Umiak, Currach and Coraclehttps://www.google.it/search?q=Umiak,+C ... 29&bih=528Le barche della preistoriahttps://www.facebook.com/franco.sarbia/ ... 706&type=3E SVILUPPO DEI MODELLI ETNOGRAFICI
http://www.webalice.it/cherini/origini% ... htmORIGINI DELLA NAVIGAZIONE
Quando l’uomo primitivo, uscendo finalmente dallo stato di sedentarietà, prese ad uscire dalla grotta e dal limitrofo ambiente per portarsi sempre più lontano spinto dalla sete di appropriazione e dalla curiosità, dovette fronteggiare ostacoli, difficoltà e pericoli d’ogni genere, ma bastavano a fermarlo un corso d’acqua un po’profonda, lo specchio d’acqua d’un lago pur tranquillo, un braccio di mare anche poco ondoso.
Però quell’essere era pur sempre un uomo che non mancava di intelligenza, di spirito di osservazione, di capacità di adattamento.
L’acqua portava non di rado fortuiti ammassi sradicati di vegetali e di tronchi d’albero, di carogne gonfie di animali e chissà cosa ancora, che suggerivano l’idea della galleggiabilità senza contare il fatto che un bel momento l’uomo stesso, ad imitazione di molti animali, aveva imparato a mantenersi a galla, a nuotare, prendendo un po’ di confidenza con l’acqua.
Ha avuto così inizio la grande avventura della nautica che si estese con una rete senza confini fino ad abbracciare tutto il globo terracqueo. Il che è avvenuto in tempi e percorsi disparati date le diverse condizioni ecologiche dei punti di origine e del contributo attitudinale più o meno affinato ma ha segnanto un progresso che si è misurato in termini di civiltà in quanto l’acqua ha rappresentato per millenni pressoché l’unica via praticabile di contatto tra le culture emergenti.
NASCITA E SVILUPPI PER LINEE SEPARATE E INTERAZIONI
La nautica rappresenta uno dei principali settori di indagine degli etnologi con non poche pubblicazioni specializzate, frutto di un lavoro assai impegnativo perché ha richiesto non di rado faticosi viaggi e permanenze in zone non prive di pericoli.
L’etnologo svizzero George Alexis Montandon ha tracciato il seguente grafico seguendo tre linee di sviluppo con concatenazione finale riguardante due di esse:I. a)-zattera piatta b)– zattera concava c)– piroga monoscorza d)– piroga monòssile e)– piroga doppia f)– piroga ad un bilanciere g)– piroga a due bilancieri.
II. a)- barca rotonda di pelle b)– kajak c)– umiak.
III. a)-piroga di scorze cucite b)– piroga di tronco scavato con bordo rialzato di tavole aggiunte c)– barca di tavole.
Battello a vela, derivazione della piroga a due bilanceri e della barca di tavole.
Lo studioso Piero Dell’Amico parte dai galleggianti fortuiti e individua anch’egli tre linee di sviluppo ma con diverso percorso:I. A)-tronco d’albero cavalcato B)– monòssile semplice C)– monossile ad un bilancere D)– monossile a due bilanceri. La monossile progredisce con l’aggiunta di tavole per aumentare il bordo libero arrivando alla barca a fasciame.
Compaiono la zattera di tronchi e la zattera con aggiunta di tavole arrivando anch’esse alla barca di tavole.
II. -la seconda linea, suggerita dalla carogna galleggiante col ventre gonfio, reca:
A)- l’otre gonfiato come sostegno individuale B)-la zattera di otri gonfiati C)- la zattera di orci o anfore fittili.
Si sviluppano inoltre i natanti di pelle, di corteccia , le quffa , le barche di pelle.
III. L’ammasso di vegetali suggerisce la zattera formata da fasci di canne palustri e la zattera di rami con l’esito finale in forma di imbarcazione.
Tra gli studiosi della materia vanno citati (in ordine alfabetico) Adney, Antoni, Chapelle, Clark, Coon, Derrik, Hawkins, Heyedahl, Kraemer, Neyret, Oatley, Paris, Philips Birt, Timmermann e,tra gli italiani, Biasutti, Bonino, Chiggiato, Cornaggia Castiglioni, Ermentini, Grottanelli, Marzari, Rossi, Pizzarello, Puglisi, Ricca Rosellini, Tamburello, Uccelli, e certamente altri ancora, alla fonte dei quali si è attinto per questa rassegna.
Alcuni esempi dei natanti (dieci disegni)