Votar o no votar

Re: Votar o no votar

Messaggioda Berto » lun feb 16, 2015 9:56 am

Referendo par l'endependensa e i fanfaroni
viewtopic.php?f=126&t=420

Altri partidi "veneti" e i fanfaroni
viewtopic.php?f=126&t=602

Coali de sti kì li ne portarà a l'endependensa?

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ndente.jpg

Gnanca ono!
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Re: Votar o no votar

Messaggioda Berto » ven mag 29, 2015 7:56 am

G-Key, la studentessa napoletana posa nuda e invita a non votare: «Ecco la mia ribellione»

http://www.ilmattino.it/napoli/politica ... 7896.shtml

https://www.facebook.com/movimentodelno ... 4116690221
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Re: Votar o no votar

Messaggioda Berto » ven mag 29, 2015 8:04 am

Sul comportamento del Cittadino repubblicano ai Seggi Elettorali per la verbalizzazione di una protesta

http://www.veneziadoc.net/repubblica/Co ... torali.php
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Re: Votar o no votar

Messaggioda Berto » lun giu 01, 2015 8:54 am

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Re: Votar o no votar

Messaggioda Berto » gio gen 11, 2018 8:56 pm

.
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Re: Votar o no votar

Messaggioda Berto » gio gen 11, 2018 8:57 pm

Vittorio Feltri: Se non andate a votare avete perso in partenza
30 Dicembre 2017

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... otare.html


È statisticamente accertato: gli italiani odiano la politica. Se ne disinteressano per sfiducia, noia, stanchezza. La metà di essi non vota perché lo ritiene un esercizio inutile.
Non ha torto. Se si considera che nella legislatura appena conclusa oltre 500 parlamentari eletti in un partito hanno cambiato casacca in corso d' opera, si capisce perché il disgusto dell' elettorato sia aumentato a dismisura, al punto che un cittadino si chiede: se ho scelto nell' urna di dare il consenso a uno di Forza Italia e questi poi, a un anno o due di distanza, è passato a sinistra, che senso ha avuto il mio suffragio? Scusate, se ho scelto uno blu che poi è diventato rosso sono stato preso per i fondelli o no? Quindi andate tutti al diavolo: mi rifiuto di stare a questo gioco assurdo.
C' è poco da discutere.
Hanno indubbiamente ragione quelli - numerosi - che si sono rotti le scatole di questo sistema assurdo. Però c' è un però che va considerato con attenzione, caro Giuliano Zulin. Se tu, pur con motivi da non trascurare, rifiuti di recarti al seggio, automaticamente perdi il diritto di bestemmiare contro i deficienti che ci governano. Se non partecipi alla partita in quanto nauseato, poi non hai facoltà neppure di lagnarti. Ti poni fuori campo e non sei autorizzato a dire che lo spettacolo ti fa schifo, devi subirlo e basta.
A che titolo ti lagni di un risultato a cui non hai contribuito? Taci e non rompere i cordoni che fa rima con coglioni. Non hai manifestato la tua volontà? Ti è vietato pretendere che essa venga rispettata. Se fai mancare alla collettività la tua opzione ovvio che nessuno ne valuterà l' importanza.
La nostra democrazia, lo capisce anche un tonto, è sgangherata e non in grado di funzionare decentemente, ma se ti astieni oltretutto dal dovere di esserne attore mediante il voto, non migliorerà mai. Sarai costretto a beccartela così come è, un pasticcio rivoltante.
Il 4 marzo prossimo saremo chiamati a dire la nostra sui partiti, che non ci soddisfano. Ma se eviteremo di selezionare quello che ci ripugna di meno saremo complici di quello che ci fa venire il voltastomaco. Amico mio, vai pure all' osteria anziché al seggio. Nessuno se ne accorgerà, tranne te.
Che quando scoprirai l' eventuale - probabile - schifo emerso dalle elezioni non potrai avere nulla da obiettare, avendolo creato anche tu, vecchio pistola rinunciatario.
Chi non combatte, sappilo, ha perso in partenza. Sarai uno sconfitto vocazionale.
Non mi pare una bella cosa.
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Re: Votar o no votar

Messaggioda Berto » gio gen 11, 2018 8:57 pm

Elezioni: dopo il voto, c'è già l'inganno per non rappresentarci
ENZO TRENTIN
11/01/2018

http://www.lindipendenzanuova.com/elezi ... resentarci

Nell’imminenza delle elezioni politiche gli indipendentisti, ed in genere i cittadini, si chiedono se è importante votare, e quale sia il partito o la coalizione da privilegiare in questo momento storico. Naturalmente in questo articolo mi guarderò bene dal consigliare chicchessia. Mi limiterò ad esporre alcune evidenze, liberi i lettori di tenerne conto o meno.

Prima di tutto è utile conoscere una storiellina creata dal fiammingo Jos Verhulst che può spiegare meglio la democrazia rappresentativa. Quella che stiamo vivendo in Italia dalla fine della II G.M.
Immaginate di venire bloccati di notte da cinque ladri che vi obbligano a consegnare loro il portafogli. Però vi lasciano la scelta a quale fra i cinque consegnarlo. Voi lo date a quello che ci sembra meno odioso, il quale successivamente viene arrestato dalla polizia.

Durante il confronto il ladro afferma: «Io non ti ho rubato il portafogli; tu me l’hai dato di tua spontanea volontà. In fondo potevi anche decidere di non darmelo».
La perversità di questa argomentazione è chiara.
Voi potevate davvero decidere di non dare il portafogli a questo ladro, ma eravate stati obbligati a dare il vostro portafogli a uno dei cinque contro la vostra volontà. Vi era stata negata la possibilità di tenervi il portafogli.

Ora sostituite in questa storiellina i ladri con i partiti politici; il vostro diritto a partecipare direttamente al processo decisionale, con il portafogli, ed otterrete l’argomentazione che i sostenitori della democrazia rappresentativa pura di solito usano.
Come la libertà di scegliere a chi dare il vostro portafogli era una falsa libertà, così il mandato nella democrazia rappresentativa pura è un falso mandato, proprio perché imposto.

Ma supponiamo di andare a votare “il meno peggio”, proprio per limitare i danni come sostiene qualcuno.

Questo “meno peggio” potrà essere influenzato dai suoi elettori?

Oppure, anche quando egli non rispettasse le direttive o imposizioni del partito che lo ha candidato, non si potrebbe rifare all’Articolo 67 della Costituzione: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.»?

Nel corso di questa XVII Legislatura, i cambi di casacca sono stati ben oltre la metà: 526 su un totale di 945 parlamentari, e non hanno risparmiato nessun partito. Costoro hanno rispettato il mandato conferito loro dagli elettori? Se sì, che mandato era?

Uno o dieci parlamentari “alternativi” o indipendentisti, quale influenza legislativa potranno avere?

I partiti, tutti, quando mai hanno rispettato la “sovranità popolare”; ovverosia coloro che li hanno votati, espressa tramite referendum: 1) per la privatizzazione della RAI? 2) per non finanziare con soldi pubblici i partiti?

Solo per citarne due s’intende.

I partiti (tutti) sono democratici al loro interno? E le lotte tra i partiti non sono in fondo governate dal pensiero così ben formulato a suo tempo da Michail Pavlovič Tomskij: «Un partito al potere e tutti gli altri in prigione»?

A quale spirito democratico appartengono le regole o restrizioni per i nuovi soggetti politici che vogliono entrare in Parlamento, che necessitano di un adeguato numero di sottoscrizioni – chi è nelle istituzioni ne è esentato -, oppure il raggiungimento di determinati quorum?

I partiti troveranno comunque i loro tax consumers, pronti a votarli per ottenere privilegi e prebende a spese dei taxpayer; ma l’elettorato se n’è accorto.

Nelle amministrative del 2017 l’affluenza al voto scivola nell’allarmante: eccetto Padova e Rieti, con un 50-55% appena decente. Nel resto d’Italia tutti sono al di sotto del 50% (46% complessivo), con Taranto e Como sotto il 35%. Un trend riconfermato in queste ultime settimane dalle elezioni a Ostia, dove l‘affluenza è stata del 33,6%, e di Trapani addirittura sotto il 27%.

E a proposito di taxpayer e debito pubblico (costantemente in ascesa come l’aggravio fiscale) Guglielmo Piombini acutamente sostiene: «A coloro che affermano che gli statali pagano le tasse vorrei fare questa domanda: secondo voi paga più tasse, e contribuisce di più al bilancio dello Stato, un commesso di Montecitorio che riceve 10.000 euro netti al mese, o un artigiano che paga il 70% di tasse sui 2000-3000 euro che riesce a fatturare ogni mese? Se rispondete che paga più tasse il commesso, allora lo Stato italiano ha a sua disposizione uno strumento infallibile per aumentare le proprie entrate e sanare il bilancio: assumere tutte le partite Iva come commessi a 10.000 euro al mese!»

Ancora: i partiti più disinvolti dichiarano di voler favorire la “partecipazione dei cittadini” alla cosa pubblica. Ebbene, da oltre vent’anni a Bolzano e provincia opera con successo l’associazione Initiative für mehr Demokratie (iniziativa per più democrazia). Un ventennio di impegno della società civile, contraddistinto dalla presentazione di ben quattro iniziative popolari e lo svolgimento di due votazioni referendarie consultive. A conclusione di questo iter lungo e travagliato si è giunti alla elaborazione di un disegno di legge sulla democrazia diretta. Opera che si deve al peso e alla rilevanza politica che questo tema ha acquisito come controbilanciamento alla democrazia rappresentativa, e all’autorevolezza dell’associazione succitata, molto diffusa sul territorio.

Con l’inizio del 2018 in Consiglio provinciale avrà finalmente inizio la trattazione dei disegni di legge sulla partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni politiche. In quanto due di essi sono stati presentati come iniziativa popolare, ovvero su volontà popolare espressa con le firme raccolte nell’estate scorsa, è certo che la nuova legge sarà varata entro l’estate prossima. Tuttavia il compromesso faticosamente raggiunto viene messo ora in discussione da una parte del gruppo consiliare dal Südtiroler Volkspartei (SVP) che in provincia è egemone, con la richiesta capziosa di aggravare le condizioni d’accesso all’utilizzo del referendum.

Eppure questo disegno di legge è stato avviato sulla spinta dei cittadini ed è stato scritto con la loro collaborazione, realizzando così la nuova base per i diritti di partecipazione e incisione diretta sulla politica locale. Sarebbe sotto ogni punto di vista la legge voluta dai cittadini, non dai loro rappresentanti.

L’«Iniziativa per più democrazia», verso la metà di gennaio, presenterà in una serie comunicati stampa tutte le buone ragioni sulle quali si basano le regole previste nel disegno di legge. In quanto partecipi ai lavori della Commissione, i rappresentanti dell’Initiative für mehr Demokratie in seguito informeranno sui dettagli della trattazione in modo che la cittadinanza interessata potrà seguire l’iter passo-passo.

Se la disinvolta democrazia della SVP è quella esercitata da una parte “progredita” del Paese – ricordo per inciso che Luca Zaia afferma di lottare per un’autonomia del Veneto che assomigli a quella del Trentino-Alto Adige – che democrazia potrà offrire la prossima legislatura?

Questi partiti italiani, che non hanno né valore costituzionale e neppure giuridico, pretendono invece che gli elettori firmino, con il loro voto, una cambiale in bianco, e si arrogano il monopolio dell’attività politica.
Di più: questi partiti pretendono d’insegnare ai cittadini l’esercizio della democrazia.
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Re: Votar o no votar

Messaggioda Berto » ven gen 19, 2018 8:10 am

Votare o non votare in questo stato italiano infernale, a che serve?
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4558938531

Votar o no votar
viewtopic.php?f=129&t=441


Questa è la realtà dello stato italiano

I primati negativi dello stato italiano e dell'Italia in Europa e nel mondo
viewtopic.php?f=22&t=2587

Mostruosità italiane o italiche
viewtopic.php?f=196&t=2524

Il sud della penisola italica - i meridionali
viewtopic.php?f=139&t=2581

Mafie e briganti terronici
viewtopic.php?f=22&t=2259

Lo stato italiano è il paese europeo e occidentale dove vi è il più alto numero di caste e di persone che vivono di estorsione fiscale e di parassitismo, a cominciare dalla casta clericale cattolico romana con il suo Papa e il suo stato parasstita romano Vaticano.

Parassitismo economico italico-romano
viewtopic.php?f=22&t=2663

Realtà italiana e cristianismo cattolico romano
viewtopic.php?f=199&t=2670
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Re: Votar o no votar

Messaggioda Berto » gio gen 25, 2018 7:11 pm

Conti pubblici, Die Welt: "L'Italia è messa anche peggio della Grecia. Poca speranza dai programmi elettorali"
25 gennaio 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... li/4115744

“L’Italia è l’assoluto fanalino di coda dell’eurozona, messo anche peggio della Grecia“. Lo sostiene il quotidiano tedesco Die Welt in un articolo intitolato “Se i greci lasciano indietro gli italiani” pubblicato il 25 gennaio. Secondo il quale il timore degli economisti delle banche d’affari è che alle prossime elezioni, indipendentemente da chi vinca, “non c’è da aspettarsi riforme di base”, dice Timo Schwietering, analista della banca Metzler. “Solo riforme radicali, come in Grecia, potrebbero cambiare qualcosa”, dice il quotidiano di Berlino. “Ma cose del genere non sono nel programma elettorale di nessuno dei contendenti alle elezioni”.

“L’Italia è l’unico paese dell’Eurozona il cui livello di vita, dall’entrata in vigore dell’unione monetaria, è diminuito”, prosegue Schwietering. “Prima aveva un modello economico facile”, dice Daniel Hartmann, capo economista della banca Bantleon, che si occupa del risparmio gestito. Secondo il quale “quando la congiuntura si bloccava, si svalutava la lira, che ridava benzina alle esportazioni e rianimava la congiuntura”. Dall’entrata in vigore dell’unione monetaria questo modello non ha più funzionato e il Paese dovrebbe abbassare i costi o aumentare la produttività, è quindi la conclusione che sottolinea come “il passaggio al nuovo campo all’Italia non è ancora riuscito”. Mentre sarebbe necessaria soprattutto una riforma dell’amministrazione: “Le prestazioni sono scarse e per giunta care”. Un permesso di costruzione costa tre volte la Germania, un procedimento giuridico in Italia è di 3 anni, in Germania di uno e mezzo…
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Re: Votar o no votar

Messaggioda Berto » ven feb 02, 2018 10:57 am

L'offerta politica, questa comica farandola, è lo specchio del declino italiano.
https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 0891075741

Il primo partito, i 5 Stelle, ovvero il padiglione di un manicomio di analfabeti, agitatori, complottisti e borderline. A sinistra del PD, i celebri furbi della superiorità morale coi soldi in tasca, tanti soldi in tasca. Il PD, ovvero politicamente corretto, compiacimento e potere per il potere. Forza Italia, un agnello in braccio non più credibile dopo l'estate del 2011. La Lega, sghignazzo. A destra, la curva della Lazio. E una serie di partitini di ruffiani e opportunisti. I 2.200 miliardi di debito pubblico, le nascite al minimo storico da quarant'anni, una classe intellettuale di decerebrati, il mostro burocratico che ingrassa, l'irrilevanza in Europa, l'indolenza e la fuga giovanile diffusa, l'uso massiccio della fiscalità a favore solo di poveri e pensionati, un conformismo che è come una nebbia, un multiculturalismo alle vongole, il turpe Sessantotto mai finito, la sterilità culturale, mi rendono un tantino pessimista su questo paese. Una "meraviglia", direbbe il rallegrato Alberto Angela. Ma una meraviglia, temo, dal futuro difficile. Spero di sbagliarmi.
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