiaca e ristabilisce la COMUNICABILITA' che esisteva "in illo tempore" fra il cielo e la terra; per lui la Montagna o l'Albero Cosmico ridiventano i mezzi concreti di accesso al cielo, come lo erano prima della CADUTA. Per lo sciamano il cielo si avvicina di nuovo alla terra e non è più alto di una casa, com'era prima della rottura primordiale. Infine lo sciamano ritrova l'amicizia con gli animali.
In altri termini, l'estasi riattualizza provvisoriamente e per un ristretto numero di soggetti - i MISTICI - lo stato iniziale di tutta l'umanità. Sotto questo aspetto l'esperienza mistica dei primitivi equivale a un RITORNO ALLE ORIGINI, a una regressione nel tempo mitico del PARADISO PERDUTO. Per lo sciamano in estasi questo mondo, il mondo decaduto - che, per utilizzare la terminologia moderna, è soggetto alla legge del tempo e della storia - è abolito.
...

Tholos (łigà a łe tonbe e l'asension de l'anema e łigà a ł prateghe shamaneghe e mesteghe de łi oracołi e dei coulti mestereghi)
http://it.wikipedia.org/wiki/Th%C3%B2los_%28tomba%29
http://it.wikipedia.org/wiki/Monoptero
Il tempio monoptero nell'antica Grecia era costruito soprattutto nei luoghi di culto come santuari o oracoli, più importanti in assoluto. La forma circolare dell'edificio rendeva una maggiore idea di perfezione e di completezza che simboleggiava un contatto ancora più stretto con la divinità. Spesso infatti il tempio circolare, detto anche tempio a tholos, racchiudeva i simboli sacri della divinità; altre volte un tempio circolare veniva utilizzato per mostrare il potere e l'autorità sacra della città.
I migliori esempi di templi monopteri dell'architettura greca sono la tholos di Apollo presso Delfi e il Philippeion ad Olimpia. A Delfi, il suddetto tempio aveva la massima funzione sacrale: si riteneva infatti che proprio in quel luogo fosse apparso Apollo. Ad Olimpia invece, il tempietto circolare fu innalzato in onore di Filippo II di Macedonia intorno al IV secolo a.C.
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No xe vero kel sangoe el parta dal cor, el cor lè lomè na ponpa ke fa jirar/çircołar el sangoe, ma el cor nol produxe sangoe, el sangoe el vien fato drento łi osi, da ła so megoła.
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Re: Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Berto » lun mar 23, 2015 11:11 pm

Come ke ła femena so ła steła de Ostiała ła ghe someja a Astarte feniça:

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Copia.jpg

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Re: Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Berto » mar mar 24, 2015 10:02 am

Sixara ha scritto:Anca la donìna de Caldevigo, cuea co i stivài, la gà on buxo so l acconciatura; forse nò cusì grando come cueo de la Ostiala ma scoaxi.
Ma te kel caxo là, me pare de ricordare ke la Fogolari la dixea ke l jera el buxo pa na pièra (anbra o altra) ke lè ndà persa.
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A wardar, ła statueta ła garia do buxi anca so łi pie:

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... e-Este.jpg
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Re: Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Sixara » mar mar 24, 2015 12:11 pm

Berto ha scritto:Mi a credo ke anca i nostri havos veneteghi łi savese ben tute ste robe nostre ma ke łe conbinasion dei moti o movimenti no łe jera çircołari ma a croxe: da l'alto al bàso e da dreta a sanca e al contraro: cfr. co l'ase-l'arbaro-el piłastro-ła montagna coxmeghe, ła barca, ła xlita e el caro ke łi rafigoura, raprexenta sti moti driti o a mexa volta!
La roda lè stà descoverta o enventà entel IV/III miłegno v.C.; el sofito de ła tonba dei faraoni come coeło de łe ziqqurat lè a volta retangołar o coadrata (e me par anca coeło de Salomon) e no tonda cofà łe coupołe de łe cexe e de łe moskee. Anca ente łe edeołoje o coxmołoje rełijoxe shamaneghe e połideiste e "monodeiste" el moto spirtoual lè da l'alto al bàso e da soto a sora: moti creativi e de l'anema, asension/asunsion samenega e dei santi.


Le ghe stà tute do : cuea circolare e cuea alto/bàso o anca involuzione/evoluzione.
Varda el caduceo : mèjo de cuelo no ghe xe pa raprexentar alto/bàso - drita/zhanca e intortejamenti vari. Lè on sinbolo ma l steso modo anca na roba concreta, materiale, na ciàve ca serve pa interpretare le corispondenzhe fra cèlo-tèra-òmeni-divinità.
" Dal punto di vista antropologico esso rappresenta la colonna vertebrale o il canale centrale - Sushumna - attraverso il quale circola l'energia universale - Shakti - che va risvegliata alla sua base ( Muladara, ove si annida Kundalini) e fatta risalire fino al sommo della testa perché si espanda il loto dei mille petali - Sahasrara. Intorno a questo asse si allacciano due correnti, polarizzate l'una positivamente e l'altra negativamente - Pingala e Ida. la respirazione e la meditazione permettono di purificare Sushumna mediante le due correnti laterali."

Sto cuà lè el modelo bàxe dixen... po' a se ghe zonta ... vedemo on fià, la Ròda del Zodiaco... o l Albore Sefirotico... :D

Par ex. O.M. Aivanhov el dixe robe intaresanti so la "dimensione sessuale-astrologica del caduceo con l'accostamento analogico del simbolo di Mercurio e dell'ingiunzione fatta all'uomo di 'prendere il toro per le corna'."
Elora, vedemo on fià come spiegare : el caduceo ghe pàsa na corente solare e ona lunare, co le s incroxa da l principio maskile (sole) col principio femenile (luna) a vièn fòra ... Mercurio, ca sarìa el fiolo.
Sole n Ariete e Luna n Toro = Mercurio n Pési.
L Ariete el ga on lìgo co Agni, signore del Fògo, del fògo dei sacrifici.
I corni de l ariete i è fati a spirale ( evoluzione), la bestia tuta lè on sinbolo de potenza generatrice.
"l'Ariete zodiacale corrisponde all'ascesa del sole, al passaggio dal freddo al caldo, dall'ombra alla luce. Primo segno dello Zodiaco, la natura si sveglia dopo il letargo dell'inverno; simbolo della spinta della primavera, quindi dell'impulso, della virilità, dell'energia; segno positivo o maschile per eccellenza.
Simbolo collegato con la natura del fuoco originario, è una rappresentazione cosmica della potenza animalesca del fuoco che arde, brillante ed esplosivo, nel primo tempo della sua manifestazione. Si tratta del fuoco creatore e distruttore, al tempo stesso cieco e ribelle, caotico, debordante, generoso e sublime, che si espande in tutte le direzioni, a partire da un punto centrale."

El sinbolo zodiacale de l Ariete el ghe someja bastanzha al sinbolo sol ciotolone.. :?

El caduceo el podarìa anca èsare na raprexentazhion de l corpo omàno, on " vero e proprio paradigma della fisiologia sottile e dell'anatomia. le due correnti Ida e Pingala si incontrano a livello della nuca, del plesso solare, dell'ombelico e del centro Hara. Esse partono dagli emisferi (sinistro e destro) del cervello e attraversano i polmoni, il fegato, i reni e le ghiandole sessuali. la struttura a tre stadi del caduceo è sempre presente : il livello superiore è rappresentato dalla testa, quello intermedio dal tronco e quello inferiore dalle ghiandole sessuali."

O anca na raprexentazhion "del mondo e della sua genesi. M.Heindel vede nei due serpenti avvolti attorno all'asse centrale le due correnti cosmiche dell'involuzione e dell'evoluzione che sono all'opera nella genesi. In tal modo si può realizzare l'auspicio 'così in cielo come in terra', espresso nella preghiera, auspicio che può essere esaudito perché, come già insegnava la legge di Ermete Thot nella Tavoletta Smeraldina ' quello che è in alto è come quello che è in basso', almeno per quanto riguarda i principi e le strutture ontologiche."

El serpente el raprexenta "l'involuzione necessaria ( la discesa) dell'umanità, cioè l'incarnazione delle sue potenzialità."
El pàsa alternativamente da drìta a zhanca e vegnendo zo pa i livèli de l involuzione el segna i periodi de l omanità ligandoli fra de lori : "saturnino, solare, lunare e terrestre, quest'ultimo sottoposto per la metà della sua durata all'influenza interna di Marte. Là si trova il punto massimo della discesa, il 'nadir della materialità'."
El toca el fondo de la materialità co Marte e da lì n là el taca ndar su da nòvo , par kela altra metà de la Tèra , infloenzhà da Mercurio e su-sù, danòvo, drita-zhanca ... Giove, Venere, Vulcano.. su, fin zhìma.

( ke ridare ca me fà ste robe : i è el fruto de leture te sti jorni ca so caxa malà - col mal de vita - :mrgreen: )

Basta finìso : " il caduceo è anche l'archetipo della ierofania. In quanto 'albero della vita' esso rappresenta le due forze del rigore e della clemenza da una parte e dall'altra dell' axis mundi, mentre le due correnti che s'incrociano indicano chiaramente il senso e il livello dei due tipi di evoluzione spirituale, centrato l'uno sul cuore e sulla trasfigurazione dell'amore ( il triangolo che collega Hochma, Geburah e Netzach) e l'altro sul pensiero e sulla scienza sacra ( triangolo che collega Hesed, Binah e Hod). Si osserverà che l'asse centrale collega le Sefirot Kether, Dath, Tiferet, Yesod e Malkut. Si tratta della via rapida della iniziazione, le cui qualità sono simboleggiate in senso ascendente dall'ottenimento della Pietra Filosofale, (Malkut), dell'elisir di lunga vita (Hesod), della panacea (Tipheret), dello specchio magico (Dath) e della bacchetta magica (Kether) ...".

:D Sì Alberto a te ghè raxon : i saeva zà tuto.
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Re: Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Sixara » mar mar 24, 2015 1:34 pm

Berto ha scritto:A wardar, ła statueta ła garia do buxi anca so łi pie:

Lè vero! No me jero incorta... o-pòra fantolina, anca i buxi so kei bèi stivaìni..
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