Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Re: Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Messaggioda Berto » mar giu 13, 2017 7:36 pm

Processo delitto Davide Kari: in Corte d’Appello chiesti 23 anni a Lucia Helt
13/06/2017

http://www.ilgazzettino.it/vicenza_bass ... 99781.html

ZANE’ - Colpo di scena nell’udienza in Corte d’Appello per il processo a carico di Lucia Helt, 59 anni, unica imputata per concorso nell’omicidio di Davide Kari, 51 anni, e del ferimento del fratello Vianello di 42 nell’accampamento nomade di Zanè in una spedizione punitiva con cinque componenti un anno fa.

Ieri ha confessato Lucia Helt, confermando l’accusa formulata al processo di primo grado a Vicenza, sulle testimonianza dei familiari della vittima. «Sì, avevo io la pistola nella borsa e l’ho passata a mio figlio Carlo che ha fatto fuoco».

Il pm Paolo Fietta ha chiesto per Lucia Helt 23 anni da scontare ai domiciliari. Il delitto maturò perchè Davide Kari aveva “bestemmiato” la memoria dei defunti Helt, in particolare il marito di Lucia. Un’offesa gravissima per i sinti, nei fatti lavata con il sangue, scaricando su Davide e Vianello Kari una Bernardelli calibro 9. Dopo gli spari i cinque componenti la spedizione scapparono: l’assassino Carlo Helt, 39 anni, su un’auto; la mamma Lucia, i fratelli Davide di 28 anni e Fulvio di 22 e Paradise Kari di 28, fratello della vittima, a bordo di un’altra, bloccata poco dopo dalla polizia stradale lungo la strada che da Breganze conduce a Sandrigo. I quattro furono arrestati per concorso in omicidio e tentato omicidio.

Carlo Helt da latitante si consegnò a fine ottobre ai carabinieri di Gorizia, incarcerato a Vicenza a fine gennaio si uccise nella sua cella con un lenzuolo. Il 27 aprile il tribunale di Vicenza ha rinviato a giudizio Lucia Helt e assolto Davide e Fulvio Helt oltre che Paradise Kari perché ritenuti non a conoscenza della effettiva volontà omicida di Lucia e Carlo Helt.
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Re: Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Messaggioda Berto » mer giu 14, 2017 7:25 pm

Campo di via Salviati prende a bastonate la moglie con il figlio di sei giorni in braccio
14/06/2017

http://roma.fanpage.it/campo-di-via-sal ... in-braccio

Una donna è stata soccorsa dagli agnati della Polizia Locale all’interno del campo rom di via Salviati, mentre proteggeva il figlio neonato e il fratello di un anno, dalla marito violento che l’inseguiva con un bastone.
Campo di via Salviati: prende a bastonate la moglie con il figlio di sei giorni in braccio

Una pattuglia del gruppo Spe della Polizia Locale era di servizio all'interno del campo rom di via Salviati, quando ha assistito alla scena di un uomo che, armato di bastone inseguiva una donna con in braccio un neonato. Gli agenti sono immediatamente intervenuti, verificando come la donna di trent'anni stava sfuggendo alla violenza del marito, tentando di mettere al riparo il figlio di appena sei giorni e il fratello più grande di solo un anno. L'uomo si è dato alla fuga, mentre la moglie è stata condotta al Policlinico Casilino, dove gli sono state medicate le lacerazioni e le tumefazioni. Secondo quanto riportato dai caschi bianchi in una nota, la donna sarebbe stata vittima di violenze costanti. I piccoli sono stati invece accompagnati nella sede dei vigili nel mentre che la donna veniva soccorsa.
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Re: Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Messaggioda Berto » mer lug 05, 2017 7:12 am

Roma, la metro ostaggio delle baby nomadi che scippano i passeggeri
di Davide Desario
Martedì 4 Luglio 2017

http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca ... 43070.html

Sono l’unica cosa puntuale della metropolitana di Roma. Sono le baby rom borseggiatrici. Piaga della Capitale da anni e anni. E nessuno, ma proprio nessuno, è stato capace di debellarla. Sono lì, tutti i giorni, sulla linea B e, soprattutto, nelle stazioni più centrali e affollate di turisti della linea A. Le preferite sono Termini, Repubblica, Barberini e Spagna. Ma anche Colosseo, San Giovanni e San Pietro. Conoscono orari, inefficienze e criticità della metro meglio di qualsiasi amministratore delegato dell’Atac. Lavorano in squadra, si coprono, si aiutano, accerchiano le vittime, minacciano chi si intromette.

E il video che trovate in questo articolo (realizzato dall'agenzia Toiati) lo documenta a perfezione. E’ infatti bastato trascorrere qualche ora nella metropolitana per assistere e immortalare lo “scippo matematico”, la violenza all’ordine del giorno e l’impotenza di forze dell’ordine, militari e vigilantes che, complice una legislazione tutt’altro che impeccabile, possono poco o niente.

LA RETATA QUOTIDIANA
L’ultimo blitz risale al primo weekend di luglio. I carabinieri del comando provinciale di Roma hanno arrestato numerosi scippatori. Alla stazione metro Laurentina è stata bloccata una 25enne, nomade, con precedenti, che aveva rubato il portafoglio a un 60enne.

Presso la fermata metro Spagna, i carabinieri della stazione via Vittorio Veneto hanno arrestato un senza fissa dimora, 31enne, che aveva appena derubato una turista ungherese, di 49 anni. Gli stessi carabinieri hanno poi bloccato un 30enne albanese, senza occupazione e con precedenti, che aveva derubato una donna all’interno della fermata metro Repubblica. Infine, i carabinieri della stazione Quirinale hanno fermato quattro nomadi di 38, 35, 31 e 15 anni, tutte con precedenti e domiciliate presso il campo nomadi di via Pontina, mentre con la solita tecnica dell’accerchiamento, stavano tentando di sfilare il portafogli a una turista alla stazione Termini.

Ma a fare il bello e cattivo tempo sono soprattutto le baby nomadi: ragazzine che non arrivano a 14 anni, veloci, spavalde, furbe. Che sfilano portafogli e cellulari a ripetizione e scappano in un batter d’occhio. E anche quando vengono fermate dalle forze dell’ordine sanno di godere di una sorta di impunità: vengono portate in strutture di accoglienza e case famiglia dalle quali scappano poche ore dopo (solitamente dopo la cena). E basta guardare il video del Messaggero per rendersene conto. Una situazione scandalosa riportata con dovizia di particolari quasi tutti i giorni sui siti dei pendolari, dei comitati di quartiere, raccontata spesso sulle pagine del Messaggero ma anche da siti di denuncia come Romafaschifo.

A SCUOLA DI SCIPPI
Un tirocinio in piena regola. È ciò che i carabinieri della Stazione Roma Quirinale hanno scoperto e interrotto qualche tempo fa in un vagone della metropolitana della linea «B». A finire in manette con l’accusa di concorso in tentato furto aggravato sono stati 7 nomadi di origini bosniache, tutti con precedenti e provenienti dall’insediamento di Castel Romano.

I militari, nel corso di un’operazione antiborseggio hanno infatti notato il gruppo - composto da due ragazzine 14enni, un ragazzino di 16 anni, una 17enne, due ragazze 24enni e una 29enne - mentre si stava aggirando a bordo di uno dei vagoni della metro a caccia di vittime “da alleggerire”.

La più grande, in particolare, sembrava impartire delle precise direttive ai più giovani. Dopo averli seguiti nei loro frequenti sali scendi nelle varie stazioni, i carabinieri li hanno sorpresi alla fermata Piramide mentre avevano accerchiato un turista asiatico. I borseggiatori hanno tentato di sfilare il portafogli alla vittima, ma a quel punto è scattato l’intervento dei militari in abiti civili. In attesa del rito direttissimo, le tre borseggiatrici maggiorenni sono state poste agli arresti domiciliari mentre i quattr minorenni sono stati accompagnati nel Centro di Prima Accoglienza di via Virginia Agnelli.

IL COMUNE PROPONE IL DASPO
Daspo ai rom. La stretta «legalitaria» annunciata dal Campidoglio in tandem con il blog di Beppe Grillo passa anche dalle bande che saccheggiano romani e turisti sulla metropolitana. Il Comune ha intenzione di usare le maniere forti equiparando i predatori della metro agli ultras. Nel recente decreto del ministro degli Interni, Marco Minniti, il daspo è stato esteso al più vasto ambito della «sicurezza e del decoro urbano». In questo modo Comune e Questura possono colpire e allontanare le bande di rom. «E in parallelo rafforzeremo i controlli all’ingresso», spiegano dal Campidoglio, che insieme all’Atac porta avanti ancora il progetto dei tornelli in uscita. L’allontanamento potrà essere dalla metropolitana fino al Comune di Roma.

L’ennesima puntata di annunci però rischia di sortire né più né meno l’effetto delle «gride manzoniane». Quando vengono bloccate le bande dei rom si scopre infatti che i ragazzi e le ragazze hanno una ridda di nomi diversi pronti a usare alla bisogna. I famosi alias. Quindi l’eventuale identificazione con foglio di allontanamento dalle metropolitane risulta complesso.

Eppure una soluzione ci deve essere per contrastare queste baby rapinatrici visto che nelle altre grandi capitali il fenomeno non esiste. Atac e Questura magari chiedano ai colleghi stranieri come fare.
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Re: Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Messaggioda Berto » mer lug 05, 2017 8:10 pm

La «maestra» dei ladruncoli: 11 anni di carcere alla 31enne dai mille nomi
Federico Berni
Milano, 5 luglio 2017

http://milano.corriere.it/notizie/crona ... F020103COR

Insegnava l’«arte» del borseggio ai ragazzini nei luoghi turistici e nelle stazioni ferroviarie e del metrò di Milano e Roma. Negli anni ha fornito 36 diversi alias ed è stata arrestata innumerevoli volte, ma ora è scattato il cumulo delle pene
Mensura Hrustic, la 31enne bosniaca con 36 alias Mensura Hrustic, la 31enne bosniaca con 36 alias

Nel suo campo era un’autorità, una vera e propria «maestra» dei borseggi, che eseguiva personalmente o che faceva eseguire dai suoi giovanissimi «allievi» portando con sé bande di 7-8 ragazzini nei luoghi turistici e nelle stazioni ferroviarie e del metrò di Milano e Roma. Dopo un continuo «dentro e fuori» dal carcere durato anni, ora per Mensura Hrustic, 31 anni, bosniaca di etnia rom, il conto da saldare con la giustizia è ben più pesante. Grazie alle indagini dei carabinieri della Squadra catturandi, comandati dal capitano Marco Prosperi, in collaborazione con l’ufficio esecuzioni del pm Adriana Blasco, alla donna è stato notificato un ordine di carcerazione per un cumulo pene pari a 11 anni e 9 mesi.
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Re: Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Messaggioda Berto » mer lug 05, 2017 9:13 pm

Famiglia rom occupa la villa delle vacanze di Formigoni a Porto Cervo
Milano, 5 luglio 2017 - 10:27
«Anche i nostri figli hanno diritto a una vacanza al mare», avrebbero spiegato ai carabinieri

http://www.corriere.it/cronache/17_lugl ... eb8d.shtml

Avevano progettato una vacanza da sogno nella villa dove in passato l’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, trascorreva le ferie, a Porto Cervo, in Sardegna. Ma dopo la prima notte, una famiglia rom — padre, madre e due figli—, è stata costretta dai carabinieri ad andarsene dalla lussuosa «Villa Le Grazie». L’immobile, di proprietà di Alberto Perego, sulle colline che dominano la spiaggia del Pevero, in Costa Smeralda, è stata lasciata in buone condizioni. «Anche i nostri figli hanno diritto a una vacanza al mare», avrebbero spiegato i due genitori ai militari.

È stata la domestica che — come ha anticipato il quotidiano La Nuova Sardegna - martedì mattina si è accorta dei nuovi «inquilini» della mega villa. Stando alla ricostruzione degli inquirenti lunedì la famiglia, di origini slave ma residente ad Osidda (Nuoro), è entrata dall’ingresso principale dell’edificio, senza forzare alcuna serratura e superando i sistemi di sicurezza.

La villa — composta da 13 stanze, otto bagni, cucina, verande, salone e ampio solarium attorno alla piscina —, è stata lasciata in perfette condizioni. La coppia è stata denunciata per occupazione abusiva di immobile.
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Re: Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Messaggioda Berto » lun lug 24, 2017 11:51 am

Roma, lo scandalo delle baby rom: fermate in metro, scappano dai centri accoglienza in 20 minuti
23 Luglio 2017

http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca ... 78843.html

Sei ore per fermarle, identificarle e accompagnarle in un centro di accoglienza. E appena 20 minuti per vederle scappare via e tornare a fare quel che vogliono. Ma non è tutto qui lo scandalo delle baby rom che ogni mattina dal campo di Castel Romano invadono la metro di Roma per rubare ai passeggeri portafogli e cellulari. Oltre la beffa, infatti, c’è anche il danno: le forze dell’ordine “buttano” il loro tempo e il Campidoglio “butta” montagne di soldi per pagare i centri di accoglienza.

Ecco la cronaca di cosa succede in una normale mattina nella metropolitana di Roma dove le forze dell'ordine tentano, inutilmente, di contrastare il fenomeno delle baby rom che passano la giornata sui vagoni delle metro a derubare i passeggeri. Un'azione costante che inizia alle 9 del mattino e termina nel tardo pomeriggio. Si concentra principalmente nelle stazioni più affollate e più turistiche come Termini, Repubblica, Barberini, Spagna, San Pietro e Colosseo. Il videoreportage che potete vedere in questo articolo è l'impietosa e vergognosa sintesi.

L'ESERCITO DI CASTEL ROMANO

La prima parte di questa cronaca potrebbe raccontarla un qualsiasi pendolare che ogni giorno assite disarmato a questi scippi sotto gli occhi di tutti. «Le bande di baby borseggiatrici arrivano quasi tutte dal campo di Castel Romano - spiega un investigatore - Se a quelle in azione sulle metro aggiungiamo quelle sui bus e quelle che colpiscono i turisti in fila al Colosseo e ai Musei Vaticani parliamo di circa 80-100 ragazzine. Tutte al di sotto del 14 anni, nei confronti delle quali abbiamo le mani legate. Ogni tanto c'è qualche sedicenne che coordina e insegna. Ma quelle più grandi non le prenderai mai con le mani nel sacco».

L'ARRIVO

Arrivano con un autobus tutte le mattine alla stazione Eur Fermi della linea B intorno alle 9. Come venerdì 21 luglio.

Erano in nove. Tutte insieme. Pronte a entrare in azione con le loro tecniche consolidate ( guarda questo video)

: scelgono la vittima (preferiscono stranieri, anziani e donne sole), la accerchiano, una la distrae, un'altra le sfila il portafogli e lo passa subito ad un'altra. Tutto questo nel caos della banchina della metropolitana, mentre si sale o si scende da un vagone. Le portiere si chiudono e loro hanno messo a segno il loro colpo. E se qualche passeggero prova a ribellarsi passa i guai. Come la donna che la scorsa settimana è stata picchiata a colpi di cellulare (leggi l'articolo).

Rubano un portafogli dietro l'altro. Se poi vengono fermate in poche ore tornano in libertà (guarda la videoinchiesta).

L'altra mattina gli agenti dello Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale) di Roma Capitale le hanno fermate prima che entrassero in azione. Erano appunto le nove del mattino. Puntualmente erano tutte senza documenti.

L'INUTILE IDENTIFICAZIONE

Ed essendo molto piccole agli agenti non è rimasto altro che fermarle e attendere un pulmino per portarle all'ufficio immigrazione della questura di Roma in via Teofilo Patini. Qui, tra i mille nomi diversi che danno agli agenti, sono state tutte identificate attraverso impronte digitali e fotosegnalamento: la più "tranquilla" aveva già tre precedenti per furto o rapina, la più agitata era già stata fermata almeno 16 volte. Nessuna dichiara i nomi dei genitori altrimenti questi potrebbero essere denunciati come minimo per abbandono di minori. E anche laddove si sa chi siano il padre e la madre, ovviamente sono irritracciabili. E le forze dell'ordine non possono lasciare andar via dei minori.

Così, sentito il magistrato di turno del tribunale dei minori, le ragazze vengono "affidate" al sindaco che per legge ha l'obbligo di occuparsene. Quindi? Quindi gli agenti contattata la Sala Operativa Sociale del campidoglio (Sos) e questa assegna le baby rom ad un centro di accoglienza specializzato (in convenzione con il Comune) in zona Fidene.

LA FARSA DEL CENTRO DI ACCOGLIENZA

Così dopo sei ore di lavoro gli agenti della polizia di Roma Capitale riprendono il pulmino e accompagnano le baby rom nel centro di accoglienza per minori disagiati in via Annibale di Francia, zona Villa Spada vicino Fidene. Il pulmino arriva alle 14,45, il cancello elettronico si apre e il pulmino entra. Le ragazze vengono prese in consegna dal personale. Per ognuna di loro il Comune di Roma paga ai centri di accoglienza circa cento euro al giorno. Alle 15 gli agenti escono dal centro di accoglienza e tornano al loro comando.

LA FUGA

Ma dopo appena venti minuti, il colpo di scena. Il grande cancello elettronico si apre e in pochi secondi con un sprint degno di Usain Bolt tutte le baby rom scappano dal centro di accoglienza. E si danno alla fuga nelle strade vicine senza fermarsi un momento. Sembrano conoscere perfettamente la zona. Ognuna sceglie una strada diversa. Ma dopo poco sono di nuovo tutte insieme che vanno verso la fermata del bus. Magari torneranno in azione già su quell'autobus. Tanto non rischiano nulla.
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Re: Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Messaggioda Berto » lun lug 24, 2017 8:27 pm

Degrado e minacce, il mercatino rom nel cuore dei Parioli
Alessandra Benignetti - Dom, 23/07/

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 23359.html

Ormai a via della Moschea, nel cuore del quartiere romano dei Parioli, il mercatino rom del venerdì è diventato un appuntamento fisso.

Nonostante gli interventi sporadici della Polizia Locale e le promesse della sindaca, Viriginia Raggi, sulla lotta al rovistaggio e ai mercatini abusivi, infatti, il marciapiede che costeggia la grande moschea della capitale continua ad essere ricoperto da ogni sorta di mercanzia, recuperata, in larga parte, dai cassonetti dell’immondizia.

Da mesi ormai, complice la chiusura “per buche” dell’arteria che collega viale Parioli con la Tangenziale Est, ogni venerdì si ripete la stessa scena. Approfittando dell'interdizione al traffico della via, la mattina presto i rom scaricano la merce con i furgoni e verso le nove il mercato è già animato dai primi clienti che sbirciano tra la paccottiglia sistemata sopra i teli, stesi lungo tutto il marciapiede. Vestiti, scarpe, giocattoli, oggetti di metallo, apparecchiature elettroniche, portafogli, occhiali, vecchi computer: tutta merce di dubbia provenienza, che viene disposta ordinatamente sui lenzuoli, pronta per essere venduta al miglior offerente (guarda il video).

Si tratta, principalmente, di oggetti trovati durante la settimana nei cassonetti dell’immondizia. “Non c’è un prezzo fisso”, spiega un signore che incontro passeggiando all’interno del mercato, “se trovi qualcosa che ti serve loro ti fanno una proposta, tu gli fai la controfferta, e poi si decide il prezzo”. “Vengono quasi tutti dal campo rom di via di Salone”, dice l’uomo, mentre continuiamo a camminare. A comprare qui vengono anche molti italiani, ci assicura. “Sono usate?”, chiedo ad una venditrice rom indicando un paio di infradito arancioni. Sul suo banco ce n’è per tutti i gusti e per tutte le taglie: borse di tela consumate, scarpe da ginnastica logore, asciugacapelli, caricabatterie per i cellulari e un paio di stivaletti con il tacco ricoperti di lustrini.

“Certo, qui è tutto usato”, risponde gentilmente senza muoversi dal muretto dove è seduta per ripararsi dal sole. Se qualcuno prova a documentare quello che succede, però, la situazione cambia e venditori e clienti diventano meno gentili. “Niente foto”, urla uno degli acquirenti, “meglio che te ne vai, dammi retta”. “No, no, non fare foto, fammi vedere se hai cancellato”, incalza una rom. “Guarda che noi campiamo con questa roba”, avverte. “Lascia perdere, io lo dico per te, l’altro giorno un’italiana ha provato a fare una foto e l’hanno massacrata di botte”, mi spiega poco dopo un venditore ambulante che ha assistito alla scena. Meglio farsi gli affari propri, quindi, suggerisce. “Non vogliono essere ripresi perché hanno paura di andare sui giornali”, mi spiega un altro signore.

Insomma, dietro le transenne dei lavori in corso, che da mesi stentano a partire, può succedere di tutto. E di vigili non se ne vede neanche l’ombra. Lo scorso maggio, per cercare di debellare il fenomeno dei mercatini illegali la sindaca aveva annunciato la riorganizzazione dei turni delle pattuglie della Polizia Locale per garantire controlli ripetuti ed evitare che gli abusivi continuassero a spostarsi da una via all’altra della città. “La sicurezza è un tema rilevantissimo per questa amministrazione”, assicurava, in proposito, la Raggi. Ma tra le voragini di via della Moschea il “mercatino dell’usato”, come lo chiamano, imperversa da mesi. E qui, a due passi dalle vetrine scintillanti di viale Parioli, tra degrado, minacce e strade che sembrano bombardate, ormai è diventata terra di nessuno.
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Re: Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Messaggioda Berto » gio lug 27, 2017 9:36 am

Finita la fuga di Johnny lo Zingaro. Catturato assieme alla compagna in provincia di Siena
Siena 25 Luglio

https://www.facebook.com/giornale.siena ... 2513841367

L'ergastolano, detenuto al carcere di Fossano e protagonista della Roma criminale degli anni Ottanta, era in fuga dal 30 giugno: si era dileguato approfittando della semilibertà. Si nascondeva a Taverne D'Arbia con Giovanna Truzzi, la donna con cui aveva una relazione, evasa a sua volta. Determinanti le intercettazioni dei parenti di leie l'ordine di un matersasso consegnato dagli agenti.
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Re: Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Messaggioda Berto » mer ago 02, 2017 8:26 pm

Bergamo, famiglia rom in trent’anni accumula beni per 50 milioni di euro
mercoledì 2 agosto

http://www.secoloditalia.it/2017/08/ber ... U.facebook

È di oltre 50 milioni di euro il patrimonio che, nell’arco di trent’anni, una famiglia di etnia rom, “Horvat-Nicolini”, sarebbe riuscita ad accumulare e che è finito al centro di un’inchiesta del Nucleo tributario della Guardia di finanza di Bergamo e del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri. Sotto la lente il gruppo familiare residente in provincia, composto da 74 persone di cui 41 maggiorenni; questi ultimi dal 1985 al 2015 «non hanno mai svolto alcuna attività lavorativa in maniera lecita», secondo gli investigatori e «hanno accumulato diverse condanne irrevocabili e numerosissimi precedenti di polizia (294 denunce a carico di 37 di loro), di cui il 50% per reati contro il patrimonio (truffe, usure, appropriazioni indebite)».

Sequestrati beni a famiglia rom

Negli ultimi trent’anni hanno «ufficialmente dichiarato redditi per complessivi 117.000 euro circa (mediamente 99,89 euro, cadauno, per ogni anno d’imposta); hanno immatricolato circa 1.600 auto per un valore complessivo di quasi 30.000.000 di euro; hanno acquistato immobili e costruito abitazioni per oltre 10.000.000 di euro; hanno subito accertamenti fiscali da parte dell’amministrazione finanziaria che ha contestato loro la percezione di redditi non dichiarati pari a 6.800.000 euro», precisano le Fiamme Gialle. Al termine degli accertamenti «è stata quantificata in 50.535.000 euro la sproporzione tra i redditi ufficialmente dichiarati dal gruppo familiare e quanto di fatto nella loro disponibilità». Alla luce dei risultati, «tenuto altresì conto della pericolosità sociale» delle persone coinvolte, è stata avanzata alla procura la richiesta di provvedimenti di sorveglianza speciale e di decreti di sequestro preventivo dei beni. A fronte di tale richiesta, il collegio delle Misure di prevenzione del tribunale di Bergamo ha disposto: sei provvedimenti di sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di residenza; il sequestro di 1.133.000 euro, corrispondenti a sette immobili, dieci autoveicoli e disponibilità finanziarie in diversi istituti di credito. Inoltre tre persone sono state denunciate per trasferimento fraudolento di beni.
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Re: Giornata europea delle vittime del nazismo zigano

Messaggioda Berto » sab ago 05, 2017 7:56 am

Corrente a sbafo in villa per 8 anni, danno da 20mila euro
Ilaria Purassanta
2017/07/18

http://messaggeroveneto.gelocal.it/pord ... 1.15628583

AZZANO DECIMO. Un allacciamento abusivo dalla villa con piscina alla rete dell’illuminazione pubblica è stato scoperto dai carabinieri della stazione di Azzano Decimo, ai comandi del maresciallo Luigi Bartocci. Gli inquirenti ritengono che l’impianto della casa sia stato collegato al palo della luce, realizzando pure uno scavo, quando la villa è stata costruita, nel 2009.

Per otto anni, dunque, l’abitazione avrebbe beneficiato a sbafo della corrente dagli impianti stradali.

H.S., 47 anni, rom, è stato denunciato dai carabinieri per furto aggravato. Ammonterebbe a circa 20 mila euro il danno subito dal gestore dell’energia elettrica.

Ieri la corrente della villa è stata staccata per consentire ai tecnici di asportare i collegamenti elettrici abusivi. L’abitazione è servita ora da un gruppo elettrogeno.

È stata un’intuizione degli investigatori dell’Arma a portare alla verifica della regolarità dell’allacciamento. Sospetti confermati dalla lettura delle bollette. Al gestore dell’energia risultava infatti per l’intera villa un consumo analogo a quello dell’accensione di un’unica lampadina.

I carabinieri hanno appurato che era stato adottato un metodo piuttosto ingegnoso. Il contatore elettrico a servizio della villa era stato mantenuto e continuava a girare, ma gli importi delle bollette erano esigui. Nel contempo l’impianto era stato collegato ai cavi della rete elettrica pubblica.

Ai carabinieri il quarantenne rom che risiede nella villa ha riferito di non sapere nulla dell’allacciamento abusivo. Sarebbe stato un certo “Luca” a presentarsi

in casa e a effettuare l’intervento, offrendo un sistema per risparmiare. Il residente ha asserito, tuttavia, di ignorare che si trattasse di un metodo illegale. I carabinieri della stazione di Azzano Decimo lo hanno denunciato per furto aggravato.
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