Inanna ištar, Ištart-re-a-at o rèat nīšī, Eštar, Astarte, Hathor, Anahita, Rea, Reitia, Artume/Artemide, Venere, Ixide/Axet, Hesat, Ecate ...Inannahttp://it.wikipedia.org/wiki/InannaInanna (anche Inana; cuneiforme sumerico: Cuneiform sumer dingir.(jpg- Cuneiform sumer inana.-jpg), dNIN.AN.NA, forse con il significato di "Signora Cielo", anche dMÚŠ con il significato di "Splendente"; in dialetto emesal: gašan.an.na) è la dea sumera della fecondità, della bellezza e dell'amore, inteso come relazione erotica (con l'epiteto di nu.gig, inteso come "ierodula") piuttosto che coniugale ; successivamente assimilata alla dea accadica, quindi babilonese e assira, Ištar (anche Eštar). Inanna/Ištar è la più importante divinità femminile mesopotamica.
Ištarhttp://it.wikipedia.org/wiki/I%C5%A1tarIštar (adattato anche in Ishtar) è la dea dell'amore, della fertilità e dell'erotismo, dea anche della guerra, nella mitologia babilonese, derivata dall'omologa dea sumera Inanna. A lei era dedicata una delle otto porte di Babilonia. Essa aveva contemporaneamente l'aspetto di dea benefica (amore, pietà, vegetazione, maternità) e di dea terrificante (guerra e tempeste).
I principali centri del suo culto erano Uruk, Assur, Babilonia, Ninive.
Anāhitāhttp://it.wikipedia.org/wiki/AnahitaAnāhitā, (= "la pura" in persiano antico ) è un attributo utilizzato per alcune divinità persiane. Anahiti, in greco "Anaitis", persiano medio "Anāhīd" e moderno "Nāhīd" è il nome della dea del pianeta Venere, venerata dai Medi e dai Persiani prima che adottassero lo zoroastrismo. Il suo culto, quindi, era parallelo a quello babilonese di Ištar. Successivamente si sovrappose largamente a quello della dea indo-iranica dei fiumi e delle acque limpide Arədvī Sūrā (o Ardwīsūr in persiano medio), detta anch'essa "Anāhitā" o in persiano medio "Anāhīd". Essa corrisponde alla divinità Vedica Sarasvati ("colei che possiede le acque"). Il termine sconosciuto "arədvī" dovrebbe significare per motivi etimologici "umida", "piovosa", mentre "sūrā" è un aggettivo che significa "forte", "potente".
Astartehttp://it.wikipedia.org/wiki/AstarteAstarte (dal greco Αστάρτη [Astártē]) fu una dea venerata nell'area semitica nord-occidentale. Un'altra translitterazione è ‘Ashtart; nella lingua ebraica biblica il nome è עשתרת (traslitterato Ashtoreth), in ugaritico ‘ṯtrt (anche ‘Aṯtart o ‘Athtart, traslitterato Atirat), e in accadico As-tar-tu.
Astarte era la Grande Madre fenicia e cananea, sposa di Adone, legata alla fertilità, alla fecondità ed alla guerra e connessa con l'Ishtar babilonese. I maggiori centri di culto furono Sidone, Tiro e Biblo. Era venerata anche a Malta, a Tharros in Sardegna, ed Erice in Sicilia, dove venne identificata con Venere Ericina. Sempre in Sicilia, il nome Mistretta, un paese sui Nebrodi, deriva dal fenicio AM-ASHTART, ossia città di Astarte.
Astarte entrò a far parte dalla XVIII dinastia egizia anche del pantheon egizio, dove venne identificata con Iside, Sekhmet ed Hathor. In epoca ellenistica fu accomunata alla dea greca Afrodite (Venere per i Romani), come Urania e Cipride (da Cipro, uno dei maggiori centri di culto di Astarte) e alla dea siriaca Atargartis (Syria per i Romani).
Suoi simboli erano il leone, il cavallo, la sfinge e la colomba. Nelle raffigurazioni compare spesso nuda ed in quelle egiziane con ampie corna ricurve, sull'esempio di Hathor. Il nome Astarte o Ashtoret compare spesso nell'Antico Testamento. La differenza di pronuncia nell'ebraico biblico (‘Aštōret invece di ‘Ašteret) deriverebbe dalla sostituzione delle vocali del nome della divinità fenicia con quelle del termine bōshet ("vergogna"). A volte, come in Giudici 10, 6, si incontra la forma plurale ‘Aštērōt, termine indicante probabilmente divinità femminili di origine straniera, come i "Ba‘alim" per Baal.
Hathorhttp://it.wikipedia.org/wiki/HathorHathor è una divinità antichissima della mitologia egizia, multiforme e collegata all'archetipo delle Grandi Madri protostoriche, il cui nome significa "casa di Horus". Dea dell'amore e della gioia, dea madre universale, in quanto generava il dio sole e allattava Horus e il suo rappresentante, il faraone, dea della vita ma anche patrona dei morti e spesso aiuta Osiride nell'accoglienza dei defunti nell'Oltretomba. Si considera protettrice delle sorgenti del Nilo e della potenza creatrice delle inondazioni, oltreché protettrice delle arti, della musica e del canto. È la dea che al tramonto mangia il sole (Horus identificato come dio-sole) per restituirgli la vita poche ore dopo; è anche la signora dei venti del nord.
Hesathttp://it.wikipedia.org/wiki/HesatHesat è una dea egizia. Era una delle forme della dea Hathor.
Ixide Axet (Iside-Aset)http://it.wikipedia.org/wiki/IsideIside in lingua egizia Aset (translitterato 3s.t) ossia sede, è la dea della maternità, della fertilità e della magia nella mitologia egizia, originaria di Behbet el-Hagar nel Delta. Divinità in origine celeste, associata alla regalità per essere stata primariamente la personificazione del trono come dimostra il suo cartiglio che include il geroglifico "trono", faceva parte dell'Enneade. È chiamata anche Aset, Is, Isis, Iset.
Figlia di Nut e Geb, sorella di Nefti, Seth ed Osiride, di cui fu anche sposa e dal quale ebbe Horus. Fu colei che grazie alla sua astuzia e alle sue abilità magiche scoprì il nome segreto di Ra. Secondo il mito, raccontato nei Testi delle Piramidi e da Plutarco nel suo Iside ed Osiride, con l'aiuto della sorella Nefti recuperò e assemblò le parti del corpo di Osiride, riportandolo alla vita. Per questo era considerata una divinità associata alla magia ed all'oltretomba. Aiutò a civilizzare il mondo, ed inventò il sistro; istituì il matrimonio e insegnò alle donne le arti domestiche.
Asteriahttp://it.wikipedia.org/wiki/AsteriaAsteria è un personaggio della mitologia greca, figlia della titanide Febe e del titano Ceo.
Asteria fu la sposa del titano Perse, e gli diede una figlia che chiamarono Ecate.
Per sfuggire all'amore fedifrago di Zeus, Asteria si trasformò in una quaglia, ma la fuga precipitosa la fece precipitare nel mar Egeo. Zeus ne fu addolorato e trasformò Asteria in un'isola, che si chiama anche Ortigia, ovvero "isola delle quaglie". Su quest'isola Leto (sorella di Asteria) trovò asilo e vi partorì Apollo e Artemide. E siccome per la nascita di Apollo, dio del Sole, l'isola fu tutta circonfusa di luce, da allora fu chiamata Delo, che in greco significa "la chiara, la luminosa", in coerente simmetria con l'altro nome, Asteria, che significa "stella".
Ecate o Hecathttp://it.wikipedia.org/wiki/Ecate Ecate è una dea della religione greca e romana (Latino Hecata o Hecate, Greco Antico Ἑκάτη, Hekátē), ma di origine pre-indoeuropea (łi prendouropei e łi endouropei łi xe na envension, na convension).
Ecate era una divinità psicopompa, in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini, quello degli dei ed il regno dei Morti. Spesso è raffigurata con delle torce in mano, proprio per questa sua capacità di accompagnare anche i vivi nel regno dei morti (la Sibilla Cumana, a lei consacrata, traeva da Ecate la capacità di dare responsi provenienti, appunto, dagli spiriti o dagli Dei).
Dea degli incantesimi e degli spettri, Ecate è raffigurata come triplice (giovane, adulta/madre e vecchia), ed il numero Tre la rappresenta; le sue statue venivano poste negli incroci (trivi), a protezione dei viandanti (Ecate Enodia o Ecate Trioditis).
Le sue figlie erano chiamate Empuse.
Le sue origini sono poco note: Esiodo la ritiene figlia del titano Perse e di Asteria, e quindi è discendente diretta della stirpe titanica. Ma un'altra tradizione la riconosce come la figlia di Zeus e di una figlia di Eolo, chiamata Ferea.
Fu Ecate a sentire le grida disperate di Persefone, rapita da Ade presso il Lago Pergusa e portata negli Inferi, e fu sempre lei ad avvertire Demetra di quanto era accaduto.
Ecate veniva anche associata in alcuni casi ai cicli lunari, insieme ad altre divinità come Diana o Artemide (la luna crescente), e Selene/Luna (la luna piena), a simboleggiare la luna calante.
Nell'iconografia Ecate viene rappresentata spesso con tre corpi o con sembianze di cane o, accompagnata da cani infernali ululanti in quanto veniva considerata protettrice dei cani. Un altro animale sacro a tale divinità era la colomba.
La natura di Ecate è bi-sessuata, in quanto possiede in sé entrambi i principi della generazione, il maschile e il femminile. Per questo motivo viene definita la fonte della vita e le viene attribuito il potere vitale su tutti gli elementi.
Hecate, Hekate (Hekátē), o Hekat fu in origine una dea delle terre selvagge e del parto proveniente dalla Tracia, o dai cariani dell'Anatolia. I culti popolari che la veneravano come una dea madre inserirono la sua persona nella cultura greca come Ἑκάτη. Nell'Alessandria tolemaica essa in ultima analisi ottenne le sue connotazioni di dea della stregoneria e il suo ruolo di 'Regina degli Spettri', in queste vesti fu poi trasmessa alla cultura post-rinascimentale. Oggi è vista spesso come una dea delle arti magiche e della Stregoneria. È inoltre l'equivalente della Trivia romana. Il più noto santuario dedicato ad Ecate si trova a Lagina, in Turchia sudoccidentale.
Reahttp://it.wikipedia.org/wiki/Rea_%28mitologia%29 Nella mitologia greca, Rea (in greco antico Ῥέα) è una titanide, figlia di Urano e di Gea, sorella e moglie di Crono e madre di Ade, Demetra, Era, Estia, Poseidone e Zeus. I figli di Rea erano destinati a essere divorati dal proprio padre Crono, re dei Titani, in seguito alla profezia che stabiliva che egli sarebbe stato detronizzato da uno dei propri figli. Zeus evitò il proprio destino grazie al parto eseguito di nascosto da Rea nell'isola di Creta, e riuscì, divenuto maturo e con l'aiuto dei Ciclopi e degli Ecatonchiri suoi alleati, a spodestare Crono (e i fratelli di lui, i Titani) durante la Titanomachia.
Rea, raffigurata spesso su un carro tirato da due leoni, presenta una forte associazione con Cibele, dalla quale non è sempre distinguibile.
Nella mitologia romana, Rea è Magna Mater deorum Idaea e identificata con Opi.
Artume e Artemidehttp://it.wikipedia.org/wiki/ArtumeArtume (o anche Aritimi o Artames), nella mitologia etrusca era la dea della notte, della luna (come anche la dea Losna) e della morte. Era anche la divinità della natura, delle foreste e della fertilità. Era associata alla dea greca Artemide. Aritimi è anche considerata la fondatrice di Arezzo, l'etrusca Aritie.
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 10/257.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 10/258.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 10/259.jpghttp://www.angolohermes.com/Approfondim ... madre.htmlInanna per i Sumeri,
Ishtar per gli Accadi,
Astarthe per i Fenici,
Anahita per i Persiani,
Anat presso Ugarit,
Ninhursag in Mesopotamia (V millennio a.C.),
Atargatis in Siria,
Iside in Egitto,
Artemide/Diana ad Efeso,
Baubo a Priene,
Afrodite/Venere a Cipro,
Rea o Dictinna a Creta,
Demetra ad Eleusi,
Orthia a Sparta,
Bendis in Tracia,
Cibele a Pessinunte,
Ma in Cappadocia,
Gea/Gaia e Atena per i Greci,
Brigit per l'Irlanda,
Dana/Anu per i Celti,
Bellona o Bona Dea per i Romani,
Mater Matuta presso gli Etruschi,
Vacuna per i Sabini,
Tanit per i Cartaginesi,
Quan-Yin o Guan Yin in Cina,
Kannon o Kanzeon in Giappone,
Gwan-eum o Gwan-se-eum in Corea,
Avalokitesvara in Tibet,
Durga (Kali/Parvati/Sarasvati/Lakshmi) in India,
Lada in Russia.