Amare e rispettare gli ebrei e Israele è fonte di gioia

Re: Amare e rispettare gli ebrei e Israele è fonte di gioia

Messaggioda Berto » lun nov 05, 2018 7:44 pm

La conversione di una cristiana all'ebraismo

Silvia, convertita all'ebraismo: mollo tutto e mi trasferisco in Israele

https://www.gazzettadiparma.it/news/new ... fI66FmRShw

Pierluigi Dallapina

Il più delle volte chi se ne va da Parma e dall’Italia lo fa per motivi di lavoro o di studio, per questioni familiari o affettive. Pochi, anzi, pochissimi, partono per ragioni legate alla religione. Silvia Elisheva Bassi, 53 anni, fa parte di questa ristrettissima cerchia di persone, come racconta lei stessa ripercorrendo le tappe della sua conversione, dal cristianesimo all’ebraismo, che l’hanno portata a maturare l’idea di lasciare per sempre la sua città natale. Elisheva è partita domenica da Malpensa con un volo della El Al, la compagnia aerea israeliana, diretto all’aeroporto di Tel Aviv. Ha accettato di raccontare la sua conversione, a patto che l’intervista uscisse dopo il suo decollo. «Così non devo sorbirmi tutti i commenti della gente».

La spaventa lasciare la città in cui è cresciuta per trasferirsi in un posto che non conosce?

«Per niente. Mi sono licenziata da un impiego stabile e da uno stipendio sicuro, lavoravo ad Infomobility, ed ho messo in affitto la mia casa per andarmene in Israele. Sono una persona che sa adattarsi. Quindi appena arrivata cercherò un’occupazione per poter vivere nel Paese che ho scelto. Qui ormai mi sentivo in prestito, infatti non ho la sensazione di abbandonare la mia nazione per trasferirmi all’estero, perché è come se fossi stata all’estero fino ad ora».

Dove andrà a vivere?

«Ho scelto di vivere a Netanya, una bellissima città affacciata sul mare. Quando arriverò mi sposerò con un uomo che ho già conosciuto, cercherò un lavoro e poi potrò finalmente vivere da ebrea osservante. Va però specificato che in Israele non sei abbandonato a te stesso, perché il governo ti aiuta ad inserirti nella società. Ad esempio, appena arrivata avrò già la mia nuova carta d’identità in quanto cittadina israeliana. Questo è un effetto dell’aliya, la Legge del Ritorno, che prevede il diritto, per ogni ebreo, di tornare in Israele e diventare cittadino israeliano».

Non ha paura di vivere in una nazione spesso bersaglio di attacchi terroristici?

«Sono già stata in Israele, e là la vita non è come te la dipingono i telegiornali. Israele è un miracolo, è un Paese nato nel deserto e trasformato in un giardino dagli ebrei. E’ una nazione con una fortissima spiritualità e religiosità, ma è anche un luogo innovativo, tecnologico, con tanta cultura. Parlando invece di terrorismo, anche le città italiane sono ormai blindate per il timore di attacchi».

È molto religiosa?

«Sì e col tempo mi sono resa conto che a Parma è impossibile condurre una vita da ebrea ortodossa. Non c’è vita comunitaria, non è possibile pregare il sabato così come non è possibile uscire per andare a mangiare qualcosa al ristorante, dato che nessuno propone piatti kasher, cioè idonei da un punto di vista religioso. Infatti, anche un alimento idoneo come un piatto di spaghetti, potrebbe essere stato cucinato in una pentola che è entrata in contatto con cibi non idonei, cioè non kasher».

È difficile vivere da ebrea osservante?

«Un ebreo osservante deve rispettare 613 mitzvot o precetti, ma ci sono anche altre normative paragonate ad una siepe costruita nel corso dei secoli attorno alla Torah. Questo insieme di regole non è limitante, anzi, offre un grande senso alla vita. Vengono rispettate con convinzione perché si sa che è stato Dio a stabilirle. E’ un insieme normativo che viene dall’alto e non dal basso. Dio stesso ha detto, “siate santi perché io sono santo”».

Quando ha deciso di convertirsi?

«Le vicende del popolo ebraico mi hanno affascinata fin da quando studiavo storia all’università, tanto che già allora desideravo diventare ebrea. Poi nel 2004 la morte di mio fratello ha segnato un prima e un dopo nella mia vita, ed in seguito ad un viaggio ad Auschwitz ho deciso di iniziare il percorso di conversione. Ho preso contatto con Luciano Meir Caro, l’allora rabbino capo di Ferrara, competente anche su Parma, per convincerlo della serietà della mia intenzione, dato che l’ebraismo non fa proselitismo. Ho studiato la religione e l’ebraico e poi il 28 novembre 2007 sono andata a Roma a fare l’esame finale con il rabbino capo Riccardo Di Segni. A quel punto mi sono potuta immergere nel mikvè, un bagno rituale, e poi ho scelto il nome di Elisheva, che era la moglie di Aronne, fratello di Mosè. Da lei discese la dinastia sacerdotale».
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Messaggioda Berto » mar nov 06, 2018 8:28 am

???

IL DISCORSO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI DELL'OMAN A FAVORE DI ISRAELE
MINISTRO DEGLI ESTERI DELL'OMAN: "ISRAELE APPARTIENE AL MEDIO ORIENTE: DA QUI SONO VENUTI LA TORAH E I PROFETI ISRAELITI"

https://www.facebook.com/noicheamiamois ... =2&theater

Il ministro degli esteri dell’Oman, Yusuf bin Alawi bin Abdullah, ha dichiarato:“Lasciate che vi dica una cosa che dico qui per la prima volta. Israele è uno dei paesi della regione, e tutti noi lo capiamo e lo sappiamo. Tutto il mondo lo capisce e lo sa. Tuttavia, le interazioni di Israele con i suoi vicini e la sua regione sono diverse dalle sue interazioni con altri paesi. Forse è ora che Israele abbia gli stessi privilegi e gli stessi doveri degli altri paesi. Perché? Perché, e questi sono i fatti, la storia ci dice che la Torah è apparsa in Medio Oriente e che i profeti degli Israeliti provenivano dal Medio Oriente. Nella storia islamica, c’erano ebrei anche a Medina. Viviamo in un mondo che cambia. Israele può giovare ad altri e trarre giovamento da altri. Le sofferenze dei palestinesi, degli arabi, degli israeliani e persino degli ebrei in tutto il mondo… Quando gli ebrei visitano le zone del Medio Oriente, arrivano con passaporti americani o europei. Passano, ma non è così che dovrebbe essere. Pertanto, alla luce dell’atmosfera generale di questi giorni, noi riteniamo che queste cose possano essere realizzate e che ciò servirà grandemente agli interessi sia dei palestinesi che degli israeliani, e porterà anche stabilità in Medio Oriente, che è la regione più importante del mondo”.

L’imporrante presa di posizione è giunta sulla scorta della visita ufficiale in Oman fatta dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu lo scorso 26 ottobre. Il video dell’intervento del ministro degli esteri dell’Oman è stato postato su internet il 27 ottobre.
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Re: Amare e rispettare gli ebrei e Israele è fonte di gioia

Messaggioda Berto » gio nov 29, 2018 7:17 am

Abbiamo il dovere di amare Israele
Giuseppe Crimaldi
25 novembre 2018

http://www.italiaisraeletoday.it/abbiam ... LEbiDx8uWI

Ho appena finito di sfogliare il numero de L’Espresso che dedica a Israele uno dei pezzi più livorosi e carichi di odio che io ricordo di aver letto almeno nell’ultimo decennio. Ci vuol poco a capire da quale parte stia veramente l’autore dell’articolo (che mi fa piacere non citare): basta leggere le prime dieci righe del pezzo, e tanto basta.

I suonatori di grancassa sono sempre in ottima compagnia, quando si tratta di vomitare veleno o di soffiare pericolosamente sul fuoco: ma sorprende che un giornale come L’Espresso abbia consentito di fare tale e tanta disinformazione, riuscendo persino a beatificare Hamas, vero e unico responsabile della drammatica situazione in cui versano i palestinesi.

L’undici novembre il Congresso nazionale della Federazione Italia-Israele mi ha voluto conferire l’incarico di presidente nazionale, che ho accettato con emozione e soprattutto con tanta umiltà. Spero di far bene e ringrazio il mio predecessore Maurizio Borra, che ha egregiamente svolto un mandato non facile.

Il Congresso della Federazione Italia Israele

Mi ritengo in ogni caso fortunato, perché so di avere con me una squadra formidabile di amici che voglio citare: Aurelio Anselmo, Claudia Disi, Bruno Gazzo, Giorgio Linda, Pietro Miani ed Edmondo Monti, con i quali abbiamo iniziato già a lavorare.

Dedicheremo tutto il nostro impegno ad accrescere il prestigio della Federazione, ad avvicinarla sempre più alle singole associazioni territoriali, a rendere sempre più proficuo il rapporto con l’ambasciata e con L’Unione delle comunità ebraiche italiane, nel rispetto rigoroso dell’autonomia e della laicità che ci appartiene.

Abbiamo, da spiriti liberi e da uomini e donne del “fare”, un dovere imprescindibile: non lasciare solo Israele, soprattutto in questo momento caratterizzato da equilibri politici internazionali sempre più delicati, da una persistente minaccia del terrorismo di matrice islamica, e da una devastante disinformazione che – come dimostra purtroppo anche l’ultimo articolo de L’Espresso – deforma la verità delle cose e la realtà dei fatti.

Abbiamo il dovere di amare Israele, e di farlo conoscere per ciò che realmente è: un Paese libero, un faro di democrazia nella lugubre notte delle dittature arabe, un avamposto di civiltà. A chi continua a dispensare menzogne travestite da notizie opporremo puntualmente la forza della ragione e della verità.


Il countdown per la distruzione di Israele

Non posso non ricordare che, a tutt’oggi, in una piazza del centro di Teheran, girano le lancette di un orologio che segna “il tempo che manca alla distruzione di Israele”.

Un macabro, disgustoso count down che indignerà poco gli amici e colleghi giornalisti de L’Espresso (e non solo de L’Espresso…), ma che a noi ripugna: come ripugnano le lapidazioni delle “adultere”, i matrimoni combinati delle spose bambine yemenite, nigeriane ed etiopi, o gli omosessuali lanciati nel vuoto dai tetti dei palazzi a Gaza per mano degli sgherri di Hamas.

In quel complesso scacchiere che chiamiamo Medio Oriente a rifulgere è solo la luce di Israele, al quale nulla è stato regalato. Anzi. Il progresso della sua economia, la magnificenza industriale delle start up, l’apertura di un popolo che vuol vivere in pace con i suoi vicini, il fermento culturale, la ricerca scientifica che fa compiere progressi continui anche nella medicina sono e restano ciò che continueremo ad amare, con buona pace dei suonatori di grancassa, degli amici dei pasdaran e dei mistificatori di verità.
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Re: Amare e rispettare gli ebrei e Israele è fonte di gioia

Messaggioda Berto » ven dic 07, 2018 9:06 am

Gli ebrei e il natale cristiano
Romy Coen
3 dicembre 2018

https://www.facebook.com/groups/Fightin ... p_activity


Un post che pubblico sempre perche' e' necessario FAR SAPERE!!!

Io,Romy Coen,sono ebrea.Sono nata a Roma quindi italiana.Da quando ero piccola ho sempre amato il suono delle campane e il crocifisso non ha dato mai fastidio né' a me né alla mia famiglia e nemmeno a tutti gli ebrei italiani.Le mie sorelle grandi e i miei fratelli grandi mi raccontavano sempre che quando andavano a scuola comunale all'ora di catechismo gli ebrei avevano la possibilità di uscire in quell'ora se non avessero voluto essere presenti alle lezione ma il più delle volte rimanevano perché la cosa non li ha mai infastiditi.
Il presepe e l'albero di Natale anche non ci hanno mai dato fastidio a noi ebrei tanto che in molte vetrine di negozi di gestori ebrei si possono tutt'ora vedere gli ornamenti che riguardano la festa in bella mostra e dirò di più sul calendario io già grandicella mi piaceva leggere la data del 1 Gennaio in cui c'era scritto"Circoncisione di nostro Signore "infatti capivo che Gesù era nato ebreo,ma che poi questa ricorrenza è stata tolta tra gli anni 80 - 90 ma non so di preciso quando e nemmeno riesco a capire il perché ...
Allora perché dico tutto questo?
PERCHE' IL POPOLO EBRAICO IN 2000 ANNI PRESENTE IN TUTTA EUROPA NON HA MAI E POI MAI DIMOSTRATO ALCUN MALESSERE DELLA CRISTIANITA' DELLO STATO ANZI!!!
TUTTI QUEGLI ALBERI ORNATI E PIENI DI LUCE E QUEI PRESEPI CHE RAPPRESENTANO SOLAMENTE LA SCENA DELLA NATIVITA' DI UN EBREO ci ha fatto sempre capire che il cristianesimo è figlio dell'ebraismo e si è espanso come sappiamo ma ciò non toglie che storicamente siamo fratelli al 100%..
Oggi qualcuno si sente in diritto di cambiare la storia a proprio comodo e piacere dicendo che Gesù era palestinese ma non specifica della palestina di allora in cui non c'entrano i palestinesi di oggi ma bensì la terra di Israele ribattezzata allora palestina dagli antichi romani come sfregio verso il popolo ebraico dopo aver invaso Gerusalemme e dopo aver distrutto il Bet HAMIKDASH per annientare l'identità ebraica..
E poi ribadisco e ridico e ripeto due dieci cento mille e infinite volte che Gesù è nato ebreo e messo in croce dagli antichi romani perché tale!..non ho altro da aggiungere..
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Messaggioda Berto » sab dic 08, 2018 11:02 pm

“La civiltà è in debito con il popolo ebraico”
7 dicembre 2018
Nick Gimbel

http://www.italiaisraeletoday.it/la-civ ... ZEcVY_MT20

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato alla Casa Bianca di Hanukkah. Alla cerimonia hanno partecipato centinaia di leader ebrei statunitensi. Oltre a Trump e sua moglie Melania, all’evento hannopreso parte anche il vicepresidente Mike Pence e sua moglie Karen, membri della famiglia Trump e suoi stretti consulenti.

“Più di 2.000 anni fa – ha detto Trump -una banda di ebrei patrioti guidati da Giuda Maccabee rivendicava la propria libertà da un dittatore oppressivo che perseguitava il popolo ebraico e saccheggiava il sacro tempio”. Il Presidente ha osservato che “gli ebrei nel corso della storia hanno subito repressioni e violenze “, eppure di fronte a questo disagio “il popolo ebraico ha resistito, vinto e prosperato”.

Ha ricordato la sua visita a Pittsburgh, dove ha incontrato la comunità ebraica locale in seguito al recente massacro alla Sinagoga Tree of Life. “Il modo in cui si sono rialzati così coraggiosamente è qualcosa di incredibile. Il rabbino era una grande persona. All’indomani di quel malvagio assalto, abbiamo riaffermato il nostro solenne dovere di affrontare l’antisemitismo ovunque si verifichi “, ha detto Trump. “Dobbiamo eliminare questo odio ignobile dal mondo. La mia amministrazione rimarrà sempre al fianco del nostro amato amico e partner, lo Stato di Israele”

“La civiltà – concluso Trump – è in debito con il popolo ebraico per il suo incredibile contributo all’arte e alla scienza, alla storia, alla cultura e alla società. Sin dalla fondazione dell’America, le comunità ebraiche hanno innalzato ogni aspetto della nostra vita nazionale. Oggi rinnoviamo la nostra gratitudine per quelle incredibili benedizioni e riaffermiamo la nostra incrollabile solidarietà con Israele”
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Re: Amare e rispettare gli ebrei e Israele è fonte di gioia

Messaggioda Berto » dom dic 09, 2018 8:48 pm

Il vento è cambiato
9 dicembre 2018
Federico Steinhaus

http://www.linformale.eu/il-vento-e-cam ... nx8Ig2IB9M

Il vento è cambiato, ma quanti se ne sono accorti? Israele non è più la nazione da criticare sempre e comunque, da indicare all’odio ed al disprezzo. Con una sola eccezione, che ovviamente è l’ONU, sono molti ad averne preso atto. Una brevissima panoramica su quanto è avvenuto in poco più di un mese renderà chiaro il quadro dei mutamenti intervenuti.
In novembre Netanyahu si è incontrato con il sultano dell’Oman, che lo ha accolto con una cordialità eccezionale ed ha affermato pubblicamente che è venuto il momento, per il mondo arabo ed islamico, di accettare la realtà dei fatti, che cioè Israele esiste ed è uno stato legittimamente presente nella regione.
Il Qatar collabora attivamente con Israele nel fornire assistenza umanitaria agli abitanti di Gaza. Ad Abu Dhabi due atleti israeliani hanno vinto competizioni di judo del Grand Slam e benché abbiano dovuto rinunciare ad esibire simboli nazionali la loro ammissione alle gare, concluse sul podio più alto, ha rappresentato una rottura con la tradizionale esclusione a priori di Israele da tutte le competizioni sportive regionali ed asiatiche . Il presidente del Ciad si è recato in visita ufficiale in Israele. L’Arabia Saudita ha avviato un’iniziativa per il riconoscimento di Israele. E nessuno di questi stati, oggi, ha relazioni diplomatiche con Israele.
Perfino la CNN si è resa conto che certe cose sono intollerabili. Uno dei suoi commentatori ed esperti, Marc Hamont Hill, nella giornata indetta dall’ONU per celebrare la solidarietà con il popolo palestinese, si è aggiunto al coro di quanti auspicano la creazione di uno stato arabo palestinese “dal fiume al mare”, il che implicherebbe l’annientamento di Israele. Il giorno dopo il suo applauditissimo discorso all’ONU, però, Lamont Hill è stato licenziato in tronco dalla CNN.
Ma questo non è tutto.
Dopo due anni di trattative, sta partendo un gasdotto che porterà il gas israeliano da Cipro ad Otranto, facendo con ciò diventare Israele un fornitore di energia ai paesi dell’Unione Europea. Non è più attuale la vecchissima battuta israeliana in cui si racconta del saggio che interpella Dio: Ti ringrazio, Signore, per averci dato questa terra in cui scorrono il latte ed il miele, ma perché, Signore, ci hai dato proprio l’unica terra in cui non c’è il petrolio?
E poi c’è l’ultima iniziativa in ordine cronologico, quella che forse è la più clamorosa. All’Assemblea Generale dell’ONU, che ha approvato 6 risoluzioni di condanna d’Israele, tra le quali 2 risoluzioni negano di fatto ogni legame degli ebrei col Muro del Pianto, i 28 paesi dell’Unione Europea hanno votato compatti a favore, ma il presidente di turno dell’Unione, austriaco, ha pubblicamente avvertito l’Autorità Palestinese a non chiamare più il Monte del Tempio con il solo nome arabo, al Haram al Sharif, perché si tratta di un luogo sacro a tutte e tre le religioni monoteiste, ed ha annunciato che l’Unione Europea non voterà più a favore di risoluzioni che violino questo principio.
Anche il fatto che le incursioni di Israele sul territorio siriano per impedire all’Iran di stabilirvi basi militari e di rifornire con armi sofisticate Hezbollah vengano tollerate è oltremodo significativo.
Ma ora Israele, che si era trattenuto dal rispondere con durezza al massiccio attacco missilistico di Hamas (il che aveva provocato le dimissioni del ministro della Difesa Lieberman), ha lanciato ora una offensiva che ha lo scopo di distruggere la trentina di tunnel che Hezbollah ha costruito per invadere il nord d’Israele – tunnel scavati sotto il naso dei caschi blu dislocati al confine sotto il comando italiano ed in palese violazione della risoluzione 1701 dell’ONU del 2006; questa risoluzione prevedeva “l’istituzione, nella zona compresa tra la Linea Blu e il fiume Litani, di un’area priva di personale armato, di posizioni e armi che non siano quelle dell’esercito libanese e delle forze dell’ONU” ed imponeva “il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano, in maniera tale che non possano esserci armi o autorità in Libano se non quelle dello Stato libanese”.
Concludiamo con un’ ultima nota di ottimismo. Elinor Joseph, qui ritratta, è la prima donna araba israeliana (cristiana) a far parte col grado di caporale delle truppe combattenti israeliane. Già suo padre aveva servito l’esercito israeliano come paracadutista. Non sappiamo se anche lei verrà inviata sul fronte del confine col Libano, ma sappiamo che lei ama Israele, come l’ama suo padre, e che questo loro sentimento di appartenenza potrà servire da esempio ai palestinesi israeliani, contrariamente a quanto invece fanno i deputati arabi alla Knesset (il parlamento israeliano). Ma questa è la democrazia, questa è la libertà, questa è l’uguaglianza,alla faccia di chi accusa Israele di praticare l’apartheid.
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Re: Amare e rispettare gli ebrei e Israele è fonte di gioia

Messaggioda Berto » gio dic 13, 2018 7:13 am

“La civiltà è in debito con il popolo ebraico”
7 dicembre 2018
Nick Gimbel

http://www.italiaisraeletoday.it/la-civ ... GXRSFqF34c

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato alla Casa Bianca di Hanukkah. Alla cerimonia hanno partecipato centinaia di leader ebrei statunitensi. Oltre a Trump e sua moglie Melania, all’evento hannopreso parte anche il vicepresidente Mike Pence e sua moglie Karen, membri della famiglia Trump e suoi stretti consulenti.

“Più di 2.000 anni fa – ha detto Trump -una banda di ebrei patrioti guidati da Giuda Maccabee rivendicava la propria libertà da un dittatore oppressivo che perseguitava il popolo ebraico e saccheggiava il sacro tempio”. Il Presidente ha osservato che “gli ebrei nel corso della storia hanno subito repressioni e violenze “, eppure di fronte a questo disagio “il popolo ebraico ha resistito, vinto e prosperato”.

Ha ricordato la sua visita a Pittsburgh, dove ha incontrato la comunità ebraica locale in seguito al recente massacro alla Sinagoga Tree of Life. “Il modo in cui si sono rialzati così coraggiosamente è qualcosa di incredibile. Il rabbino era una grande persona. All’indomani di quel malvagio assalto, abbiamo riaffermato il nostro solenne dovere di affrontare l’antisemitismo ovunque si verifichi “, ha detto Trump. “Dobbiamo eliminare questo odio ignobile dal mondo. La mia amministrazione rimarrà sempre al fianco del nostro amato amico e partner, lo Stato di Israele”

“La civiltà – concluso Trump – è in debito con il popolo ebraico per il suo incredibile contributo all’arte e alla scienza, alla storia, alla cultura e alla società. Sin dalla fondazione dell’America, le comunità ebraiche hanno innalzato ogni aspetto della nostra vita nazionale. Oggi rinnoviamo la nostra gratitudine per quelle incredibili benedizioni e riaffermiamo la nostra incrollabile solidarietà con Israele”
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Messaggioda Berto » gio dic 13, 2018 9:15 pm

Farò di tutto per stroncare l'antisemitismo in Italia

https://www.shalom.it/blog/news-in-ital ... ia-b243111

“Farò di tutto per stroncare l'antisemitismo in Italia. Non è che ogni volta che vado in Israele devo dire che gli antisemiti sono delinquenti. Che io sia antipatico a Gad Lerner me ne faccio una ragione. Vado in Israele perché la ritengo una delle più moderne democrazie, senza dovermi giustificare di alcunché". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, parlando alla stampa estera a Roma. "Piuttosto - ha proseguito - il nascente antisemitismo fa rima con l'estremismo islamico a cui qualcuno non presta la necessaria attenzione, perché se in alcune città europee non si può più andare in giro con i propri simboli religiosi e' perche' gli estremisti islamici non lo consentono".
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Re: Amare e rispettare gli ebrei e Israele è fonte di gioia

Messaggioda Berto » sab dic 29, 2018 9:40 pm

Benjamin Netanyahu - בנימין נתניהו accolto in Brasile
dicembre 2018

https://www.facebook.com/Netanyahu/vide ... 3307421893


אם מישהו רוצה הוכחה נוספת שהפכנו את ישראל לכוח עולמי עולה - בואו לברזיל!

רעייתי שרה ואני, יחד עם המשלחת הישראלית כולה, נפעמנו מההתרגשות העצומה, החום והאהבה שבהם...
Altro...
Se qualcuno vuole ulteriori prove che abbiamo trasformato Israele in potenza mondiale in aumento - vieni in Brasile!

Io e mia moglie Sarah, insieme a tutta la delegazione israeliana, siamo stati sorpresi dall'immenso, calore, e amore che abbiamo ricevuto nel popolo di Rio stanno tifando per le strade e la comunità ebraica è fuori di testa io sono orgogliosa Del vostro servizio e in ordine del presidente del Brasile sto conducendo la prima visita storica del primo ministro israeliano in Brasile

Presidente Z. L' aria mi ha dato la medaglia più alta che il Brasile dà un leader straniero. L' ho ringraziato e gli ho detto che era una medaglia per voi cittadini di Israele

Ha istituito il nuovo rapporto tra il potere gigante del Brasile a Israele tra fratelli. Mi ha detto che era pieno di ammirazione per la finanza, la tecnologia e la sicurezza di Israele, e che stava per condurre il Brasile allo stesso modo in cui ho guidato Israele

Le connessioni che abbiamo già creato in questa visita - in economia, nella fiducia e nella politica estera - porterà a più nuovi posti di lavoro in Israele per esportare verso il gigante mercato brasiliano, per aumentare il turismo dal Brasile verso Israele, e cambiare in relazione al Brasile verso Israele

Ho invitato il presidente bwlswnrw per una prima visita in Israele nei prossimi mesi e ha risposto ad un artefatto.

Tra l'altro, suo figlio Eduardo, che stava visitando Israele e con orgoglio indossava l'idf e una camicia e il suo simbolo del Mossad, ha combinato un bel po ' di parole in ebraico quando abbiamo parlato questo è ciò che sembra la vera amicizia!

===

Se qualcuno vuole la prova ulteriore che Israele sia una potenza globale nascente, vieni in Brasile!

Io e mia moglie Sara ed io, insieme a tutta la delegazione israeliana, siamo stati entusiasti dell'emozione, del calore e dell'amore che abbiamo ricevuto in Brasile. I residenti di Rio hanno tifato per le strade e la comunità ebraica è stata euforica. Sono orgoglioso di rappresentare il popolo di Israele all'inaugurazione del prossimo presidente del Brasile, jair bolsonaro. Su invito del presidente eletto bolsonaro, sto conducendo una storica prima visita di un primo ministro israeliano in Brasile.

Il presidente eletto bolsonaro mi ha premiato la più alta decorazione nazionale che il Brasile dà ad un leader straniero. L' ho ringraziato e gli ho detto che questa è una medaglia per tutti i cittadini di Israele.

Il presidente eletto bolsonaro ha definito le nuove relazioni tra la superpotenza Brasile e Israele come relazioni tra fratelli. Mi ha detto che era pieno di ammirazione per i traguardi economici, tecnologici e di sicurezza di Israele, e che intende condurre il Brasile nello stesso modo in cui io piombo Israele.

I legami che abbiamo già stabilito in questa visita - in economia, in sicurezza, in politica estera - porterà a più nuovi posti di lavoro in Israele, più esportazioni israeliane verso l'enorme mercato brasiliano, più turismo dal Brasile, e un cambiamento in Brasile Atteggiamento nei confronti di Israele nelle Nazioni Unite e in altri forum internazionali.

Ho invitato il presidente eletto bolsonaro per la sua prima visita in Israele nei prossimi mesi, e ha risposto positivamente.

Tra l'altro, il figlio del presidente eletto bolonsaro Eduardo, che ha visitato Israele e indossato con orgoglio una divisa idf e una maglia con il logo del Mossad, è riuscito a mettere insieme più di poche parole ebraiche quando abbiamo parlato. Ecco come sembra la vera amicizia!
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Re: Amare e rispettare gli ebrei e Israele è fonte di gioia

Messaggioda Berto » mar gen 08, 2019 9:13 am

Israele si prepara a chiedere un risarcimento
gennaio 2019

https://www.facebook.com/noicheamiamois ... 8590939193

Israele si prepara a chiedere un risarcimento,per un totale di 250 miliardi di dollari, da sette paesi arabi e dall'Iran per proprietà e beni lasciati da ebrei costretti a fuggire da quei paesi in seguito all'istituzione dello stato di Israele Israele. Sono stati piu' di 850.000 i profughi ebrei espulsi,o costretti a fuggire dai paesi arabi dove vivevano da millenni, quando venne fondato lo Stato d'Israele nel 1948. Costretti alla fuga, , derubati dei loro beni e proprieta'. "È giunto il momento di correggere l'ingiustizia storica dei pogrom (contro gli ebrei) in sette paesi arabi e in Iran, e di ricevere un risarcimento per centinaia di migliaia di ebrei che hanno perso le loro proprietà, ciò che giustamente è loro", ha detto la ministra per l’eguaglianza sociale Gila Gamliel, che sta coordinando la gestione del problema da parte del governo israeliano.


Commenti

Filippo Malfatti
Oltre a non ottenere alcun risarcimento, questa mossa rischia di esacerbare ulteriormente animi già piuttosto ostili....magari mi sbaglio, ma mi sembra una mossa precipitosa, io mi limiterei a cercare di affrontare il tema sul piano storico, ovvero creare commissione congiunte delle due parti in causa, arrivando così ad una riconciliazione morale. Chiedere i soldi, a paesi comunque poveri come la Tunisia mi sembra sbagliato

Salvatore Cantarella
Sarebbe bastato risarcire i palestinesi con parte di questa massa di denaro e il problema sarebbe stato risolto. Infatti ogni palestinese avrebbe ricevuto 20 mln di $. Ma in M.O. niente è logico.

Antonio Zingali
La quasi totalità di questi profughi sono stati accolti da Israele, laddove gli arabi fuggiti dalla Palestina nel 1947-48 sono stati invece lasciati nei campi profughi dai loro ‘fratelli’ giordani, egiziani, siriani e libanesi...

Alberto Pento
Salvatore Cantarella, i cosidetti impropriamente "palestinesi" non devono ricevere alcun risarcimento, poiché nessuno gli aveva danneggiati cacciandoli, se ne erano andati di loro volontà per poi far apparire falsamente al mondo che erano stati cacciati. Lei in questa menzogna ci è cascato.
Filippo Malfatti chiedere i soldi anchi ai paesi nazi-maomettani poveri ("" e ???) è più che giusto, che incomincino a sentirsi in colpa. La povertà non dipende da Israele, dagli ebrei, dai cristiani, dal resto del mondo ma da loro stessi e dalla loro ideologia politico religiosa demenziale nazi-maomettana.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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