Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Re: Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Messaggioda Berto » ven mar 03, 2017 8:34 pm

INDIPENDENTISTI ALLA SBARRA! PER IL PM L’INDIPENDENZA È SOLO EVERSIONE
di LEONARDO FACCO
03/03/2017


http://www.miglioverde.eu/indipendentis ... -eversione

Una requisitoria durissima, come ho già avuto modo di affermare stamane in diretta video (clicca qui), quella del procuratore aggiunto Carlo Nocerino, durante l’udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Brescia. È stato chiesto il rinvio a giudizio per 34 indipendentisti lombardo-veneti, finiti sotto inchiesta per la costruzione di un tanko per “occupare piazza San Marco a Venezia.

Che il processo sarebbe rimasto a Brescia lo si è capito di prima mattina, allorquando sono state rigettate tutte le eccezioni di incompetenza. Secondo la procura, la riunione costitutiva della cosiddetta “Alleanza” è avvenuta in territorio bresciano, durante una cena in un ristorante a Erbusco.
Da subito, inoltre, il Pubblico Ministero ha chiarito che quanto accaduto qualche anno fa (sono 4 le date importanti sottolineate dall’accusa, tra il mese di Maggio 2012 e Giugno 2013 che costituiscono i cardini de Alleanza) non si è trattato di una carnevalata, come ha cercato di derubricare una sentenza del precedente giudice del riesame; anzi per Nocerino siamo di fronte ad una cosa molto seria, soprattutto in un momento storico in cui lo Stato deve anche confrontarsi con fenomeni come il terrorismo islamico.
A tal punto seria che ciò che è emerso dalle parole del pm è che l’indipendentismo è a prescindere un reato eversivo se smette di essere un argomento di puro dibattito intellettuale.
“Come hanno confermato alcuni imputati nella scorsa udienza con le loro dichiarazioni – ha spiegato il pm – resta il valore eversivo dell’Alleanza”. Per Nocerino “sono anche condivisibili le analisi di criticità sociale degli imputati, a cominciare dalla pressione fiscale eccessiva, ma solo il regionalismo e il federalismo sono argomenti accettabili della dialettica politica”. E poi l’affermazione tranchant: “L’indipendenza ha una finalità eversiva. L’indipendenza può essere auspicata solo come idea e come principio.
Se si partecipa a qualche riunione dove si discute di indipendenza e basta allora non si passa il confine”. Ecco perchè il pm. per 13 persone, ha avanzato le richieste di assoluzione.

La gravità dei fatti che hanno come protagonista l’Alleanza, per Nocerino (che non è lo stesso pm che ha condotto le indagini e la massiva inchiesta dei Ros) è tale da superare di sicuro il filtro della udienza preliminare.
E sul tanko, che ha detto? Per il pm, “il tanko chiaramente non poteva competere contro i mezzi dello Stato. Ma la storia si fa anche con episodi simbolici” e il tanko è certamente un simbolo sin dai tempi dei Serenissimi nel 1997.

Ricapitolando:
il Pubblico ministero ha richiesto il rinvio a giudizio di 34 persone e l’assoluzione per 13. Uno degli imputati, invece, ha richiesto il rito abbreviato, si tratta di Michele Cattaneo. In attesa della decisione del Gup (non è escluso che tra i rinviati a giudizio qualcuno potrebbe uscire dall’inchiesta), tra coloro che dovrebbero finire alla sbarra ci sono: Roberto Abeni, Elisabetta Adami, Patrizia Badii (in quanto co-ideatrice dell’insurrezione), Roberto Bernardelli (in qualità di finanziatore dell’Alleanza), Gianluca Marchi (in quanto avrebbe dato disponibilità a raccogliere fondi per finanziare l’Alleanza e anche direttore di un giornale chiamato Indipendenza), Flavio Contin (co-fondatore dell’Alleanza) e Luigi Faccia (ideologo e co-fondatore del progetto), Lucio Chiavegato (la cui posizione va approfondita in dibattimento, come quello di Giorgia Fante, che era dedita alla creazione delle divise militari), Stefano Ferrari, Tiziano Lanza (uno dei leader e finanziatore), Riccardo Lovato (proclamato comandante della milizia di piazza San Marco), Gabriele Perruca, Stefano Ferrari, Franco Rocchetta (per costante collegamento con Faccia e Contin), Maria Marini, Federico Lanzallotta, Valeria Conti (anche se ha avuto ruolo marginale), Federico Lanzallotta, Corrado Manessi, Maria Meneghelli, Morello Stefano (uno dei soggetti che ha provveduto a blindatura tanko), Orini Giancarlo (uno dei cofondatori e presidente dell’Alleanza), Pirotta Andrea, Erica Pizzo, Jonny Puttini, Piergiovanni Santinello, Corrado Turco (in concorso per la costruzione del tanko), Luca Vangelista, Renato Zotti (in quanto reclutatore), Maria Luisa Violati (in quanto personaggio di rilievo è membro del governo veneto), Pierfranco Zanardo.

Tra coloro che sono stati prosciolti Sergio Bertotto, Rosa Cassata, Antonio Iannacone, Pierfranco Zanardo, Pietro Pastò e Salvatore Meloni. Quest’ultimo – noto indipendentista sardo per l’indipendenza di Malu Entu – però ha rinunciato al proscioglimento ed ha fatto richiesta di essere processato.
In aula, a difendere gli indipendentisti veneti gli avvocati Luca Azzano Cantarutti (già responsabile di Indipendenza Noi Veneto), Lorenzo Fogliata e Luca Pavanetto. La difesa ha espresso considerazioni politiche, ricordando come non sia reato spendersi e argomentare contro l’unità dello Stato (vedansi i casi di Catalogna e Scozia), a patto che non si arrivi ad atteggiamenti violenti, che nel caso degli indagati non sussisterebbero in alcun modo.
Costituiti in aula, come parte civile, il ministero dell’Interno e la Presidenza del Consiglio dei ministri, mentre la Regione Veneto ha scelto di non costituirsi contro gli indagati.
Fuori dal Palazzo di Giustizia di Brescia, una sessantina di indipendentisti hanno portato la loro solidarietà agli indagati.
La prossima udienza dovrebbe essere il 17 marzo.


Alberto Pento
Sto PM el me fa xganasar, lè dal tuto fora de ogni gràsia de dirito e de ogni sensatesa połedega col dixe łe so stronsàde sora l'endependensa.
Ma a me fa xganasar anca sto s.ciapo de "pori veneti" ke łi gheva e łi ga enamente ła vecia Serenisima de Venesia e łi so domegni de tera (co Bèrghem e Brèsa) e ke no ła gh'è pì da 220 ani; tuti via co łi çarvełi
drio al mito de Venesia come se vendo sto mito ente ła crapa e San Marco entel cor a se posa resusitar on stado morto da 220 ani coando ke a manca el popoło.
Lè ła vołontà del Popoło ke ła conta e no łe travegołe e łe nostalxie de coatro gati; lè el popoło kel se ga da convinsar e da movar, parké se non se move miłioni de veneti sti s.ciapi de endependentisti venesianisti no łi conbina purpio gnente, łi perde lomè tenpo drio a sogni ensensà e i veneti łi resta senpre sotani, maltratà e sfrutà.
Se po' a se pensa a sti coatro gati ke łi se cata ente na ostaria co l'edea enfantil de rabaltar el so toketin de mondo e no łi xe gnanca boni de far łe poke robe ke łi gheva enamente, co na çerta reservatesa e de scondon e łi fa su on caxin ca mexo mondo el sa xa tuto vanti ke gnanca łi scuminsie, mi a credo ke i veneti łi gapie poco da sperar da sti toxati ke łi staria mejo a xugar partie de briscoła, de tresete e de scopon, altro ke far semade spiritike par ła renaseda de ła Serenisima.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Messaggioda Berto » sab mar 18, 2017 11:00 am

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Re: Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Messaggioda Berto » mar mar 21, 2017 12:06 pm

PROCESSO TANKO-2, ALLA SECONDA UDIENZA VINCONO GLI INDIPENDENTISTI - MiglioVerde
https://www.miglioverde.eu/processo-tan ... endentisti

Ieri, a Brescia, ha vinto l’indipendentismo! Soprattutto quello veneto – sicuramente il meglio organizzato e consistente nella penisola italica – ma anche quello sardo, siciliano, lombardo… Oltre 500 persone han fatto sentire la loro voce, al grido di W San Marco, ed han fatto garrire al vento le bandiere della Serenissima.

Una folla di almeno mezzo migliaio di indipendentisti dunque, giunti soprattutto dal Veneto, si è materializzata sin dalle 9 del mattino. Pacifici, ordinati, ma determinati, i sostenitori del “diritto di secedere” hanno fatto sentire forte la loro voce, al grido di “Par tera, par mar, San Marco” e “Veneto libero”. Un gran bel colpo d’occhio, un gruppo eterogeneo con adulti e bambini, vestiti tutti col gonfalone della Serenissima e, alcuni con una maglietta con sopra scritto “Mi son indipendentista. Arèsteme”!

Nell’udienza che si è tenuta dentro il tribunale di Brescia, dove sono imputati i membri dell’«Alleanza», è stato il momento delle arringhe degli avvocati, in risposta alla requisitoria del Pm Carlo Nocerino dello scorso 4 marzo e delle dichiarazioni spontanee di alcuni imputati, tra i quali Patrizia Badii e Tiziano Lanza. Ma mentre i difensori dei “presunti eversori” svolgevano il loro lavoro in aula, il vero spettacolo si teneva appena fuori dal “Palazzaccio”.

E la pressione esercitata da chi stava fuori, ha sicuramente fatto pesare ancor di più le parole degli avvocati di chi stava alla sbarra dentro. Infatti, l’udienza – nella quale ci si aspettava sia la replica del Pm che una eventuale decisione del giudice (Alessandra Sabatucci) – è stata rinviata al 15 maggio prossimo su invito del giudice stesso, che ha invitato il pubblico ministero a riconsiderare le accuse mosse due settimane fa, in cui secondo Nocerino “auspicare l’indipendenza, piuttosto che il federalismo regionale, piuttosto che l’autonomismo è già finalità di eversione dell’ordinamento costituito. Non è certamente dialettica politica. Il federalismo è dialettica politica. Il regionalismo è dialettica politica. Non è certamente condividere l’indipendenza di un territorio del nostro paese”.
Presente all’udienza anche Doddore Meloni, storico esponente dell”indipendentismo sardo. Tutti i difensori han richiesto il proscioglimento degli imputati. Quando – verso mezzogiorno – è giunta la notizia di una prossima udienza, ha iniziato a correre voce su come organizzarsi fra due mesi e la convinzione che se stavolta c’erano 500 manifestanti fuori dal tribunale, “a maggio ce ne saranno almeno il doppio”.

Mi si conceda solo un commento polemico infine: vergognoso il titolo del Corriere del Veneto, che ha scritto che a Brescia c’erano “500 leghisti fuori dal tribunale con le bandiere della Liga Veneta”. L’algoritmo “anti-fake” di Facebook non interviene???
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Re: Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Messaggioda Berto » mar mar 21, 2017 12:06 pm

TANKO-2, DICHIARAZIONI SPONTANEE AL PROCESSO DI CONTIN, LANZA E BADII - MiglioVerde
https://www.miglioverde.eu/tanko-2-dich ... za-e-badii

Durante l’udienza del processo tenutosi a Brescia lo scorso 17 marzo, oltre alle arringhe degli avvocati, c’è stata anche la possibilità di rilasciare delle dichiarazioni spontanee di fronte al giudice. Flavio Contin, Patrizia Badii e Tiziano Lanza hanno approfittato della possibilità di farlo ed hanno preso la parola in aula, leggendo i loro testi.

FLAVIO CONTIN: Signori di questo Tribunale, Io Flavio Contin, imputato in questo procedimento, mi sia consentito di esprimere il mio pensiero da Veneto Patriota (scevro da incrostazioni ideologiche di partito, peraltro create al solo scopo di dividere i popoli d’Italia), a meno che l’autodefinirsi tale non significhi, per questo Consesso, essere tacciato comesovversivo e anti-italiano. Questa mia dichiarazione spontanea vuole essere innanzitutto un atto di amicizia e lealtà nei confronti dei miei coimputati, non solo Veneti, ma soprattutto i rappresentanti dei popoli amici facenti parte dell’ALLEANZA DEI POPOLI DALLE ALPI AL MEDITERRANEO, i quali sono oggi chiamati a questo specifico procedimento. Oltre a ciò, la mia dichiarazione vuole essere…
DichiarazioneCompleta-Flavio-Contin: vedase pì vanti

TIZIANO LANZA: Signor Giudice, vorrei esternare il mio pensiero su ciò che è stato detto nella precedente udienza de 3 marzo, seduta alla quale io ero assente, ma di cui ho potuto conoscerne sinteticamente i contenuti grazie agli appunti di altri amici coimputati in questo processo. E in tutta sincerità, signor Giudice, sono rimasto costernato, non dalle accuse –che mi aspettavo come ovvie– ma da certe specifiche parole del Pubblico Ministero Nocerino. Ho trovato infatti espressioni quali “Associazione criminosa”, “progetto sovversivo”, “finalità di eversione”, “insurrezione armata”, “odio per gli italiani”; e chi più ne ha più ne metta. Addirittura paragonando noi qui presenti ai “terroristi islamici”, ai “brigatisti rossi” e agli “anarchici di estrema destra” che seminavano –e seminano– i morti per le strade…
Dichiarazione-Completa-Tiziano-Lanza: vedase pì vanti

PATRIZIA BADII: Dopo quanto sentito nella scorsa udienza del 3 marzo, mi sento in dovere di fare chiarezza dopo la requisitoria del Pubblico Ministero…
Dichiarazione-Patrizia-Badii-1 e Dichiarazione-Patrizia-Badii-2: : vedase pì vanti


Dikiarasion de Flavio Contin
Signori di questo Tribunale,
Veneto 03 marzo 2017

Io Flavio Contin, imputato in questo procedimento, mi sia consentito di esprimere il mio pensiero da Veneto Patriota (scevro da incrostazioni ideologiche di partito, peraltro create al solo scopo di dividere i popoli d’Italia), a meno che l’autodefinirsi tale non significhi, per questo Consesso, essere tacciato come sovversivo e anti-italiano.

Questa mia dichiarazione spontanea vuole essere innanzitutto un atto di amicizia e lealtà nei confronti dei miei coimputati, non solo Veneti, ma soprattutto i rappresentanti dei popoli amici facenti parte dell’ALLEANZA DEI POPOLI DALLE ALPI AL MEDITERRANEO, i quali sono oggi chiamati a questo specifico procedimento.
Oltre a ciò, la mia dichiarazione vuole essere un appello alla reciproca comprensione fra le parti qui oggi contrapposte, e non certo un mio ravvedimento per ciò di cui mi si accusa, anche e soprattutto perché il tema che qui si vorrebbe classificare come “reato”, è invece ampiamente contemplato dal Diritto Internazionale, sancito dai trattati solennemente sottoscritti anche dallo Stato “italiano”.

“L’Alleanza dei Popoli dalle Alpi al Mediterraneo”, emanazione dell’originario VSG (Veneto Serenissimo Governo istituito nel 1987), si vorrebbe qui oggi perseguire in questo procedimento.
E ciò è quantomeno paradossale, in virtù del fatto che un tale iter giudiziario tende proprio a negare l’esistenza identitaria di questi popoli che compongono l’Alleanza, e di conseguenza nega la loro dignità stessa di Popoli-Nazione. Con il loro teorema, infatti, i rappresentanti di questo Stato, qui nel ruolo della Pubblica Accusa, tendono ad inficiare il nostro diritto di Popolo, al tempo stesso negando l’eredità classica e rinascimentale e, se volete, anche risorgimentale di questa attuale Italia malconcia: che solo l’unità confederale dei popoli, ispirati dai principi sanciti nell’Alleanza, potrebbe salvare.

Mi si consenta allota una mia stimolante provocazione: questo procedimento, o processo che dir si voglia, dovrebbe svolgersi a parti invertite, in quanto sono proprio questi popoli dell’Alleanza ad essere fortemente discriminati e danneggiati, ed in particolare il popolo Veneto! E non certo lo Stato italiano, che si erge ad unico ed inappellabile giudice supremo, calpestando tutte le leggi del Diritto Internazionale, e ancor più calpestando la nostra dignità di popolo e Nazione storica d’Europa, qual è stata ed è la Veneta Serenissima Repubblica di San Marco.

Chiudo con l’aforisma del compianto Serenissimo Bepin Segato:
“Le difficoltà sono tante, ma la fede dei Veneti è incrollabile perché la loro autorità culturale è massima e l’idea è Serenissima”.
VIVA SAN MARCO
Flavio Contin


Dichiarazione spontanea di Tiziano Lanza
Alla terza udienza per il processo del ”Tanko 2”
Brescia, 17 marzo 2017

Signor Giudice,

vorrei esternare il mio pensiero su ciò che è stato detto nella precedente udienza de 3 marzo, seduta alla quale io ero assente, ma di cui ho potuto conoscerne sinteticamente i contenuti grazie agli appunti di altri amici coimputati in questo processo.
E in tutta sincerità, signor Giudice, sono rimasto costernato, non dalle accuse –che mi aspettavo come ovvie– ma da certe specifiche parole del Pubblico Ministero Nocerino. Ho trovato infatti espressioni quali “Associazione criminosa”, “progetto sovversivo”, “finalità di eversione”, “insurrezione armata”, “odio per gli italiani”; e chi più ne ha più ne metta. Addirittura paragonando noi qui presenti ai “terroristi islamici”, ai “brigatisti rossi” e agli “anarchici di estrema destra” che seminavano –e seminano– i morti per le strade!

Il Pubblico Ministero, riesumando il sepolto codice Rocco, ci avverte che “auspicare l’indipendenza, piuttosto che il federalismo regionale o l’autonomia, È GIÀ finalità di eversione”, quindi reato ipso facto!
Queste certezze del PM tendono a catapultare, ma direi retrocedere, la Giustizia Italiana a epoche di trista memoria. E con ciò volutamente ignorando che, invece, lo Stato italiano ha sottoscritto tutti gli articoli del Diritto Internazionale in materia di libertà dei Popoli, ai quali noi oggi ci appelliamo.

Signor Pubblico Ministero: come si può combattere, e sconfiggere un’IDEA?
Noi desideriamo, sogniamo, agogniamo l’indipendenza della nostra vera Patria. Come si può incriminare un’idea di libertà? Come si può condannare, senza conoscerlo, un pensiero?

Signor Giudice, il PM ha proposto il proscioglimento per un imputato napoletano, riconosciuto leader del “Fronte per l’indipendenza della Napulitania”; e a me non può che far piacere, visto che offro indistintamente la mia solidarietà a tutti i movimenti indipendentisti pacifici dei territori controllati dallo Stato italiano. Ma rileggiamo il nome:
FRONTE PER L’INDIPENDENZA DELLA NAPULITANIA

Alla faccia! Cosa fa scattare in mente la parola “fronte”? Il primo collegamento che mi viene in mente, e credo anche voi, non è fronte della pace, ma semmai fronte della guerra. Fra l’altro, se non ricordo male, il leader napoletano non partecipò all’Alleanza dei Popoli ad Arbusco –un convegno di solidarietà fra popoli liberi, non un’associazione criminale– solo perché in quella data aveva altri impegni. E per lui, però, garantisce lo stesso PM; perché, per sua stessa ammissione, lui che è napoletano “di questo movimento non ha mai sentito parlare”.
La tentazione del dubbio pernicioso è irresistibile, signor Giudice: se invece di esser “per l’indipendenza della Napulitania”, il Fronte fosse, che so, per il Friuli o il Tirolo? Come avrebbe agito il PM dott. Nocerino?
Vede, signor Giudice, è davvero difficile seguire il costrutto del PM napoletano. Secondo lui, se io da veneto auspico all’indipendenza della mia Terra, intraprendo ipso facto una finalità eversiva; se lo auspica un napoletano, no.
Ma perché mai esisterebbe un Fronte per l’indipendenza della Napulitania? Forse perché, signor Giudice, per usare le parole di Gramsci, lo Stato italiano fu:

“(…) una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco L’Italia Meridionale e le isole, squartando, fucilando,
seppellendo vivi i contadini poveri, che scrittori salariati tentarono di infamare con il marchio di briganti”

È forse per questo che oggi esiste questo Fronte per la Liberazione della Napulitania? Se potessero esprimersi, i morti innocenti della Napultiania, sarebbero fieri delle parole del Pubblico Ministero che, una volta svestito del ruolo istituzionale, rimane pur sempre un figlio delle Terre napoletane?
Antonio Gramsci era un sovversivo? Sicuramente sì, per lo Stato dell’epoca. Tanto che fu perseguitato e incarcerato. Al di là della Giurisprudenza, signor Giudice, sono queste le riflessioni che ogni donna e uomo liberi dovrebbero potersi porre.

Ma il teorema molto partenopeo del PM, mi attribuisce propositi di violenza tramite insurrezione armata! Egli addirittura immagina gli esiti di uno scontro armato (ma con quali armi da parte nostra?) addirittura contro i poderosi carri armati dell’Esercito Italiano! Niente meno!
Ma vi pare che l’Esercito Italiano si metterebbe a sparare con i “poderosi carri armati” in Piazza San Marco? Un esercito famoso per non aver mai terminato una guerra dalla stessa parte di dove l’ha cominciata? Un esercito che non ha mai vinto una guerra contro eserciti veri –tutte guerre di aggressione verso legittimi stati sovrani? Recenti studi confermerebbero che perfino la vittoria del Piave sarebbe stato un falso costruito ad arte dalla propaganda nazionalista dell’epoca. Ma soprattutto, un esercito che, nella sua storia, si è sempre dimostrato forte con i deboli e debole con i forti? Come quando, negli anni Sessanta dell’Ottocento, andò a massacrare i partigiani campani, lasciando tra le sue file molti più morti di tutte le guerre del Risorgimento messe insieme?
Ma poi: l’esercito di uno Stato che, nei tempi moderni, va a parlamentare con gli Ultras delle squadre di calcio? Ve lo ricordate “Jenny ‘a carogna”.
*
Mi sorprende, infine, un’altra certezza del PM. Egli sostiene che “per fortuna, quelli che la pensano come loro (cioè noi) è una minima parte del popolo Veneto e del popolo Lombardo”.
E come fa a saperlo? Forse il PM ha commissionato un sondaggio, visto che è proibito perfino un referendum consultivo? Su quali basi il PM ha tutte queste certezze? Che ne sa veramente di ciò che pensano e desiderano i veneti e i lombardi, se lui non si era neppure accorto che perfino nella sua Napoli c’è chi auspica all’indipendenza dall’Italia? Un auspicio che, però, qui non è “finalità eversiva”. Per carità. Le finalità eversive sono solo in Veneto.
Eppure io lo ringrazio, il Pubblico Ministero. Perché nell’esporre questa sua ennesima certezza, concede a noi Veneti e ai Lombardi la dignità di essere Popoli. Bontà sua! Ma davvero grazie.

Signor Pubblico Ministero, torno a chiederle: come si può combattere, e sconfiggere un’IDEA?

Capisco benissimo il suo ruolo di accusatore, qui oggi. Ma non mi addebiti sentimenti che sono alieni alla mia persona, alla mia anima: io NON odio gli italiani. I Veneti nella loro gloriosa Storia, furono sempre AMICI DEI POPOLI.
Ho già avuto modo di dire che il carcere non mi ha umiliato, ma anzi mi ha reso forte. Ciò che mi umilia e mi ferisce, invece, signor Pubblico Ministero, sono certe insinuazioni che lei mi attribuisce: io, gli italiani (o meglio: i popoli della Penisola Italica) non li ho mai considerati NEMICI. Mia nemica è, questa sì, la negazione della libertà di un popolo. Di ciascun popolo.

Signor Pubblico Ministero, signor Giudice: come si può combattere e sconfiggere un’idea, un desiderio, un antico sogno di libertà? E’ a questa domanda che dovrete rispondere: forse non a questa istruttoria, non in questo processo; ma prima o poi lo dovrete alle vostre coscienze.

Tiziano Lanza



Dichiarazione di Patrizia Badii

https://www.miglioverde.eu/wp-content/u ... adii-1.pdf
https://www.miglioverde.eu/wp-content/u ... adii-2.pdf
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Re: Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Messaggioda Berto » mer mag 17, 2017 10:17 pm

ESSERE SECESSIONISTI NON È REATO, LO HA SENTENZIATO IL TAR DEL LAZIO
di FRANCO POSSENTI

https://www.miglioverde.eu/essere-seces ... di-brescia

Questa sentenza non potrà non avere ripercussioni sul processo che si sta svolgendo Brescia contro gli indipendentisti del “Tanko 2”. Il Tar del Lazio, infatti, ha accolto il ricorso presentato dai separatisti sudtirolesi dell’Heimatbund, ai quali l’anno scorso la città di Roma aveva negato l’affissione di manifesti recanti lo slogan “Il Sudtirolo non è Italia”. Roma Capitale è stata condannata alla rifusione delle spese di giudizio. Lo scorso dicembre il Tar aveva già revocato il divieto di affissione.
“Non si vede per quale ragione la libertà di manifestazione del pensiero e il pluralismo ideologico non possano trovare la loro legittima espressione anche attraverso le affissioni pubbliche”, si legge nella sentenza, diffusa dall’Heimatbund.
“Questa – commenta l’associazione – è una pietra miliare per la libertà di stampa e per la libertà di opinione anche per il processo in corso a Brescia contro gli indipendentisti veneti dove un magistrato ha chiesto di mettere fuorilegge i movimenti indipendentisti. Tutto il merito di questo ricorso va a Roland Lang, presidente della Südtiroler Heimatbund”.
Chissà che dirà il pm “bresciano” Nocerino, secondo il quale “auspicare l’indipendenza, piuttosto che il federalismo regionale, piuttosto che l’autonomismo è già finalità di eversione dell’ordinamento costituito. Non è certamente dialettica politica. Il federalismo è dialettica politica. Il regionalismo è dialettica politica. Non è certamente condividere l’indipendenza di un territorio del nostro paese”.
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Re: Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Messaggioda Berto » lun giu 26, 2017 5:27 pm

TANKO 2, TUTTI A PROCESSO PER “ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA”. MARCHI: ME L’ASPETTAVO!
di FIORENZO PIEROBON

https://www.miglioverde.eu/tanko-2-tutt ... laspettavo

“Dopo una inchiesta che ha pedinato e intercettato per mesi decine di persone era improbabile che in Italia ci mandassero tutti a casa come se niente fosse”. Sono queste le parole di Gianluca Marchi, direttore del Miglioverde e tra i rinviati a giudizio per l’inchiesta relativa al cosiddetto “Tanko 2”. E come affermato da Marchi, tutti i 48 secessionisti lombardi e veneti sono stati rinviati a giudizio dal gup di Brescia Alessandra Sabatucci per aver organizzato l’occupazione di Piazza San Marco a Venezia a bordo di un Tanko. Il pm Carlo Nocerino aveva chiesto 34 rinvii a giudizio e 13 proscioglimenti. Il processo inizierà il 31 ottobre davanti alla Corte d’Assise di Brescia. L’accusa, per tutti, è di associazione sovversiva. Caduta invece quella più grave di associazione con finalità di terrorismo. “Questa decisione è una vergogna. Viene voglia di scappare in Uzbekistan”, ha detto Lucio Chiavegato, oggi esponente di “Siamo Veneto”, che è tra i 48 che finiranno alla sbarra, tra i quali c’è anche…


Chiavegato da Indipendenza Veneta è passato a Siamo Veneto con Guadagnin
http://www.antonioguadagnini.eu/siamo-veneto-regione

http://www.luciochiavegato.org
Ringrazio tutti gli oltre 53.000 Veneti che hanno scelto di dare fiducia ad Alessio Morosin e a INDIPENDENZA VENETA e un grande abbraccio ai 1.884 Veronesi e 834 Vicentini che mi hanno dato la preferenza nominale.
E’ per me un grande onore aver ricevuto tale riconoscimento. 2.718 preferenze per il sottoscritto candidato di una partito che correva da solo con un solo punto valgono 10 volte quelle di altri che correvano con gli slogan ed il supporto delle corrazzate dei partiti italiani.
Grazie di cuore
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Re: Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Messaggioda Berto » sab giu 16, 2018 8:17 pm

Cambia il vento. Il Governo lascia l'accusa sola
16 giugno 2018

https://www.rovigoindiretta.it/2018/06/ ... hareaholic

ROVIGO – Effetto Salvini? Chissà. Di certo, contrariamente a quanto accaduto in un primo tempo a Brescia, dove il processo era cominciato, salvo poi riconoscere la competenza territoriale del Tribunale di Rovigo, la presidenza del consiglio dei ministri non ha ritenuto di costituirsi parte civile contro i 46 cosiddetti “venetisti”. Ossia coloro che sarebbero a vario titolo componenti dell’associazione per l’accusa eversiva nota come la “Alleanza”, che avrebbe perseguito l’indipendenza di Lombardia e Veneto Orientale, disposta anche ad adottare metodi violenti (http://www.rovigoindiretta.it/2018/05/p ... al-giudice ).

Accade, quindi, che il potere giudiziario lavori per decidere sul rinvio a giudizio di persone accusate di un tentativo di eversione dello stato democratico, mentre il potere esecutivo, diretta incarnazione dello stato democratico, dimostra con le proprie azioni, di non ritenersi danneggiato dagli atti al centro del procedimento penale. Quantomeno singolare.

Sabato 16 giugno c’è stata la prima udienza preliminare a carico dei 46, originariamente 49, poi ridottisi di numero per varie vicissitudini. Una prima udienza alla quale hanno partecipato vari simpatizzanti della causa indipendentista. Cori, bandiere, partecipazione ma nulla fuori posto (http://www.rovigoindiretta.it/2018/05/p ... al-giudice ). Del resto, era stato predisposto un imponente dispositivo di sicurezza.

Va subito detto che non si è arrivati a un verdetto. Per questo è in programma una seconda udienza, il 14 luglio. Non sono comunque mancati i passaggi importanti. Primo tra tutti, la riunione dei due tronconi nei quali si era divisa l’inchiesta, coordinata originariamente dalla Procura di Brescia e gestita dai carabinieri del Ros del capoluogo lombardo. Uno riguardante la creazione della presunta associazione eversiva vera e propria, l’altro invece la fabbricazione del cosiddetto “tanko”.

Ossia una ruspa trasformata, tramite lavori di saldatura eseguiti da militanti in un capannone di Casale di Scodosia, Padova, in un blindato attrezzato con un rudimentale cannoncino. Un’arma da guerra o no? Secondo la Procura, sì, nonostante un incidente probatorio che, nei mesi scorsi, aveva evidenziato più di un dubbio sulla possibilità di considerare sotto questa veste il blindato fai da te. Nella mattinata di sabato 16 giugno, il sostituto procuratore Sabrina Duò ha chiesto una nuova perizia, richiesta rigettata dal giudice per le udienze preliminari.

La discussione delle contestazioni relative all’associazione eversiva è invece stata affidata al Procuratore Carmelo Ruberto. Complessivamente, sono stati richiesti 15 proscioglimenti e 31 rinvii a giudizio. Le difese hanno cominciato le proprie arringhe e proseguiranno poi il 14 luglio. Importante precisare come, nonostante quanto annunciato dai venetisti all’esterno del Tribunale, che invocavano un processo alla Corte internazionale dell’Aja, all’interno non sia mai stata messa in dubbio la competenza del Tribunale di Rovigo.

“Anche oggi – dichiara l’avvocato difensore Luca Azzano Cantarutti, che è anche esponente di Indipendenza Noi Veneto – il pubblico ministero ha cercato di ampliare l’impianto accusatorio, chiedendo rinnovazione dell’incidente probatorio. Ci siamo opposti ed il giudice ha respinto la richiesta. È indubbio che l’associazione non fosse idonea a sovvertire l’ordine statuale servendosi di una ruspa blindata. Confido che il Giudice riconosca l’innocenza dei miei assistiti”.

“Si vogliono far passare – conclude – per pericolosi sovversivi persone che nulla hanno compiuto di violento. Questa vicenda che ci occupa da oltre quattro anni va riportata alle sue corrette dimensioni. Prima li hanno arrestati e li abbiamo fatti liberare. Poi abbiamo demolito l’accusa di terrorismo. Poi la perizia ci rivela che il tanko non è arma da guerra. Ho fiducia in una soluzione definitivamente favorevole per i miei assistiti”.



"Patrioti veneti" o terroristi? In 49 davanti al giudice
04 maggio 2018

http://www.rovigoindiretta.it/2018/05/p ... al-giudice

ROVIGO – Una associazione “denominata L’Alleanza, alla quale partecipano molte altre persone, con il proposito del compimento di atti di violenza quali l’occupazione militare di piazza San Marco in Venezia, diretti a costringere i legittimi poteri pubblici ad acconsentire alla indipendenza del Veneto e di altre regioni del Nord Italia, così determinando lo scioglimento dell’unità dello Stato, in violazione dell’articolo 5 della Costituzione e quindi per finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, procurandosi a questo fine la disponibilità di armi quali un carro armato ed esplosivi, da impiegare insieme ad altri strumenti di offesa in azioni illecite tendenti al raggiungimento delle finalità come sopra individuate”.

E’ questa l’ipotesi principale al centro della maxi inchiesta che, il 16 giugno prossimo, vivrà la propria udienza preliminare di fronte al giudice Alessandra Martinelli del Tribunale di Rovigo. Il caso, clamoroso, è quello della indagine deflagrata ad aprile del 2014, quando arrivarono anche 24 arresti, a seguito della indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia e che vide agire come polizia giudiziaria i carabinieri del Ros del capoluogo lombardo. Gli investigatori lavorarono sull’attività dei cosiddetti “venetisti”, ossia un gruppo di persone che avrebbe perseguito, disposte anche ad adottare metodi violenti, l’indipendenza del Veneto e della Lombardia orientale.

Della misura cautelare furono destinatari anche tre polesani, una famiglia: madre, figlia e compagno della madre. Misura, nel frattempo, decaduta. Ben presto l’inchiesta si divise in due tronconi: quello principale rimase a Brescia, incentrato sulla presunta attività eversiva, mentre uno secondario si spostò a Rovigo, riguardante la fabbricazione del cosiddetto Tanko. Secondo le tesi investigative, infatti, in un capannone di Casale Di Scodosia, Comune in provincia di Padova ma sotto la giurisdizione del Tribunale di Rovigo, sarebbe stata modificata, con blindature e apposizione di un cannoncino artigianale, una ruspa, trasformata in una specie di carro armato.

Lo scorso 31 ottobre, il colpo di scena: la Corte di Assise di Brescia accoglie l’eccezione formulata dai difensori degli imputati principali. Difensori tra i quali figura l’avvocato Luca Azzano Cantarutti, di Adria. Secondo questa eccezione, la sede naturale del processo è Rovigo. Così, il troncone principale dell’indagine regredisce alla fase delle indagini preliminari, con la Procura chiamata a chiedere di nuovo il processo. Passaggio fatto a fine novembre dal Procuratore Carmelo Ruberto e che ha portato alla fissazione dell’udienza preliminare per il prossimo 16 giugno, appunto di fronte al giudice Alessandra Martinelli.

Saranno quindi 49 in tutto le persone per le quali si dovrà decidere se andare a processo o meno. A 18 di queste viene contestata la fattispecie più grave del reato di cui all’articolo 270 del Codice penale, in tema di associazioni sovversive. Ossia il fatto di essere promotori, costitutori, organizzatori o finanziatori della associazione detta “Alleanza”. Gli altri 31, invece, sarebbero semplici “partecipanti”. Allo stato, invece, rimane su un binario autonomo il troncone dell’inchiesta riguardante la fabbricazione del presunto carro armato.

Da parte delle difese, fiducia di dimostrare come l’associazione non avesse alcuna intenzione violenta o eversiva, essendo sì intenzionata a perseguire l’indipendenza del Veneto e la valorizzazione della sua storia e delle sue tradizioni, ma in maniera assolutamente pacifica.



IL MAXI PROCESSO - “Questo tribunale non può giudicarli”
I 49 indipendentisti di fronte al giudice. Cori all'esterno
16 giugno 2018

http://www.rovigoindiretta.it/2018/06/q ... giudicarli

ROVIGO – Non proprio 150, quanti erano attesi alla vigilia (LEGGI ARTICOLO), ma comunque un bel numero. Tanti “venetisti” – ossia convinti sostenitori dell’indipendenza del Veneto – che sin dalla prima mattinata di sabato 16 giugno hanno voluto manifesta vicinanza e solidarietà alle 49 persone che il giudice del Tribunale di Rovigo dovrà decidere se processare o meno.

Sarebbero a vario titolo componenti dell’associazione per l’accusa eversiva nota come la “Alleanza”, che avrebbe perseguito l’indipendenza di Lombardia e Veneto Orientale, disposti anche ad adottare metodi violenti (LEGGI ARTICOLO). Una prima udienza preliminare che, comunque, non porterà alcun verdetto in giornata, dal momento che è già stata messa in calendario un secondo passaggio di fronte al medesimo giudice, sabato 30.

Il centro di Rovigo, nella zona vicina al Tribunale, è stato “blindato”, con strade chiuse, divieti di sosta e modifiche alla viabilità. Di seguito le disposizioni straordinarie in materia di viabilità adottate: divieto di sosta con rimozione coatta dalle 0 alle 20 di sabato 16 e sabato 30 giugno, con divieto di circolazione esteso anche ai velocipedi dalle 7 alle 20 in via Mazzini e via Verdi. Inversione del senso di marcia di via Mure San Giuseppe, sempre dalle 7 alle 20. Doppio senso di marcia, infine, sempre dalle 7 alle 20, in via Ricchieri e via Verdi.

Imponente il dispositivo di sicurezza delle forze dell’ordine, con questura, carabinieri, polizia locale e guardia di finanza. Le premesse, però, sono state all’insegna della massima correttezza. Slogan e passione, da parte dei “venetisti”, ma assoluta tranquillità.

Presenti, per l’occasione, i vertici del tribunale. Col presidente Angelo Risi, il procuratore Carmelo Ruberto e soprattutto il pubblico ministero Sabrina Duò. Chiare le intenzioni dei venetisti: sin dalle prime battute dell’udienza, hanno intenzione di spiegare come il Tribunale di Rovigo, né alcun altro tribunale italiano, sia deputato a giudicarli, dal momento che il loro caso dovrà essere giudicato dalla Corte internazionale dell’Aia.


https://www.facebook.com/aegnolo/videos ... 3341142872
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Re: Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Messaggioda Berto » sab giu 16, 2018 8:55 pm

Venezia, secessionisti volevano occupare piazza San Marco con un carro armato: 31 rinviati a giudizio
16 giugno 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... io/4431471

Volevano occupare piazza San Marco con un carro armato artigianale. Per questo motivo trentuno persone sono state rinviate a giudizio a Venezia: fanno tutti parte di un gruppo di secessionisti lombardo-veneti. Il tentato assalto di una delle piazze più famose d’Italia risale al 2014 e ha anche un precedente il 9 maggio 1997. Il tanko venne trovato in un capannone chiamato ‘Arsenale’, nel padovano, epicentro del gruppo separatista finito nell’inchiesta.

Nell’udienza preliminare il pm della procura di Rovigo ha anche chiesto il non luogo a procedere per altri quindici, mentre all’esterno del palazzo di giustizia un centinaio di simpatizzanti degli imputati, controllati a vista dalle forze dell’ordine, hanno manifestato con cori e striscioni. Lo scorso febbraio il Tribunale di Rovigo aveva condannato a due anni per associazione eversiva il bresciano Michele Cattaneo, ritenuto l’artefice del cannoncino del carro armato artigianale. I secessionisti raccontavano di avere anche una parte delle forze dell’ordine dalla loro parte, ma il loro progetto venne sventato.

Secondo l’indagine, il gruppo si ritrovava ad Erbusco, nel cuore della Franciacorta bresciana, a ricordare i fasti della Serenissima e a progettare insurrezioni armate contro la Repubblica italiana. È nella trattoria dell’azienda agricola Boschi che nella primavera del 2012 nasce il progetto secessionista con la curiosa associazione Brescia Patria per l’indipendenza del “popolo camuno”, definita dal gip Cesare Bonamartini “il volto pubblico del progetto insurrezionale secessionista” che si legherà poi ai colleghi indipendentisti veneti nel maggio 2012.


Cellula secessionista, c’è la prima condanna
Mario Pari
03 febbraio 2018

http://www.bresciaoggi.it/territori/hin ... -1.6274039

Nella vicenda giudiziaria dei «Secessionisti» è arrivata la prima e, per quanto riguarda il tribunale di Brescia, ultima condanna. Se ce ne saranno altre, sarà a Rovigo dove sono state trasferite tutte le posizioni di coloro che non avevano chiesto d’essere processati con il rito abbreviato. Tutti, cioè, tranne Michele Cattaneo, considerato dall’accusa il costruttore del cannoncino del «Tanko», il rudimentale blindato. Con esse, sempre nella ricostruzione accusatoria, i secessionisti avrebbero dovuto occupare Piazza San Marco a Venezia. Ieri si è concluso quindi l’abbreviato nei confronti di Michele Cattaneo condannato a due anni senza la condizionale per associazione sovversiva. In quanto al cannoncino del Tanko, il procedimento è stato trasferito per competenza territoriale a Rovigo. Il Tanko venne infatti costruito a Casale di Scodosia, nel Padovano, ma la competenza a giudicare è di Rovigo. Nel corso del processo contro Michele Cattaneo,il difensore, avvocato Luca Azzano Cantarutti, aveva sollevato l’eccezione di incompetenza territoriale, ma non è stata accolta. In modo diametralmente opposto era andata ai 47 imputati d’associazione sovversiva che hanno scelto d’essere processati in dibattimento. Nei mesi scorsi, in occasione della prima udienza, è stato stabilita l’incompetenza territoriale e tutto il procedimento è stato ora trasferito a Rovigo. L’INCHIESTA è della procura di Brescia e nelle fasi iniziali aveva portato anche all’esecuzione di diverse misure cautelari, poi revocate. Le udienze sono state sempre caratterizzate dalla presenza, all’esterno del palazzo di giustizia, di parecchi manifestanti arrivati soprattutto dal Veneto a portare solidarietà agli imputati. Ora la prima sentenza con la condanna a due anni dell’imputato che però si trova ora ad affrontare anche il procedimento in Veneto per la costruzione del Tanko. Gli indagati in questo caso devono rispondere di fabbricazione e detenzione di armi da guerra.
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Re: Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Messaggioda Berto » sab giu 16, 2018 9:13 pm

Duecento venetisti davanti al tribunale
Città blindata per la manifestazione di sabato mattina
http://www.polesine24.it/home/2018/06/1 ... Q.facebook


Maxi processo Rovigo - I 49 indipendentisti di fronte al giudice
https://www.youtube.com/watch?v=n6Z3WAa ... pp=desktop

La Patrizia Bladii di uno dei due CLNV dice un mucchio di sciocchezze:
non si capisce a che titolo si richiami alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia e nemmeno con quale forza possa coinvolgere questa Corte di Giustizia internazionale.


https://it.wikipedia.org/wiki/Corte_int ... _giustizia

Fondata nel 1945 le sue funzioni principali sono:

dirimere le dispute fra Stati membri delle Nazioni Unite che hanno accettato la sua giurisdizione. Essa esercita una funzione giurisdizionale riguardo all'applicazione e l'interpretazione del diritto internazionale. Nell'esercizio di tale funzione, la Corte opera in maniera arbitrale, e solo se gli Stati parti di una controversia internazionale abbiano riconosciuto la sua giurisdizione. La giurisdizione può essere riconosciuta preventivamente attraverso: l'approvazione dell'articolo 36.4 dello Statuto della Corte, attraverso una clausola compromissoria completa inserita in un accordo o attraverso un trattato compromissorio completo. La giurisdizione può altresì essere riconosciuta posteriormente e rispetto ad un caso concreto, anche da parte di Stati che non hanno aderito alla Corte. Come per qualsiasi giurisdizione "classica" del diritto internazionale, anche in questo caso, è necessario il consenso dello Stato.
offrire pareri consultivi su questioni legali avanzate dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o dagli Istituti specializzati delle Nazioni Unite quando essi siano autorizzati a farlo. Mentre l'Assemblea generale ha totale libertà per richiedere un parere consultivo, gli altri organi ONU sono tenuti ad invocare il parere consultivo unicamente per questioni che riguardano le loro competenze.
Le sentenze ed i pareri della Corte sono uno dei principali strumenti con cui si accerta l'esistenza di norme internazionali.

La Corte internazionale di giustizia non va confusa con la Corte penale internazionale, istituita nel 2002 (non legata all'ONU ed anch'essa con sede all'Aia, Paesi Bassi), il cui compito è invece quello di giudicare individui ritenuti colpevoli di crimini internazionali.

Il funzionamento e l'organizzazione della Corte sono disciplinati dallo Statuto della Corte Internazionale di Giustizia, annesso allo Statuto delle Nazioni Unite e dal regolamento adottato dalla Corte stessa.


Poi sempre stupidamente richiama il difetto di giurisdizione:

Difetto assoluto di giurisdizione: ensemense venetiste
viewtopic.php?f=122&t=2478


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Rovigo.jpg

CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, ła dexobediensa fiscal e łe tàse
viewtopic.php?f=126&t=2423

Ensemense e peke venetiste e venesianiste
viewtopic.php?f=183&t=2389



Questi del clnv sono impostati malamente come i forconi lo furono a loroo tempo nel 2013 che pur partendo da una visione comune dei male dell'Italia non hanno saputo e potuto combinare nulla perché la realtà è più complessa di quel che sembra:
e loro hanno dimostrato di essere presuntuosi, invasati, incoscienti, inconsistenti, inconcludenti.


9 deçenbare, a se scuminsia (?)
viewtopic.php?f=116&t=388
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Re: Proçeso a coełi de ła ruspa renforsà co łe bande saldà

Messaggioda Berto » dom giu 17, 2018 8:14 am

Anche l'autedeterminazione e le relative convenzioni/trattati e leggi internazionali e nazionali non ha alcun senso politico e guiridico quando viene invocata da una minoranza minima di un "popolo" che a stragrande maggioranza si sente audeterminato in altro modo e più come italiano, che come veneto indipendentista;
inoltre il riferimento alla Repubblica Serenessima terminata 220 anni or sono, invocata come stato nazionale veneto e come momento di unità del popolo veneto in cui esso si sarebbe sentito e sarebbe stato veramente un popolo, non è del tutto corretta, non trova alcuna giustificazione storico-politica e non riesce ad aggregare/amalgamere/riunire alcuna maggioranza etno-politica veneta ma solo una minoranza minima che perciò non ha alcun titolo ad invocare il diritto all'autodeterminazione in nome e per conto del Popolo Veneto.


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