Clan zingari dei Casamonicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Clan_dei_Casamonica Il clan dei Casamonica prende origine dalle famiglie Casamonica e Di Silvio, famiglie di sinti stanziali[2] originarie dell'Abruzzo e del Molise, giunte da Pescara e da Venafro nella capitale negli anni settanta.[3]
Il gruppo è quindi costituito dai membri di queste famiglie, con occasionali imparentamenti con altre famiglie sinti come i Barovero (Piemonte), i Cena (Torino), i De Rosa, i Di Guglielmo, i Di Rocco, i Ciarelli, i Di Lauro, i Laudicino, gli Zini, gli Spada e gli Spinelli; inoltre si affidano ai Seferovic di origine bosniaca.[3]
Lo sgombero dei Casamonica, quel gesto che nessuno aveva osato faredi Lirio Abbate
20 novembre 2018
http://espresso.repubblica.it/attualita ... e-1.328814Nella Capitale i Casamonica vengono chiamati “zingari”. Un appellativo usato in modo dispregiativo. E i romani sono coscienti dei loro traffici illegali, per esserne stati vittime o a volte anche complici, da decenni, o per averne osservato le loro azioni, e per questo motivo temono il clan per violenza e potenza, tanto da averne paura. Gli affiliati a questa famiglia criminale non sono mai stati processati per mafia e quindi mai condannati per questo reato. Il loro metodo riconduce a quello mafioso e rientrano perfettamente fra le organizzazioni criminali organizzate. Non a caso li avevamo inseriti nel 2012 fra “ i quattro re di Roma ” in compagnia di Carminati, Senese e Fasciani.
Ma fra i criminali romani non c'è mai stato rispetto per i Casamonica, considerati spesso “straccioni”. Tanto per essere chiari, nell'inchiesta su “mafia Capitale”, in diverse occasioni il nome di Massimo Carminati è associato a quello degli “zingari”. Al Cecato, condannato per mafia, il 27 marzo 2014 viene chiesto un aiuto da parte di un avvocato per conto di una collega che aveva avuto attriti con alcuni esponenti del clan «gitano». Carminati, mentre è intercettato, si mostra disponibile a parlare con Luciano Casamonica, che dice di conoscere e con il quale è certo di trovare una soluzione. «Mi informo domani... io conosco bene Luciano... vado...», e poi aggiunge, enfatizzando il fatto di non stimare particolarmente il clan: «Li Casamonica... cento famiglie, uno più stronzo de n’altro».
Carminati il giorno dopo, probabilmente dopo aver parlato con Luciano, contatta l'avvocato al quale chiede notizie sull’incontro avvenuto tra l’avvocatessa e gli esponenti della famiglia rom. Il legale amico dell’ex Nar evidenzia come la vicenda sia andata a buon fine e come il problema sia rientrato.
I Casamonica, dunque, secondo Carminati «so' uno più stronzo dell'altro». Criminali contro criminali.
Fratelli e cugini, mille affiliati, dalle giostre allo spaccio. Ecco come la famiglia è arrivata a spadroneggiare nella Capitale. «Sono animali che squartano le persone. Neanche sotto tortura li denuncerò», dice una vittima
A Roma sono tanti i problemi amministrativi che giorno dopo giorno registriamo, e sono diversi i casi di corruzione che vengono individuati dagli investigatori, favoriti dalla cattiva burocrazia foraggiata da impiegati pubblici collusi. E nello stesso anno in cui alla Capitale è stata data la sveglia dai giudici della corte d'appello riconoscendo la mafia di Carminati e compagni, è arrivata oggi dalla sindaca Virginia Raggi la dimostrazione che un percorso concreto di legalità si può concretizzare. E lo ha fatto puntando il piccone contro le otto ville abusive dei Casamonica. Edifici su cui pendeva un'ordinanza definitiva di demolizione da cui in passato tutti si sono tenuti lontani. Un ordine inevaso e di conseguenza un segnale di potenza aggravato che è stato trasmesso sul territorio. E fino all'alba la forza del clan era evidente anche per la presenza di ville e abusi, incuranti dei provvedimenti, su un'area soggetta a vincolo archeologico, paesaggistico e ferroviario.
Le prime contestazioni di abusivismo da parte del Comune risalgono al 1997. E da allora nessuno ha avuto il coraggio di affrontare il clan. E dunque, chi ha lasciato ogni cosa al suo posto, ha di fatto contribuito ad accrescere la fama di impuniti e di potenti.
Il blitz di centinaia di agenti della polizia locale ha messo fine a questa impunità. E si deve dare atto al primo cittadino di Roma di un'azione forte, che mai in altre occasioni è stata fatta contro i clan, nemmeno in territori in cui le mafie sono presenti e invadono con i loro abusi edilizi interi quartieri. Il comandante dei vigili, Antonio Di Maggio, a conclusione del blitz ha detto una cosa che fa comprendere bene come i Casamonica erano tranquilli nel continuare a vivere in quelle case abusive, e a nessuno di loro passava per la mente la demolizione: «Pensavano che fosse una perquisizione. Qualcuno è rimasto di stucco. E noi abbiamo ricordato come loro stessi avessero già preso in notifica i provvedimenti».
Statue dorate di cavalli, leopardi e tigri. Una culla in stile imperiale. E poi stucchi e affreschi. Ecco come si presentano all'interno le otto villette sequestrate alla famiglia Casamonica. Dopo gli sgomberi inizieranno le demolizioni. In una villa gli agenti hanno anche trovato una quantità di sostanza stupefacente, presumibilmente cocaina, e hanno fermato il presunto proprietario. di Grancesco Giovannetti e Salvatore Giuffrida
Ecco, sapevano di vivere nell'illegalità, sotto un tetto abusivo, con suppellettili e oggetti di valore ottenuti con soldi provenienti da affari sporchi, ma per il loro vivere quotidiano era normale. Ma normale non è. E l'azione di demolizione avviata dall'amministrazione, che si concluderà fra trenta giorni, rimette in gioco le regole, e il loro rispetto. La cui applicazione in una città normale non dovrebbe stupire.
Casamonica, trovata anche cocaina nelle ville20 novembre 2018
https://www.ilmessaggero.it/video/roma/ ... 19919.html «Stimiamo 30 giorni per terminare le operazioni di sgombero e demolizione. Gli agenti hanno iniziato a lavorare stamattina. Negli edifici erano presenti circa 35-40 residenti, alcuni minori. Fino ad ora non hanno opposto resistenza, se non in un paio di circostanze in cui si sono messi in stato di agitazione ma poi sono stati tranquillizzati». Così il comandante della polizia locale di Roma Antonio Di Maggio, intervenendo alla conferenza stampa, presso la sede del VII Municipio, insieme alla sindaca di Roma Virginia Raggi, sulle otto ville abusive confiscate al clan dei Casamonica alla fine di via del Quadraro e ora sgomberate.
«In un'abitazione - ha spiegato Di Maggio - sono state trovate dosi di sostanze stupefacenti che i colleghi stanno mettendo sotto sequestro. Crediamo si tratti di cocaina». A chi gli chiedeva se gli abitanti delle villette si aspettassero le operazioni di demolizione, Di Maggio ha risposto: «No. Loro stamane pensavano che fosse una perquisizione. Qualcuno è rimasto di stucco. E noi abbiamo ricordato come loro stessi avessero già preso in notifica i provvedimenti». L' area interessata è soggetta a vincolo archeologico, paesaggistico e ferroviario.
Le prime contestazioni di abusivismo da parte del Comune risalgono al 1997. A partire da domani, saranno impiegati 400 agenti di Polizia Locale al giorno fino alla conclusione delle operazioni.
Nando Casamonica: «Buttano giù le nostre case? Va bene, ma allora devono demolire tutta Ischia»21 novembre 2018
https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola ... 20804.html Alla Romanina la notizia del blitz al Quadraro è accolta con distacco, come se quel pezzo di famiglia fosse lontano mille miglia dalle ville dei Casamonica che si snodano tra via Salvatore Barzilai e via Domenico Baccarini. In questa strada, al civico 50, vive Nando, 78 anni. Il cancello è aperto, anche la porta d’ingresso senza campanello. Come a suggerire che qui chi è padrone del quartiere non ha bisogno di chiudersi in casa.
Nando è il più anziano della famiglia dopo la scomparsa di Vittorio, un’eredità ingombrante, da quando le immagini del funerale di suo fratello nel 2015 fecero il giro del mondo. «Hanno sgomberato delle ville in via del Quadraro? E io che c’entro?», è il suo commento a caldo. «Sai quanti Casamonica ci sono a Roma? Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Ma se buttano giù le case a famiglie che portano il nostro nome dovrebbero buttare giù anche tutte quelle costruite a Ischia. O quelle tirate su a Roma».
Al Quadraro le ville avevano inglobato pezzi dell’Acquedotto Felice, senza alcun rispetto per i vincoli paesaggistici e archeologici.
«E infatti le butteranno giù. Ma non veniteci a dire che la legge è uguale per tutti. Non ci sono solo le ville abusive dei Casamonica al Quadraro, a Tor Fiscale o in tutte le borgate di Roma. Ma alla fine siamo noi quelli che finiscono sui telegiornali nazionali».
Se altri commettono abusi non significa che chiunque è legittimato a farne.
«Sì, ma tutta questa attenzione nasconde altro. C’è la politica. Noi siamo diventati il bersaglio facile. Voi giornalisti, o i magistrati, ci descrivete come mafiosi. I Casamonica non sono tutti stinchi di santo, ma non abbiamo mai ammazzato nessuno. Qualcuno fa le estorsioni? Qualcuno vende la droga? Arrestateli, ma lasciate in pace chi non ha fatto nulla. Ora con questa storia del Quadraro siamo di nuovo su tutti i giornali».
Voi non siete quelli che realizzano il piccolo abuso, le ville qui alla Romanina si impongono su tutte le altre case.
«E allora? Questa casa non è stata costruita in un giorno. Ci sono voluti anni e anni di sacrifici per tirarla su. Vendendo cavalli, auto. Se qualcuno dice che è fatta con soldi sporchi lo dimostri. Stiamo qua da una vita e non abbiamo niente da nascondere. Qui la porta di casa è sempre aperta».
Non c’è il rischio che anche qui alla Romanina vengano prima a sequestrare e poi a buttare giù questa e altre ville?
«Lo stato può fare quello che vuole. Io e la mia famiglia abbiamo chiesto di sanare gli abusi ogni volta che c’era un condono edilizio. Abbiamo pagato, ma per adesso ci hanno solo rilasciato le ricevute di pagamento. Non c’è una carta che dice che siamo a posto. Se domani ci buttano fuori ci abbiamo rimesso casa e soldi».
In via Baccarini entrano ed escono i parenti di Nando. Fanno quadrato intorno al capofamiglia, che ha parlato a fatica, per l’età e per problemi di salute. Consilio è un suo nipote, ha 27 anni: «Ci dicono che ora la pacchia per chi delinque è finita- dice –. Non lo nascondo, qui alla Romanina di Casamonica incensurati ci siamo io e un mio cugino. Ho mandato un centinaio di curricula per trovare lavoro, ho preso la licenzia media studiando alle serali. Vorrei prendere il diploma e una laurea. Ma se mi presento a un colloquio la gente impallidisce quando vede il mio nome. E allora di che parliamo?».
Loreta, la moglie di Nando, ce l’ha con i politici: «A Roma ci stanno i sorci dappertutto, le buche, non funziona niente. Però la sindaca si fa bella sulla nostra pelle, facendo la passerella dopo lo sgombero. E lo stesso fa Salvini. Lunedì prossimo buttano giù una villa dei Casamonica qua vicino. Verranno tutti qui, televisioni, giornali. Tutti a dire che siamo il male di questo paese, che ora le cose cambieranno. Noi stiamo qui, perché qui è casa nostra. E ai politici e ai giornalisti che ci attaccano dico solo: “male non fare, paura non avere”».
Ville abusive, un membro dei Casamonica: "Salvini e Raggi non ci hanno nemmeno avvisato"Giovanna Pavesi - Mar, 20/11/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... yfx-Rq7AvQUn membro della famiglia Casamonica, tra gli sgomberati di via Quadraro, si è detto infastidito dal mancato avviso di Salvini e Raggi: "Non ci hanno nemmeno avvertito"
Davanti al finestrino dell'automobile c'è un nutrito gruppo di giornalisti. E tanti microfoni.
"Voi, però, sapevate che era abusiva, che tutte le villette erano abusive", chiede un giornalista rivolgendosi a uno dei membri della famiglia Casamonica, sgomberata dalle abitazioni illegali di via del Quadraro, a Roma.
L'uomo, appartenente ai Casamonica, è seduto sul sedile anteriore di un'auto bianca. E dal finestrino risponde, infastidito: "Sono 50 anni che mio nonno ha comprato questa terra, sono 50 anni". Fa più volte il segno cinque, con la mano. Per scandire e sottolineare il disappunto.
E alla prosecuzione delle domande aggiunge, secco: "Salvini e la Raggi non ci hanno chiesto, non ci hanno manco dato un giorno di tempo per sgomberare. Non ci hanno chiesto niente". Si allontana urlando, prendendosela sia con il ministro dell'Interno e con il primo cittadino della capitale.
Casamonica, bicchierini con cocaina e allacci abusivi alla corrente: le telecamere nella villa abusiva del clandi Mauro Episcopo e Angela Gennaro
20 novembre 2018
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/1 ... NcULqFkbG4Durante il blitz di questa mattina della polizia di Roma capitale ritrovati alcuni grammi di cocaina in una delle ville del clan dei Casamonica. Alcune autovetture sono state messe sotto sequestro. Ritrovati allacci abusivi della corrente elettrica in “almeno cinque abitazioni” spiega il comandante della polizia locale Antonio Di Maggio. Le ville abusive verranno demolite nei prossimi giorni.