Re: Censimento dei nomadi o seminomadi (rom, sinti e altri)

Re: Censimento dei nomadi o seminomadi (rom, sinti e altri)

Messaggioda Berto » mar apr 11, 2023 12:44 pm

Censimento dei nomadi o seminomadi (zingari, rom, sinti e altri)
viewtopic.php?f=150&t=3029

Ma che paese incivile e disumano è mai quello che consente ad una specifica categoria di persone criminali, cittadini e non cittadini e clandestini, etnicamente caratterizzata, di aggredire e di predare liberamente e ovunque il prossimo, senza che i criminali siano sufficientemente perseguiti da essere resi inoffensivi e che al contempo impedisce/inibisce/vieta alle potenziali vittime e alle vittime stesse di potersi difendere con ogni mezzo preventivo (come gli avvisi pubblici che informano della presenza dei delinquenti all'opera) e anche violento durante l'aggressione predatoria o subito dopo per il recupero del bene predato?



Vittimismo e realtà, criminalità predatoria e razzismo dei nomadi, discriminazione come naturale legittima difesa, i diritti violati non sono quelli della minoranza dei cosidetti nomadi che non sono vittime ma carnefici e tra i peggiori della terra


Zingari: vittime innocenti o carnefici razzisti e nazisti?
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 150&t=2790
Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%
Gli zingari sono principalmente vittime di se stessi e del loro essere carnefici.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Censimento dei nomadi o seminomadi ( rom, sinti e altri)

Messaggioda Berto » mar apr 11, 2023 12:44 pm

Indice:


0)
Da indagare e considerazioni varie

1)
Perché i sinistrati atei e cattolici politicamente corretti sono contro il censimento dei nomadi o zingari (rom e sinti) che chiamano schedatura poliziesca a nazirazzista?

2)
Il parziale censimento del 2009/2010

3)
La UE contro il censimento degli zingari (2008)

4)
Il censimento voluto da Salvini (2018)

5)
La sinistra contro il censimento

6)
Ipotesi statistiche sulla demografia e altri dati sui cosidetti nomadi (zingari, rom, sinti, camminanti) in Italia

7)
Vittimismo e realtà, criminalità e razzismo dei nomadi, discriminazione come naturale legittima difesa, i diritti violati non sono quelli di queste categorie definite tradizionalmente e comunemente come minoranze nomadi

8)
I lavori reali dei nomadi e seminomadi e stanziali detti anche zingari che la gente italiana normalmente conosce e sperimenta quotidianamente non solo oggi ma da secoli:


01/8) borseggiatrici
02/8) raccoglitori e commercianti di rame tramite il furto dei cavi elettrici e dei manufatti nei cimiteri
03/8) raccoglitori di ferro vecchio tramite il furto presso rottamatori regolari con partita iva
04/8) furti nelle abitazioni anche con l'uso dei minori
05/8) furti con destrezza agli anziani, l'abbraccio - predazione degli anziani e dei disabili - predazioni dei turisti, furti di altro tipo non meglio specificati in questo indice di atti criminali
06/8) truffe delle case comprate con caparra falsificando l'identità per poi ricattare i venditori rivelandosi come nomadi
07/8) 7/8) truffe con la lettura delle carte e delle mani, truffe dello specchietto, truffe/furto del controllo contatori acqua e gas
08/8) rapine alle gioiellerie e ai rappresentanti di gioielli
09/8) furti con scasso esplosivo ai bancomat da parte dei giostrai
10/8) rapine varie
11/8) furti d'auto dei pezzi di ricambio e nelle auto, nei camion e nei furgoni degli artigiani
12/8) furti nei negozi, nei supermercati e nei bar e in altri luoghi pubblici, nei cantieri e nelle aziende
13/8) spaccio di banconote false
14/8) clan mafiosi, criminalità organizzata: estorsioni, ricatti, usura e altro
15/8) caporalato esperienza presso i gitani francesi e altri casi
16/8) truffe agli artigiani e ai commercianti lavori e forniture non pagate
17/8) furti, truffe e minacce degli arrotini nomadi che affilano gli utensili delle officine e dei privati
18/8) accattonaggio delle donne e dei minori
19/8) lavori socialmente utili non e mal svolti
20/8) furto di energia elettrica da parte dei giostrai e nei campi nomadi abusivi
21/8) abusivismi di ogni tipo: dalla guida senza patente, alla mancanza di assicurazione; dalle case costruite abusivamente, alle occupazioni delle case altrui; dalle soste ai campi abusivi
22/8) lavoro nero, evasione fiscale totale e nessun versamento contributivo; ricchezza predata, nascosta ed esportata
23/8) truffe all'assistenza pubblica e alla carità cristiana
24/8) inquinamento e deturpamento ambientale
25/8) violenza predatoria e per disprezzo razzista
26/8) sfruttamento della prostituzione e vendita delle figlie, ricatti ed estorsioni sessuali, riduzione in schiavitù, induzione al crimine, maltrattamento di minori, costrizione al matrimonio forzato
27/8) spaccio droga
28/8) omicidi
29/8) conflitti tra bande di delinquenti, regolamenti di conti, altro
30/8) sequestri di persona, furto di animali: bestiame, cavalli, cani
31/8) disumanità e inciviltà, ferocia demenziale e razzismo etnico
32/8) gli argati, ossia i bambini affittati, comprati o rapiti e ridotti in servitù o schiavitù e costretti a mendicare e a rubare



9)
demenzialità giuridiche (leggi, convenzioni, sentenze, ideologie) che tutelano i criminali e inibiscono la legittima difesa

10)
Ebrei e zingari (o nomadi sinti e rom) accostamenti e paragoni impossibili, nessuna analogia;
come non vi è alcuna analogia con la diaspora degli italiani e dei veneti e i loro comportamenti da immigrati nei paesi che li hanno accolti esclusivamente per lavoro

11)
Dove sono e perché non si palesano le decine e decine di miliaia, se non centomila e oltre, di ex zingari nomadi divenuti stanziali, che vivono del loro onesto e regolare lavoro e che pagano le tasse e versano i contributi assistenziali? Perché questa presunta maggioranza non si palesa mai in piazza a protestare contro la minoranza criminale che delinque e che vive predando il prossimo e che rende gli zingari odiosi a tutti?

12)
I difensori, i sostenitori, i complici di questi predatori umani criminali, disumani e incivili, fatti passare per vittime

13)
Legittima difesa da questi predatori umani criminali, disumani e incivili

14)
La demenziale e falsa argomentazione vittimistica dopo quella altrettanti menzognera sulla discriminazione perché diversi e nomadi, è quella che vorrebbe gli zingari vittime del progresso/sviluppo/evoluzione tecnologico-economico industriale delle antiche attività artigianali e commerciali a cui questi nomadi non avrebbero saputo adeguarsi e integrarsi perché nomadi e potuto farlo perché discriminati in quanto nomadi

15)
Il lavoro degli zingari, nomadi seminomadi e stanziali, con la cittadinanza italiana e senza, clandestini e profughi dai Balcani:
lavori presunti e lavori veri, predazione criminale, lavoro nero e concorrenza sleale, caporalato, evasione fiscale e contributiva totale, esportazione dei capitali illegalmente accumulati

16)
Perché i crimini delle mafie sarebbero veri crimini e i crimini degli zingari non sarebbero veri crimini?

17)
Quella degli zingari non è affatto microcriminalità occasionale motivata da miseria e da sopravvivenza, dovuta a discriminazione etnico razziale oppressiva, come vorrebbe la narrazione corrente politicamente corretta,
ma trattasi di criminalità predatoria sistematica, diffusa, organizzata e mafiosa, disumana e incivile

18)
Cultura/incultura zingara e rom o sinta


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Re: Censimento dei nomadi o seminomadi ( rom, sinti e altri)

Messaggioda Berto » mar apr 11, 2023 3:18 pm


0)
Da indagare e considerazioni varie:



Quanti sono i delitti compiuti dai nomadi dediti al crimine?
Solo in italia dovrebbero essere decine di migliaia al giorno e quindi milioni all'anno, forse decine di milioni all'anno

A quanto ammontano la predazione e i danni materiali causati da questi delinquenti?
Una stima è difficile farla ma sicuramente si tratta di svariati miliardi di euro all'anno.

A quanto ammonta il disagio sociale complessivo e la sofferenza umana dei cittadini italiani vittime di questa mala gente e causata dalla loro criminale attività predatoria?
Difficile da calcolare, sicuramente è un elemento incisivo e determinate nel peso complessivo del disagio e della sofferenza esistenziali di una parte rilevante dei cittadini italiani.


A quanto ammonta il costo pubblico dell'assistenzialismo al loro criminale parassitismo sociale?
Sicuramente centinaia di milioni euro se non miliardi di euro:
a) mancanza di contribuzioni fiscali e assistenziali
b) assistenza sanitaria
c) assistenza sociale pensionistica invalidità reddito di cittadinanza, assistenza comunale quotidiana, ...
d) ...


Dall'esame dei dati di cronaca dei media qui sotto riportati e dall'esperienza personale risulta che:

a) che gli ex zingari o ex nomadi rom e sinti divenuti stanziali e integratisi, svolgenti lavori onesti, non sono visibili/riconoscibili e numericamente quantificati e quantificabili;
b) che la parte visibile degli ex zingari o ex nomadi rom e sinti divenuti stanziali e semistanziali, svolge attività criminali ancora peggiori di quella di coloro che vivono nei campi ed è costituita dall'attività tipica delle cosche mafiose: estorsione, ricatti, usura, spaccio di droga, ricettazione, ...; e sono quantificabili con una certa precisione;
c) questa parte è articolata in stanziali e semistanziali che abitano sia nelle case popolari abusive o regolari assegnate dai comuni sia nei campi, che in case di proprietà, nelle rolulotte e nei camper;
i semistanziali come i giostrai vivono in certa parte in case proprie e nei camper e nelle roulotte, e sono dediti sia all'attività delle giostre che a quella del crimine come ad esempio le bande dei bancomat e delle rapine ai gioiellieri, nel passato i sequestri di persona;
gli stanziali visibili vivono in case proprie di cui una parte sono abusive e sono detiti alla criminalità mafiosa come quelli dei clan Spada, Casamonica, Di Slvio, Halilovic e altri.
Nota: le cronache di questi ultimi anni ci hanno fatto vedere le ville abusive dei clan Casamonica e Spada.





Se fosse vero che i quattro quinti o i cinque sesti degli zingari o nomadi (rom e sinti), non sono più nomadi ma stanziali e di questi almeno il 90% vive onestamente del proprio lavoro e non delinquendo e predando il prossimo, e abita in casa propria o in affitto, perché questa presunta maggioranza di decine e decine di migliaia di persone non si è mai vista in piazza a manifestazione pubblicamente contro la minoranza della loro etnia che delinque e che li infanga vergognosamente tutti?
Perché non si vedono e non si presentano in massa davanti a tutti gli taliani, con il proprio documento anagrafico, il proprio certificato di residenza o il permesso di soggiorno, il codice fiscale e la partiva iva se lavoratori autonomi, il contratto di lavoro o il certificato di iscrizione alla CCIAA, l'estratto contributivo INPS-INAIL, la denuncia dei redditi degli ultimi anni, il certificato penale, la patente di guida, ...
e dimostrano che veramente esistono e che il Popolo romanì non è rappresentato dalla minoranza criminale che infesta le cronache quotidiane di ogni di ogni paese d'Italia ma dalla lro maggioranza umanamnete civile e degna di rispetto?
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Re: Censimento dei nomadi o seminomadi ( rom, sinti e altri)

Messaggioda Berto » mar apr 11, 2023 3:20 pm

1)
Perché i sinistrati atei e cattolici politicamente corretti sono contro il censimento dei nomadi o zingari (rom e sinti) che chiamano schedatura poliziesca a nazirazzista?



Presto detto perché per loro sarebbe la fine della menzogna della propaganda vittimistica prozingari che li
racconta come innocenti e povere vittime del pregiudizio e della malvagia discriminazione etnico razziale che impedirebbe loro di integrarsi e di lavorare onestamente e che li costringerebbe ai margini e a delinquere per poter sopravvivere.



Se si facesse un censimento emergerebbe la realtà dei fatti:

1) che la maggior parte degli nomadi/zingari rom e sinti non vive in dimore fisse e non svolge un lavoro regolare e onesto
2) che la maggior parte dei nomadi/zingari vive nei campi, nelle roulotte dei giostrai
3) che tutti i nomadi/zingari che vivono nei campi sono dediti al parassitismo e alla delinquenza predatoria;
4) che la maggioranza dei nomadi/zingari che vivono nelle case fisse sono dedite alla predazione (vedasi i clan degli Spada, dei Casamonica, dei Di Silvio, ...)
5) che parte dei nomadi/zingari che vivono nei campi in Italia sono irregolari e clandestini e hanno residenza e casa nei paesi balcaniciò con cospicui conti bancari, dove rimettono buona parte di ciò che predano in Italia
6) che buona parte dei nomadi/zingari che stanno nelle case si sostengono con il parassitismo pubblico

In Italia i cittadini italiani sono catalogati per luogo di residenza e di nascita e non per etnia. Solo gli stranieri sono catalogati per paese di provenienza e quindi per etnia, ladove la cittadinanza, la nazionalità e l'etnia coincidono.
I cittadini italiani di provenienza straniera e con la sola cittadinanza italiana sono identificabili etnicamente solo indirettamente per il cognome e per eventuali tratti somatici marcati o in taluni casi attraverso gli archivi pubblici, associativi, mediatici, dei tribunali, dei ministeri, delle forze dell'ordine, delle istituzioni religiose.
In Italia per svolgere un lavoro regolare dipendente o autonomo bisogna avere la residenza e il permesso di soggiorno se si è stranieri, e la residenza e i documenti anagrafici per i cittadini italiani; il codice fiscale e la partita iva.
Gli eventuali nomadi o zingari rom o sinti che da generazioni sono divenuti cittadini italiani e che non possiedono altre cittadinanze, se sono divenuti stanziali e lavorano regolarmente, non sono più distinguibili anagraficamente dagli altri cittadini italiani e quindi non sono rilevabili statisticamente.
Solo quelli che non lavorano e che vivono di parassitismo pubblico e di predazione magari svolgendo lavori saltuari e irregolari, con pochissima integrazione e con abitudine e costumi vistosamente diversi dai normali cittadini italiani potrebbro essere in qualche modo rilevabili come di origine zingara, nomade, rom o sinti o altro.



Per cui le statistiche che dicono:


Popolazione di origine nomade in Italia circa 120/180mila o 150/200mila individui
nomade o seminomade nei campi 25/30mila
differenza 90/170mila stanziali di cui una parte sarebbe integrata perfettamente, lavorerebbe regolarmente e sarebbe difficile distinguerla dagli altri italiani.

Possiamo osservare che queste statistiche imprecise lasciano il tempo che trovano e la discrepanza tra il dato di coloro che vivono nei campi e non hanno un lavoro e quelli che si ipotizzano siano sedentarizzati, integrati e che lavorano regolarmente senza parassitare e delinquere è falsato e viziato dalla manipolazione.
Al netto dei sedentarizzati che delinquono come i mafiosi dei clan Spada, Casamonica, Di Silvio, come parte dei giostrai e altri.
Altrimenti non si spiegherebbe la mancanza assoluta di dati certi in tal senso che se ci fossero, da soli, basterebbero a provare che la maggioranza di questa minoranza di persone è normalizzata, civilizzata non delinquenziale e che quindi è possibile intervenire per normalizzare e civilizzare anche la minoranza irregolare che delinque.

Io sarei il primo a felicitarmi se le cose stessero il questi termini: su dieci (10) zingari almeno otto (8) sono buona e brava gente che si guadagna il pane con il suodore della sua fronte e quindi da non discriminare perché non desta alcun timore, da apprezzare e rispettare in tutto perché contribuisce al bene comune pagando le tasse.



I rom e il delirio di Vauro sui "cristiani sterminatori"
Il siparietto di Vauro a Dritto e Rovescio: la maglia col triangolo marrone, poi l'uscita choc sulla cultura cristiana
Federico Garau
14 Aprile 2023

https://www.ilgiornale.it/news/nazional ... 38290.html

Ospite a Diritto e Rovescio Vauro Senesi ha lasciato tutti basiti quando per difendere sinti e rom si è presentato in studio con un triangolo marrone appuntato sulla propria maglia e se ne è uscito con dei paragoni fuori da ogni logica.

Nel corso della trasmissione, infatti, si stava continuando a parlare del problema, sempre più impellente, dei furti nelle principali città italiane. Impossibile non tirare in ballo nuovamente le ladre rom, che stanno ormai tenendo sotto assedio le stazioni metro romane e milanesi, e non solo. Durante il dibattito, molto acceso, Vauro ha stupito tutti, rievocando una delle pagine più nere e dolorose della storia. Bene parlare di rom e sinti, ha dichiarato il vignettista, che però ha poi mostrato il triangono marrone sulla propria maglia. "Il triangolo marrone che ho sulla maglia era attaccato sulle casacche dei deportati sinti e rom nei campi di sterminio", ha dichiarato.

Gelo in studio? Perché rievocare il nazismo? Che attinenza ha un simile argomento col problema delle borseggiatrici che imperversano indisturbate per le stazioni italiane? A domandarselo è anche Giuseppe Cruciani, ospite della trasmissione, che giustamente domanda: "Ma che c'entra?".

Niente, il vignettista pistoiese, ormai partito con la sua arringa, ha continuato a insistere: "Sono morti più di mezzo milioni di rom e sinti. La motivazione era che erano asociali, non si integravano e per questo sono stati disintegrati". E, ancora: "Per loro erano parassiti, un problema della società. Nel senso comune era passata l'idea che loro fossero diversi, si sono disinteressati dei forni crematori". Convinto della propria idea, Vauro ha continuato imprertirrito a fare paragoni con il nazismo, quando in realtà nessuno intende nuocere alla popolazione rom. Ciò che le autorità italiane, e i cittadini, intendono fare è piuttosto porre un freno alla criminalità.

"Ma che paragone è? Non c'è alcun genocidio in atto", ha sbottato Cruciani. Vauro ha ribattuto con un'altra delle sue provocazioni: "Nella cultura rom c'è il furto? Allora in quella cristiana c'è lo sterminio".

Incapace di restare in silenzio dinanzi a simili affermazioni, Cruciani ha tentato ancora una volta di far ragionare l'artista. "Nessuno vuole sterminare o uccidere la popolazione rom", ha precisato ancora una volta. Impossibile, tuttavia, ignorare un problema divenuto ormai dilagante.

"So che tu vuoi portarlo su un piano storico, ma la storia non c'entra nulla", ha aggiunto. "Parliamo di una cultura dell'illegalità. L'illegalità legata ai rom esiste e non possiamo negarlo. Però si può risolvere nel tempo, magari dicendo che rubare non serve", ha concluso.


Alberto Pento
Non si tratta di una "cultura della illegalità" ma caso mai di una "incultura".
Incultura etno razzista e criminale della predazione del prossimo, con ogni genere di inganno e di violenza fino all'omicidio brutale, che danneggia e opprime milioni di persone ogni anno e che alla lunga diventano centinaia di milioni in tutta Europa.
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Re: Censimento dei nomadi o seminomadi ( rom, sinti e altri)

Messaggioda Berto » mar apr 11, 2023 3:20 pm

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Re: Censimento dei nomadi o seminomadi ( rom, sinti e altri)

Messaggioda Berto » mar apr 11, 2023 3:21 pm

2)
Il parziale censimento del 2009/2010




Censimento dei campi nomadi
Gli interventi adottati per superare lo stato di emergenza
giugno 2009
https://www1.interno.gov.it/mininterno/ ... index.html

Il piano di interventi post-censimento. Lo stato di emergenza esteso a Piemonte e Veneto

Per consentire l'avvio del piano di interventi successivi al censimento delle persone che vivono negli insediamenti, il Consiglio dei ministri ha prorogato fino al 31 dicembre 2010 le funzioni dei Commissari delegati al superamento dello stato d'emergenza nei campi nomadi di Lazio, Lombardia e Campania, i prefetti di Roma, Milano e Napoli. Nella riunione del 28 maggio 2009 il Consiglio ha anche esteso l'emergenza alle regioni Piemonte e Veneto. Il 1° giugno 2009 i prefetti di Torino e Venezia sono stati nominati Commissari delegati per le rispettive regioni, con il compito di realizzare una serie di iniziative tra cui l'individuazione delle strutture abusive e il censimento dei residenti nei campi.

Il piano di interventi sugli insediamenti prevede la chiusura dei campi non autorizzati e la realizzazione dei villaggi attrezzati dotati dei servizi essenziali, l'avviamento al lavoro di chi vive nei campi e soprattutto la scolarizzazione dei minori nomadi che, come emerso dal censimento, sono circa la metà di coloro che vivono negli insediamenti. L'elaborazione del piano di attuazione degli interventi è stata affidata a un gruppo di lavoro presso il ministero dell’Interno, costituito dalle amministrazioni coinvolte (ministero dell’Interno, ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e UNICEF).

Il 22 ottobre 2008 i prefetti di Roma, Milano e Napoli, al termine del censimento effettuato negli insediamenti delle tre città, hanno consegnato al ministro dell’Interno Maroni un rapporto dettagliato sulle operazioni.
Sono stati individuati complessivamente 167 accampamenti, di cui 124 abusivi e 43 autorizzati, ed è stata registrata la presenza di 12.346 persone, tra le quali 5.436 minori. «Almeno altrettanti nomadi rispetto a quelli censiti, circa 12.000, si sono allontanati dai campi dall'inizio di giugno» ha spiegato Maroni.
la fase del censimento

Campi nomadiPer fronteggiare il problema dei campi nomadi il Governo si era posto l'obiettivo, con l'ordinanza di protezione civile firmata il 30 maggio 2008, di procedere all'identificazione di tutti coloro che vivono nei campi nomadi, partendo dalle Regioni Campania, Lombardia e Lazio. I campi nomadi, infatti, secondo quanto riferiva il ministro Maroni alla Camera dei Deputati il 2 luglio 2008, sono concentrati nelle città di Roma, Napoli e Milano, ma c'è una forte presenza anche in altre città: Brescia, Pavia, Padova, Genova, Bologna, Reggio Emilia e Bari.

«Il mio è un censimento, non una schedatura su base etnica», aveva affermato più volte il ministro dell'Interno Roberto Maroni rispondendo alle polemiche. Sono stati infatti censiti: rom italiani, rom romeni, rom extracomunitari e cittadini extracomunitari appartenenti ad altre nazioni.

Il Governo, ha spiegato Maroni, vuole in primo luogo «la tutela di chi vive in queste situazioni di degrado, la tutela dei minori, per toglierli dalla clandestinità, per toglierli dall'ombra, per dare loro un futuro».
Bambini romOltre la metà degli abitanti dei campi nomadi, infatti, sono bambini, ma solo una minoranza frequenta le scuole e molto spesso non in modo regolare. Molti di loro sono senza genitori, sono nati in Italia e affidati, nei casi più fortunati, a qualche parente.
«Il primo diritto di questi bambini - ha riferito il ministro dell’Interno Maroni alla Commissione bicamerale per l'Infanzia - è quello all'identità, per evitare che finiscano nei circuiti criminali». L’identità dei bambini sarà verificata caso per caso e, «per quelli senza genitori, nati qui, - ha detto Maroni - la mia proposta è di concedere la cittadinanza italiana».
Il ministro dell'Interno ha più volte ribadito che non è necessario prendere le impronte ai bambini, i rilievi segnaletici necessari, infatti, possono essere effettuati in diversi modi.

Si occupa del problema dei minori e dei nomadi che vivono nei campi anche un tavolo tecnico, costituito fra il ministero dell'Interno e le 33 organizzazioni coordinate dall'Unicef, per costruire una base di intervento su tre punti specifici contenuti nell'ordinanza: le prestazioni sanitarie di urgenza, l'integrazione sociale e il piano di scolarizzazione dei minori.
Nel mese di settembre 2009 il ministero dell'Istruzione, insieme all'Unicef Italia e alle altre associazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minori, devono definire appositi programmi di scolarizzazione. Il punto di vista delle associazioni, secondo il ministro Maroni, è «indispensabile».

Campi nomadiLa situazione di degrado sociale e sanitario presente nei campi abusivi è un problema che il governo intende risolvere anche realizzando nuovi campi nomadi sul modello adottato dal comune di Voghera, in provincia di Pavia. Si tratta di strutture intese come 'villaggi della solidarietà’, in cui sono previsti tutti i servizi fondamentali, gestiti in modo trasparente, come condomini orizzontali, per garantire, ha detto Maroni, «la sicurezza di chi vive dentro e di chi vive fuori».
I prefetti di Roma, Milano e Napoli nominati commissari delegati per il superamento dell'emergenza in Lazio, Lombardia e Campania

I Prefetti di Roma, Milano e Napoli sono stati nominati, con l'ordinanza del 30 maggio 2008, commissari delegati per la realizzazione di tutti gli interventi necessari al superamento dello stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nei territori delle rispettive regioni; per la migliore efficacia delle azioni, i Commissari delegati possono attivare le necessarie forme di collaborazione con le Regione, altri soggetti pubblici e, per i profili umanitari e assistenziali, con la Croce Rossa Italiana. I Commissari sono assistiti dalla forza pubblica. I prefetti delle altre province territorialmente coinvolte dall'emergenza, i questori e le altre autorità competenti, assicurano piena collaborazione per l'attuazione dei provvedimenti del Commissario delegato.
Le linee guida per l'attuazione delle ordinanze, emanate dal ministro Maroni il 23 luglio, ribadiscono che le ordinanze sono finalizzate a rimuovere le situazioni di degrado esistenti nei campi e a promuovere condizioni di vivibilità nella legalità per le comunità nomadi, consentendo l'accesso ai servizi di carattere sociale, assistenziale, sanitario e scolastico, soprattutto per i minori, maggiormente esposti a rischi di abuso e di sfruttamento. I principi fondamentali e le modalità da seguire nell'identificazione di chi risiede nei campi nomadi tengono conto delle indicazioni e delle raccomandazioni formulate dal Garante per la protezione dei dati personali.

Rispettando l'impegno preso con Bruxelles, Maroni ha inviato il 1° agosto al Commissario Ue alla Giustizia, Libertà e Sicurezza Jacques Barrot un dettagliato rapporto sulle modalità con cui si sono stati condotti i censimenti nei campi nomadi della Lombardia, del Lazio e della Campania. La documentazione contiene: i rapporti inviati dai prefetti nominati commissari straordinari per l'emergenza rom nelle tre Regioni interessate al censimento, le linee guida diramate agli stessi prefetti, una lettera della Croce Rossa, una nota dell'Unicef e la lettera con cui il Garante per la protezione dei dati personali approva le linee guida.


Censimento dei Rom, degli zingari, dei nomadi, dei camminanti
richiesto dalla Caritas (nel passato), voluto dalla Croce Rossa (nel 2008), dalla sinistra (2010 a Milano e nel 2014 in Emilia Romagna)
https://www.facebook.com/montevecchioff ... 8293605402
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Re: Censimento dei nomadi o seminomadi ( rom, sinti e altri)

Messaggioda Berto » mar apr 11, 2023 3:21 pm

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Re: Censimento dei nomadi o seminomadi ( rom, sinti e altri)

Messaggioda Berto » mar apr 11, 2023 3:22 pm

3)
La UE contro il censimento degli zingari (2008)




Censimento dei rom in Italia
P6_TA(2008)0361
Risoluzione del Parlamento europeo europeo del 10 luglio 2008 sul censimento dei rom su base
etnica in Italia
(2009/C 294 E/12)
https://eur-lex.europa.eu/legal-content ... 61&from=DA

Il Parlamento europeo,
visti i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali, i principi
...
N. considerando che il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha chiesto informazioni alle
autorità competenti, segnatamente ai Prefetti di Roma, Milano e Napoli, riguardo all'eventualità che
vengano raccolte le impronte digitali dei rom, inclusi i minori, esprimendo preoccupazione per il fatto
che tale pratica possa comportare una discriminazione che potrebbe anche riguardare la dignità perso
nale, soprattutto dei minori;

1. esorta le autorità italiane ad astenersi dal procedere alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi
i minori, e dall'utilizzare le impronte digitali già raccolte, in attesa dell'imminente valutazione delle misure
previste annunciata dalla Commissione, in quanto ciò costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione
diretta fondata sulla razza e sull'origine etnica, vietato dall'articolo 14 della CEDU, e per di più un atto di
discriminazione tra i cittadini dell'Unione Europea di origine rom e gli altri cittadini, ai quali non viene
richiesto di sottoporsi a tali procedure;

2. condivide le preoccupazioni dell'UNICEF e ritiene inammissibile che, con l'obiettivo di proteggere i
bambini, questi ultimi vedano i propri diritti fondamentali violati e vengano criminalizzati, così come
condivide le preoccupazioni espresse dal Consiglio d'Europa e da molte ONG e comunità religiose, e ritiene
che il miglior modo per proteggere i diritti dei bambini rom sia garantire loro parità di accesso a un'istru
zione, ad alloggi e a un'assistenza sanitaria di qualità, nel quadro di politiche di inclusione e di integrazione,
e di proteggerli dallo sfruttamento;

3. invita gli Stati membri a intervenire con decisione a tutela dei minori non accompagnati soggetti a
sfruttamento, di qualunque etnia e nazionalità essi siano; laddove l'identificazione di tali minori sia utile al
tal fine, invita gli Stati membri ad effettuarla attraverso procedure ordinarie e non discriminatorie, secondo il
caso, nel pieno rispetto di ogni garanzia e tutela giuridica;

4. condivide la posizione della Commissione secondo cui questi atti costituirebbero una violazione del
divieto di discriminazione diretta e indiretta, previsto in particolare dalla direttiva 2000/43/CE, sancito dagli
articoli 12, 13 e da 17 a 22 del trattato CE;

5. ribadisce che le politiche che aumentano l'esclusione non saranno mai efficaci nella lotta alla crimi
nalità e non contribuiranno alla prevenzione della criminalità o alla sicurezza;

6. condanna totalmente e inequivocabilmente tutte le forme di razzismo e discriminazione cui sono
confrontati i rom e altri considerati «zingari»;
ITC 294 E/56 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 3.12.2009
Giovedì 10 luglio 2008

7. chiede agli Stati membri di rivedere e abrogare le leggi e le politiche che discriminano i rom sulla base
della razza e dell'origine etnica, direttamente o indirettamente, e chiede al Consiglio e alla Commissione di
monitorare l'applicazione da parte degli Stati membri dei trattati e delle direttive sulle misure contro la
discriminazione e sulla libertà di circolazione, onde assicurarne la piena e coerente attuazione e adottare le
misure necessarie qualora questa non sia assicurata;

8. invita la Commissione a valutare approfonditamente le misure legislative ed esecutive adottate dal
governo italiano per verificarne la compatibilità con i trattati e il diritto dell'Unione Europea;

9. esprime preoccupazione riguardo all'affermazione — contenuta nei decreti amministrativi e nelle
ordinanze del governo italiano — secondo cui la presenza di campi rom attorno alle grandi città costituisce
di per sé una grave emergenza sociale, con ripercussioni sull'ordine pubblico e la sicurezza, che giustificano
la dichiarazione di uno stato d'emergenza per un anno;

10. esprime preoccupazione per il fatto che, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, i
Prefetti, cui è stata delegata l'autorità dell'esecuzione di tutte le misure, inclusa la raccolta di impronte
digitali, possano adottare misure straordinarie in deroga alle leggi, sulla base di una legge riguardante la
protezione civile in caso di «calamità naturali, catastrofi o altri eventi», che non è adeguata o proporzionata
a questo caso specifico;

11. invita il Consiglio e la Commissione a rafforzare ulteriormente le politiche dell'Unione Europea
riguardanti i rom, lanciando una strategia dell'Unione Europea per i rom atta a sostenere e promuovere
azioni e progetti da parte degli Stati membri e delle ONG connessi all'integrazione e all'inclusione dei rom,
in particolare dei bambini;

12. invita la Commissione e gli Stati membri, nel quadro di una strategia dell'Unione Europea per i rom e
nel contesto del Decennio di integrazione dei rom 2005-2015, a varare normative e politiche di sostegno
alle comunità rom, promuovendone al contempo l'integrazione in tutti gli ambiti, e ad avviare programmi
contro il razzismo e la discriminazione nelle scuole, nel mondo del lavoro e nei mezzi di comunicazione e a
rafforzare lo scambio di competenze e di migliori pratiche;

13. ribadisce in tale contesto l'importanza di sviluppare strategie a livello dell'Unione Europea e a livello
nazionale, avvalendosi pienamente delle opportunità offerte dai fondi dell'Unione Europea, di abolire la
segregazione dei rom nel campo dell'istruzione, di assicurare ai bambini rom parità di accesso a un'istru
zione di qualità (partecipazione al sistema generale di istruzione, introduzione di programmi speciali di
borse di studio e apprendistato), di assicurare e migliorare l'accesso dei rom ai mercati del lavoro, di
assicurare la parità di accesso all'assistenza sanitaria e alle prestazioni previdenziali, di combattere le pratiche
discriminatorie in materia di assegnazione di alloggi e di rafforzare la partecipazione dei rom alla vita
sociale, economica, culturale e politica;

14. accoglie con favore la creazione da parte della Commissione di un gruppo di lavoro contro la
discriminazione, con rappresentanti di tutti gli Stati membri, e chiede che la commissione competente
del Parlamento europeo venga associata e abbia pieno accesso all'attività del gruppo di lavoro; invita la
sua commissione competente ad avviare un dialogo con i parlamenti nazionali degli Stati membri su questa
materia;

15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai
governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale del Consiglio d'Europa, al Commissario per
i diritti umani del Consiglio d'Europa, all'UNICEF e al Garante italiano per la protezione dei dati personali.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Censimento dei nomadi o seminomadi ( rom, sinti e altri)

Messaggioda Berto » mar apr 11, 2023 3:22 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Censimento dei nomadi o seminomadi ( rom, sinti e altri)

Messaggioda Berto » mar apr 11, 2023 3:23 pm

4)
Il censimento voluto da Salvini



Salvini: via al censimento dei Rom
18 giugno 2018
https://www.repubblica.it/politica/2018 ... 199319863/


Censimento rom, sinti: sugli zingari, Salvini ha ragione

ItaliaOggi.it
26 giugno 2028

https://www.italiaoggi.it/news/censimen ... ne-2279490

Quando sono nato, mio papà ha dovuto andare dall'ufficiale di Stato Civile a dirgli che, appunto, ero nato e che mi chiamavo Bruno. Mi hanno diligentemente «schedato», specificando che ero figlio di mio papà e mia mamma e che abitavo in un certo posto del quartiere Nemorense di Roma. Poi la mia «scheda» è stata diligentemente aggiornata. Ci hanno scritto che sono stato iscritto in una scuola elementare e che dunque i miei genitori avevano obbedito al precetto di farmi frequentare la scuola dell'obbligo; e hanno annotato tutti i miei progressi scolastici, fino alla laurea, consentendomi così di farmi chiamare legittimamente «dottore» dai parcheggiatori abusivi.

Arrivato a 18 anni, lo Stato mi ha ricordato che dovevo fare il soldato. Poi sono diventato giudice e lo Stato non si è lasciato scappare l'occasione di aggiornare la mia «scheda»: codice fiscale e controllo annuale: l'hai presentata la dichiarazione dei redditi? Da allora, ogni anno, l'ho presentata perché sapevo bene che, non l'avessi fatto, lo Stato l'avrebbe subito saputo e mi avrebbe fatto a strisce. Così come ho pagato bollo (e superbollo ahimè) di tutte le mie macchine perché alla mia «scheda» non ne è mai scappata una.

E non parlo delle multe che mi sono arrivate perché lo Stato ha sempre saputo dove abitavo e me le ha puntualmente notificate. Addirittura, se avessi preso la residenza in un posto diverso dal centro abituale dei miei interessi e del mio nucleo familiare, avrebbe fatto i doverosi accertamenti e mi avrebbe obbligato a risiedere dove, secondo lui, era giusto che lo facessi. Quando avevo provato a risiedere a Gressoney perché, in crisi esistenziale, avevo deciso di fare il «guardiano di sentieri» (ma non l'avevo proprio deciso, traccheggiavo e quindi non avevo ancora dato le dimissioni dalla magistratura), lo Stato mi scrisse subito dicendomi che non ci dovevo nemmeno provare: prima smettevo di fare il giudice e poi potevo trasferirmi a Gressoney a fare quello che mi pareva.

Insomma, sono stato «schedato», nel bene e nel male, tutta la vita. Proprio io, guardiano della legge, professionista, onesto lavoratore, sono stato classificato, sorvegliato, rimbrottato. E adesso che il ministro dell'Interno Matteo Salvini vuole censire gli zingari, tutti si incazzano. Secondo me c'è in giro un'epidemia di stupidità.

Lasciamo perdere che non si capisce perché quanto si pretende faccia un cittadino italiano, non dovrebbe essere preteso da uno zingaro; la parità dei doveri sembra concetto ignoto a chi si riempie la bocca tutti i giorni con la parità dei diritti. Ma possibile che nessuno ci rifletta sulle conseguenze dell'inesistenza amministrativa degli zingari?

Cominciamo dall'ovvio: è gente che non lavora, però mangia, beve e guida macchine e carrozzoni di proprietà (forse ...). La ovvia conclusione è che il denaro per vivere arriva da fonti illecite. Però sembra giusto che lo Stato non sappia come si chiamino i pochi delinquenti zingari che riesce ad acchiappare; che sia costretto a fare perizie mediche sulla densità ossea di quelli (tutti) che si proclamano minorenni e dunque non punibili dalla giustizia ordinaria; che, quando (cosa ridicolissima) si concedono gli «arresti domiciliari» in luogo della prigione a gente che non si sa nemmeno come si chiama, si scriva nel relativo provvedimento «arresti domiciliari presso il campo nomadi del Sangone» o «dell'Arrivore», cioè una specie di casbah dove non si riuscirebbe a trovare nemmeno un gigante alto tre metri e mezzo.

Poi naturalmente c'è il meno ovvio. Gli zingari italiani sono stanziali, o perlomeno «nomadizzano» da un campo a un altro. Ma le loro abitudini igieniche restano quelle di nomadi primitivi: sporcizia ovunque. Avete mai visto un campo nomadi? Io sì, per ragioni di lavoro. Da entrarci con tuta, guanti e stivali. Monouso. Posto ideale per i bambini.

Già, i bambini. Scuola dell'obbligo? Come no! Al seguito di zingare elemosinanti e ladre professioniste, questa è la loro vita fino a quando diventano maturi per fare gli zingari a tempo pieno; cioè i ladri. Naturalmente di imposte e tasse non se ne parla; il che può non fare troppa impressione a cittadini adusi all'evasione come gli italiani ma che, a «schedati» come me, proprio gli scoccia.

Eh, ma si sa come si comincia... gli ebrei... Peccato che lì si schedavano, per ragioni politiche, banchieri, professionisti, commercianti, professori, gente di alto livello umano e professionale; e, qui, si propone di sapere chi sono e dove abitano persone che vivono di reati, per cercare di contenerli e garantire ai loro bambini una vita più o meno civile. Lo dico malvolentieri; ma Salvini ha ragioni da vendere. Se lascia perdere l'euro, l'Ue, le tasse e l'economia in genere, potrebbe anche essere un buon ministro.


La Rom controcorrente: «Dico sì al censimento che vuole Salvini»
Giovedì 28 Giugno 2018 di Annamaria Parisi

https://www.ilgazzettino.it/nordest/tre ... 24033.html

TREVISO - «Dico sì al censimento dei campi rom, ma non criminalizzateci tutti». Sono le parole di una matriarca Rom trevigiana. «Non siamo diavoli: invito Matteo Salvini e Luca Zaia a casa mia, per capirci dobbiamo conoscerci. Ricordo quando vivevo dentro alla mia roulotte in compagnia di altri zingari come me. Una volta li chiamavano campi profughi dove il numero degli occupanti, spesso, superava quello dei posti previsti. Il risultato era che le condizioni ambientali alle volte risultavano certamente un po' precarie e allora arrivavano puntualmente i vigili urbani per chiederci i documenti. Noi non ci siamo mai opposti ai controlli», prosegue. Chi parla è Silvana Hudorovic, non una zingara qualunque. 65 anni, 6 figli e 27 tra nipoti e bisnipoti. Da 40 anni non vive più in una roulotte ma in una casa di sua proprietà, a Treviso dove invita a sorseggiare con lei il famoso caffè tzigano fatto con la schiuma a base di zucchero. «Questa casa l'ho comprata con i risparmi di mio marito che è morto da tempo, era una specie di artigiano». Racconta come con il marito andava in giro per le case a recuperare strasse, ossi e ferovecio, era insomma uno dei primi riciclatori, agli albori del concetto del riuso e dell'arte del riciclo. A sorpresa la rom confida di stimare il neo ministro dell'Interno Salvini e l'idea del censimento.



NdR ???
Questa casa l'ho comprata con i risparmi di mio marito che è morto da tempo, era una specie di artigiano». Racconta come con il marito andava in giro per le case a recuperare strasse, ossi e ferovecio, era insomma uno dei primi riciclatori, agli albori del concetto del riuso e dell'arte del riciclo.



Rom e sinti in provincia i comuni hanno iniziato il "censimento Salvini
"
28 luglio 2019

https://ricerca.gelocal.it/laprovinciap ... ni-02.html

Sandro BarberisPAVIA. La provincia di Pavia è la seconda in Lombardia per numero di rom e sinti residenti. I rom sono una minoranza che vive principalmente nell'Est Europa e nei Balcani, mentre i sinti sono tradizionalmente ex giostrai e ferrovecchi, in Italia da secoli. Con 560 persone censite Pavia è seconda solo a Milano. Il dato emerge da un'elaborazione di "Cittalia", ente statistico dell'associazione nazionale comuni. I dati ufficiali della prefettura, che deve adempiere alla direttiva del 16 luglio emessa dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, non sono invece ancora completi. Ma secondo i Comuni le presenze potrebbero essere molte di più. I singoli comuni, però, si sono già attivati per raccogliere i dati sugli insediamenti sinti e rom da comunicare alla prefettura.le difficoltàQuello richiesto da Salvini è un censimento non semplice. Prima di tutto perché molti sinti e rom sono di cittadinanza italiana, quindi risultano registrati nell'anagrafe di un municipio (spesso non pavese), poi migrano sul territorio. Spostamenti che rendono difficile un censimento con dati certi. L'altra è che i campi rom "istituzionali" in provincia di Pavia sono solamente due. Si tratta di strutture previste per legge che devono essere dotati di allacciamenti alle utenze. E sono i campi di via Piacenza, a Voghera, e di piazzale Europa, a Pavia. L'altro campo "censito" a Pavia è quello di via Bramante, dove però da tempo viene denunciata dalle istituzioni l'assenza «delle minime condizioni igenico sanitarie». i campi nelle città A Pavia, ultimi dati disponibili, ci sono 398 rom e sinti. In piazzale Europa c'è una comunità composta da 265 sinti tra cui molti minori. Meno vasta la comunità di via Bramante dove risultano 133 tra rom e sinti. L'altra zona della provincia di Pavia con più insediamenti di rom e sinti è quella di Vigevano e dalla confinante Gambolò, da sempre associata alla presenza di una folta comunità sinti. Solo a Vigevano la polizia locale ha censito, per rispondere alla direttiva Salvini, 14 diversi insediamenti sparsi sul territorio «ma nessuno ufficialmente registrato come campo rom, spesso sono parcheggi dove ci sono le roulotte o piccole case di muratura». Per questo la polizia locale stima una presenza di 160 sinti tra Vigevano e la confinante Gambolò. A Voghera invece la situazione è più definita. «L'insediamento di Campoferro è una struttura autorizzata, ci sono un centinaio di persone - spiegano dalla polizia locale. - I controlli sono continui». A rispondere alla direttiva Salvini saranno anche centri più piccoli, dove non sono presenti campi stanziali. Però, come spiegano amministratori locali e comandi di polizia locale, la comunità sinti è presente «o con parcheggi di roulotte oppure con case, spesso degradate». È il caso, ad esempio, di Sant'Angelo Lomellina, un migliaio di abitanti tra Mortara e Robbio. «C'è un insediamento dove ci sono già stati problemi in passato, in fondo a una strada del paese. Abbiamo censito 18 persone senza cittadinanza italiana», spiega il sindaco Matteo Grossi. A Broni c'è un agglomerato con roulotte dove vivono una quindicina di nomadi. «Una situazione - dice il sindaco Antonio Riviezzi - che abbiamo segnalato alla prefettura nell'ambito della direttiva del ministero dell'Interno». Altri insediamenti, spesso in abitazioni, sono stati segnalati a Castello d'Agogna (15), tra Dorno e Garlasco (15) e Palestro (20). A Mortara «non risultano occupazioni di suolo pubblico da parte di nomadi», spiega il comandante della polizia locale Davide Curti. Però la giunta ha intenzione di segnalare il caso dell'immobile "Lugon" di via Sant'Albino Alcuino, da tempo occupato da nomadi. Tra gli altri centri più popolosi della provincia c'è Stradella, che invece non ha segnalato presenze alla prefettura. «Dopo la richiesta della prefettura successiva alla circolare di Salvini, abbiamo fatto una ricognizione - spiega il sindaco Alessandro Cantù - ma non risultano nomadi». --
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