da Berto » lun mag 27, 2019 10:29 am
La semplice verità vera, nuda e cruda, è che i veneti prima dell'annessione all'Italia del 1866 non avevano proprio alcun motivo per avversare, odiare e non voler essere annessi all'Italia del Regno d'Italia savoiardo, anzi avevano tutte le ragioni per sperare di poter avere/ottenere condizioni migliori con l'annessione allo stato italiano che si andava formando.
L'errore degli "intelletuali e storici" di area venetista è stato quello di attribuire i motivi di avversione e di odio che potrebbero avere i veneti di oggi, dopo 150 di malegrazie italiane, ai veneti di ieri preunitari.
Su questo errore è stata costruita la falsa tesi del Plebiscito Truffa condita di complottismo, vittimismo e mitismo venezianista.
Se vi è stato un errore fatto dai veneti pre unitari è stato quello di riporre troppe speranze e sogni nel mito risorgimentale che si è dimostrato una triste e tragica illusione.
Le rivendicazioni dei veneti si debbono basare sulle motivazioni generate dall'unità statuale italiana con le sue conseguenze maligne senza dover inventarsi inesistenti Plebisciti Truffa.
Motivazioni più che evidenti a tutti e sufficenti a costruire una tela di critiche e di rivendicazioni, all'interno di un progetto politico che potrebbe aggregare la maggioranza dei veneti poiché non vi troverebbero alcuna incongruenza, forzatura e falsità e si toglierebbero le armi argomentative a chi non ha alcun rispetto per noi veneti e vorrebbe continuare a negarci, calpestarci e depredarci.
La verità è sempre l'arma migliore per affrontare il presente e progettare il futuro, verità da riconoscere anche realtivamente al passato della Serenissima e alla sua caduta, senza inventarsi falsi miti venezianisti confusi con il recupero della storia veneta che però dovrebbe riguardare criticamente quella di tutti i veneti e non solo quella veneziana.
Mazarol Veneto
Gino Quarelo finchè continuerai a dare dei falsi agli altri senza vedere quello che di falso propini tù e senza documentazione "storica" e non italocentrica sei tù che non vai da nessuna parte,per il fattore storico il problema parte anche molto prima,dal "trattato di Campoformio" ma è inutile discutere con chi nega l'evidenza,dillo chiaro che sei disposto ad accettare tutte le baggianate storiche pur di restare italiano anche se vivi nella regione italiana definita veneto! È un'idea e come tale la rispetto quello che non sopporto è che si dia degli imbecilli a persone che" solo per amore della storia del proprio popolo e della verità" senza chiedere un centesimo a sbarbatelli sapientoni come tè fanno ricerche approfondite e le studiano non leggendo solo ma studiando la storia,il mio dispiacere più grande è che la gioventù non voglia capire ed ascoltare non perchè la mia generazione non habbia sbagliato anzi,proprio per questo,state ripetendo gli errori del passato proprio perchè non lo avete capito,la mia generazione l'ha capito forse troppo tardi non seguite voi i falsi miti sarebbe deleterio per i miei nipoti!WSM!!!
Gino Quarelo
La storia è la storia e non ce la si inventa, solo le favole e le menzogne si possono inventare.
Io non invento nulla e non sostengo alcuna tesi precostituita o mito o favola o menzogna a me bastano e avanzano i fatti della storia vera.
I veneti in stragrande maggioranza si sentono e si vogliono italiani e non serenissimi e la loro volontà va rispettata.
Poi la minoranza che vorrebbe l'indipendenza può cercare di convicere democraticamente la maggioranza a volerla; io di sicuro sono indipendentista ma altrettanto di sicuro non sono marciano, serenissimo e venezianista, ma veneto e basta e non sono alla ricerca del paradiso perduto.
Mazarol Veneto
Gino Quarelo mi spiace per tè,ma io credo che quello che ho deciso di fare della mia vecchiaia sia una buona cosa,la farò con lo stesso impegno che ho messo nella vita lavorativa,ma non azzardarti a darmi del falsario o del nostalgico non lo sono assolutamente,negli anni che ho dedicato allo studio della storia veneta e che continuo a studiare ho capito che il popolo Veneto è sempre stato anomalo,a mè piace definirlo liquido,si adatta al recipiente ma non perde mai o quasi la sua natura,mi altero quando vedo qualche rappresentante del mio popolo diventare rigido perchè lo sò,quando perde la sua peculiarità si autodistrugge!
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.