I demenziali sostenitori del criminale nazifascista Putin

I demenziali sostenitori del criminale nazifascista Putin

Messaggioda Berto » mar ott 25, 2022 7:59 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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I demenziali sostenitori del criminale nazifascista Putin

Messaggioda Berto » mar ott 25, 2022 8:01 am

16)
Il demenziale Silvio Berlusconi intimo amico di Putin, vergogna dell'Italia




Da Putin a Zelensky: cosa ha detto Berlusconi nei video della discordia
L’amicizia tra Berlusconi e Putin, che molti credevano si fosse incrinata dopo l’invasione dell’Ucraina, sembra invece più viva che mai
Andrea Gagliardi
20 ottobre 2022

https://www.ilsole24ore.com/art/da-puti ... a-AEUJCw9B

Berlusconi: «Putin voleva sostituire Zelensky con un governo di persone perbene»

I punti chiave

Berlusconi: Zelensky? Non dico quello che penso
La ricostruzione di Berlusconi
L’accusa: Zelensky ha triplicato attacchi a Donbass
Il tentativo di dietrofront
Il legame tra Berlusconi e Putin

Oltre 20 anni di feeling. E un rapporto che da quel primo incontro al G8 di Genova nell’ormai lontano 2001 non sembra essersi mai interrotto. Malgrado qualche delusione, come il telefono rimasto muto quando Berlusconi provò a chiamare Putin dopo l’invasione russa in Ucraina. Ma i veri amici non si dimenticano, e si ritrovano, come ha raccontato il Cavaliere, annunciando due giorni fa in un audio pubblicato da Lapresse ai suoi deputati di aver “riallacciato” con Putin che lo avrebbe definito «il primo tra i suoi 5 veri amici», inviandogli 20 bottiglie di vodka per il suo compleanno.

Con tanto di letterina “dolcissima”, subito corrisposta con un’altrettanto “dolce” missiva e qualche cassa di Lambrusco. Tra lo stupore della politica internazionale. La linea dell’Europa sull’Ucraina è chiara, non si discute e unisce tutte le istituzioni comunitarie.

Berlusconi: Zelensky? Non dico quello che penso

Ieri infatti è andato in scena il seguito. Nel pomeriggio, LaPresse ha diffuso un nuovo audio (la seconda parte dell’audio diffuso il giorno prima), in cui il leader di Forza Italia ha usato parole sprezzanti per il presidente ucraino Zelensky. «Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me... lasciamo perdere, non posso dirlo...».
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La ricostruzione di Berlusconi

La ricostruzione del conflitto da parte del Cavaliere è “revisionista” e coincide con la versione di Mosca. Eccola, nelle parole del diretto interessato. «Nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti».

L’accusa: Zelensky ha triplicato attacchi a Donbass

L’accusa a Zelensky è di aver triplicato gli attacchi alle due repubbliche». E allora, disperate, le due repubbliche (...) mandano una delegazione a Mosca (...) e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: «Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu». «Lui - aggiunge - è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un’altra settimana per tornare indietro». Ma l’esercito entrato in Ucraina « si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni». E ancora: oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader, non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d’America.


La storia dell'amicizia tra Berlusconi e Putin
Il Post
20 ottobre 2022

https://www.ilpost.it/2022/10/20/berlus ... -amicizia/

Le venti bottiglie di vodka che Silvio Berlusconi ha detto di aver ricevuto in dono dal presidente russo Vladimir Putin, accompagnate da una lettera molto affettuosa e ricambiate con altrettante bottiglie di pregiato lambrusco, sono solo l’ultimo regalo che i due si sono fatti in 21 anni di amicizia e affari. Uno dei più celebri è il copripiumino che il 7 ottobre 2007 l’allora ex presidente del Consiglio italiano (aveva lasciato la carica nel 2006, l’avrebbe ripresa nel 2008) consegnò al presidente della Federazione russa per il suo compleanno: c’era impressa la fotografia di una stretta di mano tra loro due. Il copripiumino era stato realizzato dall’imprenditore Michele Cascavilla, fondatore dell’azienda Lenzuolissimi e autore del libro Le lenzuola del potere con prefazione dello stesso Berlusconi.

Tra i regali che hanno accompagnato il rapporto tra Berlusconi e Putin è spesso citato anche un “lettone”, donato dal presidente russo e menzionato nelle testimonianze di Patrizia D’Addario nell’inchiesta sul cosiddetto “caso escort” condotta dalla procura di Bari.

La storia del rapporto tra Berlusconi e Putin non è solo quella di una amicizia. Secondo tutte le informazioni disponibili i due leader si piacciono, indubbiamente, e hanno anche tratti caratteriali in comune. Ma oltre alle fotografie dei due con il colbacco, o di Putin che lancia la pallina a Dudù, uno dei barboncini bianchi di Berlusconi, c’è altro. Quello tra Berlusconi e Putin è stato infatti anche un legame d’affari e di visione politica.

Nei giorni scorsi Berlusconi ha attribuito la responsabilità dell’invasione russa in Ucraina al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è emerso in un audio molto compromettente registrato durante una riunione privata di Forza Italia e diffuso dall’agenzia LaPresse. Nel 2003, ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle documentate atrocità commesse dall’esercito e dai servizi segreti russi in Cecenia, rispose: «Non diffondiamo leggende, per favore», e definì la repressione russa in Cecenia come «un’operazione antiterrorismo in atto nel Caucaso».

Nel settembre del 2015, un anno dopo l’annessione della Crimea da parte della Federazione russa, condannata dalla comunità internazionale, Berlusconi andò in visita privata da Putin a Sochi. Poi insieme, a bordo di un elicottero bianco, raggiunsero Sebastopoli, città nei territori annessi dai russi. Pochi giorni dopo il Consiglio nazionale per la sicurezza ucraino vietò a Berlusconi l’ingresso nel paese per i tre anni successivi. La procura di Kiev aprì anche un’inchiesta, perché Putin e Berlusconi durante la visita in Crimea avevano aperto e bevuto una bottiglia di sherry datata 1765 del valore di 150mila dollari, proveniente dalle cantine del palazzo di Massandra, ex residenza degli imperatori russi. Quella bottiglia era considerata dagli ucraini un bene pubblico.

Berlusconi e Putin in visita in Crimea nel 2015 (Epa/Alexei Druzhinin/Ria Novosti/ Kremlin Pool Mandatary Credit)

Prima che Putin conquistasse il potere in Russia, Berlusconi aveva già intrecciato rapporti economici nell’ex Unione Sovietica. Alcuni mesi fa sui giornali era stato riportato il racconto del banchiere Antonio Fallico a Catherine Belton nel libro Putin’s People. Aveva detto che negli anni tra il 1986 e il 1988 «Berlusconi, che aveva una sua casa editrice, Silvio Berlusconi editore, mi ha contattato perché interessato ad allargare le sue attività economiche anche nel mondo sovietico. Così diventai consulente di Fininvest. Quando nel 2004 aprimmo a Mosca la nostra sussidiaria, Zao Banca Intesa, Berlusconi ci fece la gradita sorpresa di presenziare all’inaugurazione».

Berlusconi e Putin si incontrarono per la prima volta nei giorni del G8 di Genova, nel 2001. L’ex ambasciatore Umberto Vattani ha raccontato, nel corso della trasmissione L’aria che tira di La7: «Putin non sorrideva, aveva uno sguardo gelido. Berlusconi gli chiese come mai un paese importante come il suo non fosse nell’Unione Europea. L’ambasciatore russo mi chiese se avesse sentito bene». Pochi giorni dopo la fine del G8 Putin chiamò Berlusconi per ringraziarlo dell’ospitalità: iniziò così una serie di telefonate e di contatti. L’allora ministro dei Beni e delle Attività culturali Giuliano Urbani disse: «La frequenza dei contatti tra Berlusconi e Putin è molto alta, decisamente molto alta».

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin a San Pietroburgo nel 2004 (Ansa)

Meno di un anno dopo, a Pratica di Mare, 19 paesi aderenti alla Nato e la Russia firmarono una dichiarazione (la cosiddetta Dichiarazione di Roma) in cui si impegnavano a creare un consiglio di venti stati in cui, da quel momento in poi, si sarebbero discussi i problemi riguardanti nove temi: lotta al terrorismo, gestione delle crisi, non proliferazione delle armi di distruzione di massa, controllo degli armamenti e misure di rafforzamento della fiducia reciproca, difesa contro i missili di teatro, operazioni di salvataggio in mare, cooperazione militare e riforma dei sistemi di difesa, piani a fronte di emergenze civili, sfide e nuove minacce. Berlusconi, che ospitò l’incontro, ha spesso descritto quell’evento come il suo più grande successo diplomatico, sostenendo che abbia rappresentato la fine della Guerra fredda. Chiama quegli accordi «lo sposalizio di Pratica di Mare».

Poco tempo dopo la firma di quegli accordi, Berlusconi andò per la prima volta in visita a Soči sul Mar Nero, nella Bocharov Ruchey, la residenza dei presidenti russi. Partendo da Roma disse: «Mi sento come se andassi a fare visita a un vecchio amico». Poi fu Putin a fare visita a Berlusconi in Sardegna, ospite a Villa Certosa, una sua residenza privata. Nell’estate del 2002 con il presidente russo c’erano anche le due figlie, Katya e Masha, che fino ad allora nessuno aveva mai visto. Putin tornò in Sardegna anche nel 2003, e fecero amicizia anche le rispettive mogli, oggi entrambe ex, Veronica Lario e Lyudmila Putina. In occasione della visita, l’allora presidente del Consiglio italiano organizzò un grande spettacolo di fuochi d’artificio. Qualcosa andò storto, alcuni dei fuochi sfiorarono la terrazza sulla quale si erano accomodati Putin, Berlusconi, le moglie e i loro ospiti. Berlusconi ci rimase malissimo.

Silvio Berlusconi mostra a Vladimir Putin il parco di Villa Certosa, in Sardegna (ANSA / ITAR-TASS POOL/ DEF)

Negli anni seguenti le visite e gli incontri si intensificarono. Quando Berlusconi arrivava a Mosca, all’aeroporto ad aspettarlo c’era un’auto Zil, le auto usate dall’apparato sovietico, lunga sei metri e mezzo. Nel 2007 la visita fu a San Pietroburgo, in una villa sul lago Valdai dove Putin fece allestire per il leader italiano uno spettacolo di cosacchi e danzatrici del ventre. Pochi mesi dopo Berlusconi ricambiò a Villa Certosa, in Sardegna, facendo esibire per Putin l’intero cast del Bagaglino, la compagnia di comici romana. Un’altra volta si esibì il cantante lirico Andrea Bocelli.

Berlusconi ospitò Putin anche sulla sua barca, Principessa VaiVia. Quella volta al largo della Sardegna navigava, di scorta, il cacciatorpediniere Smetlivy. Berlusconi disse che «Putin è un uomo della provvidenza» e «Vladimir è il più grande leader del mondo». Il presidente russo ricambiò dicendo: «Sono tutti invidiosi di Silvio» e «Berlusconi è uno dei più grandi leader politici europei del dopoguerra».

Il rapporto tra i due a tratti è sembrato anche una gara a chi faceva più colpo sull’altro. Berlusconi mostrò con orgoglio, in Sardegna, le oltre 400 specie di cactus che collezionava. Un altro aneddoto dai contorni leggendari, e inverificabile, lo raccontò Mattia Feltri sulla Stampa. In una casa di campagna in Russia (una dacia), secondo questa storia Berlusconi e Putin andarono a caccia senza «scorta né bracci destri. Avvertirono un’ombra. Volodia [cioè Putin, ndr] fece fuoco. Aveva abbattuto un cervo sul colpo. Prese il coltello, gli estrasse il cuore ancora caldo e lo porse all’ospite come gesto supremo. Silvio stramazzò».

Putin e Berlusconi a cena (Ansa)

Nell’aprile 2008, durante una conferenza stampa seguita a una visita di Putin a Porto Rotondo in Sardegna, una giornalista russa domandò a Putin: «È vero che vuole divorziare?». Chi era presente raccontò che nella sala ci furono secondi di silenzio, poi Putin rispose: «Si sa che mi piacciono le donne russe, solo le donne italiane possono competere. Per il resto non tollero intrusioni nella mia vita privata». Berlusconi fece allora un gesto che probabilmente voleva essere scherzoso: unì le due mani come se avesse in mano un mitra puntato contro la giornalista.

Soltanto due anni prima, il 7 ottobre 2006, giorno tra l’altro del compleanno di Putin, a Mosca era stata assassinata a colpi di arma da fuoco la giornalista Anna Politkovskaja, che aveva raccontato la guerra in Cecenia e la Russia di Putin. La Federazione nazionale della stampa italiana pubblicò una nota: «Il comportamento di Berlusconi è imbarazzante, soprattutto se si considera che negli ultimi dieci anni in Russia sono morti più di duecento giornalisti e non sono mai stati trovati gli assassini».

Qualche anno dopo, durante la vicenda nota come “scandalo Ruby”, Putin fece una dichiarazione a sostegno di Berlusconi. Disse: «Se fosse stato gay nessuno lo avrebbe toccato con un dito. È sotto processo perché vive con le donne». Fu la volta in cui si fece fotografare mentre giocava con il cane Dudù.

Assieme all’amicizia e alla simpatia personale c’erano gli accordi economici e politici. Nel 2008 l’ambasciatore americano in Italia, Ronald Spogli, all’interno di un’informativa comunicata al Dipartimento di Stato e alla Cia e poi resa nota da Wikileaks, scriveva: «Berlusconi ammira lo stile di governo macho, deciso e autoritario di Putin, che il premier italiano crede corrisponda al suo. (…) L’ambasciatore georgiano a Roma ci ha detto che il governo della Georgia ritiene che Putin abbia promesso a Berlusconi una percentuale dei profitti da eventuali condotte sviluppate da Gazprom in coordinamento con Eni». Berlusconi in quell’occasione negò tutto mentre l’ambasciatore georgiano non smentì mai quelle affermazioni.

Nel 2005, come ha ricordato La Stampa alcuni mesi fa, la compagnia petrolifera italiana Eni firmò un accordo che avrebbe consentito a quella russa, Gazprom, di rivendere gas russo direttamente ai cittadini italiani. Secondo ricostruzioni giornalistiche era stata costituita a Vienna la holding Centrex con vari soci tra cui Bruno Mentasti Granelli, ex socio di Berlusconi in Telepiù, e altri nomi che riconducevano a società cipriote. L’amministratore delegato di Eni era Paolo Scaroni, scelto nel 2005 al posto di Vittorio Mincato.

Ha detto a Repubblica Salvatore Carollo, ex dirigente di Eni: «Dalla sera al mattino un amministratore delegato dell’Eni, che aveva espresso resistenza a firmare certi accordi russi, fu rimosso e sostituito da un altro, che invece firmò. Da quel giorno, sarà probabilmente una pura coincidenza, l’import di gas russo è aumentato e la produzione italiana è calata vistosamente». Il consiglio d’amministrazione dell’Eni fece comunque importanti rilievi sul ruolo della Centrex e il ruolo di Mentasti venne cancellato, ma gli accordi tra Eni e russi divennero più solidi e di più lunga durata.

Fu quindi Berlusconi a volere Scaroni all’Eni e fu sotto il suo governo che venne preparato l’accordo che però fu siglato il 15 novembre del 2006, quando presidente del Consiglio italiano era diventato Romano Prodi. L’intesa stabilì la creazione di un’alleanza internazionale che avrebbe permesso a Eni e Gazprom di realizzare progetti comuni. Gazprom estese fino al 2035 la durata dei contratti di fornitura di gas a Eni, che in questo modo si confermò il primo cliente mondiale della società russa. Nell’ambito di questo nuovo schema contrattuale, Gazprom avrebbe venduto a partire dal 2007 direttamente sul mercato italiano quantitativi crescenti di gas fino a un potenziale di circa 3 miliardi di metri cubi all’anno, dal 2010 e per tutta la durata del contratto. Scaroni lo definì un «accordo storico». Secondo il quotidiano economico Italia Oggi quell’accordo «di fatto consegnò mani e piedi l’Italia al gigante sovietico del gas».

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin giocano con il barboncino Dudù sulla copertina del settimanale Chi (Mondadori)

Il 12 novembre 2011 Berlusconi diede le dimissioni da presidente del Consiglio. Lo era diventato nuovamente, per la terza volta, il 15 maggio 2008 dopo aver vinto le elezioni anticipate dopo la caduta del governo Prodi. Il 27 novembre 2013 il Senato sancì la sua decadenza da senatore in seguito alla condanna per frode fiscale nel processo sulla compravendita dei diritti Mediaset. Negli anni successivi, in cui fu molto meno centrale nella politica, le frequentazioni con Putin continuarono, come prova il viaggio in Crimea del 2015. Raramente Berlusconi è mancato a una festa di compleanno di Putin, il 7 ottobre di ogni anno. E ogni fine anno i due si sono sentiti per farsi gli auguri ma anche, diceva sempre l’ufficio stampa di Forza Italia, per «parlare della situazione internazionale».

Il 9 aprile, due mesi dopo l’inizio della guerra in Ucraina, Berlusconi disse

Io Putin l’ho conosciuto vent’anni fa. Mi era sempre parso un uomo di gran buon senso, di democrazia, di pace, peccato davvero per quel che è successo… Oggi siamo di fronte a un’aggressione senza precedenti messa in atto dalla Russia ai danni di un paese neutrale come l’Ucraina, che sta combattendo con valore e determinazione per la propria libertà. Un’aggressione che anziché portare la Russia in Europa l’ha portata nelle braccia della Cina… Peccato, davvero peccato. Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente addolorato dal comportamento di Vladimir Putin che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero.

Da allora la posizione di Berlusconi è cambiata. Uno dei primi episodi in cui ha difeso Putin è stato in un intervento con la trasmissione Porta a Porta nella quale aveva fornito una versione sconclusionata delle cause della guerra, attribuendone la responsabilità alle pressioni della popolazione russa e delle repubbliche separatiste del Donbass più che a Putin, che a suo dire avrebbe provato a sostituire il governo ucraino «con un governo di persone perbene». Nella riunione di Forza Italia questa settimana ha aggiunto elementi falsi alla sua ricostruzione, sostenendo che Putin avesse provato a resistere alle pressioni perché invadesse l’Ucraina e ribadendo che le sue intenzioni fossero di insediare un governo di «persone perbene e di buon senso».

Nella stessa situazione ha parlato delle venti bottiglie di vodka e della lettera molto affettuosa, sostenendo di aver «riallacciato un po’ i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto» e di essere «il primo dei suoi cinque veri amici».


Gino Quarelo
Non mi è mai piaciuto questo capital sinistrato e falso liberale social comunista, amico di Craxi l'antisemita antisraeliano e filo nazi maomettano, di tendenze autocratiche e amico dei dittatori, da Gheddafi a Putin.
Sarebbe da boicottare lui e tutte le sue aziende televisive.
Schierato dalla parte del criminale del Cremlino contro l'Ucraina e che ha fattopropria la propaganda menzognera della Russia di Putin, una vergogna per l'Italia e gli italiani.


NON SI SCEGLIE QUALE LIBERTÀ CI PIACE
di Angelo Panebianco, Il Corriere della Sera
Niram Ferretti
23 ottobre 2022

https://www.facebook.com/niram.ferretti ... 4586311316

L’amicizia con Putin ribadita da Berlusconi e le sue parole ostili nei confronti di Zelensky ci ricordano che in Italia (non solo in Italia ma da noi in modo particolarmente esibito ed evidente) è dominante una concezione della libertà che la equipara a un salame: può essere tagliata a fette e ciascuno si prende ...
C’è chi apprezza e difende la libertà di impresa, la libertà economica, ma è tiepido, quando non del tutto indifferente, riguardo a certe libertà civili e politiche. Salvo dolersi, e rivendicare quelle libertà, se personalmente danneggiato dall’azione di qualche magistrato. E c’è, per contro, chi apprezza le libertà civili e politiche mentre, contemporaneamente, è ostile alla libertà economica. Ricordo una trasmissione televisiva di molti anni fa a cui partecipai insieme a Berlusconi. Putin aveva appena preso una decisione che smantellava un istituto importante della neonata democrazia russa: aveva ricentralizzato il potere sottraendo agli elettori il diritto di eleggere i governatori. La loro nomina tornava nelle mani del Cremlino. Osservai che si trattava di una mossa inquietante che sembrava annunciare una più generale svolta autoritaria. La replica di Berlusconi fu di tipo, possiamo dire, «efficientistico-manageriale»: disse che Putin gli aveva fatto vedere i curricula dei governatori nominati e che si trattava di persone preparate. Il conclamato liberalismo di Berlusconi non gli impediva di rimanere indifferente di fronte a un così palese indebolimento della sfera delle libertà politiche in Russia.
Quando Berlusconi entrò (fragorosamente) in politica e vinse le elezioni del 1994, non si limitò a fare nascere il centro-destra e a sconfiggere la gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto. Sfidò anche le culture politiche che avevano dominato la Repubblica per oltre un quarantennio. Il messaggio politico era centrato sulla necessità di liberare mercato e imprese dai lacci e lacciuoli imposti dallo Stato. Era un messaggio ispirato al liberalismo economico (ciò che i suoi detrattori chiamano liberismo). Veniva infranto un tabù. Le culture politiche fino ad allora dominanti, animate da una parte ampia del mondo democristiano e dai comunisti erano sempre state diffidenti, quando non apertamente ostili, nei confronti delle imprese. Per quelle culture, mercato e imprese erano solo mali necessari. E comunque da tenere a bada, da controllare e da dominare. La rottura del tabù attirò, allora, intorno a Berlusconi, diverse personalità liberali (Giuliano Urbani, Antonio Martino, Lucio Colletti e molti altri). Persino Marco Pannella fece , nel ’94, un accordo elettorale con lui. Chi ritiene che gli odii che si guadagnò subito Berlusconi non abbiano nulla a che fare con il violento schiaffo che egli diede allora alla tradizione politico-culturale dominante in Italia, nega l’evidenza.
In seguito, nei successivi governi Berlusconi, restò la retorica della libertà di impresa e gli inni alle virtù del mercato, ma, nelle concrete politiche, il liberalismo economico delle origini si perse per strada.
Ritorniamo a ciò che Berlusconi ha detto di Zelensky. Si può esaltare la libertà (economica) e contemporaneamente manifestare ostilità per il leader di un popolo invaso che lotta per la propria libertà? Ebbene sì, si può, ma solo se si pensa che l’una libertà e l’altra siano cose totalmente distinte e, soprattutto, separabili.
Esistono ormai solide e abbondanti prove storiche che dimostrano che ciò non è vero. I dispotismi non sono solo la negazione delle libertà politiche e civili. Sono anche nemici della libertà di impresa. Anche se, in certe fasi storiche, il regime dispotico può scegliere di favorire la libertà economica (come in Cina dalle riforme Deng in poi) , si tratta solo di una parentesi destinata prima o poi a chiudersi. Come dimostra proprio il caso della Cina: il consolidamento del potere di Xi Jinping sta andando di pari passo con una nuova statalizzazione dell’economia cinese. Quando non è nutrita, alimentata e sostenuta dalla libertà politica e dalle altre libertà civili, l’esistenza della libertà di impresa resta in uno stato di precarietà, la sua sopravvivenza dipende dal capriccio del «principe». Dura fin quando il principe non cambia idea. Prima o poi è destinata a d eclissarsi.
C’è una contraddizione vistosa nel liberalismo monco di chi tiene separata la libertà economica (che apprezza) e le altre libertà verso cui è indifferente o, nella migliore delle ipotesi, più tiepido: o difendi tutto il «pacchetto» oppure, prima o poi, ti giocherai anche mercato e libertà di impresa.
Ma ciò che vale per Berlusconi vale anche, qui da noi, a parti rovesciate, per una parte ampia della sinistra: in questo caso, grandi inchini nei confronti delle libertà politiche e civili (salvo tacere di fronte a certe invasioni di campo di questo o quel magistrato), indifferenza, quando non aperta ostilità, nei confronti della libertà di impresa. Sul tema della concorrenza, ad esempio, non è vero che parti ampie della sinistra non condividano certe ostilità di principio di Lega e Fratelli d’Italia. Il fatto che il Pd non sia mai riuscito a diventare un autentico partito riformista dipende dal fatto che nel suo seno sono tuttora presenti e forti le correnti che diffidano del mercato e che accettano le imprese ma solo se tenute saldamente al guinzaglio. Sono le correnti che, almeno su un punto, non hanno mai davvero rotto con la tradizione comunista. Per la quale, come disse una volta Enrico Berlinguer, la proprietà privata (senza la quale non ci sono né libera impresa né mercato) è come il peccato originale per i cattolici. Plausibilmente, la più che probabile convergenza fra Pd e 5 Stelle rafforzerà quelle tendenze.
Ma vale anche in questo caso una regola: se resti indifferente agli ostacoli che incontra la libertà economica e se, magari, sei anche pronto ad aggiungerne altri, prima o poi, l’eccesso di invadenza dello Stato nella vita economica e sociale finirà per indebolire anche la sfera delle libertà civili e politiche.
Come scrisse Luigi Einaudi all’epoca della sua polemica con Benedetto Croce, la libertà è indivisibile: non puoi avere la libertà civile e politica se non hai anche la libertà economica. E viceversa. Non puoi avere la democrazia liberale se non hai anche il libero mercato. Ci sono troppi riscontri che ci obbligano a non avere dubbi: la libertà non è equiparabile a un salame.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mar ott 25, 2022 8:01 am

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Messaggioda Berto » mar ott 25, 2022 8:06 am

17)
Da connettersi al capitolo 12) taluni conservatori e repubblicani USA;
Il vile e irresponsabile TUCKER CARLSON contro l'Ucraina e il suo Presidente Zelensky


Gino Quarelo
Il vile e irresponsabile TUCKER CARLSON contro l'Ucraina e il suo Presidente Zelensky
Che insulso questo TUCKER CARLSON, non capisce che gli USA sono nella NATO come la UE e che difedere l'Ucraina è una necessità vitale per l'Europa e la NATO e quindi una necessità anche per gli USA. Il mostro imperialista suprematista russo è un pericolo per l'Europa e l'Occidente.
Non difendere l'Ucraina equivale a lasciare mano libera alla prepotenza, alla violenza, al ricatto imperialista, suprematista e nucleare russo.

Il vile e irresponsabile TUCKER CARLSON contro l'Ucraina e il suo Presidente Zelensky

https://www.facebook.com/watch?v=422267999983124
«Uno straniero arrogante in t-shirt che chiede soldi per le sue "necessità economiche critiche"? Anche noi abbiamo "necessità economiche critiche", amico! Chi sei, troll? Vattene! Da quando quel tizio ha un diritto sul nostro bilancio? Non dobbiamo nulla a questo tipo! Neanche una cosa! Buona fortuna, amico! È tutto! E mentre la nostra economia si degrada ... quel tizio ci fa la predica con una qualche lista di Natale? E allo stesso tempo ci trascina, l'intero Occidente, verso una guerra nucleare dicendoci che dobbiamo bombardare la Russia».

https://www.facebook.com/groups/islamno ... nt_mention

Max VaraldoAutore
Gino Quarelo sei un boccalone.
La NATO e' il braccio armatoste ed esecutivo degli USA.
Noi non dobbiamo nulla all'Ucraina.
Non siamo mai stati nemici noi e la Russia.
Zelensky fu eletto per farevla pace con la Russia, poi ha caduto alle minacce di Azov e Pravy Sektor.
E' espressione degli oligarchi che hanno spogliato il paese.
Rendendolo ,secondo agenzie internazionali il paese piu corrotto e povero d'Europa.
Pure questo colpa di Putin?


Gino Quarelo
Il paese più corrotto è la Russia e non l'Ucraina

I primati negativi della incivile e malvagia Russia di Putin
La incivile e malvagia Russia nazifascista di Putin, i suoi primati negativi e le sue azioni criminali
viewtopic.php?f=143&t=3010
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4000746683
La Russia di Putin non è un faro di civiltà per il mondo, non è certo un paradiso per i cristiani e non è nemmeno una patria felice e ideale per i russi e per le altre etnie di questa federazione imperiale a egemonia suprematista russa.

Capitolo 7)
La Russia di Putin è tra i paesi più corrotti al mondo
Tutti i paesi ex URSS sono relativamente corrotti, perché il sistema sovietico induceva alla corruzione e la Russia è la più corrotta.

Indice di percezione della corruzione
https://it.wikipedia.org/wiki/Indice_di ... corruzione
Russia 129° posto su 179 paesi, la meno corrotta è la Danimarca
Ucraina al 117 posto, quindi meno corrotta della Russia


Capitolo 11)
L'oligarchia russa e la predazione del popolo russo



Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina
viewtopic.php?f=143&t=3021
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts ... hk4rMP8BTl

Difendersi con le armi dall'aggressione violenta che calpesta i tuoi diritti umani, civili e politici, per predarti, stuprarti, ridurti in schiavitù o ucciderti e sterminarti, è una necessità universale, un diritto e un dovere umano, civile e politico insindacabile, eticamente e cristianamente ineccepibile e irreprensibile.
Solo attraverso la legittima difesa si tutela e si salva il diritto, la vita, la dignità, la libertà e la sovranità, non esiste altra possibilità per l'uomo.

Capitolo 13)
Difendere l'Ucraina dalla criminale, disumana, incivile prepotenza russa è una necessità vitale per l'Europa, per la NATO e quindi anche per gli USA. Difendere l'Ucraina significa contrastare il nazifascismo russo, il suo demenziale imperialismo suprematista, impedirgli si svilupparsi e di mettere in pericolo il Mondo libero e civile, tutto l'Occidente euroamericano e il Mondo intero. Ma c'è chi non lo capisce e che irresponsabilmente e vilmente preferirebbe sacrificare l'Ucraina al mostro russo sperando di tenerlo buono e di salvarsi; e non capisce nemmeno che il maligno mostro suprematista russo alimenta quelli cinese, iraniano nazi maomettano e coreano.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mar ott 25, 2022 8:06 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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I demenziali sostenitori del criminale nazifascista Putin

Messaggioda Berto » sab dic 03, 2022 9:01 am

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I demenziali sostenitori del criminale nazifascista Putin

Messaggioda Berto » sab dic 03, 2022 9:03 am

18)
Altri demenziali sostenitori di Putin, una pagina di facebook di demenziale e criminale propaganda russa



ALTRI FRAMMENTI DAL DIBATTITO AMERICANO FUORI MAINSTREAM : "LA COLPA DI QUESTA TRAGEDIA E' AMERICANA E GLI EUROPEI SI ACCORGERANNO INFINE CHE PURTROPPO IL NEMICO NON È A EST MA A OVEST"
DA CONDIVIDERE 10.000 VOLTE
ASCOLTARE FINO IN FONDO ATTENTAMENTE LE TERRIBILI PAROLE DI QUESTO EX UFFICALE AMERICANO

https://www.facebook.com/watch?v=1263192960920932
https://www.facebook.com/groups/1331031 ... 279030626/

Chi parla così in questo frammento andato in onda sul suo canale You Tube ieri, è William Scott Ritter Jr. autore ed esperto americano, ex ufficiale dell'intelligence del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, ex ispettore per il controllo delle armi delle Nazioni Unite e che ha servito come analista militare junior durante l'Operazione Desert Storm e poi come membro della Commissione speciale delle Nazioni Unite (UNSCOM) sovrintendendo al disarmo delle armi di distruzione di massa (WMD) in Iraq dal 1991 al 1998, dalla quale si è dimesso per protesta. In seguito divenuto un critico della guerra in Iraq e della politica estera degli Stati Uniti nel Medio Oriente.
Le cose che sentiamo dirgli qui, in questa apertura di una trasmissione che dura oltre un'ora e che linkerò alla fine, sono che la Russia non voleva entrare in guerra e che ha tentato a tutti i costi di evitare questa guerra, e per questo motivo ha disperatamente chiamato le cancellerie europee ad assumersi la responsabilità di pianificare una architettura della sicurezza internazionale che prendesse sul serio le vulnerabilità Russe rispetto a una Ucraina che, grazie al colpo di stato del 2014, con la salita al potere e nello Stato di forze radicalmente russofobe e radicali usate dal deep state USA per trascinare l'Ucraina nella NATO con la guerra civile ( questo lo dico io) era diventata una minaccia strategica totale per la sicurezza Russa.
Come ben sa chi ha letto il mio libro Ucraina 2022 La Minaccia Strategica Assoluta, questa è esattamente la lettura politica che faccio nel mio libro, che ho pubblicato ormai ben 7 mesi fa, e che sta reggendo perfettamente alla prova del tempo dimostrando che l e mie tesi erano tutte correttissime.
Ritter annuncia che ci troviamo ora alla vigilia della fase della totale vittoria della Russia, sebbene la Russia sia stata lenta nell'avviare la sua macchina da guerra, e che gli analisti occidentali non hanno mai realmente capito la natura di questa operazione che hanno visto attraverso le lenti di altre guerre, come quella, dice Ritter, degli USA in Iraq del 1991, ovvero della prima guerra del golfo. Immaginando che le guerre vittoriose fossero quelle in quello stile, ovvero precedute da un attacco massiccio aereo prima che i soldati mettessero i piedi a terra, per distruggere con una guerra totale qualsiasi possibilità di resistenza. Cosa che i russi non hanno fatto, per mesi e mesi, avendo cominciato a usare i missili solo dopo molti mesi di guerra, in queste ultimi settimane.
Per Ritter questa cosa dimostra che i Russi non hanno voluto per molto tempo colpire con troppa violenza gli ucraini, e che l'occidente ha ridicolizzato la Russia quando la sentiva parlare di fratellanza slava con gli Ucraini, come il motivo per cui agli inizi la Russia non ha realmente usato il suo potenziale distruttivo, di cui solo in questi giorni cominciamo a vederne realmente le potenzialità con la distruzione di tutte le infrastrutture energetiche del paese.
Ritter paragona adesso la Russia a una enorme nave, alla quale una volta presa velocità è molto molto difficile far cambiare direzione, la direzione iniziale era quella di un conflitto a bassa intensità che facesse il meno male possibile, ma dice Ritter, ora l'occidente è riuscito infine a far cambiare la rotta alla nave, e non è una buona notizia per l'Ucraina. Perché ora, avvisa Ritter, si stanno ammassando oltre 15 divisioni militari e la Russia si appresta a distruggere sul serio stavolta.
La Russia aveva chiarito la sua posizione a Dicembre, due mesi prima di scendere in guerra, dice Ritter, che invita il suo pubblico a rileggere le bozze di accordo proposte dalla Russia il 17 Dicembre alla NATO e agli USA, spiega Ritter, non erano scarabocchi casuali di Lavrov su un foglietto, era bozze di trattati internazionali, posizioni ben coordinate e ponderate dalla Russia che diceva all'occidente : " ci hai messi con le spalle al muro, ci hai stretti alle corde, e questo è il nostro ultimo tentativo di dialogo: vuoi evitare una guerra con la Russia?" La Russia, dice Ritter, aveva implorato l'Occidente "leggi questa proposta, siediti a un tavolo, discutiamone, parliamone seriamente, perché se non lo fai" racconta Ritter "dovrà arrivare una soluzione militare".
Ritter senza mezzi termini spiega che l'Occidente ha completamente disprezzato questi appelli russi a risolvere la questione diplomaticamente, e noi, dice Ritter, mentre la Russia con le mani legate dietro la schiena nei primi movimenti della guerra, non ha mai tolto dal tavolo quelle proposte, noi occidentali le abbiamo sempre rifiutate.
Ascoltate fino in fondo questi 8 minuti in cui è condensato tutto quel che si deve sapere di fondamentale per capire quale è il motore di questa guerra che sta distruggendo non solo l'Ucraina, ma anche l'Europa.
Vi invito a leggere i miei due libri sulla questione, e così oltre a documentarvi sosterrete anche la pagina, grazie
✅David Colantoni : Ucraina 2022 La Minaccia Strategica Perfetta - 9 maggio 2022
https://www.amazon.it/dp/B0B2T4Y2KP
✅David Colantoni : Lineamenti Generali del Trattato sulla Classe Armata - 14 Ottobre 2022
https://www.amazon.it/dp/B0BJBVTC7F
Link alla trasmissione completa qui citata https://www.youtube.com/watch?v=tvv6aOOhEa0...



THE AMERICAN CONSERVATIVE: UCRAINA TUTTO È INIZIATO MOLTO PRIMA.

Stefano Bruschi
2 dicembre 2022

https://www.facebook.com/stefano.brusch ... tEPfzqS67l

UCRAINA È SEMPRE STATA UNA NAZIONE DIVISA. L'UCRAINA NORDOCCIDENTALE E CENTRALE.
COLPO DI STATO DEL 2014 IN UCRAINA SPONSORIZZATO E SOSTENUTO DAGLI STATI UNITI.
SI È SEMPRE SAPUTO CHE L'UCRAINA FOSSE UN POTENZIALE FOCOLAIO.
L'UCRAINA NELLA NATO UNA SFIDA DIRETTA AGLI INTERESSI RUSSI.
PUTIN AVEVA AVVERTITO: SE L'UCRAINA SI UNIRÀ ALLA NATO ANDRÀ SEMPLICEMENTE IN PEZZI.
L’ Ucraina è sempre stata una nazione divisa. L'Ucraina nordoccidentale e centrale, che un tempo faceva parte del Commonwealth polacco-lituano e poi dell'Impero austro-ungarico, si è sempre affacciata a ovest verso l'Europa;
il sud-est, lunga parte dell'Impero russo, è sempre stato rivolto a est verso la Russia. Storicamente, l'Ucraina occidentale ha votato per candidati presidenziali con politiche orientate all'Europa e l'Ucraina orientale ha votato per presidenti con politiche orientate alla Russia.
Il paese è intrappolato in un tiro alla fune, vulnerabile a essere squarciato in due.
La rottura è avvenuta drammaticamente dopo il colpo di stato del 2014, sponsorizzato e sostenuto dagli Stati Uniti.
Quel colpo di stato aveva lo scopo di sostituire un presidente favorevole alla Russia con un presidente scelto dagli Stati Uniti e di avvicinare l'Ucraina alla sfera di sicurezza europea e della NATO.
Il palcoscenico era pronto per il colpo di stato quando l'Ucraina si trovò di fronte alla scelta di un'alleanza economica con l'Unione Europea o con la Russia.
Come la geografia e la storia avrebbero predetto, gli ucraini erano quasi equamente divisi. Quando gli Stati Uniti e l'UE hanno rifiutato la soluzione di Putin secondo cui entrambi avrebbero potuto aiutare l'Ucraina e hanno costretto l'Ucraina a scegliere, è iniziato il fatidico tiro alla fune.
L'offerta dell'UE era de facto l'adesione alla NATO in abiti economici.
Il professore emerito di studi russi a Princeton Stephen Cohen ha affermato che la proposta dell'Unione europea "includeva anche disposizioni di" politica di sicurezza "... che apparentemente subordinerebbero l'Ucraina alla NATO".
Nel colpo di stato che seguì, gli Stati Uniti selezionarono e insediarono un presidente che guardava a ovest verso l'Europa e l'America.
Con l'Ucraina ora trascinata nella sfera americana, Putin ha tirato fuori la Russia dalla sua politica di conformità post Guerra Fredda e ha respinto il mondo unipolare guidato dagli Stati Uniti.
La Russia ha annesso la Crimea ed è iniziata la guerra civile tra il Donbas a est e Kiev e l'Ucraina occidentale.
Ma l'Ucraina era diventata un punto critico molto prima.
In teoria, si è sempre saputo che l'Ucraina fosse un potenziale focolaio. Questo è il motivo per cui una bozza interna degli Stati Uniti del 1991 raccomandava di lasciare "la possibilità che l'Ucraina aderisca al programma di collegamento della NATO" per "un momento successivo".
Nel 1993, il Regno Unito avvertì il consigliere per la sicurezza nazionale di Clinton, Anthony Lake, che "l'espansione della NATO per includere l'Ucraina avrebbe attraversato la più rossa delle linee rosse russe".
In un episodio precedentemente dimenticato, l'allora ambasciatore degli Stati Uniti in Russia William Burns riferì a Condoleezza Rice che "l'ingresso dell'Ucraina nella NATO è la più brillante di tutte le linee rosse per l'élite russa (non solo per Putin)
.... Devo ancora trovare qualcuno che vede l'Ucraina nella NATO come qualcosa di diverso da una sfida diretta agli interessi russi... La Russia di oggi risponderà".
La teoria è passata alla sfera pratica nel 2008 al vertice della NATO a Bucarest.
Il presidente Bush, nel tentativo di accelerare l'adesione della Georgia e dell'Ucraina alla NATO, ha chiesto al vertice di "accogliere la Georgia e l'Ucraina nel piano d'azione per l'adesione".
Il suo tentativo è stato bloccato dal cancelliere tedesco Angela Merkel e dal presidente francese Nicolas Sarkozy.
Come compromesso, alla Georgia e all'Ucraina è stata garantita l'eventuale adesione: "La NATO accoglie con favore le aspirazioni euro-atlantiche dell'Ucraina e della Georgia per l'adesione alla NATO. Siamo d'accordo oggi che questi paesi diventeranno membri della NATO".
La leadership russa ha chiarito di aver visto questa promessa come una minaccia esistenziale.
Putin ha avvertito che l'adesione alla NATO di Georgia e Ucraina rappresenta "una minaccia diretta" alla sicurezza russa.
John Mearsheimer cita un giornalista russo che ha riferito che Putin "è andato su tutte le furie" e ha avvertito che "se l'Ucraina si unirà alla NATO, lo farà senza la Crimea e le regioni orientali. Andrà semplicemente in pezzi".



Il Parlamento europeo diffama la Russia mentre finanzia il terrorismo nazista
27 Nov 2022

https://www.controinformazione.info/il- ... o-nazista/

I politici europei con le loro calunnie stanno ancora una volta fomentando la guerra contro la Russia e alimentando deliberatamente le braci naziste.

Si potrebbe pensare, forse, che con una pericolosa guerra che infuria nel continente europeo, il parlamento dell’Unione europea potrebbe voler mostrare una certa leadership nel promuovere soluzioni diplomatiche per porre fine a quel conflitto. No, neppure un un po’.

Il Parlamento europeo ha dimostrato ancora una volta questa settimana di essere nient’altro che un gigantesco negozio di chiacchiere reazionarie i cui valori democratici proclamati hanno una relazione inversa con la sua affollata camera di 705 parlamentari.

Solo tre anni fa, lo stesso parlamento votò una risoluzione che distorceva vergognosamente le origini della seconda guerra mondiale cercando di equiparare l’Unione Sovietica alla Germania nazista.
Il parlamento composto da legislatori di 27 paesi membri ha approvato questa settimana una risoluzione che condanna la Russia come “uno stato sponsor del terrorismo e uno stato che usa i mezzi del terrorismo”. La mozione è legalmente non vincolante e quindi non ha potere esecutivo. È un “gesto simbolico” di censura contro la Russia. In altre parole, è pura propaganda politica per uno scopo politico: diffamare la Federazione Russa e inculcare la percezione pubblica della Russia come un stato barbaro canaglia che deve essere eliminato.

Neppure gli Stati Uniti sono arrivati a tanto. L’amministrazione Joe Biden si è opposta ai suggerimenti di designare allo stesso modo la Russia come stato del terrore. Washington ha esitato perché sa bene che questo è un ridicolo passo incendiario, oltre che palesemente falso.

Il testo della risoluzione europea era un manifesto di rabbiosa russofobia piena di accuse anti-russe che si riferivano alla guerra in Ucraina di quasi 10 mesi. Molte delle affermazioni sono prive di fondamento o hanno dimostrato di essere vere e proprie invenzioni escogitate per diffamare la Russia. Erano anche fatte da accuse esilaranti nella loro stupidità.


Sabotaggio gasdotti Nord Stream 2

Ad esempio, a un certo punto la risoluzione incolpa assurdamente la Russia per aver fatto saltare in aria i propri gasdotti Nord Stream sotto il Mar Baltico a settembre. Questo contraddice molte prove che le esplosioni siano state effettivamente effettuate dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna in un’operazione militare segreta per interrompere definitivamente il commercio di gas europeo con la Russia. Eppure i parlamentari europei hanno accusato la Russia di aver fatto fuoriuscire il proprio gas nel Mar Baltico dai tubi sabotati (che costano allo stato russo miliardi di dollari) e quindi di aver inflitto “un attacco ambientale all’UE”. Ergo, i russi non sono solo barbari, devono essere barbari molto stupidi!

In un altro esempio da capogiro, la risoluzione del Parlamento europeo ha accusato la Russia di terrorizzare la popolazione ucraina occupando la centrale nucleare di Zaporozhye (ZNPP) e “rendendola un obiettivo militare”. Questa è una sorta di strana ammissione della realtà che ormai da mesi l’esercito ucraino sta bombardando la più grande stazione nucleare d’Europa con l’artiglieria della NATO minacciando di creare un disastro radioattivo. Tuttavia, invece di puntare il dito contro Kiev e la NATO, i legislatori europei danno la colpa alla Russia per aver reso la ZPNN un obiettivo militare. Oh, quei vili barbari russi!


Attacco alla centrale nucleare di Zaporozhye

Purtroppo, questo dimostra solo che il Parlamento europeo è riuscito a capovolgere sfacciatamente la realtà. Il regime nazista di Kiev sostenuto dalla NATO e dall’UE è l’entità che minaccia di innescare un’altra guerra mondiale in Europa, che porterebbe a una conflagrazione globale.

La follia della risoluzione del Parlamento europeo va oltre l’ironia. È arrivato solo pochi giorni dopo che sono emerse prove video che l’esercito nazista di Kiev stava giustiziando prigionieri di guerra russi. È arrivata anche solo una settimana dopo che il regime ucraino è stato colto in flagrante a lanciare un missile contro la Polonia uccidendo due civili con l’ovvia intenzione di creare una provocazione per incitare una guerra a tutto campo della NATO contro la Russia.

La risoluzione accusava la Russia di aver commesso “aggressioni all’Ucraina” negli ultimi nove anni. Questo è un altro esempio di inversione della realtà. È stato il colpo di stato a Kiev nel 2014, sostenuto dagli Stati Uniti e dall’UE, che ha generato un regime nazista che si è lanciato nel terrorismo contro la popolazione di lingua russa dell’ex regione ucraina del Donbass sud-orientale (ora parte della Federazione Russa). L’armamento da parte della NATO di un regime di Kiev che odia la Russia e che adula apertamente i collaboratori del Terzo Reich ha portato all’attuale guerra in Ucraina.

Quella guerra si è intensificata perché gli Stati Uniti e la NATO hanno pompato l’Ucraina con miliardi di dollari di armi. L’ ultimo aiuto militare totale dagli Stati Uniti ammonta a quasi 20 miliardi di dollari. Washington e i suoi alleati dell’Unione Europea hanno finanziato il regime di Kiev per un valore stimato di 126 miliardi di dollari dal febbraio di quest’anno. Gran parte di quella generosità finanziata dai contribuenti è stata sottratta da una cabala corrotta a Kiev guidata dal comico diventato presidente Vladimir Zelensky.

La guerra è iniziata a causa del rifiuto della NATO e dell’Europa di impegnarsi con Mosca in negoziati diplomatici sui suoi requisiti di sicurezza strategica di lunga data. E la guerra si è intensificata perché la NATO e l’Europa hanno cercato in tutti i modi di militarizzare il conflitto rifiutando la diplomazia.

La Russia ha finora cercato di ridurre al minimo le operazioni militari in Ucraina per neutralizzare il regime nazista e la sua aggressione genocida. Ma è diventato dolorosamente chiaro che il regime di Kiev ei suoi gestori della NATO hanno poca capacità di trovare una soluzione politica basata sulle preoccupazioni di sicurezza strategica della Russia.

Il terrorismo endemico che gli Stati Uniti, la NATO e l’Unione Europea hanno finanziato e armato in Ucraina dimostra che la Russia ora non ha altra scelta che sconfiggere il regime di Kiev attraverso la vittoria militare. Il nemico ha mobilitato lo stato ucraino in una guerra contro la Russia. Il nemico non ha resistito nel sparare indiscriminatamente contro le città russe, distruggendo le infrastrutture civili e scatenando la “guerra totale” attraverso sanzioni economiche e sabotaggi. Il targeting da parte della Russia della rete elettrica ucraina con crescenti sbarramenti missilistici è una situazione di esigenza militare causata dall’implacabile armamento dell’Ucraina da parte della NATO. La Russia non è lo stato del terrore qui. Sono gli Stati Uniti e l’Unione Europea che hanno reso la guerra inevitabile.

Il Parlamento europeo ha accusato la Russia di compiere massacri quando è il regime nazista sostenuto dalla NATO e dall’UE che ha perpetrato vili atrocità contro il suo stesso popolo a Bucha, Mariupol, Kramatorsk e altri luoghi di infamia in una macabra farsa per incolpare la Russia.

Con suprema arroganza, il Parlamento europeo si autoproclama baluardo della democrazia, dei diritti umani e del diritto internazionale. In realtà, questo colosso burocratico è diventato una macchina di propaganda del terrorismo nazista in Europa. Questa degenerazione del parlamento è in corso da diversi anni, causata in gran parte dall’allargamento dell’UE con stati anti-russi. Come la NATO, il blocco è diventato un serbatoio di russofobia tossica a causa di simili dinamiche di espansione.

L’Europa ha assistito a due guerre mondiali nel secolo scorso che hanno provocato fino a 100 milioni di morti. La Russia ha sentito la sofferenza e la perdita delle guerre più di qualsiasi altra nazione. I politici europei stanno ancora una volta alimentando la guerra con le loro calunnie contro la Russia e alimentando deliberatamente le braci naziste.



ECCOVI UNA PARTE DEL DIBATTITO USA CHE PENSA CHE L'UCRAINA ABBIA GIA' PERSO LA GUERRA E SIA SUL PUNTO DI ESSERE COMPLETAMENTE DISTRUTTA
David Colantoni Opinion Maker - No Super Green Pass

Ecco per voi una finestra sui dibattiti statunitensi e sulle voci americane che denunciano la follia della proxy war americana in Ucraina, stato che dipingono come lo stato delle menzogne e delle fake news, e un enorme buco nero in cui spariscono le armi e come lavatrice per il riciclaggio di denaro ( ricordo che il fatto che le guerre USA fossero delle enormi lavatrici per riciclare denaro fuori dai territori tassabili è cosa che affermava nel 2011 anche il povero martire dell'informazione Julian #Assange).
Chi parla è il colonnello Douglas Macgregor, militare di lunga carriera e consigliere militare di Trump, sotto la cui amministrazione gli USA non hanno iniziato nuove guerre, qui intervistato su Real America
I sottotitoli sono quelli automatici di Youtube, qui è li se ne vanno per la tangenziale e prendono fischi per fiaschi, ma nel complesso si capisce tutto quel che c'è da capire di importantissimo. Ho voluto postare il video così sottotitolato per chi non conosce o conosce poco l'inglese e per chi non ha molta pratica per sottotitolare da solo su you tube.
Video come sempre abbastanza sconvolgente rispetto alle narrative del nostro mainstream, se non altro per il livello di libertà nel dire quello che pensano: qui sarebbero stati subito messi in una lista dei servizi, dove ascoltiamo dire da questi commentatori americani, che ormai le pubbliche opinioni europee, forse grazie anche al lavoro che facciamo sui social con la nostra contro informazione a tambur battente, senza padroni, hanno mangiato la foglia e che si stanno rendendo conto dell'immensa truffa che è questa proxy war americana ... video dove si dice che i media mainstream occidentali stanno ingannando deliberatamente i propri cittadini , che non danno notizia di manifestazione che ormai ogni settimana si tengono ovunque contro la guerra che sta distruggendo, ci dicono questi commentatori americani, l'economia europea ... rendiamoci conto, dover sentire queste cose in una trasmissione USA mentre qui la nostra politica ci porta verso il baratro ...
... ma non voglio anticiparvi altro, va ascoltata tutta.
Assolutamente!!




Dalla pagina di Italo Cipriani:
Ugo Fonda
16 novembre 2022

https://www.facebook.com/ugo.fonda/post ... Nu45aTLpAl

Il generale Sergei Surovikin ha cambiato radicalmente i piani operativi della Russia nella guerra in Ucraina
I@C Il generale russo Sergei Surovikin sta conducendo una campagna militare del 21° secolo in Ucraina utilizzando i metodi più moderni. Ad esempio, Surovikin è un sostenitore dell ‘”approccio indiretto” del teorico militare britannico Basil Henry Liddell Harth . L’“azione indiretta” mira a privare le forze nemiche delle risorse di cui hanno bisogno per continuare la guerra destabilizzandole.
Di conseguenza, l’esercito russo ha temporaneamente abbandonato le operazioni offensive su larga scala contro le posizioni delle forze armate ucraine. Dal 10 novembre Sergei Surovikin ha lavorato per distruggere le infrastrutture critiche del regime di Kiev con massicci attacchi contro vari impianti energetici. Le azioni del generale russo influenzano anche lo stato fisico e morale del nemico e l’effetto si intensificherà man mano che il tempo si raffredda. Quindi non aspettarti che gli attacchi missilistici russi si fermino. L’infrastruttura critica dell’Ucraina è stata così indebolita che ogni volta che i russi effettuano un altro attacco aereo, il sistema nazionale ucraino si sgretola. La cosa più importante ora è che il passaggio in Ucraina sia nelle mani del generale Surovikin.
Alcuni degli obiettivi
L’Occidente ha inviato sempre più armi e munizioni all’esercito ucraino, che ha attraversato i confini ed è stato in grado di raggiungere la linea del fronte senza ostacoli. Nonostante i suoi sforzi, la Russia deve ancora raggiungere la completa supremazia aerea sull’Ucraina e le batterie missilistiche ucraine rappresentano ancora una vera minaccia per la potenza aerea russa. Questo ha impedito all’aviazione militare russa di svolgere tutta una serie di missioni specifiche, tra cui l’INTERDIZIONE AEREA. Nella terminologia militare, l’INTERDIZIONE AEREA serve a impedire il dispiegamento/rifornimento di truppe e attrezzature da combattimento dall’entroterra al fronte.
Tuttavia, l’esercito russo è riuscito a rilevare e colpire con i missili Iskander diversi centri di stoccaggio di armi e munizioni occidentali nell’Ucraina settentrionale e occidentale. In diverse occasioni ha persino colpito i treni con missili da crociera. I treni si sono fermati nelle stazioni solo durante il tempo di carico o scarico di queste armi. Questi attacchi sono stati possibili perché le truppe ucraine e l’equipaggiamento da combattimento sono stati stazionati per ore in un posto senza una seria copertura contraerea.
Oggi la situazione è cambiata. Non appena l’esercito russo toglie la corrente in Ucraina, il trasporto ferroviario si interrompe e con esso i treni di armi, munizioni e truppe inviati in prima linea. La differenza tra prima del 10 novembre e oggi è che il generale Sergei Surovikin può scegliere, ogni giorno, quali addestramenti militari ucraini distruggere, dove devono essere fermati dall’esercito russo e quali missili russi usare contro di loro. Così l’esercito russo svolge un compito di INTERDIZIONE AEREA, SENZA AVERE UNA VERA SUPREMAZIA AEREA.
Quando i russi tolgono la corrente, i convogli di treni ucraini, che trasportano armamenti occidentali destinati al fronte, vengono lasciati sul posto, in aperta campagna, senza alcuna difesa aerea, esattamente dove aveva precedentemente stabilito l’esercito russo. E questi vengono immediatamente attaccati dai missili russi, come nell’addestramento di base dell’esercito russo al poligono di tiro di Astrahan.
La rete satellitare “Starlink” di Elon Musk, che fornisce una connessione Internet illimitata all’Ucraina. È indispensabile per l’esercito ucraino, poiché viene utilizzato per ricevere informazioni dai sistemi di allerta precoce AWACS americani, dai sistemi di ricognizione aerea di bordo e senza pilota. Senza queste informazioni, l’esercito ucraino sarebbe “cieco e sordo” alle manovre militari russe, agli attacchi aerei tattici e ai missili da crociera russi. Gli specialisti militari sanno che la Russia dispone di diverse apparecchiature di disturbo per la rete satellitare “Starlink”.
Eppure la Russia non ha toccato Starlink e non lo farà in futuro. Perché “Stalink” è un’arma a doppio taglio per il presidente Zelensky. Mosca è in grado di eseguire offensive globali PSYOPS (Operazione di influenza psicologica) di quarta generazione volte a distruggere, impoverire e paralizzare gli organi di potere di qualsiasi stato nemico. In Ucraina, le PSYOPS russe mirano a inoculare nei militari, ma soprattutto nella popolazione, una percezione predefinita che è la visione stessa della Russia, contraria a quella dell’amministrazione di Kiev.
I social network Twitter o Facebook, VK, Telegram, ecc., Sono canali pubblici per la trasmissione di dati su Internet, niente di più. Solo che senza la rete Starlink di Elon Musk che fornisce internet in Ucraina, non ci sarebbero social network attraverso i quali la Russia potrebbe indurre uno stato di agitazione e panico tra la popolazione ucraina. Né può formare gruppi virtuali di persone scontente per preparare azioni di protesta contro il regime di Zelensky. La tecnologia per fare comizi “spontanei” di questo tipo si è diffusa negli Stati Uniti, si chiama “Smart Mobs” e ha lo scopo di scuotere la situazione politica interna di un determinato Paese.
La distruzione di infrastrutture critiche avrà un impatto significativo sull’umore del pubblico ucraino. Si presume che le proteste di piazza saranno motivate dal fatto che gli ucraini non possono più soddisfare i loro bisogni primari (cibo, luce, acqua potabile, riscaldamento, ecc.). La popolazione ucraina è già stufa della guerra, quindi la resistenza interna ucraina guadagnerà rapidamente popolarità. La NATO utilizza i metodi PSYOPS da molto tempo. Lo si è visto, ad esempio, nel 1999, quando la NATO ha bombardato le infrastrutture della Serbia per provocare manifestazioni di piazza contro Slobodan Milosevic. Con un nuovo Maidan diretto contro gli oligarchi di Kiev, il regime ucraino non sopravviverà fino alla primavera.
Valentin Vasiliscu
Reseau International


Provocazione antirussa della NATO in Romania
25 novembre 2022

https://www.facebook.com/PRESSTVFR/post ... 38pzKr4Dkl

Meno di due settimane dopo che un missile ucraino è stato lanciato contro la Polonia, la NATO sta accelerando l'invio di armi in Ucraina. Il 23 novembre ha anche preso parte allo svolgimento di un esercizio di attacco del sistema di difesa aerea e antimissile in Romania. La potenza aerea e antimissile della Russia nel bel mezzo della guerra tra questo paese e l'Ucraina ha effettivamente indotto la NATO a condurre esercitazioni aeree ed aeree antimissilistiche.
La NATO ha condotto un'esercitazione di simulazione di attacco di difesa aerea e sistema antimissile in Romania con l'obiettivo di continuare a rafforzare le forze di difesa nella parte orientale dell'Europa.
Durante l'addestramento, la difesa aerea MAMBA dell'esercito francese e il sistema di difesa antimissile di superficie hanno respinto un attacco simulato da caccia alleati.
Combattenti alleati tra cui un aereo da caccia multifunzione turco F-16 monomotore e gli Eurofighter spagnoli - attualmente dispiegati in Bulgaria per una missione NATO - così come un aereo da guerra elettronico statunitense BoeingEA-18Growler e un aereo francese bimotore multimotore la caccia di ruolo Rafale è stata coinvolta nella formazione svoltasi il 23 novembre 2022, il Pubblico Annunciato l'Ufficio Affari del Comando Aereo Alleato in una dichiarazione.
"In risposta alla guerra della Russia contro l'Ucraina, continuiamo a rafforzare la nostra deterrenza e le nostre difese nella parte orientale dell'Alleanza", ha detto il portavoce della NATO Oana Lungescu presso l'Ufficio Affari Pubblici di Virgola e le compagnie aeree alleate.
Poco dopo il fuoco di un missile ucraino sulla Polonia, la NATO ha deciso di accelerare l'invio di armi in Ucraina e di accelerare le sue azioni provocatorie e militari alle porte della Russia. Condurre un esercizio di simulazione di attacco del sistema di difesa aerea e antimissile in Romania la dice lunga su questo argomento.
Dall'inizio dell'operazione speciale militare russa in Ucraina a febbraio, condotta in risposta all'ignoranza della NATO degli interessi di sicurezza di Mosca e alla continua provocatoria politica di espansione dell'alleanza militare NATO alle porte della Rus sia, i Paesi occidentali hanno fornito ogni tipo di sostegno all'Ucraina e alla sua Alleati europei della NATO, per sfidare il Cremlino.
Inoltre, gli Stati Uniti d'America hanno da tempo fornito assistenza militare alla Romania, paese dell'est Europa, con il pretesto di affrontare la Russia e aiutare la NATO. Qualche tempo fa, l'aeronautica americana ha fatto volare il suo bombardiere strategico sullo spazio aereo rumeno nel conflitto tra Russia e Ucraina. Il Pentagono ha poi annunciato che trasferirà i suoi caccia F-16 dalla Germania al territorio rumeno per rafforzare la sicurezza regionale tra le tensioni tra Russia e Ucraina.



La disinformatia russa in Italia
Massimo Ankor
2 dicembre 2022

https://www.facebook.com/ely.bennini/po ... 6795637603

Marc Innaro: "Per otto anni il Donbass era stato sotto il tiro dell’esercito ucraino e le milizie ultra nazionaliste. Ci sono stati più di 15mila morti. Per questo i russi giustificano il loro intervento".
Come un troll qualsiasi Innaro dimentica di dire che:
- i 15 mila morti vanno divisi almeno a metà fra russi e ucraini
- la stragrande maggioranza di quei morti era personale combattente
- nell’ultimo anno di guerra prima dell’invasione russa su larga scala i morti civili sono stati 25
Inoltre questo pupazzo di Putin stipendiato con i nostri soldi deve essere informato che la Corte dell'Aja ha da poco stabilito che nel Donbas c'era un conflitto internazionale pianificato e diretto dal Cremlino. Sta diventando imbarazzante.
https://www.courtmh17.com/en/news/2022/ ... aring.html
- Kateryna Sadilova
Marc Innaro nel suo intervento ha dato ragione a Orsini che prima di lui riportava la stessa disinformazione. E comunque per tutti i due casi c’era la Berlinguer che doveva riportare l’informazione completa. Così è passata l’idea che tutti i 14.400 sono stati ammazzati dai Ucraini.
- Nona Mikhelidze (fyi Nataliya Gebrich)
Marc Innaro non cadere nella propaganda russa, sono vent'anni che i russi cercano in tutti i modi di destabilizzare l'Ucraina. Nel 2004 hanno avvelenato il presidente Yuschenko, un fatto gravissimo, solo perché filo-occidentale, ben prima del conflitto nel Donbass. Dopodiché hanno armato pesantemente i separatisti del Donbass, è come se la Francia armasse dei separatisti in Piemonte al punto da aprire un vero conflitto armato contro l'esercito italiano, ma ti pare normale? Armati al punto da abbattere per errore un volo di linea con 290 civili a bordo!!! E, anche in quel caso, la Russia potrebbe semplicemente proteggere il Donbass, e invece? DISTRUGGE intera Ucraina, bombardando città a centinaia di km di distanza! Apri gli occhi: Putin vuole annettere l'Ucraina e usa ogni scusa per raggiungere il suo obiettivo. Giustificare Putin non è tollerabile, ti rendi conto che un presidente che avvelena chi non gli sta simpatico non è una cosa tanto normale? Metodi mafiosi per un presidente di una potenza mondiale? Uno che bullizza il capo dei servizi e che tutti temono? Ma non scrivere nemmeno per scherzo che il Donbass giustifica l'inferno di oggi.
https://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucr ... sia-216155
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I demenziali sostenitori del criminale nazifascista Putin

Messaggioda Berto » sab dic 03, 2022 9:04 am

I dementi rossobruni italiani manifestano contro il sostegno all'Ucraina affinché possa difendersi dalla criminale aggressiona nazifascosta russa

Filorussi vs antifascisti in due cortei a Milano: tensione con la polizia
Eleonora Dragotto
4 dicembre 2022

https://www.milanotoday.it/cronaca/cort ... embre.html

Domenica 4 dicembre, a partire dalle 15, in città sono partite una manifestazione di filorussi, destra extraparlamentare e universo no vax, e un contro corteo di Rete Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale. In centro, per mantere l'ordine, polizia di Stato, finanza, carabinieri e polizia locale.

La prima iniziativa, di matrice neofascista e organizzata da Lealtà e Azione e Coordinamento uniti contro la Guerra, chiede lo stop degli aiuti a Kiev e delle sanzioni alla Russia. Partita alle 16 in piazza Cadorna, raggiungerà, tra fiaccole e tricolori, piazza Santa Maria delle Grazie verso le 19. "È necessario bloccare l'invio di armi a Kiev, togliere tutte le sanzioni alla Russia e imporci come forza diplomatica di mediazione delle parti", si legge nella locandina di Uniti contro la guerra, che specifica come l'unica bandiera ammessa sia "il tricolore italiano". Un paio di centinaia, secondo la questura, i partecipanti.

Il secondo corteo invece è partito da piazza Fontana alle 15 per dire 'no' a ogni guerra e ogni fascismo. Alle 19 si concluderà in largo Cairoli. "Costruiamo una piazza antifascista, transfemminista, ecologista, antirazzista, antimilitarista e internazionalista, vicino ai popoli coinvolti nelle tante guerre in corso nel mondo, che esprima la nostra voglia di libertà contro ogni attacco all'autodeterminazione dei corpi e dei popoli, invitando le reti e le realtà cittadine attive in modi diversi su questi temi", scrivono gli organizzatori. Prevista, secondo la questura, la partecipazione di qualche centinaio di persone. Circa una settantina di partecipanti al corteo hanno cercato di sfondare il cordone in Foro Buonaparte; ne è seguita una rapida carica da parte di polizia e carabinieri, durante la quale un agente è rimasto ferito.



CINQUEMILA PATRIOTI MARCIANO A MILANO CONTRO LE ARMI A KIEV


https://voxnews.info/2022/12/04/cinquem ... mi-a-kiev/

Almeno cinquemila manifestanti nazionalisti si sono radunati oggi in piazza Cadorna, a Milano, per chiedere di “bloccare l’invio di armi a Kiev, togliere tutte le sanzioni alla Russia e imporci come forza diplomatica di mediazione delle parti”.
Così è scritto nella locandina di Uniti contro la guerra, il comitato nato dal basso e sostenuto anche dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Proprio Alemanno ha postato sui social un video in cui molti manifestanti sventolano il tricolore.
Fa flop la contro-manifestazione dell’estrema sinistra, secondo le stime delle forze dell’ordine, hanno preso parte circa 500 disadattati che hanno raccolto l’appello della bizzarra Rete per costruire “una piazza antifascista, transfemminista, ecologista, antirazzista, antimilitarista e internazionalista, vicino ai popoli coinvolti” nei molti conflitti “in corso nel mondo – si legge sui social -. Una piazza contro le falsità di chi invece chiede la pace, avallando però un’aggressione militare che fa strage di civili e di chi sogna il ventennio, sostenendo una società omofoba, misogina e razzista”.
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I demenziali sostenitori del criminale nazifascista Putin

Messaggioda Berto » sab dic 03, 2022 9:04 am

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Re: I demenziali sostenitori del criminale nazifascista Puti

Messaggioda Berto » sab gen 14, 2023 8:19 am

Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina
viewtopic.php?f=143&t=3021
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts ... hk4rMP8BTl

Difendersi con le armi dall'aggressione violenta che calpesta i tuoi diritti umani, civili e politici, per predarti, stuprarti, ridurti in schiavitù o ucciderti e sterminarti, è una necessità universale, un diritto e un dovere umano, civile e politico insindacabile, eticamente e cristianamente ineccepibile e irreprensibile.
Solo attraverso la legittima difesa si tutela e si salva il diritto, la vita, la dignità, la libertà e la sovranità, non esiste altra possibilità per l'uomo.
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