Dimande a łi ebrei: 'sa penseo del dirito dei veneti a ... ?

Dimande a łi ebrei: 'sa penseo del dirito dei veneti a ... ?

Messaggioda Berto » dom gen 26, 2014 7:21 am

Dimande a łi ebrei: 'sa penseo del dirito dei veneti a ... ?
viewtopic.php?f=131&t=455

Mi a ghe vojo ben a łi ebrei e łi ebrei ghe vołi ben ai veneti?


Saria asè enteresante sentir cosa ke łi pensa e łi dixe łi ebrei
d’Ixraełe,
de l'Ouropa,
de ła Tałia
e del Veneto
so i veneti, so ła so łengoa, ła so storia, ła so edentetà e so el so dirito o no' dirito a l'aotodeterminasion e a ła endependensa połedega.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Dimande a łi ebrei

Messaggioda Berto » dom gen 26, 2014 8:14 am

Se podaria sentir cosa ke łi ghe'n pensa sti jornałisti tałego ebrei kive:


LUCIANO ONDER – Jornałista TG2 trentatrè
LORENZO CREMONESI – Jornałista Corsera
FURIO COLOMBO – ex diretor Unità
GIANCARLO LEHNER – Jornałista Libero e parlamentar PDL
RICCARDO FRANCO LEVI – Jornałista e parlamentar PD
SANDRO MAYER – Jornałista e diretor Jornal gossip
MASSIMO DELLA SETA - Tg5
MASSIMO RAVEL tg3
ALICE WEBLOWSKY tg5
OLIVIERO BEHA – Jornałista połemista
PAOLO MIELI – Diretor Corsera, storEGo, editoriałista RCS
MAURIZIO MOLINARI - Jornałista envià USA

e anca sti kive:

Silvia Kramar, giornalista di Canale 5,
Fiamma Nirenstein, esponente della destra sionista e collaboratrice de La Stampa, L'Indipendente, L'Europeo e Panorama, nonché responsabile dell'Istituto di Cultura Italiana in Israele, parlamentar PDL
Gad Eitan Lerner, nato a Beirut, ex dirigente di Lotta Continua, giornalista di Rai Tre e, dal 1993 vicedirettore de La Stampa. Direttore, per un brevissimo lasso di tempo, del telegiornale di Rai Uno poi passato alla Sette,
Clemente J. Mimun, giornalista di Canale 5 poi direttore del telegiornale di Rai Due attualmente passato alla direzione di Rai Uno,
Enrico Mentana, già giornalista di Rai Due poi direttore del telegiornale di Canale 5 e testimonial di alcuni spot a favore dell'8 per mille da devolvere alle Comunità Ebraiche,
Roberto Amen, popolare conduttore del telegiornale di Rai Due,
Monica Setta, giornalista de La 7 e collaboratrice del Corriere della Sera,
Sara Cuneo, giornalista di Canale 5,
Claudio Della Seta, giornalista di Canale 5
Gustavo Rosenfeld, capocronista alla radio,
Umbero Ottolenghi, giornalista di Rai Due,
Lidia Sacerdoti, vicedirettore di Rai Due (rete che ospita la rubrica Sorgente di Vita),
Alice Luzzato Fegiz, segretaria di redazione del T.G. di Rai Tre,
Giorgio Saba, giornalista di Rai Tre,
Emanuele Milano, vicedirettore della Rai poi direttore di TMC,
Carlo Momigliano, vicedirettore di Publitalia, concessionaria pubblicitaria del gruppo Fininvest
Emanuele Ascarelli e Daniel Toaff, della rubrica Sorgente di Vita.
Corrado Augias, giornalista di Repubblica, conduttore Rai Tre, parlamentare europeo con il PDS 1994-1999.
Loris Gai, inviato al telegiornale di Rai Uno.

No so se tra tuti ghe ne sipia coalkeon ke xe mancà.
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Re: Dimande a łi ebrei

Messaggioda Berto » lun gen 27, 2014 12:31 pm

VENETO SERENISSIMO GOVERNO

Ogni giorno deve essere il giorno della memoria... e dell'azione contro l'antisemitismo

Limitarsi a ricordare la Shoah il 27 gennaio è un crimine altrettanto aberrante che la Shoah stessa, è un tentativo puerile della società che ha creato i presupposti della Shoah di andare a patti con la propria coscienza, è una magra ricompensa a chi il crimine lo ha subito e non lo ha certamente né voluto né causato. Perché questa storia è di tutti fuorché degli Ebrei. È degli europei che hanno prodotto e assistito ai rastrellamenti, alle deportazioni, alle camere a gas, alle fucilazioni di massa. Prima ancora, agli esperimenti medici. Agli assassini di massa di malati di mente e handicappati. Alle leggi razziali, giusti per restare nella penisola italiana.

Quindi chi vuole ricordare la Shoah è bene che si soffermi a pensare al proprio quotidiano, iniziando ad agire concretamente perché non ci sia più l'antisemitismo. Commuoversi guardando qualche film o documentario non serve se a ciò non facciamo seguire l'azione quotidiana, se poi ogni giorno cadiamo nei tranelli dell'ideologia antisemita ed antisionista (entrambe facce della stessa lurida medaglia).

Il 27 gennaio non si celebra la memoria degli ebrei ma la memoria di un'umanità che è stata a guardare, una memoria che ha difficoltà a guardarsi dentro, che anche in questa giornata di lutto trova il modo di attaccare il Popolo ebraico paragonando in alcune conferenze di benpensanti il democratico Stato d'Israele alla Germania nazista o addirittura dicendo che lo Stato d'Israele è la ricompensa agli Ebrei della Shoah. Noi come Veneto Serenissimo Governo affermiamo che lo Stato d'Israele è nato nonostante la Shoah perché le sue ragioni storiche sono scritte nella storia del Popolo Ebraico, e la sua esistenza è un elemento chiave per tutti coloro che credono nella libertà e nell'uguaglianza tra gli esseri umani. Attaccare lo Stato d'Israele e sostenere i gruppi terroristici e gli Stati che ne vogliono la sua distruzione significa solo dare vita a dei presupposti per giustificare una nuova Shoah.

La giornata della memoria deve essere ogni giorno e l'azione contro l'antisemitismo deve essere costante e senza tregua, perché comportandosi altrimenti si fa solo dell'idealismo sterile. Ognuno è responsabile del proprio agire, e ognuno risponde per le proprie azioni e per il proprio silenzio, guardare da un'altra parte di fronte ai crimini e a chi li commette equivale solo a diventarne complici.

26 gennaio 2014

Per il Veneto Serenissimo Governo

Il Vicepresidente
Demetrio Serraglia
Veneto Serenissimo Governo
Casella Postale 24 -36022 Cassola (VI)

VENETO

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Re: Dimande a łi ebrei: 'sa penseo del dirito dei veneti a .

Messaggioda Berto » mer apr 16, 2014 1:26 pm

Mi a credo ke Primo Levi el saria co łi Pareoti veneti ke łi łota par leberarse da l'opresion tałega.

http://it.wikipedia.org/wiki/Primo_Levi

Se coesto lè n’omo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Se_questo_%C3%A8_un_uomo


Se sto kì lè on veneto.

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Re: Dimande a łi ebrei: 'sa penseo del dirito dei veneti a .

Messaggioda Berto » lun mag 19, 2014 8:30 am

VENETO SERENISSIMO GOVERNO
Ufficio di Presidenza

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66° Anniversario della fondazione dello Stato d'Israele

"Yom Hazmauth"

Una delegazione del Veneto Serenissimo Governo, guidata dal ministro della giustizia Andrea Viviani e composta dal ministro degli esteri e dal ministro degli interni, ha partecipato a Milano al 66° anniversario della fondazione dello stato d'Israele.

La delegazione ha consegnato una bandiera d'onore della Veneta Serenissima Repubblica al presidente dell'associazione "Amici di Israele" Eyal Mizrahi.

Ci sono stati dei colloqui per estendere e rafforzare la collaborazione tra il Veneto Serenissimo Governo e l'associazione e promuovere iniziative a favore dei diritti storici dello stato d'Israele e moltiplicare gli sforzi nella lotta all'antisemitismo.

In questa direzione invitiamo tutti i veneti ad approfittare del viaggio organizzato dall'associazione "Amici di Israele" dal 7 al 14 settembre per approfondire la conoscenza, la democrazia e il sistema di vita dello stato Ebraico.

Viva l'amicizia tra il Popolo Veneto e il Popolo Israeliano

Milano, 18 Maggio 2014

Veneto Serenissimo Governo
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Re: Dimande a łi ebrei: 'sa penseo del dirito dei veneti a .

Messaggioda Berto » sab lug 26, 2014 7:39 pm

«Siamo costretti a difenderci anche dalle tante falsità»

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... nte_falsit

Io, ebreo veneto, mi indigno per quanto scritto nell'appello diffuso in vista della manifestazione pro Palestina a Vicenza. Ma per spiegare la faziosità di questa manifestazione ed il pregiudizio illustrerò le inesattezze dell'appello diffuso da questi odiatori sia degli israeliani sia dei palestinesi, sia della cultura e della tradizione del Veneto.
L'appello parla di moschee, ospedali, mezzi di soccorso e abitazioni colpite, ma queste strutture sono state colpite perché i terroristi di Hamas hanno fatto di questi immobili le basi di lancio per i missili che quotidianamente piovono sulle città israeliane. Utilizzano caricandole di bambini, le ambulanze dell'Onu per muoversi all'interno della Striscia di Gaza. Perché l'appello non parla anche di questo, dato che la manifestazione è pro Palestina?
Sapete perchè mancano acqua ed elettricità in alcuni momenti a Gaza? Elettricità: perché i terroristi di Hamas nel tentare di colpire le città israeliane hanno colpito le centraline elettriche che distribuiscono l'elettricità a Gaza, ed i tecnici israeliani a rischio della propria incolumità intervengono per ripararle. Mentre per quanto riguarda l'acqua, i criminali di Hamas, quando Israele si è ritirato unilateralmente dalla Striscia di Gaza hanno provveduto a distruggere tutte le infrastrutture civili lasciate dallo Stato d'Israele tra cui i desalinizzatori per produrre acqua potabile dal mare. E perché Hamas a fatto ciò? Perché queste strutture erano fatte da ebrei.
Il capitolo della presa della terra ai palestinesi dal 1948 a oggi è la negazione della realtà storica. La presenza in Israele degli ebrei risale a più di 3000 anni fa.
I profughi sono solo il frutto delle promesse dei Paesi arabi, che nelle ore successive alla dichiarazione d'indipendenza dello Stato d'Israele nel 1948, dissero loro di andarsene, perché alla fine della guerra che avrebbero scatenato contro Israele non ci sarebbe stato più nessun ebreo e la terra sarebbe stata loro.
Hamas utilizza i civili come scudi umani sia per difendersi dalle incursioni aeree (le quali sono anticipate da telefonate e volantini lanciati da parte dell'esercito israeliano), sia per difendersi nei combattimenti.
Non capisco cosa pretendo questi organizzatori che Israele ed il suo popolo si suicidi? Mi spiace dirvi che non ci sarà più nessuna Masada né tanto meno più nessuna Shoah.
Le azioni militari dell'esercito israeliano cesseranno non appena la popolazione israeliana sarà al sicuro. Questo è il compito dell'esercito di qualunque nazione. Gaza non è Israele è un altro Paese, è Palestina anche se Hamas preferisce non dare uno Stato ai palestinesi perché questo significherebbe che lo Stato palestinese bombarda lo stato d'Israele e a quel punto tutti gli slogan usati per esempio per questa manifestazione non si potrebbero più usare.
Demetrio Shlomo
Yisrael Serraglia

???

VENETO SERENISSIMO GOVERNO
Ufficio di presidenza
Ancora sulla lotta contro il terrorismo

Leggo i comunicati del Veneto Serenissimo Governo a proposito della guerra tra Israele e Hamas. Comprendo e sostengo il loro contenuto, quando si dice di essere a fianco dello stato d’Israele. E’ una presa di posizione soggettiva; lo sforzo che si deve fare è diffondere questa posizione facendo capire che essa è una necessità oggettiva di tutti gli uomini e le donne che si identificano con la libertà di essere padroni “ del proprio destino”. Sempre più è palese che la guerra in Medio Oriente non è la guerra tra Israele e palestinesi, ma riguarda la lotta tra il terrorismo islamista, che ha la sua massima espressione nel califfato dell’Isis, Hamas, Boko Haram, talebani, Al Shabaab ….. e il resto del mondo. Questi terroristi non hanno come obbiettivo dare una patria ai palestinesi, bensì instaurare una dittatura religiosa, eliminando qualsiasi interpretazione del Corano, che non sia la loro.

In tale contesto si può capire il perché vengano distrutti tutti i simboli che possono contrapporsi al loro dominio: statue buddiste in Afganistan, la moschea di Mosul, le chiese in Siria e in Iraq …., chiusura e distruzione dei luoghi di culto degli ebrei, costringere gli islamici e i non islamici a sottostare alla loro dittatura e a convertirsi.

Per quanto riguarda i continui assedi alle sinagoghe in Europa, sono la logica conseguenza di quanto avviene in Medio Oriente. Chi si assume la responsabilità di assediare i luoghi di culto sono i degni allievi dei gruppi terroristi sopraccitati; nella cosiddetta costituzione del califfato c’è stato un salto di “qualità”: si è passati dal terrorismo ( creare terrore per indebolire la volontà di resistenza ) all’assassinio ( uccidere il nemico). Ecco il punto di congiunzione tra gli assassinii nei campi di concentramento commessi dal nazismo e gli assassinii compiuti dalle organizzazioni che si definiscono islamiche; bisogna fermare questi assassinii formando un vasto fronte che può e deve essere multietnico, multireligioso, multiculturale, che lotti contro tale deriva.

Infatti vediamo che la Federazione Russa, Israele, Egitto, Arabia Saudita, Giordania… stanno creando le condizioni per fermare questi assassinii e far nascere una pur difficile convivenza nel pluralismo.

Lo stato d’Israele è in prima fila e si sta assumendo gli oneri di questa lotta: la sua popolazione e il suo esercito stanno combattendo non solo per la propria sopravvivenza, ma per tutte le donne e tutti gli uomini che vogliono vivere padroni del proprio “destino”.

Immense responsabilità di quanto sta avvenendo in Medio Oriente sono di Obama, che con il suo discorso al Cairo ha stimolato l’aggressività dei Fratelli Musulmani e dei loro alleati: Hamas ed Hezbollah.

In questo contesto l’Europa politica dimostra la propria inconsistenza culturale, morale ed etica, senza idee e senza autonomia, sempre al seguito degli USA: vedi primavere arabe.

L’espressione geografica Italia è ridicola, in mano a un affabulatore senza idee e senza piani, senza prospettive; considerato sul piano internazionale un caso clinico, affetto da dissociazione.

Se il Veneto Serenissimo Governo riuscirà a trasmettere la sua giusta strategia in necessità di sopravvivenza per la società veneta avrà raggiunto l’obbiettivo di dare una patria al suo popolo

Longarone 26 luglio 2014 - Germano Battilana

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Re: Dimande a łi ebrei: 'sa penseo del dirito dei veneti a .

Messaggioda Berto » mar gen 20, 2015 10:15 am

???

L’antiebraeixmo e l’antisemetixmo de çerti veneti marciani
viewtopic.php?f=167&t=1338

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... raeghi.jpg


https://www.facebook.com/zeno.stizzoli? ... nref=story

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... tisoli.png


Mi co sti veneti cristian-catołego-romani e marciani e fiło-romani, antiebraeghi (come Stisołi) no go gnente da spartir. Sovegneve ke a copar l'ebreo eretego Cristo a xe stà i romani e no łi ebrei anca se a persegoitarlo come eretego e bastiemador a jera łi ebrei ortodosi. E mi no credo ke Cristo el sipia Dio ma lomè fioło de Dio o Allah come tuti łi omani e tute łe creadure
Come ke no credo ke Moamed el sipia on santo e on profeda sagro prefaresto da Dio o Allah e kel gapie vesto da Lù na rivełasion o ciàma speçal.

Rasixmo contro łi ebrei
viewtopic.php?f=25&t=1413

Talmud, ke łe sipia vere ste robe?
viewtopic.php?f=197&t=2065

Antixlamixmo
viewtopic.php?f=188&t=2053
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Re: Dimande a łi ebrei: 'sa penseo del dirito dei veneti a .

Messaggioda Berto » ven gen 29, 2016 7:09 pm

Ebrei tałiani e I goera mondial
viewtopic.php?f=131&t=2187
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Re: Dimande a łi ebrei: 'sa penseo del dirito dei veneti a .

Messaggioda Berto » sab gen 30, 2016 6:37 pm

Ancó ca xe sàbo, par ła prima volta en vita mia a me so meso ła kippah, de cołor bianco ke ła me xe rivà col xornal El Fojo e so ndà en volta par Viçensa, vestio da scoacamin, tuto nero co ła kippà bianca; par sołidansa co łi ebrei ke mi a ghe vojo ben e ke spero ke anca luri łi min voja come veneto e ke on diman łi me daga na ma a esar endependente, a ver anca naltri na nostra tera come ke luri łi ga Ixrael.
Me ła metarò tuti łi sabi.
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Re: Dimande a łi ebrei: 'sa penseo del dirito dei veneti a .

Messaggioda Berto » mer feb 24, 2016 8:23 am

Bota e risposta co na ebrea tałiana:

CESARE ROVIGHI, L'EBREO MODENESE EROE DEL RISORGIMENTO | di Riccardo Ghezzi

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 7205774641

Ebrei e Risorgimento: un connubio che non è mai stato evidenziato come meriterebbe. La partecipazione degli ebrei italiani alla causa del Risorgimento è infatti stata totale e il contributo di sangue particolarmente rilevante, avendo essi combattuto nelle guerre di indipendenza con un fervore non usuale per quella che era considerata “una minoranza”.
Uno di questi è Cesare Rovighi, ebreo modenese, tra gli uomini con più decorazioni di tutto il Risorgimento, ferito in battaglia a Solferino. Amico personale di Giuseppe Garibaldi, da giovane è stato uno dei cinque insorti che si sono recati di persona dal tirannico duca di Modena Francesco IV (1779-1846) per chiedergli una Costituzione liberale.

Scrive Gina Formiggini nel suo documentato libro Stella d’Italia Stella di David (edizioni Mursia), a pagina 27: "...Insieme ad altri quattro volenterosi aveva avuto il coraggio di recarsi personalmente dal duca di Modena Francesco IV per chiedergli la Costituzione: questo gesto gli sarebbe valso il capestro, se non fosse subito fuggito all’estero. L’episodio è inciso nella lapide apposta nel Palazzo Reale di Modena, ora sede della Scuola Militare, ove lo stesso Rovighi insegnò arte e storia militare col grado di colonnello..."

Medico oltre che soldato, ufficiale onorario del re, ha ricoperto numerosi incarichi pubblici. Dopo l’unità d’Italia, come medico volontario, si è speso per curare le persone afflitte da colera andando in Basilicata durante la quarta epidemia, nel 1866.
La sua giubba da combattimento è conservata all’interno del Museo del Risorgimento di Modena: ancora visibile lo squarcio provocato dalla pallottola che l’ha ferito a Solferino nel 1859...

Leggi tutto l'articolo su L'Informale
http://www.linformale.eu/cesare-rovighi ... sorgimento



Comenti

Alberto Pento
Io come veneto non amo certo il cosidetto "risorgimento" italiano che in realtà è stato più un "mortamento"; a noi veneti lo stato italiano ha portato soltanto miseria e diaspora post unitaria, degrado morale (l'Italia è il paese più corrotto dell'occidente si pensi soltanto ai casi romani come quello di Mastrapasqua), mancanza di libertà e di vera democrazia (vedasi la casta e la sua costituzione), distruzione e morte (si pensi alla prima guerra mondiale combattuta in Veneto tradendo e aggredendo l'Austria per rubarle terre mai state italiane e si pensi alla seconda guerra mondiale con l'invasione della Jugoslavia e il maltrattamento degli slavi che hanno provocato le foibe e l'esodo dei veneti istriani). Io vorrei essere indipendente dallo stato italiano in un'Europa federale come la Svizzera. Gli ebrei d'Italia hanno sempre Israele come rifugio, male che vada; mentre noi veneti abbiamo soltanto la nostra terra veneta che per noi è come Israele per gli ebrei. Io per l'Italia non darei mai la vita ma per il mio Veneto sì. Se mi chiamano italiano mi offendo, perché io sono veneto e della cittadinanza italiana ne farei volentieri a meno. Noi veneti siamo figli della nostra storia e dell'Europa non certo figli di Roma e della lupa. La mia Patria non è l'Italia e il mio Israele è il Veneto.

Myriam Anav ła ga respoto al me comento:
storicamente senza senso: forse sarebbe il caso di rileggere "Le ultime lettere di Jacopo Ortis", che si aprono all'indomani di Campoformio. "Il sacrificio della PATRIA NOSTRA è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia. Il mio nome è nella lista di proscrizione, lo so: ma vuoi tu ch'io per salvarmi da chi m'opprime mi commetta a chi mi ha tradito? Consola mia madre: vinto dalle sue lagrime le ho obbedito, e ho lasciato Venezia per evitare le prime persecuzioni, e le più feroci. Or dovrò io abbandonare anche questa mia solitudine antica, dove, senza perdere dagli occhi il mio sciagurato paese, posso ancora sperare qualche giorno di pace? Tu mi fai raccapricciare, Lorenzo; quanti sono dunque gli sventurati? E noi, purtroppo, noi stessi ITALIANI ci laviamo le mani nel sangue degl'ITALIANI. Per me segua che può. Poiché ho disperato e della mia patria e di me, aspetto tranquillamente la prigione e la morte. Il mio cadavere almeno non cadrà fra le braccia straniere; il mio nome sarà sommessamente compianto da' pochi uomini, compagni delle nostre miserie; e le mie ossa poseranno su la terra de' miei padri". Ugo Foscolo: un grande!

Alberto Pento a Myriam Anav
L'idea "italiana" che raccolse l'adesione di una minoranza di giovani intellettuali della penisola, fu mal composta, mal combinata, mal ideata e ancor peggio condotta; ciò è ben evidente alla luce del suo sviluppo nella realtà della storia dove appaiono tutte le sue pecche, le sue miserie, le sue inadeguatezze a cominciare dai fondamenti mitologici classici greco-romani ... i suoi frutti insani li abbiamo sotto gli occhi tutti giorni. L'aristocrazia veneziana ha avuto grosse responsabilità nel non aver saputo aprirsi alla società dell'entroterra veneto coinvolgendola nella sovranità della Repubblica Veneta a dominio veneziano, come aveva fatto l'aristocrazia inglese nel XVII° secolo con la sua borghesia; se l'avesse fatto per tempo Napoleone non avrebbe mai potuto mettere il suo piede militare nella terra veneta e nemmeno i Savoia. La storia europea avrebbe preso una piega diversa.

Myriam Anav ła ga scrito:
non condivido nulla di quanto scrive. Siamo su due linee di pensiero opposte. Io ho da opporle Foscolo, Carducci, Manzoni, Garibaldi, Leopardi, e potrei continuare. Lei chi ha da oppormi? Qualche razzista antimeridionale incapace di parlare in corretto italiano che invoca Cattaneo (questo sì un grand'uomo) senza neanche sapere chi sia (tra parentesi, e giusto per non essere OT: anche Cattaneo si battè contro le interdizioni degli israeliti). Cosa siano, poi, le " inadeguatezze a cominciare dai fondamenti mitologici classici greco-romani" lo sa solo lei: se rilegge la frase vedrà che non ha senso alcuno. Se poi ce l'ha con la cultura greco-latina è un problema suo. Ma grave, visto che tale Tito Livio era delle sue parti. E grave, visto che sulla latinità si fonda la cultura italiana. Mi spiace, ma questa storia modello "liga veneta" non ha nulla da insegnare a nessuno, proprio perché fatta da gente che di storia non sa proprio nulla. Interrompo la conversazione, anche perché OT. Come le dicevo, mi sembra che lei, verso gli italiani, sia quello che Shlomo Sand è verso la storia ebraica

Alberto Pento el ga resposto:
Una rispostina veloce su di un punto: mi pare che la "cultura" latina e romana sia stata un grosso problema per gli ebrei o giudei e per Israele. Lo è stata sia come impero romano sia come cristianismo cattolico romano. Le risponderò, sul resto, con più calma anche se non lo meriterebbe perché dalle sue parole emerge un'atteggiamento poco rispettoso, castuale ed arrogante. Le ricordo che lo stato italiano esiste da poco più di 150 anni mentre i veneti nel Veneto esistono da almeno 3mila anni, più o meno come gli ebrei in Israele.
Lei ha una concezione castuale della società e della storia. Vede, l'umanità dell'area italica e veneta nella sua complessità non è riassumibile da 5 o 10 scrittori, intellettuali, avventurieri ... L'idea che la "cultura" abbia fondamenta greco-romane è un'idea stolta perché la cultura accompagna l'uomo fin dalla sua origine, come il diritto e la spiritualità. Il mito di Roma e dell'Italia romana sta alla base dell'idea nazionale italiana, coltivata da tanti intellettuali e ha generato l'idea di un ritorno imperiale e il fascismo; il centralismo romano con le sue caste e la sua corruzione; a cui si può aggiungere l'imperialismo cristiano cattolico romano.

Alberto Pento a Myriam Anav
1
Come "essere umano veneto" pretendo da lei lo stesso rispetto, la stessa considerazione, lo stesso riguardo che lei si aspetta o chiede o pretende per gli ebrei o israeliti dell'Italia, del mondo e di Israele.
Se essere ebreo è una condizione umana, antropologica, culturale, religiosa, storica ed etnica, lo è anche l'essere veneto, perché anche i veneti sono uomini come gli ebrei, con una loro tradizione, una loro particolare cultura, una loro religiosità, una loro identità storica e linguistica e con tutte le loro specificità antropologiche.

2
I veneti come gli ebrei hanno la loro storia ed è una storia lunga che comprende vari periodi tra cui quello "latino e romano" che è durato circa 650 anni, preceduto dai periodi preistorici palafitticoli, terramaricoli, castricoli durati circa 2/3mila anni, a cui è seguito il periodo protostorico venetico estiano-halstattiano-lateniano durato circa 700 anni;
per i veneti di terra, successivamente a quello romano, vi è stato il lungo periodo germanico medioevale durato circa 930 anni, caratterizzato dall'egemonia dei migranti germani con i loro ducati, regni e imperi e il periodo delle autonomie e delle democrazie aristocratiche e borghesi comunali;
per i veneti lagunari invece vi sono stati circa 3 secoli bizantini e poi l'autonoma comunale e l'indipendenza repubblicana a sovranità aristocratica, durata circa 900 anni a cui poi hanno partecipato come sudditi anche i veneti di terra per circa 400 anni;
poi abbiamo avuto i brevi e tristi periodi francesi; e quello un pò più lungo autriaco durato circa 50 anni;
da ultimo abbiamo il periodo italico che dura da circa 150 anni con tutte le sue disgrazie: diaspora, guerra, degrado civile e morale, sfruttamento eonomico, disprezzo sistematico per la nostra identità e lingua.

Come si può notare da questa sintetica periodizzazione espressa alla buona, le genti venete non nascono e non prendono forma come cultura e identità nel periodo romano-latino ma manifestano anche in questo periodo la loro identità, pur partecipando variamente alla "romanità con la sua italicità e latinità" e Tito Livio, storico e letterato veneto aristocratico di Padova lo testimonia ampiamente nella sua Storia di Roma. Queste diverse periodizzazioni con le rispettive influenze etnico-linguistiche segnalano la complessità culturale con una pluralità di radici e di tradizioni delle genti venete.
Poi il periodo romano (detto anche classico) finisce e ne succede un'altro più lungo e non meno importante, quello germanico comunemente detto medioevo, durato circa 900 anni, dalla fine dell'impero romano d'occidente e inizio dei regni germanici a quando le città dell'entroterra veneto si danno a Venezia.

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Per moltissimi secoli prima dello sviluppo e delle scoperte dell'archeologia moderna, i popoli dell'area italica o meglio i dotti di questi popoli, in mancanza di altre fonti, a parte alcune leggende e miti popolari, hanno assunto la storia di Roma e della Grecia come storia propria e comune anche del loro passato, a cui poi si è aggiunta la storia degli ebrei con la Bibbia e i vangeli.
Questi dotti hanno assunto i testi letterari greco-romani in lingua greca e latina, detti anche classici come racconto e fondamento della loro cultura, delle loro storie, delle loro tradizioni, della loro lingua, assumendone financo la mitologia; persino l'etimologia di gran parte dei toponimi e degli idronimi viene arbitrariamente e assurdamente fatta risalire al mondo greco-romano: Asolo (Acelum) da Acelo/Akelos Άϰελος o Acella, nome d'un figlio che Eracle, oppure Lusiana da Lucus Dianae o bosco di Diana ... così anche alcuni parenti di Ugo Foscolo si davano improbabili origini romane dalla gens Aurelia.
Tutto ciò è un portato sia della diffusa ignoranza e scarsa conoscenza che dell'ideologia politico sociale.
Poi sono arrivate le scoperte archeologiche con le attestazioni linguistiche, culturali, tecnologiche e il mondo della preistoria e della storia ha incominciato ad assumere delle sembianze più vicine a quelle vere e reali di ogni area etno-geografica. A ciò, vanno aggiunte le scoperte genetiche.
Si è capito che tutte le lingue, le culture, le tradizioni, il diritto, la tecnologia, delle genti dell'area italica e dell'Europa romanza non sono nate con i greci e i romani e che non sono un portato della conquista e della colonizazzione imperiale romana. In altre parole la civiltà umana, giuridica, linguistica, culturale, tecnologica, scientifica, dell'Europa non nasce con i greci e con i romani.

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Anche la spiritualità ha seguito lo stesso andamento con l'assunzione, l'integrazione o sostituzione di dei, miti, credenze con quelle greco-romane sino all'assunzione dell'eresia ebraica del cristianismo con il suo sincretismo, che ha pressoché soppiantato (anche con l'imposizione violenta) la spiritualità "pagana" precedente e che permane tutt'ora.
Si pensi alla Bibbia, il libro storico e sacro degli ebrei che per secoli è stato assunto come verità sull'origine e la cronologia dell'universo, da poco sostituita con l'evoluzionismo.

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Alle chiacchere dei suoi campioni ed eroi italianisti e letterati in lingua italiana non ho bisogno di opporre alcunché di altrettanto "altisonante e pretenzioso", a me basta e avanza la semplice e umile realtà delle cose, la soppesatura del bene e del male che l'idea "patriottica italiana" ha prodotto, portato, generato lungo questi ultimi due secoli per le genti dell'area italica ed in particolare per le genti venete; il resto sono vane chiacchere.
Per me la cultura o coultura è l'esperienza del saper vivere, del saper stare al mondo assieme agli altri uomini facendosi più del bene che del male, compreso la coltivazione dei campi e l'allevamento del bestiame; quella delle arti e delle lettere non è che una parte della cultura e nemmeno la più importante. Il razzismo incomincia e si manifesta con la discriminazione sociale, etnica, linguistica, religiosa e basta un nonnulla per diventare ed essere razzisti, basta negare agli ebrei il diritto a Israele e ai veneti il diritto al Veneto e alle loro peculiarità etniche, linguistiche, culturali e al loro sacro diritto all'autodetermonazione che rientra come fondamento nei Diritti Umani Universali. Non capisco perché agli ebrei italici si riconosce il diritto alla loro ebraicità che è cultura, tradizione, costume e religiosità nonché il loro diritto ad avere anche la cittadinanza israeliana mente ai veneti si debba negare la loro veneticità e la loro cittadinanza veneta in Veneto che è la loro terra come Israele è la terra degli ebrei o giudei.

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Italianità o identità italiana, verità, falsita, mito e retorica

La Patria del veneto Jacopo Ortis e dello stesso Foscolo, non è l'Italia ma la Venezia; questo povero giovane veneto, del romanzo, era divenuto un'ufficiale dell'esercito napoleonico e aveva ingenuamente creduto che il suo invincibile Napoleone fosse il liberatore democratico della sua Patria Veneta e che fosse giunto per liberare i veneti dalla vecchia aristocrazia repubblicana ma non democratica di Venezia, invece il suo eroe francese si è rivelato molto ma molto peggio della vecchia aristocrazia veneziana; un male infinitamente peggiore del male che si sperava di curare.
Anche l'unità politica italiana, costruita attorno alla volontà egemonica del Regno di Sardegna e del Piemonte dei Savoia, ingenuamente si credette un'operazione che avrebbe portato l'area italica e le sue genti ad una condizione di indipendenza, di libertà politica, di progresso civile ed economico, una specie di paradiso in terra, mentre fu un'operazione dello stessa stregua di quella compiuta da Napoleone cedendo il Veneto all'Austria che comportò un ulteriore e generale immiserimento della terra veneta, la più estesa diaspora delle genti venete, un profondo degrado morale e civile che assunse dimensioni immani e tragiche con la I guerra mondiale che rase al suolo il Veneto.
...
Si pensi soltanto all'Inno di Mameli (che sintetizza gli ideali del cosidetto "risorgimento italiano"), si pensi al suo orrendo e mostruoso testo, violento, etno-razzista, con il suo falso mito romano: secondo cui i romani furono il popolo migliore del mondo con la sua storica missione imperiale civilizzatrice, contrapposto al resto dell'Europa e del mondo costituito da barbari, incivili, gente inferiore e primitiva da dover essere conquistata, sottomessa e civilizzata (e la storia ci racconta che anche gli ebrei e Israele furono considerati tali e che subirono il trattamento romano completo affinchè la loro umanità diventasse migliore e degna ?).

7
Non ho letto né ascoltato alcunché di Shlomo Sand;
https://it.wikipedia.org/wiki/Shlomo_Sand

però credo sia sotto gli occhi di tutti che etnicamente il popolo ebraico dell'odierno Israele è ben diverso da quello delle protostoriche tribù che seguirono Mosè abbandonando l'Egitto; la diaspora ebraica ha fatto sì che gli ebrei dispersisi nel mondo si siano mescolati a non ebrei e che altri non ebrei abbiano assunto per induzione/conversione la religione e la cultura ebraiche; allargando e variando così, lungo i millenni, la base etnica degli israeliani.
Credo che il paragone tra me e Shlomo Sand non sia appropriato perché non vi è corrispondenza tra lo stato d'Israele a base etnico-religiosa e lo stato italiano a base inter etnica dove si negano le identità dei vari popoli per affermare un'identità italiana artefatta e inesistente più letteraria che altro. La lingua italiana si parla anche nel cantone svizzero del Ticino e non è la lingua naturale e storica di alcun popolo o regione italiana ma soltanto la seconda lingua. La cultura e la tradizione ebraica della Bibbia o Tanakh, della Torah, del Talmud e del Midrash non sono paragonabili ai testi letterari profani dei suoi campioni ed eroi: Foscolo, Carducci, Manzoni, Leopardi come Garibaldi e Cavour non sono paragonabili a Mosè.


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Negare il male fatto nel cosidetto "risorgimento italiano" e la sua pochezza e incoerenza ideologica è come negare la Shoah.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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