Venezuela

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Messaggioda Berto » gio feb 20, 2014 6:35 am

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Caracas come Kiev, proteste e repressione in Venezuela

https://www.lindipendenza.com/caracas-c ... -venezuela

di LEONARDO FACCO

Le strade di Caracas, ma anche di altre città del Venezuela, sono tornate ad essere un fiume in piena. La protesta, iniziata dagli studenti, contro Nicolas Maduro – il presidente succeduto a Chavez, dopo l’elezione contestatissima di un anno fa circa - si fa sempre più rumorosa e lascia sul campo i primi morti. Ieri notte, è toccato ad una studentessa (miss Turismo) di Valencia, Genesis Carmona (foto), che stava manifestando insieme ad altri giovani quando un gruppo di “motorizados” (bande armate pagate dal regime chavista) ha attaccato il corteo dei manifestanti uccidendo la ragazza e ferendo altre 10 persone. Ora, il numero dei morti è salito a 5, tre a Caracas, uno a Carupano e uno, appunto, a Valencia.

Sono decine i manifestanti messi in galera dal governo (foto) e tra loro anche Leopoldo Lopez, uno dei leader dell’opposizione (Voluntad Popular), accusato di essere il mandante della rivolta, che per il ministro dell’Interno è tesa a destabilizzare il potere costituito. Lopez, arrestato senza un mandato, è stato trasferito al quartier generale della SEBIN (Servicio Bolivariano de Inteligencia Nacional). Il motivo? Ufficialmente lo annuncia Maduro stesso: “Per evitare che venga ucciso dalla destra fascista”. Ovviamente, si tratta di una versione a cui credono solo i fedelissimi.

La stampa italiana preferisce ignorare quel che sta accadendo nella Repubblica Bolivariana, nonostante le somiglianze con quel che accade in Ucraina. Quando ne parla, è soprattutto la stampa left-oriented a farlo, intonando il consueto ritornello sulla “destra fascista” (rilanciando la versione ufficiale dei fatti). Scrive, ad esempio, il Fatto quotidiano: “Nella destra ha preso il sopravvento la corrente più violenta e oltranzista, che gode con ogni evidenza del sostegno degli Stati Uniti”. E’ dai tempi di Chavez che ripetono fideisticamente lo stesso concetto, per non veder offuscata l’immagine del “socialismo del Terzo Millennio”, a loro tanto caro, dopo i fallimenti in serie dei loro caudillos del secolo scorso.

Ma che sta accadendo in Venezuela? Nulla di diverso da ciò che è sempre accaduto in ogni regime di sinistra: si incrementa l’odio sociale, la povertà, la miseria, edulcorati sino ad oggi dal pompaggio dell’oro nero (il Venezuela detiene le maggiori riserve a livello mondiale), che ha portato tanti soldi in patria, ma è stato usato strategicamente dal governo di ieri e di oggi per ottenere il consenso del “popolo” da un lato e dei vicini capi di governo sudamericani (dalla Kirchner fino a Correa e Morales) dall’altro, nonché dal moribondo Fidel Castro. Le scelte economiche adottate nell’ultimo decennio – caratterizzate dal termine demagogico di “misiones” – sono state all’insegna dell’esproprio di Stato, dell’aumento delle tasse, della burocrazia, della redistribuzione forzata, dei salari e dei prezzi imposti per legge, nonché della svalutazione monetaria (con tanto di contingentamento del cambio bolivar/dollaro). Un disastro per l’apparato produttivo, che non è più in grado di offrire quel che il mercato di base richiede.

Lo scoppio della contestazione di questi giorni è anche conseguenza di una situazione di degrado sociale senza precedenti. Oltre alla delinquenza dilagante e incontrastata, nei supermercati scarseggiano i generi alimentari di prima necessità, dalla farina all’olio, dallo zucchero al pollo. La gente è costretta a menarsi per riuscire a comprare quel che arriva sugli scaffali, al punto che i militari sono stati messi a presidiare i supermercati. Si stanno acuendo, in modo catastrofico, i problemi che già erano chiarissimi ai tempi di Chavez, con l’aggravante che Maduro (che vede apparire il volto di Chavez un po’ ovunque) non ha né il carisma ne il consenso del suo predecessore.

QUI UNO DEI VIDEO CHE TROVATE IN RETE

http://www.youtube.com/watch?v=W03PoJOekKY

Mentre la protesta si infiamma, senza dare cenni di pausa, l’esercito sta alla finestra, anche se è considerato stabilmente nelle mani di chi governa, grazie alle epurazioni attuate da Chavez quando era in vita. Henrique Capriles Radonski (lo sfidante di Maduro alle elezioni del 2013) è per strada con i manifestanti. Alla deputata dell’opposizione Maria Corina Machado vorrebbero togliere l’immunità parlamentare. Che possa trattarsi di un inizio di guerra civile? Dirlo sarebbe avventato, l’unica cosa certa – anche a detta di osservatori stranieri – è che Maduro non smetterà di usare metodi repressivi.

La gente comune è davvero allo stremo. E’ stanca di oltre un decennio di promesse puntualmente finite in scontri sociali.
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Re: Venesueła

Messaggioda Berto » sab feb 22, 2014 11:54 pm

Venezuela, uccisa un’altra studentessa. Espulsi giornalisti scomodi

http://www.lindipendenza.com/venezuela- ... ura-impera

di LEONARDO FACCO

Oggi, sempre a Valencia, è morta Geraldine Morena, un’altra giovane studentessa presa a fucilate di antilacrimogeni dall’esercito (foto). Sempre oggi, 22 febbraio tutte le città del Venezuela sono invase dalla popolazione, che da giorni non molla le strade, nonostante Maduro non abbia alcuna intenzione di smettere con la repressione e, tantomeno, di rilasciare Leopoldo Lopez, il leader dell’opposizione messo in un carcere militare senza una ragione.

Quel che sta accadendo in Venezuela ha molte similitudini con quanto accaduto in Ucraina, dove milioni di persone (foto) han deciso di occupare le piazze e non tornare a casa. Il presidente chavista in carica non ne vuole sapere ed accusa gli Stati Uniti d’America (ma ha chiesto un incontro con Obama), che lo hanno consigliato di non usare la forza contro i manifestanti. E alla “non violenza” incitano tutti i leader dell’opposizione, da Capriles a Ledezama, fino alla moglie di Lopez (foto sotto), salita sul palco dell’avenida Francisco de Miranda per incitare i giovani studenti a non mollare.

Maduro, che oggi ha fatto arrestare un ex generale con l’accusa di omicidio per la morte di un membro di una banda di motociclisti, ha dichiarato: “Stiamo affrontando un colpo di Stato messo in atto dalla destra fascista”. Il solito disco rotto, da sempre. Capriles, che è anche governatore dell’Estado Miranda gli ha subito risposto: “Per voi, coloro che la pensano diversamente sono fascisti. Adesso basta”.

In Venezuela non esiste una sola emittente televisiva che non sia controllata dal governo. Mentre per le strade si intensificano gli scontri, sugli schermi tv vengono trasmessi i cartoni animati. Così, mentre si moltiplicano le denunce dei manifestanti contro la polizia, per violenze, aggressioni e stupri, la Cnn fa anche sapere che alla sua corrispondente Osmary Hernandez, nonché alla presentatrice Patricia Janiot e al reporter di Cnn International Rafael Romo, è stato revocato il permesso di soggiorno. La Janio, in particolare, stava lavorando a un’intervista con lo stesso Maduro. Il governo venezuelano, il 12 di febbraio, aveva anche oscurato il canale informativo colombiano Ntn24 accusato di aver trasmesso la preoccupazione di un colpo di stato.
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Re: Venesueła

Messaggioda Berto » lun feb 24, 2014 9:21 am

Venezuela, siamo a 10 morti. E la protesta contro Maduro continua

http://www.lindipendenza.com/venezuela- ... a-continua

Resta altissima la tensione in Venezuela. Sono migliaia le persone in strada, stremate dalla crisi economica e sul piede di guerra contro il presidente Nicolas Maduro. Il bilancio è salito a 10 vittime e di decine di feriti. La condanna degli Stati Uniti Dal Segretario di Stato americano John Kerry è arrivata una dura condanna “all”uso della forza da parte del governo contro i cittadini è inaccettabile e servirà solo ad aumentare i rischi di violenza”.

Arriva inaspettata la proposta di Maduro: dopo le critiche dei giorni scorsi arriva l’invito a “colloqui diretti” La duplice strategia di Maduro Maduro ha annunciato che gli agenti del Servizio Bolivariano di Intelligence Nazionale (Sebin) che hanno sparato contro i manifestanti davanti alla Procura nazionale di Caracas lo scorso 12 febbraio sono stati arrestati, mentre le autorità hanno aperto un’inchiesta sulla presenza sul luogo di civili armati. In parallelo, come ultima ritorsione, dopo aver inviato la Guardia Nazionale contro i manifestanti, Maduro ha minacciato di tagliare le forniture di benzina in alcune aree centro della protesta e di sospendere i diritti costituzionali nella regione di Tachira, dove si sono registrati gli scontri più duri. San Cristobal, capitale della regione, è infatti oltre a Caracas una delle città dove gli studenti sono scesi in piazza. Ancora censura: senza visto quattro reporter della Cnn Il governo del Venezuela ha ritirato le credenziali a quattro giornalisti della Cnn, dopo che il presidente Nicolas Maduro aveva criticato la copertura delle proteste antigovernative nel Paese da parte dell’emittente, accusata di portare avanti una campagna per far cadere il governo socialista. La settimana scorsa le autorita venezuelane avevano sospeso per gli stessi motivi le trasmissioni dell’emittente colombiana Ntn24.

I manifestanti: in piazza per chiedere la liberazione di Lopez Ieri a Caracas i manifestanti sono scesi in piazza anche per chiedere la liberazione di uno dei leader dell’opposizione Leopoldo Lopez, in carcere dopo essersi consegnato spontaneamente alla giustizia. Un gesto per chiedere che venga aperta un’inchiesta sulle violenze in cui sono morte tre persone. Ed intanto si moltiplicano le denunce dei manifestanti contro la polizia, per violenze, aggressioni e stupri. A Caracas sono scesi in piazza anche i chavisti, rispondendo all’appello di Maduro, per esprimere il loro appoggio a una “soluzione pacifica dei conflitti, della pace e della vita” , ma sopratutto per denunciare le proteste dell’opposizione e degli studenti, definendole “golpismo fascista”. Le ragioni della protesta Le proteste sono scoppiate a Caracas, dove centinaia di studenti sono scesi in piazza per protestare contro l’alto tasso di criminalita, l’inflazione che continua a salire e la carenza di beni di prima necessità, in un paese ricco di petrolio. Una protesta che poi si è diffusa in tutto il paese, diventando una manifestazione antigovernativa che non coinvolge più solo gli studenti. (RaiNews)
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Re: Venesueła

Messaggioda Berto » ven feb 28, 2014 8:43 pm

Scontri senza sosta in Venezuela, 50 morti. Maduro: colpa degli Usa

http://www.lindipendenza.com/scontri-se ... -degli-usa

di PIETRO ERNESTO POSSACCO

Lanci di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine e di oggetti vari da parte dei manifestanti: nuovi scontri a Caracas, in Venezuela, fra studenti e dimostranti e la polizia. Una manifestazione indetta dall’opposizione è degenerata ieri pomeriggio. Da giorni nel paese sudamericano si susseguono tafferugli, in totale dall’inizio dei disordini si contano almeno 50 morti e 150 feriti oltre a decine e decine di arresti. I manifestanti chiedono le dimissioni del presidente Maduro, erede politico del compianto (per molti) Hugo Chavez.

Intanto, la magistratura venezuelana (agli ordini del governo, dopo le riforme attuate da Chavez) ha ordinato anche l’arresto di un secondo oppositore del presidente Nicolas Maduro, colpito da tre settimane da un’ondata di proteste popolari contro il carovita e la criminalità. Secondo il partito Voluntad Popular, si tratta di Carlos Vecchio. L’uomo è ricercato per associazione a delinquere e incitamento alla violenza, accuse identiche a quelle avanzate contro Leopoldo Lopez, 42 anni, uno dei capi delle proteste, arrestato il 18 febbraio.

I giovani del movimento antigovernativo che sono scesi di nuovo in piazza, dopo aver boicottato la “conferenza per la pace e per la vita” promossa dal presidente Nicolas Maduro, non festeggeranno alcun carnevale (Maduro ha decretato due giorni di festa ad hoc). Dice una ragazza: “Il popolo venezuelano è qui per dimostrare che nessuno festeggerà il Carnevale, sarebbe irrispettoso per tutti coloro che sono caduti nella lotta per il loro paese. Siamo qui per dimostrare che noi non abbiamo nessuna intenzione di andare in vacanza”. Anche i filochavisti hanno fatto sentire la propria voce ovviamente, in sostegno del governo, che insiste nel denunciare un “golpe strisciante” sostenuto dalla “destra fascista”, che per Maduro corrisponderebbe a quella americana (alcuni senatori Usa han chiesto sanzioni contro il Venezuela) e colombiana. Argentina e Bolivia, da par loro, sostengono l’attuale presidente invece.

Sia Capriles che Lopez (ancora in galera) – entrambi membri dell’opposizione - tengono a ribadire che la protesta è lontano dal terminare e, ancor di più, che dialogare col governo sarebbe solo un passo indietro. Gli studenti hanno confermato che in questa fine di settimana non lasceranno le strade. La rivolta coincide con il primo anniversario della morte di Hugo Chavez, deceduto il 5 marzo dell’anno scorso (data in cui ufficialmente è stato dichiarato morto, mentre tentava di essere curato a Cuba).

Il Venezuela attraversa una forte crisi con inflazione altissima, mancanza dei beni di prima necessità, crescita del tasso di criminalità.
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Re: Venesueła

Messaggioda Berto » ven mar 07, 2014 7:21 am

Caracas, oggi altri 2 morti. Repressione nella zona di Chacao

http://www.lindipendenza.com/caracas-og ... -di-chacao

Oggi son continuate le manifestazioni a Caracas contro il regime di Maduro. In molte zone della cittò sono state allestite barricate dai cittadini, ma la Guardia Nacional ha continuato la sua repressione contro i manifestanti, azioni pesanti soprattutto durante la notte scorsa, in particolare nella zona di Chacao, dove gli uomini del governo hanno sparato contro le finestre degli edifici della zona di Chacao.

Il sindaco Ramón Muchacho ha descritto le zioni come “repressione vigliacca, sproporzionata, ingiustificabile e in violazione dei residenti”.

Altri scontri, pesantissimi, sono avvenuti nella zona di “Los Ruices” (FOTO), dove in azione ci sono anche i paramilitari al soldo del governo, che hanno obbligato i passanti alla fuga. Due sono i morti registrati, morti causati dai cosiddetti “collettivi” chiamati direttamente all’azione dal presidente Maduro. Durante le violenze attuate dai paramilitari, sono state date alle fiamme (FOTO) alcune auto dei residenti, parcheggiate in zona.

Rotte le relazioni, nel frattempo, fra il Venezuela e Panama, che ha detto che dal canale non passeranno imbarcazioni venezuelane. La scarsità di merci e prodotti non potrà che aggravarsi ulteriormente. Continua a funzionare, intanto, il silenziatore imposto dalla stampa e dai media italiani.

http://www.youtube.com/watch?v=7ApqiHq9kU8#t=66
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Re: Venesueła

Messaggioda Berto » lun mar 10, 2014 7:11 pm

Venezuela, la rivolta non si placa. Maduro introduce “la tessera del pane”


di FRANCO CAGLIANI

Oltre venti morti in un mese di proteste, un Paese isolato dal mondo (esclusi i vicini foraggiati col petrolio) e un presidente che non riesce a dare risposte al disagio della piazza. Ad un anno dalla morte di Hugo Chavez, il Venezuela sembra essere sfuggito di mano a Nicolas Maduro.

Gli scontri della scorsa fine settimana a Caracas, in cui sono morti un agente di polizia e un militante chavista, dimostrano che l’escalation di violenza nelle proteste, nate contro l’inflazione, la carenza di generi di prima necessità e la criminalità, è ormai fuori controllo.

Maduro sembra isolato anche a livello internazionale. Decine di studenti sono in galera senza un motivo. L’organizzazione degli Stati Americani – bloccata da Stati Uniti, Canada e Panama – si limita a un documento di solidarietà e invita al dialogo. L’Unione delle Nazioni Sudamericane – che si riunirà la settimana prossima in Cile – preferisce una posizione di equilibrio.

La Tv di Stato (non esiste più alcuna tv privata e libera, oscurate da Chavez e costrette a chiudere) oscura gli scontri e propone – evitando inquadrature larghe – le immagini delle manifestazioni a sostegno del governo.

La propaganda che creò il mito di Chavez, mostra la distribuzione di generi di prima necessità nei quartieri poveri, borsette stile mancia nei barrios. L’inflazione viaggia intorno al 60%. Di fronte alla scarsità dei prodotti di base nei supermercati Maduro ha deciso di introdurre – in perfetto stile cubano – una tessera per il razionamento in versione elettronica. Tutt’attorno non si placa la rivolta anti-chavista, che organizza barricate un po’ ovunque.
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Re: Venesueła

Messaggioda Berto » sab mar 15, 2014 7:25 pm

Guerra civile in Venezuela: ma quale rivoluzione? Tutto previsto!

http://www.lindipendenza.com/guerra-civ ... o-previsto

di LEONARDO FACCO

Quanto sta accadendo in Venezuela, non era difficile da pronosticare. Il chavismo, accettato dalla cricca politicamente corretta del progressimo mondiale come “Socialismo del siglo XXI”, ora mostra la sua vera faccia: miseria, odio sociale, Stato interventista che ha distrutto quel che esisteva dell’apparato produttivo, scarsità di generi di prima necessità, violenza, repressione, informazione sotto controllo, emigrazione in massa. Da anni, il modello di sviluppo (anzi sottosviluppo) di chi ha governato è stato il regime castrista.

Nel 2004, andai a Caracas, dove i miei genitori lavorano dal lontano 1957. Ancora oggi, mio padre ha un ristorante che dà occupazione a 47 persone (quando si riesce ad aprire…). A Caracas, e non solo, ho ancora parenti e tanti amici (i cui figli sono sulle barricate in questi giorni). Fu allora che comprai per strada (dai bujoneros, venditori abusivi) un DVD che l’allora “primer mandatario” aveva vietato: “Cual revoluciòn”? Grazie ad alcune conoscenze contattai i due registi e chiesi loro di poter produrre e distribuire in Italia quel lavoro. Accettarono. Volevo far conoscere i fatti, volevo che si aprissero gli occhi su una democrazia che prendeva, sempre di più, le sembianze della dittatura. A chi continua a dire che Chavez e Maduro sono stati eletti, va sempre ricordato che anche Hitler fu nominato cancelliere grazie alle urne!

Ebbene, sia la Rai (contattai un tal Masotti, messo a dirigere RaiDue da Berlusconi, soprassiedo sul personaggio) che Mediaset, si complimentarono per il documentario. Ma – per farla breve – dopo tanto cincischiare mi fecero capire che non era di “loro gradimento”. Chi ha seguito le cronache di quest’ultimo mese (in Italia assai asfittiche), sa bene che tutti i governi italiani hanno intrattenuto rapporti sia con Chavez che con l’attuale presidente. Comunque sia, il Dvd di quel documentario l’ho distribuito tramite i miei modesti canali di vendita. Una volta esaurito, è rimasto negli archivi.

Ora, vista l’attualità che incombe, ho deciso di metterlo su Youtube, visibile per chiunque, (grazie all’amico Nereo Villa) e lasciarlo come testimonianza. E’ suddiviso in cinque parti. Buona visione e a voi i commenti del caso.

CUAL REVOLUCION? PARTE I

http://www.youtube.com/watch?v=8S6ZvVO0tOI

http://www.youtube.com/watch?v=cVONyci3X4k

http://www.youtube.com/watch?v=zBmRy7gY2Og

http://www.youtube.com/watch?v=tWJ4Y0Q4BKk

http://www.youtube.com/watch?v=irRmoY8md6E
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Re: Venesueła

Messaggioda Berto » mar mar 18, 2014 8:36 am

Venezuela, Maduro schiera i militari e sgombera le piazze

http://www.lindipendenza.com/venezuela- ... -le-piazze

A Caracas le forze di sicurezza venezuelane hanno preso il controllo di piazza Altamira nel quartiere di Chacao e delle zone circostanti, centro delle proteste antigovernative dell’ultimo mese. Gruppi di soldati della Guardia nazionale hanno pattugliato la piazza e le strade principali nei dintorni, mentre decine di operatori vestiti di verde hanno spazzato i detriti che i manifestanti hanno usato per bloccare le strade. Un’altra branca della Guardia nazionale ha pattugliato i quartieri nei dintorni a bordo di motociclette. “Siamo dispiegati sin dalle 3 di mattina nell’intero comune” ha detto il ministro degli Interni Miguel Rodriguez Torres in un’intervista televisiva. “Stiamo ristabilendo il diritto di migliaia di cittadini di Chacao che sono stati costretti a rimanere nelle loro case da azioni violente”.

Il generale Manuel Quevedo, responsabile regionale della Guardia nazionale, ha accusato un piccolo gruppo di cercare di imporsi sulla maggioranza delle persone, che vogliono vivere in pace nella zona. “Con questa situazione assicuriamo che ogni giorno la piazza rimanga così, calma, in pace” ha aggiunto Quevedo nel corso di un’intervista televisiva dalla piazza. Il presidente del Paese Nicolas Maduro aveva avvisato i manifestanti in un discorso sabato che avevano solo delle ore per sgombrare Piazza Altamira, altrimenti sarebbero entrate le forze di sicurezza.

Ci sono stati scontri nella piazza sabato e domenica notte come d’abitudine, ma stamattina le forze di sicurezza sono entrate in piazza Altamira, con l’apparente intenzione di rimanere. Maduro e i suoi ministri avevano criticato in precedenza il sindaco di Chacao, Ramon Muchacho, per non aver mantenuto il controllo della sua municipalità. Mucacho ha scritto oggi sul suo account Twitter che Chacao si è risvegliata “militarizzata”. Il sindaco ha aggiunto che le proteste non sono il problema, bensì la conseguenza. “La militarizzazione non risolve la crisi né il malcontento”, ha aggiunto. Per domani, a Caracas, è prevista una manifestazione per chiedere la liberazione di Leopoldo Lopez e di tutti i prigionieri politici ingiustamente messi in galera.

Disordini nello Stato di Aragua, nel centro del Venezuela, dove secondo quanto riferito dalle autorità, un capitano della Guardia nazionale bolivariana è stato ucciso nel corso di una protesta anti-chavista, nelle stesso ore in cui le forze di polizia venezuelane sgomberavano il presidio di Caracas. Secondo Vladimir Padrino Lopez, dello stato maggiore dell’esercito, l’ufficiale sarebbe rimasto «vittima della violenza terroristica».

Intanto, oggi, Raul castro ha ordinato diverse manifestazioni a Cuba in sostegno del regime dell’amico Maduro, che – continuando quello che già faceva Chavez – continua a rifornire la Habana di petrolio e denaro.
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Re: Venesueła

Messaggioda Berto » gio ago 03, 2017 5:08 am

Dal referendum all'attacco alla Corte Suprema: le tappe della crisi in Venezuela
Dalla sentenza del Tribunale Supremo, il 29 marzo, che ha esautorato dalle sue funzioni il Parlamento, alle granate lanciate da un elicottero su uno degli edifici più rappresentativi del Paese: le date del caos venezuelano
di OMERO CIAI
28 giugno 2017

Dal referendum all'attacco alla Corte Suprema: le tappe della crisi in Venezuela
Il fumo provocato dalle granate sull'edificio della Corte Suprema a Caracas (ansa)
Peggiora la situazione politica in Venezuela: a Caracas un elicottero ha sganciato quattro granate sull'edificio che ospita la Corte Suprema del Paese. Il presidente Nicolas Maduro ha definito l'attacco "un atto terroristico".

http://www.repubblica.it/esteri/2017/06 ... -169362901

Venezuela, il video d'accusa del pilota dell'esercito contro il governo



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Ecco le tappe della crisi venezuelana.

29 marzo
Una sentenza del Tribunale Supremo, organismo controllato dal governo Maduro, esautora dalle sue funzioni il Parlamento dove, dopo le elezioni del dicembre 2015, l'opposizione agli eredi di Chávez ha la maggioranza assoluta dei seggi. La sentenza, considerata un "autogolpe" orchestrato dal presidente, viene ritirata qualche giorno dopo ma scatena l'avvio delle proteste per costringere Maduro a indire elezioni generali al più presto.

2 aprile
La mossa dell'Alta Corte venezuelana giunge al termine di una stagione di profonda crisi economica segnata da una diffusa carestia e da una inflazione che ormai supera l'800% annuale. E provoca anche una crisi politica regionale. Il segretario generale della Oea (l'organizzazione degli Stati americani) condanna "l'autogolpe" e chiede a Maduro di convocare nuove elezioni. Colombia, Cile e Perù richiamano i loro ambasciatori. La risposta di Maduro è la denuncia della Oea come organismo "anti-venezuelano" e l'avvio la procedura per uscirne.

6 aprile
Il 6 aprile durante le proteste, duramente represse dalla polizia militare (Guardia Nazionale Bolivariana), c'è la prima vittima. E' uno studente universitario di 19 anni ucciso da un colpo al torace. In tre mesi di manifestazioni antigovernative le vittime mortali sono state 77, oltre 1400 i feriti e migliaia gli arrestati. Le organizzazioni per i diritti umani denunciano numerosi casi di tortura.

20 aprile
A Caracas una anziana donna disarmata si mette da sola davanti a una camionetta della polizia e la ferma. L'immagine fa il giro del mondo e diventa il simbolo delle proteste antigovernative

Venezuela: in piedi davanti al blindato, la foto simbolo della "madre di tutte le marce"

1 maggio
Mentre gli alti gradi delle Forze armate venezuelana esprimono il loro incondizionato appoggio al presidente, Maduro annuncia la convocazione di una Assemblea costituente che avrà il potere di redigere una nuova Costituzione. Scelta condannata dalle opposizioni come un altro tentativo di imporre un nuovo regime dittatoriale nel Paese.

8 maggio
Viene attivato il "plan Zamora" che consente di processare nei Tribunali militari le persone arrestate durante le manifestazioni di protesta. La maggior parte dei detenuti vengono accusati di "terrorismo".

8 giugno
Il procuratore generale dello Stato, Luisa Ortega, si schiera contro la nuova Assemblea costituente e chiede di annullare il decreto che la convoca. E' il primo gesto di sfida aperta a Maduro dall'interno del movimento chavista. Luisa Ortega, magistrato fedele all'ex presidente Hugo Chávez, era stata nominata procuratore generale proprio da Maduro.

27 giugno
Un capitano dei corpi speciali dell'esercito, Oscar Perez, 36 anni, si impadronisce di un elicottero, sorvola il palazzo del Tribunale Supremo e lancia alcune granate. Perez, noto anche come attore per aver recitato in un film, durante il suo volo sull'elicottero ha esposto uno striscione con scritto "350 libertà". Il 350 è l'articolo della Costituzione venezuelana (quella di Chávez) che dà facolta agli elettori di ripudiare un regime se contraddice i principi democratici.


Venezuela, elicottero lancia granate sulla Corte Suprema: il boato delle esplosioni
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Re: Venesueła

Messaggioda Berto » gio ago 03, 2017 5:08 am

Comunisti, internazicomunisti e dintorni
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Tensione alle stelle in Venezuela per l'elezione dell'Assemblea costituente, le opposizioni scioperano contro Maduro
Assunta De Rosa
26 luglio 2017

https://www.lospecialegiornale.it/tensi ... tro-maduro

Il Venezuela sta vivendo ore decisive per il futuro per il Paese e le opposizioni sono pronte a contrastare in ogni modo la dittatura del presidente Nicolas Maduro. Il 30 luglio è stata indetta dal Governo l’elezione di un’Assemblea costituente che prevede di apportare delle modifiche alla Costituzione venezuelana. Le opposizioni invitano a gran voce il popolo a boicottare il voto previsto per domenica prossima. Da mercoledì a venerdì si terranno scioperi e manifestazioni contro il governo di Maduro.
La tensione è alle stelle in Venezuela e le prossime ore saranno determinanti per stabilire il futuro del Paese. Nelle giornate di mercoledì 26 e di giovedì 27 luglio è previsto uno sciopero generale della durata di 48 ore indetto dall’opposizione al Governo di Maduro. Per venerdì 28 luglio, due giorni prima del voto per l’Assemblea costituente, è stata annunciata invece una marcia a Caracas. L’obiettivo è quello di convincere gli elettori a boicottare il voto di domenica e dunque l’intenzione di Maduro di mettere mano alla Costituzione del Venezuela dando più poteri alla presidenza. Il Presidente, con il benestare del Partito Socialista Unito del Venezuela di cui fa parte, vuole che la nuova Assemblea costituente abbia la facoltà di modificare la Costituzione del Paese così da poter effettuare anche lo scioglimento di alcune istituzioni. Questo comporterebbe di fatto una situazione dittatoriale alla quale si oppongono non solo i venezuelani, ma tra gli altri anche gli Stati Uniti, l’Unione Europea e la Colombia. Questi Paesi hanno chiesto al governo del Venezuela di cancellare il voto indetto per il prossimo 30 luglio, ma l’appello è stato respinto dal presidente Maduro.

La situazione è andata peggiorando sempre di più negli ultimi quattro mesi, periodo in cui le proteste contro Nicolas Maduro si sono intensificate. Ad oggi le vittime degli scontri con gli agenti di polizia in tutto il Venezuela sono circa 100, i feriti 1500 mentre a finire in manette sono state più di 500 persone. Nei giorni scorsi hanno avuto luogo ulteriori proteste finite nel sangue. Giovedì 20 luglio 2017, nel corso dello sciopero generale organizzato dalle opposizioni, sono avvenuti duri scontri tra la polizia e i manifestanti con un bilancio di circa 300 feriti e almeno tre morti, anche se ufficialmente ne sono stati accertati solo due dalle autorità senza che venissero specificate le cause dei decessi. La protesta è stata portata avanti principalmente presso la capitale Caracas, ma ha coinvolto anche altre città. Sono discordanti le opinioni sulla partecipazione della popolazione allo sciopero generale di qualche giorno fa. L’opposizione afferma una massiccia adesione vicina addirittura all’85%, mentre Maduro ha sostenuto che lo sciopero non sia stato altro che un fallimento. Il Presidente ha promesso l’arresto dei leader dello sciopero definendoli “fascio terroristi”. La protesta del 20 luglio è arrivata a seguito del referendum simbolico organizzato per contrastare le elezioni dell’Assemblea costituente, con il voto contrario del 98% dei partecipanti. Lo scopo era quello di consentire ai cittadini venezuelani di poter partecipare ad elezioni democratiche.

E’ da tempo che i venezuelani lamentano l’assenza di democrazia provocata dal Governo, e Maduro è sotto accusa per non aver risolto i problemi economici che affliggono il Venezuela. I cittadini lamentano la difficoltà di reperire generi di prima necessità. Questo ha portato a mobilitazioni anche attraverso i social network, con la condivisione di video e foto che mostrano le cruente immagini delle proteste in atto e che spiegano le motivazioni dell’opposizione. La polizia, dalla parte del governo di Maduro, reagisce duramente alle proteste reprimendole nel sangue. Qualche giorno fa è stato colpito al volto da una pallottola di gomma il violinista Wuilly Arteaga, simbolo delle proteste contro il governo già vittima della Guardia Nazionale Bolivariana poco tempo prima, quando il suo strumento musicale era stato distrutto. Il musicista è noto per aver mostrato il suo dissenso suonando il violino nel corso di scioperi e proteste. Nonostante le ferite ricevute Arteaga non si arrende e dall’ospedale ha già fatto sapere che continuerà a suonare in nome della democrazia, abbracciando il pensiero di tutti quei cittadini che non si arrendono ai metodi dittatoriali del Governo Maduro.


https://it.wikipedia.org/wiki/Venezuela
Sotto il governo di Maduro sono emersi gravi problemi economici, derivanti dalle politiche economiche di Chavez continuate da Maduro, che hanno portato a razionamenti e scarsità anche di generi di prima necessità. La situazione economica, unita ad accuse di corruzione e cattiva gestione del governo del paese, ha portato a forti proteste popolari nella seconda metà del 2013. Le proteste, che hanno causato diverse vittime, proseguono tuttora. Il 29 marzo 2017 Il Tribunale Supremo di Giustizia condanna il Parlamento per aver voluto convalidare l'elezione di alcuni deputati accusati di brogli elettorali e avoca a sè il potere legislativo, fatto interpretato dai media occidentali come una vera e propria deriva autoritaria del Paese, ispirata da Maduro. Si rivela fondamentale il sostegno nei confronti del regime di Maikel José Moreno Pérez, neoeletto presidente del Tribunale Supremo di Giustizia con alle spalle precedenti penali.. In seguito Maduro invita il tribunale a rivedere il suo verdetto.

https://it.wikipedia.org/wiki/Hugo_Ch%C3%A1vez
Chávez promosse la sua visione di socialismo democratico, integrazione dell'America Latina e anti-imperialismo. Fu inoltre un acceso critico della globalizzazione neoliberista e della politica estera statunitense. La sua particolare filosofia politica è stata denominata chavismo, e fondeva socialismo, marxismo, terzomondismo e nazionalismo di sinistra, che insieme al bolivarismo e al cosiddetto socialismo del XXI secolo hanno costituito l'asse portante dell'ideologia di Chávez e del suo partito.


Nicolás Maduro Moros (Caracas, 23 novembre 1962) è un politico e sindacalista venezuelano.
https://it.wikipedia.org/wiki/Nicol%C3%A1s_Maduro
È Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela dal 14 aprile 2013, dopo aver ricoperto il medesimo incarico dal 5 marzo 2013 al 14 aprile 2013 ad interim. È stato Ministro degli esteri dal 2006 al gennaio 2013 e vicepresidente del Venezuela dall'ottobre 2012 al 5 marzo 2013.
Nicolás Maduro nasce nel 1962 a Caracas, da madre colombiana e padre venezuelano di origini ebraiche sefardite. Ex militante della Lega Socialista, lavora come autista per la Metropolitana di Caracas, dove fa carriera sindacale e come sindacalista è membro del consiglio di amministrazione dell'azienda pubblica di trasporti di Caracas. Tra i fondatori del Sitrameca (Sindacato Metro de Caracas), si avvicina negli anni novanta alla figura carismatica di Hugo Chávez, in procinto di candidarsi alla guida del Venezuela. Maduro è di religione cattolica. Nel 2012 è stata riportata la notizia che sarebbe anche un seguace del guru indiano Sathya Sai Baba.


"Comunismo in costituzione". Maduro annienta il Venezuela
Paolo Manzo - Mer, 03/05/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 92288.html

Il Venezuela ha imboccato una via senza ritorno. Il delfino di Chávez, Nicolás Maduro ha convocato per decreto un'Assemblea Costituente del popolo.

«Non una Costituente dei partiti - ha urlato dal palco del 1° maggio - ma femminista, giovanile, studentesca, indigena ma anzitutto operaia e che appartenga alle Comuni». Spiazzati gran parte dei media stranieri che, francesi a parte, ancora ieri si chiedevano cosa fossero le fantomatiche Comuni maduriste. Per l'opposizione il messaggio è stato chiarissimo, nonostante Maduro si sia ostinato a ripetere che suo unico obiettivo è «regalare la pace al Paese». Per Julio Borges, presidente del Parlamento, si tratta di «una costituente truffa inventata solo per sfuggire all'inesorabile verdetto delle elezioni» mentre Henrique Capriles, l'ultimo leader oppositore significativo ancora a piede libero, ha detto che preferisce «il carcere che accettare il comunismo per costituzione».

Secondo quanto rivelato da Maduro la Costituente sarà composta da 500 personalità, non elette però col voto popolare - in tal caso i chavisti non otterrebbero neanche un delegato - bensì da sedicenti «consigli comunali del popolo». Obiettivo del regime è fare una nuova costituzione «alla cubana» per chiudere l'Assemblea Nazionale così si chiama l'attuale Parlamento conquistato dall'opposizione nell'ultimo voto del 2015 - sostituendola con un'Assemblea «comunale» addomesticata.

Sia chiaro, tecnicamente Maduro può indire una Costituente appellandosi all'articolo 347 dell'attuale Magna Carta, ciò che non può fare è sottrarsi al suffragio universale ma la volontà espressa il 1° maggio - attribuendo «tutto il potere» di riforma alle Comuni - sembra essere quella dello scontro finale. Quando avverrà, il presidente più odiato della storia venezuelana sarà riuscito a inserire il comunismo in Costituzione, obiettivo fallito persino da Hugo Chávez, il cui «Plan de la Patria» fu sconfitto nel 2007 in un referendum che fu il primo indizio del chavismo in calo.

L'annuncio di Maduro è arrivato dopo un mese di tensione alle stelle in tutto il Venezuela, con manifestazioni dell'opposizione ogni giorno e finite in bagni di sangue. A oggi il bilancio è tragico: oltre 30 i morti, più di 600 i feriti e almeno 1.500 arresti immotivati, tra cui molti giornalisti. Nonostante la repressione, in seguito all'annuncio di Maduro la parola d'ordine per gli oppositori è bloccare il Paese sino a quando non verranno indette elezioni presidenziali, altro che Costituente delle Comuni.

Intanto gli stati latinoamericani seguono con timore gli eventi. Argentina, Cile, Colombia, Costa Rica, Perù, Paraguay, Uruguay e Brasile hanno già stilato un documento in cui pongono condizioni chiare in vista di un dialogo politico con Caracas, sottoscrivendo un appello nel quale si associano al Papa sulla necessità di ricercare presto «soluzioni negoziate» per evitare che la crisi degeneri ulteriormente. «Siamo d'accordo col Santo Padre, occorre fare di tutto per il Venezuela - hanno dichiarato - ma con le necessarie garanzie». Basterà a frenare Maduro?


???
La crisi venezuelana: non ce la raccontano giusta.
2 agosto 2017 - Patrick Boylan

http://www.peacelink.it/mediawatch/a/44614.html

Comunicato stampa della Rete NoWar - Roma

Secondo la Rete NoWar, i mass media ed i governi dei paesi della Nato, Italia compresa, ci raccontano la crisi venezuelana in maniera unilaterale, per farci sostenere l'opposizione terrorista di destra: dobbiamo dissociarci da questa operazione.

VENEZUELA-PROTEST-CLASHES A riot policeman is set on fire by a molotov cocktail thrown by a small group of anti-government protesters during clashes in San Cristobal, Venezuela on August 25, 2014. Detail of a photo by George Castellanos.

Segue il comunicato stampa della Rete NoWar - Roma sugli eventi in Venezuela e come vengono presentati dai governi e dai mass media dei paesi della Nato, Italia compresa, in maniera del tutto di parte.

Se non si tratta di fake news, si tratta sicuramente di un tentativo di manipolazione dell'opinione pubblica, come era avvenuta prima dell'invasione dell'Afghanistan, dell'Iraq, della Libia, della Siria. Dobbiamo aspettarci dunque anche in Venezuela il ripetersi del solito copione: crisi gonfiata o addirittura istigata e poi invasione "umanitaria" per risolverla?

Prima appare il comunicato breve in lingua italiana, in seguito quello più esteso in lingua inglese.

- Comunicato breve -

Rete NoWar sul Venezuela:

«I PAESI GUERRAFONDAI DELLA NATO – COMPRESA L’ITALIA – CONTINUANO A
SOSTENERE IL TERRORISMO DELL’OPPOSIZIONE DI DESTRA. CI DISSOCIAMO»

In Italia il governo, i parlamentari, i media, accodandosi agli Stati uniti e sulla base di fonti del tutto di parte, hanno prese di posizione inaccettabili rispetto al Venezuela. Il segretario Pd Matteo Renzi - ed è solo un esempio fra tanti altri - accusa Maduro di «distruggere libertà e benessere di un popolo che muore di violenza e di fame». Una volta di più, con la loro ingerenza, i politici e i media occidentali rischiano di rendersi corresponsabili della rovina di un paese.

Gentiloni, Renzi, Trump & C.: per voi il popolo venezuelano è rappresentato dall’oligarchia di destra e dagli incendiari di esseri umani? Da oltre 100 giorni, gruppi dell’oligarchia bruciano vive persone, uccidono, distruggono beni comuni, mettono a ferro e fuoco i quartieri, usano armi, provocano scontri con la polizia, rifiutano il dialogo.

La situazione del Venezuela non è facile, a causa di una guerra economica evidente oltre che del retaggio di cento anni di estrattivismo. Ma come potete dire che l’opposizione – dei ricchi – vuole pace e pane?

Come potete considerare “oppositori perseguitati” due golpisti di lunga data come Ledesma e Lopez, che non hanno mai condannato i crimini contro l’umanità compiuti dagli squadroni dell’opposizione nei mesi scorsi?

Come potete parlare di “dittatura” in un paese dove si vota continuamente? Il 30 luglio, i venezuelani si sono recati in massa a eleggere un’Assemblea costituente, dopo oltre cento giorni di violenze istigate e perpetrate dall’oligarchia. Ma l’Italia ha già detto che non riconoscerà la Costituente.

Rete No War si dissocia dal governo e dai politici italiani. Come piccolo gruppo attivo contro gli inferni provocati dai paesi dell’Asse della guerra Nato-Golfo, abbiamo un debito di riconoscenza con il Venezuela e gli altri paesi del gruppo Alba (Cuba, Bolivia, Nicaragua, Ecuador): un vero Asse della pace, attivo in tutte le sedi contro le guerre di aggressione e le destabilizzazioni messe in atto dall’Asse della guerra Nato-Golfo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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