Venetismo, referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio feb 20, 2014 8:15 pm

Referendum Veneto: raccolta firme della Lega in 3-400 piazze

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... i-zaia.jpg

http://www.lindipendenza.com/referendum ... 400-piazze


Sono finora 270 i Comuni nei quali la Lega Nord allestirà nel week-end dell’1 e 2 marzo i gazebo per la raccolta delle firme a sostegno di un referendum per l’indipendenza del Veneto. Lo ha annunciato, fissando l’obiettivo in 300-400 piazze, il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, che a Venezia ha presentato l’iniziativa assieme al presidente della Regione, Luca Zaia, e ai consiglieri regionali leghisti. «Ci aspettiamo una marea di gente che magari mai voterà Lega - ha detto Salvini -, ma che vuole essere padrona a casa sua. Intendiamo dare il segnale dell’inizio della fine dello Stato centralista. Tutta l’Europa va in questa direzione, come confermano gli esempi di Catalogna e Scozia, e l’obiettivo della Lega è quello di diventare punto di riferimento degli indipendentisti in tutta Italia, ma anche a livello europeo. E chiediamo il sostegno dei Veneti». Salvini ha spiegato che sono in stampa centinaia di depliant e di adesivi per la manifestazione. «Sul referendum per l’indipendenza – ha detto Luca Zaia – noi abbiamo investito tutte le nostre forze, per dare l’opportunità ai veneti di esprimersi in un momento in cui l’Europa geo-politicamente è in fermento, in un percorso comune tra cittadini e istituzioni. Questo è un referendum di ‘legittima difesa’, visto che la Costituzione federalista del 1948 è gestita in maniera centralista: un’opportunità non facile, nè automatica, perchè, se dipendesse solo da me, il Veneto sarebbe già indipendente».

Ke oror!
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » ven feb 21, 2014 9:46 pm

Indipendenza, interrogazione europea sul referendum veneto

http://www.lindipendenza.com/indipenden ... dum-veneto

Il referendum per l’indipendenza del Veneto torna alla ribalta del Parlamento Europeo. A portare nuovamente il ‘caso Veneto’ all’attenzione di Bruxelles è l’europarlamentare Mara Bizzotto, vice segretaria veneta della Lega Nord, che in tema di indipendenza era già balzata agli onori della cronaca di mezza Europa nel 2012 quando, in risposta ad una sua interrogazione, il Presidente della Commissione UE José Manuel Barroso aveva ammesso, per la prima volta, che nel caso “di secessione in uno Stato Membro la soluzione va trovata e negoziata ricorrendo all’ordinamento giuridico internazionale”.

L’eurodeputata Bizzotto ha ora formalizzato alla Commissione UE un’interrogazione, stilata in collaborazione con il fondatore e leader di Indipendenza Veneta, Avv. Alessio Morosin, nella quale chiede all’esecutivo comunitario un pronunciamento ufficiale sull’indizione del referendum per l’indipendenza in attuazione del diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto. “Il 2014 è l’anno in cui la Scozia e la Catalogna celebreranno, rispettivamente nei mesi di settembre e novembre, il referendum per la loro indipendenza dal Regno Unito e dalla Spagna – spiega l’eurodeputata leghista Bizzotto – Quest’anno, insomma, l’Europa potrebbe vedere la nascita di due nuovi Stati grazie alla celebrazione di un referendum libero e democratico: esattamente quello che anche il Veneto chiede e che ha pieno diritto di fare”. “La nostra è una battaglia di libertà e di democrazia affinché il Popolo Veneto possa esercitare il proprio naturale diritto all’autodeterminazione: i Veneti hanno il sacrosanto diritto di decidere, liberamente e democraticamente, sulla propria indipendenza da Roma” dichiara l’on. Bizzotto.

“Il vero salto di qualità, rispetto alle rivendicazioni passate, sta nei numeri imponenti e nei dati di fatto inequivocabili: in poco più di 10 mesi ben 168 Comuni di ogni colore politico (in rappresentanza di oltre 1 milione e 670 mila cittadini) e 4 Province (in rappresentanza di oltre 3,5 milioni di Veneti) hanno approvato la richiesta di indizione del referendum per l’indipendenza da Roma – continua l’europarlamentare Bizzotto – Le Istituzioni locali hanno quindi espresso numeri e volontà ben chiare che l’Europa non può ignorare e che, anzi, ha il dovere di tutelare”.

“L’autodeterminazione è un diritto naturale che niente e nessuno può negare al Popolo Veneto – dichiara Alessio Morosin – Un diritto naturale che va oltre le Costituzioni nazionali e che è espressamente tutelato dall’ordinamento giuridico internazionale che, dal 1945 ad oggi, ha permesso la nascita di 120 nuovi Stati in ogni parte del mondo, Europa compresa. Non esiste quindi nessun impedimento giuridico all’esercizio di questo diritto da parte dei Veneti”.

Alessio Morosin, il leader di Indipendenza Veneta che ha ideato e che sostiene il progetto di legge 342/2013 in discussione in Consiglio Regionale Veneto, conclude: “Auspichiamo che tutti i consiglieri regionali si assumano la responsabilità di approvare quanto prima la Legge il cui quesito recita ‘Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica indipendente e sovrana? Sì – No’. Il futuro dell’Europa è garantito dal protagonismo attivo e democratico dei Popoli, come quello Veneto e Catalano, e non dall’immobilismo del centralismo burocratico degli Stati ottocenteschi ormai falliti o a fine corsa come l’Italia”.
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » dom feb 23, 2014 10:38 am

Lettera aperta alle indipendentiste e agli indipendentisti del Veneto

http://www.dirittodivoto.org/dblog/arti ... ticolo=408

Nelle scorse settimane ho seguito con dispiacere le vicissitudini della più importante formazione separatista marciana, Indipendenza Veneta. Non voglio qui soffermarmi su quanto accaduto nel corso dell'assemblea generale del movimento, anche perchè mi pare di aver capito che la situazione creatasi debba ulteriormente evolversi. Verso cosa, non lo so. Non escludo che ci si debba confrontare con ulteriori scissioni, un evento a cui ormai siamo abituati, nel contesto politico veneto.

Questa lettera aperta non è però indirizzata ai leaders di Indipendenza Veneta, nè a quelli delle altre formazioni che si battono per l'autogoverno marciano. È indirizzata a chi, al di là delle etichette, dell’appartenenza a questo o a quel gruppo e delle proprie simpatie personali, continua, nonostante tutto, a militare nella galassia indipendentista. Per usare un’espressione in voga in altri ambiti, parlo di militanti di base. E sono tanti. Siete tanti. Tanti e tante, perchè uno dei punti di forza dell'indipendentismo veneto è la capacità di mobilitare, oltre agli uomini, tipicamente più coinvolti in politica, anche molte donne. Capaci, dinamiche, moderne.

Cosa voglio dirvi, cari amici e care amiche?
Voglio dirvi innanzitutto una cosa che, ne sono certo, voi sapete già molto bene. Solo che in momenti come questi, quando sembra che sia il litigio a farla da padrone, per giunta mentre la tirannia dello stato italiano si consolida, ecco, in momenti come questi, ci si può far prendere dallo scoramento, dalla demoralizzazione, dalla voglia di dire "chi me lo fa fare?"
È per questo che sento intanto il bisogno di dirvi chiara quella cosa che, ripeto, in cuor vostro già sapete: si va avanti. Avanti. Non solo nulla è perduto, ma non c'è mai stato come oggi un momento tanto favorevole alla nostra lotta per l'autogoverno. Mai prima d'ora. Nemmeno negli anni Novanta, quando molte centinaia di migliaia di uomini e donne si diedero la mano lungo il fiume Po. Nemmeno allora. Perchè allora eravamo soli in Europa, nonostante l'immagine che ci siamo fatti delle lotte altrui, credute da sempre ad un passo dall'indipendenza. Non era vero. I Catalani e gli Scozzesi, che oggi realmente si trovano di fronte al traguardo, allora ne erano lontanissimi, e lo stesso dicasi dei Fiamminghi.
Ma nel 2014 tutto si appresta a cambiare. E nel 2014 anche il Veneto si è ormai incamminato sulla strada giusta, non più succube dell'illusione generata da un leader tanto visionario quanto sleale -inutile che vi dica a chi mi riferisco-. Quindi, lo ribadisco, la prima cosa che dobbiamo dirci è che si va avanti. Perchè indietro non si torna.

Voglio poi dirvi altre due cose.
La prima riguarda il Veneto per come lo vedo io, diciamo così, da fuori. Da milanese innamorato del Nord-Est -lasciatemi usare questa espressione, semplicistica o fuorviante quanto volete, ma tutto sommato utile-, molto più che un incrocio di punti cardinali, un luogo dell’animo, tanto ricco di storie che una sola vita non basterebbe a conoscerle tutte.
La seconda cosa che vi dirò riguarda invece ciò che farei se mi trovassi al vostro posto, se potessi avere la fortuna e il privilegio di essere un indipendentista veneto.

Cosa vedo, dunque, in Veneto?
Vedo un fermento che di mese in mese cresce, si radica, trova nuove forme, a volte meravigliosamente creative, per manifestarsi. Vedo che ai Veneti non servono “lìder maximi” nè autorizzazioni di partito per organizzarsi, in quanto cittadini marciani, attorno alle più svariate iniziative volte ad affermare il diritto all’autodeterminazione.
Come avrete forse letto, una settimana fa ho deciso di testimoniare, su queste pagine, il nostro sostegno al Plebiscito digitale del prossimo 16 marzo. Si tratta dell’atto più ambizioso fra quelli in preparazione o in corso di svolgimento, ma è “solo” la punta, oltremodo visionaria e potenzialmente devastante, dell’iceberg. In concomitanza con lo svolgimento del referendum elettronico, si terrà la ormai tradizionale manifestazione “Da San Marco a San Marco”, quella staffetta che unisce l’attuale Regione da occidente ad oriente, con centinaia di partecipanti che raccolgono il Gonfalon sul Garda e, come un testimone simbolico dello spirito veneto, lo passano di mano in mano fino a consegnarlo in San Marco a Venezia. Un mese dopo sarà il 25 aprile e, ancor più dello scorso anno, ne sono sicuro, quel giorno sarà una grandissima festa di libertà in onore del Santo protettore delle Terre Marciane, di fronte a quella Laguna che culla la Capitale storica da oltre un millennio, e nelle cui acque si rispecchia il Campanile che tutti rispettiamo. Noi naturalmente ci saremo.

Oltre a queste manifestazioni celebrative dell’essere Veneti, continuano le azioni e le mobilitazioni antifiscali, talora individuali, talaltra promosse da realtà combattive e lontane mille miglia dalle alchimie della politica romana, come il Tea Party Veneto e la LIFE. Non mancano poi iniziative culturali nuove, come l’avvio dell’Istituto della Lingua Veneta (la presentazione a Limena, Padova, esattamente fra una settimana). E non posso non citare le Marce Silenziose, ovvero le meritorie manifestazioni che mensilmente vengono organizzate dal collettivo VivereVeneto (la prossima a Montagnana, Padova, il 23 febbraio): centinaia di cittadini muniti soltanto di bandiere marciane, in silenzio, intenti a sfilare lungo strade e piazze di alcune delle città della Regione, per testimoniare l’orgoglio di un popolo che non vuole cedere. Un popolo che, nelle intenzioni di Ruggero Zigliotto, fotografo e attivista vicentino, diventerà protagonista di una mostra -e di un volume, se ho bene inteso- in cui saranno raccolti gli scatti di mille volti luminosi di venete e veneti, di ogni età e provenienza, a testimoniare la capacità di rispondere con un disarmante sorriso al tentativo italiano di omologarlo e asservirlo: “Mi so veneto”, questo il nome del progetto.

E ancora devo ricordare la capillare azione di Raixe Venete, che ogni anno sfocia nella Festa dei Veneti, un evento capace di portare il concetto di autodeterminazione oltre il confine dell’indipendentismo militante, gettando ponti verso realtà ritenute, a volte troppo pregiudizialmente, ostili a questo tema. Realtà come la sinistra veneta, sempre meno impermeabile al diritto di decidere, sotto la corazza effimera del partito-padrone sedicente “democratico”. Lo dimostra, fra gli altri, un piccolo ma interessante segnale di questi giorni, ovvero l’apertura del blog “Sanca - sinistra veneta indipendentista”.

Come si vede, un panorama ricco. Certamente ho tralasciato molte altre realtà degne di nota e me ne dispiaccio. Ma detto questo, cosa resta da aggiungere, cosa volevo dirvi, in conclusione?

Volevo dirvi che, se io fossi un indipendentista veneto, cercherei oggi di dare vita all’unica realtà che purtroppo ancora manca e di cui, a mio parere, ci sarebbe un gran bisogno. Sto parlando di un’Assemblea Nazionale Veneta, ricalcata sul modello di quella catalana, che tanto è risultata utile in quel contesto e che certamente lo sarebbe come non mai proprio in Veneto.
Essere indipendentisti o comunque favorevoli al diritto di decidere, in Veneto, non è facile, lo sappiamo bene. Non è facile perchè il tasso di litigiosità è stratosferico. Le molteplici divisioni a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi due anni lo dimostrano in modo plastico. Spesso tali divisioni sono il frutto di una difficoltà ad esprimere chiaramente le differenti visioni e ad accettare il fatto che, all’interno di uno stesso gruppo, possano esistere altrettanto chiaramente una minoranza e una maggioranza. E’ un dato di fatto.
Ecco perchè servirebbe creare una struttura, quanto più leggera ed elastica possibile, non verticistica ma orizzontale, costruita a mo’ di federazione fra individui e realtà associative, capace di rilanciare in modo amplificato le iniziative di tutti. E capace, questa è la cosa che più conta, di esercitare un controllo sugli amministratori pubblici. Perchè un’Assemblea Nazionale Veneta dovrebbe darsi proprio questo compito quale ragione principale del proprio esistere: l’Assemblea dovrebbe esercitare una pressione civica e apartitica sulla cosiddetta “classe dirigente” espressa dai cittadini. Sto parlando della classe dirigente esistente oggi e nell’immediato futuro, non di ipotetiche maggioranze indipendentiste “doc” di un indefinito domani. Non si può rimandare la questione indipendentista a tempi migliori e non possiamo permetterci il lusso di credere che si debba arrivare ad una lenta presa di coscienza collettiva prima di poter pretendere che gli eletti difendano le ragioni dell’autogoverno veneto.
Se c’è stata un’intuizione fondamentale nell’azione di Indipendenza Veneta, questa è consistita nel fatto di saper influenzare gli attuali rappresentanti del popolo veneto, costringendoli a confrontarsi con l’agenda indipendentista ora qui e subito. Non soltanto in Regione, dove l’azione è stata rilevante in termini comunicativi e (seppur ad oggi solo parzialmente) anche giuridici, ma anche nei Comuni e nelle Provincie. E qui i successi sono stati notevolissimi.

Tuttavia la strada della pressione a cura di un partito ha mostrato i propri limiti, poiché si è dimostrata vincolata, per l’appunto, alle vicende di quel partito, con le proprie contraddizioni (un partito è per definizione una parte, ed è anche un insieme di proceduralità interne non sempre brillanti ed elastiche). Ecco allora perchè, se io fossi un indipendentista veneto, mi impegnerei per creare un’Assemblea Nazionale Veneta.
Immaginate quanto potente sarebbe l’azione di un soggetto simile, di fronte ad una classe amministrativa e politica regionale che si è mostrata ampiamente reticente di fronte alle proprie responsabilità storiche.
Immaginate cosa potrebbe significare costruire un cartello associativo in grado di offrire il proprio patrocinio collettivo a tante iniziative altrimenti destinate a rimanere poco conosciute.
Immaginate cosa succederebbe se, nel nome del diritto di decidere, molti cittadini, impegnati politicamente in partiti “tradizionali” e “italiani”, scegliessero di entrare a far parte dell’Assemblea Nazionale Veneta, introducendo in tal modo un’insanabile contraddizione nell’ambito delle proprie forze di appartenenza. Sta succedendo nel Partito Socialista Catalano, potrebbe succedere nel Partito Democratico del Veneto.

Sì, se io fossi un indipendentista veneto, comincerei a pensarci seriamente, da subito. Ci vuole buona volontà, certo, ci vuole diplomazia, senso del rispetto, capacità di immaginare strutture elastiche cui non siamo abituati. Ma si può fare. L’hanno fatto in Catalogna, lo possiamo, lo potete fare in Veneto.
Fra pochi giorni sarà Capodanno, da voi. Inizia un nuovo anno, fondamentale. Un anno di svolta, di cambiamento. A volte bisogna cambiare per vincere, per liberarsi non solo dall’oppressione esterna, ma anche dal nemico più temibile: la paura stessa del cambiamento. Pensateci.
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » ven mar 07, 2014 9:29 pm

Veneto, manca una settimana al plebiscito digitale. Come si vota?

http://www.lindipendenza.com/veneto-man ... me-si-vota

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n questi primi 6 giorni di apertura della piattaforma si sono già procurate il codice di voto decine di migliaia persone, con una curva di crescita che porterà alla preregistrazione di circa 500.000 persone col solo passaparola sui social network, cui si aggiungeranno tutti i veneti che riceveranno la lettera a casa e che utilizzeranno il codice di voto in esse contenuto. L’esercizio dell’indipendenza è iniziato e sarà consacrato dalla sovranità popolare che emergerà dal 16 al 21 marzo.

Come si vota il referendum digitale? Il Referendum di indipendenza del 16-21 marzo si voterà via internet dal sito http://www.plebiscito.eu, al telefonoallo 0423 40 20 16 e attraverso i seggi predisposti nel territorio che stanno crescendo di giorno in giorno di numero: http://plebiscito.eu/public/trova-seggio/. Per aggiungerne di nuovi, compilare il modulo che si trova in http://plebiscito.eu/public/entra-nella ... -un-seggio.

Per votare sarà necessario utilizzare il proprio codice personale. In questa settimana sono in distribuzione circa 4 milioni di lettere che lo riportano (a tal proposito i volontari che fossero disponibili per aiutarci nella distribuzione, possono contattarci da http://plebiscito.eu/public/entra-nella-squadra).

Il codice sarà recuperabile anche via internet (http://plebiscito.eu/public/registration/without-code), o attraverso il call center chiamando un operatore dalle 9 alle 18 al numero 0423 40 22 22. Oltre a rispondere al quesito “Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana? SI o NO”, ogni cittadino potrà indicare una preferenza per l’elezione di una Delegazione di dieci cittadini veneti chiamati a rendere esecutivo il risultato del referendum.

Ufficio stampa – Plebiscito.eu


Comenti================================================================================================================================


Cesira
7 Marzo 2014 at 7:53 pm #
Sempre avanti fino alla completa libertà.

Alberto Pento
7 Marzo 2014 at 8:31 pm #
Votè votè ma mi no voto!

Cara Cexira,
no so purpio bon de ndar d’acordo co sti fanfaroni!
La nuova Repubblica Veneta e l’indipendenza dallo stato Neanderthaliano
http://www.venetosi.org/la-nuova-repubb ... erthaliano

Anca el me amigo Neanda łi ga ła ensemensa de ofendar, el nostro avo;

No no, no so purpio bon de ndar d’acordo co sti fanfaroni,
a xe pì forte de mi, no ghe la fàso.

viewtopic.php?f=90&t=645
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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... uction.jpg
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Co vedo Buxato a me vien la nostalja del me avo Neanda.

Calvino el se cata co l’Omo de Neanderthal parte 1
http://www.youtube.com/watch?v=HyQGzpZVZPk
Calvino incontra lUomo di Neanderthal parte 2
http://www.youtube.com/watch?v=UX27NED7PTw
Calvino incontra lUomo di Neanderthal parte 3
http://www.youtube.com/watch?v=5mMROH2onno

giovanni
7 Marzo 2014 at 7:38 pm #
Bravi avanti cosi. Poi ci sara’ il referendum per dividere i veneti del nord da quelli del sud,poi con chi discende dai celti ,poi verranno cacciati i meridionali, cortina andra con l’alto adige, dimenticate poi che i trentini ritengono loro il lago di Garda, e ci sono anche i ladini. E l’etnia come la stabilite con la prova del dna, ma ci siete o pure ci fate?

Alberto Pento
7 Marzo 2014 at 8:15 pm #
L’orenda canta mamełega
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... V3TWs/edit

L’oror de łi tałego romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... Nyamc/edit

Łi sasini de l’ebreo Cristo – I romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... dtS1k/edit

Łi barbari romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... l0bVE/edit

pierino
7 Marzo 2014 at 7:35 pm #
a una settimana NON son arrivate le cartoline di voto e quindi quasi tutti i Veneti neson all oscuro.
e questo voto NON è segreto ! :
“Se voterai una seconda volta, usando i codici ulteriori di cui disponi, il sistema effettuerà una verifica preventiva della tua identità”
http://plebiscito.eu/public/come-si-vot ... -un-codice

Federico Lanzalotta
7 Marzo 2014 at 6:06 pm #
Ottimo, forza Veneti!!
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mar mar 11, 2014 8:32 am

I veneti e l’equivoco dell’indipendenza

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di CLAUDIO HUTTE

Non mi riferisco alla testata di Leonardo Facco, ma all’obiettivo politico. Se ne fa un gran parlare di questi giorni. Prima la raccolta firme fatta dalla Lega per portarle alla Lega, poi il referendum digitale, poi Grillo con la sua sparata dove, notare, parla di “macroregioni” per tutti, ma per Veneto, Sardegna e Sicilia parla esplicitamente dei precedenti Stati (sa bene che in quei posti parlare di “macroregioni” significa perdere voti). Il guaio è che se chiedi “perché l’indipendenza?” ai sostenitori di questo obiettivo, molti ti rispondono pressapoco dicendo “perché noi siamo meglio”. Specialmente quelli che fino a ieri ti parlavano di secessione, poi di federalismo fiscale e infine appunto di macroregioni, e solo alla fine, seguendo il mantra del nuovo capo, parlano di indipendenza. Nulla contro di loro, sia chiaro, sto solo cercando di introdurre il tema.

Quando hai come unico argomento a favore della indipendenza (o della secessione) una vaga idea del “perché noi siamo meglio” pensando alle comparazioni di spesa delle Regioni, o della qualità della Sanità, o della gestione amministrativa, si parte con la coda di paglia, che viene subito bruciata da chi ti può fare giustamente notare come ANCHE le amministrazioni leghiste non si siano certo distinte per qualità, e per capacità di non sprecare soldi, per non parlare dei numerosissimi casi di disonsestà.

Infatti se l’idea di avere l’indipendenza è quella di fare funzionare le cose come sono ora ma “tegnendose i skei”, si finisce nel più atroce e dannoso degli equivoci che vi possa mai capitare.
Sia chiaro, l’indipendenza, cioè la condizione di esercizio dell’autodeterminazione senza interferenze da parte di entità estranee, è un grande valore ma è necessario conquistare una consapevolezza delle reali ragioni, consapevolezza che farà di voi dei veri Cittadini perché consci di cosa vogliono e determinati nel volerlo.

Le reali ragioni non sono certo perché i Veneti sono meglio, anzi, io penso che i Veneti abbiano decisamente una montagna di difetti, molto seri, che dovranno curare un po’ alla volta. Le amministrazioni funzionano decentemente solo nelle piccole città, dove ancora esiste una maggiore correlazione sociale e una consapevolezza delle strutture condivise che nelle città maggiori si è diluita, voi anche per la massiccia presenza di immigrati (incluso quelli italiani) che ovviamente non possono considerare le strutture come “casa propria”.

Le ragioni sono quelle di rivoluzionare alcuni concetti di convivenza, riportando il valore della Persona al primo posto, rendendo i politici dei semplici operatori licenziabili in ogni momento, dove le decisioni che necessariamente sono un fatto comune e condiviso siano assunte con criteri di democrazia diretta vera, dove in pratica il Cittadino divenga padrone e possa assumere decisioni SU OGNI AMBITO (non come la Costituzione italiana che vi prende in giro dicendo che siete sovrani “entro i limiti…”, e in particolare dove all’art. 75 vi sottrae completamente ogni diritto sulle materie finanziarie!). La Persona quindi al primo posto, con i suoi diritti privati, la sua individualità e il suo diritto sacrosanto di decidere per sé in piena libertà, senza ostruzioni, e nella piena libertà di relazionarsi ed esprimersi con gli altri.
Questo implica ovviamente che tutto l’impianto di sovvenzioni crolli: niente più sindacati pagati con soldi sottratti dalla vostra busta paga a tradimento, niente più strani sostituti d’imposta che vi rubano i soldi dallo stipendio senza che lo sappiate, niente più pensioni non commisurate ai contributi versati, niente più lavori socialmente inutili e assunzioni allegre nella pubblica amministrazione giacché essa sarebbe smantellata e ristrutturata. Insomma, niente più parassiti.

Come capirete questa cosa è impossibile da attuare in Italia, perché la maggioranza degli elettori in Italia appartiene alla categoria “parassiti”, un modo forse poco elegante ma credo efficace per classificare tutti quelli che vivono alle spalle di chi produce reale ricchezza, ad esempio gli operai, gli artigiani, ecc., quelli cioè che traggono ricchezza direttamente o indirettamente dalla libera offerta nel mercato.
QUESTA E’ LA VERA RAGIONE per l’indipendenza, perché qualsiasi riforma non è attuabile in Italia, sia perché ci sono troppi popoli con mentalità diverse sia perché troppi interessi lo impediscono.

Ora io ho fatto un gran bel discorso sulle ragioni e un accenno di come dovrebbe essere la nuova Repubblica Veneta affinché davvero si possa parlare di svolta e di *rinascita*. Sono cosciente del fatto che molti ignorano questo anche perché una simile ipotesi non sarebbe a loro gradita: ve li immaginate i molti che oggi vivono con i vostri quattrini rinunciarci? La differenza però è che in Veneto questi sono ancora un numero relativamente limitato, non sono la maggioranza, non ancora.
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mar 13, 2014 9:28 pm

Plebiscito digitale veneto, i risultati verranno comunicati il 21 marzo

http://www.lindipendenza.com/plebiscito ... l-21-marzo

A soli 4 giorni dall’inizio del Referendum di indipendenza del Veneto che si terrà dal 16 al 21 marzo prossimi, è chiaro a tutti che sta per cambiare in modo definitivo lo scenario politico della nostra stupenda Terra Veneta. Il Veneto non accetta di essere massacrato passivamente dallo stato italiano e si alza in piedi con forza e determinazione con tutto il proprio Popolo per scegliere il proprio destino.

“Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana? SI o NO?” è il quesito cui tutti i cittadini del Veneto sono stati chiamati a rispondere attraverso la rete telematica, collegandosi al sito internet www.plebiscito.eu e dal telefono chiamando il numero 0423 40 20 16.

Il passaparola dal basso ha saputo coprire il silenzio mediatico di regime imposto dallo stato italiano. Per dare il giusto risalto mediatico, ora dobbiamo fare un salto di qualità e dare dimostrazione anche visiva della nostra volontà di indipendenza. Per tale ragione, la proclamazione dei risultati avverrà all’interno di una grande manifestazione popolare che sarà celebrata il prossimo venerdì 21 marzo alle ore 19 in Piazza dei Signori a Treviso. Sarà importante che tutti, ma proprio tutti i volontari e le persone che vogliono l’indipendenza del Veneto siano presenti per verificare l’andamento del referendum e – speriamo tutti – per festeggiare un risultato che tutti ci auguriamo sia storico e tale da aprire la scatola dei desideri della nuova Repubblica Veneta.

Dopo 4 settimane e più di duro lavoro, teniamoci fin d’ora tutti liberi per venerdì 21 marzo prossimo e da Treviso dimostriamo al mondo intero la voglia di indipendenza dei veneti. L’ora X del nostro destino sta per scattare, cerchiamo di essere puntuali all’appuntamento con la storia.

Ufficio Stampa Venetosi.org
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mar mar 18, 2014 8:08 am

Plebiscito digitale veneto, per gli organizzatori han votato 700.000 persone

http://www.lindipendenza.com/plebiscito ... 00-persone

Immagine

Alle ore 18 del 17 marzo, secondo giorno di votazione del Referendum di indipendenza del Veneto, sono 700.837 gli elettori che hanno espresso il loro voto via internet sul sito http://www.plebiscito.eu, al telefono al numero 0423 40 20 16 e nei seggi predisposti nel territorio. Continua ad essere Vicenza la provincia con più affluenza (oltre 182.000 elettori), seguita da Treviso (179.000), Padova (166.000), Venezia (143.000), Verona (92.000), Belluno (28.000) e Rovigo (29.000).

Continua pertanto anche nel secondo giorno di votazione una tendenza per molti inaspettata di grande seguito popolare della consultazione referendaria, che fa emergere con grande forza lo spaccato di un Veneto determinato a decidere il proprio futuro.

La notizia del Referendum di indipendenza del Veneto sta avendo grande risalto e visibilità ancora soprattutto internazionale con grande richiamo su un’opera di organizzazione e di radicamento territoriale che sta dimostrando la grande spinta che il comitato referendario ha saputo dare all’esigenza di dare ai cittadini veneti la possibilità di decidere il proprio futuro.

In merito ad alcune presunte notizie di stampa, si precisa infine che il controllo dei dati di voto è assicurato da procedure batch notturne di incrocio e verifica dati con il database delle anagrafiche elettorali. La query di verifica non viene fatta in tempo reale, in quanto gli indici di ricerca non consentirebbero dei tempi di risposta accettabili per la votazione. Grazie a tali procedure di controllo, i voti che emergono non apportati da persone iscritte all’anagrafe elettorale veneta vengono ripuliti e scomputati dal conteggio finale.

Ufficio stampa -Plebiscito.eu
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mar mar 18, 2014 8:08 am

Plebiscito digitale veneto, ha votato anche Pippo Calippo dalla Crimea

http://www.lindipendenza.com/plebiscito ... lla-crimea

Le battaglie per la libertà sono una cosa seria e non c’é nulla di peggio di trasformarle in buffonate, già in passato ho avuto a che dire con cari amici che si sono permessi ridicole baracconate chiamandole “provocazioni” su temi serissimi e fondamentali quali la liberazione dall’oppressione fiscale.

Ad ogni modo, questa storia comincia ieri sera su una chat privata, dove un amico ha sollevato forti sospetti sulle procedure di validazione del voto di Plebiscito.eu, ovvero l’iniziativa on-line che “starebbe” chiedendo ai cittadini Veneti:

“VUOI CHE IL VENETO DIVENTI UNA REPUBBLICA FEDERALE INDIPENDENTE E SOVRANA?”

Il “sospetto” è che a fronte di numeri di affluenza dichiarati dagli organizzatori favolosi (oltre 450.000 persone avrebbero votato il primo giorno sui sei a disposizione), in realtà la gran parte degli utenti registrati e che hanno votato sono dei “fake” perchè chiunque può registrarsi on-line e votare.

Facciamo la conoscenza di Ciccio Calippo di Sinferopoli

E allora ho creato il mio fake e con quello mi sono registrato:

Nome: Pippo

Cognome: Calippo

Luogo di Nascita: Sinferopoli (Crimea)

Data di nascita: 5 – 6 -1957

Provincia di residenza: Verona

email: rischiocalcolato@gmail.com

N. carta d’identià AH (numero a casaccio che non ricordo)

Insomma qualche “leggerissimo” elemento di sospetto l’ho lasciato.

Mi sono registrato ieri sera a urne digitali chiuse e con la classica procedura di conferma della mail ho ricevuto un numero per votare, questo qui:

FONTE ORIGINALE: http://www.rischiocalcolato.it/

IMMAGINE PROCEDURA CONCLUSA (clicca e ingrandisci)

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... izione.jpg
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Sixara » mar mar 18, 2014 8:45 am

Berto ha scritto:Plebiscito digitale veneto, ha votato anche Pippo Calippo dalla Crimea
:D
Gentile Pippo-Calippo.. :lol:
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer mar 19, 2014 11:13 am

Plebiscito digitale veneto, per gli organizzatori oltre un milione di voti

http://www.lindipendenza.com/plebiscito ... ne-di-voti


Si è conclusa la terza giornata di votazione del Referendum di indipendenza del Veneto, con il superamento della soglia psicologica del milione di voti di cittadini veneti. Alle ore 22 del 18 marzo l’affluenza al voto è stata quindi del 28,45% sul totale degli aventi diritto, pari a 1.062.163 votanti. Le votazioni ricominceranno domani mattina alle ore 9 via web dal sito http://www.plebiscito.eu e dal telefono al numero 0423 40 20 16.

Ricordiamo che per votare è necessario possedere un codice di voto, che può essere procurato sempre dal sito internet http://www.plebiscito.eu, oppure chiamando un operatore al numero 0423 40 22 22 (dalle ore 9 alle 18). “Ora puntiamo a raggiungere e superare i due milioni di voti – han dichiarato – per raggiungere l’indipendenza del Veneto in tempi immediati”.

“In tutto il Veneto si sta concretizzando un’autentica rivoluzione digitale che ha già cambiato in modo plastico lo scenario politico. Il Veneto intero sta con noi, che abbiamo saputo interpretare lo spirito autentico di cambiamento e di ripristino della sovranità veneta. La fiducia che stiamo riscuotendo di ora in ora sempre più vasta ci impone ora scelte di responsabilità. Il mondo guarda a noi con speranza e apertura: stiamo dimostrando di esserne degni, con una voce di Popolo che sa andare oltre le differenze di parte e di idee, per unirsi intorno all’obiettivo comune dell’indipendenza del Veneto.”.

Ufficio stampa - Plebiscito.eu

Comenti================================================================================================================================


L'ingegnere del falso consenso
19 Marzo 2014 at 1:10 am #
UN MILIONE DI FIRME …E PORTA A PORTA NON NE PARLA NESSUNO ? COME MAI ?

Un plebiscito privato, organizzato da una azienda che non ha vinto nessun bando di gara regolare e pubblico, per mettere in piedi uno cosa del genere. E’ una pagliacciata !!! Senza il consenso dell’Italia, a meno di una dissoluzione, guerra o altro….ve la scordate l’indipendenza del veneto. E basta con la solita manfrina del principio sull’autodeterminazione superiore….è tutto falso. I primi a non volere nuovi stati in zone di loro controllo e pertinenza sono proprio ONU, NATO ed EU.

Inoltre, la cosa veramente ridicola è la richiesta di un documento italiano per votare, quando loro da semplici e privati cittadini non possono assolutamente certificare la veridicità dei documenti, non essendo pubblici ufficiali e non avendo l’anagrafe dei veneti (italioti) che votano come residenti e non veneti. Domanda ….ma chi sono i veneti ? Secondo quanto affermato da queste menti, si diventa indipendenti votando con un documento di uno stato ( altro) italiano ? Ma ci rendiamo conto delle corbellerie che affermano !!!

Prendiamo ad esempio la Catalogna, ecco cosa dice sulla cittadinanza dei Catalani: ” Ai sensi dell’art. 7 dello Statuto regionale catalano /1. Godono della condizione politica di catalani o di cittadini della Catalogna i cittadini spagnoli che sono amministrativamente residenti in Catalogna. I loro diritti politici vengono esercitati ai sensi di quanto disposto dal presente Statuto e dalle leggi. / 2. In qualità di catalani, godono dei diritti politici definiti dal presente Statuto gli Spagnoli residenti all’estero che hanno avuto in Catalogna l’ultima residenza amministrativa, nonché i loro discendenti che mantengono detta cittadinanza, qualora così lo richiedano, nella forma determinata a norma di legge.”

Mi sembra che nemmeno i catalani in fatto di cittadinanza abbiano le idee chiare, ma almeno loro una forma di cittadinanza politica (non giuridica) la riconoscono, anche se sul piano sostanziale non c’è differenza tra spagnoli e catalani. I catalani sono spagnoli e basta !!!

Con quale delega ONU, italiana o altro questi organizzatori senza nessun potere giuridico, politico, legale ecc…. si arrogano il diritto di rappresentare istanze di sovranità o altro, non avendo vinto nessuna regolare elezione (le uniche in caso di vittoria, di fornire una forma di rappresentanza legale) ? Signori, stiamo parlando di falso consenso, per giunta virtuale farcito di aria fritta, che causerà solo tanto meteorismo.

Ma avete capito chi sono le persone che stanno mettendo in piedi, tutto questo baraccone ? Informatici, persone della PNL, del marketing e dei call center, che sapranno fare tesoro dei dati raccolti….non temete !!! Persone non nuove a queste forme di collezionismo di dati; si osservino le campagne sull’autodichiarizione dell’indipendenza nel 2011, poi le 30.000 firme per l’Europa, e le risposte di Barroso ecc….ecc….

Stranamente proprio oggi la seguente notizia…..

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa- ... id=AB1Nye3


Veneto Libero
19 Marzo 2014 at 12:18 am #
Io posso solo dire che conosco molte decine di persone che hanno votato e che il Tam Tam è continuo: email, sms, whatsup, volantinaggio dei vicini, lettere a casa, Facebook.
Amici mi raccontano storie quasi incredibili di gruppi di persone al bar in palestra od in fabbrica che dopo avere appreso da una fonte qualsiasi del plebiscito si mettono a votare con smartphone o tablet. In effetti siamo tutto stupiti e quasi spaventati da una simile reazione di popolo.
Sinceramente per quanto vedo io un milione di votanti ci sta tutto.

leandro
18 Marzo 2014 at 11:38 pm #
ORMAI non ci ferma più nessuno. Andremo bene?, andremo male? poco mi importa. Pan e sio£a ma par conto nostro ( pane e cipolla ma par conto nostro).

orazio bortoluzzi
18 Marzo 2014 at 10:42 pm #
ho aperto il seggio all’osteria del paese alle 17.00 alle 22.00 cinquanta veneti avevano gia’ votato

tutti giovani
w il plebiscito
w la liberta’ in veneto

Mister Libertarian
18 Marzo 2014 at 10:40 pm #
Veneti, siete grandi!

stefano
18 Marzo 2014 at 9:50 pm #
Ahahahahahah… Un milione di votanti contro le centomila firme della Lega.
Salvini rimani in Lombardia e lascia il Veneto ai Veneti che sanno come fare.
E portati di la del confine pure Tosi!

PierV
18 Marzo 2014 at 9:48 pm #
Finalmente il popolo Veneto si fa sentire alla faccia dell’oscuramento dei media italiani!
E’ una grande e splendida dimostrazione di democrazia e voglia di libertà dei veneti per rompere le catene italiote che ha fatto riaccendere nell’animo dei Veneti l’amore per la vera patria e non quella inculcata artificiosamente dall’italia dall’annessione truffa del 1866.
Viva il Veneto libero!

xyzxyz44
18 Marzo 2014 at 8:49 pm #
Condivisibile iniziativa provocatoria, ma si sarebbe dovuto formulare meglio il quesito.
Che significa repubblica ‘federale’ veneta?
Per essere federale deve essere federata con altri stati? quali?

Carlo De Paoli
18 Marzo 2014 at 8:18 pm #
Pochi scherzi,
se si arriverà ai 700.000 voti, che consentiranno di ricevere il riconoscimento di alcuni Stati esteri, come ci è stato assicurato il 13 c.m., l’Italia, per i veneti, non esisterà più politicamente e si dovranno pagare le tasse alla Nuova Entità Statale.
Viceversa si annullerebbe l’enorme lavoro di migliaia di “volontari”, si mortificherebbe il voto e le speranze di milioni di persone: persone che non crederebbero più e si affosserebbe per sempre la speranza di un minimo di giustizia per il nostro popolo.
Non rendetevi complici di una seconda venuta di Napoleone.
Sopravalutereste troppo la feccia che ci governa!

pierino
18 Marzo 2014 at 11:00 pm #
in base a cosa?
quelli di plebiscito han le liste elettorali di tutti i veneti, sai quanto ci metton creare 2 milioni di si su un database ?

orazio bortoluzzi
18 Marzo 2014 at 11:25 pm #
informati su cosa sia una piattaforma digitale certificata
buona fortuna a te e a tutti gli italiani ex cnnazionali
dei veneti

pierino
19 Marzo 2014 at 1:57 am #
gli auguri servon molto piu a te che non hai idea di quel che scrivi

marco svel
18 Marzo 2014 at 7:50 pm #
L’AVANZATA CONTINUA

Paolo
18 Marzo 2014 at 7:20 pm #
Bellissimo risultato di cui sono molto felice.
Non riesco però come sia possibile che abbia votato 1 milione di persone senza che i media ne abbiano parlato e senza che la maggior parte della gente lo sapesse. Spero sia realmente cosi!
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