Indipendentisti: Chiavegato e Rocchetta liberi con altri 5. In cinque ai domiciliarihttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ARCERE.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... CHETTA.jpghttp://www.lindipendenza.com/indipenden ... omiciliariI giudici del tribunale del Riesame di Brescia hanno disposto la libertà per sette dei secessionisti arrestati il 2 aprile scorso, tra questi l’ex parlamentare Franco Rocchetta e il leader del Movimento 9 Dicembre, Lucio Chiavegato (sotto mentre esce dal carcere), Roberto Bernardelli, Riccardo Lovato, Giancarlo Orini, Roberto Abeni e Corrado Manessi. Per Flavio Contin sono stati confermati i domiciliari; sostituita la misura del carcere con i domiciliari per Tiziano Lanza, Corrado Turco, Stefano Ferrari e Michele Cattaneo.
Il giudici del riesame di Brescia ritengono competente per la vicenda dei 24 secessionisti l’Autorità giudiziaria di Padova. Secondo fonti legali, i giudici ritengono sia venuta meno la gravità degli indizi per l’associazione finalizzata al terrorismo e il reato più grave ipotizzato sarebbe la costruzione del Tanko, avvenuta nel Padovano.
«Da Brescia arriva una buona notizia ma resta la vergogna dei giorni di galera fatti a causa di una idea»: lo ha detto all’ANSA il segretario della Lega Matteo Salvini commentando la decisione del tribunale del Riesame di Brescia. «Sono contento – ha aggiunto – perchè avevamo detto che avremmo passato Pasqua in galera noi per solidarietà». «Quello di oggi – ha aggiunto Salvini – è solo l’inizio di un percorso in cui lo Stato dovrà alla fine scusarsi per aver fatto fare la galera a dei cittadini solo per le loro idee. Perchè questo è un processo alle idee». «La notizia di oggi è una buona notizia e sono contento perchè noi leghisti avevamo deciso di andare in galera a Pasqua se le persone incarcerate non avessero ottenuto la libertà. Quindi la decisione del tribunale di Brescia oggi per noi è una bella notizia».
«Giudichiamo la scarcerazione come un ottimo segnale, con l’auspicio che tutta la vicenda giudiziaria si risolva in modo positivo e soprattutto in tempi rapidissimi». Lo dice il presidente del Veneto Luca Zaia, commentando la notizia della scarcerazione di alcuni dei secessionisti. «Si sta confermando quanto in tanti avevamo sottolineato circa la forza spropositata utilizzata in questa vicenda – aggiunge – un trattamento e un’attenzione che vengono dedicate soltanto ai peggiori delinquenti. Speriamo ora che torni il sereno in queste famiglie».
MA LO SCIOPERO DELLA FAME CONTINUA
Notizie riferiscono della scarcerazione di alcuni patrioti Veneti detenuti prigionieri nelle carceri italiane. Apprendiamo dalla famiglia che Lucio Chiavegato,amato e stimato presidente di LIFE Veneto è in libertà così pure Franco Rocchetta, per gli altri non siamo in grado di riferire.
Siamo soddisfatti per Lucio , per Franco e per coloro che sono liberi, soprattutto perché decade miserevolmente l’accusa di terrorismo e questo è anche la conferma che l’operazione portata a termine dai ROS su ordine della Procura di Brescia non era assolutamente di prevenzione ma di carattere politico. Siamo preoccupati per tutti gli altri ancora in carcere, detenuti con un’accusa inconsistente.
FRAJA VENETA continuerà nell’azione pacifica dello sciopero della fame a staffetta finché non sarà scarcerato anche l’ultimo dei Patrioti Veneti.
Fabio Padovan
Daniele Quaglia
CECCHETTI: LO STATO RICONOSCA L’ERRORE COMMESSO
“Bene le scarcerazioni, ma ora lo Stato riconosca l’errore. Le idee non si processano. E non si mettono in galera”. Così il Vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), commenta la decisione del tribunale del Riesame di Brescia di disporre i domiciliari per cinque indipendentisti e di rimettere in libertà sette persone arrestate nell’indagine veneta che ha portato in carcere 21 “secessionisti”.
“Mettere dietro le sbarre delle persone solo perché si ritengono le loro idee di autodeterminazione sovversive e terroristiche – ha aggiunto Cecchetti – la dice lunga sui rischi che stiamo correndo in questo Paese. Il grido di libertà non può essere soffocato. La stessa democrazia che l’Occidente vuole esportare in giro per il mondo viene poi negata con la forza a casa nostra. Lo Stato riconosca allora l’errore e rimetta immediatamente in libertà anche gli altri indipendentisti ingiustamente incarcerati”.
Comento==============================================================================================================================
???
CrisV18 Aprile 2014 at 6:40 pm #
Come diciamo noi Veneti : Sono STRAFELICE di questa bellissima notizia, che conferma la liberazione dei nostri Patrioti.
Mi reputo altrettanto lieto, per la liberazione degli omologhi bresciani.
Ho guardato non senza un sentimento di partecipata tenerezza, all’abbraccio tra Barbara e Lucio, in prossimità del carcere di detenzione.
Sono felicissimo, che sia finalmente terminato questo incubo per tante famiglie, che hanno lungamente sofferto, la lontananza in prigionia, dei propri mariti e padri.
Secondo il tribunale del riesame, cade come un castello di carte, sottoposto a una bufera, il teorema della associazione eversiva, con finalità terroristiche.
Rimane solo l’incertezza inquisitoria, per la ruspa, che certi ” giornalai “, ancora adesso, si ostinano a chiamarla CARRARMATO !?!
Sono certo, che il buonsenso di quella parte della giustizia che ancora funziona prevarrà e la stessa vicenda verrà ridimensionata, a una parodia di carro allegorico.
Chi parla di carrarmato, non ha mai visto in azione, la potenza devastante di un vero Tank da battaglia, dotato di cannone ad anima liscia Rehinmetall M256 da 120 millimetri.
http://www.youtube.com/watch?v=b3mnlSWl7uQAl massimo una ruspa del genere, è ottimale per gli sbancamenti del terreno. Un tubo da 12 mm ( dodici e non centoventi ), è invece ottimale per lanciare confetti e caramelle alla gente.
Mi chiedo, chi pagherà ora per l’ingiusta detenzione di questi fratelli Veneti e Bresciani ?
Chi pagherà, per i milioni di euro investiti ( malamente ) in questa operazione ?
Chi pagherà, per le centinaia di investigatori impiegati inutilmente, oltre a mezzi e tecnologie per il pedinamento e intercettazioni, che le aziende di telefonia, fanno pagare piuttosto caramente ?
La riposta è semplice, pagherà come sempre……PANTALONE ! Cioè il cittadino-contribuente.
Nessuno chiederà che venga drasticamente ridotto l’abuso di questo servizio di spionaggio verso la cittadinanza, men che meno, si chiederà a chi ha sbagliato, di rifondere alla collettività, le somme ministeriali anticipate, per i propri errori.
???
Avanti così, è questa l’Italia, che qualcuno di dissennato, pretenderebbe che amassimo come una madre e invece si dimostra peggiore della matrigna di cenerentola. ???
Attendo con trepidazione la liberazione degli altri Patrioti, uomini e donne, ancora detenuti/e in carcere.
Che il Buon Dio, veda e provveda e ci renda presto liberi e indipendenti da questo assurdo incubo prevaricatore, che alcuni chiamano ….. Belpaese
Un abbraccio ai Patrioti liberati.
Per primo, al mio vecchio avversario ideologico, Lucio Chiavegato. Oggi siamo amici, in nome della libertà personale e d’espressione e di una Giustizia che negli anni a venire dovrà diventare sempre più equa e giusta !
CrisV
???
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Con la scarcerazione dei Serenissimi non finisce proprio nulla
di Francesca Carrarinihttp://www.lintraprendente.it/2014/04/c ... prio-nullaDuri ai banchi, anche dopo 20 giorni di detenzione, attraversando quella porta che separa il carcere veronese di Montorio dalla libertà. Tiziano Lanza, Corrado Turco e Lucio Chiavegato: escono insieme, chi con la valigia, chi con il trolley, chi con una bandierina di San Marco nella mano destra: «L’avevo conservata nella valigia, insieme agli effetti personali» dice Lanza. Nessuna paura di continuare a difendere le proprie idee, anche se la commozione di fronte ai parenti e agli amici che li aspettavano prende subito il sopravvento. Qualche battuta con i giornalisti, ma soprattutto la bolgia di tornare a casa.
Lo Stato ha fatto un passo indietro sulle accuse di terrorismo per i 26 Serenissimi che, con un trattore armato – e ancora non si sa quanto effettivamente armato – avrebbero dovuto marciare su Venezia, costringendo politici e enti amministrativi a riconoscere il ritorno effettivo della Veneta Serenissima Repubblica sul territorio. I giudici del tribunale del riesame hanno disposto la libertà per sette di loro: l’ex parlamentare Franco Rocchetta, Roberto Bernardelli, Riccardo Lovato, Giancarlo Orini, Roberto Abeni, Corrado Manessi e Lucio Chiavegato. Confermati i domiciliari per l’ultrasettantenne Flavio Contin e sostituita la misura cautelare per Tiziano Lanza, Corrado Turco, Stefano Ferrari e Michele Cattaneo. Per quest’ultimi non sono cadute tutte le accuse: resta in piedi quella relativa alla costruzione del Tanko. Si attende ora la decisione per gli altri secessionisti ancora detenuti, tra cui
Patrizia Badii e marito, e
Maria Marini. Il tribunale del riesame dovrebbe valutare le richieste dei loro legali i primi giorni della prossima settimana, forse già martedì 22 aprile.
Un bacio alla moglie e abbracci a tutti gli amici presenti, a cui Chiavegato ha espresso il primo ringraziamento: «Mi è arrivata tutta la solidarietà che ci avete espresso – dice – tantissime lettere e telegrammi: è stato molto importante». Cerca di divincolarsi dai giornalisti che gli chiedevano del futuro, di quali sarebbero le prossime mosse: «Adesso vado a guardare la Clerici sul grande schermo di casa – ha detto ridendo – in carcere la televisione è grande come un francobollo». Il tempo di una battuta, prima di dire quelli che in molti già si aspettavano: «Devono uscire tutti, anche quelli che sono ancora detenuti. Da dentro il carcere ho letto sui giornali la cronaca di quello che ci è accaduto, e mi è parso di capire che tutta la questione fosse sfumata già i primi giorni».
Ci si riorganizzerà per i prossimi giorni, quello che fa intendere Chiavegato, appena ripreso in mano la propria quotidianità e, magari, aver mangiato un boccone dopo il lungo sciopero della fame (perché Il Tanko passa, la domanda di libertà resta, scriveva per L’Intraprendente Carlo Lottieri). Per gli altri due poche parole: prima si vaglierà la situazione con l’avvocato e poi si penserà a come gestire la situazione. L’importante, ora, è varcare la porta di casa. Nel frattempo il mondo politico replica alla scarcerazione dei più dei Serenissimi: il governatore della Regione Veneto Luca Zaia ha parlato di un “ottimo segnale” auspicando a una veloce conclusione di tutta la vicenza giudiziaria: «Si sta confermando quanto in tanti avevamo sottolineato circa la forza spropositata utilizzata in questa vicenda – aggiunge – un trattamento e un’attenzione che vengono dedicate soltanto ai peggiori delinquenti. Speriamo ora che torni il sereno in queste famiglie». Gli fa da eco Stefano Valdegamberi, presidente di Futuro Popolare: «Mi auguro che in tutta questa vicenda, ora, prevalga il buon senso – dice il conigliere veneto – Il dissenso è l’espressione di un disagio che sicuramente merita di essere approfondito ed al quale le istituzioni devono dare delle risposte politiche forti, perché questo è il loro compito». Infine il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: «Resta la vergogna dei giorni di galera fatti a causa di una idea – dice il segretario, che aggiunge – Sono contento perché avevamo detto che avremmo passato Pasqua in galera noi per solidarietà».