El Leon de Vero

El Leon de Vero

Messaggioda Berto » lun apr 20, 2015 8:50 am

El Leon de Vero
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El çinema el conta na storia entesua ente łi ani a cavało de l'anesion de ła tera veneta, połedegamente sotana a l'Enpero Aostrongarego, al stado tałian del Regno Savoiardo. La storia ła conta de do fameje venete, i Biaxin de Trevixo ke da jenerasion łi coltiva vixełe e łi fa del bon vin, na raça de Raboxo de ła Piave, marcatà e apresà ente tuta l'Ouropa e i Coerini/Querini arestograteghi de Venesia
http://it.wikipedia.org/wiki/Querini, parenti del Querini del bacałà http://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Querini .

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Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... e-Vero.jpg


http://it.wikipedia.org/wiki/Il_leone_di_vetro

Il film è ambientato nel 1866, nel periodo del plebiscito del 22 ottobre che sancirà l’annessione del Veneto (appartenente all'Impero austriaco) al Regno d’Italia. I personaggi del film sono due famiglie venete: i Biasin, produttori da tre generazioni di vino "Raboso del Piave" famoso e commercializzato in tutta Europa, ed i Querini, aristocratici proprietari di una parte dei vigneti coltivati dai Biasin ed in decadenza. Il film narra il lasso di tempo tra la caduta della Repubblica di Venezia e la sua annessione al Regno d'italia.

La famiglia patriarcale dei Biasin coltiva vigneti, parte in proprietà e parte per conto della nobile famiglia veneziana Querini, e produce un rinomato vino, il "Raboso del Piave" commercializzato in tutta europa. Le bottiglie di vetro che lo contengono, e che sono il marchio di fabbrica distintivo, recano impresso un Leone di San Marco, simbolo della Repubblica Veneta a cui è rimasto fedele il capostipite della famiglia, il nonno Alvise. Questi fonda l'azienda viti-vinicola di famiglia nel 1815, data in cui il Veneto passa stabilmente sotto l'impero austriaco, ed ora la conduce con successo insieme al figlio Jacopo grazie anche ai vasti mercati garantiti europei dall'Impero austriaco.

Se il nonno Alvise è particolarmente fiero e sentimentalmente legato al passato regime veneziano, il figlio Jacopo è un imprenditore abile e spregiudicato che mette gli affari davanti a tutto, anche alla famiglia. Invece i due figli di Jacopo, Marco e Spartaco, sono idealisti: Marco è il più giovane ed ingenuo intravvede nell'unità d'italia la possibilità di un miglioramento delle libertà e del benessere sociale, invece Spartaco, più virile e combattivo, è reduce dalla Battaglia di Lissa in cui combatté sulla flotta austriaca (i cui equipaggi erano praticamente veneti e triestini) che sconfisse la flotta italiana più potente e moderna, e interpreta i sogni e le speranze del nonno in un possibile ritorno all'indipendenza in una nuova Repubblica Veneta.

Marco e il padre Jacopo votano convinti per il sì invece il nonno Alvise e il nipote Spartaco, giunti sulla soglia del seggio e viste le modalità di voto, voltano sprezzantemente le spalle e si allontanano disgustati.

Ad un anno di distanza dal plebiscito le illusioni di Marco e del padre Jacopo svaniscono con la crisi che attanaglia l'impresa, colpita dalle nuove tasse imposte dal Regno d'italia e dalla difficoltà di esportare ancora nei ricchi mercati del nord europa a causa dei nuovi confini e dei dazi. Inoltre le speranze di un miglioramento delle libertà e del benessere sono affossate dai nuovi occupanti che hanno "triplicato le tasse, triplicato gli sbirri e triplicato la burocrazia". Spartaco, il ribelle, si unisce ai partigiani che combattono il nuovo regime per aiutare le famiglie cadute in misera, ma ciò porta cattiva luce sulla famiglia da parte dell'autorità.

In breve l'impresa è sul lastrico, anche a causa di scelte imprenditoriali errate da parte di Jacopo influenzato dalle nobildonne Querini, ed arriva puntuale l'esattore a pignorare parte delle proprietà. A quel punto la madre Marta, vera colonna portante della famiglia, suggerisce alla famiglia di tentare la fortuna nel nuovo mondo che è alla ricerca di braccia da lavoro (Brasile, Argentina, Venezuela ecc.). Infatti, pochi anni dopo l'annessione del Veneto al Regno d'italia, inizia la più grande emigrazione che il Veneto abbia mai visto: in 20 anni ca. 700.000 veneti abbandonano le proprie case e villaggi e tentano la fortuna nel nuovo mondo.

La famiglia si divide, Marco e il nonno Alvise rimangono nel podere pignorato per tentare di salvare l'azienda mentre il resto della famiglia parte per il sud del Brasile in cerca di fortuna.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: El Leon de Vero

Messaggioda Berto » dom mag 17, 2015 8:35 pm

Maximiliano Hernando Bruno "IL LEONE DI VETRO" (produtor e ator)
https://www.youtube.com/watch?v=W918scMNHcw

Salvatore Chiosi "IL LEONE DI VETRO" (rejista)
https://www.youtube.com/watch?v=9udGcumS_9s

Sara Ricci "IL LEONE DI VETRO" (atora)
https://www.youtube.com/watch?v=AOyH44NKXNw

Pericle Odierna "IL LEONE DI VETRO" (conpoxitor)
https://www.youtube.com/watch?v=r_bC1e4uUDo

Claudio De Davide "IL LEONE DI VETRO" (ator)
https://www.youtube.com/watch?v=1LopTUPYWdU

Alvaro Gradella "IL LEONE DI VETRO" (ator)
https://www.youtube.com/watch?v=7lExMhP-4xQ

Andrea Pergolesi "IL LEONE DI VETRO" (ator)
https://www.youtube.com/watch?v=k6q_jaomaDM
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