Comounisti, nasicomounisti e de torno

Re: Comounisti, nasicomounisti e de torno

Messaggioda Berto » lun feb 12, 2018 9:01 pm

Ecco una famiglia di internazicomunisti immondi


La figlia di Gino Strada: "Non fate sesso coi fascisti, non fateli riprodurre"
Luisa De Montis - Lun, 12/02/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 93767.html


La figlia del fondatore di Emergency attacca: "Non fateli riprodurre, non fate sesso con loro, anche solo per non dare loro una gioia"

Con i fascisti non bisogna avere rapporti sessuali, per evitare che si riproducano dice Cecilia Strada.

La figlia del fondatore di Emergency lo afferma pubblicando su Facebook una scritta murale con questo messaggio e aggiungendo un commento personale per rafforzare il concetto

"Anche solo per non dar loro una gioia. Dalla rubrica 'I consigli della domenica sera'", commenta la ex presidente di Emergency aggiungendo le proprie scuse perché - ammette - "non siete abituati a sentirmi parlare così, ma davanti alla verità nuda non sono riuscita a trattenermi".

La scritta provocatoria ha raccolto centinaia di commenti in pochi ore, dividendo gli internauti fra chi sorride ammiccante al messaggio e chi invece reagisce con critiche, insulti e in alcuni casi anche minacce.

A un utente che la attacca accusandola di "darsi da fare con i nuovi arrivati per meticciare il nostro Paese", la Strada replica sarcastica: "parla con il tuo medico di base di quello che ti frulla in testa. Non è un comportamento normale, fra adulti civili". Uno scontro al calor bianco che il post della figlia del fondatore di Emergency non contribuisce certo a smorzare.
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Re: Comounisti, nasicomounisti e de torno

Messaggioda Berto » dom feb 18, 2018 11:36 am

Colomban: "Grillo vuole ridurre l'Italia come il Venezuela"
15 febbraio 2018

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... -188905613

L'imprenditore veneto, ex assessore alle partecipate nella giunta Raggi, al Corriere: "Di economia capisce poco. Adatta il socialismo reale al terzo millennio. E immagina un modello di società che non deve creare ricchezza, dove le imprese le finanzia lo Stato". Reddito di cittadinanza: "Gli chiedevo: chi paga? Lui non lo spiega, ma si capisce benissimo: tasse su patrimoni, eredità, rendite speculative"

"Grillo? Vuole ridurre l'Italia come il Venezuela". Lo spettro di un regime a 5 stelle non è la banale bordata dell'avversario in campagna elettorale, ma il pesantissimo giudizio di un ex inside man. O meglio, di un imprenditore coinvolto dal movimento nell'esperienza della giunta Raggi a Roma. Si tratta di Massimo Colomban, 68 anni, fino allo scorso ottobre assessore alle partecipate del Comune capitolino, intervistato da Stefano Lorenzetto per il Corriere della Sera.

L'articolo raccoglie le "confessioni" dell'imprenditore veneto, fondatore e presidente onorario di Permasteelise, multinazionale dell'edilizia specializzata in grandi opere destinate a lasciare un segno. Per la sua esperienza, si legge, era stato chiamato a dare una mano alla sindaca Virginia "con l'intesa - rivela - che poi avrei scritto il programma di riforme per l'Italia".

Ma è andata molto diversamente. Colomban ha alzato bandiera bianca all'idea di "cambiare il Movimento5 stelle. Più facile - afferma nell'intervista - vestire gli edifici con vetro e metallo che togliere la camicia rossa ai grillini". Soprattutto, impossibile cambiare Grillo. E qui si ritorna a quel pesantissimo giudizio iniziale, per entrare in dettaglio nel ritratto del leader che si evince dalle parole di Colomban. "Adatta il socialismo reale al terzo millennio - dice l'imprenditore in un passaggio -. Di economia capisce poco. Se affronti una questione seria svia il discorso, prende tempo".

L'affondo, qualche riga più avanti. "Gli ho affibbiato vari soprannomi: Raùl, come il fratello di Fidel Castro, Chàvez, Maduro. 'Vuoi ridurmi l'Italia come il Venezuela', lo rimproveravo. Una cosa è sicura: se arriva al governo lo sviluppo si ferma. Grillo pensa che sia un pericolo". L'Italia immaginata da Grillo, prosegue Colomban, "è un'utopia (...) un modello di società che non deve creare ricchezza. E pretende che a guidarlo sia lo Stato, con la Cassa depositi e prestiti a finanziare le imprese".

E si parla del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia grillino: "E io a dirgli, ma chi paga? - ricorda ancora Colomban - (Grillo) non lo spiega, ma si capisce benissimo dove andrà a parare. Tassa sui patrimoni. Tassa sulle eredità. Tassa sulle rendite speculative". Colomban conclude così l'argomento reddito di cittadinanza: "Togliere alle imprese per dare a chi non fa neppure la fatica di cercarsi un lavoro è una follia".
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Re: Comounisti, nasicomounisti e de torno

Messaggioda Berto » mar feb 20, 2018 8:56 am

???

Petizione · Istituzioni democratiche: Mai più fascismi
https://www.change.org/p/istituzioni-de ... Q1OQ%3D%3D


Noi, cittadine e cittadini democratici, lanciamo questo appello alle Istituzioni repubblicane.

Attenzione: qui ed ora c'è una minaccia per la democrazia.

Si stanno moltiplicando nel nostro Paese sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell'odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant'anni da uno dei provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali.

Fenomeni analoghi stanno avvenendo nel mondo e in Europa, in particolare nell'est, e si manifestano specialmente attraverso risorgenti chiusure nazionalistiche e xenofobe, con cortei e iniziative di stampo oscurantista o nazista, come recentemente avvenuto a Varsavia, persino con atti di repressione e di persecuzione verso le opposizioni.

Per questo, uniti, vogliamo dare una risposta umana a tali idee disumane affermando un'altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale.

Per questo, uniti, sollecitiamo ogni potere pubblico e privato a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l'abbandono e la povertà che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi.

Per questo, uniti, invitiamo le Istituzioni a operare perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell'attuazione della Costituzione.

Per questo, uniti, lanciamo un allarme democratico richiamando alle proprie responsabilità tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo.

Per questo, uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali.

Per questo, uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in alcuni casi negli anni 70 e come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione.

Per questo, uniti, come primo impegno verso una più vasta mobilitazione popolare e nazionale invitiamo a sottoscrivere questo appello le cittadine e i cittadini, le associazioni democratiche sociali, civili, politiche e culturali. L'esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l'unità democratica, con la fermezza delle Istituzioni.

Nel nostro Paese già un'altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l'avventura fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia dell'umanità. L'Italia, l'Europa e il mondo intero pagarono un prezzo altissimo. Dicemmo “Mai più!”; oggi, ancora più forte, gridiamo “Mai più!”.

3 gennaio 2018

ACLI

ANED
ANPI
ANPPIA
ARCI
Associazione per il Rinnovamento della Sinistra
Articolo 21
CGIL
CISL
Comitati Dossetti per la Costituzione
Coordinamento Democrazia Costituzionale
FIAP
FIVL
Istituto Alcide Cervi
L'Altra Europa con Tsipras
Libera
Liberi e Uguali
Libertà e Giustizia
Partito Comunista Italiano
Partito Democratico
Rifondazione Comunista
UIL
UISP




https://www.facebook.com/francomatteo.m ... 1209593531


Gino Quarelo Il sano nazionalismo è un valore/diritto umano fondamentale
viewtopic.php?f=205&t=2721

Giovanni Gugliantini "
Tutti di matrice socialista"?
Ma tu stai molto male, stai.

Franco Matteo Mascolo
Se non ci fosse stata anche la lotta dei comunisti russi ed europei contro i nazifascisti, col czz che l'Europa partigiana col solo aiuto degli U.S.A. sarebbe riuscita a disarcionare i pazzoidi fanatici di Hitler e Mussolini, egregio GQ. Concordo però con l'idea (Hannah Arendt) che la rivoluzione dei marx-leninisti finisca sempre male col Terrore, come con la Rivoluzione Francese, e che sia molto meglio la rivoluzione americana dei tempi di Washington (sempre la Arendt)

Franco Matteo Mascolo
a Gino sano nazionalismo di Hitler, Mussolini e Stalin? con le loro dittature micidiali? ma Hannah Arendt non ci insegna nulla?/ un sano amore per il proprio popolo non significa diventar razzisti, quando l'amore alla nazione fa a pugni col disprezzo verso quelli che ne hanno un'altra, diversa...

Gino Quarelo
Non avrei mai immaginato che Fb ti controllasse i singoli post e li oscurasse come spam. E' come se ti togliesse la libertà di parola.

Franco Matteo Mascolo
Scriverò a Fb per capire, perchè io stesso mi son meravigliato di questa (credo in buona fede) invadenza gratuita, strana e mai accaduta prima; probabilmente un errore degli operatori tecnici che avevano collegato la tua frase legittima alle immagini denigratorie dei dittatori di dx e sinx; ma bisogna distinguere tra dittature razziste (nazifasciste) e non razziste (comuniste), almeno questo devi pur riconoscerlo, affinchè il tutto non sia una notte in cui tutte le vacche appaiano nere

Franco Matteo Mascolo
Mi sembra che tutto sia tornato a posto, probabilmente le immagini dei dittatori sono state interpretate dall'operatore Fb come una tua condivisione mentale ( e anche io le avrei considerate malefiche da non condividere mai) e forse non era stato letto il tuo commento. Comunque dissento dall'idea tua che il socialismo sia originariamente malefico - come tu credi - esso si è incamminato male perchè influenzato dalla pessima filosofia posthegeliana; Marx diceva sì che aveva rimesso in piedi una giusta dialettica che in Hegel era astratta e con i piedi in su, ma poi non ci è riuscito molto perchè il materialismo dialettico di Lenin e soci è poco profondo filosoficamente ed eticamente e quindi va combattuto, modificato, corretto, nelle sue distorsioni. Tu "devi" diventar socialista, perchè è giustizia sociale e democrazia reale, è giusta divisione delle ricchezze e delle risorse ma bisogna imparare dalla filosofia biblica, MOSAICA (3300 anni fa!!!) di cui Marx è MOLTO INCONSCIO seguace ma che non ha saputo capire e apprezzare forse perchè la società era ancora troppo ANTISEMITA (cristiani cattolici e protestanti, Hegel come postluterano antisemita probabilmente senza rendersene conto) e il Carlo Marx non ha saputo evidenziare scientificamente la dura protesta profetica ebraica contro le ingiustizie dei ricchi dei tempi ante Cristo e non ha saputo leggere il messaggio di Gesù in senso ebraico proletario profetico...(cosa che Bertrand Russdell ha bene intuito nella sua Storia della filosofia occidentale, rara avis in murmure vasto, pur essendo un matematico... e... ateo... - fossero tutti così gli atei, ci metterei la firma :-) !

Gino Quarelo
Trovami una comunità umana che non sia un convento o un kibbutz, un paese, uno stato dove il socialismo sia stato e sia realizzato in modo volontario e pacifico, liberale e democratico, per adesione spontanea e senza coercizione.
Il socialismo è una dimensione sociale elementare compatibile unicamente con le piccole comunità come le famiglie, i clan nomadici del Paleolitico, con le comunità volontarie gerarchizzate dei conventi, con le piccole realtà socio economiche come i kibbutz israeliani; con le comunità animali degli insetti tipo i formicai e gli alveari organizzate in una gerarchia naturale attorno a un centro regale che genera la vita e la continuità della specie.
Su grande scala è un disastro e richiede un'organizzazione statuale gerarchizzata, militarizzata, ideologizzata, massificante e violenta come tutte le esperienze del novecento hanno dimostrato.
Le violazioni più tragiche dei valori, dei doveri e dei diritti umani si sono verificate nei regimi social (fascisti, nazisti, comunisti).
In Italia i promotori del socialismo e del comunismo sono prevalentemente individui che traggono sostentamento dallo stato e dalla sua imposizione-coercizione-estorsione fiscale, sono tutti mangiatori di tasse, parassiti, violenti.


Franco Matteo Mascolo
Lo Stato deve pur organizzarsi, magari attraverso Regioni autonome o col federalismo, per permettere una vita dignitosa ai propri cittadini. Credo tu abbia errato pesantemente nel tuo primo post, quando sotto all'elogio di un sano nazionalismo hai posto immagini nazi-fasciste e sovietiche che dicono l'esatto contrario e che perciò il tecnico Fb ha considerato improprie perchè troppo contraddittorie; come se tu avessi voluto definire quei regimi come "sani nazionalismi"; l'errore è stato tuo a postare quelle immagini, anzichè di leaders davvero democratici. Spero tu ti sia accorto della tua contraddizione estrema tra a)frase e b)immagini (su Togliatti poi il discorso è complesso, perchè, pur obbediente come leader politico all'URSS, ha cercato però, come possibile al suo tempo, un inserimento concreto del PCI nel sistema democratico costituzionale italiano, rinunciando a imprese di ribaltamento rivoluzionario.

Gino Quarelo
No nessuna contraddizione (l'immagine ha anche un testo che la spiega), tra il sano nazionalismo naturale dei popoli e delle comunità nella loro terra e città che si autodeterminano (che è parte fondamentale dei valori e dei diritti umani universali e base della vera democrazia che è solo quella diretta) e l'insano, innaturale e violento nazionalismo nazi-fascista-comunista-maomettista (fascismo romano, nazismo ariano, comunismo proletario, islamismo dell'umma = tutte dittature, teocrazie, assolutismi, totalitarismi, tutte coercizioni violente basate su falsità mitiche-storiche-sociali-utopiche).

Franco Matteo Mascolo
d'accordo, ma concederai che immettere quelle immagini sotto la tua frase "onesta" appariva come un pugno nell'occhio

Gino Quarelo Israele è un esempio di sano nazionalismo.

Franco Matteo Mascolo Senza problemi? e l'assassinio di Rabin?

Gino Quarelo L'ebreo israeliano che l'ha ucciso lo considerava un traditore.

Franco Matteo Mascolo
Lo Stato Ebraico fu una necessità dettata dall'emergenza dell'antisemitismo aggressivo europeo e non vi fu il "tempo" materiale per contrattare pacificamente con gli abitanti arabi e i potentati arabi della zona; se vi fosse stato il tempo per accorti graduali, però ci sarebbe stata la grave difficoltà delle leggi musulmane pesanti e antiquate nate secoli fa da Maometto in poi della "sharìa" elaborata a Medina (quella della Mecca era molto più "soft" secondo lo studioso Mohamed Taha, un ingegnere islamico progressista fatto fuori dagli integralisti islamici al potere nel Sudan, nel 1985); quindi la gradualità ebraica per una formazione statale avrebbe dovuto superare anche le maglie della "sharia" che prevede per i non musulmani la cittadinanza inferiore di serie B o peggio (per Ebrei e Cristiani, da secoli); e credo che la proclamazione dello Stato per gli Ebrei sia stato proclamato innanzitutto per evitare che le comunità ebraiche dell'"ishuv" in formazione potessero di nuovo "ricadere" sotto la schiavitù della "sharìa" islamica. Ancora oggi gli Ebrei sionisti sono esecrati dalla maggioranza musulmana perchè presso costoro si parte dall'assunto dogmatico imperialistico che tutto il mondo debba diventare musulmano e quindi lo Stato Ebraico potrebbe paradossalmente essere "accettato" soltanto se si convertisse all'Islam :-( il che è un assurdo, il discepolo sostituzionista vuole convertire il maestro ormai ripudiato per orgoglio nazionalistico arabo e credo anche per una forma di razzismo vero e proprio, nel senso di invidia verso la tradizione ebraica, malmenata da Maometto e interpretata come gli pareva...

Gino Quarelo Mi dispiace ma nessun accordo può esserci con i maomettani; con loro vale solo la forza.

Franco Matteo Mascolo
Vuoi giustificare sotto sotto l'assassino di Rabin che assassinava anche la sua politica di ricerca di un rapporto migliorato con gli Arabi...

Gino Quarelo
Io non giustifico nulla, la storia non si giustifica si racconta come è avvenuta: chi l'ha ucciso lo considerava un traditore. All'epoca della formazione di Israele con il ritorno dalla diaspora (provocata dalle invasioni romane e araba e in fuga dall'antisemitismo di origine cristiana) in quelle terre comandava la Gran Bretagna che aveva sconfitto l'impero ottomano che non era arabo.

Franco Matteo Mascolo
Il traditore era l'assassino che non credeva nei processi politici democratici, e Rabin è stato vittima del fanatismo ultranazionalistico integralistico sionistico che si basava sulla estrema diffidenza verso il blocco aggressivo islamico e quindi sulla paura di una sconfitta politica generale causata dalla politica di Rabin di accettazione di compromessi. La tua posizione mi sembra oggettivamente (politicamente e culturalmente e psicologicamente) pressocchè identica a quella dell'assassino di Rabin: nessun dialogo con gli Arabi, in quanto impossibile...

Gino Quarelo
Beh la storia dimostra che Rabin aveva torto; con i nazisti maomettani non è possibile alcun compromesso che non sia la dhimmitudine e quindi la cancellazione dello Stato ebraico di Israele. L'Europa oggi governata dagli omologhi di Rabin sta andano verso la dhimmitudine.

Franco Matteo Mascolo
La storia dimostra che senza dialogo reale e coraggioso tra le parti la guerra continuerà ancora per mille anni se i contendenti non cercheranno di scendere dall'assolutezza delle loro posizioni, per una ricerca di nuova solidarietà culturale e politic...Altro...

Franco Matteo Mascolo
Certamente bisogna rintuzzare con ogni mezzo concreto la pretesa imperialistica islamica di dominare il mondo...

Gino Quarelo
Io spero che gli israeliani e gli occidentali costringano i maomettani a cambiare o li facciano sparire dalla faccia della terra.

Franco Matteo Mascolo
Beh, senza studio e ricerca non si va da nessuna parte, e la politica deve essere sostenuta da una giusta filosofia.

Franco Matteo Mascolo
La ricerca di radici religiose comuni è la giusta strategia per ottenere anche il dialogo politico, a mio modesto parere. E il dogmatismo religioso crea anche il dogmatismo politico di conseguenza, credo

Gino Quarelo
Le radici spirituali comuni di tutti gli uomini vanno oltre le religioni, i loro idoli e i loro profeti. Nel frattempo bisogna vivere e difendersi.

Franco Matteo Mascolo Non afferro il senso di questa tua affermazione

Gino Quarelo Caro FMM fai uno sforzo.

Franco Matteo Mascolo Fallo anche tu, egregio GQ

Gino Quarelo
Spiritualità unversale comune a tutti gli uomini della terra, prima di Abramo e di Noè.

Franco Matteo Mascolo
Quale spiritualità? quella dei Cananei e di tante altre popolazioni anche molto distanti (Aztechi) che sacrificavano i figli credendo di placare le divinità, e a cui si oppose il sentire finale di Abraham, dopo la terribile "prova"?

Gino Quarelo
La spiritualità è diversa dalla religiosità. La religiosità è la spiritualità naturale e universale modificata/modellata/trattata dalle religioni. L'usanza di sacrificare i figli maschi primogeneti è universale e appartiene a tutte le credenze religiose preistoriche, apparteneva quindi anche ai cananei come alla gente di Abramo che poi ha portato l'innovazione religiosa di sacrificare un capro espiatorio animale al posto del figlio primogenito, detto anche figlio di Dio in alcune tradizione religiose per l'usanza delle donne di offrirsi al tempio nell'ambito della prostituzione sacra (...). Quella di Abramo è un'innovazione religiosa però sempre nell'ambito della tradizione idolatra; anche altre tradizioni religiose avevano innovato nella protostoria in questo modo. La spiritualità è cosa diversa e non richiede alcun sacrificio cruento ... . Il percorso spirituale umano segue la via della liberazione dalle credenze religiose che sono tutte idolatre, alcune ancora disumane terrificanti e orrende come quella maomettana, piena di sangue.

Tutti questi elementi delle tradizioni religiose idolatre primitive e dette pagane dai monoteisti : primogenito, figlio di dio, sacrificio del caproespiatorio (umano, animale, alimentare), incarnazione divina e divinizzazione umana (dello sciamano, del sacerdote, del re, dell'imperatore, del messia), li ritroviamo anche nei monoteismi ebraico e cristiano.
Nella fola religiosa idolatra cristiana addirittura il capro espiatorio è divenuto un evento cosmico in cui è Dio stesso che sacrifica suo figlio per la salvezza dell'umanità e si ripete nel rito/cerimonia della messa e dell'eucarestia. E lo si ritrova nel martire che si offre come Cristo.

Nell'idolatria maomettana dell'orrore e del terrore il sacrificio umano lo abbiamo nello sterminio degli infedeli o miscredenti che si rifiutano di farsi islamici e nel martirio degli assassini di Allà che muoino uccidendo.




Giovanni Gugliantini ha scritto:
"Tutti di matrice socialista"?
Ma tu stai molto male, stai.


Gino Quarelo
Io ricordo:

Il socialismo nazionale, parte del nazionalismo di sinistra,
https://it.wikipedia.org/wiki/Socialismo_nazionale

è una forma di socialismo sorta come ideologia politica per la prima volta in Italia alla vigilia della prima guerra mondiale. Interessò soprattutto il primo Novecento in Europa e in Italia trovò in parte rappresentanza con il fascismo delle origini e successivamente nella carta costituente della Repubblica Sociale Italiana. Nel dopoguerra, è stato presente all'interno della galassia del neofascismo, del socialismo italiano, del giustizialismo e del socialismo arabo. A livello mondiale è stato o è principalmente rappresentato da alcuni nazionalismi, ad esempio dal peronismo argentino o dall'estremizzazione del nazionalsocialismo tedesco (seppure fosse realmente portato avanti solo dall'ala sinistra del NSDAP, poi confluita nel Fronte Nero di Otto Strasser).


Benito? Un socialista (quasi) puro
Matteo Sacchi - Mer, 09/10/2013

http://www.ilgiornale.it/news/cultura/956801.html

Esce un libro ricco di nuovi particolari sul periodo rosso di Mussolini. Che influenzò anche il Fascismo

«Il mio fucile non saprà mai tradire la causa della rivoluzione». Oppure: «Espulsione!... Fuori dal Partito socialista... una buona volta e per sempre per i tafani democratici!».

Chi sta parlando? Che Guevara? Amedeo Bordiga che vuol fondare il Pci? Forse Lenin stesso?

No, è farina del sacco del compagno Benito Mussolini. E queste frasi sono solo esempi tratti da una sterminata messe di lettere e di articoli. Perché gli anni da socialista di Mussolini sono stati tanti, almeno dal 1903 al 1914, se si conta soltanto la militanza vera e propria (mentre occorre risalire all'infanzia se si tiene presente l'influenza del padre Alessandro, fabbro e fervente socialista). E in quegli anni Mussolini fu soprattutto un giornalista prolifico, noto per la capacità di stregare i lettori, anche ben prima di diventare direttore dell'Avanti! (nel 1912 subentrò al molto più moderato Treves, raddoppiando il numero di copie vendute).

Su quegli anni spesso la storiografia ha glissato o si è accontentata di studi parziali. A destra non faceva simpatia quel retaggio tutto proletariato e lotta di classe. A sinistra andava minimizzato, considerando semplicemente Mussolini un opportunista traditore (strategia inaugurata da Angelica Balabanoff, sponsor e forse amante del Benito rosso). Servirebbe, invece, un'analisi più attenta e meno ideologica. Un punto di partenza può essere una mostra inaugurata in settembre a Predappio e intitolata «Il giovane Mussolini. 1883-1914». E anche un volume che verrà pubblicato oggi da Rubbettino: Il compagno Mussolini. La metamorfosi di un giovane rivoluzionario, di Nicholas Farrell e Giancarlo Mazzuca (pagg. 348, con una prefazione di Vittorio Feltri). Come la mostra, Il compagno Mussolini presenta una serie di documenti inediti provenienti dall'archivio privato del collezionista Franco Moschi, uno dei più importanti d'Italia.

Ad esempio la frase che abbiamo citato all'inizio di questo articolo è tratta da una missiva ad Alfredo Polledro, importante socialista e sindacalista rivoluzionario, datata 2 aprile 1905. Da essa si capisce chiaramente come già nel 1905 Mussolini ritenesse improponibile qualsiasi percorso riformista. Dice di aver ormai «lasciato per via la più gran parte della tradizionale ideologia socialista, compresa la fede beata nei risultati di quelli che tu chiami trastulli parlamentari». Però rifiuta ogni azione “avventurista” che non passi dal conquistare il popolo: «Tu credi che conquistato l'esercito anche il problema dell'organizzazione materiale armata sia in gran parte risolto... ma è necessario prima di conquistare l'esercito armare il popolo». Ed è proprio da dettagli come questi che Farrell e Mazzuca costruiscono un quadro nuovo delle scelte del giovane Mussolini.

Il caso forse più rilevante è quello della scelta interventista che portò alla rottura con il partito socialista, iniziata con il famoso articolo apparso sull'Avanti! il 18 ottobre 1914 e intitolato «Dalla neutralità assoluta alla neutralità attiva ed operante». Dal lavoro di Farrell e Mazzuca emerge che Mussolini subì un lungo travaglio interiore su quel tema e che il suo interventismo si sposava con quello di altri socialisti. E anche nel fondare Il popolo d'Italia una volta abbandonato Avanti! Mussolini contò su un solido appoggio del partito socialista francese e sui fondi inglesi (su cui Farrell e Mazzuca hanno fatto un piccolo scoop compulsando gli archivi di Oxford e ridimensionandone l'entità). Insomma, non si può dire che il suo fosse un voltafaccia al soldo degli industriali italiani interventisti, come spesso si è detto. Ben prima del cambio di posizione sulla guerra, Mussolini considerava gli Imperi centrali i campioni della reazione. Molto belle anche le pagine dedicate dai due giornalisti-studiosi al modo in cui Mussolini intendeva il socialismo e la politica. Il futuro Duce del fascismo fu affascinato dagli studi dell'antropologo e psicanalista francese Gustave Le Bon, autore de La Psychologie des foules, edito nel 1895. Il libro gli lasciò impressa l'idea che la vera e unica forza politica fossero le masse, e che le masse agiscono per fede, non per intelletto: «Che importa al proletario di capire il socialismo come si capisce un teorema? E il socialismo è forse riducibile a un teorema?». Proprio il fascismo fu uno dei movimenti politici più simili ad una fede. Ecco che allora le linee di continuità appaiono sempre più evidenti. Non piacciono a chi vuole una storia fatta di icone buone e cattive? Pazienza.



???
https://www.riflessioni.it/forum/storia ... nza-2.html
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Re: Comounisti, nasicomounisti e de torno

Messaggioda Berto » mar feb 20, 2018 7:50 pm

Giampaolo Pansa: "Ritorno del fascismo? Fesserie"
Francesco Curridori - Mar, 20/02/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 96514.html

Il giornalista Giampaolo Pansa annuncia che non voterà alle prossime Politiche, definisce 'fesserie' i timori di un ritorno del fascismo e rivela di aver pensato di suicidarsi dopo la morte del figlio

"Sono fesserie". Così Giampaolo Pansa bolla i timori di un ritorno del fascismo.

"Oggi il vero dramma è che abbiamo una classe politica incompetente e pericolosa. Per questo stavolta non andrò a votare".

"Sono preoccupato per chi ha figli. Io il mio l'ho perso tre mesi fa, per un infarto, a 55 anni. Solo l'amore per Adele mi ha impedito di uccidermi", rivela il giornalista in un'intervista al Corriere della Sera in cui esprime la sua amarezza per questa campagna elettorale e parla del suo ultimo libro "Uccidete il comandante Bianco" che racconta la vita di Bisagno, nome di battaglia di Aldo Gastaldi, "unico comandante partigiano non comunista della terza divisione Cichero, la più importante della Liguria. Morto in circostanze misteriose subito dopo la fine della guerra". "La storia della Resistenza come la conosciamo è quasi del tutto falsa; e va riscritta da cima a fondo. Gli storici professionali ci hanno mentito. Settantatré anni dopo, è necessario essere schietti: molte pagine del racconto che viene ritenuto veritiero in realtà non lo è. Le guerre civili furono due. Oltre a quella contro i nazifascisti, - conclude - ci fu la guerra condotta dai comunisti contro chi non la pensava come loro".
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Re: Comounisti, nasicomounisti e de torno

Messaggioda Berto » ven feb 23, 2018 9:16 pm

Potere al Popolo
La leader Viola Carofalo ha detto che un paese in condizioni disperate e con un regime antidemocratico e violento è “un'ispirazione”
2018/02/23

https://www.ilpost.it/2018/02/23/potere ... -venezuela

Viola Carofalo, leader della lista di estrema sinistra Potere al Popolo, candidata alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, ha dato un’intervista al giornale argentino Página/12 nella quale, tra le altre cose, ha detto che il sistema politico del Venezuela – paese in cui la situazione economica è disastrosa e dove il presidente Nicolas Maduro, succeduto nel 2013 a Hugo Chavez, ha instaurato un regime antidemocratico e violento – è un’ispirazione per il suo partito, «al di là del risultato di quell’esperienza».
Carofalo ha detto:
L’America Latina è per noi l’ispirazione con la i maiuscola. Al di là di quelle che si possano considerare esperienze più o meno finite o di successo, o che possano avere momenti di stagnazione. Specialmente l’esperienza venezuelana, si può considerare come la nostra ispirazione. In primo luogo la relazione con il potere, cioè l’idea che non esista un aut-aut, una scelta definitiva tra una costruzione dal basso o dall’alto, ma che si possa, dove queste due forme di costruzioni politiche si incontrano, creare quello che noi chiamiamo potere popolare. Cioè rappresentazione e potere territoriale. Credo che il Venezuela, al di là del risultato di quell’esperienza, è un esempio della prospettiva di questa costruzione. Noi a Napoli abbiamo organizzato molte iniziative di divulgazione del processo venezuelano, non solo perché quello che arriva in Italia delle cose che succedono lì è profondamente distorto, ma perché è il modello di ispirazione per eccellenza. Ovviamente non possiamo rifare la stessa cosa in Italia. Ogni realtà sociale ha le sue specificità, però il modello organizzativo che ci ispira è quello.

A partire dalla scorsa primavera, in Venezuela ci sono state moltissime proteste organizzate contro Maduro, che prima è stato accusato di avere bloccato un referendum che avrebbe potuto mettere fine anticipatamente al suo mandato, e che poi nel corso dell’estate ha istituito un’Assemblea costituente fedele al governo con il compito di riscrivere la costituzione, che ha tolto i poteri al Parlamento controllato dalle opposizioni e i cui poteri erano anche già stati largamente ridotti dal governo nel 2015.

Si calcola che nel corso dell’estate 125 persone siano morte negli scontri tra polizia e manifestanti, e che altre 2 mila siano rimaste ferite. Diversi leader dell’opposizione sono stati uccisi negli scontri o in circostanze poco chiare. Altri sono stati arrestati oppure costretti a fuggire dal paese. La situazione economica venezuelana, poi, è praticamente disperata: l’inflazione è a due cifre, mancano beni di consumo e di prima necessità, c’è poco cibo e quello che si trova al mercato nero ha prezzi altissimi.


Venezuelana supplica al mondo:"vi prego aiutateci, ci stanno uccidendo".
Questo assassino genocida, comunista Nicholas Maduro, deve essere denunciato al tribunale penale internazionale (CPI) per genocidio e crimini contro l'umanità, mi sembra che la janaina paschoal e il dottor Helio Appuntito, alcuni senatori argentini, colombiani e cileni, hanno già fatto Questo, però, il governo patetico brasiliano e i senatori hanno semplicemente voltato le spalle al martirio e sofferenza del popolo venezuelano...

https://www.facebook.com/groups/1428750 ... 9436057686
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Re: Comounisti, nasicomounisti e de torno

Messaggioda Berto » ven feb 23, 2018 9:17 pm

Fascisti e antifascisti, nazisti, comunisti, maomettisti e zingari, la loro disumanità e inciviltà
viewtopic.php?f=205&t=2731
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3975893749
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Re: Comounisti, nasicomounisti e de torno

Messaggioda Berto » sab feb 24, 2018 11:20 am

La giunta Appendino vieta il bus anti-gender
Elena Barlozzari - Ven, 23/02/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 97782.html

A Torino strada sbarrata al bus anti-gender. L'assessore alle politiche giovanili, già presidente di Arcigay Torino, ha ottenuto che l'autorizzazione venisse revocata. Gli attivisti replicano: "Disobbediamo"

Il “Bus della Libertà” di CitizenGo e Generazione Famiglia è tornato da una manciata di giorni in strada e, anche stavolta, sarà tutta in salita.

È di oggi la notizia della revoca della concessione “di spazi e aree pubbliche” indirizzata ai promotori del tour dal Comune di Torino. Semaforo rosso per il pullman “pro-life” e “anti-gender” che avrebbe dovuto fare tappa, domani, nella città sabauda. Avrebbe, perché a far scattare il divieto di sosta (di appena un’ora e mezzo per distribuire vademecum e volantini) è stato l’assessore alle politiche giovanili Marco Giusta.

Secondo il grillino, infatti, l’iniziativa sarebbe in contrasto con una mozione del consiglio comunale. Quella con cui sindaca e giunta si sono impegnate “a non concedere spazi o suolo pubblico a coloro i quali non garantiscono di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, professando e praticando comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti”. È bastato evocare lo spauracchio del fascismo ed i suoi corollari per ottenere il ritiro immediato dell’autorizzazione.

Durissima la replica degli organizzatori. “L’amministrazione di Torino”, per Filippo Savarese, direttore delle campagne di CitizenGo Italia, “si conferma governata dall’ideologia Lgbt nemica del libero pensiero”. E promette “disobbedienza civile” contro questa “scelta liberticida” voluta dall’assessore Giusta, già presidente di Arcigay Torino. Insomma, il Bus della Libertà non intende cambiare programma e, domani, “fermerà alle 11 in Rondò Rivella, come da prima autorizzazione del Comune di Torino”. E in caso di multa? “Sarà il prezzo che i liberi cittadini devono pagare per la libertà di espressione dove comanda il pensiero unico”.

Sfida il bavaglio anche Augusta Montaruli, esponente torinese di Fratelli d’Italia, che parla di “editti orwelliani della giunta Appendino”. Domani, al fianco degli attivisti di CitizenGo, ci sarà anche lei “a condividerne il messaggio di difesa dei bambini e soprattutto ad appoggiare la libertà di manifestarlo”.
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Re: Comounisti, nasicomounisti e de torno

Messaggioda Berto » sab feb 24, 2018 9:13 pm

Dedicato a tutte e tutti (per non discriminare nessuno) le cassandre di Parma, d'Italia ed Europee. Mentre in Grecia siamo alla resa dei conti.

https://www.facebook.com/groups/2521384 ... 1412638401


Questa del governo Syriza e di Tsipras, è una delle strade giuste della sinistra (lo scrivo perché la strada giusta NON esiste, e NON è mai esistita. Sono sempre stati dei tentativi, anche quella di Lenin si è dimostrato, alla fine un grande tentativo, ma sempre un tentativo), non certamente quella di rimanere a gridare all'opposizione, e continuare a ripetere come un disco rotto, che il capitalismo si batte con la "lotta dura senza paura", e/o soltanto con la critica dei guai che hanno prodotto le politiche del capitalismo neoliberista e/o l'ordoliberista.

Senza un progetto alternativo al capitalismo (neoliberista e l'ordoliberista che sia), sulla base di una analisi di fase sulle tendenza del capitalismo, che metta al centro la questione del lavoro, e del buon lavoro, come tante volte ho spiegato sommariamente ma con una analisi concreta e con una proposta concreta, intorno al quale far ruotare tutti gli altri problemi. Mentre solo con un programma elettoralistico in cui ci sia di tutto e di più, come un elenco della spesa, che in tal caso diventa oggettivamente, al di là della buona volontà e delle motivazioni soggettive e positive dei militanti scesi in campo, significa non assumere fino in fondo il vero e principale problema delle persone e della fasce storica in cui stiamo vivendo, senza elencare con forza le priorità di quei 3 - 5 punti principali, è un modo esclusivamente elettoralistico per tentare di raccogliere dei voti da un vasto schieramento sociale, senza avere con questi soggetti un rapporto organizzativo, diventa solo una propaganda elettorale inefficace, che non colpisce i soggetti sociali a cui ci rivolgiamo.
Questo modo spontaneistico di puntare quasi esclusivamente sulla protesta è sbagliato, perché viene negata la necessità della politica e si approda ad una fiducia acritica nella ribellione della moltitudine, speculare alla fiducia nel progresso: neoanarchismo versus neoliberismo.(ndr).

Allego un passo dell'articolo postato da A. A. Panagopoulos.
Un ex primo ministro, l’attuale governatore della Banca Centrale, un Commissario europeo e tutta la crème de la crème della Nuova Democrazia e del Pasok dovranno rispondere al parlamento greco e subito dopo ai giudizi per lo scandalo di 3 miliardi di euro per la spesa farmaceutica, meglio noto come scandalo Novartis.
“Come avete fatto a salvare la Grecia”, ha chiesto un giornalista al vice ministro della Sanità qualche settimana fa. °Semplicemente perché nessuno di noi ruba”, ha risposto sorridendo lui. Per quelli che rubavano però il parlamento greco ha deciso ieri a tarda notte la creazione di una Commissione di Investigazione per i 10 leader della Nuova Democrazia e del Pasok che secondo i giudizi sono implicati allo scandalo internazionale dei 23 miliardi di euro per la spesa farmaceutica, noto come scandalo Novartis.


Argyrios Argiris Panagopoulos
22 febbraio alle ore 11:38 ·

Tsipras: Giustizia per un popolo trascinato ai memorandum
Commissione parlamentare per 10 leader della Nuova Democrazia e Pasok per scandalo NOVARTIS
di Argiris Panagopoulos

Un ex primo ministro, l’attuale governatore della Banca Centrale, un Commissario europeo e tutta la crème de la crème della Nuova Democrazia e del Pasok dovranno rispondere al parlamento greco e subito dopo ai giudizi per lo scandalo di 3 miliardi di euro per la spesa farmaceutica, meglio noto come scandalo Novartis.
“Come avete fatto a salvare la Grecia”, ha chiesto un giornalista al vice ministro della Sanità qualche settimana fa. Semplicemente perché nessuno di noi ruba”, ha risposto sorridendo lui. Per quelli che rubavano però il parlamento greco ha deciso ieri a tarda notte la creazione di una Commissione di Investigazione per i 10 leader della Nuova Democrazia e del Pasok che secondo i giudizi sono implicati allo scandalo internazionale dei 23 miliardi di euro per la spesa farmaceutica, noto come scandalo Novartis.
Il parlamento greco ha aperto l’investigazione contro:
A. SAMARAS, ex primo ministro ed ex leader di Nuova Democrazia Con voto segreto 182 deputati hanno votato a favore dell’indagine, con 3 contro, 6 presenti e 27 schede sono state annullate.
E. VENIZELOS, ex leader del Pasok, ex ministro delle Finanze ed Esteri, con 185 a favore, 6 presenti e 26 nulle
A. GEORGIADIS, ex ministro della Sanità, braccio destro di Mitsotakis, leader dell’ala di estrema destra dentro la Nuova Democrazia, con 186 a favore, 6 presenti e 26 nulle.
A. LOVERDOS, ex ministro socialista di Sanità, oggi portavoce parlamentare della coalizione che partecipa Pasok, con 186 a favore, 4 presenti e 27 nulle.
G. STOURNARAS, governatore della Banca Centrale della Grecia ed ex ministro socialista delle Finanze, con 182 a favore, 2 contro, 6 presenti e 28 nulle
D. AVRAMOPOULOS, Commissario europeo per l’immigrazione, ex vicepresidente della Nuova Democrazia, ex ministro della Sanità, Difesa e degli Esteri, con 188 a favore, 4 presenti e 26 nulle
Inoltre il parlamento ha aperto le procedure per l’indagine anche per P. Pikrammentos, con 170 favore, 8 contro, 12 presente e 26 nulle, G. Koutroumani, con 185 favore, 1 contro, 11 presenti e 25 nulle, A. Likourentzo, con 180 a favore, 2 contro, 8 presenti e 28 nulle e M. Salma, con 159 a favore, 17 contro, 16 presenti e 26 nulle
Dalle votazioni erano assenti 1 deputato di SYRIZA, 1 dell’ANEL, 2 di Nuova Democrazia, 1 di KKE e 3 indipendenti.

A. Tsipras: Giustizia per il nostro popolo trascinato da corrotti ai memorandum

“Non possiamo ignorare il mandato del popolo greco, e nemmeno ci potete intimidire con azioni legali, contro di noi, minacce e tribunali speciali. Ho sentito molte persone oggi nei loro discorsi che parlano di complotto, ma non ho sentito nessuno avere il coraggio di negare direttamente l'esistenza di uno scandalo sulla spesa delle medicine”, ha detto il primo ministro Alexis Tsipras in parlamento.
Tsipras ha detto che i giorni precedenti ha sentito da diversi ex ministri della Sanitàdella Nuova democrazia e del Pasok e anche il leader attuale di Nuova Democrazia Mitsotakis di ammettere che esiste lo scandalo di Novartis.
“Se c’è uno scandalo come al diavolo è successo? Si è germogliato da solo? Era un fenomeno naturale? Chi hanno la colpa? Non esiste nessuna responsabilità”, ha chiesto Tsipras al parlamento.
“Tutti quelli che avete governato questi anni non avete capito niente per lo scandalo? Sotto il naso delle leadership succedeva tutto. Lo hanno fatto il personale amministrativo dei ministeri e i medici o potevano farlo senza la conoscenza dei dirigenti del governo? Ma anche se succedesse proprio questo, possiamo permettere che l’ignoranza può essere perdonata in un caso come questo? Perché non parliamo per piccolissime somme. Parliamo per somme che hanno influenzato direttamente il percorso delle finanze pubbliche del paese”, ha aggiunto Tsipras, ricordando che lo scandalo Novartis per il momento ha causato danno alle finanze pubbliche di 3 miliardi di euro.
“Allora, oggi si è dimostrato che “non abbiamo mangiato tutto insieme” [come aveva detto al parlamento anni fa il ministro socialista Pangalos]. Non abbiamo mangiato insieme i soldi della borsa, quelli scandalo di Siemens, della Telecom Greca OTE, delle opere pubbliche, delle spese per la difesa, dei fondi europei ESPA, dei rifornimenti del settore pubblico, della spesa per le medicine. Non abbiamo mangiato insieme i soldi dello stato. Come volete che la mettiamo?”, ha continuato Tsipras.
Alla domanda: “Chi ha mangiato i soldi dello stato?” Tsipras ha dato la sua risposta: “Una numerosa élite economica, sociale e politica appoggiata per decenni nelle reti del suo potere e su i sui meccanismi para-istituzionali delle influenze e dei ricatti… I loro nomi, se vi interessano gli troverete nelle liste d'oro dei paradisi fiscali”, ha denunciato Tsipras, rivendicando per SYRIZA e il suo governo che “il mandato del popolo greco il gennaio e il settembre del 2015 era un mandato per fare giustizia, di fare tutto che passa dalle nostre mani per far emergere le responsabilità del vecchio sistema politico per la tragedia dei memorandum”.
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Re: Comounisti, nasicomounisti e de torno

Messaggioda Berto » dom feb 25, 2018 12:29 pm

Xi Jinping presidente finché vorrà: così cambia la costituzione in Cina
Guido Santevecchi,
25 febbraio 2018

http://www.corriere.it/esteri/18_febbra ... 1e2b.shtml

La svolta verrà ratificata dal Congresso nazionale del popolo convocato per il 5 marzo a Pechino. Ora Xi è più potente di Mao, perché la Cina è superpotenza

Tutti i poteri a Xi Jinping e finché vivrà. È questo il quadro che si sta delineando in Cina. Perché il Comitato centrale del partito comunista ha proposto di rimuovere dalla Costituzione la formula che limitava a due mandati di cinque anni l’uno la carica di Presidente della Repubblica Popolare cinese. La notizia è stata data dall’agenzia statale Xinhua e non c’è da dubitare che «la proposta» verrà accolta. Xi Jinping è presidente dal marzo del 2013 e nei prossimi giorni è attesa la sua «rielezione» a presidente nel corso del Congresso nazionale del popolo che si aprirà il 5 marzo. Con questa revisione della costituzione, quando nel 2023 scadrà il suo secondo mandato, Xi potrà ricandidarsi per un terzo. Lo scorso novembre, il 19esimo Congresso del Partito ha inserito il «Pensiero di Xi Jinping» nella costituzione comunista e ora la stessa formula verrà iscritta anche nella costituzione della Repubblica. A questo punto va aggiornata l’osservazione che da tempo fanno i politologi: che questo leader ha ormai gli stessi poteri di Mao Zedong. In realtà Xi è più potente, perché ai tempi di Mao la Cina era un gigante povero, mentre ora è la seconda economia del mondo e ogni sua scelta influenza i meccanismi della globalizzazione. Ma chi è quest’uomo di 64 anni, dal 2012 segretario generale comunista, dal 2013 presidente della Repubblica popolare e della Commissione centrale militare? Finora ha mostrato almeno sei volti.

1) È stato un «giovane istruito» che nel 1968, a 15 anni, fu mandato con migliaia e migliaia di coetanei dalle città a zappare in campagna «per essere rieducato dai contadini più poveri», come ordinava la Rivoluzione culturale. Xi allora si portò dietro valigie piene di libri: i contadini che lo aiutarono a trascinarle pensarono che dentro ci fosse un tesoro. Erano volumi che lo studente-lavoratore divorava la notte, dopo aver spalato letame: lesse di tutto, da Victor Hugo a Hemingway e tre volte di seguito il Capitale di Marx.

2) Il Principe rosso: Xi è figlio di un compagno di lotta di Mao. I discendenti dei rivoluzionari della prima ora sono la nobiltà della Repubblica popolare, predestinati al potere o almeno al successo negli affari. Il futuro presidente, tornato a Pechino dopo sette anni nei campi, invece di divertirsi come fecero molti coetanei usciti dall’incubo maoista, si lanciò alla ricerca del potere politico, convinto che gli spettasse. E così ha scalato la gerarchia.

3) Il cacciatore di tigri: sotto la sua guida la battaglia anticorruzione ha punito in questi primi cinque anni 1,34 milioni di piccoli burocrati («mosche da schiacciare» le chiama Xi) e anche 280 alti funzionari a livello ministeriale o superiore («tigri da stanare», nella visione del leader). Le foto di diversi dirigenti eliminati ora sono esibite in una grande mostra a Pechino.

4) Il comandante nazionalista: Xi ama farsi vedere in mimetica tra i soldati. Sta riformando l’esercito per farne «una forza capace di combattere e vincere una guerra moderna» (parole sue). Ha anche messo a disposizione dell’Onu 8 mila Caschi blu cinesi, preparando il terreno a una nuova politica più assertiva della Cina in campo internazionale.

5) Lo statista globale e visionario: aiutato anche dall’instabilità dell’America di Trump, ha lanciato a Davos la sua idea di ri-globalizzazione; ha offerto al mondo la Nuova Via della Seta per allargare i commerci. Usa metafore affascinanti e colte, tipo «in tempi di tempesta, non bisogna rifugiarsi nel porto del protezionismo, ma navigare nel mare aperto della globalizzazione». Cita anche i classici occidentali, compreso Dante e Petrarca.

I trent'anni d'amore di Xi e Peng

6) Il Presidente di tutto: ha accumulato una dozzina di cariche, alcune di organi statali costituiti appositamente per lui, come il Gruppo guida dell’approfondimento comprensivo delle riforme. Si è conquistato il titolo di «hexin», che significa più o meno «nucleo centrale e cuore» del Partito e quello di «lingxiu», attribuzione che fu solo di Mao ed evoca una grandezza di comando anche spirituale. E poi c’è la propaganda quotidiana, che per avvicinare il presidente al popolo rilancia l’espressione «Xi Dada», che vuole dire Zio Xi, e lo presenta mentre mangia ravioli da pochi soldi in una trattoria tra la gente.
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Re: Comounisti, nasicomounisti e de torno

Messaggioda Berto » ven mar 09, 2018 10:08 pm

«Se due operai corrono dietro a un padrone, i salari si abbassano, se due padroni corrono dietro a un operaio, i salari si alzano» [F. Bastiat]
(Dalla bacheca di Christian Lazzarini)

https://www.facebook.com/miriano/posts/ ... 5021648995

In due righe c'è un trattato di economia della produzione moderna, sulla sociologia del lavoro, sul protezionismo salariale, sul salario minimo, sullo stato datore di lavoro, sull'importanza dell'aggiornamento professionale e su un mucchio di altri argomenti e implicazioni.

La prima considerazione è che per avere lavoratori più ricchi, servono più padroni (uso il termine ottocentesco di Bastiat). Più ne diminuisci il numero più la gente diventa povera. Il modello con un solo padrone l'abbiamo visto all'opera, il socialcomunismo che negava la proprietà privata.

E qual è la strada che percorrre uno dei popoli più imbecilli di quello che fu l'occidente avanzato? Padroni falliti, o fuggiti all'estero, e un unico datore di lavoro, lo stato.

Già, proprio miseri concetti dai quali "si vorrebbe derivare la lettura dell'economia che è roba per gente preparata". Il fatto è che l'ovvio trionfa sempre. Se neghi l'ovvio buono, realizzi l'ovvio cattivo. MG
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