Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 100%

Messaggioda Berto » ven ott 12, 2018 8:19 pm

Ostia, 32 arresti nella famiglia Spada. Associazione mafiosa tra le accuse: è la 1ª volta. “Roberto e Carmine capi del clan”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... sa/4114834


Roma, blitz contro clan Spada a Ostia: 32 arresti. L'accusa è associazione mafiosa
21/24 settembre 2018

https://www.ilmessaggero.it/video/roma/ ... 06434.html
https://www.ilmessaggero.it/video/roma/ ... 06236.html

Dalle prime ore di questa mattina è in corso una vasta operazione di Polizia Giudiziaria sul territorio di Ostia. Carabinieri e Polizia con la collaborazione del Nucleo Speciale d’intervento del Comando Generale della Guardia Costiera stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia a carico di capi e affiliati al CLAN SPADA responsabili, tra l’altro, di aver costituito, promosso e fatto parte di un’associazione a delinquere di tipo mafioso sul territorio laziale e segnatamente ad Ostia. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev




Ostia, nuovo colpo al clan Spada: la Finanza sequestra beni per 19 milioni, anche la palestra dell'aggressione
Cinque decreti di sequestro ordinati dal tribunale di Roma. Salvini: "La giornata comincia bene". Nei giorni scorsi i sequestri delle case popolari dove abitavano alcuni esponenti della famiglia che aveva in scacco il litorale romano
11 ottobre 2018

https://roma.repubblica.it/cronaca/2018 ... -208686963

ROMA - Beni per 19 milioni: i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Roma stanno dando esecuzione a cinque decreti di sequestro di beni, emessi dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale nei confronti di altrettanti esponenti di spicco del clan Spada. Tra le proprietà requisite c'è anche la Femus Boxe, palestra teatro nel novembre scorso della testata al giornalista Rai della trasmissione Nemo, Daniele Piervincenzi, nella lista degli immobili e beni mobili sequestrati oggi al clan spada.

Voto Ostia, Roberto Spada aggredisce inviato di Nemo
L'operazione coordinata dalla Dda ed eseguita dalla Guardia di finanza ha posto i sigilli a diciotto società, quattro ditte individuali, quote societarie, sei associazioni sportive di Ostia, quattro immobili e poi auto, moto, conti correnti, rapporti assicurativi, azioni.

Un patrimonio ritenuto assolutamente sproporzionato rispetto agli irrisori redditi dichiarati. Tra i beni finiti sotto sequestro anche un distributore di benzina all'idroscalo di Ostia in cui nel novembre 2016 si consumò il tentato omicidio di Carmine Spada, detto 'romoletto', e una villa in stile liberty del valore di 800mila euro in cui abitava lo stesso boss.



Ostia, procuratore: "Fra i beni sequestrati al clan Spada anche la palestra della testata al giornalista"
I beni posti sotto sequestro, secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle, sono riconducibili al clan anche se in gran parte intestati ad altre 47 persone apparentemente estranee al contesto criminale.

"Grazie! Notizie come questa fanno cominciare bene la giornata". E' il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini all'operazione delle fiamme gialle. E la sindaca Raggi scrive su twitter: "A Ostia non c'è spazio per la criminalità. #NonAbbassiamoLoSguardo".

Da giorni proseguono le azioni delle forze dell'ordine per contrastare il potere del clan del litorale romane. Martedì scorso ai familiari di un membro della famiglia, Vincenzo Spada, fratello del boss Carmine, ora agli arresti era stata anche sequestrata la casa popolare che occupavano. Sulla porta di ingresso era stata posta una telecamera, al posto dello spioncino, con la quale si poteva controllare chi stava arrivando prima di aprire.

Quelle minacce a Federica Angeli

Alcune donne, tra cui la madre di Silvano Spada, hanno inveito contro le forze dell'ordine e contro i giornalisti presenti sul posto. Ed erano stati rivolti nuovi insulti contro la cronista di Repubblica, Federica Angeli, già bersaglio delle minacce da parte delle donne del clan, giovedì scorso durante il precedente sgombero dell'appartamento di Carmine Spada.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 100%

Messaggioda Berto » dom ott 21, 2018 8:13 am

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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 100%

Messaggioda Berto » dom ott 21, 2018 8:16 am

Singani o slavi a Mestre in circolazione
https://www.facebook.com/CMPADIFESADELC ... 5405829493

Ho sperimentato personalmente le stesse cose.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 100%

Messaggioda Berto » mer ott 24, 2018 7:27 am

Rapine in pieno giorno e inquilini ostaggio dei nomadi abusivi
Cristina Bassi - Mar, 23/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/milano/ra ... 91503.html

Gli occupanti regolari delle case Aler di San Siro: «Siamo abbandonati, nessuno fa nulla»

«Per favore, non scriva il mio nome. Sennò poi non posso più andare in giro»: una cautela che in questi palazzi Aler di via Morgantini, quartiere San Siro, non è dettata dallo scarso coraggio ma dallo spirito di sopravvivenza.

L'inquilina ha 70 anni e vive sola in un appartamento di edilizia popolare. Non è certo la prima che denuncia le difficoltà dei condòmini dei civici 3 e 5 della via, stesso cortile. «Uno dei due stabili è quasi tutto occupato abusivamente - spiega -, sono più gli irregolari, soprattutto nomadi e immigrati islamici, degli abitanti che ne hanno diritto. Nell'altro ci sono quattro alloggi liberi e gli inquilini regolari sono terrorizzati di sentire le picconate di chi butta giù la porta. Noi anziani veniamo rapinati in pieno giorno e abbiamo paura ad uscire. La polizia? La maggior parte delle volte la chiamiamo, ma non viene».

Non c'è livore nel tono di voce di questa signora. Solo lo sconforto che sta per prevalere sulla voglia di farsi sentire. «Le racconto la mia esperienza. Quando ci accorgiamo di un'occupazione, chiamiamo le forze dell'ordine e l'Aler. Tra l'altro gli ispettori dell'azienda ci dicono che sono sotto organico e più di tanto non possono fare... Comunque fanno l'intervento, c'è lo sgombero e vengono sbarrate le porte con le lastre in metallo». Entro le successive 12 ore però l'incubo ricompare. «Tornano gli stessi abusivi - continua la 70enne - e con il piccone spaccano il muro intorno alla porta e scardinano le lastre. Entrano e lì restano indisturbati. Sanno ormai che non ci sarà un secondo intervento. L'Aler li fa cacciare una volta sola insomma».

Gli inquilini regolari si dividono tra sfiduciati e «rompiscatole». Aggiunge l'anziana inquilina: «Lo dico sempre ai miei vicini, a chi come me paga affitto e spese: Telefoniamo e denunciamo. Però loro giustamente mi rispondono che poi non succede nulla». L'ultima occupazione è di pochi giorni fa: «È morta una signora e la famiglia ha liberato l'alloggio e riconsegnato le chiavi. Dopo 48 ore dentro c'era un uomo spuntato dal nulla. La dirimpettaia ha fatto diverse chiamate per segnalarlo. Le hanno risposto con tono scocciato: Ma lei ha già telefonato quattro volte...». Gli sputi, gli insulti, le rapine e la paura. «Un paio di settimane fa un'anziana inquilina, che ha le gambe un po' malferme, è stata aggredita in cortile da tre uomini. Tornava a casa con le borse della spesa, erano appena le 7 di sera. In due l'hanno bloccata per le braccia e un terzo le ha strappato la catenina. In piazzale Selinunte c'è la polizia, ma alle 17.30 va via. Io però ho paura la sera. Non esco di pomeriggio, neppure per andare in centro magari a vedere una mostra. Perché ho timore a rientrare col buio».

Le denunce? «Non le facciamo quasi mai. Sarebbero contro ignoti... E poi ci sentiamo abbandonati, ormai a San Siro gli italiani sono solo anziani. Ci sentiamo noi i migranti». Gli abitanti del quartiere hanno un dubbio: «Forse c'è un accordo tra le istituzioni per lasciar correre sulle occupazioni. Così tutte queste persone irregolari non restano per strada». Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia in Comune, su casi come questo fa interventi frequenti in Consiglio: «Ho anche inoltrato le segnalazioni alla Questura - spiega -. Ma in certe aree la situazione è fuori controllo. Servono sgomberi su larga scala».
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 100%

Messaggioda Berto » mer ott 24, 2018 8:41 pm

Luca Ricolfi sulla capotreno Trenord: "Non va licenziata, nessuno sarebbe d'accordo. Quanta ipocrisia sui rom"
9 Agosto 2018

https://www.liberoquotidiano.it/news/pe ... i-rom.html

Sul caso della capotreno di Trenord (che in un annuncio ha chiesto agli "zingari" di scendere dal convoglio perché "avete rotto il c..."), il sociologo Luca Ricolfi, da sempre vicino alla sinistra, mostra di avere idee chiarissime. E diverse da quelle della sinistra che si indigna e si straccia le vesti. Intervistato da Il Giorno, quando gli chiedono se sia giusto licenziare la donna, risponde: "No, la forma non è stata appropriata, ma la sostanza è che se si arriva all'esasperazione per certe situazioni, quello che ha detto nell'annuncio è sensato. Nessun italiano sarebbe d'accordo sul licenziamento, c'è molta ipocrisia nelle critiche. Si può pensare a una sanzione". E ancora, quando chiedono a Ricolfi da dove nasca la diffidenza degli italiani nei confronti dei rom, la risposta è netta: "Dall'esperienza. Anche se non mancano i rom-sinti che lavorano e vivono normalmente, il fatto che una percentuale elevata dei membri di queste comunità viva di accattonaggio e di furti non può che suscitare diffidenza in chi vive del proprio lavoro, e magari fatica a sbarcare il lunario". Frasi da prendere, ritagliare e incorniciare.


Alberto Pento

1) sfruttamento e plagio minorile; costrizione e induzione dei minori alla criminalità;
2) truffa
3) borseggio
4) furto e ricettazione
5) associazione ed estorsione mafiosa
6) spaccio di droga e di moneta falsa
7) rapina
8) sequestro di persona
9) omicidio
10) caporalato
11) sfruttamento della buona fede altrui o abuso della credulità popolare
...
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 100%

Messaggioda Berto » ven ott 26, 2018 7:37 pm

Una demente che scambia i carnefici per vittime.

La Commissaria Ue alla Giustizia: "In Italia sui rom giocano col fuoco"
26 Ottobre 2018

https://www.gazzettadiparma.it/news/ita ... fuoco.html

In Italia, sullo 'hate speech’, sui rom «giocano col fuoco. In passato abbiamo visto queste categorizzazioni di alcune parti della società. In alcuni documenti nazisti scrivevano che erano bocche inutili da sfamare. Sono strani giorni, che ricordano un passato oscuro. Se non ricordiamo la lezione, questo si potrebbe ripetere di nuovo. Per questo occorre contrapporsi allo 'hate speech’con fatti e avvertimenti e il dialogo». Così la commissaria Ue alla Giustizia Vera Jurova, «preoccupata» per la situazione.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 100%

Messaggioda Berto » mar nov 06, 2018 8:57 pm

Ruba 400 kg di patate: rom libero perché è furto per necessità
Un agricoltore nel lucchese è bersaglio di continui furti da anni, ma l'unico arrestato, un rom del campo nomadi, è stato liberato
Emanuele Canepa - Mar, 06/11/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 97866.html


Il Signor Giovanni Tambellini ama il suo lavoro, anche se al giorno d'oggi fare l'agricoltore non è semplice, soprattutto se si è continuamente vessati da furti, probabilmente tutti effettuati dai residenti del campo rom situato nelle vicinanze.

Come riporta il quotidiano “La Nazione”, l'uomo ha deciso di aprire la sua atività quindici anni fa nella campagna lucchese, per dedicarsi ad un lavoro che gli piaceva, più tranquillo ed in contatto con la natura. Il suo sogno pian piano si è avverato, diventando il punto di riferimento di affezionati compratori che gli permettevano di mandare avanti l'attività serenamente, almeno fino a quando, cinque anni fa è iniziato l'incubo dei furti.

“Ormai la nostra è più una missione che un’attività, soprattutto quando veniamo colpiti a tamburo battente in questo modo” afferma il signor Tambellini e prosegue:“In questi anni ci hanno rubato 10-12mila euro di roba. Verrebbe fatto di chiudere baracca, ma non voglio. Voglio smettere di lavorare quando e se il lavoro non mi ripagherà più, o perché non ne avrò più voglia, non perchè me lo impongono i ladri”.

Afflitto da questa situazione l'agricoltore non si arrende, nemmeno dopo che le forze dell'ordine hanno dovuto lasciare libero l'autore dell'ultimo furto effettuato, un rom che abita nel campo nomadi nella vicinanze perché era trascorsa la flagranza e il furto sarebbe avvenuto “per necessità”.

“Le modalità? Sempre le stesse, la rete di recinzione tagliata e le derrate che sparivano insieme a frullini e motocoltivatori. Ci aveva tolto il sonno, fino al maxi furto di 400 kg di patate . Nell’abitazione di questo signore che abita al campo nomadi hanno trovato, oltre a una parte delle patate, anche i miei fagioli da semina etichettati e anche una particolarissima bottiglia di vino, vuota, che avevo preso in vacanza e volevo regalare a un amico. Se mi dicono che ha rubato tutto ciò per necessità lasciatemi dubitare: una delusione che non invalida il meraviglioso lavoro svolto dalla polizia”, dichiara l'uomo che nonostante l'amarezza per come funziona la giustizia italiana non perde l'occasione per lodare il comportamento delle forze dell'ordine:“Vorrei ringraziarli di cuore, ho trovato nella polizia personale attento, professionale e anche coinvolto nel proprio lavoro. E fa veramente bene sapere che ci si può affidare alle istituzioni, soprattutto in questo momento storico così difficile. Certo la contentezza che siano finalmente riusciti a prendere un ladro, oltretutto seriale, è stata alla fine mitigata dall’esito di una strana giustizia che gli ha evitato il carcere. Un po’ di amaro resta, che però non dipende dai poliziotti, a cui ho scritto anche una mail di sentito ringraziamento”.

Certo è che con 400 kg di patate questo rom riuscirà a sfamarci la famiglia e forse tutto il campo nomadi, il tutto grazie al duro lavoro del povero signor Tambellini.


Alberto Pento
Credo che l'agricoltore la prossima volta debba sparare e uccidere il ladro.
Questo giudice ha compiuto un grave errore di valutazione, poiché non ha indagato sullo stato di reale necessità di questo zingaro, forse se l'avesse fatto avrebbe dovuto constatare che questo zingaro era ricco e benestante pur senza lavorare;
è risaputo e documentato che gli zingari non rubano per necessità ma per il loro connaturato e disumano sistema predatorio razzista, quindi non doveva assolverlo ma condannarlo con l'aggravante della predazione razzista propria dei nazi zingari.



Torino, confiscato il "tesoretto" dei rom che per il Comune erano indigenti
Bianca Elisi - Mer, 07/11/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 98429.html

Smascherati i tre rom che avevano accumulato un "tesoretto" di 420mila euro, depositati presso delle banche croate, ma il Comune di Torino erogava loro gli assegni familiari

Indigenti in Italia e nababbi oltre confine: succede a Torino. Ci sono voluti due anni di indagini serrate ed un provvedimento della magistratura per confiscare il “tesoretto” messo assieme da tre nomadi pluripregiudicati, tutti residenti nei campi rom del capoluogo sabaudo.

Più di 420mila euro, depositati presso alcune banche di Zagabria e accumulati smaltendo illegalmente cumuli (circa 2mila tonnellate) di rifiuti metallici. Ed erano state proprio le autorità croate, nel 2014, a notare quei conti sospetti, mettendo la Guardia di Finanza sulla pista giusta.

Eppure, per lo Stato italiano e per il Comune di Torino, le persone finite nel mirino delle Fiamme Gialle erano nullatenenti. Tanto che, mentre l’attività di raccolta dei rottami andava a gonfie vele, la banda ha indebitamente percepito da Palazzo Civico assegni familiari per oltre 70mila euro. Per anni, infatti, i nomadi hanno falsificato le attestazioni Isee in combutta con una trentina di connazionali che risultavano a carico degli indagati.

Una vicenda assurda che, però, non stupisce Maurizio Marrone, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia: “Purtroppo – spiega – non è la prima volta che si scoprono all’estero tesori milionari dei clan di rom assistiti in tutto e per tutto dal Comune di Torino”. Secondo Marrone, “non serviva la segnalazione delle autorità croate per accorgersi del benessere dei nomadi residenti nei campi torinesi”. “Basta farsi un giro negli insediamenti per notare auto fuoriserie, maxi schermi al plasma e oro in quantità”, aggiunge polemico. Il problema, conclude, è che il “sindaco Appendino non si è mai sporcata le scarpe con il fango dei campi rom”.



Torino, rom fa la bella vita a spese del Comune
Franco Grande - Gio, 08/11/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... gG7n-y4W4U

Sena Halivovic, alias Raselma, 60 anni, potentissima rom del clan matriarcale dei Korakhanè, faceva la bella vita a spese del Comune di Torino che è stato frodato di ben 70mila euro in assegni familiari

Panama, tacchi a spillo e Ferrari. Sena Halivovic, alias Raselma, 60 anni, potentissima rom del clan matriarcale dei Korakhanè, musulmani e originari del Kosovo, faceva la bella vita a spese del Comune di Torino.

Sebbene possedesse ben 4 milioni di euro, Sena è riuscita a farsi passare per nullatenente e a frodare così il Comune di Torino ottenendo 70mila euro in assegni familiari per lei e per 22 persone della sua famiglia. Soldi che sono stati sottratti agli indigenti torinesi, mentre lei se la spassava tra Ferrari e ville. Tra i suoi bene, come documenta Tgcom24, sono state ritrovate 400 macchine di lusso, un castello, un hotel, un terreno sulle colline astigiane, ville con piscine e vasche idromassaggio, una residenza bunker a Mostar, in Bosnia Erzegovia. Un patrimonio accumulato con truffe, furti di rame, auto rubate in Italia e rivendute nei Paesi dell'Est. Alla donna sono stati confiscati ben 420mila euro e il suo clan, quello degli Halilovic, è lo stesso a cui apparteneveano i tre minorenni che a Roma nel 2015 a bordo di un'auto pirata travolsero 9 persone e uccisero una donna di 44 anni. Non solo. Persino il rom che stuprò due 14enni romane lo scorso 10 maggio 2017 in un boschetto del quartiere del Collatino apparteneva allo stesso clan della rom truffatrice di Torino. La donna era già arrestata a Girona nell'aprile del 2017 dalla polizia spagnola ma, dopo essere stata scarcerata, è sparita nel nulla. Fino ad oggi.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 100%

Messaggioda Berto » mer nov 14, 2018 10:08 pm

Pucciarelli, la leghista anti-rom, a capo della Commissione diritti umani
Giuseppe Gaetano
14 novembre 2018

https://www.corriere.it/politica/18_nov ... aada.shtml

Nel luglio 2012 commentò con «se uno deve pagare per essersi difeso, è meglio che la mira la prenda per bene» la notizia del risarcimento di 120mila euro a cui era stato condannato un cittadino che aveva sparato a un gruppo di ladri rom; a settembre dello stesso anno scrisse «un bambino deve avere un papà maschio e una mamma femmina, è quello che regola la natura per la riproduzione», a proposito dell’adozione delle coppie omosex e del caso Nicki Vendola, che nel 2016 ricorrerà poi alla fecondazione assistita per avere un figlio col compagno; nell’ottobre 2015 condivise il meme «stop gender nelle scuole», convinta che la loro presenza negli istituti potesse influenzare l’orientamento sessuale degli alunni; nel giugno 2017 cliccò “like” a un post razzista sui forni crematori agli stranieri che chiedono un alloggio popolare; quest’estate ha bollato la registrazione dello stato di famiglia di un figlio nato da due padri a Sarzana, sua città natale, scrivendo «non abbiamo paura di dirci cristiani e di difendere la famiglia naturale e tradizionale»; solo alcuni giorni fa ha affermato che «finalmente al campo rom di Castelnuovo Magra sono tornate le ruspe». Con un curriculum del genere, quale politico poteva essere più adatto di Stefania Pucciarelli a prendere il posto di Luigi Manconi alla Commissione per la tutela dei diritti umani? E’ la domanda, retorica, che si stanno ponendo molti utenti della Rete e parlamentari dell’opposizione, alla notizia dell’elezione della 51enne senatrice leghista a presidente della suddetta commissione: si occuperà davvero dei diritti di tutti o solo di chi le pare e piace?

Una vera ossessione per gli «zingari», le «risorse» della Boldrini e verso ogni minima iniziativa dedicata da enti locali e Regioni all'integrazione dei migranti nel nostro tessuto sociale: l’unica vera misura in grado di porre un argine a ruberie e violenze, visto che con gli sgomberi - è provato - non si fa altro che rimandare e spostare fisicamente da un’altra parte il problema dell’accoglienza. Fino alle ultime elezioni, la Pucciarelli lanciava strali anche contro i suoi attuali alleati di governo: «Ora capisco perché le zecche dei centri sociali non vanno a tirar sassi nei comizi del Pd e dei 5 Stelle: in loro hanno trovato chi li tutela» scrisse sui social nel maggio 2015, stigmatizzando la manifestazione a favore dell’introduzione del reato di tortura nel codice penale italiano. Ma le critiche, in realtà, sono proseguite anche a maggioranza formata: lo scorso 24 luglio la pasionaria del Carroccio ha bocciato come «una specie di evoluzione bocconiana dei rom» anche l’iniziativa della sindaca di Roma, Virginia Raggi, di un “mental coach” al servizio dei nomadi.

Alle critiche «io rispondo con i fatti: la settimana prossima avrà luogo la prima riunione degli uffici di presidenza della commissione, dove saranno invitati anche gli esponenti dell’ opposizione. Io mi soffermo solamente sul fare e non sul dire» replica alle polemiche la Pucciarelli. «Non mi devo pentire di una cosa che già all’epoca avevo chiarito - spiega a proposito del “mi piace”, poi cancellato, affisso l’anno scorso al post sui forni -. Era semplicemente un like in un commento di una persona che io conosco, come me volontario in Croce rossa, con cui ci siamo sempre prodigati per aiutare il prossimo indipendentemente dall’etnia o dal colore della pelle». Un apprezzamento rivolto alla persona, insomma, e non al messaggio: «Nel momento in cui mi è stato fatto presente il contenuto del post, me ne sono immediatamente dissociata e ho chiesto scusa - spiega -. Da lì è partita una denuncia nei confronti dell’autore e di conseguenza anche della sottoscritta, che ha portato a un’archiviazione perché non vi era nessun reato».

«Complimenti, un’esperta del settore» twitta ironicamente il democratico Emanuele Fiano. «Tutti i giorni un nuovo passo verso una deriva culturale e politica, ma dove vogliono portare il nostro paese?» si chiede l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini. Il responsabile Diritti civili del Pd, Sergio Lo Giudice, già componente della commissione, parla di «dichiarazione di guerra: M5S e Lega affidano il compito di vigilare sulla violazione delle libertà fondamentali a chi quelle libertà vorrebbe distruggerle ed è stato indagato per istigazione all’odio razziale, povera Italia». Anche le associazioni di settore si risentono: «Hanno messo una lupa nel recinto di un gregge indifeso - afferma Aurelio Mancuso di Equality Italia -. È disgustoso, per chi ogni giorno opera a sostegno di tutte le persone discriminate, in ragione della loro provenienza, credo, genere, identità o orientamento sessuale, dover assistere a tale provocazione». Di avviso opposto, naturalmente, i capigruppo della Lega a Palazzo Madama, che in una nota esprimono «grande soddisfazione per la nomina» della Pucciarelli, certi che «grazie al suo spiccato senso di responsabilità e alla sua comprovata esperienza politica saprà attendere ai compiti cui è chiamata». Auguri di buon lavoro anche dai partner M5S: «Per noi i diritti umani sono un pilastro per la salute di una democrazia».
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 100%

Messaggioda Berto » mer nov 21, 2018 3:50 am

Clan zingari dei Casamonica
https://it.wikipedia.org/wiki/Clan_dei_Casamonica
Il clan dei Casamonica prende origine dalle famiglie Casamonica e Di Silvio, famiglie di sinti stanziali[2] originarie dell'Abruzzo e del Molise, giunte da Pescara e da Venafro nella capitale negli anni settanta.[3]
Il gruppo è quindi costituito dai membri di queste famiglie, con occasionali imparentamenti con altre famiglie sinti come i Barovero (Piemonte), i Cena (Torino), i De Rosa, i Di Guglielmo, i Di Rocco, i Ciarelli, i Di Lauro, i Laudicino, gli Zini, gli Spada e gli Spinelli; inoltre si affidano ai Seferovic di origine bosniaca.[3]



Lo sgombero dei Casamonica, quel gesto che nessuno aveva osato fare
di Lirio Abbate
20 novembre 2018

http://espresso.repubblica.it/attualita ... e-1.328814

Nella Capitale i Casamonica vengono chiamati “zingari”. Un appellativo usato in modo dispregiativo. E i romani sono coscienti dei loro traffici illegali, per esserne stati vittime o a volte anche complici, da decenni, o per averne osservato le loro azioni, e per questo motivo temono il clan per violenza e potenza, tanto da averne paura. Gli affiliati a questa famiglia criminale non sono mai stati processati per mafia e quindi mai condannati per questo reato. Il loro metodo riconduce a quello mafioso e rientrano perfettamente fra le organizzazioni criminali organizzate. Non a caso li avevamo inseriti nel 2012 fra “ i quattro re di Roma ” in compagnia di Carminati, Senese e Fasciani.

Ma fra i criminali romani non c'è mai stato rispetto per i Casamonica, considerati spesso “straccioni”. Tanto per essere chiari, nell'inchiesta su “mafia Capitale”, in diverse occasioni il nome di Massimo Carminati è associato a quello degli “zingari”. Al Cecato, condannato per mafia, il 27 marzo 2014 viene chiesto un aiuto da parte di un avvocato per conto di una collega che aveva avuto attriti con alcuni esponenti del clan «gitano». Carminati, mentre è intercettato, si mostra disponibile a parlare con Luciano Casamonica, che dice di conoscere e con il quale è certo di trovare una soluzione. «Mi informo domani... io conosco bene Luciano... vado...», e poi aggiunge, enfatizzando il fatto di non stimare particolarmente il clan: «Li Casamonica... cento famiglie, uno più stronzo de n’altro».

Carminati il giorno dopo, probabilmente dopo aver parlato con Luciano, contatta l'avvocato al quale chiede notizie sull’incontro avvenuto tra l’avvocatessa e gli esponenti della famiglia rom. Il legale amico dell’ex Nar evidenzia come la vicenda sia andata a buon fine e come il problema sia rientrato.

I Casamonica, dunque, secondo Carminati «so' uno più stronzo dell'altro». Criminali contro criminali.

Fratelli e cugini, mille affiliati, dalle giostre allo spaccio. Ecco come la famiglia è arrivata a spadroneggiare nella Capitale. «Sono animali che squartano le persone. Neanche sotto tortura li denuncerò», dice una vittima

A Roma sono tanti i problemi amministrativi che giorno dopo giorno registriamo, e sono diversi i casi di corruzione che vengono individuati dagli investigatori, favoriti dalla cattiva burocrazia foraggiata da impiegati pubblici collusi. E nello stesso anno in cui alla Capitale è stata data la sveglia dai giudici della corte d'appello riconoscendo la mafia di Carminati e compagni, è arrivata oggi dalla sindaca Virginia Raggi la dimostrazione che un percorso concreto di legalità si può concretizzare. E lo ha fatto puntando il piccone contro le otto ville abusive dei Casamonica. Edifici su cui pendeva un'ordinanza definitiva di demolizione da cui in passato tutti si sono tenuti lontani. Un ordine inevaso e di conseguenza un segnale di potenza aggravato che è stato trasmesso sul territorio. E fino all'alba la forza del clan era evidente anche per la presenza di ville e abusi, incuranti dei provvedimenti, su un'area soggetta a vincolo archeologico, paesaggistico e ferroviario.

Le prime contestazioni di abusivismo da parte del Comune risalgono al 1997. E da allora nessuno ha avuto il coraggio di affrontare il clan. E dunque, chi ha lasciato ogni cosa al suo posto, ha di fatto contribuito ad accrescere la fama di impuniti e di potenti.

Il blitz di centinaia di agenti della polizia locale ha messo fine a questa impunità. E si deve dare atto al primo cittadino di Roma di un'azione forte, che mai in altre occasioni è stata fatta contro i clan, nemmeno in territori in cui le mafie sono presenti e invadono con i loro abusi edilizi interi quartieri. Il comandante dei vigili, Antonio Di Maggio, a conclusione del blitz ha detto una cosa che fa comprendere bene come i Casamonica erano tranquilli nel continuare a vivere in quelle case abusive, e a nessuno di loro passava per la mente la demolizione: «Pensavano che fosse una perquisizione. Qualcuno è rimasto di stucco. E noi abbiamo ricordato come loro stessi avessero già preso in notifica i provvedimenti».
Statue dorate di cavalli, leopardi e tigri. Una culla in stile imperiale. E poi stucchi e affreschi. Ecco come si presentano all'interno le otto villette sequestrate alla famiglia Casamonica. Dopo gli sgomberi inizieranno le demolizioni. In una villa gli agenti hanno anche trovato una quantità di sostanza stupefacente, presumibilmente cocaina, e hanno fermato il presunto proprietario. di Grancesco Giovannetti e Salvatore Giuffrida

Ecco, sapevano di vivere nell'illegalità, sotto un tetto abusivo, con suppellettili e oggetti di valore ottenuti con soldi provenienti da affari sporchi, ma per il loro vivere quotidiano era normale. Ma normale non è. E l'azione di demolizione avviata dall'amministrazione, che si concluderà fra trenta giorni, rimette in gioco le regole, e il loro rispetto. La cui applicazione in una città normale non dovrebbe stupire.


Casamonica, trovata anche cocaina nelle ville
20 novembre 2018

https://www.ilmessaggero.it/video/roma/ ... 19919.html

«Stimiamo 30 giorni per terminare le operazioni di sgombero e demolizione. Gli agenti hanno iniziato a lavorare stamattina. Negli edifici erano presenti circa 35-40 residenti, alcuni minori. Fino ad ora non hanno opposto resistenza, se non in un paio di circostanze in cui si sono messi in stato di agitazione ma poi sono stati tranquillizzati». Così il comandante della polizia locale di Roma Antonio Di Maggio, intervenendo alla conferenza stampa, presso la sede del VII Municipio, insieme alla sindaca di Roma Virginia Raggi, sulle otto ville abusive confiscate al clan dei Casamonica alla fine di via del Quadraro e ora sgomberate.

«In un'abitazione - ha spiegato Di Maggio - sono state trovate dosi di sostanze stupefacenti che i colleghi stanno mettendo sotto sequestro. Crediamo si tratti di cocaina». A chi gli chiedeva se gli abitanti delle villette si aspettassero le operazioni di demolizione, Di Maggio ha risposto: «No. Loro stamane pensavano che fosse una perquisizione. Qualcuno è rimasto di stucco. E noi abbiamo ricordato come loro stessi avessero già preso in notifica i provvedimenti». L' area interessata è soggetta a vincolo archeologico, paesaggistico e ferroviario.

Le prime contestazioni di abusivismo da parte del Comune risalgono al 1997. A partire da domani, saranno impiegati 400 agenti di Polizia Locale al giorno fino alla conclusione delle operazioni.


Nando Casamonica: «Buttano giù le nostre case? Va bene, ma allora devono demolire tutta Ischia»
21 novembre 2018

https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola ... 20804.html

Alla Romanina la notizia del blitz al Quadraro è accolta con distacco, come se quel pezzo di famiglia fosse lontano mille miglia dalle ville dei Casamonica che si snodano tra via Salvatore Barzilai e via Domenico Baccarini. In questa strada, al civico 50, vive Nando, 78 anni. Il cancello è aperto, anche la porta d’ingresso senza campanello. Come a suggerire che qui chi è padrone del quartiere non ha bisogno di chiudersi in casa.

Nando è il più anziano della famiglia dopo la scomparsa di Vittorio, un’eredità ingombrante, da quando le immagini del funerale di suo fratello nel 2015 fecero il giro del mondo. «Hanno sgomberato delle ville in via del Quadraro? E io che c’entro?», è il suo commento a caldo. «Sai quanti Casamonica ci sono a Roma? Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Ma se buttano giù le case a famiglie che portano il nostro nome dovrebbero buttare giù anche tutte quelle costruite a Ischia. O quelle tirate su a Roma».

Al Quadraro le ville avevano inglobato pezzi dell’Acquedotto Felice, senza alcun rispetto per i vincoli paesaggistici e archeologici.
«E infatti le butteranno giù. Ma non veniteci a dire che la legge è uguale per tutti. Non ci sono solo le ville abusive dei Casamonica al Quadraro, a Tor Fiscale o in tutte le borgate di Roma. Ma alla fine siamo noi quelli che finiscono sui telegiornali nazionali».

Se altri commettono abusi non significa che chiunque è legittimato a farne.
«Sì, ma tutta questa attenzione nasconde altro. C’è la politica. Noi siamo diventati il bersaglio facile. Voi giornalisti, o i magistrati, ci descrivete come mafiosi. I Casamonica non sono tutti stinchi di santo, ma non abbiamo mai ammazzato nessuno. Qualcuno fa le estorsioni? Qualcuno vende la droga? Arrestateli, ma lasciate in pace chi non ha fatto nulla. Ora con questa storia del Quadraro siamo di nuovo su tutti i giornali».

Voi non siete quelli che realizzano il piccolo abuso, le ville qui alla Romanina si impongono su tutte le altre case.
«E allora? Questa casa non è stata costruita in un giorno. Ci sono voluti anni e anni di sacrifici per tirarla su. Vendendo cavalli, auto. Se qualcuno dice che è fatta con soldi sporchi lo dimostri. Stiamo qua da una vita e non abbiamo niente da nascondere. Qui la porta di casa è sempre aperta».

Non c’è il rischio che anche qui alla Romanina vengano prima a sequestrare e poi a buttare giù questa e altre ville?
«Lo stato può fare quello che vuole. Io e la mia famiglia abbiamo chiesto di sanare gli abusi ogni volta che c’era un condono edilizio. Abbiamo pagato, ma per adesso ci hanno solo rilasciato le ricevute di pagamento. Non c’è una carta che dice che siamo a posto. Se domani ci buttano fuori ci abbiamo rimesso casa e soldi».

In via Baccarini entrano ed escono i parenti di Nando. Fanno quadrato intorno al capofamiglia, che ha parlato a fatica, per l’età e per problemi di salute. Consilio è un suo nipote, ha 27 anni: «Ci dicono che ora la pacchia per chi delinque è finita- dice –. Non lo nascondo, qui alla Romanina di Casamonica incensurati ci siamo io e un mio cugino. Ho mandato un centinaio di curricula per trovare lavoro, ho preso la licenzia media studiando alle serali. Vorrei prendere il diploma e una laurea. Ma se mi presento a un colloquio la gente impallidisce quando vede il mio nome. E allora di che parliamo?».

Loreta, la moglie di Nando, ce l’ha con i politici: «A Roma ci stanno i sorci dappertutto, le buche, non funziona niente. Però la sindaca si fa bella sulla nostra pelle, facendo la passerella dopo lo sgombero. E lo stesso fa Salvini. Lunedì prossimo buttano giù una villa dei Casamonica qua vicino. Verranno tutti qui, televisioni, giornali. Tutti a dire che siamo il male di questo paese, che ora le cose cambieranno. Noi stiamo qui, perché qui è casa nostra. E ai politici e ai giornalisti che ci attaccano dico solo: “male non fare, paura non avere”».


Ville abusive, un membro dei Casamonica: "Salvini e Raggi non ci hanno nemmeno avvisato"
Giovanna Pavesi - Mar, 20/11/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... yfx-Rq7AvQ

Un membro della famiglia Casamonica, tra gli sgomberati di via Quadraro, si è detto infastidito dal mancato avviso di Salvini e Raggi: "Non ci hanno nemmeno avvertito"

Davanti al finestrino dell'automobile c'è un nutrito gruppo di giornalisti. E tanti microfoni.

"Voi, però, sapevate che era abusiva, che tutte le villette erano abusive", chiede un giornalista rivolgendosi a uno dei membri della famiglia Casamonica, sgomberata dalle abitazioni illegali di via del Quadraro, a Roma.

L'uomo, appartenente ai Casamonica, è seduto sul sedile anteriore di un'auto bianca. E dal finestrino risponde, infastidito: "Sono 50 anni che mio nonno ha comprato questa terra, sono 50 anni". Fa più volte il segno cinque, con la mano. Per scandire e sottolineare il disappunto.

E alla prosecuzione delle domande aggiunge, secco: "Salvini e la Raggi non ci hanno chiesto, non ci hanno manco dato un giorno di tempo per sgomberare. Non ci hanno chiesto niente". Si allontana urlando, prendendosela sia con il ministro dell'Interno e con il primo cittadino della capitale.


Casamonica, bicchierini con cocaina e allacci abusivi alla corrente: le telecamere nella villa abusiva del clan
di Mauro Episcopo e Angela Gennaro
20 novembre 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/1 ... NcULqFkbG4

Durante il blitz di questa mattina della polizia di Roma capitale ritrovati alcuni grammi di cocaina in una delle ville del clan dei Casamonica. Alcune autovetture sono state messe sotto sequestro. Ritrovati allacci abusivi della corrente elettrica in “almeno cinque abitazioni” spiega il comandante della polizia locale Antonio Di Maggio. Le ville abusive verranno demolite nei prossimi giorni.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 100%

Messaggioda Berto » mar nov 27, 2018 8:20 am

Casamonica minacciano Salvini: "Ti spariamo". Ma lui li zittisce: "So' de coccio"
Claudio Cartaldo - Lun, 26/11/2018

http://www.ilgiornale.it/news/roma/casa ... Qv1z2O9yxY

Il ministro dell'Interno rivela le minacce ricevute per gli abbattimenti delle ville dei Casamonica: "Se pensano di intimorire qualcuno hanno scelto la persona sbagliata"

Le minacce non lo spaventano. Matteo Salvini, insieme al presidente della Regione Lazio Luigi Zingaretti, si è presentato stamattina in via Roccabernarda dove hanno preso il via le operazioni di demolizione, da parte dei militari del Genio dell'Esercito, di una villa confiscati ai Casamonica.

"Piano piano ripuliamo" tutto, dice sorridente il ministro dell'Interno, "mi piacerebbe ultimare la pulizia di questa via, metro per metro, togliere tutto quelli che è stato accumulato con il malaffare".

Poco dopo l'avvio delle ruspe, il leader della Lega si è spostato ad un evento organizzato da Poste italiane a Roma. E ai cronisti che continuavano a chiedergli conto della battaglia contro le ville abusive ha spiegato senza giri di parole che "ruspare la villa di un mafioso è qualcosa per cui vale la pena fare il ministro". Nessuno sconto, dunque, a chi non vive nella legalità. "Gli ultimi che mi spaventano sono proprio i Casamonica - ha aggiunto il vicepremier - Villa per villa, negozio per negozio, auto di lusso per auto di lusso, portiamo via tutto quello che è stato accumulato con la delinquenza".

Non sono però mancate le minacce. "Stamattina sono stato nel quartiere La Romanina, dove verrà buttata giù una Villa confiscata ai Casamonica e dove nascerà un giardino per bambini - ha rivelato il segretario del Carroccio - Questi signori hanno detto che 'mi sparanò, io gli ho detto che se pensano di intimorire qualcuno hanno scelto la persona sbagliata. 'So de coccio', chi mi conosce lo sa".

https://www.facebook.com/corrieredellas ... 1225327263
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