I peggiori sono quelli che rubano in nome degli ultimi

Re: I peggiori sono quelli che rubano in nome degli ultimi

Messaggioda Berto » mar lug 10, 2018 2:03 am

Migranti, la procura anti Salvini: "Barconi? Non si vieta l'attracco"
Luca Romano - Lun, 09/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 51111.html

Il procuratore capo Spataro: "Se per assurdo un barcone di immigrati attraccasse ai Murazzi sul Po, nessuno potrebbe vietare alle persone a bordo di scendere"

Il procuratore capo di Torino, Armando Spataro ha predisposto alcune direttive per la sua procura per rendere più efficace il contrasto dei reati "motivati dall'odio raziale e dalla discriminazione etnico-religiosa".

Tra le direttive del procuratore capo del capoluogo piemontese c'è anche un'indicazione chiara: "sveltire gli affari dell'immigrazione". Spataro si riferisce alle procedure che prevedono il riconoscimento o meno della protezione internazionale per chi ne fa richiesta dopo l'arrivo nel nostro Paese.

Spataro nel presentare il suo piano alla stampa di fatto anche dell'emergenza immigrazione e senza mai citare il Viminale ha parlato tra le righe anche della politica dei rispingimenti che il ministro Salvini ha messo sul campo nelle ultime settimane chiudendo i porti alle navi delle Ong che trasportano i migranti salvati nel Mediterraneo: "Non si può respingere in mare gli immigrati e non vagliare la loro richiesta di status di rifugiato politico. Se per assurdo un barcone di immigrati attraccasse ai Murazzi sul Po, nessuno potrebbe vietare alle persone a bordo di scendere. Se accadesse, tale comportamento sarebbe oggetto di una nostra indagine", ha affermato Spataro. "L’immigrazione è una questione che riguarda tutto il mondo.
Esiste il divieto di respingere un rifugiato verso luoghi in cui la sua vita possa risultare minacciata. Non si può respingere in mare gli immigrati e non vagliare la loro richiesta di status di rifugiato politico", ha affermato Spataro.

Poi il procuratore capo di Torino ha aggiunto: "L’immigrazione è una questione che riguarda tutto il mondo. Esiste il divieto di respingere un rifugiato verso luoghi in cui la sua vita possa risultare minacciata. Non si può respingere in mare gli immigrati e non vagliare la loro richiesta di status di rifugiato politico". E la linea di Spataro è stata condivisa anche dal procuratore generale Francesco Saluzzo: "Sono malamente impressionato per i comportamenti odiosi che si sono manifestati in quest’ultimo periodo, che incitano all’odio razziale nei confronti di soggetti stranieri provenienti soprattutto dall’Africa e dal Medio Oriente. Come se si dovesse comunicare alla gente che è arrivato il momento di passare al contrattacco. Questi comportamenti sono reati che devono essere perseguiti". Ma Saluzzo non si ferma qui e di fatto chiede più tutele per gli stranieri sul fronte legale: "Il cittadino straniero ha egualmente il diritto di essere tutelato nei confronti degli altri stranieri e direi ancora di più degli italiani. Nel senso che se si commettono dei reati nei confronti di uno straniero, non bisogna nè banalizzare nè dire ’beh, in fondo questi se la sono cercata'". Infine aggiunge: "L’individuo, se deve essere sanzionato, è perchè ha fatto qualcosa, non può essere soggetto ad ulteriori sanzioni che sono quelle dell’umiliazione, dell’aggressione verbale, del dileggio, del disprezzo per ragioni di provenienza o religiose. Questo è semplicemente inammissibile".
E alla procura di Torino risponde Salvini su Twitter: "Forse il procuratore capo di Torino pensa che l’intera Africa possa essere ospitata in Italia? Idea bizzarra.
Bloccare i porti ai trafficanti non è un diritto ma un dovere. Se qualcuno la pensa diversamente può presentarsi alle elezioni e chiedere cosa ne pensano gli italiani".


Gino Quarelo
Anche ai rifugiati va posto un limite (vanno modificate e reinterpretate le leggi e le convenzioni internazionali per evitare abusi), come va posto un limite ai nazisti maomettani. È la volontà dei cittadini che conta non quella di minoranze castuali e presuntuose come quella di questo magistrato. I magistrati non possono cambiare la volontà dei cittadini che sono sovrani, altrimenti sarebbe sovversione e tradimento, passibili di arresto.


A difesa dei diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei
Contro l'invasione che viola e calpesta i diritti umani e civili e la sovranità dei cittadini italiani ed europei
viewtopic.php?f=194&t=2778
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Re: I peggiori sono quelli che rubano in nome degli ultimi

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 4:51 am

"Silvia va elogiata. Ma se vuoi andare nella savana...". Feltri, la durissima verità sull'italiana rapita in Kenya
24 Novembre 2018
Vittorio Feltri
https://www.liberoquotidiano.it/news/pe ... K6G8l1ObqY

Siamo tutti ansiosi di sapere se Silvia Costanza Romano tornerà presto tra noi. È stata, come noto, rapita da delinquenti di dubbia origine, mentre svolgeva una attività benefica nei confronti degli africani del Kenya, ed ora si ignora in quali mani sia finita. Ci auguriamo non le sia fatto alcun male.

Gli italiani in blocco sono dispiaciuti che una brava ragazza di 23 anni, desiderosa di rendersi utile agli indigeni, aiutandoli a superare i disagi della miseria e dell'ignoranza, anziché essere premiata debba subire il torto di un sequestro. Non abbiamo dubbi: i nostri cittadini sono pronti a qualsiasi sacrificio pur di salvarla. Non si può abbandonare Silvia in un momento tanto tragico per lei, la quale in verde età ha lasciato la sua città allo scopo di soccorrere i disgraziati del continente nero, rinunciando alle comodità di casa. Il suo spirito umanitario va elogiato. Ciò detto però occorre proporre un ragionamento approfondito, benché possa apparire cinico.

È encomiabile dedicarsi al bene, tuttavia quando si parte dalla patria per recarsi nella savana bisogna sapere a quali rischi si va incontro. Pericoli che solo una persona incosciente affronta a cuor leggero. Su questo punto, evidentemente, Silvia non ha riflettuto. Ha riempito le valigie e si è messa in viaggio nella convinzione di fare cosa buona e giusta. È l'errore che ella ha commesso: pensare di trovare da quelle parti un'ottima accoglienza e di poter offrire agli abitanti la propria entusiastica solidarietà umana. Non ha preso in considerazione gli incidenti che le sarebbero potuti accadere. Li ha trascurati, e ne è rimasta vittima.

Non è la prima volta che alcune fanciulle, animate dal desiderio di soccorrere le popolazioni dei luoghi più sfigati, si lasciano alle spalle la propria nazione onde raggiungere territori dove la gente campa male e necessita di sostegni. Ma costoro spesso hanno dovuto poi fare i conti con le difficoltà locali: banditi, terroristi, islamici invasati. I quali puntano a raccattare denaro in qualsiasi modo, perfino quello di incatenare benefattori conclamati ben sapendo di ottenere agevolmente i soldi del riscatto. Episodi di tale tipo non si contano: ricordo le Vispe Terese in Iraq e molte altre. Per farcele restituire dai criminali siamo stati costretti a sborsare montagne di quattrini. Naturalmente lo Stato ha sempre negato di aver sganciato milioni al fine di riconsegnarle ai loro famigliari, ciononostante è ovvio che il prezzo delle operazioni relative è stato sborsato dalla comunità. Il che dimostra: è da cretini andare in giro per il mondo a imitare il Samaritano caricandone poi le spese sulla collettività.

Se le nostre giovanette piene di sacro fuoco vanno per il globo a spargere amore a vantaggio dei miserabili, noi siamo orgogliosi di loro, ma lo saremmo di più qualora esse, in caso di rapimento assai probabile, non ci obbligassero ad attingere al portafogli. Anche perché l'Italia è piena di indigenti meritevoli di non essere snobbati. Chi vuole fare beneficenza è ricco di materia su cui esercitarsi, e non corre l'obbligo di trasferirsi in Africa per dimostrare la propria vicinanza al prossimo.
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Re: I peggiori sono quelli che rubano in nome degli ultimi

Messaggioda Berto » lun lug 08, 2019 8:10 pm

Papa Francesco contro il motto “Prima gli italiani”: “I cristiani dicono ‘Prima gli ultimi'”
27 maggio 2019

https://www.fanpage.it/papa-francesco-c ... gli-ultimi

Nel giorno del trionfo della Lega di Matteo Salvini alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo Papa Francesco ha nuovamente lanciato un allarme riferendosi al modo in cui vengono trattati migranti e richiedenti asilo.

Per il Pontefice il trattamento riservato loro sempre più spesso "rappresenta un campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro se si continua a concedere terreno alla cultura dello scarto".
"Non si tratta solo di migranti; su questa via – spiega Bergoglio -, ogni soggetto che non rientra nei canoni del benessere fisico, psichico e sociale diventa a rischio di emarginazione e di esclusione".
Per questa ragione secondo Francesco "la presenza dei migranti e dei rifugiati – come, in generale, delle persone vulnerabili – rappresenta oggi un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità, che rischiano di assopirsi in un tenore di vita ricco di comodità".

Nel messaggio dedicato alla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2019, che si celebrerà in prossimo 29 settembre, il Papa ha scritto: "Conflitti violenti e vere e proprie guerre non cessano di lacerare l'umanità; ingiustizie e discriminazioni si susseguono; si stenta a superare gli squilibri economici e sociali, su scala locale o globale. E a fare le spese di tutto questo sono soprattutto i più poveri e svantaggiati". "Le società economicamente più avanzate – aggiunge – sviluppano al proprio interno la tendenza a un accentuato individualismo che, unito alla mentalità utilitaristica e moltiplicato dalla rete mediatica, produce la ‘globalizzazione dell'indifferenza".

Secondo Bergoglio "il timore è legittimo, anche perché manca la preparazione a questo incontro". "Il problema è quando dubbi e timori condizionano il nostro modo di pensare e di agire al punto da renderci intolleranti, chiusi, forse anche – senza accorgercene – razzisti. E così la paura ci priva del desiderio e della capacità di incontrare l'altro, la persona diversa da me; mi priva di un'occasione di incontro col Signore".
Per finire a chi si fa schermo dell'identità cristiana, ricorda che "la fede si dimostra con le opere di carità verso gli ultimi, anche stranieri" e che per un cristiano è contraddittorio affermare "prima io e il mio gruppo" perché nella logica di Cristo e del Vangelo "gli ultimi vengono prima".




Socci: "Calano gli immigrati, Chiesa è disperata. Così...". Papa, mossa pro-invasione
9 Giugno 2019
Antonio Socci

https://www.liberoquotidiano.it/news/op ... M.facebook

«Servire i poveri è nel Vangelo, non è comunismo», ha detto ieri papa Bergoglio per rispondere ai suoi critici. Dimenticando di aggiungere che il comunismo è stato il peggior nemico dei poveri. E dimenticando che nel Vangelo c' è scritto che anzitutto bisogna servire Dio.
Gesù non vara un partito, non si occupa di elezioni e di politica, ma del Regno dei Cieli. Dei poveri Cristo parla in modo diametralmente opposto a Marx e Lenin, che non a caso detestavano il cristianesimo. Il magistero bergogliano è confusionario e genera confusione.
Secondo una ricerca della Doxa negli ultimi cinque anni, che corrispondono al pontificato di Francesco, il numero di fedeli cattolici in Italia è crollato di quasi otto punti percentuali (il 7,7 per cento). Ma papa Bergoglio non sembra preoccupato di questa catastrofe spirituale (anzi, continua a colpire duramente gli ordini religiosi più ferventi e con più vocazioni cosicché si aggraverà tale crollo). Ciò che lo preoccupa sembra essere il crollo del numero di migranti da quando al Viminale è arrivato Matteo Salvini, il quale peraltro sottolinea che la fine delle partenze dei barconi, significa il quasi azzeramento del numero di morti nel Mediterraneo.

Per Bergoglio i migranti rappresentano una specie di dogma di una nuova religione sociale, modello Teologia della liberazione. Con lui il cattolicesimo pare progressivamente sostituito da una religione globalista, comunisteggiante, tutta mondana, politically correct, non soprannaturale, tanto che nei giorni scorsi (sul tema dei rom) Bergoglio ha meritato addirittura un tweet di entusiastico appoggio da George Soros in persona. C' è chi lo ha definito «il Vescovo di Rom», anziché «il Vescovo di Roma». Ma anche «Vescovo di Romadan». Infatti i musulmani sono così felici di questo smantellamento del cattolicesimo che gli hanno dedicato il Ramadam.
Cito da Vatican news un titolo eloquente: «La festa di fine Ramadan, in Italia, per la prima volta dedicata a papa Francesco».
Bergoglio raccoglie dunque il plauso di laicisti, islamici, comunisti, atei, miscredenti e mangiapreti. Mentre i cattolici, sconcertati, sempre più spesso decidono di avversare pubblicamente la politica bergogliana proprio sul suo dogma fondamentale: l' immigrazione. È accaduto, in Italia, con le elezioni europee del 26 maggio, per le quali papa Bergoglio si era così ostinatamente schierato contro Matteo Salvini da essere indicato dalla Sinistra come suo simbolo e leader. Proprio in queste elezioni si è avuto il boom del voto dei cattolici per la Lega che oggi - secondo i dati di Ilvo Diamanti (pubblicati ieri da Repubblica) - è il primo partito dei cattolici italiani. E il loro consenso a Salvini è cresciuto enormemente negli ultimi mesi, in concomitanza con la sua demonizzazione da parte dei media bergogliani.

Il più votato tra i cattolici - Lo scontro interno alla Chiesa riemerge in queste ore per una vicenda surreale. È noto che con Bergoglio il Natale, più che l' Incarnazione di Dio, è diventato la festa del «Gesù migrante» (mai stato migrante).
La Pasqua, più che la resurrezione di Cristo, celebra oggi la pace nel mondo e l' accoglienza del migrante. Adesso Bergoglio, indispettito per la cocente sconfitta subita nelle urne, sembra usare a scopo politico anche la festa di Pentecoste che si celebra oggi. Pare impossibile strumentalizzare a fini politici la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e su Maria, nel cenacolo di Gerusalemme, una festa che rimanda al mistero di Dio e all' eternità. Eppure lo fanno. I vescovi del Lazio - su ovvia spinta di Bergoglio - hanno preso a pretesto la Pentecoste per scrivere una "Lettera ai fedeli", da proclamare oggi in tutte le chiese della regione, proprio sull' accoglienza ai migranti.
Per capirne il tono riporto il titolo che ha fatto La Bussola quotidiana (un sito cattolico non allineato): «Proclama immigrazionista a messa, preti laziali coscritti». Il sito definisce tale lettera «politicamente strumentale e quindi illegittima. Molti preti si interrogano se disubbidire a una violazione del genere: "Ho dato la vita per Cristo, non per un partito"». Più avanti la Bussola (che peraltro non ha simpatie leghiste) lo giudica «un documento veramente singolare, che sembra collocarsi a metà strada fra una forma di autolesionismo e l' ingerenza partitica». Il commentatore Marco Tosatti scrive ancora: «Sembra che molti parroci abbiano il buon senso di non leggere questo manifesto pro Pd nel corso della messa. Anche perché correrebbero il rischio di avere dei fedeli che si alzano in piedi e ricordano loro che in chiesa non si fa politica, e non si leggono documenti partitici».
In effetti sull' account Twitter della diocesi di Roma, dove viene lanciata l' iniziativa, i commenti sono indignati. Uno è lapidario: «Documento squisitamente politico».
Beatrice Leoni commenta: «Speravo fosse una notizia "esagerata", al limite che la lettera esistesse, ma non (ci fosse) l' intenzione di leggerla durante le Messe. Per quanto mi riguarda mi alzerò ed uscirò alla lettura della citata lettera. A quanto pare non basta il Vangelo, ma il di più, si sa, viene dal Maligno». Antonio commenta sconsolato che «hanno snaturato anche la Pentecoste». Una certa Piperita Patti conclude: «Questo papa è eretico» (sull' account della Diocesi di Roma). Fabrizio Brasili ricorda l' insegnamento di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, del tutto diverso dall' attuale. Cristina chiede ironicamente ai vescovi: «L' incoraggiamento a pregare, a evangelizzare e a non peccare l' avete poi messo nell' allegato?».

«Credo in Cristo, non nei partiti» - Maria scrive: «Prima fate stare bene quelli di famiglia nostra, quelli che vivono nelle macchine, quelli che non hanno lavoro, quelli che non vengono assistiti. Poi potremo volgere lo sguardo allo straniero che ha documenti, che voglia lavorare, che non stupra, non uccide e rispetta le leggi». Un certo "Trovo lavoro" è drastico: «Buffoni. Fondate un partito piuttosto. Così vi contiamo». Memedesima scrive sconsolata: «Ma dobbiamo andare a messa fuori dal Lazio per non sentire strumentalizzazioni politiche? Ma cosa sta succedendo alla Chiesa?». Sangarre invita i vescovi a meditare «seriamente» sul Vangelo: «Siete immersi nel mondo caduco e transeunte tanto da non rendervi nemmeno più conto di chi parli davvero la Scrittura. E a chi».
Zot scrive ai vescovi: «Direi che siete solo un filino eretici». Poi riporta una pagina di Giovanni Paolo II, che definisce «vero papa», il quale rimandava «alle autorità pubbliche» il «controllo dei flussi migratori».
Papa Wojtyla scriveva: «L' accoglienza deve sempre realizzarsi nel rispetto delle leggi e quindi coniugarsi, quando necessario, con la ferma repressione degli abusi».
Luca cita il cardinale africano Robert Sarah e scrive: «Il card. Sarah sostiene la lettura fedele delle Sacre Scritture: "Dio non vuole le migrazioni Non possiamo accogliere i migranti in occidente, le persone vanno aiutate nei loro paesi"». Un altro richiama il Catechismo: «L' appello all' accoglienza e all' immigrazionismo viola il Catechismo secondo cui i pastori della Chiesa non possono intervenire direttamente nell' azione politica e nell' organizzazione della vita sociale». In effetti il n. 2442 del Catechismo che egli riporta recita: «Non spetta ai pastori intervenire direttamente nell' azione politica e nell' organizzazione della vita sociale. Questo compito fa parte della vocazione dei fedeli laici, i quali operano di propria iniziativa insieme con i loro concittadini».
Lucilla chiede: «È possibile parlarci di Cristo e lasciare fuori della Messa la politica?». Un altro aggiunge: «State distruggendo un' eredità millenaria di spiritualità».
Cicnus spera «che Dio abbia pietà» di questi pastori e prega «per la loro conversione». Anna Rota osserva: «Che tristezza una Chiesa ridotta ad una Onlus... Il Cielo non perdonerà questa blasfemia». E Lorenzo Stecchetti: «Anche la solennità di Pentecoste è occasione per voi per fare politica, anziché parlare di Cristo. Vergognatevi».



Gino Quarelo
La diminuzione dei credenti cristiani non è una catastrofe spirituale ma casomai religiosa, dell'idolatria religiosa cristiana.
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Re: I peggiori sono quelli che rubano in nome degli ultimi

Messaggioda Berto » mar lug 09, 2019 7:10 am

L'Osservatore Romano: "In caso di povertà non esistono acque territoriali"
Giuseppe Aloisi - Sab, 06/07/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 9yzK7rdUFo

L'Osservatore Romano, giornale edito dalla Santa Sede, ha definito i negoziati sui migranti uno "spettacolo umiliante". Critiche dirette anche alla Ue

L'Osservatore Romano, il quotidiano edito dalla Santa Sede, ha preso una posizione nitida sulla gestione dei fenomeni migratori, che è peraltro in linea con la pastorale sui migranti e sulle periferie economico-esitenziali di papa Francesco: "Quando si tratta della povertà e della disuguaglianza non vale il limite delle acque territoriali o della zona Sar di competenza", si legge in un articolo odierno, com'è stato riportato pure dall'agenzia Adnkronos.

Insomma, le politiche del rigore, che prevedono forti restrizioni in materia d'accoglienza non sembrano trovare troppa condivisione sull'altra sponda del Tevere, dove si continua a predicare in favore dell'inclusione, del multiculturalismo e dei porti aperti. Ma forse questa verrà interpretata come una semplificazione.

Proseguendo nella lettura, infatti, viene specificato come il "porre le domande sbagliate" non costituisca un atteggiamento utile "neppure per distinguere posizioni e orientamenti, soprattutto quando viene costruita una polarizzazione che si vorrebbe risolutiva perché immediatamente sovrapponibile a uno scontato giudizio morale". Lo scontro, in parole povere, sembra contribuire a spostare l'attenzione dal focus più urgente, che per L'Osservatore Romano, il "quotidiano del Vaticano" che da dicembre scorso è diretto dal professor Andrea Monda, riguarda invece la domanda di speranza di coloro che cercano un futuro migliore sulle nostre coste.

Viene segnalato, tuttavia, come il ruolo esercitato dall'Unione europea non abbia prodotto risultati efficaci: "Non si tratta, con tutta evidenza, di decidere cosa fare quando un mezzo improvvisato si trova in mezzo al mare stipato di uomini, donne e bambini", viene premesso. Poi arriva la critica sul mancato intervento risolutivo degli enti sovranazionali: "Questo è diventato un problema prima di tutto per colpa dell'Unione europea, incapace di dimostrarsi all'altezza dei valori sui quali è stata fondata e di modificare norme che lasciano nelle mani di pochi il cerino di questa responsabilità". Il caso di Sea Watch 3 non viene rimarcato in modo diretto, ma i "negoziati" che ne sono seguiti, anche temporalmente, sì: trattasi, per il pezzo in questione, di uno "spettacolo umiliante".

Le istanze sovraniste troverebbero terreno fertile proprio in questi aspetti procedurali. Bisognerebbe dunque dare vita a meccanismi in grado di occuparsi di "regolamentazione", "controlli" ed "eventualmente soglie". Questo, viene premesso, nel caso in cui le posizioni dei cosiddetti populisti trovassero in fin dei conti corrispondenza politica. Pure perché "gli sbarchi continueranno". La parte finale della riflessione, del resto, è stata riservata anche al futuro statistico delle migrazioni: "Perché non dovrebbero partire?", ci si domanda.

Viene evidenziato inoltre come i migranti non optino per la "via della violenza". La sintesi del ragionamento presentato da L'Osservatore Romano sembra questa: districare i nodi attorno alla gestione dei fenomeni migratori spetta all'Europa. Chi si imbarca sta solo tentando "di entrare nel mondo dei ricchi".


Alberto Pento
Demenzialità fanatica che viola il buon senso, la giustizia e i diritti umani universali dei cittadini che non vogliono essere costretti ad accogliere.
L'accoglienza forzata di Bergoglio e dell'Avvenire è una violenza indicibile, uno stupro collettivo, di massa, dell'intera comunità



Il Papa prega per i porti aperti: "Per Dio nessuno è straniero"
Giuseppe Aloisi - Lun, 08/07/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... kbgkM1dTSo

Il Pontefice dice messa a favore dell'accoglienza: "I migranti sono prima di tutto esseri umani, non questioni sociali"

Nel corso della mattinata di oggi, papa Francesco ha celebrato una messa per i migranti in funzione del sesto anniversario della sua visita apostolica nell'isola di Lampedusa.

Jorge Mario Bergoglio ha voluto così ribadire la sua vicinanza a coloro che cercano di raggiungere le nostre coste, pochi giorni dopo quanto avvenuto attorno al caso della Sea Watch 3 nel mar Mediterraneo, che il Santo Padre ha spesso chiamato "cimitero della contemporaneità". "In questo sesto anniversario della mia visita a Lampedusa il mio pensiero va agli ultimi che ogni giorno gridano al signore chiedendo di essere liberati dai mali che li affligono", ha esordito, nel corso dell'omelia, il vescovo di Roma. Il passaggio cruciale dell'intervento è stato quello in cui il sudamericano ha ricordato come per Dio nessuno possa essere definito "straniero".

Poi il pontefice argentino ha lanciato un monito su quanto accade ogni giorno nelle "periferie esistenziali", dove per Bergoglio risiedono le vittime della "cultura dello scarto". È stata richiamata più volte l'immagine biblica della scala: "Viene spontaneo riprendere l'immagine della scala di Giacobbe". E ancora:"In Gesù Cristo - ha continuato l'ex arcivescovo di Buenos Aires - il collegamento tra la terra e il Cielo è assicurato e accessibile a tutti. Ma salire i gradini di questa scala richiede impegno, fatica e grazia. I più deboli e vulnerabili devono essere aiutati". Poi ha spiegato quale dovrebbe essere il ruolo esercitato dai cristiani all'interno di queste dinamiche: "Mi piace allora pensare che potremmo essere noi quegli angeli che salgono e scendono, prendendo sottobraccio i piccoli, gli zoppi, gli ammalati, gli esclusi: gli ultimi, che altrimenti resterebbero indietro e vedrebbero solo le miserie della terra, senza scorgere già da ora qualche bagliore di Cielo".

Vale la pena rimarcare come la messa del Santo Padre fosse dedicata anche a coloro che operano nel settore dell'accoglienza dei migranti. Durante la prima intenzione di preghiera, è stata ventilata anche l'immagine del "porto sicuro e aperto". Il Vaticano, insomma, continua a chiedere che gli "ultimi" vengano percepiti anzitutto per quello che sono, e cioè "persone". Tra coloro che hanno preso parte a questa celebrazione, possono essere annoverati anche molti cittadini lampedusani, che in queste ore hanno rilasciato delle testimonianze: hanno ringraziato il romanio pontefice, ma hanno pure sottolineato - come riportato dall'Agi - come il clima, nel corso di questi ultimi anni, sia cambiato.


Alberto Pento
Dio non va confuso con gli idoli delle religioni e la loro manipolazione del divino.
Poi Dio non è l'uomo e le questioni umane riguardano gli uomini e non Dio.
Bergoglio oltre ad essere un presuntuoso blasfemo idolatra sei anche un manipolatore demenziale e irresponsabile della natura umana, dei valori, dei doveri e dei diritti umani.
Gli stranieri esistono anche troppo, come esistono i buoni e i cattivi, gli assassini e i ladri, i bugiardi e gli uomini di buona volontà.
Tu sei uno che non ha rispetto, sei un pericolo per l'umanità intera, hai persino giustificato la strage di Charlie Hebdo e santificato il criminale Maometto e la sua ideologia religiosa di morte, dell'orrore e del terrore.
Sei una vergogna umana.




Papa Francesco: 'I migranti sono il simbolo di tutti gli scartati'
8 luglio 2019
Nella messa a loro dedicata nel senso anniversario della visita a Lampedusa il Pontefice ribadisce l'impegno dei cristiani a salvare e aiutare coloro che "sfidano le onde di un mare impetuoso" in cerca di umanità e salvezza e invita a non dimenticare mai che "sono persone"

http://www.famigliacristiana.it/articol ... pVi1bZsd4I

“Sono persone. Non si tratta solo di questioni sociali”. Durante la Messa dediata ai migranti in San Pietro, papa Francesco parla del dramma di questi anni che si consuma nel Mediterraneo, nel sesto anniversario della storica visita a Lampedusa, la prima in assoluto fuori dalle mura leonine, quella che ha posto un segno distintivo al suo pontificato.

Il coro, vestito di nero in segno di lutto per tutti gli uomini le donen e i bambini morti in mare, canta il “kyrie eleison” mentre Francesco chiede di guardare “con amore i profughi e gli oppressi” e ricorda Giovanni Paolo II che disse: “I poveri, nelle molteplici dimensioni della povertà, sono gli oppressi, gli emarginati, gli anziani, gli ammalati, i piccoli, quanti vengono considerati e trattati come ‘ultimi’ nella società”.

Nella basilica tanti migranti, tante mamme con i loro bambini, accompagnati dai cooperanti di diverse sigle che si occupano dell’accoglienza. Francesco incardina la sua omelia intorno alle Beatitudini. La dedica agli “ultimi che sfidano le onde di un mare impetuoso”. Persone “scartate, emarginate, oppresse, discriminate, abusate, sfruttate, abbandonate, povere e sofferenti. Nello spirito delle Beatitudini siamo chiamati a consolare le loro afflizioni e offrire loro misericordia; a saziare la loro fame e sete di giustizia; a far sentire loro la paternità premurosa di Dio; a indicare loro il cammino per il Regno dei Cieli”.

Poi accenna alle periferie delle città, dense di persone oppresse, maltrattate, scartate. Invita tutti i cristiani ad occuparsi di loro, a divenire "angeli che salgono e scendono" e prendono tra le loro braccia questa umanitò dolente, a cominciare dai più piccoli, salvandoli dai flutti e dalla morte.


“Il mio pensiero – dice – va agli ‘ultimi’ che ogni giorno gridano al Signore, chiedendo di essere liberati dai mali che li affliggono. Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea”.

E infine spiega che “‘non si tratta solo di migranti!’, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata. Viene spontaneo riprendere l’immagine della scala di Giacobbe (simbolo della preghiera e del rapporto uomo-Dio ndr). In Gesù Cristo il collegamento tra la terra e il Cielo è assicurato e accessibile a tutti. Ma salire i gradini di questa scala richiede impegno, fatica e grazia. I più deboli e vulnerabili devono essere aiutati. Mi piace allora pensare che potremmo essere noi quegli angeli che salgono e scendono, prendendo sottobraccio i piccoli, gli zoppi, gli ammalati, gli esclusi: gli ultimi, che altrimenti resterebbero indietro e vedrebbero solo le miserie della terra, senza scorgere già da ora qualche bagliore di Cielo”.



Il male peggiore è da sempre quello travestito da bene.
viewtopic.php?f=196&t=2876
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3355495727

Ecco un caso esemplare di cattiveria, disumanità, irresponsabilità, criminalità e inciviltà travestito da bontà, umanità, responsabilità, buon senso, giustizia e civiltà.
Carola Rackete
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Re: I peggiori sono quelli che rubano in nome degli ultimi

Messaggioda Berto » gio gen 16, 2020 9:12 am

La dannosa ossessione per l'uguaglianza
di Jacob G. Hornberger
mercoledì 15 gennaio 2020

https://www.francescosimoncelli.com/202 ... Zo8J_ldW5k

Uno dei principali obiettivi del movimento progressista (cioè di sinistra, liberal, socialista) è la perequazione del reddito e della ricchezza. Pensano che sia ingiusto, anche immorale, che alcune persone abbiano di più di altre che invece hanno meno. Denigrano soprattutto l'esistenza di miliardari, ma il loro lamento spesso si estende anche ai milionari, a volte anche a chiunque abbia più ricchezza di qualcun altro. Vogliono che lo stato eguagli il reddito e la ricchezza togliendo denaro da coloro che lo posseggono e lo diano ad altri, o semplicemente lo mantengano nelle casse statali per le spese generali.

La sinistra si è convinta che le persone sono povere proprio perché altre sono ricche. Certo, sotto un sistema politico-economico di ridistribuzione fiscale ciò potrebbe teoricamente essere possibile. Cioè, lo stato potrebbe tassare le persone e quindi sovvenzionare, per esempio, una società permettendole di diventare benestante attraverso il welfare aziendale. Oppure lo stato potrebbe concedere il monopolio ad un'impresa affinché fornisca qualche bene o servizio, consentendole di diventare ricca grazie alla mancanza di concorrenti.

In un'economia di mercato senza ostacoli, che è ciò che preferiamo noi libertari, l'unico modo in cui qualcuno può diventare ricco è fornendo beni o servizi che altre persone sono disposte ad acquistare. Più successo ha il venditore nel soddisfare i consumatori, più diventa ricco.

Pertanto il successo finanziario in un'autentica società di libero mercato non può essere la causa della povertà di qualcun altro. In realtà, è l'opposto: maggiore è il successo dell'azienda, meglio staranno le persone in fondo alla scala economica.

Innanzitutto considerate i lavori che l'azienda offre alle persone: forniscono reddito e sicurezza ai dipendenti. Man mano che l'azienda riesce a soddisfare i consumatori, espande le sue attività. Ciò significa offrire lavoro a più persone.

In secondo luogo, considerate i prodotti e i servizi che l'azienda offre alle persone nel loro ruolo di consumatori. Maggiore è il numero di prodotti e servizi offerti dall'azienda, soprattutto se i prezzi iniziano a diminuire grazie alla maggiore offerta, tanto meglio staranno i consumatori.

In terzo luogo, aumentando le entrate ed i profitti, l'impresa migliora il livello complessivo di capitale nella società, il che comporta un aumento della produttività, il che significa un aumento della prosperità e del livello generale di vita sociale.

Pertanto in un libero mercato autentico esiste un'armonia di interessi tra imprenditori, investitori, dipendenti e consumatori. Tutti hanno lo stesso interesse a mantenere e ad espandere il successo dell'azienda. Il fatto che alcune persone stiano diventando più ricche di altre è del tutto irrilevante se si considera che tutti stanno meglio di prima.

Qual è la forza trainante del movimento socialista? Invidia e bramosia. La sinistra non sopporta il fatto che alcune persone abbiano più soldi di loro. Anche se l'uguaglianza forzata attraverso il potere dello stato (tassare i ricchi) peggiora le condizioni di tutti, poveri compresi, ai socialisti sta bene. Tutto ciò che conta è che i ricchi non siano più ricchi.

Abbiamo visto a cosa ha portato la mentalità dell'uguaglianza nei Paesi comunisti. Ad esempio, quando Fidel Castro prese le redini del potere a Cuba, non si accontentò solo di tassare i ricchi. Sapeva che ciò avrebbe ridotto la disuguaglianza di ricchezza ma non eliminata. Decise quindi di optare per la piena eguaglianza: prese tutto... tutto!... dai ricchi. Denaro, conti bancari, case e aziende. Il governo comunista divenne proprietario di tutto.

Dopo un po' quasi tutti erano uguali in termini di reddito e ricchezza, vale a dire, ugualmente poveri. Infatti quasi tutti erano ormai sull'orlo della fame (l'eccezione, ovviamente, erano alcuni funzionari del governo privilegiati). Assumendo il controllo di tutte le imprese e mettendo al comando i burocrati, il governo ha distrutto non solo l'imprenditoria che guida un'economia di libero mercato, ma anche l'accumulo privato di capitale, una delle chiavi per l'innalzamento del tenore di vita e della prosperità.

Pertanto l'ossessione socialista per l'uguaglianza finisce per distruggere le basi economiche di una società veramente prospera. Ancora più importante, distrugge la libertà degli individui. Questo perché in una società veramente libera, le persone hanno il diritto naturale e dato da Dio di accumulare tutta la ricchezza che vogliono e di fare tutto ciò che vogliono con essa.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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