I primati negativi della incivile e malvagia Russia di Putin

I primati negativi della incivile e malvagia Russia di Putin

Messaggioda Berto » mer giu 08, 2022 9:29 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mer giu 08, 2022 9:30 pm

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Messaggioda Berto » mer giu 08, 2022 9:30 pm

23)
La vergogna dei venetisti e leghisti schierati con Putin


La vergogna dei veneti e dei leghisti che stanno con la Russia di Putin e contro l'Ucraina
viewtopic.php?f=143&t=3001
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 9003863100

https://www.facebook.com/Pilpotis/posts ... 5947747508

https://www.facebook.com/groups/556899198213151

Vi sono dei veneti che fanno dei distinguo e non si schierano completamente senza se e senza ma contro la Russia e che non prendono incondizionatamente le difese dell'Ucraina aggredita, invasa, stuprata e sono una vergogna e si trovano anche tra le file dei leghisti, partito che io ho votato alle ultime tre tornate elettorali: europee, italiane, venete, un voto motivato dalla necessità di sostenere il male minore per evitare un male più grande.
Ma la vergogna più grande per i veneti viene dalla minoranza venetista che sogna il ritorno della Serenissima la cui propaganda è piena di menzogne.

Questi si sono fatti sostenitori e indirettamente complici dei crimini contro l'umanità che la Russia di Putin e il separatisti filorussi del Donbass hanno compito e compiono contro il popolo ucraino e l'Ucraina.
E si credono anche nel giusto!
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Messaggioda Berto » mer giu 08, 2022 9:30 pm

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Messaggioda Berto » mer giu 08, 2022 9:31 pm

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Messaggioda Berto » mer giu 08, 2022 9:31 pm

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Messaggioda Berto » mer giu 08, 2022 9:31 pm

24)
Le sanzioni economiche, i boicottaggi e la guerra alla Russia criminale di Putin



LE SANZIONI SONO EFFICACI
Giulio Galetti
9 giugno 2022

https://www.facebook.com/giulio.galetti ... 3437791796

Non passa giorno senza una nuova richiesta o penultimatum russo a proposito delle sanzioni. Eppure continuano a fare spallucce fingendo che non producano effetti di sorta, arrivando a mettere in guardia gli occidentali e gli europei in particolare sugli effetti (da loro stimati) nelle economie che le sanzioni le applicano.
“Fanno male più all'Europa che a Mosca”, sostengono a spada tratta, ma è vero l'esatto contrario. Questo assunto viene ormai quasi dato per acquisito anche da parte di chi è favorevole alle sanzioni, da chi cioè le ritiene giuste e doverose anche se costano più a noi che a Putin. Il problema è che questa percezione alimentata dalla DISINFORMAZIA disinvolta del Cremlino, è completamente infondata.
Secondo le previsioni della World Bank nel 2022 il pil dell’Eurozona crescerà del 2,5 (-1,7 punti rispetto alla previsioni ante guerra). In Russia, invece, ci sarà una recessione profonda: -8,9 per cento del pil (-11,3 punti rispetto alle vecchie stime).
A Mosca l’impatto è sette volte peggio.
L’Ocse ha diffuso previsioni peggiori per il Cremlino: -10 per cento, e non si tratta di stime propagandiste perché le previsioni della Banca centrale russa, sono identiche.
È necessario essere consapevoli dei costi della guerra in Ucraina e del prezzo per contrastare Putin, ma senza farsi travolgere da percezioni distorte e paure infondate, alimentate dalla DISINFORMAZIA russa.


https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... 68x571.jpg
Immagine



FIN DOVE ARRIVA LA PROPAGANDA RUSSA
di Massimo Gaggi, Il Corriere della Sera
Niram Ferretti
10 giugno 2022

https://www.facebook.com/niram.ferretti ... 6793718763

L'Occidente sta perdendo la guerra economica che ha improvvidamente scatenato pretendendo di interferire in un’operazione militare russa limitata e giustificata. So da tempo che questa è la tesi con la quale Mosca cerca di giustificare l’invasione di un Paese sovrano, ma una cosa è leggere di queste tesi propagandistiche, ridicole davanti al massacro di un popolo e della stessa gioventù russa mandata a morire in guerra. Altra cosa è vedere, mentre sono in viaggio tra Kazakistan e Uzbekistan, l’efficace architettura della campagna di regime dei tg russi, molto seguiti anche nelle repubbliche ex sovietiche dove le reti locali tendono ormai a ignorare il conflitto, condotti da giornalisti-oratori abilissimi nel cucire a ritmo incalzante interviste ad automobilisti arrabbiati alla pompa di benzina, immagini di scaffali mezzi vuoti, cibi coi prezzi impazziti: inquadrature a raffica dettagliatissime, da frutta e verdura al pane di Lariano.
Poi si passa al Similac per neonati introvabile negli Usa (crisi che non c’entra con la guerra), e ai rubinetti del gas che si chiudono. A dimostrazione della tesi di fondo, viene riproposto di continuo (5 volte nello speciale domenicale di NTV) un articolo del Guardian titolato sull’Occidente che sta perdendo la guerra economica: tesi confermata dai commentatori trumpiani della Fox americana che ridicolizzano le mosse di Biden. Oltre al solito Tucker Carlson, Maria Bartiromo, Greg Gutfeld e altri. C’è spazio anche per un’intervista di Berlusconi al Giornale. La pagina ripresa è titolata sulla sconfitta della Russia, ma lo spettatore non lo sa: sente solo il passaggio, evidenziato in giallo nel testo e tradotto dallo speaker, nel quale il Cavaliere chiede vie d’uscita per Putin. Mancano le immagini di distruzione e morte. Gli unici carri armati che si vedono sono quelli turchi: sfilano mentre lo speaker riferisce dell’ostilità di Erdogan all’allargamento della Nato a Svezia e Finlandia. Ed ecco che si apre un altro capitolo: Occidente fin qui rimasto compatto? Macché: europei e americani sono divisi su tutto. Vengono ripresi spezzoni dei distinguo di Orbán e di qualche altro leader europeo. Infine brevi flash di frasi di Biden, Draghi o Macron, liquidate come velleitarie, inframmezzate da lunghi brani dell’intervista-monologo del 3 giugno nella quale un Putin suadente, rammaricato, rassicurante, spiega che la Russia sta facendo le cose in un modo ragionevole a un giornalista che si limita ad annuire.




Dalla Bce arriva la conferma che le sanzioni alla Russia funzionano
Il Foglio
4 agosto 2022

https://www.ilfoglio.it/economia/2022/0 ... o-4299974/

Il primo round di sanzioni ha fatto diminuire l'import russo del 15 per cento. Mosca ha grosse difficoltà nel sostituire beni industriali legati ai macchinari e ai trasporti e non possiede le tecnologie necessarie a creare prodotti alternativi. A luglio la vendita di petrolio russo ha recuperato i volumi del 2021 ma grazie a costosissimi sconti ai paesi asiatici

Definire l'efficacia delle sanzioni imposte alla Russia è estremamente complesso perché riguardano beni e settori diversi e sono entrate in vigore in modo dilazionato nel tempo. Una nuova analisi arriva dalla Banca centrale europea che, studiando come sono cambiati i flussi commerciali con la Russia dall'inizio dell'invasione, calcola che il primo round di sanzioni imposte dall'Unione europea a marzo ha ridotto l'import russo di circa il 15 per cento, con i beni sanzionati che hanno subito le flessioni più profonde. Un'importante conferma per proseguire con la strategia delle sanzioni, i cui effetti non si limitano soltanto agli aspetti economici.



Russia, ecco il peso delle sanzioni – L’economia russa vive la più grande recessione dagli anni ’90
7 agosto 2022

https://torinonews24.it/news/russia-ecc ... i-anni-90/

Sono le previsioni della Banca Centrale della Federazione Russa, secondo cui nel 2022 il PIL diminuirà di oltre il 6%. Su questo versante anche il FMI prevede un calo dell’8,5%, la BERS del 10%, la Banca Mondiale dell’11,2%, mentre il Ministero dell’Economia prevede un calo tra il 7% e il 10%, causato in particolare da una diminuzione degli investimenti del settore privato (imprese).

Questi alcuni dati, riportati da Ispi, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, secondo l’ultimo articolo di Sergey Efremov, economista dell’ Università Statale di Mosca Lomonosov: “La produzione industriale russa si è contratta dell’8% solo da marzo ad aprile 2022 , l’industria petrolifera dell’11% (anche prima dell’embargo), la produzione di carbone, gas, coke, prodotti petroliferi del 10%, l’industria manifatturiera del 6 %. In termini annuali, tutto il commercio nell’aprile 2022 era inferiore del 10% , il consumo di prodotti non alimentari da parte della popolazione è diminuito del 17%, il commercio all’ingrosso è stato inferiore del 12%, il che indica un aumento della povertà. L’inflazione ufficiale (quindi distorta) non è inferiore al 18%, la previsione ufficiale di inflazione della Banca Centrale per il 2022 è del 14-17%”.

Rallentano i diversi settori economici
“Le sanzioni sulla metallurgia ferrosa – scrive Sergey Efremov – “hanno portato a tagli alla produzione del 20-40%. Il trasferimento delle esportazioni in Cina è difficile, poiché la Cina è interessata alle materie prime (minerale di ferro e carbone da coke) e non ai prodotti finiti dalla Russia. Il settore delle costruzioni sta rallentando . Ciò porta a sottoccupazione, tempi di inattività, salari più bassi e aumento della povertà. Le cartiere e le cartiere sono inattive (ad esempio, nella Repubblica di Carelia al confine con la Finlandia e nella Repubblica di Komi, nella regione di Arkhangelsk). C’è una carenza di carta bianca . Nel frattempo, la metallurgia non ferrosa non è stata oggetto di sanzioni (nichel, rame, platino, palladio, ecc.) e beneficia di prezzi elevati.

Quest’anno , il settore agricolo in Russia è relativamente stabile . Le previsioni per il prossimo anno sono ancora complicate, poiché la Russia dipende dalle importazioni di componenti e macchine agricole, le sementi di un certo numero di colture e le catene di approvvigionamento critiche sono state interrotte”.

Ma il futuro sarà ancora peggiore

“Il massimo effetto delle attuali sanzioni – aggiunge Efremov – ” sarà raggiunto nella tarda estate – autunno del 2022 . Le importazioni russe dai partner chiave si sono quasi dimezzate da quando sono state imposte le sanzioni. Il graduale esaurimento delle riserve , e l’inizio della carenza di componenti , la riduzione del personale da parte di società estere socialmente responsabili che hanno lasciato la Russia (più di 1.000 società transnazionali) diventeranno più tangibili, interessando settori dall’agricoltura e militare allo spazio all’IT. Il bilancio della Russia è in deficit nonostante i prezzi elevati del petrolio . Data l’inflazione e le difficoltà di prendere prestiti all’estero, la Banca Centrale non sarà in grado di stampare moneta , poiché ciò non farà che aggravare l’inflazione.

Sono le esportazioni di energia a tenere accesa l’economia russa:
“Alcune banche russe, ma non tutte, sono cadute sotto sanzioni di blocco e non possono effettivamente utilizzare il dollaro negli accordi – conclude Sergey Efremov – ” Tuttavia, Gazprombank può ancora lavorare con i dollari , poiché è coinvolta nell’esportazione di energia russa in Europa. Questa è la più importante fonte di finanziamento per il sistema istituzionale e le decisioni delle élite, almeno fino al 31 dicembre 2022, quando l’embargo petrolifero entrerà a regime. Allo stesso tempo, l’assenza di un embargo sul gas e la lenta transizione dell’Europa al GNL sono vantaggiosi anche per l’élite russa, visti i prezzi elevati. La Russia ha deciso di non rimpatriare parte dei guadagni in valuta estera per mantenere il tasso di cambio basso del rublo. Ciò consente di prevedere il congelamento di quei beni che la Russia non rimpatria nell’ambito delle prossime sanzioni. Paradossalmente, lo scenario di una guerra prolungata è diventato più proficuo per l’élite dirigente russa , poiché fa sperare che l’economia europea non resista all’inflazione e i populisti europei (ad esempio il fattore ungherese) costringeranno ad indebolire le sanzioni contro l’attuale Russia governo”.




La svalutazione del rublo
"La guerra del gas con l'Europa, la caduta dell'economia e il cambio del rublo andato fuori controllo, hanno causato un grave danno al bilancio russo.
The Moscow Times:
Tatiana Smith
11 agpsto 2022

https://www.facebook.com/naiada.incogni ... RJSP7674ul

A fine di luglio la tesoreria federale ha registrato un calo a 2 cifre delle entrate da tutte le tasse-chiave, mentre le sue entrate complessive sono diminuite del 26% al confronto con l'anno scorso, secondo i dati diffusi mercoledì dal Ministero delle Finanze.
Nonostante le esportazioni stabili del petrolio, gli introiti dalle materie prime sono scesi del 22% su base annua a 771 miliardi di RUB. Ha influenzato in negativo la chiusura della "valvola del gas" in direzione dei paesi europei, per cui le esportazioni di Gazprom hanno crollato ai livelli dei primi anni '80. A fine del mese il bilancio ha raccolto solo 57,3 miliardi di RUB dei dazi sull'esportazione sul gas, l'importo ai minimi dopo la crisi pandemica. Per fare un confronto: a giugno erano 217,4 miliardi di RUB, a maggio - 199 miliardi, ad aprile - 234 miliardi.
Dopo le tasse sul petrolio e sul gas, le tasse del settore di economia non basato sulle materie prime risorse anche esse sono diminuite. Il 40% in meno rispetto all'anno sono delle entrate IVA, la seconda fonte di entrate per il governo. Il bilancio ha raccolto 493 miliardi di RUB di IVA nazionale e 193 miliardi dalle merci importate.
Le accise sono diminuite del 26% a 62 miliardi, l'imposta sul reddito - del 32%. I tentativi di costruire le importazioni parallele (grigie) non hanno portato le risorse al bilancio dalla dogana: i dazi all'importazione sono diminuiti del 60% e le accise - del 44% (rispettivamente a 32 e 7 miliardi RUB).
Il budget ha subito un "crollo catastrofico delle entrate", affermano gli analisti di MMI. Dopo aver raccolto 1.761 trilioni di rubli di tasse, il governo ha aumentato la spesa del 17% a 2.653 trilioni di rubli. Di conseguenza, a fine mese, il tesoro aveva un deficit di 892 miliardi di rubli, pari al 33% del budget mensile.
In altre parole, ogni terzo rublo speso dal governo è rimasto senza entrate fiscali.
Sotto pressione sono i ricavi non petroliferi e del gas: interi settori industriali del Paese sono stesi: dall'industria automobilistica alla metallurgia, le importazioni sono state ripristinate solo di un quinto e la recessione economica sta accelerando - 2,8% ad aprile, 4,3% a maggio, 4,9% a giugno, secondo il MED, sottolinea Stanislav Murashov, analista della Raiffeisenbank.
E nonostante il bilancio stia scoppiando, i ministeri e i dipartimenti chiedono le risorse per la sostituzione delle importazioni, per il superamento della crisi e per i mega-progetti, dove il presidente Putin chiede una "svolta". In totale, secondo il Ministero delle Finanze, sono state ricevute richieste per 5 trilioni di rubli di finanziamento aggiuntivo.
In queste condizioni, alle autorità resta quasi l'unica ricetta collaudata: la svalutazione del rublo. A causa della situazione del tasso di cambio, il bilancio sta perdendo una parte significativa delle sue entrate, e questo non è nell'interesse delle autorità, afferma Alexander Arutyunyan, il capo economista della società di investimento Russ-Invest.
Pertanto, sottolinea, il governo e la Banca centrale stanno preparando una nuova regola di bilancio, in base alla quale acquisteranno valuta in borsa e spingeranno verso il basso il rublo. Ora, forse l'acquisto di valuta estera da parte della Banca centrale "può stabilizzare le entrate di bilancio e chiudere la seconda metà dell'anno con un surplus", afferma Yevgeny Mironyuk, esperto di BCS World Investments."
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Messaggioda Berto » mer giu 08, 2022 9:32 pm

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