Trump e i clandestini - la vicenda dei bambini separati dai gentitori arrestati e in fase di processo per ingresso illegale che è un crimine. forza Trump!Usa, bambini migranti: la giornalista scoppia in lacrime leggendo i provvedimenti20 giugno 2018
https://video.repubblica.it/mondo/usa-b ... 429/309059Rachel Maddow è scoppiata in lacrime mentre leggeva la notizia di agenzia sui provvedimenti che coinvolgono i bambini migranti predisposti dal presidente Donald Trump. La giornalista della MSNBC, visibilmente commossa, non è riuscita a terminare la lettura della velina e, dopo essersi scusata, ha passato la linea a un suo collega.
Usa: lo Stato di New York verso la causa a Trump per le famiglie separate al confine col Messicogiordano stabile
2018/06/19
http://www.lastampa.it/2018/06/19/ester ... agina.htmlLo stato di New York intende fare causa al governo per la separazione delle famiglie al confine con il Messico. Lo afferma il governatore Andrew Cuomo, sottolineando come a suo avviso il governo stia violando i diritti costituzionali degli immigrati.
La presa di posizione di Cuomo è legata al fatto che oltre 70 bambini separati dalle loro famiglie si trovano in istituti a Long Island, nello stato di New York. Secondo Cuomo l’amministrazione Trump sta violando anche l’accordo di Flores del 1997 che determina gli «standard nazionali riguardo la detenzione, il rilascio e il trattamento dei bambini immigrati detenuti in complessi» pubblici «dando priorità al principio dell’unità familiare».
Il Papa contro Trump: "Immorale separare i figli dai genitori. Senza migranti l'Europa è vuota"
In un colloquio con la Reuters, Francesco critica le politiche della Casa Bianca e ricorda il documento dei vescovi: "Il populismo non è la risposta al dramma mondiale dell'emigrazione e dividere le famiglie è contrario ai valori del cattolicesimo. I populisti creano psicosi". Sul caso Aquarius: "Non puoi rifiutare le persone che arrivano da te"
PAOLO RODARI
20 giugno 2018
http://www.repubblica.it/vaticano/2018/ ... -199493535CITTA' DEL VATICANO - Ha criticato l’amministrazione Trump e le sue politiche in materia di immigrazione, a partire dalla scelta di dividere le famiglie, separando i figli dai genitori entrati illegalmente nel territorio Usa. Così Francesco, senza usare giri di parole, in un colloquio con la Reuters, nel quale ha affermato che il populismo non è la risposta al problema mondiale dell’immigrazione. Bergoglio ha ricordato di aver appoggiato il documento dei vescovi americani che giudica la separazione dei figli dai genitori “contraria ai valori del cattolicesimo” e “immorale”.
Il pianto dei bambini migranti separati dai genitori nell'audio registrato al confine Usa
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“Non è facile, ma il populismo non è la soluzione”, ha detto Francesco in un incontro registrato domenica sera. Un’intervista a tutto campo nella quale il Pontefice si è detto ottimista circa i colloqui che possono portare a un accordo storico sulla nomina dei vescovi in Cina.
Il vescovo di Roma ha anche parlato delle recenti dimissioni dei vescovi cileni per aver coperto degli abusi sessuali su minori commessi da preti. Ha quindi riflettuto sui cinque anni al soglio di Pietro, e ha difeso la sua leadership dalle critiche mosse dai conservatori che lo accusano di essere troppo liberale.
Quanto a Trump e alle sue politiche sull’immigrazione, Francesco ha detto ancora di essere dalla parte dei vescovi locali: “In queste cose rispetto la posizione della conferenza episcopale”, ha detto. I populisti stanno “creando una psicosi” sulla questione dell’immigrazione, mentre le società anziane come l'Europa sono costrette ad affrontare “un grande inverno demografico” e hanno bisogno di più immigrati. Senza immigrazione, ha aggiunto, l'Europa “diventerà vuota”.
IL FUTURO DELLA CHIESA DI STRADA
Francesco ha confermato di pregare per chi lo critica, per chi dice “cose cattive” su di lui. Dentro la Chiesa, infatti, esiste una parte conservatrice che continuamente lo critica. Ma il Papa ha difeso la sua leadership dicendo che il futuro della Chiesa cattolica è “sulla strada”.
I PORTI CHIUSI
Francesco ha commentato anche la decisione del governo italiano di chiudere i porti alla nave Aquarius costringendo più di 600 migranti a sbarcare in Spagna: “Credo che non puoi rifiutare le persone che arrivano da te, aiutarle, prendersi cura di loro”, ha detto. “Alcuni governi ci stanno lavorando e le persone stanno migliorando”, ha aggiunto. “Ciò che risolve le cose è accettazione, studio, cautela”.
ALCUNE LOTTE E DECISIONI DIFFICILI
Francesco ha detto di essersi rattristato per la decisione di Trump dello scorso anno di portare nuove restrizioni su Cuba. L’accordo di Obama fu “un buon passo avanti”, ha spiegato. E ha anche parlato del fatto che la decisione di abbandonare l’accordo di Parigi per frenare il cambiamento climatico gli ha provocato “un po’ di dolore a causa del futuro dell'umanità che è in gioco”. E ha confidato che sperava che Trump ripensasse alla sua posizione.
I DUBIA E LE RIFORME
Francesco ha parlato anche dei “dubia” circa il suo magistero messi su carta da alcuni cardinali fra cui il conservatore americano Leo Burke. Ha detto di aver sentito parlare della lettera dei cardinali che lo criticano “dai giornali ... un modo di fare cose che è, diciamo, non ecclesiale, ma facciamo tutti degli errori”, ha detto.
Il Papa ha spiegato di essere soddisfatto delle riforme attuate per rendere le finanze del Vaticano più trasparenti. La banca del Vaticano, che ha chiuso centinaia di conti sospetti o dormienti, “ora funziona bene”, ha detto.
DONNA A CAPO DI UN DICASTERO
“Anche una donna può essere a capo di un dicastero”. Lo ha affermato Francesco spiegando come “nel Cenacolo sembra essere più importante Maria che gli Apostoli”. “Su questo – ha detto – si deve lavorare e non cadere, lo dico con rispetto, in un atteggiamento femministico che alla fine sarebbe un maschilismo con la gonna”.
Il Papa ha precisato che non toglierà il “no” di Giovanni Paolo II alle donne prete, ma che ugualmente valorizzerà il loro ruolo della donna nella Chiesa. In essa, ha detto, “ci sono funzioni diverse. La donna ha una funzione, ma deve avere più della funzione. È un’altra dimensione di unità, di accoglienza, di sposa”.
Per il Papa “c’è la tentazione di funzionalizzare la riflessione sulle donne nella Chiesa, che devono fare questo, che devono diventare quello. No, la dimensione della donna va oltre la funzione. È una cosa più grande”. E ha citato il teologo Hans Urs Von Balthasar, che “concepisce la Chiesa con due principi: il principio petrino che è maschile, e il principio mariano che è femminile e non c’è Chiesa senza donne. La Chiesa è donna, sposa di Cristo, è donna dogmaticamente, e su questo si deve approfondire e lavorare e non stare tranquilli perché funzionalizziamo le donne”.
Usa, Trump sui figli separati dai genitori al confine con il Messico: "Firmerò ordine per tenere insieme le famiglie"20 giugno 2018
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ie/4440845La “tolleranza zero” al confine tra Usa e Messico viene ridimensionata. Donald Trump ha annunciato che firmerà un testo per evitare le separazioni dei bambini dai genitori migranti che entrano illegalmente negli Stati Uniti. “Vogliamo tenere le famiglie unite“, ha dichiarato il presidente Usa alla Casa Bianca. “Firmerò qualcosa presto”, ha proseguito, spiegando che si aspetta che questo sarà seguito da una legge. La retromarcia arriva dopo che l’amministrazione americana è stata sommersa dalle critiche, nazionali e internazionali, dopo che è emerso che dal 19 aprile al 31 maggio oltre 2.300 bambini sono stati separati dai genitori. Ma secondo la Abc, l’atto che firmerà Trump non consentirà comunque ai bambini di abbandonare le strutture in cui sono attualmente trattenuti. In quei centri, i figli rimarranno con i loro genitori che attendono di comparire in tribunale.
“Vogliamo sicurezza per il nostro paese. La avremo. Allo stesso tempo abbiamo compassione, firmerò qualcosa a breve. Qualcosa di preventivo e a cui poi alla fine corrisponderà una legge, sono sicuro”. Sono le parole usate da Trump in un incontro con alcuni membri del Congresso prima di partire per il Minnesota. “Dobbiamo essere rigorosi al confine, ma dobbiamo anche avere compassione”, ha ripetuto. “Se si è deboli, nel paese entrano milioni di persone. Se sei duro, non hai cuore. E’ un dilemma complesso”, ha affermato ancora il presidente.
L’uscita dell’audio ottenuto da ProPublica – che raccoglie le voci e i pianti di dieci minori centro-americani detenuti in una struttura dell’immigrazione Usa – ha complicato la vicenda delle famiglie di migranti separati al confine con il Messico. Tutti i senatori democratici hanno inoltre firmato un progetto di legge che vieterebbe di separare le famiglie bloccate al confine. E anche la First Lady Melania Trump ha espresso il suo personale disagio. Gli stessi repubblicani sono apparsi sempre più ansiosi di distinguere le proprie posizioni da quelle di Trump e anche all’interno dell’amministrazione sono emerse riserve e sensibilità diverse.
Sono stati Sessions e Miller a spingere per inasprire le misure anti-immigrazione, quando in aprile i numeri degli arrivi sono sembrati nuovamente fuori controllo. Non è stato difficile convincere Trump, soprattutto in vista delle elezioni di midterm. La mossa però non sembra aver avuto il successo sperato. Al di là delle prese di posizione dell’Onu e dei gruppi per i diritti umani, la vera preoccupazione del presidente Usa è che, nonostante la zero tolleranza, gli arrivi non diminuiscano. Da qui la prima, parziale, retromarcia.
CON LA SCUSA DELLE “DONNE INCINTE E DEI BAMBINI”GIUSTIFICANO L’IMMIGRAZIONE? ASCOLTATE ASSASSINI!
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https://www.facebook.com/Giuseppe.Povia ... 8679464670Trump firma per tenere insieme figli e immigrati, pratica che risale a Obama ma mostrata oraMaria Giovanna Maglie per Dagospia
20 giugno 2018
http://m.dagospia.com/maglie-trump-firm ... ora-176735Alla fine ha deciso di firmare un ordine esecutivo che consente a chi arriva illegalmente al confine dal Messico accompagnato da bambini che siano chiaramente i suoi figli di essere detenuto assieme a loro. È un ordine provvisorio in attesa della legge che sistemerà il tutto con le norme richieste. Trump ha deciso di ricorrere ai poteri del presidente per chiudere la polemica, e soprattutto ha ascoltato la richiesta della moglie Melania che era preoccupata dell'indignazione che non si fermava - ripetere che la separazione dei minori si è sempre fatta dai tempi di Obama non serviva - e anche delle minacce al figlio Barron da parte di alcuni dementi come l'attore Peter Fonda.
Ma rimane la scelta di tolleranza zero ai confini col Messico, ed anche alle Nazioni Unite, e a quanto pare muso duro anche con la Russia in preparazione del vertice con Putin.
I confini non si toccano, chiunque tenti di entrare illegalmente negli Stati Uniti viene arrestato, i minori che entrano da soli, o che accompagnano gli illegali maggiorenni, naturalmente non vengono arrestati ma condotti in un centro di accoglienza nel quale restano per 20 giorni, trascorsi i quali o vengono affidati a parenti legalmente residenti negli Stati Uniti o rinviati nel paese di origine presso parenti la cui identità sia stata accertata.
La politica sovranista di Trump e di Jeff Sessions, Attorney general, e’ di tolleranza zero, ma è anche una battaglia tutta politica perché la nuova legge sull'immigrazione che darebbe tra l'altro ai Dreamers, coloro che sono entrati nel paese da minorenni e ora ci vivono stabilmente, la residenza permanente, e che metterebbe fine ai tentativi di massa di entrare e quindi alle immagini di bambini separati dai genitori, giace al Congresso, ostaggio dell'ostruzionismo democratico.
Fanno molto comodo in attesa delle elezioni di metà mandato le immagini di bambini piangenti improvvisamente diventate vergogna nazionale, quando quella pratica viene applicata dal 2008, dai tempi di Sant’ Obama.
Arrivano una quantità debordante di minori non accompagnati da nessuno, avanguardia di parenti che arriverebbero dopo, sono circa 10.000 dei 12000 fermati negli ultimi mesi, ce ne sono 2000 i cui genitori, illegali che tentavano l’ingresso per l'ennesima volta, sono stati arrestati. Non vanno in galera con quelli che se li sono portati dietro fino all'espulsione. Le grandi gabbie fotografate sono solo destinate alla prima detenzione, poi i minori vengono portati in un grande centro decente, pulito e attrezzato di tutto, anche di palestra e giochi, con medici, psicologi, assistenti sociali.
Ci sono anche queste di immagini, basta cercarle, anche se sicuramente una accoglienza dignitosa non cambia il dolore di un bambino solo, ma a quel dolore dovrebbero pensare per primi i genitori che li trascinano un'avventura illegale o addirittura li mandano avanti da soli. Chi sono le immagini dei tempi di Obama, ma quelle nessuno le ha mai mostrate.
La norma, destinata ad avere, una volta mostrata agli spettatori di tutto il mondo, grande impatto mediatico emotivo, è infatti in buona parte frutto di grande ipocrisia, perché di bambini disperati affamati è pieno il mondo in guerra, dittatura, sfruttamento, e li ignoriamo ogni giorno, e perché viene usata strumentalmente contro il cattivo cowboy Donald Trump. Nella passata Amministrazione è stata applicata per mezzo milione di illegali nel silenzio generale.
Il braccio di ferro si potrebbe risolvere nei prossimi giorni, in mezzo ci sono anche i molti soldi per la costruzione del muro al confine con il Messico, che risolverebbe una volta per tutte il problema, una legislazione molto più severa e la fine delle famose lotterie che ogni anno consentivano a centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo di vincere una Green card, una carta verde, ovvero l'anticamera della cittadinanza.
Donald Trump non molla, i suoi poteri glielo permettono, anche se la legge che cambierebbe tutto è invece in mano al potere legislativo, e ricorda che qualsiasi illegale deve essere arrestato, che i buchi in una vecchia e debole serie di leggi sull'immigrazione hanno portato a 15 milioni di clandestini, un numero insopportabile per gli Stati Uniti, che devono regolamentare severamente per poter continuare ad accogliere ancora in qualche modo secondo la vocazione fondante.
Tutto il mondo è paese, come si può vedere, e nonostante lo sconcerto l'indignazione per le immagini dei bambini piangenti, ossessivamente opportunamente fatto il collare, la politica di chiusura all'immigrazionismo, all'immigrazione selvaggia, è estremamente Popolare anche nella grande nazione del melting pot.
2) Chissà perché invece non fa nessuno scalpore, non suscita nessun sentimento di emulazione, viene raccontata distrattamente come l'ennesima stravaganza della presidenza Trump, la decisione americana di uscire da quella pagliacciata che si chiama Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.
L'ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite ha ufficializzato ieri sera la decisione annunciata da tempo, motivata principalmente "dall’atteggiamento dell'organizzazione nei confronti di Israele": "Più di 70 risoluzioni contro un Paese con una forte posizione sui diritti umani, e solo sette risoluzioni contro l’Iran", ha detto Nikki Haley, l'ambasciatrice d'acciaio alle Nazioni Unite di Trump, ricordando che in quel simpatico organismo la maggioranza dei Paesi componenti, 27 su 45 ,e’ di dittature o di Stati sospetti di essere illiberali. Peccato però che al punto 7 l'agenda elaborata dal Consiglio imponga costanti rapporti sulle violazioni dei diritti umani commesse da Israele. Israele sì, il Venezuela no.
Per essere chiari già sotto la presidenza di Bush jr, gli Stati Uniti erano rifiutati di aderire al neonato Consiglio per i diritti umani spiegando ufficialmente che certe Nazioni, come Algeria, Cina, Congo, Costa d’Avorio, Cuba, Etiopia,Nigeria, Pakistan, Qatar, Russia, Arabia Saudita, Sierra Leone, Emirati Arabi, Venezuela, Vietnam, ne ho citate solo alcune, non possono giudicare del rispetto delle libertà civili o del diritto umanitario.
Poi arrivò Barack Obama,e nel 2009 decise di aderire al Consiglio. Nel 2015 la maggioranza approvò il rapporto della commissione di Mary McGowan Davis che accusava Israele di “crimini di guerra”, e Obama zitto. A maggio di quest'anno ha giudicato sproporzionato l'uso della forza esercitata da Israele nei confronti dei palestinesi che tentavano di penetrare da Gaza, e Donald Trump saluta e se ne va ,come ha già fatto con l'Unesco.
Ci si aspetterebbe una dichiarazione, due parole, da parte di quelle stesse comunità ebraiche che legittimamente vedono in qualsiasi iniziativa contro etnie come i Rom paragoni con le loro persecuzioni, anche a costo di banalizzare il ricordo della Shoah, anche perché in ballo è la sorte della loro terra promessa, nonché del loro stato, Israele. Invece a quanto pare niente.
3) E niente comparirà, vedrete, della straordinaria dichiarazione di lunedì scorso del Dipartimento di Stato americano, che ha chiesto ufficialmente alla Russia la liberazione di 150 prigionieri politici e religiosi.
Mi correggo, ne parla diffusamente Atlantico Quotidiano di Federico Punzi e Daniele Capezzone, che è una pubblicazione libera da qualsiasi Echo Chamber. Scrive Capezzone che “ un altro capitolo reaganiano è in corso di scrittura da parte dell’amministrazione Trump: come negli anni Ottanta, un’attenzione ai dissidenti, ai prigionieri di coscienza, alle minoranze politiche e religiose oppresse”.
È così, visto che la dichiarazione denuncia la “crudele pratica da era sovietica della repressione del dissenso”.
Lo fa alla vigilia di un importante vertice fra Trump e Putin, quindi pone un caso concreto, non fa demagogia, introduce tra i punti dell'agenda dell'incontro anche i diritti umani.
Tra i nomi più noti c'è Oleh Sentsov, il regista ucraino che si è opposto all’annessione della Crimea, e che fa lo sciopero della fame in un carcere russo; c’è Oyub Titiyev, un attivista dei diritti umani condannato senza prove per traffico di droga; ci sono testimoni di Geova ed esponenti di Scientology
Usa, Melania Trump visita a sorpresa un centro migranti al confine con il Messico: "Ditemi come posso aiutare"21 giugno 2018
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... re/4442871 Prima abbandonato dal partito, ora smentito anche nei fatti dalla moglie. Mentre il presidente statunitense Donald Trump firmava il decreto in cui si impegna a “mantenere le famiglie unite” nei centri di detenzione, la first lady Melania Trump è volata in Texas per visitare una struttura che ospita minori entrati illegalmente negli Stati Uniti e separati dai genitori. “Sono qui per conoscere la vostra struttura. Vorrei anche chiedervi come posso essere d’aiuto a questi bambini per riunirli alle loro famiglie nel più breve tempo possibile”, ha detto la first lady nel centro di McAllen, struttura che riceve finanziamenti federali e ospita circa 60 bambini di Honduras ed El Salvador di età comprese fra cinque e 17 anni.
Melania Trump è andata in uno dei centri finiti al centro delle polemiche montate dopo la pubblicazione dell’audio che raccoglie le voci e i pianti di dieci minori centro-americani detenuti. L’indignazione dell’opinione pubblica e lo scontro interno al Partito repubblicano hanno costretto Trump a fare marcia indietro sul piano per separare i figli dei migranti dai loro genitori: “Non mi piace vedere famiglie che vengono divise”, ha detto il presidente dopo aver firmato il decreto.
Trump ha poi confermato le indiscrezioni dei media Usa che avevano parlato di pressioni di Melania affinché cambiasse posizione sull’immigrazione illegale alla frontiera: “Hanno un’opinione decisa”, ha detto riferendosi alla figlia Ivanka e alla moglie. La mossa a sorpresa della first lady, fa sapere la portavoce Stephanie Grisham, “é stata una sua idea al 100%. Voleva assolutamente venire per vedere da sola cosa sta accadendo e portare sostegno, ordine esecutivo o meno. Il provvedimento certamente sta aprendo la strada un po’, ma c’è ancora molto da fare”, ha proseguito la Grisham.
Nonostante la decisione di Trump, al momento non esiste alcun piano per riunire gli oltre 2.300 bambini già separati dai genitori a inizio maggio. Dalla Casa Bianca il presidente Trump ha detto che “la first lady è rimasta turbata come me, come chiunque”. Poi, ancora una volta, si è scagliato contro i democratici: “Sono estremisti per i confini aperti. A causa loro molte persone stanno soffrendo. Vogliono che ci occupiamo dei bambini, ma si rifiutano di darci i soldi per farlo. Potete chiedere a loro”. E nel mirino di Trump è finito come sempre anche il Messico: “Non sta facendo niente per noi, se non prendersi i nostri soldi e mandarci droga. Potrebbe risolvere il problema in due minuti, ma non lo fa”.