Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » lun apr 13, 2015 7:28 am

Ke oror!
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ELEZIONI REGIONALI, ZAIA HA FALLITO: ORA UN NUOVO PLEBISCITO PER L’INDIPENDENZA DEL VENETO
Dopo la certificazione internazionale del Plebiscito Digitale, al via la nuova sfida di Gianluca Busato per Palazzo Balbi

http://www.venetosi.org/elezioni-region ... del-veneto

Dopo la certificazione internazionale del referendum di indipendenza del Veneto, che sabato scorso a Cà Vendramin Calergi ha visto il pronunciamento favorevole ed ufficiale del Comitato degli Osservatori Internazionali (COI), è doveroso fare un passaggio di chiarezza sul progetto di indipendenza del Veneto.
Innanzi tutto merita dipanare un dubbio che obnubila le menti di alcuni: è possibile che si svolga un nuovo referendum regionale di indipendenza del Veneto?
No, spiacenti, ma non è possibile, perché il governo italiano ha fatto scattare l’impugnazione della legge regionale 16/2014 presso la corte costituzionale che il prossimo 28 aprile porrà la pietra tombale su tale procedimento e su ogni altra iniziativa simile che dovesse essere riproposta.
È possibile in alternativa effettuare un blitz che veda la regione dopo le elezioni riapprovare una nuova legge e magari approvare l’indizione del nuovo referendum regionale giocando sui tempi?
Ancora no, per due motivi. Primo, si ripronuncerebbe la corte costituzionale e, come insegna il caso spagnolo, anche i tempi veloci non impedirebbero di certo altrettanta solerzia nell’intervento di contrasto da parte dei diòscuri dello stato italiano. In secondo luogo perché la macchina amministrativa è sotto ferreo controllo della burocrazia italiana e dell’ordine prefettizio centralista, che con un semplice colpo di tosse spazzerebbe vie eventuali colpi di mano regionali o comunali.

...
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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » dom mag 03, 2015 1:19 pm

Veneto, ecco come si divide la galassia degli autonomisti alle Regionali
29 - 04 - 2015Giovanni Bucchi

http://www.formiche.net/2015/04/29/vene ... -alle-urne

Il voto degli indipendentisti fa gola ai candidati. Da Zaia alla Moretti passando per Tosi, così cercano di ingraziarsi questo elettorato. Ma c'è anche chi corre da solo.

Con la campagna elettorale sempre più nel vivo, e soprattutto con l’approssimarsi della presentazione delle liste – la scadenza è tra venerdì e sabato – in Veneto è aperta la caccia a ingraziarsi la galassia indipendentista. Come cinque anni fa, ogni candidato potrà contare su qualche lista o esponente autonomista pronto a promettergli voti. Nel 2010 il Pd vantava tra i suoi alleati la Liga Autonomo Veneto fermatasi allo 0,2%, mentre col terzo polo centrista dell’Udc correva Unione Nord-Est (1,55% e un consigliere eletto); c’erano poi gli aspiranti governatori Silvano Polo di Veneti Indipendensa (0,35%) e Gianluca Panto del Partito Nasional Veneto (0,36%). Date queste percentuali da prefisso telefonico, la maggioranza dei consensi di quest’area politica riuscì a intercettarla Luca Zaia con il suo 60,16%, forte anche del 35,16% della Lega Nord che aveva ben impresso nel simbolo il nome della Liga Veneta.

ZAIA IMBARCA GLI STORICI SCISSIONISTI DEL CARROCCIO

Sapendo di non poter rinunciare agli indipendentisti, soprattutto dopo aver varato in consiglio regionale la legge sulla consultazione popolare (già impugnata dal governo), il presidente uscente Zaia non ha guardato in faccia a nessuno nella sua campagna acquisti. E così ha imbarcato anche ex leghisti di razza come Fabrizio Comencini e Mariangelo Foggiato, protagonisti della prima scissione della Lega Nord avvenuta nel 1998, quando l’allora leader della Liga Veneta e il segretario provinciale della Marca (poi eletto in Regione con Unione Nord-Est) se ne andarono dopo essere entrati in rotta di collisione con Umberto Bossi. “Un voto dato a un altro candidato è un voto contro il Veneto e verso il neocentralismo” va ripetendo oggi Comencini, che già qualche tempo fa in un’intervista a Formiche.net aveva annunciato la volontà di allearsi con Zaia. La lista indipendentista che figurerà sulla scheda elettorale a fianco di quella del Carroccio si chiama Indipendenza Noi Veneto ed è una federazione di altre sigle tra cui Veneti Indipendenti, Liga Veneta Repubblica, Progetto Nord-Est, Unione Nord-Est, Veneto Stato, Pro-Veneto Indipendente, Tea Party Veneto.

LA MORETTI SI REINVENTA AUTONOMISTA

In tema di autonomia regionale il Pd ne ha parecchie da farsi perdonare dai veneti. A partire da quel voto contrario col quale nel gennaio scorso alla Camera ha bocciato i due emendamenti presentati dalla Lega e dalla deputata trevigiana dem Simonetta Rubinato (sconfitta alle primarie regionali) per inserire nell’art.116 della Costituzione il riconoscimento di ulteriori forme di autonomia speciale per Regioni virtuose, proprio come il Veneto. Alessandra Moretti, candidata renziana del centrosinistra, pur consapevole di questi ostacoli, se ne infischia e rilancia. Ha previsto tra le sue liste anche quella ribattezzata Autonomisti veneti, e proprio qualche giorno fa ha strappato il sostegno del Bard, il Movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti, che dovrebbe trovare spazio nella lista Veneto Civico.
Nel febbraio scorso la Moretti aveva tentato il colpo grosso: coinvolgere la bandiera dell’autonomismo veneto, quel Franco Rocchetta già deputato della Lega Nord e sottosegretario nel primo governo Berlusconi, tra gli indagati per la presunta cellula eversiva di indipendentisti. L’aspirante governatrice gli aveva chiesto di scendere in campo al suo fianco, ma il padre nobile della Liga Veneta ha declinato l’invito. Tuttavia, in tanti ricordano che nell’autunno scorso alle primarie del Pd Rocchetta e la moglie Marilena Marin si sono presentati nel seggio di Conegliano per votare la Rubinato, così da premiare il suo impegno per la causa autonomista.

ANCHE TOSI PROVA A NON ESSERE DA MENO

Il sindaco di Verona nonché ultimo leader della Liga Veneta non vuole essere da meno nella caccia al consenso autonomista. E così ha arruolato tra i suoi sostenitori una nuova forza come Veneto Stato Confederale, gruppo che ipotizza la creazione di una Regione delle Tre Venezie da rendere più libera dai vincoli romani, e sfruttando il dettato costituzionale dell’articolo 132.

GLI ALTRI CANDIDATI AUTONOMISTI

Se ognuno dei candidati principali (escluso Jacopo Berti del Movimento 5 Stelle) può contare sull’appoggio di qualche gruppo autonomista, gli altri aspiranti presidenti di Regione non sono da meno. Il primo a scendere in campo è stato Alessio Morosin, candidato governatore di Indipendenza Veneta, il cui programma elettorale ha un solo obiettivo, che poi coincide con il nome della lista. In qualità di avvocato, Morosin sarà proprio oggi davanti alla Corte Costituzionale a chiedere il referendum sull’indipendenza del Veneto nell’udienza sulla legge regionale che consente la consultazione impugnata dal governo. Con Morosin in campo c’è anche Lucio Chiavegato, leader del movimento dei Forconi, oltre a Fabio Padovan di Life (Liberi imprenditori federalisti europei). Sta infine raccogliendo le firme per candidarsi come governatore anche Gianluca Busato di Veneto Sì e Plebiscito.eu, l’organizzatore del sondaggio del marzo 2014 nel quale oltre 2 milioni di cittadini avevano espresso la loro preferenza per l’indipendenza.
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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » dom mag 03, 2015 3:44 pm

Vi spiego i veri attriti di potere fra Tosi, Salvini e Zaia. Parla Fabrizio Comencini
12 - 03 - 2015 Giovanni Bucchi

http://www.formiche.net/2015/03/12/vi-s ... -comencini


Conversazione di Formiche.net con Fabrizio Comencini, veronese di 62 anni, ex segretario della Liga Veneta

La rivendicazione di Flavio Tosi sull’autonomia della Liga Veneta è solo un pretesto dietro al quale si cela la battaglia per la leadership nazionale. Così come a Matteo Salvini non interessa un fico secco di chi saranno i candidati leghisti nel collegio di Verona o di Rovigo, lui pensa solo a non avere liste civiche alleate che possano svuotare di consensi quella del Carroccio facendo crollare la sua credibilità. Mentre Luca Zaia è l’unico in questa partita ad avere a cuore le ragioni dell’autodeterminazione veneta e non un progetto nazionale, motivo per cui alcuni movimenti indipendentisti hanno intavolato un dialogo con lui in vista del voto. ??? :shock:

Dice questo e molto altro Fabrizio Comencini, veronese di 62 anni, affidando a Formiche.net la sua analisi sugli ultimi scontri all’interno della Lega Nord sfociati nella cacciata del sindaco di Verona e ormai ex segretario nazionale della Liga Veneta. Stesso incarico ricoperto fino a 17 anni fa da Comencini stesso, al quale spettò analoga sorte quando nel 1998 venne espulso dal senatùr Umberto Bossi divenendo il primo dissidente di rilievo defenestrato dal Carroccio.

Comencini, che differenze vede tra la sua vicenda e quella di Tosi?

All’epoca la situazione nel partito era molto diversa, venivamo dalle elezioni politiche del ’96 in cui avevamo battuto alla grande la Lega Lombarda, si respirava ancora aria di indipendenza e autonomia. Il casus belli della mia espulsione nasce nel ’97 con i fatti dei Serenissimi al campanile di San Marco a Venezia; Bossi parlò di infiltrati dei servizi segreti italiani per danneggiare la Lega, noi non difendemmo l’azione in sé ma le idee politiche di quelle persone contro il progetto di Padania, un’entità mai esistita e inventata da Bossi, non accettata da noi veneti che abbiamo avuto per mille anni una nostra Repubblica.

Cosa c’entra la battaglia dentro al partito di Tosi con l’autonomia veneta?

Prima di risponderle a questa domanda devo spiegare chi era Tosi prima e chi è oggi.

Prego.

Tosi è un leader cresciuto molto dopo le esperienze amministrative in Regione prima come consigliere poi come assessore alla Sanità, e in seguito come sindaco di Verona. Voleva fare il governatore nel 2010, ma gli hanno detto che non era il suo turno. Nel 2011 ha compiuto il primo strappo quando si è ricandidato e ha ottenuto la possibilità di presentare la lista Tosi che invece Bossi non voleva, lista dove non erano certo candidate le educande delle Orsoline di Desenzano ma gente proveniente da Fiamma Tricolore e Forza Nuova. Tosi però oggi è cambiato, da personaggio barricadero è entrato nel salotto buono della finanza veronese, la più importante in Veneto, gettando le basi di rapporti proficui con la Fondazione Cariverona, azionista di Unicredit, con il Banco Popolare, Cattolica Assicurazioni e Cattolica Banche. Credo che in quegli ambienti sia nata poi la conoscenza con Corrado Passera e altri. La creazione della Fondazione “Ricostruiamo il Paese” è figlia di questo percorso di accreditamento con personaggi di alto livello, così da lanciare la scalata al centrodestra nazionale. In tale operazione un ruolo determinante nelle strategie l’ha giocato il capo ufficio stampa del Comune di Verona, Roberto Bolis.

E la rivendicazione di autonomia della Liga Veneta di cui fino a ieri è stato segretario?

Quello è stato solo un pretesto per una battaglia con ben altri obiettivi. Tosi voleva controllare la maggior parte dei 28 consiglieri di maggioranza che Zaia potrebbe avere se eletto, oltre agli assessori. Cosa su cui il governatore non era ovviamente d’accordo. Non dimentichiamoci che Passera, tra i principali interlocutori di Tosi, nel programma del suo partito che si chiama Italia Unica (ed è quindi ben lontano dalle aspirazioni indipendentiste venete) parla di una riduzione delle Regioni alle quali affidare meri compiti amministrativi e gestionali e non più politici e legislativi. Che cosa c’entra tutto questo con il federalismo e l’indipendentismo? Un bel niente.

Anche Salvini però non guarda più al federalismo e sposa la causa nazionalista.

La battaglia autonomista ormai si è persa nella Lega; tanti leghisti su questo mi danno ragione. Zaia però ha portato avanti la legge regionale 16 che istituisce il referendum consultivo, e non è poco per i veneti. Certo, vedere quelle sfilate di CasaPound alla manifestazione di Roma mi ha molto impressionato, nonostante io provenga da una tradizione di destra. Tanti militanti oggi si chiedono: ma cosa c’entriamo noi con quella gente, o con le problematiche della Campania e della Sicilia? La Lega qui in Veneto è ancora al 70% l’erede della Dc dorotea che andava dalla sagrestia al municipio.

Ma con una candidatura Tosi, anche il governatore più amato degli italiani rischia?

Occorrerà vedere se davvero Tosi, sostenuto da Ncd e da qualche altro gruppo, può arrivare al 10% o più come si dice. Certo, lo slittamento delle elezioni dal 10 al 31 maggio concede venti giorni in più ad Alessandra Moretti del Pd per recuperare il gap e a Tosi per organizzare le truppe. Tutto a scapito di Zaia.

Lei cosa farà per queste regionali?

Dopo aver partecipato nel 2010 con il gruppo Unione Nord Est (alleato all’Udc, ha raccolto l’1,55%, ndr) e aver ottenuto un consigliere regionale, abbiamo cercato di creare unità nel fronte indipendentista, soprattutto a seguito della presentazione di tre diverse liste alle politiche del 2013: Veneti Indipendenti, Liga Veneta Repubblica e Veneto Stato, tutte confluite oggi nel gruppo Noi Veneto Indipendente.

Correrete da soli?

Stiamo lavorando per stringere un’alleanza con Zaia. Nel variegato mondo indipendentista veneto chi ha un minimo di razionalità sta con lui sia per evitare di fare vincere la Moretti e il Pd che hanno negato il riconoscimento di Regione a statuto speciale, sia perché il governatore uscente è apprezzato e ha difeso il referendum sull’indipendenza. Se ci alleassimo con Zaia, noi che abbiamo il leone di San Marco nel simbolo, potremmo contare sul voto anche di tanti leghisti che altrimenti per il voto utile non ci sceglierebbero.

Forse però Zaia non vi vuole proprio perché indebolireste la Lega…

Per ora ci ha detto che se ne riparla una volta chiusa la vicenda Tosi. Ci hanno comunque hanno cercato tutti, da quelli del Pd che sono venuti a proporci un incontro con il loro vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini, alla lista Tosi che ci ha contattato già una ventina di giorni fa, segno che sapevano bene come sarebbero finite le cose.
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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mag 07, 2015 3:37 am

Me despiaxe Fabio ke te gapi candedà co Endependensa Veneta, mi no voto e no te voto e par coerensa me toca xontarte anca ti ente ła łista dei fanfaroni. Parké te ło se anca ti ke el referendo so l'endependensa lè lomè scoltivo (consoultivo) e ke el stado tałian anca se lè scoltivo nol te ło łasa far parké el va contro ła so costitusion. Te ghè anca apoxà el fanfaron e buxiaro de Buxato col so falbo referendo webian e se ga visto endoe ke łi jera i miłioni de voti falsi co xe sta ora de rancurar sù łe firme no lè sta bon de catar sù łe poke miłara ca ghe serviva par partexepar a łe elesion rexonałi.
No se pol, no se ga da eluder ła nostra xente, no s ega da contarghe buxie!

Fabio Padovan
viewtopic.php?f=146&t=729
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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mar mag 26, 2015 6:18 pm

PANTO (PVA, MORETTI): “ESISTE UNA COSCIENZA INDIPENDENTISTA ANCHE A SINISTRA”
maggio 26, 2015

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... nfaron.jpg

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente lettera di Gianluca Panto. Ne capiamo le ragioni, ma dobbiamo considerare il fatto che la sua candidata Governatrice Alessandra Moretti non ci ha nemmeno risposto, il che apre una banale questione di educazione e rispetto verso gli elettori del Plebiscito Digitale. La qual cosa impedisce di poter considerare anche solo in via teorica una indicazione di voto da parte di Plebiscito.eu per la candidata Governatrice Alessandra Moretti.
http://blog.plebiscito.eu/news/panto-vp ... a-sinistra
Mi riferisco ai noti quesiti di riconoscimento da voi posti ai candidati presidenti.
Ho atteso di conoscerli, in particolare quello di Alessandra Moretti.
Non entro nel merito delle scelte elettorali di quest’ultima, la quale, ovviamente, ha certamente dovuto mantenere , almeno formalmente, un atteggiamento diciamo così “prudente”, nei confronti di quello che esse ritiene essere il proprio elettorato -basico- , che proviene da esperienze estranee all’indipendentismo, e risulta quindi ancora, per così dire, poco istruito sulle giuste rivendicazioni del Popolo Veneto.
Eppure vi posso assicurare che la questione è stata attentamente valutata,anche su nostra specifica istanza, e non archiviata .
Ed è proprio questa la nostra funzione , esplorare territori nuovi ed introdurre la conoscenza di quello di ciò che risulta a volte rifiutato o congelato solo perché sconosciuto.
Tutto ciò premesso, desidero comunicarvi la mia posizione.
Ciò non è, e spero che lo possa essere anche per voi, un fatto trascurabile, se non altro perché sono stato , il primo candidato presidente con un programma marcatamente indipendentista nel 2010 e poi uno dei membri della Delegazione dei X ed ho dato , come ho potuto, supporto alle operazioni del plebiscito digitale.

La mia candidatura come consigliere di Progetto Veneto Autonomo e la mia presenza nella predetta lista come uno dei principali promotori, porta in dote una chiara fede indipendentista e libertaria, che non ho assolutamente intenzione di rinnegare.
Per questo motivo mi impegno , in caso di elezione, ad istruire promuovere e raccogliere le firme necessarie per la messa in discussione di una risoluzione da sottoporre al consiglio regionale, che abbia come oggetto i punti da voi sottoposti ai candidati presidenti.
Mi impegno infine a mettere la mia firma e a tentare di raccogliere quelle di altri consiglieri fino alla concorrenza del minimo necessario per la presentazione di una mozione di sfiducia e decadenza del Presidente regionale ( e conseguentemente del consiglio) qualora si verificasse una delle seguenti condizioni:
1) Presidente eletto che pur avendo sottoscritto il protocollo proposto da plebiscito.eu non lo attua , poi, nei fatti, entro un tempo ragionevole.
2) Presidente eletto che non ha sottoscritto il protocollo, ma che comunque ostacola o non permette la messa in discussione e al voto dello stesso in consiglio , qualora essa sia stato proposto da un numero qualificata e sufficiente di consiglieri eletti.

Come si può ben vedere il potere operativo nelle mani dei potenziali consiglieri indipendentisti, anche se elettoralmente installati nel centro-sinistra , È interessante.
Lascio ai vostri elettori soppesare le proprie scelte, qualora sia vostro interesse rendere nota questa mia .

Cordiali Saluti

Gianluca Panto
Progetto Veneto Autonomo
Treviso e Venezia
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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer mag 27, 2015 10:08 pm

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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » ven mag 29, 2015 3:58 pm

http://www.venetostatoindipendente.com/ ... no-la-lega
Ne resterà solo uno ! (la Lega)

28 maggio 2015/0 Commenti/in News /da admin

Dunque, ci siamo, le elezioni per quella che è ancora la Regione Veneto, sono alle porte.

L’appuntamento, che gli Indipendentisti (almeno quelli che votano) aspettavano da 5 anni, è arrivato.
Purtroppo, dalla nascita, nel 2010 di Veneto Stato, che doveva essere il collante che portava a questo appuntamento tutti uniti in una “grande macchina da guerra”, sono continuate le faide interne, hanno prevalso i personalismi, forse qualche oscura ingerenza esterna, nel nome del “dividi et impera”, fatto sta che gli Indipendentisti Veneti, sono ancora divisi.
E’ vero che molta strada è stata fatta, la parola “Indipendenza” è ormai sdoganata e accettata dalla società Veneta.
Il Gonfalone Veneto, garrisce in sempre più case e luoghi pubblici.
I sondaggi dicono che la maggioranza dei Veneti, è favorevole allo Stato Indipendente.
Tuttavia, ad ogni appuntamento elettorale, i Movimenti per l’Indipendenza, raccolgono pochi consensi.
Questo, anziché portare i militanti a riflettere sulle strategie da adottare, porta ad accuse e sospetti, finendo per creare altre spaccature.
Un anno fa, a Castelbrando, c’è stato un vertice dei vari leaders, per arrivare ad un unico Movimento, ma come sempre, alcuni si credevano migliori di altri, e ne sono rimasti fuori.
Il Movimento erede di quella esperienza, è oggi il Movimento che usa il simbolo “Indipendenza Noi Veneto per Zaia”, questa lista, che rappresenta i maggiori Movimenti, si presenta alle elezioni appoggiando il candidato favorito a governare il Veneto, Luca Zaia, con l’obiettivo di entrare con la maggioranza vincente e poter così meglio portare avanti l’istanza Indipendentista.
Purtroppo, in coalizione, si devono fare dei compromessi, prima interni al Movimento, poi con gli alleati in coalizione, ma può essere una buona strada.
Bisogna dire però che purtroppo il simbolo e i candidati, sono poco conosciuti dagli elettori, in quanto il Movimento stesso non ha fatto il lavoro dovuto sul Territorio. La zona migliore per raccogliere voti, dovrebbe essere Vicenza, e qui iniziano i problemi interni, infatti, al candidato capolista prescelto, Antonio Guadagnini, ad inizio campagna elettorale, si è affiancata, con varie risorse, la candidata Ilaria Brunelli, con il pericolo di disperdere voti e non fare alcun Consigliere.
Il Movimento di Gianluca Busato, “Veneto Si” ha dovuto rinunciare per problemi con la raccolta firme di presentazione lista, perciò, non ne parleremo.
Il Movimento “Indipendenza Veneta” di Alessio Morosin, si presenta da solo.
Questo, è certamente il movimento che più ha lavorato sul Territorio, con militanti che si sono prodigati in serate informative e gazebi in tutto il Veneto.
Forte del carisma oratorio dell’avvocato Morosin, al quale si è aggiunto il “guerriero” Lucio Chiavegato, può essere la sorpresa delle elezioni. Purtroppo, la scelta solitaria si deve misurare con il quorum del 4 % minimo, percentuale mai raggiunta da una lista propriamente Indipendentista,
oltre naturalmente all’oscuramento dei media in Campagna elettorale.

Guardando ai programmi delle altre liste, fa sorridere la proposta della Candidata Moretti del PD, di portare avanti proposte Autonomiste, che sappiamo impossibili da ottenere, del resto, il suo Partito, governa a Roma, perciò si sarebbero già mossi in tal senso, se volevano…
Fanno sorridere inoltre le varie liste “civetta” che troveremo sulla scheda elettorale, piene di Leoni Alati con diciture varie di autonomia e identità Veneta, create ad hoc, per confondere i distratti.
Certo, ci rendiamo conto, che le divisioni degli Indipendentisti, sono create ad arte, e che la Lega Nord alla fine, sarà l’unica vincente della tornata elettorale, raccogliendo in maniera diretta o indiretta i voti Indipendentisti, che così avranno perso l’ennesima occasione.
Dopo tante battaglie, dopo tante faide, dopo tante illusioni, l’unico vincitore sarà la Lega.
Il nostro invito, comunque è quello di andare a votare, di votare un Movimento Indipendentista.
Ci auguriamo comunque un buon risultato, forse i Veneti cominciano a maturare, forse è ancora presto, ma la nostra fede è incrollabile, continueremo sempre la nostra lotta per portare il Veneto ad essere uno Stato Indipendente, qualsiasi sia il risultato elettorale.

Buon voto.
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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio giu 04, 2015 10:12 am

VOTO IN VENETO, ELEGGIAMOLI E LITIGHERANNO COME HAN SEMPRE FATTO
de ENZO TRENTIN

http://www.miglioverde.eu/voto-in-venet ... mpre-fatto

Sono moltissimi anni che il desiderio dei veneti di autogovernarsi è costantemente frustrato dallo Stato italiano, e da alcuni politici veneti.
Da più o meno vent’anni la scena politica veneta è alternativamente occupata da circa una dozzina di personaggi che ieri erano autonomisti e federalisti ed oggi si presentano come indipendentisti.
Sembrerebbe essere il naturale sbocco di un percorso politico: non avendo risposte dallo Stato italiano, andiamocene dall’Italia.
Sarà proprio così?
Intanto constatiamo la rissosità permanente di questi personaggi.
La mancanza di umiltà, l’incapacità di anteporre gli ideali alla propria persona, e l’assurda miopia politica sono negli anni il comune denominatore di qualsiasi esperienza politica autonomista-federalista-indipendentista in Veneto e sono da considerare la causa prima del fallimento di tutte le esperienze politiche in tal senso.
E per questo si veda qui , un’esposizione storica che pur presentando qualche semplificazione, è tuttavia illuminante: i protagonisti di ieri sono quasi tutti gli stessi di oggi.
Chi cambia sono i comprimari. Naturalmente non si tratta di…
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