Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Re: Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Messaggioda Berto » mer mar 02, 2022 9:18 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Messaggioda Berto » mer mar 02, 2022 9:18 pm

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Re: Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Messaggioda Berto » mer mar 02, 2022 9:19 pm

3)
Demenzialità, assurdità e calunnie degli italiani filo Russia di Putin, personalità ideologicamente malate, antieuropee e antiamericane, vittime del fanatismo complottista e dei pregiudizi contro l'Occidente euro americano che giustamente ha combattuto il nazi fascismo e il comunismo e che oggi combatte l'oligarchismo atutoritario nazi fascista della Russia di Putin che si serve anche del cristianismo ortodosso per darsi una parvenza di buona umanità e di civiltà.
L' odio che anima queste parole indica il livello raggiunto da questa demenzialità.


Post di Livio Braga
https://www.facebook.com/livio.braga/po ... 1063246510

Alberto Pento
Putin, no grazie! Sta con il male della terra.
Putin il dittatore zarista ex comunista che piace ai rosso bruni destro sinistrati dell'Occidente in perenne attesa di un Messia cazzuto e armato.
E tra questi anche i poveri venetisti che sognano il ritorno della Serenissima con la sua aristocrazia cristiana illuminata e che sperano che Putin possa regalargliela come fosse un super Babbo Natale con il magico potere di riportare indietro le lancette della storia e di favorirne un'altra a loro gradita e che a suo tempo Venezia e la sua Serenissima non hanno saputo e voluto costruire.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8961991036

Livio Braga
Voi Occidentaloidi ( non di certo Occidentali) state cercando di distruggere la chiesa ortodossa e la fede millenaria del popolo slavo! State portando terroristi islamici in Russia per attaccare le loro chiese! La pagherete cara! Staremo a vedere!
La pagherete cara voi Occidentaloidi che minacciate le Chiese Ortodosse !



ALLA FINE ENTRANO NEL GIOCO LA CHIESA ORTODOSSA E L’ISLAM!
Livio Braga
22 febbraio 2022

https://www.facebook.com/livio.braga/po ... 5093183107

Livio Braga
Trapela dai servizi segreti che l ‘Occidente stia finanziando dei terroristi mercenari di origine Islamica per attentati in tutta la Russia ! Terrorismo incoraggiato dalla comunità Occidentale ! Almeno così si vocifera !

Paolo Colombara
Livio Braga caspita! Il Sig. Livio braga ha ricevuto informazioni supersegrete dai servizi segreti che come tali dovrebbero tenere segrete le cose, ma lui invece ha "bucato" la sicurezza dei loro sistemi e ha ottenuto informazioni che nessun altro ha! Mandiamolo subito a lavorare al SISMI!

Livio Braga
Lo ha detto ieri Putin nel suo discorso ufficiale ! Putin una persona seria! Parla poco non è un ciarlatano ! Poi ci sono gli esempi precedenti del terrorismo Occidentale nei paesi arabi ! Il Daesh o l ISIS è un capolavoro di terrorismo islamico organizzato dagli Usa , dalla NATO e dalla EU ! Non bisogna essere degli esperti per leggere cosa sta bollendo in pentola !

Paolo Colombara
Livio Braga Putin una persona seria, terrorismo occidentale nei pressi arabi... Mamma mia, che danni fa la grappa a stomaco vuoto...

Livio Braga
Comunque non è una novità che il DAESH o L’ ISIS sia stato organizzato, finanziato, armato, addestrato è coperto POLITICAMENTE dagli USA di Obama! Sono stati gli USA con gli Occidentali che hanno creato questo immane disastro devastando i paesi arabi con bombardamenti , guerre coloniali e colpi di Stato ! Nulla di nuovo!

Livio Braga
Non è una novità che gli Occidentali facciano queste porcate !

Livio Braga
Si vuole destabilizzare la Russia come è stato fatto con Assad con Saddam con Gheddafi ! Svegliamici per cortesia e non facciamo gli ingenui o i Santarelli!

Paolo Colombara
Livio Braga veramente la Russia sta facendo tutto lei! Nessuno le rompeva le scatole

Livio Braga
Sono stati i servizi segreti USA , della EU e della NATO che hanno organizzato i disordini a KIEV insieme ai terroristi e mercenari al soldo degli Occidentali rovesciando il governo legittimo di Yanukovich ! È stato un colpo di Stato come quello ordito in Egitto contro Mubarak e in Tunisia contro Ben Ali ! Questo è l ‘ OCCIDENTE OGGI !



Ecco i bulletti italici rosso bruni adoratori del nazifascista russo Putin.
UCRAINA: un bulletto:
Stefano Cattaneo
https://www.facebook.com/franco.ornag/p ... 4495315530

Capita quasi sempre: quando sono in tanti fratelli (maschi) sono stronzi.
Non è questione genetica, è che essendo in tanti, si sentono spalleggiati.
Lo stesso è l'Ucraina: sotto la balda guida del comico divenuto presidente: avendo compreso di essere spalleggiata da Usa e Europa, è divenuta subito stronza.
Per prima cosa, dopo aver ottenuto l'autodeterminazione per uscire dalla federazione russa, ha proclamato che i suoi confini sono invece sacri e inviolabili. Quindi Crimea e Dombass non dovevano avere l'autodeterminazione.
Poi ha iniziato a sprecare le sue risorse per combattere i separatisti, ha posto un dazio da taglieggiatore sul passaggio del gas russo, ha negato l'acqua alla Crimea, e per ultimo ha declamato che avrebbe fatto entrare i missili della Nato.
Adesso piange, e con lei tutti i suoi fratellini.


Alberto Pento
Quante demenze e falsità che ha scritto questo ignorante nazi fascista adoratore di Putin:

1) l'indipendenza dell'Ucraina è avvenuta Il 16 luglio 1990 con la dissoluzione dell'URSS l'impero del male sovietico e non con l'attuale Presidente Zelensky che eletto nel 2019;
2) il Presidente Zelensky è stato eletto nel 2019 con il 70% dei voti e non con un colpo di stato, ed era un attore comico di gran fama, benvoluto e di origine ebrea;
3) si sà che ai rossobruni italiani adoratori di Putin, di Mussolini, di Hitler e di Stalin gli ebrei non sono mai piaciuti;
4) l'Ucraina ha una composizione etnica così costituita:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ucraina
Ucraini 77,5%,
Russi 17,2%,
Rumeni e Moldavi 0,8%,
Bielorussi 0,6%,
Tatari di Crimea 0,5%,
Bulgari 0,4%,
Ungheresi 0,3%,
Polacchi 0,3%,
Armeni 0,2%
Greci 0,2%,
Tatari 0,2%,

5) l'Ucraina dopo le tragiche esperienze prima con l'Impero Russo degli Zar e poi con l'Impero del male sovietico e comunista dell'URSS, alla dissoluzione di questo ha giustamente e sensatamente guardato all'Europa per il suo futuro, rinascita e sviluppo;

6) i bulletti sono gli ucraini filo russi spalleggiati dal dittatori nazi fascista Putin che non gradiva un'Ucraina libera ed europea e che la voleva soggetta e schiava della sua Russia imperiale;

7) il Presidente Zelensky è un buon presidente e non appartiene alla categoria degli oligarchi filo russi, copia degli oligarchi russi che si arrichiscono mafiosamente deprendendo i loro popoli;

8) i veri nazi fascisti ucraini sono i filo russi che non hanno esitato a destabilizzare l'Ucriana, a servirsi degli apparati russi per mettere in difficoltà i loro fratelli ucraini amanti della loro patria ucraina e sono quelli che hanno favorito l'attuale invasione dell'Ucraina e che costituiscono i primi nemici dell'Ucraina;
questi sono prepotenti, falsi, violenti, incivili, brutali e senza rispetto;

9) le minoranze filo russe non hanno alcun diritto ad appropriarsi delle terre ucraine a danno degli ucraini nemmeno nelle aree dove possono essere la maggioranza;

...


https://www.facebook.com/giovanni.berna ... 1851922681
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Re: Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Messaggioda Berto » mer mar 02, 2022 9:19 pm

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Re: Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Messaggioda Berto » mer mar 02, 2022 9:20 pm

4)
La demenziale minoranza venezianista indipendentista del venetismo veneto che alle ultime elezioni regionali venete non è arrriva all'1% dei consensi e non è riuscita ad eleggere nemmeno un consigliere regionale, è irresponsabilmente schierata con la Russia di Putin e con i separatisti filo russi del Donbass.

Questi ignorantissimi veneti invasati del Mito della Serenissima e della sua cristianissima Venezia marciana, non trovando in San Marco la forza viva e miracolosa necessaria per il ritorno della Serenissima nonostante la grande fede, hanno eletto a loro Messia il cristianissimo ortodosso Putin con la sua Santa Russia che a loro avviso incarna più di altri il loro ideale Serenissimo umano, sociale e politico, da cui sperano possa arrivare la resurrezione dello Stato Veneto veneziano morto da oltre 220 anni.


Non provano alcuna vergogna a sostenere questo cazzuto Messia di Putin:

che è alleato, sostenitore e paladino di tutte le vere dittature della terra:
della staliniana Corea del Nord con il suo culto della personalità,
del Venezuela social comunista di Maduro,
dell'Iran nazi maomettano che vorrebbe l'atomica per distruggere Israele e l'Occidente cristiano,
della Cina che è cresciuta economicamente grazie al lavoro portato dall'Occidente industriale e capitalista e che pratica la concorrenza sleale che inquina il Mondo più del resto degli altri paesi industrializzati, che è diventata una minaccia militare per tutto il Mondo Libero.
Putin è un dittatore prepotente e violento, imperialista antidemocratico e antioccidentale che fa parte di una oligarchia economica nazionalista, prepotente e mafiosa che affama la sua gente il suo stesso popolo preferendo impiegare le sue risorse per costruire armi offensive, che non ha alcun rispetto per i paesi confinanti europei che non ne vogliono sapere della Russia di Putin erede della Russia imperialista e autoritaria degli Zar e dell'URSS.
Putin è un falso cristiano pieno di violenza e di spirito di sopraffazione, altro che gli ucraini nazisti, il russo Putin pare la fusione di Hitler e di Stalin, il peggio del peggio.


Io, a cui non dispiacerebbe un Veneto indipendente come la Svizzera, o un Italia federale in un'Europa altrettanto federale, non provo aluna simpatia, alcuna attrazione, alcun stima per Putin, per questo autocrate e brigante russo, ex colonnello del KGB, che per me è solo una minaccia per il mondo libero e civile al pari di Kim Jong-un, Xi-Jinping, Erdogan, Maduro, i Talebani, gli ayatollah iraniani e i dittatori africani.






Piena sintonia del Veneto Serenissimo Governo con il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin
Veneto Serenissimo Governo
12 aprile 2022

https://www.serenissimogoverno.eu/2021/ ... mir-putin/


Al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin
Al Governo della Federazione Russa
Al Popolo Russo

Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, con il Popolo Veneto, in occasione del 76esimo anniversario della Vittoria dell’Armata Rossa contro la canaglia nazifascista, ringrazia per il sacrificio degli immortali eroi, che con il loro coraggio, sacrificio e sangue assieme a tutti gli antifascisti hanno sconfitto le forze del male. La guerra continua; il male si deve continuamente contrastare, e combattere senza sosta.
Il Veneto Serenissimo Governo fa proprie le affermazioni del Presidente Vladimir Putin quando ribadisce che esiste un pericoloso rigurgito di russofobia e antisemitismo.
La nostra lotta per l’autodeterminazione del Veneto è all’interno di questi principi.
Il Veneto Serenissimo Governo è a fianco della Federazione Russa e dello Stato di Israele nella lotta contro il terrorismo e il razzismo, per la pace, la libertà e l’autodeterminazione.

Venezia- Longarone, 12 maggio 2021
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Presidente
Luca Peroni
I Vicepresidenti
Valerio Serraglia
Andrea Viviani
Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia


Ecco la pagina facebook di un venetista venezianista con i post che esaltano Putin
https://www.facebook.com/profile.php?id=100011196281833



Ma anche altri veneti non venetisti, non scherzano in fatto di filo putinismo

Il Veneto ha finalmente dato il suo 'ok' all'annessione della Crimea alla Russia
18 maggio 2016

https://www.vice.com/it/article/8xjxek/ ... sia-crimea

Il Consigliere Regionale del Veneto Stefano Valdegamberi in posa davanti a un ritratto di Vladimir Putin. (Foto via Facebook)

Da tempo i legami tra il Veneto e la Russia di Putin risultano abbastanza stretti: dalla leggenda che vede il Presidente russo nato in provincia di Vicenza, ai legami con la Federazione rivendicati da una schiera di indipendentisti veneti, dal Veneto Serenissimo Governo alla stessa Lega Nord.

Ma il punto più alto dell'amicizia tra il Veneto e la Russia potrebbe essere stato raggiunto oggi: la regione è infatti la prima in Europa a spingere per il riconoscimento della Crimea come stato autonomo e annesso alla Federazione Russa, seguendo le orme di altri paesi come la Corea del Nord, la Siria e il Venezuela.

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato mercoledì pomeriggio una risoluzione per spingere la Regione a promuovere "il diritto di autodeterminazione della Crimea" e "la costituzione di un comitato contro le sanzioni alla Federazione Russa."

Nel dettaglio, il provvedimento - che vede come primo firmatario il consigliere Stefano Valdegamberi, eletto con la lista Zaia - invita il Governo italiano a condannare le politiche dell'Unione Europea nei confronti della Crimea.

Allo stesso tempo, la mozione chiede di riconoscere il risultato del referendum del 16 marzo 2014 — con cui la popolazione della Crimea ha espresso la volontà di costituirsi come soggetto federale della Federazione Russia, ma il cui esito è considerato illegittimo, tra gli altri, dall'OSCE e dagli stati del G7.

Il voto in Veneto ha suscitato l'attenzione di diverse testate giornalistiche russe, come l'agenzia governativa Tass, e secondo alcuni giornalisti presenti sul posto, alcune troupe televisive russe hanno addirittura assistito al dibattito del Consiglio Regionale sulla risoluzione.

Prima troupe russa in consiglio regionale del — Angela Pederiva (@AngelaPederiva)17 maggio 2016

Secondo quanto si legge nel documento, i promotori sostengono che l'Italia e l'Unione Europea abbiano violato il diritto all'autodeterminazione della Crimea, e che abbiano adottato "due pesi e due misure" tra la Crimea e altre nazioni che hanno portato avanti istanze simili, a seconda dei loro interessi geopolitici.

Di conseguenza, il Consiglio Regionale del Veneto chiede anche che siano rivisti i rapporti tra l'Unione Europea e la Russia, soprattutto per quanto riguarda le sanzioni economiche applicate dai paesi occidentali alla Federazione Russa in seguito all'annessione della Crimea.

In particolare, vengono contestati i danni economici riportati dall'Italia a causa delle sanzioni contro la Russia e il conseguente embargo russo sui prodotti occidentali. Citando i dati della CGIA di Mestre, la risoluzione parla di una riduzione dell'export italiano da 10,7 miliardi di euro nel 2013 a 7,1 miliardi nel 2015, un calo del 34 per cento.

"È giunto il momento di dire basta alle assurde, ingiuste e inefficaci sanzioni a cui Mosca ha reagito con un embargo che sta provocando danni gravissimi all'economia veneta," ha detto il promotore della risoluzione Stefano Valdegamberi.

"La questione della Crimea, poi, è paradossale: l'Europa per la prima volta nega il diritto di autodeterminazione a un Paese la cui storia e cultura è da sempre legata alla Russia."

Di diverso avviso ovviamente è l'Ucraina, che tramite il suo ambasciatore in Italia Yevhen Perelygin ha espresso il suo disappunto. "Dovrei ricordare all'autore della Risoluzione che la Crimea è parte integrante del territorio dell'Ucraina, occupata e annessa due anni fa alla Federazione Russa in violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale e degli accordi bilaterali," ha scritto in una lettera indirizzata ai Consiglieri della regione Veneto e pubblicata dal Corriere del Veneto.

"Comprendo le ragioni legittime dei rappresentanti del popolo del Veneto di accrescere gli scambi commerciali della regione, ma, a mio parere personale, una tale Risoluzione provocatoria non contribuirà certo ad aumentare le capacita d'esportazioni delle imprese venete," aggiunge l'ambasciatore.




Comunicato ufficiale del segretario di Indipendenza Veneta.
Luigi Boldo
23 febbraio 2022

https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 574066:102

Il Movimento Indipendenza Veneta che da sempre ha fatto del diritto di Autodeterminazione la propria battaglia politica, è e sarà sempre al fianco delle comunità e dei Popoli che esercitando tale diritto, distinguono in modo netto e inequivocabile, la differenza tra i confini nazionali dello Stato e il senso di appartenenza di una comunità.
Per quanto concerne il Donbass, assistiamo alla nascita di due distinte Repubbliche, che evidentemente hanno usi, tradizioni, costumi diversi.
Ora l'unione Europea e l'occidente si ponga una domanda se realmente vuole trattare la questione con il diritto internazionale
È giusto difendere i reticolati dei confini nazionali e politici o il confine dettato dal senso di appartenenza di una comunità, fatto di lingua, tradizioni, usi, consuetudini, cultura.
Indipendenza Veneta non ha bisogno di farsi questa domanda, noi siamo dalla parte del diritto e pertanto dalla parte dei Popoli e non dei reticolati costruiti con l'uso della violenza.
La guerra si può evitare semplicemente riconoscendo al diritto internazionale la facoltà di dirimere tali questioni, non certamente con la violenza degli stati nazionali, siano essi o meno membri della Nato.
La sentenza della Corte internazionale di giustizia, come scrive autorevolmente Alessio Morosin, nel caso del Kosovo, parla chiaro.
Il diritto naturale di Autodeterminazione di un Popolo, prevale sul diritto di integrità dei confini di uno Stato.
W la Libertà dei Popoli, w l'Europa dei Popoli e non dell'euro.
Michele Favero segretario Indipendenza Veneta


Alberto Pento
Questi parlano perché hanno la bocca.
La verità è che la stragrande maggioranza dei veneti non vuole/vorrebbe l'indipendenza ma caso mai l'autonomia.
Il Donbass non è terra russa e in quella terra vi sono cittadini ucraini che non vogliono saperne della Russia e i loro diritti contano, ma per questi poveri venetisti senza arte ne parte i loro diritti non conterebbero nulla.
Il paragone tra il Donbass e il Kosovo (e aggiungo io la Catalogna e il Veneto) non è proponibile poiché i casi e i contesti storici e geopolitici sono diversi.
Il diritto all'autodeterminazione non implica necessariamente la secessione. Se la terra è della minoranza della popolazione ucraina e nel tempo con le migrazioni o altro si forma una maggioranza di non ucraini filorussi questi non hanno alcun diritto di appropriarsi della terra e di secedere.


Questi venetisti filo Russia di Putin sono assolutamente dementi e di un'ignoranza storica abissale sia sulla storia del Veneto che su quella dell'Ucraina, della Russia e del Donbass

VENETO SERENISSIMO GOVERNO
Ufficio Affari Esteri
Riconoscimento sovranità nazionale delle Repubbliche Donetsk e Lugansk

A nome e per conto del Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, ho il piacere di riconoscere la sovranità di Stato e il pieno diritto all’autodeterminazione, secondo quanto previsto dal diritto internazionale, delle Repubbliche Donetsk e Lugansk.

I principi dell'autodeterminazione e del libero arbitrio dei Popoli sono il fondamento per la pace tra le nazioni.
Il Popolo Veneto nel 2017, attraverso un libero referendum, ha rivendicato il proprio diritto a ricostituire le istituzioni di uno Stato Veneto indipendente. Nonostante l'incontestabile vittoria referendaria lo Stato italiano, che dal 1866 occupa illegalmente le terre venete, continua a violare il diritto del Popolo Veneto a ricostituire la Repubblica Veneta.
Il Veneto Serenissimo Governo, da anni, si impegna a livello internazionale come rappresentante del Popolo Veneto per ottenere il riconoscimento delle istanze Venete presso i governi e le istituzioni del consesso internazionale.
Il Veneto Serenissimo Governo è disponibile ad aprire relazioni diplomatiche con le Repubbliche Donetsk e Lugansk per tutelare il reciproco interesse dei nostri Popoli.
La libertà dei Popoli non cade mai in prescrizione.

Venezia-Longarone 21 febbraio 2022
per il Veneto Serenissimo Governo
il Ministro degli Esteri
Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia
Veneto Serenissimo Governo
segreteriadistato@serenissimogoverno.org, – kancelliere@katamail.com,
Tel. +39 349 1847544 - +39 340 6613027
http://www.serenissimogoverno.eu
http://www.radionazionaleveneta.org



Che triste deriva quella dei Serenissimi, degli 8 di San Marco.
Alcuni vittime pietrificate nel mito di se stessi e della Serenissima, altri succubi di un social comunista di estrema sinistra filo Russia imperiale di Putin.




Alberto Pento
Assolutamente demenziale questo intervento di Marcato, una vergogna infinita! Paragonare l'Irak del dittatore Saddam alla democratica Ucraina che vuole far parte della UE e della NATO è di una demenza senza limiti.
Marcato mi fai orrore e schifo!
Spero che Trump non ti assomigli!




Anche questi demenziali venetisti sostengono i crimini di Putin contro l'Ucraina e il Mondo civile

VENETO SERENISSIMO GOVERNO
Ufficio di Presidenza
Fermiamo i golpisti di Kiev

La Federazione Russa sta attuando un'azione di autodifesa contro le continue provocazioni dei golpisti di Kiev e della NATO.

Il Presidente Vladimir Putin ha, con questa iniziativa, ribadito i diritti dei popoli all'autodeterminazione e a vivere in pace e nella libertà.

È chiaro a tutti che bande neonaziste foraggiate principalmente dagli Stati Uniti stanno operando, da prima del 2004 in Ucraina, e sono responsabili del massacro di Odessa, (con 48 operai arsi vivi nella sede del sindacato), e di oltre 20.000 morti provocati nel Donbass, nel tentativo d'imporre la loro dittatura sulla volontà del popolo del Donbass.

Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica è a fianco di tutte le forze che lottano per i loro diritti contro le canaglie nazifasciste.

Noi del Veneto Serenissimo Governo abbiamo voluto e vinto il referendum per l'autodeterminazione della nostra Patria nel 2017, con il 98,1% di SI. Stiamo lottando e lotteremo per la nostra libertà e i nostri diritti. Questa nostra lotta ci affraterna ai popoli del Donbass e della Federazione Russa.

Venezia-Longarone,24 febbraio 2022
Per il Veneto Serenissimo Governo
Ufficio di Presidenza

Veneto Serenissimo Governo
segreteriadistato@serenissimogoverno.org, – kancelliere@katamail.com,
Tel. +39 349 1847544 - +39 340 6613027
http://www.serenissimogoverno.eu
http://www.radionazionaleveneta.org




Da Davide Lovat un venetista novax-nogreenpass
QUALE CIVILTÀ VOGLIAMO?
Davide Lovat
https://www.facebook.com/davide.lovat/p ... 0056613927

Ormai senza mezzi termini la maschera è stata deposta e quello che era considerato lo slogan dei "complottisti" (il New World Order) ora è certificato come lo scopo da perseguire attraverso il Great Reset, sul piano socioeconomico, e la guerra in Ucraina con gli obiettivi diplomatici connessi, sul piano politico e strategico.
L'impero USA, altrimenti detto "Occidente", non ammette altre visioni del mondo da quella liberal-progressista ed è pronto a tutto per imporla.
Ecco perché, ad esempio, i movimenti indipendentisti finanziati cospicuamente sono solo quelli aderenti all'ideologia mondialista (liberal-progressista appunto) e sempre in funzione di opposizione a Governi di ispirazione conservatrice o cristiana. Gli altri movimenti indipendentisti (come quelli degli stati preunitari del'Europa Subalpina, altrimenti detta Italia) sono combattuti strenuamente, con disprezzo, perché con il loro richiamo identitario tradizionale sarebbero una minaccia alla realizzazione del Nuovo Ordine Mondiale.
Del resto, lo stato unitario italiano è di matrice massonica e non va discusso. Come non si deve discutere la ragione della poliltica estera imperiale USA, né quando bombarda Belgrado e smembra la Serbia, né quando nel 2019 insedia un comico cooptato dal WEF nel piano "Young Global Leaders" al vertice dell'Ucraina con il chiaro intento di creare le condizioni per un conflitto, attraverso l'adozione di misure (richiesta di ingresso in UE e NATO) che la Russia aveva dichiarato inaccettabili fin dal 2014.
Con questo, da cristiano affermo la necessità di far tacere le armi e di dare il massimo sostegno ai civili perseguitati. Tutti, senza esclusioni, anche quelli del Donbass vessati negli anni recenti, poiché anch'essi sono persone degne di pietà e titolari di diritti da tempo negati con violenza.


Gianni De Marchi
La “ scafandrata” già pronta con corazza ed elmo in “ testa”

Pino Milone
Chissà se nelle Agenzie di sicurezza mondiali si stia facendo strada la necessità di ripulire il pianeta di un bel numero di "filantropi" alla Gates.

Ferdinando Marcassa
Il potere mediatico è quello di far vedere la Von der Layen paladina degli afflitti e dei perseguitati Ucraini dai Russi. A questa vecchia donzella degli Ucraini non frega nulla, però tramite quella faccetta verginella rimbecillisce quelli che guardano le TV di Stato....vero che lavora per il NWO per distruggere la Russia unica nazione contro la finanza massonica.

Paola Fratter
Ferdinando Marcassa esatto...vallo a dire i cari fans della nato anche italica e i magna hamburger guerrafondai


Paola Fratter
Il Deep state sarà distrutto !!
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 4 persone e il seguente testo "DEEP STALE"

Allegra Angelica
Il piano per il nuovo ordine mondiale continua, nuova divisione....dopo il No Vax Vs Pro Vax,arrivata guarda caso Ukraina Vs Russia! Il "gregge" non guarda oltre il proprio naso...

Francesco Falezza
Davide Lovat non finanziano indipendentisti di categoria A o di categoria B, ma destabilizzano gli stati non "allineati" con tutti i mezzi che hanno a disposizione, dai Talebani, agli indipendentisti fino ad arrivare anche ai nazisti, dipende da quello che trovano sul territorio, se ne fregano di diritti e convenzioni, sono privi di qualsiasi etica, finanziano influencer sui social ed hanno il controllo pressoché totale dei media... questa è la situazione attuale... per loro non esiste un indipendentismo buono o uno cattivo, se lo stato è allineato qualsiasi cosa che lo destabilizza, anche se giusta e sacrosanta viene stoppata, al contrario, se lo stato non è allineato viene fatto di tutto e di più per destabilizzarlo...

Davide Lovat
È esattamente quel che sto dicendo. Infatti appena la Spagna è tornata in mano ai mondialisti, l'indipendentismo catalano è stato pesantemente ridimensionato. Ma viene tenuto vivo nel caso servisse. Noi veneti siamo di San Marco, di tradizione cristiana, non verremo mai aiutati. Sommamente miope è chi crede che le manifestazioni da milioni di persone sorgano spontaneamente in modo ripetuto. Togliere il salame dagli occhi per certi "fini analisti" sarebbe utile, se i "sieri" non avessero ormai ridotto in cenere le sinapsi.

Riccardo Pasqualin
Davide Lovat La Spagna cristiana e tradizionale è unita dalla monarchia ispanica (federativa e sociale), non divisa in entità statali mai esistite.
I catalanisti sono in gran parte progressisti arcobaleno e filoislamici che abbattono i monumenti cristiani.

Davide Lovat
Riccardo Pasqualin e infatti, ripeto, non è esattamente quello che ho spiegato nel post? Solo i movimenti indipendentisti aderenti al NWO ricevono ingenti finanziamenti che permettono loro di svolgere la loro attività. E' quel che ho scritto...

Riccardo Pasqualin
Davide Lovat In questo caso nulla da obiettare. Le Spagne tradizionali sono formate da popoli diversi per culture e lingua, questo ci tengo a precisarlo: la lingua basca e catalana meritano il massimo rispetto, chi vuole la Spagna centralista e nazionalista non è un tradizionalista, né un cristiano. La soluzione è la federazione storica delle Spagne che garantisce il rispetto delle leggi locali adatte ad ogni popolo perché formate sulla sua storia.

Davide Lovat
Riccardo Pasqualin devo ancora precisare, eppure era scritto chiaro. Chi vuole la Spagna centralista è un conservatore, non necessariamente anche un cristiano. Ma non posso mettere per ogni parola la nota a pié di pagina. Il NWO non finanzia i movimenti che si oppongono alla sua visione del mondo, mentre finanzia quelli che si oppongono ai Governi conservatori, (virgola che sta per o) tradizionalisti o di valori cristiani.

Riccardo Pasqualin
Davide Lovat Il conservatore e il tradizionalista sono due cose diverse. Il conservatore conserva anche la rivoluzione e rifiuta sempre l'innovazione, il tradizionalista riconosce che la tradizione è dinamica e fondata su un processo di selezione e di miglioramento: elimina gli errori del passato, ama le novità buone.
Però ci siamo capiti.

Davide Lovat
Infatti avevo scritto con una bella "o" in mezzo a indicare che sono cose diverse, sennò scrivevo "e".

Francesco Falezza
Ma un partito indipendentista non può essere favorevole al NWO perché altrimenti non sarebbe indipendentista, certo ci sono tante anime e tanti punti di vista nell'indipendentismo, però tutti hanno subito la stessa sorte del Popolo di San Marco, per questo ritengo opportuno unire le forze, fare fronte comune in questo periodo così negativo, per poi differenziarci quando i numeri lo permetteranno...

Davide Lovat
Francesco Falezza siamo davanti a uno scontro di civiltà, o sei da una parte o sei dall'altra. Non c'è possibilità di stare assieme, io sono contrario all'indipendenza della Repubblica Veneta se i valori sono quelli del NWO a cui invece aderiscono esplicitamente (in larga maggioranza) sia i catalani che gli scozzesi. Preferisco un italiano tradizionale a un veneto mondialista. Quando fondammo il Popolo di San Marco come associazione culturale indipendentista lo dicemmo chiaramente, proprio prevedendo la deriva attuale che è inevitabile.

Francesco Falezza
Il risultato sarà che continueremo ad essere sotto l'italia mondialista, con l'aggiunta dell'annientamento del popolo Veneto

Davide Lovat
Francesco Falezza non per colpa di chi si batte per il ripristino della tradizione, ma per colpa di chi aderisce alla civiltà liberal progressista. Come si fa a riferirsi ai simboli marciani, radicalmente cristiani, e tradirli appoggiando i valori americani? È un controsenso. Non si può stare assieme avendo obiettivi esistenziali opposti.

Francesco Falezza
Io non so che tipo di stato Veneto ne uscirà, so che sarà 1.000 volte meglio di adesso che siamo sotto dominazione italiana, dividendoci si fa il gioco dei nazionalglobalisti

Davide Lovat
Francesco Falezza io non mi divido da uno diverso e portatore di valori opposti, quello lo combatto anche se è veneto. Mi dividerei se per ragioni di opportunismo rompessi i rapporti con chi combatte la stessa battaglia e dalla stessa parte, ma questo io non lo farò mai. Ma un conto sono gli amici, un conto diverso gli avversari. Questo periodo, fra Green Pass e conflitto internazionale, serve come una benedizione a chiarire quello che non era ancora chiaro per tanti: non si può essere coerentemente indipendentisti veneti se si è aderenti ai valori liberal progressisti che sono derivati direttamente da quelli che ci tolsero l'indipendenza oltre 2 secoli fa.

Francesco Falezza
Se vogliamo la Repubblica Veneta, prima di soccombere, era 200 anni più progredita del resto d'Europa...

Francesco Falezza
Ti dividi da uno appartenente al tuo stesso popolo che vuole salvarlo come te...

Davide Lovat
Francesco Falezza cosa c'entra? L'ideologia progressista nulla ha da spartire con il concetto di progresso tecnologico, civile e sociale. Progressismo ha un altro significato, a cui rimando perché non è Facebook il luogo dove posso tenere una lezione di filosofia politica. In gioco, comunque, c'è la visione dell'uomo e del mondo.

Davide Lovat
Francesco Falezza non salvi un popolo senza cambiare ciò che lo sta distruggendo. Non ci possono essere compromessi, infatti loro non ne fanno.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Messaggioda Berto » mer mar 02, 2022 9:20 pm

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Re: Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Messaggioda Berto » mer mar 02, 2022 9:20 pm

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Re: Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Messaggioda Berto » mer mar 02, 2022 9:20 pm

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Re: Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Messaggioda Berto » mer mar 02, 2022 9:22 pm

5)
Quelli che il male è l'America USA e la Russia il bene


La demonizzazione dei bianchi, dei cristiani e dell'Occidente euroamericano non viene solo dal sinistrato Politicamente Corretto (con il suo suprematismo utopico comunista, con la sua Cancel culture e l'esaltazione LGBT, con i suoi suprematismi nero e nazi maomettano), ma anche dal Politicamente Corretto cristiano di Bergoglio e dal Politicamente Corretto dell'estrema destra nazi fascista antiamericana, anticapitalista e schierata con la Russia violenta imperialista, autoritaria e totalitaria di Putin e generalmente questa destra nazi fascista un po' cristiana, un po' pagana e un po' atea è anche immancabilmente e profondamente antisemita e antisraeliana e demenzialmente filo nazi maomettana in funzione antiamericana.

Se così fosse, se il male è l'America USA e la Russia il bene,
bisognerebbe però chiedersi e spiegarsi come mai da tutto il Mondo, gli uomini preferiscono migrare negli USA piuttosto che in Russia e perché dalla Federazione russa stessa preferiscono andarsene e in Europa e negli USA, lo stesso capita nei paesi nazi maomettani dove la popolazione preferisce andarsene nell'Occidente euroamericano cristiano, laico e ateo come mai non restano nei loro santi paesi dove vige la legge coranica.
Anche i paesi e i popoli europei dell'ex impero zarista e dell'ex impero sovietico dell'URSS preferiscono il male europeo e americano al bene e al paradiso della Russia imperiale degli zar, dell'URSS e di Putin, ma come mai?




NON CAPISCO IL NUOVO CHE AVANZA... INVECCHIO...
Giovanni Bernardini
23 febbraio 2022

https://www.facebook.com/giovanni.berna ... 4999985033

Circolano in rete, anche su pagine di miei (EX) contatti, alcuni elenchi degli interventi militari americani qua e là per il mondo.
Un elenco davvero impressionante. Lo leggi e ti convinci subito che questi americani sono davvero cattivoni.
È vero, c’è qualche anomalia in quegli elenchi.
Ad esempio manca la Normandia nel 1944 e la Sicilia nel 1943… inezie.
In compenso figura la Corea nel 1950, in cui, a voler essere precisi, gli americani combatterono sotto la bandiera delle nazioni unite. Però… erano davvero cattivissimi! Intervenire in un piccolo paese asiatico, che orrore!
A dire il vero quel paese era stato aggredito da un altro; in poco tempo i nord coreani avevano quasi interamente conquistato la Corea del sud, ma queste sono bazzecole!
Lasciamo perdere le bazzecole e facciamo un piccolo esperimento mentale di tipo storico.
Siamo in Italia, nel 1945. Nel PCI prevale l’ala più dura capitanata da Pietro Secchia. Ed il buon Pietro vuole che il PCI tenti il colpaccio.
Altro che costituzione, “democrazia progressiva”, "avanzata democratica verso il socialismo". Sono tutte illusioni piccolo borghesi. Da Mosca baffone fa un cenno d’assenso; ecco, questa è la cosa che conta davvero! Il PCI tenta il gran colpo.
Scioperi, manifestazioni, poi i primi colpi di fucile insomma, è guerra, guerra civile. Se il popolo non vuole il comunismo, meno che mai vuole il comunismo staliniano, tanto peggio per il popolo. Quel comunismo è stato imposto ai popoli ungherese, polacco, rumeno, cecoslovacco… lo si può imporre anche a quello italiano.
Però in Italia non c’è l’armata rossa. Ci sono i marines made in USA.
Qualcuno crede davvero che in una simile situazione non si sarebbero mossi? Se nel PCI avesse prevalso Secchia e se Stalin avesse dato il suo assenso anche l’Italia farebbe parte degli interventi americani.
Sarebbe stato qualcosa di “arrogante”, “imperialista”, “anti democratico”?
Ho i miei dubbi. A me sembra, per restare ai giudizi storici, molto più arrogante il colpo di stato di Praga del 1948, quando i comunisti, con alla spalle l’armata rossa, costrinsero alle dimissioni Edvard Benes.
Ma io ho un gran difetto: non capisco il nuovo che avanza. Figuratevi che non riesco a capire chi confonde la sacrosanta avversione nei confronti di ciò che mina la civiltà occidentale con l’odio nei confronti di questa civiltà.
E riesco a stupirmi quando persone vicine al centro destra usano argomenti degni dei militanti dei centri sociali.
Sono davvero vecchio...



Idiozie antiamericane.

A noi veneti gli USA non hanno mai fatto del male anzi ci hanno difesi dai nazismi fascista, nazista, comunista. Poi hanno accolto tanti veneti di buona volontà costretti a migrare dalla miseria provocata dallo Stato italiano.
Grazie America, grazie USA presidio di libertà e di democrazia per il mondo intero.

Io sto con Trump e gli USA - contro l'antiamericanismo
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =25&t=2771

Io sto con chi mi è più simile, con chi condivide i miei stessi valori, umani, civili, culturali, economici, politici, con chi è per la democrazia laica e per il libero mercato, con chi rispetta i diritti umani universali, con chi avversa e combatte tutti i totalitarismi, gli assolutismi, i dogmatismi, nazismi siano essi fascista, ariano, comunista, maomettista.

Meglio essere appartenuti al blocco democratico occidentale filo americano che a quello comunista dittatoriale orientale filo sovietico e russo. Abbiamo avuto decenni di democrazia, sviluppo e benessere; con l'altro blocco saremmo finiti in miseria nera che perdura ancora nonostante l'URSS sia scomparsa da decenni.

Le responsabilità di chi è la massima democrazia, economia e potenza militare del Mondo sono grandi e tutti confidano nel suo aiuto se necessario. Gli USA hanno aiutato molti paesi specialmente contro le dittature socialiste: fasciste, naziste, comuniste e contro quelle nazi maomettiste.
Avranno anche fatto qualche errore, qualche abuso ma nel complesso hanno fatto più del bene.
È un fatto che nell'Europa liberata dagli USA si sono avuti decenni di sviluppo, democrazia e benessere, mentre nell'Europa liberata dai comunisti rossi o sovietici o URSS si sono avuti decenni di dittature, di sottosviluppo, di miseria, di fame, di ingiustizia e di morte che ancora stanno pagando.

Tutto quello che ha fatto l'America dopo aver aiutato l'Europa e il Mondo a liberarsi dalle dittature socialiste fascista e nazista che avevano scatenato la seconda guerra mondiale, è stato fatto principalmente in funzione anticomunista, anti imperialismo sovietico dell'URSS, tutte le scelte interventiste dalla Corea del Nord al conflitto vietnamita durante gli anni di tensione detti guerra fredd,a si sono avute e verificate sulla linea del fronte della contrapposizione con i nazicomunisti dell'URSS e dei loro satelliti che fomentavano in ogni parte del Mondo la deriva comunista.
Come abbiamo tutti sperimentato e riscontrato, tutti i paesi a regime comunista sono falliti compresa l'URSS lasciando centinaia di milioni di persone in miseria e nella disperazione.
Gli USA sono stati costretti a volte per necessità e realismo politico a scegliere il male minore, come il dittatore che pareva il meno peggio, non potendo fare altro e a volte le cose non sono andate sempre bene e per il verso giusto e a volte hanno prodotto conseguenze negative come in Afganistan dove in funzione antisovietica era stato promosso l'integralismo maomettano latente dei talebani come pure in Irak contro Saddam Hussein con le varie formazioni integraliste nazi maomettane da cui poi è uscito l'ISIS.
L'integralismo maomettano esisteva già in tutti i paesi islamici sunniti e sciiti come maomettismo ordinario eppoi nel novecento aveva subito una spinta ulteriore/rinascita con i Fratelli Mussulmani.
Comunque nel complesso delle vicende storiche, gli USA come maggiore potenza democratica civile economica e politica mondiale, è stat investita suo malgrado di enormi responsabilità e a conti fatti, nonostante gli errori, le approssimazioni, gli azzardi, le contraddizioni, le disfunzioni, ... hanno contribuito a generare più bene che male.



Trump ora rompe il silenzio: "Vi dico perché Putin è un genio"
Alessandro Imperiali
23 Febbraio 2022

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/ge ... 1645616260

L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito un genio il presidente russo Vladimir Putin per come si sta comportando in Ucraina. Inoltre, ha affermato che con lui tutto ciò non sarebbe accaduto
Trump ora rompe il silenzio: "Vi dico perché Putin è un genio"

È intervenuto in merito a quanto sta accadendo in Ucraina anche l'ex presidente degli Stati Uniti d'America Donal Trump e l'ha fatto nel suo stile: senza mezzi termini. Se ci fosse stato lui alla Casa Bianca, spiega il tycoon, Vladimir Putin non si sarebbe mai comportato in questo modo.

"Conosco molto bene Vladimir Putin e con l'amministrazione Trump non avrebbe mai fatto quello che sta facendo ora, assolutamente no!". Forse, ricordando come sono andati i precedenti incontri tra i due, tutti i torti potrebbe non averli. Era il 2019 e per trovare una soluzione in merito alla complicata situazione diplomatica presente in Iran si svolse a margine del G20 di Osaka un incontro bilaterale tra i due. In quell'occasione il clima dell'incontro fu molto disteso già dai giorni precedenti. Anche per questo Trump è molto duro con il suo successore, Joe Biden. Oltre a criticarlo per come sta gestendo la crisi in Ucraina e accusarlo di non avere idea di cosa stia accadendo, rilancia: "Se la crisi fosse stata gestita correttamente, non c'era assolutamente motivo per cui si verificasse la situazione in atto".

Il magnate americano ha le idee molto chiare anche in merito all'azione di Putin in Ucraina. Così, mentre l'attuale amministrazione Biden annuncia pesanti sanzioni contro Mosca, Trump, in un'intervista rilasciata al programma radiofonico "The Clay Travis & Buck Sexton Show", afferma che ciò che sta facendo il presidente russo è incredibile. "Questo è un genio. Putin dichiara che una grande porzione dell'Ucraina indipendente. Mi sono detto: "Quanto è intelligente?". Ma non finisce qua - continua il tycoon - entrerà e farà il peacekeeper. È la forza di pace più forte che abbia mai visto. C'erano più carri armati di quanti ne abbia mai visti e sai qual è stata la risposta di Biden? Non c'è stata risposta e tutto ciò è molto triste". Trump è intervenuto in maniera decisa anche riguardo cosa sta accadendo sul fronte economico. Ha spiegato, infatti, che Putin non solo "sta ottenendo ciò che ha sempre voluto", ma sta diventando grazie dell'impennata dei prezzi del petrolio e del gas "sempre più ricco".

L'ex presidente americano, inoltre, sempre durante la stessa intervista non ha perso occasione per tornare sulla questione dei presunti brogli durante le ultime elezioni che lo hanno visto candidato. "Ciò che è andato storto è stata un'elezione truccata e se sta succedendo questo è perché è presente un uomo che non dovrebbe essere lì".


Alberto Pento
Trump ha perfettamente ragione ed è chiaramente sottointeso che si tratta di un genio del male che va affrontato a muso duro e con la forza che il molliccio Biden e la sua amministrazione LGBT non hanno.

Caso Ucraina-Russia di Putin
Per orientarmi nel valutare e nel giudicare i torti e le ragioni nel caso Ucraina-Russia di Putin, non avendo esperienza diretta, non potendo verificare sul posto, potendo solo informarmi qua e là valutando le varie testimonianze indirette attraverso il confronto e la loro intima coerenza, uso il criterio elementare di considerare tra le forze in campo chi è il più forte e quale sia stata e sia la sua etica e pratica politico militare in altri contesti e lungo la storia, esaminando i precedenti storici dei contendenti nel loro rapporto, eppoi considero l'etica e la civiltà dei loro alleati.
In questo modo mi si schiarisce l'orizzonte e riesco ad intravvedere un filo della luce del bene, là dove proviene e sta, così prendo posizione e mi schiero.
Nel caso Ucraina-Russia di Putin sono obbligato a schierarmi dalla parte dell'Ucraina e non per pregiudizi russofobici ma esclusivamente perché la Russia di Putin si è sempre comportata male e si è sempre schierata con le forze del male presenti e operanti sul pianeta e che anche in questo caso è l'aggressore.




"Difenderemo la nostra meravigliosa patria": il discorso di Zelensky all'Ucraina
Volodymir Zelensky
23 Febbraio 2022

https://it.insideover.com/politica/la-v ... raina.html


Il 19 febbraio scorso il presidente ucraino Volodymir Zelensky è intervenuto alla 58esima Conferenza sulla Sicurezza di Monaco con un discorso incisivo in cui ha mostrato le ragioni del suo Paese. Abbiamo voluto tradurlo per capire quali sono gli obiettivi e le visioni politiche di Kiev nell’attuale crisi ucraina. Il testo originale è disponibile sul sito ufficiale della presidenza ucraina.

Clicca QUI per il discorso di Vladimir Putin

L’Ucraina vuole la pace. L’Europa vuole la pace. Il mondo dice che non vuole combattere e la Russia dice che non vuole attaccare. Qualcuno sta mentendo. Questo non è un assioma, ma non è più un’ipotesi.

Signore e signori! Due giorni fa ero in Donbass, sulla linea di confine. Legalmente tra l’Ucraina e i territori temporaneamente occupati. Di fatto, la delimitazione tra la guerra e la pace. Dove da un lato c’è un asilo e dall’altro un proiettile che lo ha colpito. Da un lato c’è una scuola, dall’altro un proiettile caduto sul suo cortile.

E vicino ci sono trenta bambini che vanno…no, non nella Nato, ma a scuola. Qualcuno impara la fisica. Imparando le sue leggi fondamentari, anche i bambini imparano quanto siano assurde le affermazioni che i bombardamenti avvengano dal lato ucraino.

Qualcun altro studia matematica. I bambini possono calcolare la differenza tra i casi di bombardamento negli ultimi tre giorni e le menzioni dell’Ucraina nel Rapporto sulla Sicurezza di Monaco senza una calcolatrice.

E qualcuno impara la storia. E quando nel cortile della scuola appare un cratere di una bomba, i bambini si chiedono una cosa: il mondo ha dimenticato gli errori del XX secolo?

A cosa portano i tentativi di appeasment? A trasformare la domanda “Perché morire per Danzica?” nella necessità di morire per Dunkerque e altre dozzine di città in Europa e nel mondo. Al costo di decine di milioni di vite.

Queste sono terribili lezioni della storia. Voglio solo essere sicuro che io e voi abbiamo letto gli stessi libri. Dunque, abbiamo la stessa comprensione della risposta alla principale domanda: come possa accadere nel XXI secolo che l’Europa sia di nuovo in guerra e le persone stiano morendo? Perché [la guerra in Donbass, ndt] è durata più della seconda guerra mondiale? Come siamo precipitati nella più grande crisi securitaria dalla Guerra Fredda? Come presidente di una nazione che ha perso parte del territorio e migliaia di persone e sui cui confini sono appostate 150mile truppe russe e armamenti pesanti, la risposta è ovvia.

L’architettura securitaria globale è fragile e va aggiornata. Le regole a cui il mondo si è adeguato decenni fa non funzionano più. Non riescono a gestire nuove minacce. Non sono efficaci per superarle. Sono come uno sciroppo della tosse quando servirebbe un vaccino per il Covid. Il sistema securitario è lento. Si è schiantato di nuovo. Le cause sono diverse: autoreferenzialità, eccessi di confidenza, irresponsabilità di Stati al livello globale. Come risultato, abbiamo i crimini di qualcuno e l’indifferenza degli altri. E l’indifferenza rende complici. Ed è simbolico che io ve ne stia parlando qui. Qui quindici anni fa la Russia ha annunciato la sua intenzione di sfidare la sicurezza globale. Cosa ha detto il mondo? Appeasment. Il risultato? Come minimo, l’annessione della Crimea e l’aggressione al mio Paese.

Le Nazioni Unite, che dovrebbero difendere la pace e la sicurezza globali, non sanno difendersi quando la loro Carta è violata. Quando un membro del Consiglio di Sicurezza annette il territorio di uno dei fondatori dell’One. E l’Onu stesso ignora la Piattaforma Crimea, la cui meta è la fine pacifica dell’occupazione della Crimea e la tutela dei diritti dei suoi abitanti.

Tre anni fa, qui Angela Merkel ha detto: “Chi gestirà il naufragio dell’ordine globale? Solo tutti noi assieme!”. L’uditorio rispose con un’ovazione. Ma l’applauso collettivo, sfortunatamente, non è sfociato in un’azione collettiva. E adesso, quando il mondo parla della minaccia di una grande guerra, una domanda emerge: c’è ancora qualcosa da salvare? L’architettura securitaria nel mondo e in Europa è quasi del tutto distrutta. Ed è troppo tardi per pensare ad aggiustarla, va costruito un nuovo sistema. L’umanità lo ha già fatto due volte, pagando un prezzo troppo alto: due guerre mondiali.

Possiamo rompere questa tendenza prima che diventi un percorso tracciato. E costruire un nuovo sistema prima di dover piangere milioni di vittime. Con la lezione delle due guerre mondiali non possiamo sperimentarne una terza. Dio ce ne scampi.

Ne ho parlato qui ieri, e di fronte all’Onu. Nel XXI secolo nessuna guerra è straniera. L’annessione della Crimea e la guerra in Donbass riguardano il mondo interno. E questa non è una guerra in Ucraina ma una guerra in Europa. L’ho detto a summit e forum. Nel 2019, 2020, 2021. Il mondo mi ascolterà nel 2022?

Questo non è più un’ipotesi, ma non ancora un assioma. Perché? Servono delle prove. Più importanti dei tweet o delle dichiarazioni ai media. Servono azioni. Le chiede il mondo, non noi.

Da soli o col supporto dei partner, difenderemo la nostra terra. Sia che ci siano date migliaia di armi moderne che cinquemila elmetti. Appreziamo ogni aiuto, ma chiunque deve capire che questi non sono contributi di carità che l’Ucraina deve chiedere o di cui ricordarsi

Questi non sono gesti nobili per cui l’Ucraina dovrebbe inchinarsi. Questo è il vostro contributo alla sicurezza dell’Europa e del mondo. Di cui l’Ucraina è stato uno scudo affidabile per otto anni. E per otto anni ha contenuto uno degli eserciti più grandi del mondo. Schierato ai nostri confini, non a quelli dell’Ue.

I missili Grad colpiscono Mariupol, non le città europee. E dopo quasi sei mesi di combattimento, a essere distrutto è stato l’aeroporto di Donetsk, non quello di Francoforte. Ed è sempre calda la situazione della zona industriale di Avdiivka, non quella di Montmartre. Nessuna nazione europea sa che cosa significa la celebrazione di funerali militari ogni giorno in ogni regione [dell’Ucraina]. Nessun leader europeo sa cosa voglia dire incontrare regolarmente le famiglie dei caduti.

Difenderemo la nostra meravigliosa patria, non importa se avremo 50, 150mila o un milione di soldati di qualsiasi esercito al confine. Per aiutare davvero l’Ucraina, non è necessario dire quanti uomini e quanti materiali ci siano al confine. Diteci che numeri abbiamo noi.

Per aiutare davvero l’Ucraina non è necessario parlare solo delle date della possibile invasione. Difenderemo la nostra terra il 16 febbraio, l’1 marzo, il 31 dicembre. Diamo maggior valore ad altre date. Ed ognuno capisce bene quali.

Domani [il 20 febbraio, ndt] in Ucraina è il Giorno dei Cento Eroi Celesti. Otto anni fa, gli ucraini hanno fatto la loro scelta e molti sono morti per essa. Otto anni dopo, perché l’Ucraina deve continuamente chiedere il riconoscimento di una prospettiva europea? Dal 2014 la Russia ha diffuso l’idea che abbiamo scelto il percorso sbagliato, che nessuno in Europa ci stesse aspettando. Non dovrebbe forse l’Europa dire e dimostrare con i fatti che questo è falso? Non dovrebbe l’Ue dire che i suoi cittadini sono favorevoli all’ingresso di Kiev nell’Unione? Perché evitiamo la domanda? Non meritiamo forse risposte dirette e oneste?

Ciò riguarda anche la Nato. CI è stato detto: la porta è aperta! Ma per ora solo a chi ha l’accesso autorizzato. Se non tutti i membri dell’Alleanza ci vogliono dentro o se tutti non ci vogliono ammettere, siate onesti. Le porte aperte sono buona cosa, ma a noi servono risposte chiare, non domande che restano aperte per anni. Non è forse il diritto alla verità una delle nostre grandi opportunità? Il momento della verità sarà il prossimo summit di Madrid.

La Russia afferma che l’Ucraina vuole unirsi alla Nato per ottenere con la forza il ritorno della Crimea. Risulta gratificante che il concetto di “ritorno della Crimea” appaia in questa retorica. Ma non hanno letto con attenzione l’Articolo 5 della Carta Nato: l’azione collettiva è protettiva, non offensiva. La Crimea e il Donbass torneranno certamente all’Ucraina, ma pacificamente.

L’Ucraina ha applicato con consistenza gli accordi di Minsk e quelli del Formato Normandia. La loro base sta nell’innegabile riconoscimento dell’integrità territoriale e dell’indipendenza del nostro Stato. Cerchiamo una soluzione diplomatica al conflitto armato. Solamente sulla base del diritto internazionale.

Come va per davvero il processo di pace? Due anni fa, abbiamo concordato con i leader di Russia, Francia e Germania un cessate il fuoco completo. A cui l’Ucraina aderisce scrupolosamente. Ci siamo trattenuti il più possibile in un contesto di continue provocazioni. Abbiamo continuamente fatto proposte nel contesto del Quartetto Formato Normandia e del Gruppo Trilaterale di Contatto. E che riceviamo? Granate e proiettili dall’altro fronte. Soldati e civili uccisi e feriti, infrastrutture distrutte.

Gli ultimi giorni sono stati specialmente istruttivi. Centinaia di bombardamenti, spesso con armi proibite dagli Accordi di Minsk. Inoltre è importante che si finisca di restringere l’ammissione di osservatori Ocse in Ucraina. Loro sono minacciati e intimiditi. Ogni azione umanitaria è bloccata.

Due anni fa ho firmato una legge sull’ammissione incondizionata di rappresentanti di organizzazioni umanitarie per il sostegno ai detenuti. Essi non sono ammessi nei territori temporaneamente occupati. Dopo due scambi di prigionieri, il processo è stato bloccato, sebbene l’Ucraina abbia fornito elenchi concordati. Sono diventate un simbolo di violazioni dei diritti umani le torture compiute nella prigione di Donetsk.

I due nuovi checkpoint che abbiamo aperto nel novembre 2020 nella regione di Lugansk non funzionano ancora – e qui avvieneun’ostruzione totale con pretesti forzati.

L’Ucraina sta facendo tutto il possibile per raggiungere progressi nel confronto sulle questioni politiche. Nel GCC, nel processo di Minsk, attraverso disegni di legge abbiamo avanzato le nostre proposte, ma tutto appare bloccato e nessuno ne parla. L’Ucraina chiede da tempo di sbloccare immediatamente il processo negoziale. Ma questo non significa che la ricerca della pace si limiti ad solamente ad esso.

Siamo pronti a trovare la chiave per terminare la guerra in ogni possibile formato: Parigi, Berlino, Minsk, Istanbul, Ginevra, Bruxelles, Pechino, New York, non ha importanza dove il mondo negozia la pace in Ucraina.

Non importa se parteciperanno quattro paesi, sette o cento, la cosa che conta è che Ucraina e Russia siano tra questi. Ciò che è veramente importante è comprendere che la pace è necessaria non solo per noi, il mondo intero ha bisogno della pace in Ucraina. Pace e ripristino dell’integrità territoriale entro i confini internazionalmente riconosciuti. Questa è l’unica strada per risolvere il conflitto. E spero che nessuno pensi all’Ucraina come a una comoda e permanente zona cuscinetto tra l’Occidente e la Russia. Questo non accadrà mai. Nessuno lo permetterà.

Altrimenti – chi sarà il prossimo? I paesi della NATO dovranno difendersi a vicenda? Voglio credere che il Trattato del Nord Atlantico e l’Articolo 5 saranno più efficaci del Memorandum di Budapest. In ogni caso, abbiamo qualcosa. Il diritto di domandare il passaggio oltre una politica di appeasment per garantire sicurezza e pace.

Per tre volte dal 2014 l’Ucraina ha provato a organizzare consultazioni con i garanti del Memorandum di Budapest per ben tre volte. Tutte senza successo. Oggi l’Ucraina lo fa per la quarta volta. Io per la prima volta da Presidente. Ma sia io che l’Ucraina lo facciamo per l’ultima volta.

Sto avviando consultazioni nel quadro del Memorandum di Budapest. Il Ministro degli Affari Esteri è stato incaricato di convocarli. Se i loro risultati non garantiranno la sicurezza per il nostro paese, l’Ucraina avrà tutto il diritto di credere che il Memorandum di Budapest non funzioni e che tutte le decisioni del pacchetto del 1994 sono in dubbio.

Propongo inoltre di convocare un vertice dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nelle prossime settimane con la partecipazione di Ucraina, Germania e Turchia per affrontare le sfide in atto alla sicurezza in Europa. Ed elaborare di conseguenza nuove ed efficaci garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Paese che si trova oggi, fintanto che non siamo membri dell’Alleanza e di fatto ci troviamo in una zona grigia – in un vuoto securitario.

Cosa possiamo fare adesso? Sostenere con efficacia l’Ucraina e le sue capacità di difesa. Garantire all’Ucraina una prospettiva europea chiara, gli strumenti disponibili per le nazioni candidate, e chiari e precisi termini temporali per entrare nella Nato.

Servirà sostenere la trasformazione della nazione. Stabilire un Fondo per la Stabilità e la Ricostruzione dell’Ucraina, un programma affitti e prestiti, la fornitura di armi, macchinari e equipaggiamento di ultima generazione per il nostro esercito, che protegge l’intera Europa.

Servirà sviluppare un pacchetto di sanzioni preventive per fungere da deterrente all’aggressione. Garantire la sicurezza energetica ucraina, garantire la sua integrazione dentro il mercato energetico dell’Unione Europea in cui Nord Stream 2 è usato come un’arma.

Tutte queste domande meritano risposta.

Per ora siamo stati in silenzio. E finché c’è silenzio qui, ci sarà silenzio nell’Est del nostro Paese. Questo vale per l’Europa. Questo vale per il mondo. Spero che il mondo finalmente lo capisca, e che lo faccia anche l’Europa.

Signore e signori,

Ringrazio tutti gli Stati che oggi sostengono l’Ucraina.

Con le parole, con le dichiarazioni, con l’aiuto concreto. Tutti coloro che sono oggi dalla nostra parte. Dalla parte della verità e del diritto internazionale. Non vi chiamo per nome, non voglio far vergognare altre nazioni. Ma un conto è il business, un altro il loro karma. E ciò riguarda la loro coscienza. Comunque, non credo che saprebbero spiegare le loro azioni ai due soldati uccisi e ai tre feriti in Ucraina oggi.

E, cosa più importante, a tre ragazze di Kiev. Una di dieci anni, una di sei e la più piccola di solo un anno. Rimaste oggi senza un padre. Alle sei del mattino, ora dell’Europa centrale. Quando il Capitano Anton Sydorov, ufficiale dell’intelligence ucraina, è stato ucciso da un attacco di artiglieria vietato dagli Accordi di Minsk. Non so cosa ha pensato nell’ultimo momento della sua vita. Non ha certamente saputo che agenda qualcuno deve rispettare per porre fine alla guerra.

Ma sapeva certamente la risposta alla domanda che ho posto all’inizio. Sa benissimo chi di noi sta mentendo.

Possa la sua memoria vivere in eterno. Possa la memoria di coloro che sono morti oggi e nella guerra all’Est del nostro Paese vivere per sempre.

Grazie mille.


SENZA INCERTEZZA
Niram Ferretti
23 febbraio 2022

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Un uomo totalmente privo di scrupoli, paranoide e altamente pericoloso ha deciso di aggredire uno Stato sovrano per piegarlo alla sua volontà. Già nel 2014 ha iniziato a creare le condizioni che hanno portato alla situazione attuale in Ucraina.
Nel suo allucinato discorso alla nazione, circondato da un gruppo di solerti funzionari, niente più che controfigure, sovrastato dalla cupola del Cremlino, Putin ha riscritto la storia dell'Ucraina negandole qualsiasi legittimità, riducedola a una non entità. Il suo disprezzo è quello di chi, sentendosi padrone della storia e del destino della Russia, il paese di cui si è progressivamente impadronito, ha deciso che un paese sovrano e indipendente che guarda a Occidente per il suo futuro, non possa avere alcun diritto in questo senso.
Il nemico alla frontiera è il vento, seppure moderato, di riforme in senso democratico che ha spirato in Ucraina, quel vento che Putin non può permettere si faccia più forte così vicino a casa, dove, nel corso del ventennio del suo dominio ha costruito un impero fondato sulla corruzione, la cleptocrazia, la menzogna e l'omicidio.
Il rischio è troppo grande. Dunque, da qui il ritorno della vecchia narrazione russa che risale ai tempi dell'impero zarista, secondo cui ogni accenno di liberalismo e di riforma che si insinuava in Russia era frutto di un complotto straniero, del tentativo di sovvertire l'ordine costituito.
Sotto questo aspetto, l'Ucraina sarebbe una sorta di potentato straniero, una specie di burattino nelle mani dei tessitori del caos, o megli degli agenti della "sodomia globale", icastica formula per indentificare l'Occidente decadente e privo di morale (e che queste accuse rivolte all'Occidente vengano da un personaggio della caratura di Putin ha un che di sinistramente comico).
Perché una cosa non può essere ammessa da ogni autocrate o dittatore, che la democrazia, il suo desiderio, possa nascere spontaneamente, possa essere una legittima aspirazione del popolo che tiene sotto controllo o di un popolo che ritene debba essergli vassallo, perchè ammetterlo significherebbe mettere in discussione l'efficacia del proprio modello politico autocratico. E forse la Russia, che nella sua lunga storia, non ha mai conosciuto la democrazia, non la vuole, non è pronta. È possibile. Ma l'Ucraina non è la Russia, nonostante Putin non ammetta, e non può farlo, questa distinzione. Così come non sono Russia, gli ex paesi del Patto di Varsavia, che dopo il crollo del monolite sovietico, hanno chiesto di potere fare parte della NATO.
La NATO, presentata come sobillatrice, perché ha ammesso la possibilità che l'Ucraina possa un giorno farne parte. E come si può accettare che una istituzione che rappresenta una alleanza fondata su valori e interessi opposti ai propri, possa fare diventare un suo membro un paese che si ritiene non abbia nessuna dignità, che sia uno scarto, una sorta di protesi abortiva dell'estensione russa?
Non si può, appunto. I nemici diventano dunque, due, tre quattro. Si frazionano in una molteplicità cone Legione.
Il Nemico è perennemente l'ombra paranoica che il dittatore proietta alle proprie spalle, necessaria per la sua stessa consistenza, il Nemico che deve costantemente essere ingigantito, trasformato in entità metafisica.
È assai lontano il Putin attuale da quello che, all'esordio della sua parabola politica, guardava agli Stati Uniti e all'Europa per un possibile dialogo culminato nell'accordo di cooperazione Nato-Russia facendo balenare all'orizzonte l'eventualità di un futuro ingresso della Russia nella NATO.
Oggi c'è, al suo posto, un torvo e plumbeo ultranazionalista con ambizioni imperialiste, che ha fatto della demonizzazione dell'Occidente il suo vessillo.
Quanto sarà ancora lungo il suo passo, non si può dirlo, l'unica cosa certa è che stare dalla parte dell'Ucraina e della sua autonomia, del suo diritto a scegliersi il proprio futuro come meglio crede, è inevitabile per chiunque abbia a cuore la democrazia.



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Alessandro Bertonelli
Concordo su ciò che vuole Putin: ripristinare i confini dell’impero zarista e non ho dubbi sul fatto che preferisco gli americani a Tallin che i russi alle porte di Trieste. Sono anche convinto che se l’influenza americana diminuisce aumenta quella russo cinese e viceversa .
Premesso questo non penso Putin sia cambiato o sia paranoico.
Io continuo a vederlo estremamente pragmatico : ha iniziato dalla Cecenia per “stabilizzare “ il paese e poi ha progressivamente cercato di riespandere la propria influenza, ma era troppo debole rispetto agli US .
Nel contempo però è riuscito a legare alla Russia il Paese che determina l’UE la Germania.
Sinceramente se fossi al suo posto e avessi le sue intenzioni anch’io avrei aspettato questo momento: quando mai gli ricapita un America con una presidenza così debole , un UE che ha paura per le risorse energetiche mentre si è “impantanata” con le energie rinnovabili , l’intero Occidente che non si è ripreso dalla crisi economica causata dal COVID ?
Il linguaggio usato secondo me è studiato per i russi e per la loro storia, nonché per auto giustificarsi dal punto di vista del diritto internazionale . Un Presidente americano o un Premier inglese, ad esempio,parleranno inevitabilmente in modo totalmente diverso , incentrando l’attenzione su altri valori e principi, però lo scopo sarebbe lo stesso : esaltare lo spirito nazionale e giustificare agli occhi della propria popolazione i possibili sacrifici e le perdite .
Ovviamente i paesi dell’Europa dell’est cercano di legarsi il più possibile a NATO e UE, chi non lo farebbe dopo aver provato per secoli il dominio russo ?
Secondo me i paesi dell’Europa occidentale ci farebbero anche un pensierino a sacrificarli, mentre non penso che indipendentemente dal Presidente lo faranno gli US : quando hai ottenuto un vantaggio strategico sul rivale storico non ci rinunci.


Niram Ferretti
Alessandro Bertonelli la paranoia di Putin per me è legata in modo specifico alla sindrome del nemico e a quella dell'assedio. Non credo sia solo retorica, è tipico della psicologia dei dittatori e degli autocrati di sentirsi circondati da nemici perchè temono fondamentalmente la perdita del potere. Quando dico che Putin è cambiato mi riferisco a come era all'inizio del suo percorso politico in cui c'era un'apertura nei confronti degli USA e dell'Occidente in generale, con addirittura ventilata la possibilità di un ingresso della Russia nella NATO. Oggi abbiamo un leader ultranazionalista con mire imperiali, circondato da un gruppo ristretto di fedelissimi, sempre più convinto di agire per vendicare degli errori storici. Il paragone con Hitler mi viene spontaneo. Quanto alla percepita debolezza USA, sono d'accordo, ma al momento mi sembra che gli USA stiano gestendo la situazione in modo molto professionale.


Tassilo Francovig
Niram Ferretti
Anche a me è piaciuto l’approccio di Tony Blinken al problema posto da Putin. L’Ucraina non è un paese della NATO, ma ha diritto a conservare la sua indipendenza. Blinken, se confrontato con altri personaggi dell’amministrazione Biden, ne esce benissimo.

Alessandro Bertonelli
Niram Ferretti non so .Riguardo a Putin spero di aver ragione io, Niram, e non tu perché altrimenti si rischia una guerra su larga scala con noi europei al centro del campo di battaglia.
Sugli US parlo di presidenza debole perché l’America sta affrontando una situazione di crescita dell’inflazione, una crisi nei rifornimenti dei beni di prima necessità , crisi dei migranti , aumento dei tassi di criminalità , da far ricordare gli USA della fine degli anni 70. Debolezza presidenziale confermata dai sondaggi CNN di Gennaio. Infatti al di là della questione del Volk a me la mossa si Putin ha ricordato invece la scelta di Khomeini di far occupare l’ambasciata americana.
Sulla gestione della crisi, concordo: Biden si è mosso per tenere unito il fronte occidentale consapevole degli interessi d’Italia ( come ha detto la Harris)e soprattutto Germania , adottando una politica di containment.


Abkhazia, Transnistria e Ossezia del Sud: le altre repubbliche fantoccio dell'(ex) impero
Osvaldo Spadaro
23 Febbraio 2022

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1645595677


Riconosciute e armate solo da Mosca, che alimenta l'instabilità controllata
Abkhazia, Transnistria e Ossezia del Sud: le altre repubbliche fantoccio dell'(ex) impero

A Tiraspol, davanti al massiccio palazzo brutalista che ospita il Consiglio supremo della Transnistria c'è una grande statua di Lenin in granito rosa che indica con il braccio il sol dell'avvenire. Accanto sventolano i variopinti vessilli delle repubblichette autonome nate dallo sfarinamento dell'Unione Sovietica. Abkhazia, Ossezia del Sud, Repubblica Popolare di Donetsk e di Lugansk. Nell'enciclopedia della storia occupano tutte la stessa pagina, alla voce invero assai controversa di Paesi che vantano una sovranità territoriale, hanno dichiarato l'indipendenza, battono moneta ed emettono passaporti che valgono meno di un green pass scaduto, e soprattutto non hanno nessun riconoscimento internazionale. Se non quello di Mosca. Pur con le specificità locali le loro storie sono simili.
All'indomani della creazione delle 15 Repubbliche autonome, scoppiano conflitti più o meno spontanei in cui minoranze russofone si ribellano ai governi centrali.
Conflitti con diversi gradi di intensità, dove potentati locali imbracciano le armi e autoproclamano l'indipendenza garantita da Mosca e dai suoi soldati travestiti da forze di pace. Successe nel 1992 quando l'Abkhazia, una piccola striscia di terra sul Mar Nero, famosa per gli imponenti resort e le coltivazioni di mandarini, si staccò dalla Georgia con una guerra piuttosto violenta che portò alla pulizia etnica dei georgiani. Da allora grazie a un trattato di cooperazione militare della durata di 49 anni la Russia garantisce il controllo delle frontiere.

Successe nel 1991 in Ossezia del Sud, altro territorio formalmente georgiano che però per questioni linguistiche (si parla l'osseto, una lingua iranica) si proclamò indipendente, diede vita a un conflitto con un migliaio di morti che finì con un cessate il fuoco vigilato da Mosca. Una situazione stabile fino a quando nel 2008 Tblisi non ha pensato bene di provare a riprendersi con le armi quel che riteneva suo. Peccato che Mosca abbia reagito intervenendo con l'aeronautica e arrivando alla porte di Tblisi. Ora la Russia e altre quattro nazioni riconoscono l'Ossezia del Sud.

Successe nel 1990 sulle rive del Dniester, al confine con l'Ucraina, quando il congresso dei rappresentanti del popolo di Tiraspol dichiarò l'indipendenza dalla Repubblica Moldava perché loro, per un terzo russofoni, non avevano intenzione di adottare l'alfabeto latino. Ne seguì il solito conflitto armato da un migliaio di morti, dove intervennero pur senza mostrine 5mila cosacchi e volontari russi, e un cessate il fuoco anche qui vigilato da Mosca. Situazione congelata nonostante nel 2014 con un referendum la Transnistria abbia chiesto l'annessione alla Russia. Che ha declinato, ma mantiene sul territorio 2mila soldati. Storia che si è ripetuta nel 2014 in Ucraina, quando nelle zone a maggioranza russofona di Lugansk e Donetsk quasi 4 milioni di persone scoppiarono tumulti contro il governo di Kiev. Seguirono scontri armati con l'intervento di volontari russi, autoproclamazioni di indipendenza, richieste di annessione a Mosca e perdurante conflitto a bassa intensità. Almeno fino a ieri.

A questi si può aggiungere il Nagorno Karabakh, un pezzetto di Caucaso meridionale autoproclamatasi indipendente nel gennaio del 1992 e conteso ferocemente gli ultimi scontri sono dell'estate 2020 da Armenia e Azerbaigian. Il territorio è rivendicato dall'Armenia, perché i 150mila abitanti parlano armeno, ma fisicamente è un'enclave circondata dall'Azerbaigian. Mosca visto si mantiene equivicina: ha migliaia di soldati in Armenia e salomonicamente rifornisce di armi ora uno, ora l'altro. Convinta che l'instabilità controllata gli serva a controllare i tanti frammenti di quel grande impero che qualcuno al Cremlino sogna di ricostituire.


Edward Luttwak critica la reazione dei Paesi Ue, parlando di "chiacchiere ed orsacchiotti". La Nato? Un alibi per non fare
Luttwak non usa giri di parole: "Come hanno risposto a Putin..."
Federico Garau
23 Febbraio 2022

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/lu ... 1645645328

Le sanzioni alla Russia e le reazioni dei vari Paesi Ue? Una cosa di poco conto per l'economista, politologo e saggista romeno naturalizzato statunitense Edward Luttwak, che nel corso della trasmissione Di Martedì non ha esitato a paragonare l'operato del presidente russo Vladimir Putin a quanto fatto da Adolf Hitler e Benito Mussolini.

Invitato da Giovanni Floris a commentare la situazione attuale, Luttwak ha esordito riportando come esempio quanto sta accadendo in Asia, dove per contrastare quella che viene definita come minaccia cinese India e Giappone hanno mobilitato numerose truppe ed ingenti risorse economiche. Tutto il contrario di quanto stanno facendo i Paesi europei, nei confronti dei quali l'economista si è dimostrato molto critico.

"In Europa, la minaccia di Putin contro l'Ucraina ha evocato chiacchiere e poi orsacchiotti", ha affermato Edward Luttwak. "I tedeschi hanno mandato 160 soldati in Lituania. La Lituania è una frontiera con la Russia. Invece di mandare 160 soldati, avrebbero potuto mandare un orsacchiotto", ha insistito, per poi passare al nostro Paese. "L'Italia, ottava potenza, ha promesso 1000 soldati. Questi non sono numeri, quando si tratta con la Russia", ha aggiunto.

Edward Luttwak è poi passato a parlare della Russia, non esitando a fare paragoni assai pesanti. "D'altra parte Putin, lui stesso, prima ha fatto Hitler, dicendo io invado, sfascio, etc... e poi si è comportato come Mussolini, che invade così, di lato... è entrato in Luhansk e Donetsk, dove sono lì da anni, e parla di gloriosa vittoria", ha dichiarato, facendo calare il silenzio in studio. "Quindi vediamo in Europa un contesto fra Putin che fa finta di essere Hitler, ma invece è Mussolini", ha insistito l'economista, "e dall'altra parte una verità: la Nato è uno strumento per 'non fare'. È un alibi per non fare. I Paesi seri dell'Europa non sono nella Nato, quelli che ancora arruolano i loro giovani nelle Forze armate sono Finlandia, Svizzera, Svezia".

Sollecitato da Giovanni Floris ad esporre quelli che potrebbero essere gli eventuali rischi per l'Italia in caso di crisi con la Russia, Edward Luttwak ha parlato del "dregrado di un sistema", un sistema che al momento non accetta le proprie responsabilità. Per quanto concerne le forniture di gas, argomento che molto preoccupa il Belpaese, Luttwak ha spiegato che questa dipendenza è in realtà volontaria: "Oggi c'è il gas che viene dall'oceano. Basta mettere i terminal in Germania, e non devono essere succubi dei russi. L'Italia stessa non ha bisogno di essere dipendente".
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Re: Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!

Messaggioda Berto » mer mar 02, 2022 9:22 pm

Lo schema di Putin: Intervista a Massimiliano Di Pasquale
Davide Cavaliere
25 Febbraio 2022

http://www.linformale.eu/lo-schema-di-p ... -pasquale/

Massimiliano Di Pasquale (Pesaro, 1969) è ricercatore associato dell’Istituto Gino Germani di scienze sociali e studi strategici. Ucrainista, esperto di Paesi post-sovietici, negli ultimi anni si è occupato di disinformazione, guerra ibrida e misure attive anche sulle pagine di Strade Magazine (stradeonline.it).

Membro della Sezione di Studi Baltici dell’Università di Milano, nel 2012 ha pubblicato Ucraina terra di confine. Viaggi nell’Europa sconosciuta, che ha fatto conoscere l’Ucraina al grande pubblico italiano. Nel 2018 è uscito per Gaspari Editore Abbecedario ucraino. Rivoluzione, cultura e indipendenza di un popolo, cui ha fatto seguito nel marzo 2021 Abbecedario ucraino II. Dal Medioevo alla tragedia di Chernobyl.

Ha accettato di rispondere alle domande de L’informale.

In queste settimane abbiamo assistito a un crescere di tensioni politiche e militari tra Kiev e Mosca, fino ad arrivare all’aggressione militare russa. Quali sono le mire di Putin sull’Ucraina? I cittadini ucraini preferirebbero un maggiore avvicinamento all’Occidente o no? 

Putin ha più volte definito il crollo dell’Unione Sovietica la più grande catastrofe geopolitica del XX secolo. Lo ha fatto una prima volta nel 2005, creando un certo scalpore in quei politici occidentali che avevano ingenuamente creduto che il presidente russo fosse un riformatore nonostante il suo passato di ex kgbista, e l’ha riaffermato anche lo scorso dicembre in occasione del trentennale della dissoluzione dell’URSS. In quella circostanza l’inquilino del Cremlino parlò di disintegrazione della ‘Russia storica’ sotto il nome di Unione Sovietica, sostenendo che Russia, Ucraina e Bielorussia fossero un’unica nazione e russi, ucraini e bielorussi un unico popolo. Affermazione quest’ultima assolutamente falsa che da 8 anni, ossia dallo scoppio del conflitto in Donbass nel 2014, è uno dei miti cardine della propaganda russa e della guerra informativa. Questa narrazione è stata riproposta sia nell’articolo Sull’Unità storica di russi e ucraini scritto da Putin il 12 luglio 2021 sia nel discorso tenuto dal presidente russo qualche giorno fa, la sera del 21 febbraio, contestualmente all’annuncio del riconoscimento da parte della Duma russa delle autoproclamate repubbliche separatiste di Luhansk e Donetsk. Putin afferma che ucraini e russi sono un unico popolo e che l’Ucraina moderna è interamente il prodotto dell’era sovietica. Tale asserzione ignora episodi chiave della storia e offre una versione pericolosamente distorta del passato.

In estrema sintesi possiamo ricordare che il lungo processo di autodeterminazione della nazione ucraina, in fieri già a metà Seicento all’epoca del Cosaccato, giunse a piena maturazione agli inizi del Novecento. Dopo il collasso dell’Impero Russo e di quello Austroungarico l’Ucraina godette di un breve periodo di indipendenza. Il 22 gennaio 1918 la Rada Centrale di Kyiv, con il Quarto Universale, dichiarò l’indipendenza della Repubblica Popolare Ucraina e, qualche mese più tardi, elesse quale suo Presidente lo storico Mykhailo Hrushevsky. All’inizio del 1919 la Repubblica Popolare Ucraina e la Repubblica Popolare dell’Ucraina Occidentale si unirono, seppur brevemente, in un unico stato sotto la leadership di Symon Petliura.  Lo scoppio della guerra con i bolscevichi riportò i territori orientali sotto il giogo moscovita mentre le terre occidentali dell’ex Impero Asburgico finirono sotto il dominio polacco. A partire dagli anni Trenta il potere sovietico iniziò una politica di repressione nei confronti della cultura nazionale ucraina. La tragedia del Holodomor, la carestia artificiale provocata dalla collettivizzazione forzata di Stalin che uccise dai 3 ai 5 milioni di ucraini nel 1932-33, diede nuova consapevolezza al nazionalismo ucraino. In particolare durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale nelle regioni occidentali del Paese che erano state annesse dalla Polonia nel 1939-40, furono organizzate delle rivolte armate contro il regime sovietico.

Solo con il crollo dell’URSS l’Ucraina ottenne una statualità indipendente duratura. Ma, come abbiamo visto, le entità politiche de facto ucraine che lottavano per l’autonomia e l’indipendenza del Paese esistevano molto prima del 1991. Fatta questa premessa storica, è evidente, alla luce del discorso tenuto da Putin alla tv russa lo scorso 21 febbraio, che l’obiettivo del Cremlino è ricostituire una sorta di impero russo dai tratti sovietico-zaristi i cui confini, a questo punto, dipendono dalle misure di deterrenza che l’Occidente saprà e vorrà mettere in atto.

Dunque, Putin non mira solo all’Ucraina?

L’invasione del Donbass è solo il preludio ad altre invasioni che potrebbero non limitarsi alla sola Ucraina e interessare anche l’area Baltica. Ma ciò che è più grave, unitamente alla debolezza e all’ignavia finora dimostrata dall’Occidente, è il fatto che Putin falsifichi la storia secondo un paradigma orwelliano per giustificare operazioni analoghe a quelle compiute da Hitler con i Sudeti riscrivendo i confini delle nazioni e violando la sovranità statuale dell’Ucraina.  Putin non riconosce il diritto internazionale. Le frontiere della Federazione Russa, a quanto si evince dal suo discorso delirante e paranoico, sono quelle dell’URSS. Il mondo per Putin è rimasto fermo al 1991. 

Trovo particolarmente illuminante quanto scrisse nel 2017 lo storico Ettore Cinnella nella prefazione al suo saggio La Russia verso l’Abisso. Dopo il 1945 la Russia non è stata aggredita da nessuno e, nonostante possieda immense risorse naturali, langue ancora nel sottosviluppo e nella povertà e “il governo e la Chiesa spiegano alla credula popolazione che è il perfido occidente, con le sue losche mene, a minacciare l’esistenza stessa della santa Russia e che quest’ultima, per farsi valere, deve riarmarsi”. La commistione tra potere politico – la cricca di oligarchi e di siloviki che fa capo a Putin – e il potere religioso, rappresentato dalla Chiesa Ortodossa Russa guidata dall’ex agente del KGB Kirill (Vladimir Mikhailovich Gundyaev), è talmente forte che, come scrive Dmitry Adamsky nel suo libro Russian Nuclear Orthodoxy. Religion, Politics and Strategy, il clero è parte attiva delle decisioni militari e nucleari della Russia. Uno scenario quasi teocratico come quello iraniano ma in chiave ortodossa. 

L’Ucraina ha ormai scelto la sua strada che è quella dell’Europa e della democrazia. Una strada irreversibile che non a caso Putin prova a minare con la guerra. Dal 2014 Putin non gode di alcun tipo di consenso neanche tra la popolazione russofona dell’Est del Paese. A Kharkiv, seconda città dell’Ucraina, a pochi chilometri dal confine russo, i sentimenti patriottici sono gli stessi che a Leopoli. Cambia solo la lingua di preferenza usata. 

La narrazione russa in merito al conflitto ucraino, così come a quello siriano, ha fatto breccia nella popolazione, al punto tale da diventare «senso comune». Chi sono e quanti sono i filorussi in Italia? 

Dal momento che i filorussi sono la stragrande maggioranza nel nostro Paese sarebbe interessante ribaltare i termini della questione chiedendosi chi siano gli intellettuali, i giornalisti e i politici non allineati su posizioni filorusse e intellettualmente onesti nel raccontare chi è realmente Putin e quale sia la vera natura del suo regime. Purtroppo sono pochissimi. È utile interrogarsi sul perché di questa anomalia che è indubbiamente anche il frutto di un’eredità storica risalente ai primi del Novecento.

Lo scorso anno assieme a Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di scienze sociali e studi strategici, ho scritto un paper, contenuto nel saggio Russian Active Measures. Yesterday, Today, Tomorrow, curato da Olga Bertelsen, uscito per la Columbia University Press nel marzo 2021, sull’influenza russa sulla cultura, sul mondo accademico e sui think tank italiani. 

Ciò che emerge da questo studio, effettuato su fonti aperte e quindi facilmente verificabile da tutti, è che in Italia esistono due diversi tipi di intellettuali ed esperti di politica estera filorussi: i neo-eurasisti e i Russlandversteher (simpatizzanti della Russia). I neo-eurasisti italiani hanno opinioni radicali pro-Mosca e anti-occidentali. Sono spesso ammiratori di Aleksandr Dugin, un analista politico russo con stretti legami con il Cremlino, noto per le sue opinioni scioviniste e fasciste. Percepiscono la Russia di Putin come un modello sociale e politico, nonché come un potenziale alleato contro le élite della UE e “globaliste” che avrebbero impoverito l’Italia privandola della sua sovranità. I neo-eurasisti esprimono punti di vista radicali anti-NATO e anti-UE e chiedono un’alleanza strategica tra Europa e Russia. I Russlandversteher italiani, invece, hanno una posizione filorussa pragmatica, spesso basata su considerazioni di realpolitik. Sostengono che la Russia sia un’opportunità piuttosto che una minaccia, ritengono che l’Occidente sia in gran parte responsabile delle rivoluzioni ucraine e dell’attuale crisi nelle relazioni tra la Russia e l’Occidente e affermano che nonostante l’Italia sia membro della NATO e dell’UE, dovrebbe avere un “rapporto speciale” con la Russia per garantire la sicurezza nazionale energetica ed economica della penisola.

In estrema sintesi potremmo dire che le opinioni pro-Cremlino esercitano una notevole influenza sulla cultura italiana, sul mondo accademico e sulla comunità di esperti. Di conseguenza, l’opinione pubblica italiana e una parte significativa della sua élite politica hanno spesso difficoltà nel vedere la politica interna ed estera russa in modo più critico e nel comprendere le sfide ideologiche e di sicurezza che il putinismo pone all’Europa e all’Occidente.

L’assenza di un dibattito su quanto sta succedendo tra Ucraina e Russia e la presenza su tutte le tv nazionali dei soliti noti, spacciati come esperti del settore, che sovente ripetono ad libitum le narrazioni della propaganda russa (Russia accerchiata dalla NATO, l’Ucraina non è uno stato ma una provincia russa creata dai bolscevichi, gli ucraini sono nazisti etc) testimoniano quanto il panorama culturale, accademico ed economico italiano sia inquinato dalla perniciosa influenza russa. 

In questi ultimi giorni, dopo il discorso di Putin e l’ingresso delle truppe russe in Donbas, ho riflettuto molto sulle affermazioni fatte dagli “esperti” di una nota rivista geopolitica che in diverse trasmissioni televisive hanno ribadito più volte come l’Occidente debba in qualche modo rassegnarsi al bagno di sangue che Putin sta preparando in Ucraina perché Putin “lotta per la sopravvivenza della Russia”. Da studioso di guerra ibrida e di disinformazione tali dichiarazioni, ripetute in televisione come un mantra, mi sembrano perfettamente in linea con l’obiettivo del Cremlino di demoralizzare e logorare psicologicamente l’Occidente. Inoltre, è una mistificazione affermare che Putin “lotta per la sopravvivenza della Russia”, semmai lotta per la sopravvivenza del suo regime cleptocratico, che è fallimentare sotto il profilo economico.  L’obiettivo del Cremlino, ripeto, non è solo l’Ucraina, ma ricostituire una sfera di influenza e di controllo di Mosca anche nell’Europa centro orientale.  

Tra i cavalli di battaglia della propaganda del Cremlino vi è il presunto «accerchiamento» della Russia da parte della NATO. L’Alleanza Atlantica ha davvero circondato la Russia? 

È un altro mito della propaganda russa per giustificare l’assembramento di truppe ai confini dell’Ucraina, cominciato nell’aprile del 2021 e intensificatosi nelle ultime settimane fino a raggiungere più di 140.000 unità. Il Cremlino, sin dai tempi della Prima Guerra Fredda (per chi non se ne fosse ancora accorto ora stiamo vivendo la Seconda Guerra Fredda iniziata proprio con l’attacco ibrido russo all’Ucraina nel 2014), è sempre stato abilissimo nella guerra informativa. 

La verità è molto diversa. Con una popolazione di oltre 140 milioni di abitanti la Russia è geograficamente il paese più grande del pianeta e possiede una delle più grandi forze armate del mondo con il maggior numero di armi nucleari. È assurdo ritrarre la Russia come un paese gravemente minacciato. In termini geografici, meno di un sedicesimo del confine terrestre della Russia è con i membri della NATO. Dei 14 paesi confinanti con la Russia, solo cinque sono membri della NATO. Basta solo prendere una cartina o un mappamondo per accorgersi dell’assurdità di tale affermazione. 

In molti, soprattutto in rete, considerano la Russia e Israele come facenti parte di una «union sacrée» contro il terrorismo islamico. Come sono i rapporti tra Gerusalemme e Mosca? 

Non sono un esperto di politica mediorientale ma l’idea che mi sono fatto del rapporto tra Russia e Israele, studiando la politica estera dei due Paesi e le loro relazioni bilaterali, è che Gerusalemme cerchi di mantenere buoni rapporti con Mosca per due ragioni. La prima è che l’esistenza stessa di Israele è minacciata da stati confinanti come Iran e Siria, storicamente alleati della Russia, la seconda è che in territorio israeliano risiede una nutrita comunità russa ed ex sovietica (l’idioma russo è il terzo più parlato in Israele, dopo la lingua ebraica e la lingua araba). 

Anche nel corso della guerra in Siria, Israele si è limitato solamente ad attacchi mirati contro Hezbollah, gruppo sciita libanese concepito in funzione anti-israeliana, attivo in Siria a sostegno del regime di Bashar al Assad. Rispetto al fatto che la Russia sia in prima linea contro il terrorismo islamico sono piuttosto scettico. L’intervento russo in Siria risponde a un razionale geopolitico che poco ha a che vedere con la lotta al terrorismo islamico. Credo che questa idea di Mosca quale baluardo dell’ortodossia contro l’islam radicale faccia parte di una campagna propagandistica iniziata negli anni Novanta per giustificare la guerra cecena, un conflitto che come hanno scritto Aleksandr Litvinenko e Yuri Felshtinsky nell’interessante libro Russia. Il complotto del KGB, rispondeva a una logica ben diversa: l’ascesa in Russia di un gruppo di potere legato ai servizi segreti il cui scopo era sabotare le riforme liberali di Eltsin e costringerlo, con la tecnica del kompromat, a cedergli il potere come in effetti avvenne nel 1999 con la nomina a primo ministro, poi a presidente di Vladimir Putin. Quindi, per rispondere alla sua domanda, l’«union sacrée» Mosca-Gerusalemme contro il terrorismo islamico non esiste.     

Si parla spesso dei «neonazisti» ucraini. Quali sono i tassi di antisemitismo in Ucraina e Russia?    

Il mito degli ucraini nazisti è un evergreen della propaganda russa sin dai tempi sovietici. È stato puntualmente rivisitato anche la mattina del 24 febbraio da Putin quale sorta di giustificazione teorica della sua invasione su larga scala in Ucraina. Il leader del Cremlino ha annunciato alla televisione russa che era in atto “la demilitarizzazione e denazificazione in Ucraina”. L’11 ottobre del 2021 anche l’ex presidente e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev, in un articolo uscito sulla rivista russa Kommersant in cui attaccava il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi, descrivendo il suo paese come uno stato vassallo degli Stati Uniti con il quale è impossibile negoziare, aveva definito Zelenskyi un “essere disgustoso, corrotto e infedele, che aveva ripudiato la sua identità (ebraica) per servire i nazionalisti rabbiosi”. Questo, proseguiva Medvedev, significava che il capo di stato ucraino somigliava a un Sonderkommando ebreo, facendo riferimento a quegli ebrei, che minacciati di pena di morte, venivano costretti a sbarazzarsi delle vittime delle camere a gas durante l’Olocausto. 

Questo articolo costituisce un ulteriore riprova di come Mosca strumentalizzi il presunto antisemitismo degli ucraini per attaccare il corso democratico scelto dall’Ucraina del post-Maidan. All’epoca del Maidan, come già detto altre volte le forze cosiddette ‘xenofobe e ultranazionaliste’ – ammesso che sia corretto definire così movimenti nazionalisti radicali come Svoboda e Pravyi Sektor – ammontavano solamente all’1.9% dell’elettorato ucraino. 

Se proprio volessimo parlare di fascismo beh allora potremmo dire che il  regime cleptocratico di Putin è un chiaro esempio di fascismo russo. Lo storico Timothy Snyder individua nel 2011 il preciso momento in cui in Russia si compie la svolta autoritaria in fieri da anni e in cui il fascismo cristiano di Ivan Ilyin fornisce la copertura ideologica del regime putiniano. Nonostante Ilyin fosse antibolscevico e ammirasse Hitler il suo pensiero non si discostava troppo nelle sue implicazioni pratiche da quello di Stalin. La parentesi comunista vissuta dalla Russia era il frutto della corruzione proveniente dall’Occidente. Nella sua visione il comunismo era stato imposto alla Russia dall’Occidente. A detta di Ilyin che si rifà al teorico nazista del diritto Carl Schmitt la politica è l’arte di identificare e neutralizzare il nemico. E dal momento che la Russia è l’unica fonte di totalità divina e di purezza, l’uomo spuntato dal nulla, che i russi riconosceranno come il redentore, potrà muovere guerra a chi minaccia i successi spirituali della nazione.

L’Ucraina, in quanto espressione dell’Occidente corrotto che minaccia l’unità spirituale della Santa Madre Russia, è la vittima scelta da Putin per portare avanti la sua folle politica imperiale in cui il diritto inteso come rispetto delle regole è una sovrastruttura occidentale e in cui conta solo la geopolitica dei rapporti di forza. Possiamo dunque dire che il regime di Putin, anziché abiurare Nazismo e Stalinismo, le due ideologie totalitarie che hanno devastato il Novecento causando milioni di morti, le ha di fatto rimodellate e le ha poste a fondamento del suo regime. 

Passerei ora ai rapporti tra Cina e Russia. Washington è responsabile dell’avvicinamento di Putin a Pechino?

Non credo che Washington sia responsabile dell’avvicinamento tra Mosca e Pechino e non credo neppure che l’asse sino-russo sia così forte. La Cina crede nel multilateralismo seppure secondo regole che vorrebbe essa stessa dettare. Economicamente Pechino ha molti più rapporti con Stati Uniti ed Europa che con la Russia, per cui il suo avvicinamento a Mosca è, a mio avviso, di carattere tattico. Inoltre non dobbiamo dimenticare che la stessa Cina ha notevoli interessi economici in Ucraina il che spiega l’equilibrismo di Xi-Jinping. È altresì vero che per una sorta di effetto domino a livello geopolitico Taiwan in queste ore sta tifando per Kiev!



Il demenziale rossobruno nazifascio comunista Fusaro


Parenzo: "Putin? Un despota". Fusaro: "La guerra? Colpa della Nato"
Francesco Curridori
26 febbraio 2022

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1645894507

La guerra in Ucraina infiamma gli animi anche in Italia tra i sostenitori di Kiev e i fan del presidente Vladimir Putin. Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo interpellato il filosofo Diego Fusaro e il giornalista David Parenzo.

Nella crisi ucraina, quali sono le colpe della Russia e quali dell'Occidente?

Fusaro: "Le colpe dell'Occidente sono enormi. Dal 1989 ad oggi gli Stati Uniti d'America con il loro braccio armato, la Nato, e con le loro colonie, tra cui l'Italia, hanno gradualmente rioccupato gli spazi post-sovietici in forma imperialistica. Con Gorbaciov ed Eltsin sembrava che tutto potesse filare liscio, ma Putin dice di no. È come se, all'immagine di Obama che dice 'Yes, we can', Putin avesse replicato 'No, you can't' e perciò il presidente russo è tanto avversato dal discorso unico geo-politicamente corretto e filo-atlantista. La Russia di Putin è uno Stato che non si piega alla globalizzazione americanocentrica e che non accetta l'invasione graduale degli spazi ex sovietici con la Nato come sta accadendo in Ucraina e com'è già avvenuto in Georgia. Perché mai dovrebbe accettare l'atlantizzazione dei propri spazi e la Nato ai propri confini? Questa è la colpa dell'Occidente: l'hybris, la tracotanza, e il non aver rispettato i limiti e gli accordi secondo cui la Nato non doveva espandersi verso Oriente. Basta guardare le cartine, per vedere che dagli anni '90 a oggi la Russia non si è espansa, mentre la Nato si è sempre più avvicinata a Mosca. Questa è la colpa gravissima dell'Occidente americanocentrico".

Parenzo: "Le colpe di Putin mi paiono abbastanza evidenti: aver aggredito un Paese sovrano, indipendente e, soprattutto, democratico. L'unica colpa che ha l'Ucraina, tra tutti i Paesi che si sono staccati dall'Unione Sovietica, è quella di aver costruito una società civile e di avere davvero un'esperienza democratica reale rispetto ad altri Paesi vicini alla Russia e che, pur indipendenti, sono rimasti attaccati alla mammella putiniana. Ed è per questo che l'Ucraina fa paura. Per quanto riguarda l'Occidente, personalmente, io non sono fra quelli che dà addosso all'elitè globale. Forse una colpa è quella di non aver capito subito il reale pericolo di aggressione dell'Ucraina e non aver mandato per tempo aiuti economici e, soprattutto, infrastrutture militari".

L'Occidente dovrebbe rispondere militarmente alla Russia?

Fusaro:"Spero francamente che non accada. A tal riguardo, spero che l'Italia non entri assolutamente in guerra. Del resto, lo dice anche la nostra Costituzione. Ritengo, anzi, che l'Italia dovrebbe uscire quanto prima possibile dalla Nato dato che dal 1989 non serve più a combattere il comunismo sovietico, ma ad altre due cose: gestire e favorire l'imperialismo made Usa e a impedire ai popoli d'Europa ad essere liberi e sovrani. La Nato, infatti, con le basi americane statunitensi in Europa (solo in Italia ne abbiamo più di 100) serve a mantenere l'Europa colonia degli Stati Uniti. Spero davvero che non ci sia una nuova guerra e che l'Italia sappia uscire dall'Ue e dalla Nato dato che la Nato è un vile strumento di aggressione imperialistica".

Parenzo: "Dovrebbe, ma non può. Purtroppo l'Ucraina non era nella Nato e, quindi, l'opzione militare è stata esclusa fin dall'inizio. Mi sembra un segnale davvero importante che si arrivi al blocco dei conti degli oligarchi e di tutte le transazioni economiche che riguardano le banche russe. Non si è sul terreno di guerra con gli stivali, ma si interviene pesantemente sul piano economico pagando anche un prezzo perché l'Occidente, con le sanzioni, pagherà un prezzo caro. Ma è giusto così. È giusto che le autarchia vengano isolate anche con il soft-power. Penso alla decisione dell'Uefa di non giocare la partita a San Pietroburgo oppure alla richiesta avanzata dal sindaco Sala al direttore d'orchestra, amico di Putin, di prendere le distanze dal dittatore. Sembrano strumenti apparentemente deboli, ma messi tutti insieme possono aiutare a isolare sulla scena globale Putin. Bisogna, come ha detto Biden, renderlo il 'paria' del mondo, uno con cui non si possono avere rapporti".

Cosa rappresenta per lei Putin?

Fusaro: "Vladimir Putin, per me, rappresenta l'eroica resistenza all'imperialismo statutinense, la capacità di uno stato sovrano nazionale di resistere e di non lasciarsi piegare. Putin, poi, rappresenta anche l'importanza di aver riscoperto le identità e la sovranità nazionale come baluardo di resistenza all'imperialismo. Insomma, Putin può rappresentare la possibilità di un mondo multipolare, ossia di un mondo sottratto all'atlantizzazione integrale, detta globalizzazione. Per questo bisogna sperare in un mondo multipolare ove vi siano anche Cuba, la Russia, la Cina, l'Iran, la Siria, tutti gli Stati non allineati che auspicabilmente potranno creare un polo alternativo a quello Occidentale-capitalistico. È importante che oggi Putin abbia ricostruito in parte una situazione pre-1989 con blocchi diversi in nome del mutipolarismo. Lo diceva già Kant: meglio Stati nazionali, anche in tensione fra loro, rispetto al precipitare del mondo sotto una monarchia universale, ossia (oggi) gli Stati Uniti d'America".

Parenzo: "Putin è un autocrate, un despota che incarcera i dissidenti politici e che avvelena i nemici in giro per il mondo. Questo spiega anche la presa di posizione durissima di Boris Jhonson che ha avuto sul suo territorio questa guerra di spie con Mosca. Putin è un signore che, in questi 22 anni di potere assoluto, anziché modernizzare la Russia e portarla in un'ottica di Stato liberaldemocratica, si è messo a fare una corsa agli armamenti. In questi anni ha potenziato la parte bellica piuttosto che la crescita della società civile. La Russia è un Paese che si fonda ancora tanto sul potere del gas e degli oligarchi. Questa operazione militare dimostra perfettamente che lui ha lavorato per questo".

Dal punto di vista energetico ed economico quanto danneggerà noi occidentali questa guerra?

Fusaro: "Non sappiamo quali saranno le evoluzioni di quanto sta accadendo in Ucraina. Sappiamo fin da ora, però, che i veri perdenti sono i Paesi dell'Unione europea i quali si trovano a fare delle sanzioni alla Russia su volontà di Washington. Sanzioni che vanno a nocumento del sanzionante e non del sanzionato. Questo è quel che paghiamo in quanto sudditi della Nato: nella peggiore delle ipotesi dover fare una guerra o comunque fare sanzioni alla Russia contro il nostro interesse. La Russia, sarebbe il partner ideale e, invece, ogni volta, Washington impone all'Europa di staccarsi da Mosca per essere asserviti alla Nato e all'America. L'Europa, quindi, paga il peso più alto. Per questo, più che mai, bisogna liberarsi dal giogo della Nato, rivendicare la propria sovranità e aprirsi all'euro-asiatismo e cioè alla Russia e alla Cina, in funzione anti-atlantista".

Parenzo: "L'Occidente in questi vent'anni avrebbe dovuto dare un'accelerata sull'indipendenza energetica. Ma su questo c'è un aspetto positivo. Noi e la Germania dipendiamo molto dalla Russia e, quindi, questa vicenda accelererà l'Ue dal punto di vista delle politiche energetiche. Ora ci si è reso conto che dipendere da un dittatore è molto pericoloso. Detto questo, è chiaro che una guerra ci danneggia dato che in Russia ci sono 660 imprese italiane e non solo. Non dimentichiamoci, però, che mentre noi possiamo soffrire dal punto di vista economico in queste ore, in Ucraina, ci sono persone che sono sotto le bombe. Dobbiamo tenere gli occhi sull'Ucraina. Il principio generale è che stare dalla parte delle democrazie non ci conviene per un fatto etico, ma politico. Tanto più si espande la democrazia tanto più si avrà un capitalismo democratico e non degli autocrati. A noi conviene che le democrazie siano la maggioranza perché con le dittature non ci parli, ci fai la guerra".

Che cosa pensa del presidente Zelensky?

Fusaro: "Zelensky nasce come comico e comico è rimasto, non un politico. Fin dal 2014, quando ci fu il colpo di Stato para-nazista volto a portare l'Ucraina verso l'Unione Europea e la Nato, con il pieno sostegno dell'America e di Bruxelles che appoggiarono forze dichiaramente naziste, Zelensky abbracciò quella visione delle cose. In sostanza, Zelensky sta sacrificando il suo popolo come uno scudo umano per gli interssi della Nato e della globalizzazione americanocentrica. Se davvero avesse a cuore il suo popolo eviterebbe di svendere l'Ucraina alla Nato e, invece, lo fa in nome di ragioni superiori legate alla geopolitica. Poi, come ha detto bene Putin, vi sono bande naziste all'interno dell'Ucraina, appoggiate dal governo statunitense e dall'Unione Europea. Di questo i nostri giornali non parlano perché fanno finta di non sapere. La realtà dei fatti è che l'Ucraina, con l'appoggio di forze para-naziste sta cercando di spostarsi verso l'Occidente, la Nato e verso l'ordine mondiale americanocentrico. In conclusione, bisogna essere contro ogni guerra, ma soprattutto bisogna essere contro le condizioni che portano alla guerra. In questo caso si tratta dell'ignobile espansione dell'Occidente verso Oriente in funzione anti-russa. L'obiettivo ultimo è distruggere la Russia per farne una colonia americana. La Russia non può accettare questo e Putin lo ha dimostrato ampiamente. Dobbiamo sperare in un mondo multipolare che non sia semplicemente il mondo della monarchia del dollaro".

Parenzo: "Zelensky, in questa fase, sta dimostrando tutta la sua credibilità. Qualcuno lo aveva preso in giro dicendo che era una specie di Beppe Grillo ucraino. In realtà, sta dimostrando di essere una persona che magari non è riuscita a combattere la corruzione endemica nel suo Paese, però si è costruito una grande credibilità internazionale. È un premier giovane che sta dimostrando tutto il suo valore: non è fuggito all'estero per fare un governo ombra. No, è lì a combattere sul campo. Aveva attivato l'ingresso dell'Ucraina per il 2030 e, quindi, non si può dire semplicemente che era un comico. Senza citare Grillo, ricordo che anche Reagan era un attore".
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