Suparxò çencoanta ani prima łi veneti łi ghe gheva dà na man ai romani contro i çełti a Talamon e me par anca contro Anibałe co ła storiela de Pediano, ma jerimo fora da ła tera veneta e de romani en veneto no ghe ne jera.
Xe on non senso far partir el periodo veneto-roman a sti ani.
http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Talamone La romanizzazione tra III e II sec. a.C.
http://www.archeoveneto.it/portale/?page_id=484 Dopo la sconfitta delle tribù galliche a Clastidium (222 a.C.), l’avanzata di Roma verso la pianura fu rafforzata dalla fondazione delle colonie di Piacenza e Cremona (218 a.C.), ma subì un colpo negativo in seguito all’invasione di Annibale della seconda guerra punica. Anche in questa circostanza (Silio Italico, Punica, VIII, 602-604), sembra che un contingente di soldati veneti abbia combattuto a fianco dei Romani.
Trascorse le peripezie della lotta con la rivale mediterranea, Roma riprese le posizioni perdute nel bacino del Po e tornò a sostenere la colonizzazione con centri come Piacenza e Cremona (rinforzate nel 190 a.C.), Bologna (189 a.C.), Modena e Parma (183 a.C.); importante fu il ruolo tenuto nel processo di romanizzazione dal tracciamento nel 187 a.C. della grande strada detta via Aemilia dal nome del console Marco Emilio Lepido; con essa venne stabilito un grande asse generatore urbano e agrario dell’intera cispadana (Tito Livio, Ab urbe condita, XXXIX, 2, 10).
Nello stesso periodo il Venetorum angulus (Tito Livio, Ab urbe condita, V, 33, 10) non fu oggetto di alcun intervento militare di “sottomissione”, né conobbe alcun intervento di colonizzazione; l’unica eccezione nell’arco nord-adriatico è costituita dal caso della colonia latina di Aquileia (181 a.C.), posta ai margini del territorio abitato dai Veneti e comunque all’esterno della regione qui esaminata.