Venezuela

Re: Venezuela

Messaggioda Berto » sab feb 23, 2019 9:12 pm

HIMNO DE COLOMBIA . Emoción en la Frontera.
Hoy todos Somos Venezuela
#Attenzione. Inno della Colombia. Emozione al confine.
Oggi siamo tutti Venezuela
https://www.facebook.com/adrianomichele ... 3636417056
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » sab feb 23, 2019 9:13 pm

Al confine tra il Venezuela e la Columbia
https://www.facebook.com/tg2rai/videos/2324537357579941

La Crisi in Venezuela. La tensione si sposta sul confine con la Colombia, dove più di 3 milioni di profughi venezuelani stremati sono in fuga dal proprio paese. E proprio al confine colombiano il regime di Maduro blocca gli aiuti umanitari che il leader dell'opposizione Guaidò vuole fare entrare nel paese.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » lun feb 25, 2019 2:14 am

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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » lun feb 25, 2019 2:15 am

Venezuela nel caos, 4 morti al confine col Brasile: polizia incendia camion di aiuti
23 febbraio 2019

https://www.ilmessaggero.it/mondo/venez ... 19900.html

Almeno quattro persone sono morte oggi a Santa Elena de Uairen, località a 20 km dal confine con il Brasile, uccise dai «colectivos» (gruppi irregolari chavisti) che sparano sui manifestanti. Lo ha detto Alfredo Romero, direttore della ong Foro Penal, aggiungendo che i feriti sono almeno 18.

Il primo camion di aiuti umanitari che era riuscito a passare dalla Colombia al versante venezuelano del ponte Francisco de Paula Santander, è stato incendiato dalle forze di sicurezza di Maduro. Lo rendono noto manifestanti presenti sul posto, che hanno pubblicato foto e video su Twitter.

Intanto Nicolas Maduro, ha annunciato la rottura di «tutte le relazioni diplomatiche e politiche» con il governo «fascista» della Colombia, esortando i diplomatici colombiani ad abbandonare il Venezuela «entro 24 ore». «Mai un presidente della Colombia ha odiato tanto il Venezuela», ha detto del presidente colombiano, Ivan Duque, chiamandolo «diavolo». «Finora ho avuto pazienza perché amo il popolo colombiano, che è un popolo orfano», ha aggiunto Maduro, parlando a una folla di simpatizzanti riuniti a Caracas.

Il Venezuela vive ore drammatiche oggi, con il leader dell'opposizione Juan Guaidò e i suoi simpatizzanti che tentano di far entrare nel Paese gli aiuti umanitari per una popolazione stremata, ma affrontano una dura repressione delle forze dell'ordine, fedeli al governo di Nicolas Maduro. Da Caracas il leader chavista ha ribadito di respingere la «presunta assistenza internazionale» che è in realtà «un intervento imperialista».

Guaidò, che ieri ha attraversato il confine con la Colombia, ha annunciato da Cucuta - insieme al presidente colombiano Ivan Duque - l'inizio di quello che ha battezzato «la valanga umanitaria», cioè l'ingresso degli aiuti depositati in Brasile, Colombia e Curazao dai paesi che hanno risposto alla sua richiesta di assistenza. Poche ore dopo, lo stesso Guaidò ha reso noto che un primo camion di aiuti è entrato dalla frontiera brasiliana, a Pacaraima, informazione poi confermata dal ministro degli Esteri brasiliano Ernesto Araujo.

Ma è sui ponti sopra il fiume Tachira, che segna la frontiera fra Venezuela e Colombia, che la situazione è ben più tesa. Un primo momento di tensione si è vissuto quando un blindato della Guardia Nazionale ha sfondato le barriere disposte per bloccare il traffico sul ponte Simon Bolivar. Le autorità colombiane hanno temuto fosse uno sconfinamento dei militari venezuelani, ma in realtà si trattava di tre soldati che hanno deciso di disertare e chiedere protezione al governo di Bogotà.

Altri casi di defezioni fra i militari venezuelani si sono susseguiti durante la giornata, tra cui anche quello di un maggiore dell'esercito, Hugo Parra Martinez, sul ponte di Tienditas, e anche in altri punti del paese. Poi i primi scontri, registrati a Urena dove manifestanti affrontano da ore la Guardia Nazionale che impedisce loro di raggiungere il ponte che porta in Colombia.

La violenza si è poi rapidamente estesa a San Antonio de Tachira e Santa Elena de Uairén, circa 13 km più a sud sulla frontiera, dove almeno 12 persone sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco, secondo informazioni raccolte dalla testata web Cronica Uno. Sui ponti che portano dallo Stato venezuelano di Tachira al dipartimento colombiano di Norte de Santander la situazione è molto tesa, con deputati oppositori e manifestanti che cercano di far passare gli aiuti umanitari - se non a bordo di camion con catene umane - e forze di sicurezza che intervengono per bloccarli, con cariche e lacrimogeni.

A Caracas, nel frattempo, migliaia di manifestanti oppositori hanno circondato la base aerea militare di La Carlota, per esigere alle Forze Armate che permettano l'ingresso degli aiuti umanitari nel territorio venezuelano, mentre dall'altra parte della città Nicolas Maduro ha parlato durante un meeting chavista, esibendosi anche in un ballo con la moglie, Cilia Flores. «La vittoria ci appartiene!», ha ribadito Maduro, dando per sconfitto il «tentativo di golpe imperialista» contro il suo governo.



Spari sulla folla e morti: la polizia incendia i camion umanitari
Paolo Manzo - Dom, 24/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 50859.html

I militari disertano. Maduro. «Rivoluzione se mi succede qualcosa». Guaidó: «Vittoria vicina»

San Paolo - Venezuela sempre più nel caos. Ieri la polizia ha sparato sulla folla e ha incendiato i camion umanitari.

Maduro minaccia: «Se mi accade qualcosa, sarà la rivoluzione», mentre Guaidó rilancia: «Il popolo è con noi. La vittoria è vicina». Doveva essere la giornata degli aiuti e invece è stata l'ennesima giornata di sangue per il Venezuela. Epicentro della battaglia, ancora una volta, Santa Elena de Uairén, la capitale degli indios Pémon, a pochi chilometri dal confine brasiliano. Maduro ha dato ordine ai suoi «collettivi» armati in moto di sparare ad alzo zero. Decine i feriti e si cominciano a contare i morti, almeno quattro secondo Alfredo Romero, dell'ong Foro Penal. Drammatica la testimonianza di un commerciante locale: «Da ieri questa è una zona di guerra. Siamo barricati in casa. Saccheggiano negozi e sparano all'impazzata». Mentre hanno fatto il giro del mondo le immagini di due tank della guardia bolivariana che sul ponte Simon Bolivar, alla frontiera colombiana di Cúcuta, hanno infranto le barriere messe dalla dittatura di Maduro per bloccare gli aiuti. I quattro militari che erano dentro si sono subito messi a disposizione di Guaidó che poi li ha ringraziati di persona. Due episodi questi che, nella drammatica escalation di violenza delle ultime ore, evidenziano come in realtà il regime sia sempre più alle corde e che non potendo più contare sull'esercito, i cui militari disertano sempre più, ha deciso di giocare il tutto per tutto facendo ricorso a centinaia di collettivi armati che ha dispiegato sulle frontiere. Inoltre, secondo quanto dichiarato dal senatore statunitense Marco Rubio, sono stati individuati diversi agenti cubani inviati da Maduro per guidare azioni violente di repressione. Quanto agli aiuti umanitari il primo camion ad arrivare ieri in Venezuela è entrato dal Brasile mentre sul fronte colombiano nella città di Cúcuta sotto gli occhi del presidente ad interim Juan Guaidó altri camion si preparavano a superare la frontiera. Aiuti umanitari accolti con giubilo dalla folla mentre il presidente Trump dagli Stati Uniti via Twitter faceva sentire tutta la sua vicinanza scrivendo «Dio benedica il popolo del Venezuela». Ma alcuni dei camion che sono riusciti ad entrare sono stati poi attaccati dagli sgherri del regime che li hanno bruciati. Eppure aveva colpito - dopo che Maduro aveva minacciato per giorni di non voler far entrare neanche uno scatolone di medicinali - che proprio ieri il numero due del regime, Diosdato Cabello, avesse dichiarato: «Non accadrà nulla, chi non può entrare sono solo i militari stranieri. Poi se i venezuelani si vogliono mangiare cibo avvelenato, questo è un problema loro ma qui può passare di tutto». Mentre è apparso subito sinistra la dichiarazione di Maduro, che nel frattempo ha chiuso anche lo spazio aereo, in cui annunciava mobilitazioni in tutto il paese «per difendere la nostra indipendenza. Il golpe è fallito. Non ci sarà guerra nella patria di Bolívar e Chávez, qui trionferà la pace. Il Venezuela si rispetta».

Parole che risuonano però in piazze sempre più vuote, nonostante i 3000 bolivares al giorno che la dittatura paga a chi manifesta per lei.

Il Venezuela sta a fianco di Guaidó che continua a motivare la popolazione. «Stiamo arrivando con tonnellate di aiuti -ha detto ieri quando il primo camion entrava- mentre l'usurpatore Maduro oggi ha solo soldati che disertano e alti funzionari che la condannano o che se ne sono già andati in Turchia. Riusciremo a far entrare gli aiuti, sì o sì».
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » lun feb 25, 2019 10:40 am

Droga e carriera: i militari non molleranno il dittatore
Gian Micalessin - Lun, 25/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 51352.html

La battaglia degli aiuti umanitari e la ritirata dei convogli fedeli all'autoproclamato presidente «ad interim» Juan Guáido sono l'ennesimo segnale del ruolo decisivo giocato da forze armate e apparati di sicurezza nel risiko venezuelano.

Finché i generali non romperanno con Nicolas Maduro sarà illusorio pensare a una caduta del regime e pericolosissimo confidare in un intervento militare statunitense per risolvere lo stallo. La casta delle divise «rosse» ha un triplo legame di fedeltà al regime. Il primo, ideologico, si basa sugli ideali di socialismo e «rivoluzione bolivariana» indispensabili per scalare le forze armate. Il secondo è l'interesse personale.

Sia Chavez, sia Maduro hanno trasformato i generali in amministratori, gestori e padrini delle principali attività economiche lecite e illecite. Grazie a questo doppio ruolo i capi militari si sono suddivisi non solo il controllo di narcotraffico e contrabbando di cocaina, ma anche la (mala) gestione dell'industria petrolifera, il commercio e la produzione di armi e l'importazione di derrate alimentari in regime di monopolio dai paesi circostanti. Ma il terzo e più potente legame è l'assenza di un qualsiasi possibile futuro. Le promesse di amnistia avanzate da Guáido scontano la transitorietà d'impegni analoghi sanciti e poi cancellati in paesi come Cile e Argentina. Per questo, nonostante le proteste e il sostegno della comunità internazionale a Guáido, i militari continuano a garantire un appoggio monolitico a Maduro. Tutto questo rende azzardate le ipotesi d'intervento armato americano al centro, secondo alcuni, dell'incontro di quest'oggi tra Guáido e il vice presidente Usa Pence. L'opzione presuppone la sollevazione di un gruppo di generali per mobilitare unità sufficienti ad affiancare la rivolta di Guáido.

Ma in Venezuela nessun militare è senza peccato e dunque Trump e Guáido rischiano di ritrovarsi alleati dei generali iscritti nelle liste del narcotraffico. Senza contare le possibili reazioni di un'opinione pubblica assai incline al nazionalismo e di paesi come Colombia, Perù e Brasile preoccupatissimi per un intervento «yankee». Dunque finché i generali non mollano, l'opzione militare rappresenta una doppia incognita. Da una parte rischierebbe di isolare Guáido, dall'altra offrirebbe Maduro e ai suoi l'opportunità di presentarsi come i paladini dell'indipendenza nazionale gettando le basi per una sanguinosa e complessa guerra civile.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » gio feb 28, 2019 9:04 am

Venezuela, Trump: “Socialismo sta morendo, tornerà la libertà e la democrazia”
Agenzia Vista Mar, 26/02/2019

http://www.ilgiornale.it/video/mondo/ve ... 52615.html

"Abbiamo visto qui in America cosa può fare il popolo venezuelano se libero, perché noi siamo e resteremo per sempre un Paese libero". Queste le parole di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, durante l'incontro con la comunità venezuelana in america.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » gio feb 28, 2019 10:09 am

Venezuela, Guaidò avverte Maduro
LaPresse Mer, 27/02/2019 - 16:15

http://www.ilgiornale.it/video/mondo/ve ... 53415.html

Monito di Juan Guaidò al presidente del Venezuela Nicolás Maduro. "Se oseranno imprigionarmi, ci sarà una risposta senza precedenti, sia della gente che della comunità internazionale", ha minacciato l'autoproclamato presidente ad interim e leader dell'opposizione venezuelana nel corso di un programma colombiano, confermando l'intenzione di tornare a Caracas già "questa settimana". Intanto gli Stati Uniti annunciano nuove sanzioni per aumentare la pressione su Maduro e la richiesta al Consiglio di sicurezza dell'Onu di votare questa settimana una bozza di risoluzione affinché gli aiuti umanitari possano arrivare in Venezuela.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » lun mar 04, 2019 7:00 pm

Venezuela, Guaidò torna: "Scendiamo in piazza, militari si uniscano"
Renato Zuccheri - Lun, 04/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ven ... 56398.html

L'autoproclamato presidente ad interim annunica il rientro in Venezuerla. Gli Stati Uniti minacciano Maduro che ogni gesto contro Guaidò riceverà una risposta forte

L'autoproclamato presidente ad interim, Juan Guaidò, ha annunciato che è pronto a rientrare in Venezuela.

E l'annuncio rischia di essere particolarmente problematico per la fragilissima stabilità del Paese, visto che il governo di Nicolas Maduro ha vietato al leader dell'opposizione di tornare in patria.

Il governo di Caracas aveva vietato a Guaidò di abbandonare il Venezuela in quanto indagato. E in caso di rientro, dovrebbe presentarsi davanti la corte suprema nazionale. Ma la dichiarazione di Guaidò con cui ha annunciato il suo rientro è destinata a far esplodere una nuova (e forse violenta) crisi interna al Venezuela. Se "l'usurpatore e i suoi complici dovessero azzardarsi a provare ad arrestarmi", ha detto, abbiamo "lasciato ai nostri alleati internazionali e ai parlamentari istruzioni chiare da seguire",

Guaidò aveva lasciato il Paese il 22 febbraio per essere a capo delle operazioni per l'arrivo degli aiuti umanitari in Venezuela dalla Colombia. Tentativo che però non è andato a buon fine. Dopo una tappa a Bogotà per la riunione del Gruppo di Lima, l'autoproclamatosi presidente ad interim ha intrapreso un tour delle più importanti capitali dell'America latina e dei governi alleati: Brasilia, Buenos Aires, Asunción e Quito.

Al suo rientro, il capo dell'opposizione ha annunciato manifestazioni di piazza e ha chiesto direttamente ai militari di unirsi alle proteste. E dagli Stati Uniti, il messaggio di John Bolton è stato chiaro. Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha detto che Washington darà "risposta forte e significativa" per qualsiasi azione di Maduro contro il ritorno sicuro di Guaidò in Venezuela.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » gio mar 07, 2019 9:34 pm

Maduro isolato? Russia, Cina e India per il dialogo e contro la guerra: "I problemi del Venezuela devono essere risolti solo dai venezuelani."

https://www.lantidiplomatico.it/dettnew ... i/82_27355

Le cancellerie di Russia, India e Cina hanno manifestato il loro appoggio alla democrazia venezuelana e difeso la non ingerenza nelle questioni interne del paese.

I tre paesi si oppongono ad una soluzione militare contro il Venezuela e sostengono la posizione del governo costituzionale presieduto da Nicolas Maduro per il dialogo. I ministri degli esteri di Russia, Sergei Lavrov, dell'India, Sushma Swaraj e della Cina, Wang Yi, si sono riuniti a Wuzhen, nella provincia orientale dello Zhejiang.

Il ministro cinese padrone di casa ha rimarcato come la soluzione dei conflitti basati sul dialogo come garante di pace. Il ministro ha anche sottolineato che questo processo dovrebbe vedere come protagonisti esclusivamente i venezuelani, rifiutando così qualsiasi tentativo di interferenza straniera. "Consideriamo che i problemi del Venezuela debbano essere risolti esclusivamente dai venezuelani mediante il dialogo, l'uso della forza è inammissibile. Ci opponiamo ad una soluzione militare", ha proseguito il ministro cinese.

I ministri degli esteri dei tre paesi hanno poi criticato il terrorismo, sottolineando come i gruppi armati che propugnano questi titpi di pratiche non dovrebbero essere aiutati o appoggiati nella ricerca di obiettivi politici. "I ministri condannano energicamente il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni (…) Hanno sottolineato che i gruppi terroristici non dovrebbero ricevere sostegno e essere utilizzati per raggiungere obiettivi politici e geopolitici ", hanno sottolineato in un comunicato congiunto.

Russia, India e Cina organizzano questi incontri dal 2005, incontri al vertice in cui i tre paesi sollevano e discutono su questioni di interesse globale per gli aspetti politici, economici, sociali e diplomatici come il caso attuale del Venezuela.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » gio mar 07, 2019 9:34 pm

“Marano Vicentino: Amministrazione comunale sogna di rieducare i nostri cittadini”
mercoledì, 6, marzo, 2019
on. Erik Umberto Pretto

https://www.imolaoggi.it/2019/03/06/mar ... -cittadini

Trovo assolutamente inopportuno e quanto mai degradante che la programmazione culturale di Marano Vicentino sia di fatto utilizzata per dare continua visibilità politica ad esponenti di estrema sinistra, assolutamente distanti dalla realtà socio-economica maranese e dalla sensibilità di gran parte della nostra cittadinanza.

Nell’ambito della rassegna “Il paese che educa”, domani è infatti previsto l’arrivo di Renzo Ulivieri, chiamato dalla Giunta a parlare di comunicazione non ostile. Al di là della perplessità sull’argomento trattato, appare ormai chiaro il tentativo dell’Amministrazione comunale di politicizzare qualsiasi aspetto della programmazione culturale del nostro paese, a spese della collettività.

Assistiamo infatti al coinvolgimento del secondo esponente di “Potere al Popolo” nel giro di un mese. Un referente della sinistra extraparlamentare a tutti gli effetti, Renzo Ulivieri, che giunge fra noi con la benedizione politica del Sindaco Marco Guzzonato e del gruppo consiliare di maggioranza “Marano Bene Comune”.

L’altra nota figura di “Potere al Popolo” recentemente invitata è stata Claudia Cernigoi, giornalista che doveva esprimere la sua netta posizione negazionista in merito alle Foibe. Evento che non si è poi concretizzato, anche per le proteste che si erano levate in ambito locale e provinciale, nei confronti di un chiaro tentativo di travisare una tragica realtà storica riconosciuta dalla Repubblica Italiana.

E come non ricordare la proiezione del documentario di Hernando Calvo Ospina dal titolo “Venezuela, la causa oscura”, evidentemente organizzata a sostegno del governo dittatoriale di Nicolas Maduro? Un evento realizzato con il patrocinio comunale, contenente una palese accusa nei confronti degli Stati Uniti d’America, ivi bollati come i principali responsabili del collasso economico del Venezuela.

Senza alcuna inibizione, nel 2019 l’Amministrazione comunale maranese sta quindi allestendo una nuova stagione di “rivoluzione culturale”. Il tutto in linea con quanto già accaduto nel 2018 quando, fra gli altri eventi di chiara matrice politica, si organizzò la nostalgica ed estemporanea rimpatriata della “Pastasciutta antifascista”, sempre con il patrocinio comunale.

Evidentemente ci troviamo davanti un’Amministrazione comunale partigiana, che segretamente sogna di rieducare i nostri cittadini promuovendo il pensiero unico.
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