Reitia

Re: Reitia

Messaggioda Berto » mar apr 07, 2015 2:49 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Reitia

Messaggioda Berto » lun mag 25, 2015 12:19 pm

Reztia ???
https://www.facebook.com/luigi.verardo.50

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Reztia.jpg

Peleo
http://it.wikipedia.org/wiki/Peleo
Peleo (in greco antico Πηλεύς) è una figura della mitologia greca. Fu re di Ftia, in Tessaglia, ed è ricordato soprattutto per essere stato padre d'Achille. Era figlio di Eaco, re dell'isola di Egina il quale era figlio del dio dell'Olimpo Zeus, e di Endeide.
...
Le nozze di Peleo con Tetide sono state un tema figurativo interessante e frequente della iconografia greca. Crateri, coppe e vasi in ceramica sparsi nei vari musei del mondo celebrano questo evento. Un cratere a calice proveniente da Spina, ora al Museo archeologico di Ferrara, e in cui viene raffigurata una scena di questo matrimonio, ha dato il nome a un pittore vascolare della II metà del V secolo a.C., conosciuto appunto come Pittore di Peleo.

Teti
http://it.wikipedia.org/wiki/Teti_%28Nereide%29

Nereidi
http://it.wikipedia.org/wiki/Nereidi
Le Nereidi (in greco: Νηρείδες o Νηρηίδες, al singolare Νηρείς) erano delle figure della mitologia greca, ninfe marine, figlie di Nereo e della Oceanina Doride.
Erano considerate creature immortali e di natura benevola. Facevano parte del corteo del dio del mare Poseidone insieme ai Tritoni e venivano rappresentate come fanciulle con i capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Reitia

Messaggioda Berto » mar mar 08, 2016 6:41 pm

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... sherat.jpg

Asherah
https://it.wikipedia.org/wiki/Asherah

Asherah (ugaritico: ....., 'ṯrt; ebraico: אֲשֵׁרָה), nella mitologia semitica e cananea è la Grande Madre, che compare in un vario numero di fonti, tra cui testi in accadico come Ashratum/Ashratu e in ittita come Asherdu(s), Ashertu(s), Aserdu(s) o Asertu(s). Asherah è generalmente considerata coincidente con la dea ugaritica Athirat (nome è più correttamente traslitterato come ʼAṯirat).
Il Libro di Geremia, scritto attorno al 628 a.C., contiene un probabile riferimento ad Asherah quando usa il titolo "regina dei cieli" nei capitoli 7 e 44.

Nei testi ugaritici antecedenti al 1200 a.C., Athirat è quasi sempre indicata col suo titolo completo, rabat ʼAṯirat yammi (ugaritico: .......; rbt ʼaṯrt ym), «Signora Athirat del Mare» o, in maniera più completa, «Colei che cammina sul mare». Questo nome ricorre dodici volte nell'Epica di Ba'al. Diversi traduttori e commentatori ritengono che il nome derivi dalla radice ugaritica ʼaṯr, «falcata», imparentata alla radice ebraica ʼšr dallo stesso significato.

L'altro suo epiteto divino era qaniyatu ʾilhm (ugaritico: ......., qnyt ʾlm) che si potrebbe tradurre con «creatrice degli dèi (Elohim)».

Nei testi ugaritici, Athirat è la consorte del dio El; vi è anche un riferimento ai 70 figli di Athirat, presumibilmente gli stessi 70 figli di El. Nei documenti ugaritici Athirat e Astarte (ʿAshtart) sono chiaramente distinte, sebbene in fonti non-ugaritiche tarde la distinzione tra le due dee vada sparendo, o a causa di errori di scrittura o per un possibile sincretismo. In quanto sposa di El/Ilu, Athirat è detta Elath («Dea», la forma femminile di El; si veda Allat) o Rabit (Signora) e Qodesh/Kedes «La Santa».

In alcune liste divine accadiche Ashratum appare come una delle mogli del dio Amurru . In maniera contraddittoria, Ashtart è ritenuta collegata alla dea mesopotamica Ishtar, talvolta rappresentata come la figlia di Anu, mentre nei miti ugaritici Ashtart è una delle figlie di El, la controparte semitica occidentale di Anu.

Presso gli Ittiti, questa dea compare come Asherdu(s) o Asertu(s), la consorte di Elkunirsa (dal titolo ugaritico El-qan-arsha, «El creatore della Terra») e madre di 77 o 88 figli.
Nelle lettere di Amarna un re degli Amorriti è chiamato Abdi-Ashirta, «Servo di Asherah».


L'ombra di dio. Diverse Interpretazioni Della Comune Origine - Ebraismo, Cristianesimo e Islam
https://www.youtube.com/watch?v=J8Pv4XRC1bo
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Re: Reitia

Messaggioda Berto » lun mar 14, 2016 9:21 am

Ebrei a Canan, ani dei Judeghi, Jaełe e Sixara, Jahvè e El

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... tina-1.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 04/204.jpg

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Cananei
https://it.wikipedia.org/wiki/Canaan
Canaan (ebraico classico: כְּנַעַן, [kənaʕan], ebraico moderno: Knaan; greco della koinè: Χαναάν, da cui latino: Canaan; aramaico: ܟܢܥܢ da cui arabo کنعان [kanaʕa:n]; e da cui italiano: Cananea) è un antico termine geografico che si riferiva ad una regione che comprendeva, grosso modo, il territorio attuale di Libano, Israele e parti di Siria e Giordania.

Il nome Canaan ci è arrivato dall'ebraico כנען, attraverso il greco Χαναάν e il latino Canaan. Il termine ebraico è di origini oscure, un'ipotesi accreditata è la connessione col termine hurrita kinahhu, trovato a Nuzi (c. 1450 a.C.) o ancora all'accadico Kinaḫḫu, che si riferiscono al colore rosso porpora che tali popolazioni lavoravano. Come d'altra parte il significato di Fenici (dal greco Φοινίκη: Phoiníkē) ha la medesima ragione, i due termini sono sinonimi utilizzati per indicare le popolazioni della terra oggi compresa tra il nord Israele, Libano e parte di Siria e Giordania.

Secondo la tradizione biblica deriva dal nome di un personaggio della Bibbia, Canaan figlio di Cam e nipote di Noè, dal quale sarebbe disceso il popolo cananeo (mentre gli ebrei e gli arabi erano chiamati semiti in quanto discendenti di Sem).
...
Linguisticamente, le lingue cananee formano un gruppo all'interno delle lingue semitiche del nord-ovest; il suo più noto componente è la lingua ebraica, nota soprattutto per l'epigrafia dell'età del ferro. Altre lingue del gruppo cananeo sono la fenicia, l'ammonita, la moabita, e l'edomita.

Dal 1200 a.C., la terra di Canaan iniziò a essere colonizzata dagli ebrei (secondo il Libro di Giosuè) nella parte centro-settentrionale, e dai Filistei, nella parte costiera-meridionale. Una parte della regione tuttavia resistette all'occupazione e continuò a lungo ad essere abitata da popolazioni canaanite. La parte meridionale di questa regione(corrispondente all'incirca all'attuale Striscia di Gaza) seppure infine colonizzata dai Filistei, mantenne ancora per lungo tempo idiomi e influenze culturali cananee.
...
Canaan ed i Cananei sono citati circa 160 volte nella Bibbia ebraica, soprattutto nel Pentateuco ed i libri di Giosuè e dei Giudici
Il nome Canaan appare per la prima come uno dei nipoti di Noè durante la narrazione conosciuta come la maledizione di Cam (Genesi 9:24), in cui Canaan è maledetto con la schiavitù perpetua, perché suo padre Cam aveva "guardato" Noè ubriaco e nudo.
Dio poi promise la terra di Canaan ad Abramo, e alla fine la consegna ai discendenti di Abramo, gli Israeliti. La storia biblica da qui si complica sempre più, in quanto le prove archeologiche e testuali sostengono l'idea che i primi israeliti fossero in realtà essi stessi Cananei.
...

La resistenza dei Cananei alla religione monoteistica degli Ebrei fu intensa. Gli stessi Ebrei assunsero, come ricorda il testo biblico, i metodi e i luoghi di culto dei Cananei. Ancora nel 621 a.C., dopo la riforma di Giosia, nei luoghi sacri ebraici si poteva ancora trovare un albero sacro, una fonte, un allineamento di un mazzebah o gilgal, cioè un cerchio di pietre, e un adytum. Questo avveniva in palese violazione dei dettami del Deuteronomio, che ingiungeva la distruzione dei boschetti sacri e dei santuari megalitici con le loro immagini scolpite.

I simboli religiosi
Nella religione cananea assumevano particolare importanza alcuni elementi simbolici:

Le pietre alzate
le pietre innalzate rivestono particolare importanza. Simboli presenti anche nell'originaria religione politeistica degli Ebrei. Le pietre innalzate sono il simbolo di un'alleanza sia tra uomini, sia con gli dei. Sono pure dei simboli fallici che possono anche rappresentare la consacrazione della sessualità a Baal, nella sua veste di dio della fecondità.Leggiamo in uno dei passi biblici che si riferisce a questo culto:
« La tua sorte è fra le pietre lisce del torrente; quelle, quelle son la fine che ti è toccata; a quelle tu hai fatto libazioni e hai presentato offerte. Posso io tollerare queste cose? (La Bibbia, Isaia, 57,6) »

L'albero o Asherah
Le alture
Il serpente

Citazione biblica della conquista di Canaan
« Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni: gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te »
(Bibbia, Deuteronomio 7, 1)
« Distruggerete completamente tutti i luoghi, dove le nazioni che state per scacciare servono i loro dèi: sugli alti monti, sui colli e sotto ogni albero verde. Demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco le statue dei loro dèi e cancellerete il loro nome da quei luoghi. »
(Bibbia, Deuteronomio 12, 2-3)
« Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono città di queste nazioni. Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri; ma li voterai allo sterminio: cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare, perché essi non v'insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dèi e voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio. »
(Bibbia, Deuteronomio 20, 15-16-17)

Massebah e asherah

http://www.magnoliabox.com/tag/Canaanite

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ssebah.jpg

http://www.sapere.it/enciclopedia/massebah.html
sf. ebraico. Pietra di forma allungata eretta nei santuari cananei e consacrata alla divinità; talvolta faceva corpo unico con l'altare ed era collocata ai lati di esso. Nella Bibbia invece la maṣṣebah era una “pietra del ricordo” o un monumento funebre, ma già il Deuteronomio ne vietava l'uso nel timore che il popolo attraverso la maṣṣebah identificasse Yahwèh con il Baʽal cananeo.

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... %A7e-1.jpg

http://www.arcalog.com/the-ma-al-ku-and-ma-lik
http://www.netours.com/content/view/106/29

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... C3%A7e.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... C3%A7a.jpg



Asherah

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... herahc.jpg

http://it.wikipedia.org/wiki/Asherah_%28palo_sacro%29
L'asherah era un palo sacro eretto nei luoghi di culto cananei per onorare la dea madre ugaritica Asherah, consorte del dio El. La relazione tra i riferimenti letterari all'asherah e i ritrovamenti archeologici in Giudea di figurine a pilastro è oggetto di dibattiti accademici.

Le asherim erano oggetti di culto collegati alla venerazione di Asherah, intesa come consorte di Baal, come attestato da iscrizioni da Kuntillet Ajurd e Khirbet el-Qom, e come tali oggetto di contrasto tra culti in competizione. La qualifica di «palo» suggerisce che il materiale di costruzione fosse il legno, ma John Day osserva che «non viene mai detto esattamente di cosa si trattasse». Il ruolo di una asherah descritto nei testi fu probabilmente riscritto e reinterpretato dai seguaci di Esdra, al ritorno degli Ebrei dall'esilio babilonese e con la scrittura della fonte sacerdotale. Se da una parte è vero che ci fu un movimento che si opponeva alla venerazione della dea nel Tempio di Gerusalemme al tempo del re Giosia, questo non sopravvisse a lungo al suo regno, in quanto i successivi quattro re biblici «fece[ro] ciò che è male agli occhi del Signore» (Secondo libro dei Re, 23:32, 37; 24:9, 19). Altre esortazioni vennero da Geremia. L'interpretazione tradizionale del testo biblico vuole che gli Israeliti abbiano importato elementi pagani come l'asherah dai vicini Cananei; le moderne interpretazioni accademiche suggeriscono invece che la religione popolare israelita fosse stata politeista da sempre, e che siano stati i profeti e i sacerdoti che denunciarono le asherim ad essere gli innovatori.

http://it.wikipedia.org/wiki/Asherah
Asherah (ugaritico: ..., 'ṯrt; ebraico: אֲשֵׁרָה), nella mitologia semitica è la Grande Madre semitica, che compare in un grande numero di fonti tra cui testi in accadico come Ashratum/Ashratu e in ittita come Asherdu(s), Ashertu(s), Aserdu(s) o Asertu(s). Asherah è generalmente considerata coincidente con la dea ugaritica Athirat (nome è più correttamente traslitterato come ʼAṯirat).
Il Libro di Geremia, scritto attorno al 628 a.C., contiene un probabile riferimento ad Asherah quando usa il titolo "regina dei cieli" nei capitoli 7 e 44.
Nei testi ugaritici antecendeti al 1200, Athirat è quasi sempre indicata col suo titolo completo, rabat ʼAṯirat yammi (ugaritico: ...; rbt ʼaṯrt ym), «Signora Athirat del Mare» o, in maniera più completa, «Colei che cammina sul mare». Questo nome ricorre dodici volte nell'Epica di Ba'al. Diversi traduttori e commentatori ritengono che il nome derivi dalla radice ugaritica ʼaṯr, «falcata», imparentata alla radice ebraica ʼšr dallo stesso significato.

L'altro suo epiteto divino era qaniyatu ʾilhm (ugaritico: ..., qnyt ʾlm) che si potrebbe tradurre con «creatrice degli dèi (Elohim)».

Nei testi ugaritici Athirat è la consorte del dio El; vi è anche un riferimento ai 70 figli di Athirat, presumibilmente gli stessi 70 figli di El. Nei documenti ugaritici Athirat e Astarte (ʿAshtart) sono chiaramente distinte, sebbene in fonti non-ugaritiche tarde la distinzione tra le due dee vada sparendo, o a causa di errori di scrittura o per un possibile sincretismo. In quanto sposa di El/Ilu, Athirat è detta Elath («Dea», la forma femminile di El; si veda Allat) o Rabit (Signora) e Qodesh/Kedes «La Santa».

In alcune liste divine accadiche Ashratum appare come una delle mogli del dio Amurru. In maniera contraddittoria, Ashtart è ritenuta collegata alla dea mesopotamica Ishtar, talvolta rappresentata come la figlia di Anu, mentre nei miti ugaritici Ashtart è una delle figlie di El, la controparte semitica occidentale di Anu.

Presso gli Ittiti, questa dea compare come Asherdu(s) o Asertu(s), la consorte di Elkunirsa (dal titolo ugaritico El-qan-arsha, «El creatore della Terra») e madre di 77 o 88 figli.
Nelle lettere di Amarna un re degli Amorriti è chiamato Abdi-Ashirta, «Servo di Asherah».


El
https://it.wikipedia.org/wiki/El_%28divinit%C3%A0%29
El (ebraico אל, greco Ἐλ, "dio") o Il, Al, Eli è un dio del pantheon dell'area semitica siro-palestinese e mesopotamica, spesso presentato con caratteristiche di dio supremo, ed uno dei nomi di Dio nella Bibbia ebraica. Dalla medesima radice <-ˤ-l-h>, "altezza", "potenza", deriva in arabo il termine Allah.
Per gli antichi popoli della Siria El, letteralmente "il più alto", era il dio supremo. La radice trilittera di riferimento <-ˤ-l-h> esprime appunto il significato di "essere in alto". Veniva chiamato per questo motivo "l'Altissimo" tra gli dèi, con un'evidente collocazione sovrastante il mondo terreno degli uomini, al di sotto del quale si collocano a loro volta le entità ctonie e quindi, per antitesi, divinità inferiori e tendenzialmente malvagie (pur se con qualche vistosa eccezione).
...
Cananei
Per gli abitanti di Canaan, Eli o Il era la suprema divinità, padre dell'umanità e di tutte le specie. Ad un certo punto sembra divenire un dio del deserto, dato che i miti lo descrivono avere due mogli, con le quali costruisce un santuario nel deserto assieme ad un suo nuovo figlio. El è considerato ancora una volta padre di numerosi dei, i più importanti dei quali sono Hadad, Yaw e Mot, rispettivamente signori del cielo (e del tuono, del fulmine e delle tempeste), del mare (e del terremoto) e dell'oltretomba.
El è talora mostrato come un vecchio seduto su un trono, con una grande barba bianca e due ampie corna di bue sovrastanti la testa. Qualche studioso ipotizza che El possa essere stata la personificazione dell'antenato totemico della tribù, la cui forza generativa portò a elaborare l'idea che egli fosse di conseguenza il creatore di ogni cosa.


Enuma Elish, Elixi/Elisi, Eleusi/Eleuxini, Elohim
viewtopic.php?f=24&t=346

Enuma elish (co’ l’alto sielo)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... VvazQ/edit
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'Elohim
https://it.wikipedia.org/wiki/Elohim
Elohim (in ebraico: אֱלוֹהִים ,אלהים‎?ascolta[?•info]) è il plurale della parola ebraica elohah (אלוה), sebbene spesso nel testo biblico sia associato a verbi ed aggettivi singolari. Quando usato con verbi e aggettivi al singolare elohim viene tradizionalmente tradotto con "dio" o specialmente "il Dio" studiato dalla teologia, anche se esistono passi biblici in cui al termine elohim vengono applicati altri significati. Quando usato con verbi e aggettivi al plurale elohim è usualmente plurale, "dèi" o "potenze". Generalmente si pensa che elohim sia una forma derivata da eloah, a sua volta una forma espansa del sostantivo semitico nordoccidentale il (in ebraico: אֵל?, ʾēl). Viene anche attribuito, in alcuni passi, ad altre divinità individuali (specialmente nel panteon canaanita), ad esempio Astarte, Milcom e Chemosh sono gli elohim propri rispettivamente dei Sidoni, degli Ammoniti e dei Moabiti[6]. Tra l'altro in Giudici 11:24 sembra trasparire una sostanziale pari autorità tra Chemosh e YHWH[7], entrambi definiti elohim. Con verbi al plurale la parola è anche usata come vero plurale nel significato di "dèi", per esempio quelli egizi in Esodo 12:2. Fa eccezione un passo del Genesi in cui elohim viene generalmente tradotto con Dio nonostante sia seguito da un verbo coniugato al plurale. I nomi correlati elohah (in ebraico: אלוה?) e el (in ebraico: אֵל?) sono usati sia come nomi propri che come generici, nel qual caso sono intercambiabili con elohim. Gli elohim sono definiti mortali nel Salmo 82. In altri passi elohim viene tradotto con angeli (Salmi 8:6; 97:7; 138:1 e, con riferimento allo spettro di Samuele, in Sam 28:13) o giudici (Esodo 21:7; 22:8, 27). In Esodo elohim viene anche attribuito come titolo vicariale a Mosè (4:16; 7:1)
...
Gli studiosi non sono concordi sull'etimologia di questo termine. Il Dictionary of Deities and Demons in the Bible (Dizionario delle divinità e demoni nella Bibbia) definisce "elohim" quale plurale di elohah, forma estesa del nome comune semitico "'il" (ʾēl). Contiene l'aggiunta di una heh come terza radicale (triconsonantica) della radice biconsonantica. I dibattiti sull'etimologia di elohim si basano essenzialmente su questa espansione. Una possibile parola imparentata, al di fuori dell'ebraico, si trova nell'ugaritico ʾlhm, nell'aramaico biblico ʼĔlāhā e successivamente nel siriaco Alaha "Dio", in arabo ʾilāh "dio, deità" (o Allah come "Il Dio [unico]").
"El" (la base della radice estesa ʾlh) deriva usualmente da una radice che significa "essere forte" e/o "stare davanti", da cui successivamente El o da Alah - aver timore, per cui elohim equivarrebbe fondamentalmente al Numen tremendum, oggetto di terrore da parte dell'uomo.
Il nome viene definito un plurale di astrazione ovvero di intensità: per ricalcare l'idea noumenica ed elevata della divinità si sarebbe forgiato il plurale aumentativo di el per uso popolare. Nella letteratura extrabiblica abbiamo casi paralleli dell'uso al plurale dell'accadico ilanu con significato singolare. Tale uso viene confermato dalle lettere di Tell-el-Amarnah, dove il faraone è designato come ilani-ia (lett. «miei dei»).


Alah (Allah)
viewtopic.php?f=188&t=1463
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