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Altino - Prima di Venezia
https://www.facebook.com/altinoprimadiv ... 4431419951
Oggi, giovedì 17 marzo, alle ore 18:00, al centro culturale Candiani di Mestre, inaugurazione della mostra "Altino prima di Venezia.
Sguardi in tecnologia avanzata sulla città antica".
Ascoltando dentro te, sentirai il vociare del foro dove si commerciavano spezie e lana, ricorderai le sepolture dei cavalli degli antichi veneti, annuserai i profumi che utilizzavano le matrone romane prima degli amplessi, danzerai come le ancelle devote al dio Altino, verrai accarezzato dallo sciacquio della laguna in prossimità del porto, rammenterai di quando quel tuo antenato decise di abbandonare la città antica e di trasferirsi nelle isole, portando con sè le pietre con cui era costruita Altino perché un'altra città, un'altra storia e altri ricordi potessero prendere vita.
Tutto questo nella mostra sarà solo evocato. La memoria del passato dipenderà solo da te, dalle tue esperienze, dal tuo vissuto profondo. Ascoltando dentro te, in silenzio, lasciando sgorgare il ricordo dei tuoi avi, cercando di cogliere il senso della Storia, delle storie, delle narrazioni attorno alla Storia e alle storie.
Oggi l'inaugurazione. La mostra resterá aperta dal 18 marzo al 30 aprile.
Scuxè ma la xente de la vecia Altin (ke la jera na çità veneta e no romana) no ła se ga trasferesta tuta ente łe ixle de ła łagouna:
Altin (Altino)
viewtopic.php?f=151&t=99
Lagouna veneta (pristoria e storia)
viewtopic.php?f=177&t=1249
El falbo mito sol popoƚamento de ƚa lagouna veneta, co xe termenà l’enpero roman, da parte dei veneti de ƚa teraferma par scanpar da ƚ’envaxion dei barbari.
viewtopic.php?f=176&t=1276
A Altin molo fluviale (e no marino)
http://www.archeopd.beniculturali.it/in ... 159/altino
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L'area archeologica coincide con l'estensione di un'insula trapezoidale della città romana (axeni, saria pì justo dir çità veneta ente łi ani diti romani e no çità romana, axeni) delimitata a est dal kardo maximus, a sud dalla prosecuzione del decumano esposto nell'Area Est e nel giardino del Museo, a ovest e a nord da un canale che doveva comunicare con il Sioncello e che lambiva la città. I resti più consistenti si riferiscono ad una delle porte urbiche della città, la settentrionale, e al kardo maximus. Il filare di pini marittimi ripercorre l'andamento del canale che delimitava la città a nord.
Lungo la sponda dello stesso canale gli scavi hanno messo in luce una grande struttura in parte porticata e dotata di una banchina di ormeggio, interpretabile come un deposito di merci connesso con un molo fluviale.
L'impianto della porta e della struttura porticata risale alla fine del I secolo a. C.
La porta urbica: l'edificio è costituito da una corte centrale a pianta quadrata di 9 m di lato e da due torri quadrangolari presso gli angoli settentrionali; presenta fondazioni in blocchi di arenaria legati da malta e costruite sopra una palificata in grossi tronchi di rovere; l'alzato era in laterizi. Ai lati della porta gli scavi hanno messo in luce un breve tratto delle mura della città, che, però, non si distribuivano lungo tutto il suo perimetro e, pertanto, sia la porta che le mura tendono ad essere interpretate non tanto come un'opera a carattere difensivo, quanto, piuttosto, come un ingresso monumentale alla città. Originariamente l'accesso dall'esterno avveniva attraverso un approdo dal canale che cingeva la città, pertanto il complesso della struttura nell'impianto originale è da interpretare come una porta-approdo.
Il ponte: di poco posteriore alla porta è un avancorpo rettangolare addossato all'interturrio, sostenuto in parte da palificate e in parte dalle riseghe di fondazione delle torri. Esso si interpreta come il basamento di un ponte che attraversava il canale e portava all'esterno della città. Alla fine del I secolo d. C. l'espansione verso nord dell'area urbana determinò l'interramento del canale.
Altino città venetica
http://www.europaveneta.org/areacultura ... ltino.html
Altino città venetica
La conformazione urbanistica di Altin è tipica di molte città, che appartenevano alla serena Venetia e non solo, basti pensare alla venetica Vannes in Armorica (attuale Golfo di Morbihan in Bretagna).
Altin sorgeva su tre isole di un'antica laguna e l'abitato era diviso dal Canale di S. Maria, (non si conosce ancora il nome venetico del canale) costituito da un ramo del fiume Dese (cfr. co Adexe).
In origine non aveva mura di cinta; queste vennero edificate solo nel periodo augusteo e cioè quando essa aderisce all'ordinamento di autonomia municipale (el muniçipo no lè n'ordenamento de otonomia ma el so contraro) - secondo l'espressione di Appiano - organicamente regolato dalla Lex Julia, con la conservazione degli antichi Statuti, dopo il 42 a.C. e quindi non fu mai una colonia romana.
Gli scavi del 1981,'84,'88 danno la conferma della datazione delle mura.
Vicino ad Altin - popolata da mercanti, armatori, artigiani, pescatori, magistrati, agricoltori ed altro - sorgevano ricchi villaggi, laghetti e paludi, ove si praticava l'allevamento del pesce (piccole valli da pesca) e la già citata e mitica selva fetontea; boschi le cui tracce sono rimaste sino alla prima metà del 1900 nei paesi intorno a Mestre e a Treviso (Tessera, Campalto, Favaro, Dese, Marcon, Mogliano ecc).
Il suo porto è stato localizzato al Montiron.
Durante gli scavi del 1962 e del 1964 è emersa una strada, che partiva proprio dai pressi del Museo archeologico e che conduceva al mare, si sono conservati - praticamente intatti - circa 44 m. di lunghezza.
Scavi recenti hanno portato alla luce tombe risalenti al VII secolo a.C., la più antica risale al 625 a.C. circa.
Altri ritrovamenti di fibule, anelli d'oro, d'argento, oggetti in bronzo, situle, monete danno l'idea di un alto tenore di vita e della raffinatezza tipica di una grande città, dove alcuni facoltosi “Veneti e Romani” (o mejo veneti ke jera çitadini romani) in epoca storica - approfittando della salubrità del clima - costruirono sontuose ville e palazzi (v. testimonianze di Marziale e degli stessi reperti archeologici).
Dalle iscrizioni ritrovate sappiamo che esistevano dei bagni (piccole terme) ed un tempio dedicato ad una divinità femminile, verosimilmente venetica, sincretizzata con Venere.
Nel 1998 è venuto alla luce sulla sponda sinistra del Canale di S. Maria un emporio-santuario, con tre frammenti di scrittura venetica, bronzetti (votivi?) di cavalieri, guerrieri e devoti. Secondo la Sovraintendente M. Tirelli il santuario - dove si praticavano sacrifici di animali - continuò l'attività anche in età romana.
Mariarosaria Stellin