Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mer mar 13, 2019 9:11 am

Rom fermate da carabinieri, almeno 16 furti e 30mila euro di bottino
Federico Garau - Mar, 12/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 61320.html

Le due malviventi si aggiravano per i parcheggi dei centri commerciali approfittando della distrazione dei clienti che caricavano in auto le buste della spesa. Tra denaro in contanti e prelevamenti hanno accumulato un bottino di oltre 30mila euro

Si sono rese protagoniste di almeno 16 furti, commessi in vari centri commerciali, che le hanno portate ad accumulare oltre 30mila euro di bottino, per questo motivo sono finite in manette quest’oggi due donne di etnia rom.

Residenti nel campo nomadi di Senago (Milano), le due ladre operavano prevalentemente nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, anche se gli inquirenti hanno accertato delle sortite anche nei comuni di Rimini e Pesaro. Si tratta di M.P., di 36 anni, e della 32enne K.J., arrestate finalmente questa mattina grazie all’operato dei carabinieri di Gravellona Toce.

Da tempo i militari si trovavano sulle tracce delle due malviventi, che avevano preso di mira in particolar modo la Esselunga di Verbania, l’Ipercoop di Gravellona ed il Cash and Carry di Baveno. Grazie alle indagini condotte nei loro confronti, gli uomini dell’arma sono riusciti ad accertare almeno 16 furti, commessi sempre con le medesime modalità.

Le due rom giravano per i parcheggi dei centri commerciali, puntando quei clienti che, intenti a caricare in auto le buste della spesa, mostravano qualche segnale di distrazione. Approfittando di quell’attimo, le donne riuscivano a sottrarre borse e borselli lasciati incustoditi nelle vetture ed a impossessarsi di denaro contante e carte di credito. Una volta fatto ciò si affrettavano ad utilizzare soldi e carte per fare acquisti o prelievi, spesso e volentieri con cifre a tre zeri.

Si parla di introiti che superano i 30mila euro complessivi, e per i quali le due rom sono finite in manette. Per loro l’accusa è quella di furto aggravato ed indebito utilizzo di carte di credito e di debito.
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Messaggioda Berto » mar mar 26, 2019 5:39 am

Roma, presa "Miss furto": ha 21 anni e ne dovrà scontare 12 in carcere
20 marzo 2019

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/b ... bPRUWLoS9E

Ha cominciato a rubare quando aveva appena 13 anni. Oggi ne ha 21 e la sua lunga carriera da borseggiatrice della metropolitana le è costata una condanna a quasi 12 anni di carcere.

Nella sua “carriera” di borseggiatrice, iniziata ufficialmente quando aveva solo 13 anni, secondo quanto registrato nella banca dati delle forze dell’ordine, ha collezionato numerosi precedenti, ma la Giustizia, nella giornata di ieri, le ha presentato un conto particolarmente salato.

Roma, ladre-rom sempre più bambine: fermate a 11, 12 e 15 anni

La ladra, una ragazza oggi 21enne di origini slave e nella Capitale senza fissa dimora, è stata fermata durante un controllo antiborseggio eseguito dai Carabinieri della Stazione Roma Quirinale nella fermata “Barberini” della metropolitana ed è emerso a suo carico un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti e contestuale ordine di carcerazione per cui deve scontare la pena di 11 anni e 11 mesi di reclusione per svariate condanne per furto aggravato. La nomade, fermata la prima volata nel mese di novembre del 2010, ha concorso e ha messo personalmente la firma in numerosi furti messi a segno tra Roma e Milano. Il provvedimento, emesso il 13 febbraio scorso dal Tribunale di Roma, le è stato notificato nella giornata ieri nella caserma dei Carabinieri di via XX Settembre da dove, ultimate tutte le pratiche del caso, è stata trasferita alla volta del carcere di Rebibbia.
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Messaggioda Berto » mar mar 26, 2019 5:40 am

I Rom scendono in piazza e chiedono le dimissioni del sindaco di Treviso, invitata anche l'Anpi.
L’Associazione nazionale Rom invita l’Anpi alla marcia di protesta di sabato mattina a Treviso
Ingrid Feltrin Jefwa
21/03/2019

http://www.oggitreviso.it/rom-scendono- ... npi-205969

TREVISO - «Partigiani, Rom, Sinti e Caminanti uniti e solidali per liberare Treviso, il Veneto e l’Italia da razzismo, fascismo e nazismo»: è lo slogan del corteo che sabato 23 marzo alle 10.30 partirà dalla stazione ferroviaria di Treviso per arrivare fino a piazzale Duca D’Aosta. L’Associazione nazionale Rom ha infatti invitato l’Anpi di Treviso ad aderire alla manifestazione di protesta, promossa contro gli sgomberi degli insediamenti di Trevignano, Vedelago e Cessalto, ma non solo.

«Chiediamo le dimissioni del sindaco Mario Conte – spiega in una nota, il portavoce nazionale dell’associazione, Marcello Zuinisi -, la convocazione di un tavolo di Inclusione con la partecipazione dei sindaci di Trevignano, Vedelago, Cessalto e l’apertura di una inchiesta, da parte della Magistratura, sui Fondi Strutturali Europei, forniti dalla Commissione Europea per il 2014 – 2020».

Lo scorso 15 marzo, inoltre, l’Associazione ha depositato una querela alla Procura della Repubblica, con la richiesta di iscrivere nel registro degli indagati il sindaco di Treviso, Mario Conte per il reato di diffamazione aggravata da finalità di discriminazione e di odio etnico e razziale, poiché, spiegano: «… si è permesso di diffamare pubblicamente i cittadini Sinti di Trevignano, Vedelago e Cessalto accusandoli ingiustamente di compiere reati, di non possedere requisiti di cittadinanza … di fronte alla richiesta di scuse pubbliche verso RSC si è permesso di dire che se non ci va bene, possiamo anche lasciare Treviso. Si è permesso di dire che noi non conosciamo il significato della parola razzismo».


Gino Quarelo
Questi sono carnefici al 1000% non vittime, questi sono i veri razzisti, feroci e disumani, da sempre.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » ven apr 05, 2019 8:06 pm

La gente non ne può più di sopportare la depredazione e le ferocia di questa razzisti che sono i nazi zingari


Proteste anti-rom, sale la tensione a Torre Maura: bloccano ancora il pane per i nomadi

4 aprile 2019
Continua il presidio del centro di accoglienza che avrebbe dovuto ospitare alcune famiglie di nomadi: "Non siamo razzisti, abbiamo paura". Forza Nuova annuncia una fiaccolata

https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca ... 902a.shtml

Manifestanti sequestrano il pane - I manifestanti che da ore sono in presidio davanti al centro d'accoglienza hanno intercettato alcune persone che stavano portando il pane all'interno delle struttura. Le hanno fermate creando così un momento di tensione. Subito dopo i sacchetti con il pane non sono stati più ritrovati e alcuni pezzi di cibo sono stati gettati a terra. La stessa scena si era già verificata all'arrivo dei rom nel centro d'accoglienza, quando circa 300 persone hanno partecipato a un sit in all'entrata della struttura per protestare contro i nomadi.

Forza Nuova annuncia fiaccolata con saluti romani - Forza Nuova ha annunciato per venerdì una fiaccolata a Torre Maura, quartiere alla periferia di Roma da giorni teatro di proteste e polemiche per il tentato trasferimento di alcuni nomadi in un centro d'accoglienza della zona. "Alle 19 saremo in piazza con saluti romani e le nostre bandiere, perché Forza Nuova non chiede voti, non si nasconde e marcia per le strade per l'Italia e gli italiani", hanno affermato i militanti.



Le proteste contro il trasferimento di un gruppo di settanta rom nel quartiere di Torre Maura a Roma, il 3 aprile 2019. (Antonio Masiello, Getty Images)
Cosa è successo a Torre Maura e perché Roma esclude i rom

4 aprile 2019

https://www.internazionale.it/bloc-note ... maura-roma

Il pomeriggio del 2 aprile, quando un gruppo di settanta rom (tra cui 33 bambini e 22 donne) è arrivato in un centro di accoglienza di Torre Maura, nella periferia est di Roma, i residenti del quartiere hanno cominciato a protestare contro la decisione del comune di trasferirli. Il centro, fino a poche settimane prima, ospitava dei richiedenti asilo, mentre i nuovi ospiti provenivano da un altro centro di Torre Angela, chiuso per decisione del comune. Alle 18.30 i residenti hanno preso dei cassonetti della spazzatura e li hanno messi in mezzo alla strada, incendiandoli.

Poco dopo è arrivata una delegazione di Casapound, guidata da Mauro Antonini, quindi un gruppo di Forza nuova. I militanti hanno gettato a terra i panini destinati ai rom e li hanno calpestati, dicendo “Zingari, dovete morire di fame”. Nella notte tra il 2 e il 3 aprile, il comune ha deciso di ricollocare i rom in altri centri. Per Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio e autore del libro Sulla pelle dei rom (Edizione Alegre), al di là delle strumentalizzazioni politiche da parte dei gruppi dell’estrema destra romana, che sono molto frequenti e ricordano casi simili come le proteste contro il centro per richiedenti asilo minorenni a Tor Sapienza nel 2015, a Roma situazioni di tensione su questo tema sono frequenti, perché da sempre in città sono state attuate politiche di ghettizzazione e di esclusione dei rom.

“La sindaca di Roma Virginia Raggi sta proponendo la soluzione dei campi o dei centri monoetnici che sono già stati sperimentati a Roma dal sindaco Gianni Alemanno “, afferma Stasolla. “I costi di questo tipo di modello sono altissimi, si parla di 450 euro a persona al mese, senza alcuna reale possibilità di inclusione”, continua il presidente della 21 luglio.

Negli ultimi mesi gli sgomberi sono aumentati e i rom che vivono in emergenza abitativa sono stati strumentalizzati

A Torre Maura ci sono molti rom che vivono in casa e non ci sono mai stati episodi di razzismo verso questa minoranza. È il modello dei grandi campi rom in stile alemanniano che è sotto accusa, secondo Stasolla. A Roma ancora resiste il “sistema dei campi” per cui Roma è stata richiamata diverse volte dalle autorità europee. L’Italia è uno dei paesi dell’Unione europea dove abitano meno rom (tra le 120mila e le 180mila persone, lo 0,2 per cento della popolazione). Dagli anni ottanta, in alcune città italiane si è deciso di sgomberare gli accampamenti spontanei e di confinare i rom, i sinti e i camminanti all’interno di campi di container gestiti dallo stato, lontano dalle città.

Roma è la città con più campi statali e in questi insediamenti vivono circa cinquemila persone. Oltre ai campi riconosciuti ci sono poi molti campi informali. Il presidente dell’Associazione 21 luglio conferma che sono circa 1.800 i rom che nella capitale vivono in campi informali in una situazione di emergenza abitativa, ma accusa anche l’amministrazione capitolina di non avere nessun piano per il superamento di questa situazione. Anzi negli ultimi mesi gli sgomberi sono aumentati e i rom che vivono in emergenza abitativa sono tornati a essere strumentalizzati.

“Questa giunta non sta chiudendo dei campi, ne sta aprendo di nuovi”. Il modello dei rom ospitati nei centri risale all’epoca di Alemanno (2008-2013) che aprì dei centri di raccolta in via Visso, via Amarilli e via Salaria. Quando era all’opposizione, Virginia Raggi si era avvicinata al lavoro di molti esperti e studiosi e aveva contattato anche l’Associazione 21 luglio, esprimendo la volontà di superare il cosiddetto sistema dei campi. Ma nel corso del suo governo Raggi non ha realizzato quello che aveva promesso, cioè “la chiusura dei campi rom”. Ha invece riproposto formule già usate in passato da altre amministrazioni che si sono rivelate estremamente dispendiose e inefficaci. “Al momento in città non è attivo nessun tavolo istituzionale con le associazioni sulla questione dei rom, la sindaca decide da sola e questo è il motivo per cui si sta scontrando con situazioni come quella di Torre Maura o come lo sgombero del Camping River l’estate scorsa”, afferma Stasolla.

Per il presidente dell’Associazione 21 luglio la situazione dei rom a Roma è sempre più preoccupante, i sentimenti di ostilità, razzismo e antiziganismo sono sempre più diffusi, tanto che i rom comunitari, soprattuto quelli che vengono dalla Romania, stanno lasciando il paese. “I numeri si sono abbassati e questo sarebbe quindi il momento giusto per trovare delle soluzioni razionali al problema”, afferma Stasolla. Ma invece l’amministrazione comunale guidata dai cinquestelle ha svuotato di risorse il piano rom, rendendolo inefficace e “ha militarizzato i campi”. Il grosso rischio oggi, secondo Stasolla, è che alle famiglie di Torre Maura siano proposte delle soluzioni irricevibili, “come quella che prevede la divisione dei nuclei familiari”. Questo avrebbe un’unica conseguenza: “le persone tornerebbero a dormire per strada”.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » sab apr 06, 2019 7:30 am

Prato, troupe Rai aggredita da un gruppo di nomadi durante un servizio su una discarica abusiva
Tre donne hanno minacciato due giornaliste. È successo in un'area di periferia. Salvini: "Sarò presto in città per lo sgombero". Solidarietà alle croniste dalla Federazione nazionale della stampa italiana
04 aprile 2019

https://firenze.repubblica.it/cronaca/2 ... dvZVFK-4Rk

Una giornalista del Tgr Rai della Toscana, Giulia Baldi, e la collaboratrice Daniela Pecar sono state aggredite questa mattina al cimitero di Paperino, alla periferia di Prato, da un gruppo di nomadi di un campo vicino che le hanno prima minacciate, poi aggredite e percosse, cercando di impossessarsi delle attrezzature mentre stavano realizzando un servizio sul sequestro di una discarica abusiva. A essere aggredite anche alcune anziane signore che si trovavano sul posto. Le due giornaliste hanno subito presentato denuncia in questura a Prato, dove hanno depositato anche il video che documenta quanto accaduto. Secondo quanto ricostruito, ad aggredire le giornaliste sarebbero state tre donne, tutte residenti nel vicino campo nomadi, che saranno denunciate per violenza privata e percosse.

A condannare "con la massima forza e decisione" quanto accaduto la Federazione nazionale della stampa italiana, l'Associazione stampa toscana, Usigrai, cdr e redazione del Tgr Rai di Firenze. Solidarietà alle croniste è stata espressa, poi, anche dal ministro dell'Interno Matteo Salvini che si è impegnato a "essere presto a Prato per fare lo sgombero e mettere ordine". "È una cosa che non deve accadere. Spero che le forze dell'ordine arrestino i delinquenti", ha detto il sindaco di Prato Matteo Biffoni che ha specificato che "lì non c'è un campo nomadi ma insediamenti su cui siamo intervenuti più volte". "Non c'è nulla da sgomberare, perchè lì abbiamo già fatto tutto. Anzi, la troupe Rai era lì proprio per riprendere l'area che era stata sottoposta a sequestro" ribadisce Biffoni all'agenzia Dire. "Il problema è l'esatto opposto - ribatte il sindaco-. Avevamo già fatto tre sequestri in alcuni pezzi di quell'area, e questo grazie alle immagini riprese da un drone della municipale. Su indicazione ineccepibile della procura, inoltre, è già stato sequestrato tutto, il proprietario è stato denunciato per una valanga di illeciti". Pertanto, avvisa, "non c'è bisogno di nessuno: né del ministro, né di Susanna Ceccardi", commissaria del Carroccio in Toscana e sindaca di Cascina intervenuta sul caso". "Ancora una volta con queste dichiarazioni c'è chi dimostra di non conoscere la situazione", conclude Biffoni. Vicinanza alle croniste è arrivata anche dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha definito " inaccettabile e vergognosa" l'aggressione. "I responsabili siano individuati e paghino per quello che hanno fatto. La legalità è un valore centrale, irrinunciabile - ha spiegato Nardella - Nelle nostre città non possiamo ammettere zone franche dove individui, a prescindere dalla loro etnia, possono aggredire delle donne mentre stanno svolgendo il proprio lavoro". "Il lavoro giornalistico va sempre e comunque tutelato. Troppe volte gli operatori dell'informazione sono sottoposti a pressioni indebite che minano alla base una delle funzioni fondamentali della democrazia", il commento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Intanto Ernesto Grandini, rappresentante dell'associazione sinti italiani di Prato, che ha condannato "ogni forma di violenza fisica e verbale" ribadendo "il diritto di cronaca delle giornaliste" e dichiarando "la propria vicinanza alle due professioniste", fa sapere che in qualla zona, a Prato, non c'è nessun "campo nomadi e che qualsiasi forma di accampamento è legata alla proprietà privata di singole persone, rom o non rom, che naturalmente risponderanno dei propri atti singolarmente". "Circa 200 persone appartenenti alla nostra comunità abitano i 4 campi istituzionalmente riconosciuti, nessuno di questi si trova a Paperino - precisa -. Non vogliamo che si creino facili equiparazioni o diventare, come spesso accade, un capro espiatorio, strumentalizzati a fini elettorali o politici". Le persone che si sono rese "responsabili singolarmente dell'aggressione - prosegue Grandini - ne risponderanno personalmente secondo la legge".
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » sab apr 06, 2019 8:54 pm

Palermo, nomadi sgomberati appiccano fuoco ai rifiuti: le proteste dei residenti
2019/04/05

https://palermo.gds.it/articoli/cronaca ... h80md63Hgg

Un incendio è divampato questo pomeriggio a Palermo in via B.C. 23, una traversa di via Messina Montagne, in una villetta confiscata alla mafia dove sono stati portati questa mattina 14 nomadi trasferiti dal campo della Favorita. Ad appiccare le fiamme sono stati gli stessi rom che hanno pensato di bonificare la zona dalla plastica e dalla spazzatura trovata attorno.

«Abbiamo chiamato subito la polizia e poi sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme - dice
l'imprenditore Salvo Cerrito, che abita a poca distanza -. Gli agricoltori della zona non possono bruciare la legna perché vengono denunciati; i rom invece possono dare fuoco alla plastica. Noi non li vogliamo. Sono arrivati da qualche ora e già hanno creato una nube nera che ha infestato la zona».

I residenti si dicono contrari alla presenza dei Rom, anche se non hanno dato vita a manifestazioni eclatanti di protesta. «Non li vogliamo qui - ribadisce Cerrito -. La nostra zona è dimenticata dal Comune. Domenica prossima ci riuniremo al Baglio Favara Balate, residenti e proprietari, per stabilire una forma di lotta contro la decisione del Comune; ci riuniremo in associazione e decideremo le iniziative da adottare».

Le fiamme che erano state appiccate dai rom sono state spente nel giro di pochi minuti dalle squadre dei vigili del fuoco; sul posto sono intervenute anche le auto della polizia, la situazione è sotto controllo.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » sab apr 06, 2019 8:55 pm

Vi racconto l’inferno rom. Ecco come la legge progressista finisce per tutelare i quartieri alti. Il popolaccio? Si arrangi
di Massimo del Papa, Atlantico Quotidiano

https://www.facebook.com/alqantarah/pos ... 0664608489

Vi racconto l’inferno. L’inferno è vivere accanto a dei rom: neppure in un centro di accoglienza, ne sono bastati pochi muro a muro. Una fase della vita che ricorderò per sempre, che definire infernale non rende lontanamente l’idea, trascorsa nel più completo abbandono. Si sono installati, in modo abusivo, nel vano che confinava con la nostra piccola casa, una notte di gennaio. Immediatamente è partita una sarabanda di appuntamenti, consegne, visite di ceffi, di sbandati, mobili spostati a qualsiasi ora del giorno e della notte, feccia che si avvicendava, colpi, litigi, catorci, citofonate furibonde, vomitate, relitti umani per le scale, incontri occasionali. C’erano di mezzo “migranti” macedoni, più elementi locali, la fauna girava sempre. Abbiamo fatto presente la situazione a chi di dovere. Per mesi e mesi la faccenda si è trascinata, nella nostra disperazione che constatava una invivibilità sempre crescente. Fare da soli? Compromettersi a costo di farsi ammazzare? E le denunce cadevano nel vuoto: “Sì, sappiamo tutto, state buoni, quella è gente che ammazza”. Noi pagavamo il mutuo per vivere all’inferno. E ci è voluto il coraggio della rassegnazione, a resistere, protestare senza trascendere, mantenere il controllo mentre tutto si deteriorava addosso a noi. La nostra piccolissima casa, a parte la nomea ormai conclamata, si era ridotta a bordello e discarica: litigare con le risorse spacciatrici non serve, è controproducente, gli dici di togliere il catorcio di bicicletta che invade le scale e loro portano un motorino scassato, sfasciano il portone, lasciano preservativi sulla soglia, smerdano i muri. Sapendo che possono farlo, che nessuno li fermerà. Sono balordi ma conoscono le leggi, sanno che quella sulla modica quantità li tutela anche in qualità di spacciatori: solo se ti trovano con mezzo chilo di roba addosso scatta l’arresto, e loro risolvono facendo ogni notte 500 consegne da un grammo l’una: 500 volte su e giù per le scale a sbatacchiare il portone, a tornar su, a spostar mobili. Potete voi immaginare quelle notti? Dormire, si fa per dire, con un coltello sul comodino, perché la nostra porta è di carta velina, con vostra moglie che trema? I pezzi di vetro contro la macchina, gli specchietti spaccati, a scopo intimidatorio? Sapevano esattamente delle nostre visite alle forze dell’ordine un attimo dopo averle fatte. E allora la rinuncia a uscire, abbiamo tre gatti, non si sa mai cosa potrebbero fare. La macchina inchiodata all’unico spiraglio possibile, stretta fra truci veicoli di mascalzoni. La paranoia che sale giorno dopo giorno, ma chi li protegge questi, chi ci sarà dietro? La frustrazione di fronte all’ennesimo assurdo invito a “portare pazienza”, a “stare tranquilli”. No, capire non si può, bisogna viverla.

Basti considerare che a questo portano le leggi garantiste a senso unico. La legge progressista finisce per tutelare i ricchi, i padroni dei quartieri alti e delle ville blindate. Il popolaccio si arrangiasse ma zitto e sopraffatto: guai a difendersi da solo, sei fascista. Ma alla fine era diventata un’ossessione e se adesso sono qui a scrivere queste righe anziché fuori gioco, è perché mia moglie e un caro amico mi hanno scongiurato di non trovarmi una pistola, come oramai mi ero risolto a fare. Perché nient’altro è possibile. Perché a lungo andare ti ammali e muori comunque. Perché le leggi castrano ogni potere repressivo. Perché dove arrivano quelle, subito un giudice progressista sfascia tutto. Perché l’opinione pubblica, manipolata dalla stampa controllata dalla politica e anche, diciamolo, dalla Chiesa più cinica, converge sull’arco tagliato dalle forbici dell’indifferenza. Anzi lo stato ti fa pure la morale: sei un laureato, sei un giornalista, non puoi trascendere, porta pazienza. Lo stato, con le sue leggi, a volte sembra rispettare più i criminali che gli incensurati qualsiasi, e viene da sospettare che sia il rispetto che usa tra malavitosi, che si intendono, che si riconoscono.

Vale pure per le altre categorie deboli del progressismo italiano ed europeo: sex workers, trans, viados e tutte le variazioni sul tema. Anche con questi io ho vissuto fianco a fianco dai miei 20 fino quasi ai 40 anni, quando si è dannati succede di vivere nei posti più dannati, ed è lo stesso discorso: sono corpi di deposito, satelliti di orbite criminose che risucchiano, si portano appresso papponi, clienti balordi, tossici-spacciatori, farabutti di ogni genere. Ti contagiano. O te ne vai o finisci nel gorgo. Provateci, a vivere sullo stesso pianerottolo di una casa di viados che ogni notte riceve, si scanna, balla, dà i numeri. Dice: te ne vai. Ma non sempre puoi scegliere e un conto sono le canzoni e i romanzetti, un altro la realtà. La nostra situazione alla fine si è estenuata fisiologicamente, per naturale consunzione. Nessuno dei responsabili ha pagato, sono semplicemente andati via, migrati a rovinare altre case, altre vite. Solo noi innocenti, noi estranei, noi insignificanti vittime qualunque abbiamo pagato. Con i nostri pezzi di vita, che nessuno ci darà indietro. Ne sono bastati tre o quattro, non i duecento di un accampamento. Fate le debite proporzioni. Ecco perché quando sento le indignazioni pelosissime dei bennati progressisti, razzisti con gli sdentati di Torre Maura, mi sale il crimine: risparmiateci le vostre favole garantiste e progressiste. Noi abbiamo già dato e non crediamo più in niente e la sporca storia della società che ha ogni colpa, che deve mantenere i suoi parassiti, che deve far scontare chi riga storto a chi riga dritto, vorremmo non sentirla più. Almeno questo.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » dom apr 07, 2019 9:22 pm

I rom arrivano a Ciaculli Protestano i residenti
PALERMO
2019/04/07

https://livesicilia.it/2019/04/07/arriv ... VN7jC4BYxY

Una quarantina di persone si sono date appuntamento questa mattina nella borgata palermitana di Ciaculli, dopo che venerdì scorso erano stati trasferiti, in una villa della zona confiscata alla mafia, 14 rom provenienti dal campo nomadi della Favorita che è stato smantellato. Un tam tam nato sui social sfociato stamane nell'assemblea organizzata da un gruppo di residenti che annunciano forme di lotta non solo per chiedere di allontanare i rom, ma per rilanciare la borgata. "Possibile che si parli di Ciaculli prima per costruire un nuovo ospedale, poi per un nuovo cimitero e adesso pure per i Rom - dice Salvo Cerrito, uno dei promotori dell'associazione Giardini della Fawara - Noi siamo contrari, chiediamo un intervento al ministero dell'Interno e alla prefettura per sapere chi sia responsabile dei danni provocati da queste persone". I residenti lamentano i primi disagi, a cominciare dal rogo a un cumulo di rifiuti appiccato dai nomadi il giorno stesso del loro trasferimento. "Ieri - sottolinea Cerrito - c'erano dentro la villa venti auto con stereo a tutto volume, anche se l'immobile è senza acqua, luce e servizi igienici funzionanti. Manca delle condizioni minime per potere essere abitato. Il Comune non ci ha avvisato dell'arrivo dei rom, non si è confrontato con i residenti. Noi qui non li vogliamo".
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » ven apr 12, 2019 6:31 pm

Banda della grondaia in azione a Torino, arrestate 'ladre acrobate'
07 aprile 2019

https://tg24.sky.it/torino/2019/04/07/t ... _link_null

In manette sono finite due ragazze di 14 e 18 anni, che avevano messo a segno un colpo in un appartamento di un palazzo in via Medici
Si sono arrampicate lungo le grondaie di un condominio, a Torino, per rubare in casa di una 50enne, ma sono state notate da una vicina e arrestate dai carabinieri. In manette sono finite due ragazze di 14 e 18 anni, residenti al campo nomadi di strada dell'Aeroporto e soprannominate dagli investigatori 'ladre acrobate' per l'abilità di arrampicarsi sugli edifici.

Ladre fermate dai carabinieri
Le due giovani hanno forzato la porta del balcone, al secondo piano di un palazzo in via Medici, poi hanno preso i gioielli e sono scappate. I militari del Nucleo radiomobile hanno fermato la minorenne mentre fuggiva per le scale. La 18enne è stata invece intercettata dopo essere salita sul cornicione. Un militare l'ha convinta a scendere.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » ven apr 12, 2019 6:31 pm

Milano, il PD regala 10mila euro a rom: loro intascano e tornano nelle baracche. Ecco l'integrazione della sinistra
Di Eugenia Fiore

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 78053.html

Altri soldi buttati da parte dell’amministrazione comunale di Milano per un’integrazionefarlocca. Questa volta si tratta di un totale di ben 860mila euro, investiti per l’inclusione dei nuclei famigliari di etnia rom attraverso il Centro per l’autonomia abitativa di via Novara.

Il progetto del Comune targato Pd ha l’obiettivo di accompagnare all’autonomia le persone ospitate. Tra il 2016 e il 2018, però, dal Caa di via Novara sono state dimesse 133 persone (112 rumeni, 6 italiani di etnia sinti, 5 egiziani, 4 salvadoregni, 3 marocchini, un albanese, un macedone, un tunisino) e 52 di queste non hanno portato a termine il percorso, rimanendo di fatto senza casa.

“In tre anni sono stati spesi 860.000 euro per aiutare a trovare casa a 81 persone, praticamente oltre 10mila euro per ognuno di loro: altri soldi sprecati in nome di quell’integrazione di facciata sponsorizzata dalla sinistra, che però come al solito resta lettera morta”, afferma Silvia Sardone, consigliere regionale e comunale del Gruppo Misto.

Questa cifra si somma agli oltre 2 milioni di euro spesi per tenere in vita il Centro di accoglienza di via Sacile, chiuso nelle scorse settimane dopo mesi e mesi di ritardo. In questo caso, dei 405 ospiti dimessi nel triennio 2016-2018, ben 223 non hanno concluso il percorso di inclusione che avrebbe dovuto portarli al trasferimento in centri per l’autonomia abitativa o a reperire soluzioni autonome. In pratica, quindi, oltre la metà degli ospiti si trova a spasso per la città.

Inoltre, per i primi quattro mesi del 2019 l’amministrazione comunale ha stanziato oltre 100.000 euro per il Centro di via Novara, perseverando nella sua linea di integrazione a tutti i costi nonostante i numeri certifichino il fallimento del progetto.
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