Migliaia di manifestanti in Venezuela, Maduro: "Fallito il colpo di Stato" 2 febbraio 2019
https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/m ... 902a.shtml Nel giorno delle grandi manifestazioni di piazza in Venezuela, con migliaia di sostenitori scesi in strada per sostenere da una parte Nicolas Maduro e dall'altra il capo dell'opposizione Joan Guaidò, il presidente ha dichiarato davanti alla folla che "il colpo di stato è fallito, e non se ne rendono nemmeno conto". Guaidò ai suoi sostenitori ha invece dichiarato: "Il dittatore è rimasto completamente solo". L'Italia nega qualunque appoggio a Maduro.
Nel giorno della manifestazione convocata a Caracas per il ventesimo anniversario dell'arrivo al governo di Hugo Chavez, Maduro ha detto: "Siamo in pace, abbiamo vinto con la pace, li abbiamo sconfitti". Ad ascoltarlo c'erano decine di migliaia di persone, la maggioranza vestite con l'uniforme delle Milizie bolivariane. "Le forze armate - ha aggiunto - sono ogni volta più leali e compromesse con la rivoluzione bolivariana".
Maduro ha poi confermato "tutto l'appoggio a iniziative di dialogo" per risolvere la crisi venezuelana, promosse da Bolivia, Messico, Uruguay e dalla Comunità dei Caraibi. "Dove, quando e come vogliono, io sono pronto - ha spiegato -. La priorità è la ricostruzione economica" e i primi punti in un'eventuale agenda di dialogo sono "la fine delle sanzioni e del furto dei nostri asset da parte degli Usa e il rispetto della pace e della giustizia".
Guaidò: "Maduro è solo" - Il suo oppositore Guaidò, dopo aver dichiarato che Maduro è rimasto completamente solo, ha poi chiesto alle forze armate di "pronunciarsi a favore della Costituzione, dell'assistenza umanitaria, del cambiamento, per la tua famiglia, il tuo Paese e l'onore della Forza armata nazionale". Parlando alle decine di migliaia di persone riunite a La Mercedes, ha poi affermato: "Oggi il Venezuela sorride di un sorriso che nasce dalla speranza che riusciremo a cambiare il Paese".
Il Viminale: "Nessuna solidarietà a Maduro" - Intanto arriva anche il commento del governo italiano, per bocca del sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi: "Caro Nicolas Maduro lascia subito, nessuna solidarietà da Roma. Non ti riconosciamo come presidente. Elezioni subito".
Maduro ha però ringraziato anche Roma - Poco prima del tweet di Picchi, il presidente venezuelano aveva però ringraziato "i tanti Paesi che ci hanno manifestato la loro solidarietà", citando anche "Roma". Nel lungo discorso pronunciato davanti ai suoi sostenitori, il capo dello Stato ha sottolineato che questo sostegno internazionale permetterà al Paese sudamericano di "sconfiggere l'assedio a cui ci hanno sottoposto gli Stati Uniti".
Due aerei pronti per Maduro - Inoltre, è intervenuto anche il generale dell'Aeronautica militare venezuelana Francisco Esteba Yanez Rodriguez dicendo che, se la situazione dovesse precipitare, Maduro "ha a sua disposizione due aerei pronti ad ogni ora", per cui "è ora che se ne vada". Rodriguez, che si è schierato con Guaidò, ha ribadito che il 90% delle forze armate non sta con Maduro, "ma con il popolo".
Venezuela, generale dell'aviazione giura fedeltà a Guaidó: "Maduro ha due aerei pronti. Vada via dal Paese" 2 Febbraio 2019
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/0 ... se/4943001 Si è presentato come generale della pianificazione strategica dell’alto comando militare dell’aeronautica. E ha registrato un video per dire che riconosce Juan Guaidò come presidente. È quello che ha fatto Francisco Esteban Yanez Rodriguez, generale dell’aeronautica militare venezuelana. “Mi rivolgo a voi per annunciare che non riconosco l’autorità dittatoriale di Nicolas Maduro e riconosco il deputato Juan Guaidò come presidente incaricato della repubblica bolivariana del Venezuela”. Il militare, poi, si è rivolto al “popolo del Venezuela”, spiegando che “il 90% della forza armata non sta con il dittatore. Sta con il popolo. La transizione alla democrazia è imminente, questo popolo ha già sofferto abbastanza”. Chiede ai suoi commilitoni “di non voltare le spalle al popolo venezuelano, basta con la repressione. Questo è il momento per la patria, il momento della democrazia è arrivato”. E invita Maduro a lasciare il Paese: “Il dittatore ha ogni giorno due aerei pronti. Vada via“. Infine invita i venezuelani a scendere in piazza “in strada in maniera pacifica per difendere il nostro presidente Juan Guaidò“.
Anti Maduro in piazza. Rodriguez: “Ha due aerei, se ne vada” – E sono migliaia i venezuelani giunti sulla principale arteria di Las Mercedes, a Caracas, uno dei punti della manifestazione in appoggio a Juan Guaidò e contro il governo di Nicolas Maduro. Almeno 400 metri a partire dal palco disposto per i comizi che chiuderanno la protesta sono già gremiti da una folla compatta, mentre sui social si moltiplicano foto e video pubblicati da manifestanti. “Oggi il Venezuela sorride, un sorriso che nasce dalla speranza che riusciremo a cambiare il paese”, ha detto Guaidò intervenendo dal palco. E ha annunciato la creazione di “una coalizione internazionale per gli aiuti umanitari e la libertà del Venezuela”. Guaidò ha fatto riferimento a 3 punti di raccolta: uno a Cucuta in Colombia, uno in Brasile e uno in un’isola caraibica. “Tu, soldato, nelle tue mani avrai la decisione di permettere l’ingresso di questi aiuti”, dice rivolgendosi ai militari. “Il ruolo delle forze armate è di collocarsi al lato della Costituzione, è esercitare il tuo ruolo come soldato del Venezuela, far valere la sovranità e contribuire alla ricostruzione del paese”. Ma le proteste anti Maduro sono in tutto il Paese e non solo a Caracas. E quel che più colpisce è che in nessuna città le forze di sicurezza non sono intervenute per disperdere le proteste antigovernative e si sono ritirate.
Sul fronte pro Maduro, invece, migliaia di sostenitori del presidente sono scesi in strada oggi a Caracas rispondendo all’appello del governo di mobilitarsi in occasione dei 20 anni della nascita del ‘chavismo’ del defunto presidente Hugo Chávez. Le tv filogovernative (Vtv e Telesur) hanno posto telecamere lungo l’Avenida Bolívar, mostrando migliaia di persone vestite di rosso e di marrone che manifestano per “respingere con forza le aggressioni” e “il colpo di Stato promosso dagli Stati Uniti“. In particolare Vtv ha intervistato partecipanti alla manifestazione pro Maduro, i quali hanno assicurato che “abbiamo riempito l’Avenida del Libertador, abbiamo riempito l’Avenida Urdaneta, ed ora abbiamo riempito l’Avenida Bolívar”. Da parte sua Telesur assicura che si tratta di “una marea rossa in appoggio di Maduro”.
Venezuel, il generale dell'aeronautica riconosce Guaidò
L’Aeronautica contro Yanez: “Traditore” – Ma contro Yanez Rodriguez è insorta l’Aeronautica, che sul suo account Twitter lo ha definito “traditore”. “Indegno è il militare che tradisce il giuramento di fedeltà e lealtà verso la patria di Bolivar e l’eredità del comandante Hugo Chávez e si inginocchia davanti alle pretese imperialiste”, si legge sul profilo social. Intanto a Maduro è arrivato l’avvertimento del consigliere per la Sicurezza nazionale degli Usa, John Bolton: se non accetterà di lasciare il potere con le buone “potrebbe finire a Guantanamo“, la base statunitense sull’isola di Cuba utilizzata per rinchiudere persone accusate di terrorismo. Ospite del programma The Hugh Hewitt radio show, a Bolton è stato chiesto: “Dittatori come Ceausescu e Mussolini sono finiti male. A Idi Amin e Baby Doc Duvalier è andata meglio. Quali opzioni sono in mano a Maduro oggi come oggi?”. Il consigliere per la Sicurezza nazionale ha risposto: “Beh, ieri ho diffuso un tweet in cui gli auguravo un lungo e quieto pensionamento in una spiaggia carina lontano dal Venezuela. E dico che è meglio che si avvalga al più presto del consiglio, scegliendo il pensionamento su una spiaggia carina, piuttosto che trovarsi a frequentare un’altra spiaggia come Guantanamo”.
Venezuela la gente scende in piazza
Solo ieri però Maduro ha assicurato di restare “fermo” e sicuro di uscire “vincitore” dal “colpo di Stato” contro il suo governo. In un discorso a Macarao, ad ovest di Caracas, dopo aver passato in rassegna uomini della Guardia nazionale bolivariana (Gnb) che parteciperanno alle manovre civico-militari previste fra il 10 ed il 15 febbraio, ha assicurato: “Resto fermo e posso dirvi che vinceremo in questa battaglia storica e in futuro diremo che è valsa la pena di lottare”. Si tratta, ha proseguito Maduro, “di una battaglia storica, contro la più grande aggressione politica, diplomatica ed economica, che il Venezuela abbia mai affrontato nei 200 anni della Repubblica”. “L’Impero nordamericano, le vecchie potenze coloniali europee – ha ancora detto – e un gruppetto di governi oligarchici pretendono di forzare la mano al potere politico e appropriarsi delle ricchezze del Venezuela”.