Castità, ascetismo-misticismo, solidarismo e pedofilia

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Messaggioda Berto » gio mag 31, 2018 1:15 am

Cile, ex suora confessa: «Molestata e abusata dalla madre superiora»
Franca Giansoldati

https://www.ilmessaggero.it/primopiano/ ... 65474.html

Città del Vaticano – Violenze anche nei conventi femminili, tra suore lesbiche. L'inchiesta supplementare del Papa sugli abusi sessuali in Cile sta scoperchiando una piaga dai contorni molto più vasti di quanto non inizialmente si era ipotizzato. Uno dei due ispettori vaticani mandati a Santiago del Cile alcuni mesi fa per raccogliere ulteriori prove, in questi giorni ha rifatto la valigia per portare a termine una seconda missione. Intanto sta affiorando anche la piaga degli abusi (sessuali e psicologici) all'interno del mondo religioso femminile. Un caso, in particolare, ha scoperchiato un ulteriore filone da approfondire, quello di una ex monaca, uscita l'anno scorso dalla Congregazione delle sorelle del Buon Samaritano dopo aver subito un inferno di soprusi inimmaginabili sia in Cile, che in Spagna.

Consuelo Gomez ha detto di essere stata molestata e abusata da una suora lesbica. Ieri la Chiesa cilena ha chiesto ufficialmente perdono a Consuelo per tutto il male che le è stato inflitto, per la mancanza di cura e per non avere dato seguito alle denunce, istruendo un processo interno. La Conferenza episcopale cilena ha manifestato «con dolore il riconoscimento delle gravi mancanze dentro alle comunità religiose». Anche la congregazione delle suore del Buon Samaritano ha emesso un comunicato di scuse per la via crucis patita da Carmen in Messico, in Cile e in Spagna.

La ex suora ha raccontato di essere stata costretta a lavorare come una schiava, di essere spiata, di non avere avuto accesso ad adeguate cure, per un certo periodo è stata persino in isolamento, fino a che non è caduta in una grave forma di depressione. Non solo. «Sono stata abusata anche sessualmente da una suora in Spagna, anch'essa di nazionalità cilena: era la mia superiora. L'abuso fu reiterato e anche se tutti sapevano di questa situazione, nessuno mosse un dito. Facendomi sentire colpevole di quello che mi stava accadendo». Parole pesantissime.

Nel 2013 Carmen fu trasferita alla nunziatura cilena dove ricevette le prime cure psichiatriche per la depressione che la stava devastando. Chi aiutò la ex suora fu il gruppo delle ex vittime del prete cileno Karadima. Le ex vittime che in questi mesi hanno aiutato Papa Francesco ad aprire gli occhi su una situazione estesa e omertosa. «Chi ha sbagliato merita il carcere».
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Re: Castità e pedofilia - Ascetismo e misticismo

Messaggioda Berto » gio mag 31, 2018 1:18 am

Pavia, sesso con due sacerdoti e scatta il ricatto: condannati due romeni
Mercoledì 30 Maggio 2018

https://www.ilmessaggero.it/primopiano/ ... 65933.html

Due condanne a pene molto inferiori alle richieste del pm per i ricatti a sfondo sessuale ai sacerdoti del santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco (Pavia). Il tribunale collegiale di Pavia questo pomeriggio ha inflitto 5 anni e 6 mesi di reclusione e 3 mila euro di multa a Flavius Savu, 36 anni, e 20 mesi e 400 euro a Florin Tanasie, 26, entrambi romeni, residenti a Vigevano. Si erano fatti consegnare ripetutamente ingenti somme di denaro da don Gregorio Vitali e don Pietro Rossoni, all'epoca rettore e vice rettore del santuario, minacciandoli altrimenti di diffondere anche attraverso trasmissioni televisive registrazioni audio e video di loro incontri a sfondo sessuale. I giudici hanno riconosciuto ai due sacerdoti esigue provvisionali a titolo di risarcimento danni, di 7 e 5 mila euro, molto inferiori alle richieste dei loro legali.
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Re: Castità e pedofilia - Ascetismo e misticismo

Messaggioda Berto » sab giu 02, 2018 8:28 am

Pedofilia, diocesi americana verserà 210 milioni di dollari a vittime
01 giugno 2018

https://tg24.sky.it/mondo/2018/06/01/pe ... _link_null

Il maxi-risarcimento è stato annunciato dall’arcidiocesi di St. Paul e Minneapolis: si tratta del secondo più grande nello scandalo che ha scosso la Chiesa cattolica degli Usa. I soldi andranno in un fondo per pagare i sopravvissuti agli abusi

L'arcidiocesi di St. Paul e Minneapolis, negli Stati Uniti, ha annunciato un accordo di poco più di 210 milioni di dollari con 450 vittime di abusi sessuali da parte del clero. Si tratta del secondo più grande risarcimento nello scandalo che ha scosso la Chiesa cattolica degli Usa. L'avvocato delle vittime, Jeff Anderson, ha detto che i soldi, per un totale di 210.290.724 dollari, andranno in un fondo per le vittime degli abusi perpetrati contro minori da diversi sacerdoti nei decenni passati.

L’arcivescovo: grato alle vittime che hanno avuto coraggio

L'arcivescovo Bernard Hebda ha detto di essere grato alle vittime che hanno avuto il coraggio di denunciare. "Riconosco che l'abuso ha rubato così tanto a te, alla tua infanzia, alla tua innocenza, alla tua sicurezza, alla tua fiducia e, in molti casi, alla tua fede", ha detto. "Abbiamo lavorato con loro con molta attenzione per cercare di formulare l'accordo in modo che possa beneficiarli al massimo", ha proseguito il prelato. Secondo il sito web BishopAccountability.org, che registra i casi di abusi sessuali da parte del clero, questo è il secondo più grande pagamento totale tra le arcidiocesi e le diocesi cattoliche romane che hanno presentato istanza di protezione dalla bancarotta. Il più grande esborso alle vittime c'era stato nel 2007, quando l'arcidiocesi di Los Angeles aveva risolto il dossier pedofilia con 508 vittime per 660 milioni di dollari.

La maggior parte dei soldi da compagnie di assicurazione

Thomas Abood, presidente del Consiglio delle finanze dell'arcidiocesi di St. Paul e Minneapolis e della task force per la riorganizzazione, ha dichiarato che l'accordo sarà delineato in maggior dettaglio quando sarà presentato in tribunale. Ma ha detto che la maggior parte dei finanziamenti, circa 170 milioni di dollari, arriveranno dalle compagnie di assicurazione. Il resto arriverà dalle parrocchie, dall'arcidiocesi, da un fondo pensione e dalle vendite di immobili. "Faremo tutto il possibile per accelerare", ha detto Abood, aggiungendo che spera che il processo possa essere completato nei prossimi mesi. "Siamo andati dappertutto per raccogliere fondi per questo accordo", ha detto ancora. L'arcidiocesi aveva presentato istanza di fallimento nel 2015, due anni dopo che la legislatura del Minnesota aveva aperto una finestra triennale che consentiva alle persone che avevano subito abusi sessuali in passato di chiedere un risarcimento danni. Ciò ha provocato centinaia di richieste di risarcimento contro l'arcidiocesi.
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Re: Castità e pedofilia - Ascetismo e misticismo

Messaggioda Berto » dom giu 10, 2018 6:38 pm

Pedopornografia, rinviato a giudizio monsignor Capella
L'ex funzionario della nunziatura di Washington era stato arrestato il 7 aprile
09 giugno 2018

http://www.repubblica.it/vaticano/2018/ ... -198559495

CITTA' DEL VATICANO - L'ex funzionario della nunziatura di Washington, monsignor Carlo Alberto Capella, arrestato lo scorso 7 aprile, è stato rinviato a giudizio dal Tribunale vaticano per pedopornografia dopo la scoperta di una grande quantità di materiale in suo possesso. Il materiale sarebbe stato scaricato durante un soggiorno fatto in Canada tra il 24 e il 27 dicembre 2016. La diocesi di London, in Ontario, ha reso noto di aver ricevuto una richiesta di aiuto per l'indagine; assistenza che è stata data, in relazione alle possibili violazioni della legge sulla pornografia infantile fatte da monsignor Capella usando un "indirizzo di un computer in una chiesa locale".

La prima udienza del processo si svolgerà il 22 giugno prossimo. L'indagine per pedopornografia sul diplomatico della Santa Sede era culminata nell'arresto due mesi fa. La vicenda di monsignor Capella - che ha visto la collaborazione tra le autorità giudiziarie vaticane e nordamericane - è emersa il 15 settembre scorso quando si è appreso che il promotore di giustizia vaticano aveva aperto un fascicolo nei confronti del diplomatico in servizio alla Nunziatura di Washington dopo che il 21 giugno 2017 il Dipartimento Usa aveva notificato il possibile reato. In Canada era stato emesso un ordine di arresto a suo nome nel quadro di un'inchiesta iniziata con una segnalazione del Centro nazionale di coordinamento contro lo sfruttamento dei bambini del Rcmp (la polizia canadese).

Il Vaticano, nella nota, ricorda che "nella requisitoria del 30 maggio 2018 il Promotore di Giustizia, ritenendo sufficienti le prove acquisite, aveva chiesto che il giudice istruttore dichiarasse chiusa l'istruzione formale e disponesse con sentenza il rinvio a giudizio dell'imputato.

II giudice Istruttore, ritenuta la giurisdizione dell'Autorità giudiziaria vaticana - perché il reato contestato riguarda fatti commessi da un pubblico ufficiale, anche se all'estero - ha dichiarato chiusa l'istruzione formale e ha rinviato a giudizio Monsignor Capella, con provvedimento del 7 giugno" scorso.

II reato contestato a monsignor Capella, ricorda la Sala stampa vaticana, "è quello di pedopornografia nelle particolari fattispecie previste e punite dagli articoli 10 e 11 della legge n. VIII del 2013 (detenzione e scambio di materiale pedopornografico con l'aggravante dell'ingente quantità)".


Vaticano, monsignor Capella ammette scambio foto e file pedopornografici
Venerdì 22 Giugno 2018

https://www.ilgazzettino.it/italia/prim ... 12860.html

CITTA' DEL VATICANO – Video, foto e disegni di bambini e ragazzi nudi scambiati in chat. Una sessantina di file in tutto, almeno questo è quello che è stato trovato nel pc del monsignore accusato di pedopornografia dal tribunale vaticano - monsignor Carlo Alberto Capella - che in aula, oggi pomeriggio, ha ammesso tutto. Cinquant’anni, di carriera diplomatica, con importanti appoggi dentro al Vaticano a giudicare dal via vai che in questi mesi è stato registrato nel suo alloggio, ai domiciliari, in un bel palazzetto situato a pochi metri da Santa Marta, Capella oggi pomeriggio si è presentato al processo con il suo avvocato, Roberto Borgogno. Ha ammesso le accuse di detenzione e scambio di materiale pedopornografico, con l'aggravante «dell'ingente quantità». Secondo il legale il monsignore che era stato pizzicato in una parrocchia canadese a scambiare file pedopornografici (e per questo doveva essere arrestato al di là dell’Atlantico visto che all’epoca lavorava come numero 3 della nunziatura americana a Washington) ha ricondotto il suo comportamento a una crisi personale dovuta al trasferimento in America.

Durante l’udienza che è durata oltre due ore, la difesa ha cercato di ridimensionare i reati, contestualizzandoli a una fase precisa della sua vita ecclesiastica. Oltre all'imputato sono stati sentiti anche due testimoni: un ingegnere informatico e il medico psichiatra che ha in cura il sacerdote. Per domani, il presidente del Tribunale, Giuseppe Dalla Torre ha convocato la nuova udienza e potrebbe già esserci la sentenza.

Già in fase istruttoria monsignor Capella aveva collaborato con i giudici ammettendo le sue responsabilità, giustificando il suo comportamento con una crisi personale dopo che lui - emiliano di Carpi, già viceparroco a Milano e poi nel servizio diplomatico della Santa Sede - era stato trasferito nel 2016 dalla Segreteria di Stato alla nunziatura di Washington. Ciò gli avrebbe provocato «un conflitto interiore, un senso di vuoto e di inutilità, senza amici né referenti in un contesto nuovo», scatenando nel tempo «una crisi» tale da portarlo a compiere «atti compulsivi di consultazione impropria su Internet». Domani, l'udienza convocata alle 10 prevede le richieste del promotore di giustizia, l'arringa dell'avvocato difensore e la camera di consiglio, per una sentenza attesa a breve e che potrebbe arrivare addirittura nella stessa giornata.
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Re: Castità e pedofilia - Ascetismo e misticismo

Messaggioda Berto » mar giu 12, 2018 8:22 pm

Pedofilia in Cile, Papa Francesco accetta le dimissioni di tre vescovi: tra loro anche Barros, nominato proprio da Bergoglio
di Francesco Antonio Grana | 12 giugno 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... io/4420918

Sulla pedofilia del clero cileno Papa Francesco fa molto sul serio. Bergoglio ha accettato le dimissioni di tre vescovi del Paese latinoamericano. Tra essi spicca il nome del contestatissimo monsignor Juan de la Cruz Barros Madrid, che dal 2015 guidava la diocesi di Osorno, considerato il figlio spirituale dell’abusatore seriale padre Fernando Karadima. Amico personale di Francesco, dopo 11 anni alla guida dell’Ordinariato Militare cileno, nel 2015 Barros è stato nominato proprio da Bergoglio vescovo di Osorno. Fin dal momento del suo insediamento le polemiche dei fedeli e delle vittime degli abusi di padre Karadima sono state violentissime. Ma il Papa non aveva voluto mai prenderle in seria considerazione difendendo sempre pubblicamente monsignor Barros e confermandolo nel suo incarico nonostante le accuse di aver coperto gli abusi sessuali su minori di Karadima.

Durante il viaggio in Cile, nel gennaio 2018, il Papa ha più volte manifestato la sua stima nei confronti dell’ormai ex vescovo di Osorno abbracciandolo pubblicamente durante le diverse celebrazioni che ha presieduto nel Paese latinoamericano. In quei giorni Bergoglio ha incontrato alcune vittime degli abusi, ma non quelle di padre Karadima. E ad alcuni giornalisti cileni ha affermato: “Il giorno che avremo una prova contro il vescovo Barros parlerò. Non c’è una sola prova d’accusa. Le altre sono tutte calunnie, chiaro?”. Parole che hanno subito irritato uno dei più stretti collaboratori del Papa nella lotta alla pedofilia, il cardinale Sean Patrick O’Malley, presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori. “È comprensibile – ha affermato il porporato – che le dichiarazioni di Papa Francesco siano state fonte di grande dolore per i sopravvissuti agli abusi sessuali da parte del clero”.

Immediato è stato il mea culpa del Papa che sul volo di ritorno a Roma ha affermato: “Devo chiedere scusa perché la parola ‘prova’ ha ferito tanti abusati. È una parola di traduzione del principio legale e ha ferito, e chiedo loro scusa se li ho feriti senza accorgermi, ma è una ferita fatta senza volerlo. E a me questo fa tanto dolore, perché io li ricevo, e in Cile ne ho ricevuti due, che si sanno; e ce ne sono stati altri più di nascosto. So quanto soffrono. Sentire che il Papa dice loro in faccia ‘portatemi una lettera con la prova’, è uno schiaffo. E adesso io mi accorgo che la mia espressione non è stata felice, perché non ho pensato a questo. E capisco, come dice l’apostolo Pietro in una delle sue Lettere, l’incendio che si è sollevato. Questo è quello che io posso dire con sincerità. Barros resterà lì se io non trovo il modo di condannarlo. Io non posso condannarlo se non ho, non dico prove, se non ho evidenze. E ci sono tanti modi per arrivare a un’evidenza”.

Ma dopo quella vicenda l’atteggiamento del Papa sulla piaga della pedofilia del clero cileno e sulle gravi omissioni e complicità dei vescovi del Paese è completamente cambiato. Francesco ha subito inviato in Cile a indagare monsignor Charles Scicluna, arcivescovo di Malta e presidente del Collegio per l’esame dei ricorsi in materia di pedofilia presso la Congregazione per la dottrina della fede, insieme con padre Jordi Bertomeu. Al loro ritorno i due hanno consegnato a Bergoglio un report di ben 2300 pagine con 64 testimonianze. Il Papa ha quindi ricevuto in Vaticano prima le tre principali vittime di padre Karadima, Juan Carlos Cruz, James Hamilton e Jose Andrés Murillo, e poi tutti i vescovi del Cile che, proprio durante questo incontro, hanno consegnato a Bergoglio le loro dimissioni. Successivamente Francesco ha ricevuto anche cinque preti che sono stati vittime di abusi di potere, di coscienza e sessuali da parte di padre Karadima.

Oltre a Barros, che ha 62 anni, il Papa ha mandato in pensione anche monsignor Cristián Caro Cordero, arcivescovo di Puerto Montt, e monsignor Gonzalo Duarte García de Cortázar, vescovo di Valparaíso. Questi ultimi due hanno entrambi superato i 75 anni, l’età canonica delle dimissioni, e la loro rinuncia è abbastanza scontata anche se non sono mancate accuse nei loro confronti di aver coperto gli abusi. Al loro posto Francesco non ha nominato altri vescovi bensì tre amministratori apostolici: a Osorno monsignor Jorge Enrique Concha Cayuqueo, vescovo ausiliare di Santiago del Cile; a Puerto Montt padre Ricardo Basilio Morales Galindo, provinciale dei mercedari in Cile; e a Valparaíso monsignor Pedro Mario Ossandón Buljevic, vescovo ausiliare di Santiago del Cile.

Un capitolo tutt’altro che concluso. Nei prossimi giorni, infatti, monsignor Scicluna e padre Bertomeu torneranno nella diocesi di Osorno per proseguire la loro inchiesta sulla pedofilia del clero. Mentre si attende che Francesco si esprima sulle dimissioni di tutti gli altri vescovi cileni tra cui il presidente della Conferenza episcopale e arcivescovo di Santiago del Cile, il cardinale Ricardo Ezzati Andrello. Senza dimenticare che il suo diretto predecessore, il cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, è stato nominato dal Papa nel “C9”, il consiglio di porporati che lo aiuta nel governo della Chiesa e nella riforma della Curia romana. Anche Errázuriz Ossa è oggetto dei durissimi attacchi delle vittime degli abusi che lo accusano di aver coperto per anni la pedofilia del clero cileno.


Pedofilia, il Papa rimuove altri due vescovi della Chiesa cilena
Giuseppe Aloisi - Gio, 28/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 46220.html

Papa Francesco ha accettato le dimissioni di altri due vescovi cileni. Sale così a cinque il numero dei monsignori dimissionari, ma l'opera di "epurazione" potrebbe essere solo all'inizio

Non sembrano avere fine le conseguenze legate allo scandalo che ha travolto la Chiesa cilena.

Papa Francesco ha accettato la rinuncia di altri due vescovi. Dopo quelle del vescovo Juan Barros e di altri due prelati, arrivano le dimissioni dei monsignori Alejandro Goic Karmeli e Horacio del Carmen Valenzuela Abarca. Con una differenza.

L'intero episcopato del Cile ha rimesso la decisione nelle mani di Bergoglio: adesso sta al pontefice argentino decidere chi "epurare". Il vescovo Goic ha superato i settantacinque anni d'età. Il motivo alla base dell'accettazione della rinuncia, quindi, sarebbe solo anagrafico. Il vescovo Valenzuela Abarca, come segnalato da la redazione de Il Sismografo, ha fatto invece parte del gruppo di persone stretto attorno a Karadima, il padre carismatico che ha formato buona parte del clero cileno. Come i lettori ricorderanno, padre Karadima è stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali ai danni di minori ed è già stato condannato a una vita di preghiera e penitenza. Dello stesso sottoinsieme ha fatto parte anche il "chiacchierato" Juan Barros, che sarebbe persino accusato di aver assistito e/o aver preso parte a quanto messo in atto dal suo "maestro".

Papa Francesco, in sostituzione di questi vescovi dimissionari, sta nominando amministratori apostolici. La sensazione è che per ricostruire le istituzioni ecclesiastiche cilene occorrerà del tempo. Del "gruppo di Karadima", da quanto si apprende in queste ore, farebbero parte altri due prelati. Ci si aspetta, insomma, che Bergoglio annunci l'accettazione di altre dimissioni. Non è finita qua. Monsignor Charles Scicluna, che è il "plenipotenziario" del Vaticano nella lotta alla pedofilia, è tornato dal suo secondo viaggio. Uno degli scopi di questa seconda visita, ha dichiarato Scicluna, è stato quello di "prestare un aiuto tecnico e giuridico concreto alle curie diocesane cilene perché possano offrire risposte adeguate a ogni caso di abuso sessuale su minori commesso da sacerdoti o religiosi". Ci si continua a chiedere, infine, se siano esistite "coperture" in grado di oscurare i comportamenti emersi grazie al dossier di Scicluna e alle testimonianze delle vittime.
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Re: Castità e pedofilia - Ascetismo e misticismo

Messaggioda Berto » dom giu 17, 2018 9:54 am

Parroco condannato a 3 anni e 8 mesi per abusi sul chierichetto
Federico Garau - Sab, 16/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 41516.html

Arrivata la condanna da parte del tribunale di Pescara per gli abusi subiti da un giovane chierichetto tra 2011 e 2012
Parroco condannato per abusi su minore, si aggiunge un nuovo caso.
Il tribunale di Pescara, presieduto da Maria Michela Di Fine, ha emesso la sentenza definitiva per don Vito Cantò, ex parroco della chiesa di San Camillo De Lellis a Villa Raspa di Spoltore (PE), condannandolo a 3 anni e 8 mesi di reclusione. Il reato contestato al parroco è quello di abusi di natura sessuale nei confronti di un ragazzo minorenne, in quanto verificatisi ai danni di un chierichetto che all’epoca dei fatti aveva ancora 15 anni (si fa riferimento al periodo compreso tra fine 2011 ed inizio 2012).
Oltre alla reclusione, per l’ex parroco è stata determinata dal Tribunale l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni ed il divieto perpetuo ad assumere incarichi in scuole o strutture frequentate da minori. Per quanto riguarda invece il risarcimento, don Vito dovrà versare una provvisionale di trentamila euro destinata al ragazzo, oltre a diecimila euro a testa per la madre e la sorella del giovane.

Come accennato in precedenza, secondo il quadro ricostruito sulla base delle indagini degli inquirenti, gli abusi furono perpetrati tra l'estate del 2011 e quella del 2012. Gli incontri a sfondo sessuale con l’ex parroco sarebbero avvenuti proprio tra le mura della casa di quest’ultimo: non vi sarebbe stata alcuna costrizione fisica nel rapporto, tuttavia le conseguenze risulterebbero evidenti anche a distanza di anni nel ragazzo, vittima di una forte crisi di identità e di profondi turbamenti.

Dopo aver ricevuto delle preoccupanti segnalazioni, in particolar modo dai genitori della giovane vittima, nel 2013 il vescovo di Pescara Tommaso Valentinetti, decise di sospendere il parroco in via cautelativa allontanandolo dalla parrocchia e facendo in modo che abbandonasse il ruolo di educatore negli scout dell'Agesci. I genitori si rivolsero comunque immediatamente alla Magistratura per avviare le indagini.
Si aprì nell’anno successivo anche il processo canonico, che determinò per don Vito la perenne interdizione allo svolgimento di attività parrocchiali con minorenni, oltre all’obbligo di dimora in un monastero di Roma per 5 anni; qui avrebbe dovuto condurre “una vita di preghiera e penitenza”, appoggiandosi anche all’aiuto di uno psicanalista.
Nel 2016 fu chiesto per l’ex parroco il rinvio a giudizio, contestato in Cassazione dall’avvocato dello stesso, Giuliano Milia, che invocò il principio del “ne bis in idem”: secondo il legale il suo cliente non poteva esser condannato due volte per uno stesso reato, avendo già ricevuto la condanna del Tribunale Ecclesiastico. Ricorso poi respinto perché definito “inammissibile”.
Il lungo e complesso iter si è concluso con le condanne sopra riportate, più dure addirittura di quelle proposte inizialmente dal pm Salvatore Campochiaro, che aveva invece richiesto 3 anni.
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Re: Castità e pedofilia - Ascetismo e misticismo

Messaggioda Berto » sab giu 23, 2018 4:12 am

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Re: Castità e pedofilia - Ascetismo e misticismo

Messaggioda Berto » dom lug 08, 2018 10:21 am

Il Papa ai preti: "Attenti, siete uomini normali, volete una donna"
Giuseppe Aloisi - Mer, 06/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 37496.html

Il Papa, durante un incontro con gli studenti dei Collegi ecclesiastici di qualche mese fa, ha ammonito sulle possibili tentazioni della vita sacerdotale. Per il pontefice, onde evitare di cadere in tentazione, è necessaria una formazione permanente
Papa Francesco, ormai quasi quattro mesi fa, aveva avuto un dialogo con gli studenti dei Collegi ecclesiastici di Roma.
Il testo completo e integrale riguardante quanto affermato in quella circostanza da Bergoglio è stato pubblicato solo in questi giorni.

Tutto il discorso, che non era stato preparato, ha affrontato il tema della formazione al sacerdozio. Particolare attenzione è stata data alla "sfida del celibato". L'argentino ha distribuito ai giovani consigli, ma anche ammonito in relazione a comportamenti che sono ritenuti incompatibili con il celibato e con l'esistenza terrena di un prete.

Come riportato da Vatican Insider, l'ex arcivescovo di Buenos Aires, tra le altre cose, ha chiesto di stare particolarmente accorti per "cosa guardate sul web". Più nello specifico, il Papa ha chiesto questo agli studenti:"Come entro, io, nel mio telefonino, nelle mie comunicazioni virtuali? Voi sapete bene di cosa parlo: cosa cerco di guardare, per curiosità? E voi lo sapete".

"State preparati - ha sottolineato il pontefice - perché "Se io avessi conosciuto questa donna prima di ordinarmi!". In spagnolo si dice: "tarde piaste", cioè "te ne sei accorto tardi". Ma voi siete uomini normali, voi avete il desiderio di avere una donna, per amare. E quando venisse questa possibilità, come reagireste?". E ancora:"Voi avete il desiderio di generare dei figli? Non solo spirituali, ma degli altri? Questa è una cosa che abbiamo nella nostra natura data da Dio. E poi, la comodità nel proprio ministero:"ma, se è un po’ più comodo, non farlo con tanto sforzo…". Per l'argentino è quindi necessario che i sacerdoti sappiano reagire all'eventuale sorgere di un "desiderio" non previsto dalla e nella vita sacerdotale.

Bergoglio ha specificato che, almeno mentre si studia, questi aspetti "sono facili da risolvere, ma poi, nella vita, sarete più soli e queste cose ci saranno. Alcune sono cattive, altre buone; ma ci saranno". Diviene necessaria, quindi, una "formazione permanente" al fine di "risolvere le tentazioni", ma anche "per stare un po’ nell’attualità, nello sviluppo della pastorale, della teologia, della vita della Chiesa". L'intervento del Santo Padre è lungo, complesso e difficile da riportare nella sua valenza educativa, ma questi aspetti sembrerebbero essere stati sottolineati, rispetto a tanti altri, con maggiore incisività.

Il vescovo di Roma ha anche ribadito l'esistenza, in certi casi, di una cattiva formazione sacerdotale:"...in alcuni posti, in alcuni tempi, la capacità umana di inserirsi socialmente non è stata aiutata nella formazione". Tanto che alcuni presbiteri sono stati "educati male". I sacerdoti, insomma, sono uomini come gli altri, ma hanno il dovere di non cadere nelle tentazioni comuni.


Alberto Pento
Tentazioni comuni? Demenzialità!
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Re: Castità e pedofilia - Ascetismo e misticismo

Messaggioda Berto » mer lug 18, 2018 3:22 am

Don Zanotti finisce nei guai: "Subivo abusi e mi costringeva a prendere il Viagra"
Eugenia Fiore - Mar, 17/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 54450.html

Il frate "Premio per la Pace" accusato di violenza sessuale. Avrebbe costretto alcuni immigrati minorenni che vivevano nella sua comunità ad avere rapporti sessuali con lui

Costretto a diventare l'amante di un frate cappuccino che lo minacciava e picchiava. È questo quanto accaduto a un immigrato che viveva da quattro anni nella comunità "Oasi 7", un centro di accoglienza per profughi e minori in difficoltà di Bergamo fondata proprio da padre Antonio Zanotti, ora accusato di violenza sessuale.

Il ragazzo racconta di aver vissuto "un'esperienza terribile per cui ho anche tentato di togliermi la vita" - riporta il Corriere - e non è l'unico: altri due stranieri, infatti, hanno già depositato la loro testimonianza e parleranno presto con i pm e le autorità ecclesiastiche.

Il ragazzo, nella denuncia, racconta di essere arrivato all'Oasi 7 nel 2014. Inizialmente si sentii accolto dal frate, ma poi, dopo circa tre mesi, quest'ultimo iniziò ad approcciarlo sessualmente: prima con abbracci e poi invitandolo a bere nella sua stanza. "Nonostante non fosse mio desiderio avere rapporti sessuali con il frate, non riuscivo a oppormi. Padre Zanotti cominciò a farmi dei regali costosi, qualunque cosa chiedessi me la acquistava. Se accondiscendevo alle sue richieste, mi faceva trovare dei soldi", racconta il minorenne. E dopo le violenze sessuali sono cominciate le minacce:"Mi minacciava che senza di lui e la sua bontà avrei passato la mia vita in mezzo alla strada insieme ai disperati".

Nella denuncia depositata emergono poi alcuni dettagli sulle avances del frate. "Mi costrinse a prendere del Viagra. Mi diceva sempre: “Ci vogliono i soldi, caro mio, io ne ho tanti e tu non hai niente”. Il degrado umano nel quale mi aveva gettato padre Zanotti fu tale che nel marzo del 2018 fui costretto, per non impazzire, ad andare a lavorare fuori dalla struttura. Due mesi fa, a causa degli ultimi gravi abusi subiti, sempre nelle stesse modalità delle minacce miste a lusinghe e ricatti, trovai la forza di andarmene definitivamente, preferendo vivere per strada piuttosto che vivere l’annullamento della mia persona. A seguito di ciò sono stato aggredito, picchiato e minacciato. Mi trovavo nella stazione di Bergamo quando due albanesi che conoscevo, perché residenti nella comunità di padre Zanotti, mi hanno circondato e riempito di pugni e schiaffi, lasciandomi a terra sanguinante, non prima di avermi detto: 'Non tornare più là dentro e vedi di stare molto lontano da qui'. Adesso vivo in un luogo protetto, ma ho paura che possa accadermi qualcosa di brutto". C'è poi anche del materiale, tra cui alcuni filmini e foto hard, che è già stato depositato in Vaticano e alla Procura di Roma e sarà presto esaminato.

Don Zanotti, tra l'altro, nel 2007 ha ricevuto il "Premio per la Pace" dalla Regione Lombardia. Nel 2012, poi, si è cominciato a parlare del suo "miracolo": "Qui c'erano solo cascine abbandonate - raccontò il frate al Giornale - e io avevo tante anime da raccogliere: prostitute, drogati e malati psichici a cui le famiglie non erano in grado di badare, ragazzi alla deriva. Hanno costruito quasi tutto loro e io, ad essere sincero, non avevo neppure i permessi... Sono andato avanti lo stesso e alla fine i Comuni mi hanno aiutato". A quanto pare, però, dietro alla sua solidarietà c'era dell'altro.
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Re: Castità e pedofilia - Ascetismo e misticismo

Messaggioda Berto » ven lug 20, 2018 2:52 am

Abusi, cardinale sospeso. Per i gesuiti "la Chiesa dovrebbe vergognarsi"
Giuseppe Aloisi - Gio, 19/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cardinale ... 55526.html

Cardinale accusato di un abuso ai danni di un minore. I gesuiti americani tuonano: "La Chiesa e i suoi leader dovrebbero vergognarsi". Pare, inoltre, che fatti riguardanti il comportamento del porporato fossero stati raccontati a papa Benedetto XVI

Il cardinale McCarrick è accusato di aver abusato di un minore.

L'episodio risalirebbe a cinquant'anni fa: un singolo abuso che sarebbe stato compiuto presso la diocesi di New York. Poi, grazie al procedimento canonico, è emerso anche altro. All'epoca del fatto contestato, il porporato statunintese, interessato oggi da un provvedimento di sospensione, era 'solo' un semplice sacerdote. La decisione è stata comunicata al cardinale dal segretario di Stato Parolin, ma l'ordine è partito dallo stesso Papa Francesco.

La notizia ha fatto scalpore perché, in attesa dell'esito del processo che coinvolge un altro cardinale, l'australiano George Pell, McCarrick risulta essere tra le più alte cariche ecclesiastiche mai tirate in ballo per circostanze di questo tipo. I gesuiti statunitensi della rivista America, in relazione ad alcuni dettagli di questa vicenda, hanno invitato la Chiesa cattolica a vergognarsi. L'ipotesi sostenuta è che il Vaticano fosse già a conoscenza di elementi riguardanti "il comportamento del cardinale". "Molte autorità della Chiesa -si legge infatti sulla rivista America, come riportato da Vatican Insider - avevano ricevuto diversi avvisi sul comportamento del cardinale. Le diocesi locali erano state informate, il nunzio papale a Washington sapeva e persino a Benedetto XVI era stato detto".

Insomma: la storia di McCarrick sarebbe persino arrivata alle orecchie dell'ex papa regnante. Il numero degli abusi compiuti dal porporato americano, come accennato, potrebbe essere più esteso del previsto. Durante il processo canonico, stando sempre a quanto scritto su La Stampa, sarebbero emersi ulteriori particolari: "...il porporato - si apprende dal quotidiano torinese - da vescovo, aveva molestato sessualmente alcuni seminaristi maggiorenni e alcuni sacerdoti. Un atteggiamento divenuto abbastanza noto nell’entourage e tra il clero delle diocesi che McCarrick ha guidato...". Quanto avvenuto a New York, in sintesi, non costituirebbe un fatto sporadico.

"È vero - hanno tuonato i gesuiti statunitensi attraverso l'editoriale - che nessuno dei precedenti rapporti di abuso riguardano presunti comportamenti criminali con minori, ma si trattava di fatti abbastanza noti e il cardinale McCarrick avrebbe dovuto essere chiamato a rendere conto del terribile abuso del suo ministero e della sua autorità. La Chiesa e i suoi leader - hanno aggiunto - dovrebbero vergognarsi della loro incapacità". E ancora: "Mentre le società di tutto il mondo fanno i conti con il dispiegarsi del movimento #MeToo - hanno scandito in un altro passaggio - e le vittime di abusi sessuali e molestie trovano le loro voci, la Chiesa non deve fingere che questo sia soltanto un episodio deplorevole...".

Il cardinale McCarrick, in definitiva, non sarebbe stato ascoltato per tempo e non sarebbe stato messo, in modo tempestivo, dinanzi alla sue responsabilità. Nonostante, sembra d'intendere, molti sapessero più di qualcosa. La Chiesa e i suoi "leader", per i gesuiti della rivista America, dovrebbero 'vergognarsi'.
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