Palmerini e altri: referendi,contrasti,cauxe enternasionali

Palmerini e altri: referendi,contrasti,cauxe enternasionali

Messaggioda Berto » gio mar 27, 2014 12:29 pm

Palmerini: referendi, contrasti e cauxe enternasionali
viewtopic.php?f=126&t=733

Corriere del Veneto: i numeri del referendum sono falsi

http://www.lindipendenza.com/corriere-d ... sono-falsi


VENEZIA — Due milioni e mezzo di voti in una settimana sono tanti. Anche in una regione che dell’indipendenza ha fatto la sua bandiera e che ogni giorno si scatena su internet e sui social media contro uno stato «usurpatore ed oppressore». E infatti proprio su internet e sui profili Facebook di alcuni venetisti si stanno moltiplicando i dubbi sul risultato ottenuto da Gianluca Busato e dai novelli web-secessionisti. I critici sottolineano che le persone che hanno votato sul sito web plebiscito.eu non arriverebbero a centomila, una cifra decisamente distante da quella comunicata venerdì in piazza dei Signori a Treviso dai promotori del referendum secessionista.

A supporto di questa tesi sono state allegate le statistiche e i calcoli di Alexa, Calcustat e Trafficestimate, tre contatori che monitorano gratuitamente il traffico in entrata e in uscita di qualunque sito web per stimarne il valore economico per conto delle concessionarie di pubblicità. Sia chiaro che questi numeri non hanno alcun valore scientifico e si tratta solo di stime basate su algoritmi di calcolo e per questo vanno considerate indicative, tanto che lo stesso fondatore di Trafficestimate ricorda che «è difficile riportare l’esatto flusso di traffico di un sito internet e si può solo fornire un dato compreso in una forbice del 20%». Ci si aspetterbbe dunque che il traffico riscontrato sul sito di Busato – esperto informatico e fondatore della web company Digitnut – riporti tra i due milioni e i tre milioni di utenti, cioé rispettivamente il 20% in meno e in più dei voti riportati dagli indipendentisti. Non è così. Andando su Trafficestimate si scopre che le pagine di plebiscito.eu visitate nel mese di marzo sono state circa 135 mila. Ponendo che il sito non sia mai stato nemmeno sfiorato durante tutto il mese tranne la settimana dal 16 al 21 marzo (in cui è stato ampiamente pubblicizzato il referendum) si possono concentrare i dati in quei sei giorni arrivando a una media quotidiana di 22.500 pagine visitate che è già un risultato più che ragguardevole e che corrisponde anche alle statistiche di Facebook. Sui social media che riportano le statistiche in chiaro infatti la pagina di plebiscito. eu è stato visitata da 22.572 persone al giorno che corrisponde grossomodo alle visite ricevute dal sito.

Il dato incrociato di Trafficestimate e Facebook è confermato anche da Calcustat che stima una media di 4500 visitatori al giorno per tutto il mese di marzo. Anche qui, se concentriamo i dati nei sei giorni del referendum (moltiplichiamo 4500 per 30 giorni e lo dividiamo per 6) il risultato è di nuovo 22.500. «Negli ultimi vent’anni ho smascherato diverse truffe elettorali e credo sia urgente fare chiarezza», scrive nel suo blog il venetista Loris Palmerini a cui fanno eco i blogger di Rischiocalcolato e De.straba.us. Anche ponendo che tutti i visitatori abbiano votato dunque il risultato non potrebbe superare i centomila elettori come suggerisce anche il sito Alexa.com che monitora il traffico internet per conto del colosso Amazon.

Visto che i numeri di Alexa non sono espressi in valore assoluto ma in percentuale rispetto ad altri siti abbiamo inserito come elemento di paragone le visite uniche del sito del Corriere del Veneto (dei cui dati siamo certi) e fatto girare il counter. Il sito corrispondente all’indirizzo 54.83.13.17 registrato da Gianluca Busato a Klapparstigur 101 Reykjavik (Islanda) e con webserver ad Ashburn in Virginia, presso la società Amazon Technologies registra nella settimana del referendum tra le 25 e le 30 mila visite al giorno, dato che supera di poco le centomila visite totali riferite dagli altri due contatori. «Fate pure tutti i calcoli che volete e presto sarete smentiti », ribatte il diretto interessato contattato in serata perché per alcune ore nel pomeriggio di ieri il sito plebiscito.eu era diventato inaccessibile. «Abbiamo fatto una migrazione perché non avevamo più bisogno di server potenti quanto quelli che hanno dovuto sostenere due milioni e passa di elettori, adesso basta meno», spiega Busato che promette: «La verità sui voti la leggerete nei prossimi giorni in una rivista americana specializzata, non sulla stampa italiana».

da: corrieredelveneto.corriere.it
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Re: El caxo Palmerini

Messaggioda Berto » gio mar 27, 2014 12:30 pm

Cari amici, (C. de P.)

Io ho votato!
In casa mia si sono usati i due metodi di voto, io ho usato il telefono, i miei la forma elettronica.
Abbiamo scelto il candidato, ma non abbiamo votato i tre quesiti su €uro, €uropa e NATO.
Non era necessario in quanto lo scopo doveva essere quello di ottenere pubblicità per l’Indipendenza: rimango dell’opinione che quei tre argomenti, ulteriori, si sarebbero dovuti “discutere” successivamente, una volta conseguita l’Indipendenza con una votazione che comprendesse tutti i veneti e non soltanto una parte, oltretutto, a quanto mi dicono, il conseguimento dell’indipendenza azzererebbe i trattati internazionali e quindi anche l’adesione all’€uro, all’€uropa e alla NATO.
Per rientrarci sarebbe necessaria una adesione successiva che il buon senso dei veneti, sono sicuro, ricuserebbe.

Ma torniamo alla tema dell’ultima mail!
Il Palmerini deve essere esperto in questo genere di diatribe se si premunisce cancellando le lettere dei competitori per non consentire a tutti i lettori, citati in epigrafe, il confronto fra quello che è stato scritto dal tuo interlocutore e le risposte che lui da: “gli piace vincere facile”!
Si compiace di mettere il suo nemico Busato in difficoltà, e, per affossarlo, assieme al suo lavoro, non si è peritato di fornire dati falsi al computer o al telefono per squalificare il suo avversario, infatti ammette compiaciuto:
“Io stesso ho votato più volte con dati falsi, e si sono divertiti in tanti”
Proprio di che vantarsi!
Peccato, però, che così facendo abbia sputato sul lavoro di migliaia di volontari che, in buona, fede si sono prodigati per giorni o settimane ad allertare l’opinione pubblica e prepararla all’Evento che si stava realizzando, evento che non apparteneva al solo Busato.

Deve essere un individuo dagli odi facili e tenaci se è disposto a condannare un’iniziativa di questo genere pur di danneggiare un suo personale nemico.

E questo sarebbe un venetista; un patriota, come si autodefinisce?

Questo fenomeno ha attirato l’attenzione di tutto il Mondo sul nostro problema, e lui lo infanga così e se ne vanta?

Giornalisti e televisioni sono arrivati da varie parti dell’Europa e da altri continenti per informarsi su questo “evento”.

Ora tornando a casa diranno: - “I veneti erano tutti d’accordo fuorché Loris Palmerini che per odio personale verso Busato ha buttato tutto in vacca” -.

I nostri connazionali sono stati, forse, i più piacevolmente sorpresi dall’esito delle percentuali della risposta data dai loro concittadini disposti alla divisione del nostro Stato dall’Italia, ricevendone conforto.

Ora con la confessione di Palmerini che ammette di aver inquinato l’esito della votazione referendaria si dovrà ricominciare tutto daccapo: richiamare le televisioni americane e russe e spiegar loro che la prima volta quei numeri denunciati dagli organizzatori erano stati gonfiati dallo stesso Palmerini e dai suoi amici per fare uno scherzo goliardico ai loro concittadini e squalificare l'iniziativa!

Non userò, per rifare il verso al mio interlocutore il suo intercalare: - “Ci sei o ci fai” – qualunque cosa voglia dire, con gli ammalati bisogna avere pazienza; speriamo si curi!

Non è il caso di perder tempo con lui: tutti i suoi scritti miranti ad auto scagionarti dalle accuse, o dai sospetti, di aver cagionato un’ingiusta carcerazione a Bepin Segato non convincono, semmai lasciano più dubbi di prima, dati i tuoi comportamenti attuali.

Da un “sito”, diverso dal suo, ho tratto queste considerazioni inviate per lettera da Segato ad un amico:

“Dovrò tagliare a man bassa; le cazzate altrui finisco per pagarle io. Non potrò frequentare più persone che fanno menate da libertà di pensiero, che vengono poi imputate al sottoscritto come eversive12”.
In un’altra, datata 6 ottobre 2000, mette in guardia una sua cara amica, militante indipendentista, con un avvertimento che potrebbe essere rivolto ad ogni veneto che non voglia sperimentare inutilmente la via crucis che era toccata a lui: “Lascia perdere Loris Palmerini. Ignoralo completamente. Tienti alla larga. Non rispondergli al telefono. Con le buone maniere, ma tienti alla larga. Cerca di non essere dove è lui. Stop.”

Sintetico, coinciso, lineare e senza appello il pensiero di Segato su Palmerini.

Ora dite voi se una persona che proclama d’essere venetista e indipendentista quando si presenta l’occasione di pubblicizzare il suo ideale fa di tutto per affossarlo e si comporta come ha fatto il Palmerini.

Qui sotto il sito dal quale ho tratto le succitate brevi note.
https://sites.google.com/site/laveritas ... th/johndoe



Al momento di inviare questa nota scopro che la parola chiave per spedire la mail non è più la stessa e il messaggio non parte. Combinazione?
Decido, così, di non rivolgermi più al Palmerini accettando per me il suggerimento che Segato faceva all’amica il 6 Ottobre del 2000 di evitare il più possibile quell’Individuo.

P.S.

Naturalmente provvedo a ricollocare al suo posto il mio messaggio che ha cancellato.




Il giorno 26/mar/14, alle ore 04:25, Loris Palmerini ha scritto:
De Paoli,
se tu chiami pelo sull'uovo la mancanza di 2 milioni di voti su 2,4 , e sono solo voti teorici, allora o ci sei o ci fai.
Non so dove hai visto la partecipazione popolare, in piazza non c'era , c'erano i soliti delle ultime manifestazioni.
Per quanto riguarda "governi imposti dalle banche monorazziali mondiali e proprio per questo si auto-squalificano" un commento più scemo su di me non poteva esserci, dato che ho appena smascherato il furto di 80 miliardi di euro/l'anno da parte del governo a favore delle banche, ne parlano migliaia di persone , è uscito nei giornali , compreso "il giornale", quindi o ci se o ci fai.
Se poi chiunque si permetta di mettere in dubbio una truffa debba essere accusato di "ego", allora meglio ego che truffatore.

Ora, sui giornali, vedrai che onda di merda arriva sul plebiscito tarocco, e questo rovinerà la reputazione dei veneti per anni. Faremo il bilancio fra poche settimane e vedrai.

Io stesso ho votato più volte con dati falsi, e si sono divertiti in tanti.

La frase "con questo genere di votazioni il risultato è meno manipolabile dello spoglio manuale tradizionale" , ti ricordo solo il caso Florida, e poi ti dico , internos, che il sito di Busato non era un sistema di voto, ma un semplice sito come tutti quelli che ogni mese faccio, senza alcuna tutela, anzi, con le email messe in pubblico a chi si registrava, una cosa che non si fa per privacy da almeno 10 anni.

Per quanto riguarda le email, dato che le sciocchezze che hai detto mi hanno tolto il dubbio se ci sei o ci fai, credo sia inutile dirti cosa fare .

Per ultimo, permettimi di farti presente che mentre io ho un curriculum di vero patriota, Busato e altri hanno un curriculum di vero personaggio infido, che si inventa colossali bugie per il potere, non accetta i verdetti assembleari, fingendo di essere segretario anche da estromesso, costringendo Guadagnini ad andare in tribunale, per non dire delle calunnie che ha sparso su di, perfino incolpandomi di collaborazionismo in omicidio di Segato, che da mio buon amico invece, ha perfino lasciato scritto di aver patito più carcere piuttosto di accusarmi falsamente.

Tu con la tua insipienza, come Busato, infanghi pure la sua memoria di onesto veneto, e noi veneti (che generalmente siamo onesti) non possiamo essere rappresentati nè da truffatori, nè da fiancheggiatori di truffatori.

Saluti non cordiali.




Il 25/03/2014 18.36, Carlo De Paoli ha scritto:
Cari amici,

l'italiano Loris Palmerini si fa premura di anticipare la probabile "canea" italiana, e la sua stampa, per squalificare l'Impresa che Plebiscito.eu ha portato a compimento nei giorni scorsi.
Invece di gioire, come tutti noi, per il risultato e la partecipazione popolare, cerca il "pelo nell'uovo", pelo nell'uovo che nemmeno gli italiani hanno mostrato di intravedere.
TV e Giornali hanno forse messo in discussione la legittimità della votazione; ma si sa per quella gente sono legittimi i governi imposti dalle banche monorazziali mondiali e proprio per questo si auto-squalificano da sè, ma non hanno confutato i numeri e le percentuali della consultazione fornite dagli organizzatori dell'Evento.
Il Palmerini contesta tutto e tutti.
Le iniziative che non passano attraverso il suo "EGO" le ritiene squalificate in partenza.
Dicevo che persino i giornali italiani riconoscono l'importanza della consultazione popolare svoltasi da noi: qui sotto Il Giornale, organo politico di uno dei più grandi partiti d'Italia, ne scrive senza sentire la necessità di negare l'evento: sola riserva avanza il sospetto che più persone abbiano votato parecchie volte.
Ma qui gioca sul fatto che non tutti sanno che con questo genere di votazioni il risultato è meno manipolabile dello spoglio manuale tradizionale, infatti è di Stalin il motto: - "I governi non vengono decisi da chi vota, ma da chi fa lo spoglio delle schede" -.
E i comunisti, anche da noi, hanno lunga tradizione in questo genere di cose.



http://www.ilgiornale.it/news/interni/l ... 04346.html

A Palmerini avrei una proposta da fare: prometto di cancellare il suo indirizzo mail dalla mia rubrica di indirizzi, se lui fa altrettanto con il mio nominativo dalla sua.


C ari amici state bene!
Carlo.


V.S.M

Il giorno 24/mar/14, alle ore 00:02, Loris Palmerini ha scritto:

Cari signori,
come savì in pasato go smascherà diverse trufe .

Pa esempio, el referendum so l'acqua, i diseva de votar "sì" pa vietar la vendita de łe società, ma ndando vardar la norma in realtà se scancelava la proprietà publica dełe società, e infati deso i xe drio vendare quel che prima non se podeva.

De recente go smaschera come el governo italiano ghe regale 80-100 miliardi de Euro ałe banche italiane, e xe drio parlarghene mexa italia.

Me despiase dirve che i dati del Plebiscito se li ga probabilmente inventà de sana pianta Busato. Infati i grandi operatori no ga registrà un trafico sol sito che daga rason. Al masimo (ma proprio esagerando ) pol esarghe sta 350.000 voti, ma se tuti el trafico sol sito fose sta de votanti, inveçe ghe jera tanti letori, e calcolà vien fora 100.000 voti.

Semo drio spetar che Busato giustifica sti dati ghe Google, Alexa e altri siti ga da.

Le risposte ? Calunie contro de mi , che fra l'altro no so gnanca sta el primo a dirlo, e semo xa in 4 a verificar i dati insieme.

Ecove i grafici. Par piaser, par mi i veneti no xe italiani, e la carateristica dei italiani xe de far trufe. No fasì pasar el popolo veneto come un popolo de trufdori par colpa de 1 e calche compare. In bona fede tanti se ga da da far, ma i dati xe cuełi.

http://www.palmerini.net/blog/da-rischi ... -conferma/

me perdonarè del fat



On 23/03/2014 15:42, Carlo De Paoli wrote:

Cari amici,
Una riuscita del plebiscito di queste proporzioni non me la aspettavo, anche se ci speravo.

La costanza degli “informatori” e il desiderio dei cittadini tutti che si trasformavano in propagatori della “Notizia” non appena ne avevano conoscenza deve essere riconosciuta come una dote genetica della nostra “Gente”.


Non ci resta che gioirne e celebrare.

https://www.youtube.com/watch?v=v4NbWdMdTbA

Il seguente è un madrigale che Antonio Lotti, Maestro di Cappella, compose nel 1736 anno del suo insediamento in quella funzione.

Fra i compiti del “Maestro” c’era quello di comporre un brano musicale per l’ “andata” del Bucintoro alle Bocche di Porto per lo Sposalizio annuale.

Lotti ottenne dal poeta Zaccaria Vallaresso un testo che provvide a musicare in forma di madrigale a quattro voci.

Venne eseguito, e, piacque tanto, che per tutti gli anni a seguire, fino al 1796 venne sempre interpretato in quell’occasione.

All’epoca non esistevano gli inni nazionali, ma immagino che se si fosse pensato a un qualche cosa del genere forse si sarebbe adottato come inno rappresentativo della Repubblica proprio questo dal titolo:



SPIRTO DI DIO.
Eccone il testo:

Spirto di Dio, ch’essendo il mondo infante
tanto sull’onde il pie’ posar vi piacque,
fate liete qust’acque
dove la vostra fe’ più salda e pura
di pietà e di valor con prove tante
de’ secoli nel corso intatta dura.
E stendasi regnante
da mare a mar la Veneta fortuna
fin ch’eclisse fatal tolga la Luna.


State bene tutti!

Carlo.
V.S.M.

P.S.
Per comunicare usate, per cortesia, il presente indirizzo poiché l’altro, da una settimana, non funziona.
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Re: El caxo Palmerini

Messaggioda Berto » gio mar 27, 2014 12:44 pm

Spie, traditori, sporcizie targate ITA non fermano l’indipendenza del Veneto

http://www.bastaitalia.org/palmerini-sp ... a-italiana


È tempo di fare pulizia nel mondo dell’indipendentismo veneto
Ho ricevuto in questi giorni da un amico un plico che riporta copia di due atti che risalgono rispettivamente a 17 e 14 anni fa. Si tratta di due clamorosi esempi di come lo stato italiano cerchi di bloccare le istanze indipendentiste venete, attraverso l’opera di persone appositamente utilizzate ora per fornire testimonianze ad hoc ora per mettere in pratica azioni politiche mirate a creare danno all’intero movimento politico veneto.
Cominciamo dall’atto più recente e forse più noto perlomeno in taluni ambiti del mondo politico veneto.
Si tratta della decisione del tribunale di sorveglianza di Venezia del 18 luglio 2000, in merito all’istanza di liberazione anticipata dalle galere italiane presentata dal patriota veneto Giuseppe Segato. Tale organo giudiziario italiano rigettò infatti l’istanza del povero patriota veneto, anche e soprattutto grazie alla documentazione inviata la notte precedente la sentenza da parte di un sedicente organo di autogoverno veneto, che riteneva di esercitare la propria giurisdizione su Segato, in quanto “iscritto alla lista di cittadini veneti tenuto dal regolare Autogoverno del Popolo Veneto”. A nulla valsero le dichiarazioni alla magistratura italiana del povero Bepin che smentivano la sua iscrizione a codesta pseudo-anagrafe di cittadini veneti e questo fu uno dei motivi chiave della conferma della sua carcerazione, in quello che fu il suo periodo più duro dentro le galere italiane. Fu proprio nei mesi successivi infatti che il povero Segato fu addirittura ammanettato a letto in preda ad un attacco di peritonite acuta, prima di essere affidato ai servizi sociali per un altro anno e mezzo il 4 giugno del 2001. Bepin Segato patì duramente la prigionia e fu proprio la durezza del trattamento ricevuto degli italiani a causarne la prematura morte nella notte fra il 24 ed il 25 Marzo 2006.
Dicevamo precedentemente che tale atto è in qualche modo noto, perché sussurrando, di bocca in bocca tra Veneti impegnati in politica negli anni si era sparsa la voce sul personaggio.
Purtroppo però nel mondo contemporaneo il solo passaparola ad personam non basta a prevenire i danni causati da simili infingardi e l’utilizzo della rete internet se da un lato ci dà innegabili vantaggi rispetto al recente passato, dall’altro comporta anche i rischi che questi soggetti si facciano beffe della buona fede di molti veneti per bene, spesso giovani, utili magari da preparare per le galere tricolori quando ve ne sarà l’esigenza.
Ecco che abbiamo ritenuto necessaria la divulgazione al grande pubblico di questi documenti.
In particolare riteniamo di fondamentale importanza che sia noto un documento finora inedito.
Si tratta di una vera e propria delazione nei confronti di Fabio Padovan, avvenuta pochi giorni i fatti del campanile dell’8 e 9 maggio 2009. Profittando del fatto di essere un iscritto alla LIFE, movimento di liberazione fiscale fondato dallo stesso Padovan, tale Loris Palmerini (guarda caso lo stesso oscuro personaggio che tre anni dopo incastrò Segato) offrì ripetutamente testimonianza nelle caserme dei carabinieri e direttamente ai magistrati circa le sue presunte conoscenze del movimento secessionista veneto, del suo profilo e delle sue interconnessioni. Fece insomma il suo sporco mestiere di spia dei veneti, al soldo degli italiani (così come molti altri hanno fatto e stanno facendo). D’altro canto, uno stato come ITA per riuscire ad esistere nonostante la voragine del terzo debito pubblico al mondo, finanziato con il furto delle risorse venete, è comprensibile che si sia creato una rete di manipolatori e informatori in puro stile sovietico.
Ed è altrettanto evidente che uno stato come ITA – pura espressione geografica priva di alcuna ragione storica – nato dall’inganno, non potesse che continuare la propria esistenza che con l’inganno. È chiaro ora perché nonostante tutto ITA ci ha tenuto sotto il suo dominio per 148 anni, prima che ci liberassimo venerdì 21 marzo 2014?
Oggi questo spione di merda venduto, infame ed incapace scrive articoli senza senso per cercare di diffamare Plebiscito.eu che ha portato oltre 2 milioni di veneti a votare per l’indipendenza del Veneto nel referendum del 16-21 marzo citando come proprie fonti per stimare un traffico più basso del reale alexa e traffic estimate, due sistemi che si basano su crawler (che nel 90% la piattaforma di plebiscito.eu ha filtrato usando il bilanciatore di traffico) e su 4 ebeti che hanno la alexa toolbar. Basta leggersi i i commenti in rete sulla qualità di questi analizzatori di dati web per capire le stronzate che qualche giornale italiano venduto sicuramente citerà, prima di essere sputtanato come merita. Chi conosce un po’ il web sa bene quanto questi strumenti sono completamente staccati dai dati reali.
Chi pensa di fermare l’indipendenza del Veneto ha fatto male i conti però, perché nulla può fermare la voglia di libertà dei Popoli e del Popolo Veneto in particolare, tanto meno qualche sporco traditore senza arte né parte che si vende al nemico.
La Repubblica Veneta ha già vinto.

Comento================================================================================================================================

quaglia daniele / 26 marzo 2014
Nell’articolo mancano le imprese recenti di Palmerini vale a dire:
1) Lui è stato a denunciare £a Po£isia Nathiona£e Veneta alla Magistratura italiana appena autoesclusosi dall’Autogeverno del Popo£o Veneto nel 2009;
2) Lui ha denunciato tutti i suoi ex compagni del APV al Tribunale di Padova accusandoli di essersi appropriati del suo lavoro e delle sue idee, da coerente Presidente del Tribunale del POpolo Veneto;
3) Lui si è impossessato delle mail private dei suoi ex compagni tentando più volte di ricattarli minacciandoli di denuncia alla polizia italiana.
4) Lui, a febbraio 2013 ha denunciato sul Mattino di Padova e Tribuna di Treviso che Quaglia e Bortotto avevano organizzato il rapimento di Zaia, smentito questa volta dall’ex questore di Treviso Damiano.
Oltre a tutto quello che si può pensare di brutto su Palmerini ho anche il dubbio che non sia esente da qualche grave patologia mentale
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Re: El caxo Palmerini

Messaggioda Berto » dom mar 30, 2014 12:05 pm

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Re: El caxo Palmerini

Messaggioda Berto » mar apr 22, 2014 9:41 pm

http://www.palmerini.net/blog/bortotto- ... #more-3645

Bortotto e Quaglia si prendano la responsabilità di aver trascinato Franceschi

17 aprile 2014
Attualità e storia del Popolo Veneto, Personale, Storia albert gardin, daniele quaglia, franceschi luciano, gabriele de pieri, gianluca busato, sergio bortottopippo



Luciano Franceschi nel 1999 è stato, con Bepin Segato e me, co-fondatore dell'Autogoverno del Popolo Veneto, percorso giuridico da me scoperto e proposto.

Sono oggi 5 anni che non vedo e non sento Franceschi, i nostri rapporti andarono in crisi,alla fine del 2008, e si ruppero del tutto nella primavera del 2009 (dopo oltre 10 anni di frequentazioni e battaglie insieme) con l'arrivo fra di noi di persone maligne .

La settimana scorsa Luciano è stato condannato in primo grado a oltre 16 anni di detenzione per aver tentato l'omicidio di un direttore di banca nel 2013 (ki xe ke lo dixe kel garia tentà de coparlo? cancaro), e riguardo ai fatti di imputazione non ho mai scritto in attesa degli eventi, soltanto dicendo che quel Franceschi non è la persona che ho conosciuto e frequentato io. ???

D'altra parte in quel 2009 Luciano era andato del tutto in crisi, si ritrovò con la moglie malata, persona meravigliosa nell'animo e nella forza che gli impediva di andare alla deriva. A mio avviso la moglie era la sua àncora, e una volta persa si è fatto trascinare da chi lo spingeva verso idee e pratiche nei fatti suicide.

Queste persone hanno nomi e cognomi, e si devono prendere la responsabilità delle loro parole e dei loro atti.

Ecco cosa avvenne e perché i nostri rapporti si ruppero.

Era il 2009 quando il sig. Bortotto lasciò ogni incarico nel PNV, legato a Busato, e si infilò nell'Autogoverno del Popolo Veneto.

La sua scelta era stata forzata dal fatto che in una serata di presentazione del progetto di Autogoverno fatta da me al suo gruppo, aveva capito, come molti dei suoi, che la via referendaria di PNV e di Busato non avrebbe portato da nessuna parte, ed il gruppo si era sfaldato fra coloro che abbandonarono il partito, e altri pochi che vennero nell'autogoverno.

Fra i concetti cardine che Bortotto e i suoi avevano appreso per la prima volta c'era il fatto che il "popolo veneto" non è fatto dai residenti della regione, ma è un popolo che si riconosce per lingua e storia e si estende in un territorio molto più ampio.

Dichiaratosi cittadino del popolo veneto, Bortotto voleva un ruolo nell'autogoverno e gli fu dato. In realtà, dato il suo carattere irascibile e autoritario, voleva comandare su tutti, e purtroppo a quel tempo a capo del Governo del Popolo Veneto vi era Quaglia, persona del tutto inetta sul piano governativo, deficitario nella comprensione delle persone, incapace di capire la differenza fra una Istituzione e un golf club, assolutamente nullo nelle cose di diritto e per questioni delicatissime come una autodeterminazione (???).

A Quaglia però piaceva quell'uomo "forte", ne aveva bisogno, e per altro Bortotto non mancava di vezzeggiare Quaglia, probabilmente con in mente già di fargli le scarpe appena possibile come in effetti avvenne circa un anno dopo (???).

Bortotto, ex poliziotto espulso perché facile all'ira (ma non lo sapevamo), volle diventare ministro degli interni. Poi volle il titolo di capo della "polizia veneta" , ente decretato nel 2005 che però non aveva né organizzazione né armamenti e che di fatto si era solo risolto in una comparsata di De Pieri in divisa prototipo di poliziotto veneto alla festa dei Veneti di quello stesso anno.

Intanto per Quaglia si avvicinava il problema che LIFE doveva subire il sequestro degli arredi a causa delle loro precedenti iniziative svolte anni addietro. Quaglia, con il senno di poi, pensò lungamente in anticipo di opporre allo Stato la sovranità veneta detenuta legalmente dall'Autogoverno, e così, senza decreto e senza autorizzazione, prima dichiarò l'appartamento LIFE un territorio fuori giurisdizione, e poi fece esporre uno striscione che lo indicava come sede di Autogoverno del Popolo Veneto e pure del Tribunale del Popolo Veneto ( da me presieduto ). Dovevo rendermi conto allora che era iniziato il tentativo di Quaglia di impadronirsi delle Istituzioni per scatenare una guerra contro lo Stato (???). Ma allo stesso tempo consideravo queste iniziative come un'enfasi eccessiva poiché nell'Autogoverno ciò che non è stabilito per legge non ha e non può avere valore legale. Ma come detto solo in seguito compresi che Quaglia non distingue un golf club da una Istituzione (???). Oltretutto Quaglia è una persona taciturna, incapace di parlare con coerenza di quello che pensa, semmai balbetta confusamente concetti appresi altrove, per cui mi sfuggì del tutto il suo subdolo progetto come sfuggi a molti altri nello stesso periodo. Ancora adesso Quaglia stesso non sa spiegare cosa è realmente successo in quel 2009, se richiesto comincia a balbettare, mi accusa di essere stato inviato dai servizi segreti quando fu lui a cercarci ... (???)

Comunque nel maggio 2009, il suo ministro Bortotto propose pure di strutturare e armare la polizia veneta. Il governo si riunì senza preavviso per discutere di cose non messe all'ordine del giorno, e per la prima volta il Presidente del Tribunale (e nello specifico l'inventore e il fondatore dell'Autogoverno) non venne invitato alla riunione. Nella mia buona fede avevo interpretato il fatto come l'esigenza di smarcare dal fondatore le Istituzioni, per renderle autonome, e mi si era fatto credere che era una riunione solo di discussione. Invece il giorno dopo mi ritrovai in sede LIFE una specie di polizia in divisa perfino dotata di unità cinofili, e dato che lo stesso Bortotto era guardia giurate e un suo amico era pure comandante di polizia comunale, perfino nella disponibilità di armamenti disponibili. Cose da galera, tant'è che lo stesso Bortotto mesi dopo, quando scattarono le denunce negò, definendo "tute ginniche" le divise (???).

Come detto l'intento di questa "Poeisia" era di opporsi alla polizia italiana che voleva gli arredi della LIFE, cosa determinata dalla confusione mentale di Quaglia fra soggetti giuridici. In realtà questa Poesia si era opposta solo per finta, anzi, si potrebbe dire che se fosse stata una cosa seria nei fatti si era arresa senza combattere dopo una sceneggiata televisiva. Io arrivai in ritardo di un'ora, i giochi erano praticamente già fatti, ma a quel punto avvenne l'unica vera opposizione al sequestro, che avvenne quando presentai al funzionario del tribunale un ricorso che gli negava giurisdizione: il funzionario, intimorito dalle mie parole e dalle conseguenze giuridiche, rinunciò al sequestro che fu rinviato, avanti agli occhi sbigottiti di Zanatta, un altro ministro di Quaglia (???).

Quello che non sapevo, perché ero arrivato in ritardo, è che quel giorno Quaglia aveva dichiarato alla TV di Antenna 3 di voler armare questa sua polizia. Chiedo io: si può essere così idioti da pensare che se dichiari alla TV di voler fare un corpo di polizia armato non scatteranno le denunce? Così infatti avvenne, e si conclusero 6 mesi dopo con il rinvio a giudizio di molte persone, graziate poi dalla cancellazione delle leggi da parte di Calderoli.

La presenza di quella gente travestita non prevista da legge di Autogoverno mi mise di fronte all'evidenza della totale inettitudine al governo di Quaglia e del suo ministro Bortotto. Imposi loro con decreto di sistemare la cosa giuridicamente in una settimana per, dichiarando altrimenti sciolta la polizia. Ossia, se il Governo non avesse deliberato la normazione della polizia entro una settimana, essa non sarebbe mai nemmeno esistita legalmente. Ma dissi anche che, essendo legalmente facoltà dell'autogoverno sancirne la nascita se il governo provvedeva io avrei accettato, come mio dovere, la legge.

Però, non ci vuole un genio a immaginare che anche se hai la legge dalla tua, uno stato occupante come quello italiano ti reprimerà con ogni scusa nel momento in cui minacci la sua occupazione. E' del tutto evidente l'attualità di queste considerazioni. E sopratutto io credo che questo tipo di questioni vanno relegate quando il popolo in massa ha dimostrato di volere l'indipendenza.

Quaglia quindi, messo alle strette convocò il governo, e questa volta fui chiesto di partecipare insieme all'allora presidente dell'Assemblea, e discutendo dissi ai ministri che se avessero deliberato per l'armamento, io avrei accettato la legge, ma era facile immaginare le conseguenze, ossia la repressione dello stato occupante italiano. Per altro il regolamento che prevedeva l'armamento era stato scritto e proposto da Bortotto che lo aveva presentato pochi minuti prima, e tentava di farlo passare come un semplice regolamento senza far capire nulla ai ministri .

Io evidenziari i rischi, e le mie obiezioni sollevarono i dubbi sull'opportunità politica e militare di un tale regolamento: la maggioranza si dichiarò contraria, e il governo non raggiunse l'unanimità prevista.

A quel punto Bortotto cominciò ad urlare accusandomi di dittatura e di essere un infiltrato dello stato. Lui, ex-poliziotto (?) che indicava me (l'inventore e fondatore dell'Autogoverno) di essere un infiltrato. Il povero Franceschi era presente, ma era già andato in crisi per la malattia della moglie, tuttavia colse quell'occasione per mettermi in brutta luce poiché da poco tempo avevo fatto emergere alcune sue mancanze contabili della precedente gestione (???).

Cominciarono a volare parole grosse. Cominciò da allora la calunnia aperta o strisciante nei miei confronti di appartenere ai servizi segreti, che poi venne in seguito rafforzata dagli amici di Bortotto fra cui Busato.

Vistosi messo in minoranza, Quaglia pochi giorni ebbe l'idea "geniale" di licenziare tutti i ministri in modo tale da poter deliberare da solo, quindi all'unanimità, lo stesso regolamento, cioé l'armamento della polizia (!) . Però incappò nel fatto che gli negai questa possibilità giuridica poiché aveva già licenziato tutti e quindi non era un governo in piena forza. Quaglia e Bortotto allora tentarono di far passare in Assemblea una norma che permetteva al Governo l'approvazione a maggioranza semplice dei decreti del governo, e gli riuscì, ma non riuscì loro di far passare la creazione del segreto di Stato per delibere con membri occulti, ed inoltre si deliberò che non ci sarebbe stato alcun armamento in ogni caso. Anche lì volarono parole grosse, e se da una parte fecero passare in Assemblea il voto a maggioranza semplice del Governo, dall'altra erano ormai fuori gioco nei loro tentativi. Quella sera ebbero pura la faccia tosta di mentire all'Assemblea sulle loro intenzioni, tanto che ancora settimane dopo stavano attivamente procurandosi mostrine e divise per una polizia che gli era stato vietato di creare . Perché questo accanimento verso questi armamenti?

Come si fa a sapere se le azioni di Bortotto erano preordinate a farci arrestare tutti come succede ai Serenissimi di questi giorni? D'altra parte Bortotto è un ex-poliziotto italiano, ha giurato fedeltà allo Stato, come il suo collega. Quindi è uno spergiuro in ogni caso? E Quaglia ? E' un mentecatto o un utile allocco o cosa ?

In ogni caso, dato che la mia linea pacifica aveva prevalso, da allora cercarono di screditarmi, di distruggermi nella reputazione, e cercarono su di me ogni cosa potesse compromettermi e discreditarmi. Non trovarono nulla, per cui fecero apparire una mia richiesta di essere sentito dal magistratura nel 1997 (12 anni prima !) come compromettente.

In questo stato di guerra interna dell'Autogoverno, con Bortotto ai margini, Quaglia isolato, che cercano di farmi terra bruciata intorno, per pura casualità ad inizio agosto 2009 emersero gli elementi che mostravano dei traffici fiscali illeciti di Quaglia ed altri con San Marino utilizzando le email dell'autogoverno. Quaglia non solo usava l'autogoverno per proteggere interessi LIFE, ma sopratutto per farsi gli affari suoi. Solo nei paesi civilmente sottosviluppati ci sono capi di Governo così, fra cui l'Italia.

Non pensai nemmeno se era il caso di farlo decadere, ma feci l'errore di chiedergli le dimissioni.

A quel punto tentarono il colpo di mano, o di stato, e fecero pubblicare da Busato su Facebook accuse infamanti fra cui quella di aver favorito collaborato con la magistratura, cosa che avrebbe aggravato la carcerazione di Segato.

Busato calcò pure la mano, non solo perché nel frattempo era diventato un mio concorrente politico nelle provinciali di Padova, e voleva distruggermi, ma anche motivato dal fatto che gli avevo frantumato il gruppo PNV di Treviso (il più grosso), capeggiato da Bortotto, con lo smascheramento del suo progetto fallocco.

Busato non esitò a infangare il mio nome, mandando le calunnie a 5000 nominativi su Facebook, aggravandole con l'accusa di aver anticipato la morte di Segato a causa delle mie collaborazioni.

Quaglia disse che visti i fatti mi dichiarava decaduto e si dichiarava lui stesso presidente di tutto, Assemblea, Tribunale e Governo tutto insieme.

Le accuse vennero smascherata come false qualche mese dopo dopo quando vi fu la pubblicazione delle lettere dal carcere di Segato, di cui ho già parlato.

Purtroppo la magistratura di Padova rifiutò di provvedere contro le calunnie di Busato, anzi, sentenziò che "ci sono altri modi per avere giustizia". Certo che se fosse vero che collaboro, alla faccia di quello che viene aiutato e collabora!

Occorre fare una pausa su Busato, perché è lo stesso che oggi mente sui reali numeri del plebiscito. Se voi volete credete ai suoi numeri e alle sue "rivelazioni" su di me fate pure, occorre essere scemi per non capire con chi si ha a che fare. E comunque Busato ha dimostrato più volte anche in seguito quello che è. Invece occorre aprire gli occhi e capire che fra i "venetisti" c'è gente che non si fa remore a infangare la memoria di patrioti vivi, e tanto meno la memoria di quelli morti .

Insomma Quaglia cercò di organizzare una secessione e dichiarazione di mia decadenza, ma con l'aiuto di diversi membri dell'Assemblea (fra i quali il povero Gabriele De Pieri), e tutto a norma di statuto, l'Assemblea deliberò la decadenza a vita di Quaglia e dei suoi seguaci, fra cui Bortotto e in seguito pure Franceschi che li seguì. Nonostante la decadenza continuarono imperterriti a dire di essere l'Autogoverno.

Il resto è storia, fra cui De Pieri che mesi dopo, non eletto a capo del Governo, va con Quaglia perché ne vuole il posto illegale e finisce poi per farsene uno "nuovo" , un Governo secondo lui esistente dal 1997 (!), e Bortotto che pure lui vuole il posto illegittimo di Quaglia e poi ci litiga e si fa pure lui un nuovo governo (MLNV), e così oggi tutti loro hanno un proprio Governo, anche Busato che si è inventato un risultato di voto fasullo per dichiarare un governo. Se devo giudicare , fra loro ritengo Busato il più intelligente (partendo dallo Zero), ma tutti destinati a grossi problemi.....

Si dice che il tempo è galantuomo. Bortotto è rinviato a giudizio per banda armata e altro, De Pieri ha molti processi sul capo e l'avvocato difensore lo ha mollato, purtroppo di Franceschi sappiamo, non mi spiego di Quaglia, forse è ormai troppo vecchio, o forse è più furbo, e credo che presto ne vedremo anche su Busato.....

Volete la libertà o ulteriori problemi ? Raccontare questo pezzo di storia e la mia personale opinione su certi personaggi, spero sopratutto che serva a qualcuno per indurlo a starne distante. Perché Luciano non era un uomo violento prima della loro frequentazione. Ritengo che Bortotto e Quaglia, con il loro comportamento, con le loro azioni e parole, hanno di sicuro favorito la svolta del Franceschi come di altri a pensare all'uso delle armi come qualcosa di auspicabile (???).

Bortotto e Quaglia devono prendersi la responsabilità morale che Franceschi passerà quasi tutto il resto della sua vita in galera, loro hanno incentivato non solo lui, verso la via sbagliata, nel suo caso, trattandosi di una persona in stato confusionale e moralmente distrutto dalla perdita della moglie, perfino spinto verso un obbiettivo del tutto sbagliato, tanto più che un direttore di banca oggi non conta nulla, o conta poco di più del cassiere, ma non ha discrezionalità nel dare fidi secondo il meccanismo imposti dall'alto e dal sistema usuraio mondiale.

Bortotto e Quaglia sono responsabili di aver agevolato mentalmente una persona in gravi difficoltà familiari e finanziarie, forse disperato, ad accettare l'idea della violenza armata come metodo per risolvere i problemi esistenziali.

Invece questo non solo è sbagliato civilmente, è pure in profondo dissenso con il messaggio di pace della nostra bandiera veneta, concetto che anche Rocchetta ha detto appena uscito dal carcere.

Anche volendo, sul piano militare, pensare alla lotta armata oggi al tempo dei controlli GPS, GSM, satellitari e dei microchip nei vestiti è solo una cosa da militari falliti, è pure una cretinata.

La colpa morale e ideologica di Bortotto e Quaglia è stata quella di indicare percorsi militareschi a persone in disgrazia, e questo è molto grave perché si può stare sicuri che qualche anima in difficoltà prima o dopo prenderà in mano l'arma per motivi sbagliati e la rivolgerà verso persone innocenti (???). Si può giustificare questo ?

Bortotto e Quaglia, avete sulla coscienza una persona che poteva invece avere un destino molto diverso e che si è rovinata portando ulteriore disgrazia anche ai figli e ai parenti. VERGOGNATEVI, e se potete, isolatevi dal mondo a pentirvi.

Per quanto riguarda Luciano, dai giornali risulta che stia predicando la reincarnazione di San Marco, e se questo è vero credo che si debba considerarlo una persona in tale grave difficoltà da non potersi nemmeno processare.
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Re: El caxo Palmerini

Messaggioda Berto » mer apr 23, 2014 4:59 pm

http://www.palmerini.net/blog

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Palmerini te si on mostro on lemure|


Nesun ga montà Luciano Françeski, el ga fato tuto de testa sua e no xe provà kel gapie sparà par copar, lù el dixe ke i colpi li xe partesti co ghè stà el corpo a corpo co el diretor de banka e ti gnanca te ghe parmeti sta posebeletà e te lo condani xa ti come sasin en vanti del judego talian, ke oror ke te me fe!:

El caxo de Françeski Luciano - El martirio de on veneto
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Re: El caxo Palmerini

Messaggioda Berto » gio apr 24, 2014 6:22 am

MLNV: “Ecco la nostra versione dei fatti sull’inchiesta della procura”

http://www.lindipendenza.com/bortotto-mlnv-inquisitori


di SERGIO BORTOTTO*

Con riferimento ai recenti atti di aggressione posti in essere dalle autorità poliziesco/giudiziarie straniere italiane a Treviso contro il MLNV, in data 14.09.2012 è stato notificato al Presidente del MLNV il decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale straniero italiano a Treviso (che si allega in copia). Da tale documento si deduce l’intento persecutorio/giudiziario deliberatamente posto in essere contro questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) a scopo politico.

Considerata l’esiguità e l’inconsistenza probatoria degli elementi raccolti in tutti questi mesi d’indagine e di cui gli investigatori italiani hanno tentato di enfatizzare con l’ennesima vergognosa sceneggiata mediatica, appare ora molto sospetto e tendenzioso l’attribuire a questo MLNV intenzioni future e addirittura la responsabilità di gravi delitti contro la persona che però, ancora una volta, non vengono specificati. Tale decreto precisa che le fonti probatorie deriverebbero dalle indagini svolte dalla digos, anche tramite operazioni di intercettazione (vero e proprio spionaggio), ma anche dalla documentazione acquisita con i sequestri operati; ancora una volta però gli inquirenti sono vaghi nel precisare gli elementi probatori derivanti da quello che loro definiscono documentazione acquisita e che persistono a non voler precisare (basti vedere il verbale di sequestro realizzato nelle quasi dodici ore di forzata segregazione in questura … un tempo più che sufficiente per catalogare e precisare almeno i 96 fogli numerati e siglati (???) e le 75 fotocopie (e ribadiamo fotocopie ?) con vario materiale informativo, con disegni e progetti per divise e struttura organizzativa del MLNV … mancava forse loro il tempo di essere più precisi come lo sono stati per catalogare cappellini, magliette, adesivi, brochure, volantini, biglietti da visita, computers e perfino i due velcro apposti sulla pettorina di Rufus , il cane con cui si svolge la sicurezza presso il Consorzio Parco Commerciale di Villorba, e solo perché riportavano la scritta in lingua Veneta “SICURESA” e il logo del MLNV, (questo non è forse razzismo istituzionale italiano???) Ma c’è di più.

E’ grottesco e paradossale ciò che avrebbe dichiarato pubblicamente lo stesso questore straniero italiano a Treviso CARMINE DAMIANO asserendo di condividere gli scopi del MLNV, ma non il metodo … (è improvvisamente diventato indipendentista anche lui???). Con la solita furberia, tesa ad eludere gli imbarazzanti esiti investigativi, il questore pur facendovi riferimento non ha precisato quali sarebbero i metodi del MLNV ritenuti illegali e scoperti nel corso delle indagini … perché???

Ancora una volta si giustifica quest’ennesima aggressione al MLNV come un atto dovuto e necessario per stroncare sul nascere un’organizzazione criminale che avrebbe potuto… Lo stesso pubblico ministero italiano Valmassoi avrebbe dichiarato pubblicamente in un’intersita televisiva: “NON CI SONO ELEMENTI PER POTER SOSTENERE ALLO STATO DEGLI ATTI CHE POTESSERO REALIZZARE NELL’IMMEDIATO ATTI VIOLENTI O DI MINACCIA PERO’ CI SONO TUTTI GLI ELEMENTI PRESUPPOSTI AD UN EVENTUALE EVOLUZIONE IN QUESTO SENSO”, ma questa è una sua fantasia!!!

(GUARDA QUI)

Tanto per non smentire l’abitudine alle bugie e la propensione a mentire alla pubblica opinione in un’altra intervista il Questore straniero italiano Carmine Damiano avrebbe invece sconfessato la precedente dichiarazione contestando al Vice Presidente del MLNV Dott. Paolo Gallina l’incompatibilità del suo ruolo di pubblico ufficiale in ambito italiano con le idee da lui proclamate militando nel MLNV… “RITENGO CHE SIA INCOMPATIBILE CON I DOVERI DI UN PUBBLICO UFFICIALE IN RELAZIONE ALLE IDEE CHE LUI PROCALAMA E AL METODO PER PERSEGUIRE QUESTE IDEE.”.

C’è ora da chiedersi perché in questa intervista attacca le idee e gli scopi per cui è stato costituito il MLNV e insiste nel ribadire che il metodo sarebbe illegale … ma ancora una volta non lo precisa.

(GUARDA QUI)

Altra contraddizione grottesca è la dichiarazione in merito al decantato ordinativo di sessanta divise (sessanta/60 ?) che nessuno del MLNV ha mai ordinato.

L’unico recente ordinativo riguardano 48 polo, marca FRUIT OF THE LOOM, di colore bianco, con gli stemmi del MLNV, la bandiera di San Marco e l’indirizzo del sito web del MLNV (www.mlnv.org): “…ESSENDO MAGGIORE IL NUMERO DELLE DIVISE (60) SI PUO’ PRESUPPORE CHE L’ORGANIZZAZIONE STAVA AUMENTANDO IL NUMERO DEGLI ADEPTI…”

(GUARDA QUI)

Alla luce di quanto suesposto e considerate anche le “insolite” ingerenze nelle recenti comunicazioni mediante i profili dei social/network, appare inquietante che, a fronte del concretarsi dei bizzarri e stravaganti risultati investigativi sotto il profilo sostanziale, ora si tenti di giustificare l’ennesima farsa giudiziaria sulle eventuali intenzioni del MLNV attaccando i presupposti giuridici del suo costituirsi secondo le norme del diritto internazionale, adducendo a pretesto inesistenti condotte illegali per la commissione di gravi delitti contro la persona di cui addirittura se ne attribuisce la paternità di non meglio precisate analoghi atti pregressi: “… ritenuto che, a prescindere dalle esigenze probatorie … la libera disponibilità di dette armi e munizioni da parte degli indagati verrebbe ad aggravare le conseguenze del reato, oltre ad agevolare la commissione di ULTERIORI e gravi delitti contro la persona”… perché ancora una volta gli inquirenti omettono di precisare quali sono i delitti contro la persona che il MLNV avrebbe già posto in essere al punto da giustificare l’ipotesi di ULTERIORI analoghi reati.

Fin dal suo costituirsi il MLNV, vero e proprio soggetto di diritto internazionale qualificato dalla legittimazione internazionale basata sul diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto, non ha mai nascosto nulla della propria struttura organizzativa; dai propri siti internet è possibile contattare il responsabile di ogni settore con tanto di nominativo, ruolo e riferimenti di contatto … NULLA DI SEGRETO. Come precisano le stesse norme del diritto internazionale, questo MLNV agisce in nome dell’intero Popolo Veneto e come aggregato organizzato di individui diviene destinatario legittimo delle norme del diritto internazionale; il più delle volte trattasi di un gruppo di esseri umani uniti da vincoli etnici, religiosi, culturali e storici. Al Movimento di Liberazione Nazionale viene riconosciuto – tra gli altri – il diritto di usare la forza contro l’oppressore, e di fare la cd guerra di liberazione per l’ottenimento dell’indipendenza.

Il Movimento di Liberazione Nazionale necessita di una qualche forma di organizzazione, ovvero di una qualsiasi struttura: questa è legittimata ad agire a suo nome sul piano internazionale. L’articolo 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 dispone infatti che i popoli, come tutti i soggetti di diritto internazionale (ivi compreso il Movimento di Liberazione Nazionale), devono disporre di un apparato istituzionale che possa gestire le loro relazioni internazionali. Lo stato straniero occupante italiano ha ratificato queste norme con la legge 881/77. Preliminarmente preme rilevare come nel mondo giuridico vi siano per ogni singola fattispecie due tipi di valutazione, ovvero in fatto e in diritto (de jure e de facto.

Si è deciso di costituire il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, nel mese di settembre del 2009, semplicemente perché nel caso specifico della Repubblica Veneta ne ricorrevano tutti i presupposti, sia in fatto che in diritto, previsti e contemplati dalle norme del Diritto Internazionale. Infatti, gli scopi per i quali vengono generalmente riconosciuti i Movimenti di Liberazione Nazionale sono: la lotta per liberarsi dalla dominazione coloniale, da un regime razzista o da un’occupazione straniera. E’ fin troppo evidente, indubitabile e incontrovertibile, come nella Repubblica Veneta tutte queste tre condizioni sussistano palesemente e senza alcuna ombra di dubbio.

La Repubblica Veneta, infatti, è di fatto oppressa dalla dominazione coloniale dello stato straniero italiano a far data dal 1866: è inconfutabile e sotto gli occhi del mondo intero come lo stato straniero occupante italiano, oltre ad aver imposto sul Territorio della Repubblica Veneta – anche con la repressione militare e quei suoi artifizi truffaldini che da sempre lo contraddistinguono – la sua amministrazione, le sue istituzioni, le sue forze armate e le sue svariate e variegate forze di polizia; oltre a sfruttare tuttora tutte le risorse possibili – anche umane, finanziarie, fiscali, economiche, patrimoniali, paesaggistiche, etc. – della Repubblica Veneta, abbia addirittura imposto un modello culturale, di mentalità, di usi e costumi completamente estraneo e alieno a quello proprio della Veneta Serenissima, nonché un modello linguistico straniero, imponendo il romanesco attraverso lo strumento mediatico radio-televisivo di stato con i suoi strumenti subdoli di propaganda (programmi contenitore/spazzatura, fictions televisive, etc). Lo stato straniero occupante italiano si è spinto al punto di fissare una delle sue ricorrenze al giorno 25 aprile (giorno dedicato a San Marco), con il solo e unico scopo di soffocare, annullare e cancellare quella che per la Repubblica Veneta, il Popolo Veneto, e la sua Capitale, Venezia, è stata nei millenni la Ricorrenza Nazionale più sentita, partecipata e più importante: il giorno dedicato al Santo Patrono cui la stessa Repubblica Veneta era da sempre votata con totale devozione, San Marco Evangelista. Lo stato straniero occupante italiano si è premurato di censurare, occultare e cancellare da tutti i testi di storia, compresi quelli imposti per le scuole di ogni ordine e grado, tutta la storiografia Veneta e quella dedicata alla Serenissima Repubblica Veneta.

Con una censura senza pari, lo stato straniero occupante italiano è riuscito ad occultare a tutti gli studenti Veneti gli oltre 1.500 anni di vita, di storia e di gloria della Repubblica Veneta. Vi sono addirittura testi universitari di Diritto Internazionale pubblico, di autori, docenti, e giuristi stranieri italiani, che pur dissertando sulla genesi dei vari stati europei e mondiali nel corso dei secoli, evitano con cura di menzionare la Veneta Serenissima Repubblica. Lo stato straniero occupante italiano si è poi da sempre rivelato un regime razzista, soprattutto e proprio nei confronti del Popolo Veneto, basti solo pensare a come sono stati e sono a tutt’oggi discriminati, calpestati e banditi tutti i Veneti dai pubblici concorsi. Considerato che il percorso della costituzione del Movimento di Liberazione Nazionale trova, sotto il profilo giuridico, la sua ragione di esistere nello stesso tessuto normativo del Diritto Internazionale, ogni conseguente e deliberato atto di aggressione contro questo MLNV è una violazione delle stesse norme del diritto internazionale.

*Presidente del MLNV
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Re: El caxo Palmerini

Messaggioda Berto » dom lug 27, 2014 7:47 pm

Referendum veneto: ammesso l’Italia lo riconosca, chi ha diritto di voto?

http://www.lindipendenzanuova.com/refer ... sultazione

di LORIS PALMERINI

C’è chi sogna che il popolo veneto possa staccarsi dall’Italia.

Si adduce il fatto “legale” che il popolo veneto è riconosciuto dalla legge costituzionale. Quindi i progetti indipendentisti veneti invocano il diritto di “autodeterminazione” dei popoli, legge internazionale che prevale sul diritto interno, e dicono che attraverso un referendum, anche consultivo, una volta vinto e determinata la volontà “politica” del popolo veneto, il diritto all’indipendenza sarebbe automatico, in quanto la legge internazionale fa decadere il diritto interno.
Questi discorsi purtroppo sono una brutta copia confusa e giuridicamente infondata di quanto vado dicendo dal 1997, perché non è esattamente così.

Fra i primi a cui raccontai le mie scoperte giuridiche, cioé il combinato delle leggi che in teoria riconoscono il diritto all’indipendenza del popolo veneto, ci fu un consigliere regionale della Lega, il quale fu promotore della risoluzione 42 del 1998, la quale non faceva altro che ripetere la mia scoperta giuridica, ossia che il popolo veneto era riconosciuto dalla legge costituzionale fin dal 1971, e che quindi c’era il suo diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza perché entrato in vigore nel diritto internazionale nel 1976 (anche se ratificato dalla legge italiana solo nel 1977 con la legge n.881).
Strano che nessuno se ne fosse accorto prima, non vi pare?

Però quel consigliere inserì nella risoluzione un concetto “nuovo” nel diritto internazionale, e cioè che il “popolo veneto” corrisponde ai residenti della regione Veneto. Però basta recarsi a 100 chilometri da Venezia nel Friuli VENEZIA Giulia per rendersi conto che gli abitanti sono veneti (come lo sono sempre stati da 3000 anni !), ma ci arriva pure un bambino che un popolo si identifica per i suoi propri caratteri, come la lingua, la storia, il senso di appartenenza ….. per esempio a Grado sanno benissimo di essere veneti e non Giuliani, anche perché il mosaico visitabile nel centro della piazza storica recita che proprio lì fu eletto il primo Doge, Paulicius Anafesto, nel 697 DC.

Un popolo non si definisce in base al confine amministrativo che ti da un altro popolo. Si sta discutendo di riformare le regioni, fra le varie ipotesi quella di farne uno con Brescia, Mantova e Verona ….. Verona non sarebbe più veneta allora ? Che scemenza.
Confondere il “popolo veneto” con i residenti della regione veneto ha creato delle mostruosità, come quella di dichiarare la regione veneto suo rappresentante, cosa scritta nel nuovo statuto del 2012 voluto da Zaia, e se questo fosse vero si potrebbe dire che i veneti sono già indipendenti e governati dal proprio rappresentante di popolo, Zaia, che però non fa altro che eseguire gli ordini di Roma!

Il fatto è che il diritto all’autodeterminazione dei popolo vale in realtà solo per …… i popoli!
Affermando che il popolo veneto è composto dai residenti della regione, rende possibile far votare chiunque ad un eventuale referendum; potrebbe pure succedere che al momento del voto un milione di Siciliani si trasferisse in regione e voterebbe per il “no” all’indipendenza.
Sarebbe legittimo ?
Con quale diritto legale si vogliono far votare i non veneti purché residenti nella regione al voto in cui i veneti decidono il loro destino?
E con quale diritto legale si escludono dal voto i veneti che sono nei territori veneti fuori regione Veneto ? Perché si chiama Friuli VENEZIA Giulia la regione ? (In realtà la parte veneta della regione è la maggior parte anche in termini di popolazione!)

Detto questo, c’è un problema nuovo : il diritto all’autodeterminazione dei popoli non piace più a nessuno e lo vogliono cancellare. Già nel 2005 l’Italia ha proposto la riforma dell’ONU per cancellarlo, il perché non si fece lo dirò un’altra volta.
Peraltro il diritto di autodeterminazione in realtà originariamente si riferiva agli “stati”, non ai popoli, ma poi si passò ai popoli senza stato, ma gli unici casi di applicazione riguardano separazioni “consensuali” , cioé quando lo stato centrale accetta il referendum, come in Scozia (che peraltro era uno stato in passato!).

Quindi se da una parte esiste un principio di autodeterminazione dei popoli, dall’altra gli stati come quello italiano se ne fregano, ma se ne fregano anche la Spagna, l’Ucraina e molti altri, tanto più che non esiste una punizione per la sua violazione.
Anzi, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno recentemente cambiato del tutto prospettiva sulla questione, affermando senza mezzi termini che sul diritto all’autodeterminazione dei popoli prevale il diritto all’integrità degli stati.

Così l’Ucraina sta bombardando la popolazione russofona dicendo che sono “separatisti” e che ha diritto di bombardare anche il suo stesso popolo per conservare la sua “integrità territoriale”. Quello che non è stato diffuso dagli indipendentisti veneti , ma che io dico da anni, è che a supportare questa tesi sono la UE da anni, ed ora anche gli USA, tanto che “il portavoce del dipartimento di Stato Usa ha risposto ribadendo il diritto di Kiev ad effettuare azioni militari per proteggere l’unità del Paese.”

http://www.signoraggio.it/per-gli-usa-k ... il-donbass

Morale della favola ? Ogni ipotesi referendaria e di secessione legale in forza del diritto all’autodeterminazione non è più valida di fatto, non ha alcuna speranza, perché l’Italia potrebbe perfino bombardare il Veneto per tenerselo, affermando che è parte del suo proprio territorio.
D’altronde che l’Italia se ne freghi del “popolo veneto” , del suo diritto all’indipendenza, è un fatto già provato in quanto nel 2011 la Corte di Cassazione ha negato qualunque valore legale alla dizione “popolo veneto”, disconoscendo perfino l’esistenza stessa dei veneti quali minoranza di lingua o di altro tipo: i veneti non esistono (http://www.palmerini.net/blog/sentenza- ... istrative/)

D’altra parte l’Italia ha invaso il territorio nel 1866 dopo essere stata sconfitta per terra e per mare, e fregandosene del trattato internazionale di Vienna ha impedito il voto del Lombardo-Veneto, facendo votare i propri soldati solo nel Veneto (che comprendeva appunto anche il Friuli e la Venezia-Giulia) perché la Lombardia già la occupavano da 7 anni. E’ una menzogna perfino quella dei brogli, i veneti non hanno proprio votato!
Ora potete ammainare le bandiere venete, anche quelle della Repubblica Veneta, perché in quanto sconfitta militarmente (la cosiddetta “Debellatio” http://it.wikipedia.org/wiki/Debellatio) non ha diritto a tornare sovrana.
Intendiamoci, io sono veneto di nazionalità e cultura, la Repubblica Veneta resta il mio orizzonte, è il modello vincente a cui ispirarsi, con i dovuti aggiornamenti come democrazia, parità dei sessi ecc. ma il diritto dice altro.
Dunque i popoli non contano nulla secondo USA e UE, e solo gli stati hanno il diritto alla sovranità. D’altra parte non c’è da aspettarsi nulla di diverso da queste organizzazioni che puntano alla mescolanza di ogni popolo sotto un unico governo bancario.
E però lo Stato Lombardo-Veneto non è mai stato sconfitto, ma invaso con una violazione del diritto internazionale!
Quindi ha diritto a tornare sovrano proprio in virtù del diritto all’integrità territoriale degli stati che loro stessi professano.Tuttavia se si corre alle elezioni regionali si legittima lo stato occupante e si perde ogni diritto alla sovranità.
Chi non capisce queste cose continui pure a inseguire i falsi profeti del referendum per l’indipendenza regionale che poi vanno alle elezioni regionali.

Ebbene, spieghino loro agli USA e alla UE che i veneti hanno diritto all’indipendenza , noi che perseguiamo l’indipendenza del Lombardo-Veneto di sicuro non abbiamo questo problema.
Per concludere, “Lasciate ogni speranza” voi che inseguite il referendum per lo Stato grande quanto la regione, perché non avete alcuna possibilità, al peggio vi bombarderanno.

Invece agli indipendentisti pragmatici dico: abbiamo la libertà in mano, basta pochissimo per liberarci, stiamo preparando una causa internazionale contro l’Italia per occupazione abusiva del Lombardo-Veneto, uno stato sovrano. Basta pochissimo !



???El dixe tante robe sensà, coerenti e juste ma so ła caouxa enternasional no parké par promovarla ghe vol on popolo entiero ke se mova, miłioni de veneti e no 4 gati e n'avogador. Prima a ga da movarse miłioni de veneti e dapò se po verxar na vertensa legal ... ma se no ghè miłioni de veneti ke se mova come feto a promovar na caouxa e ki xe ke te da reta???
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Re: Palmerini: referendi, contrasti e cauxe enternasionali

Messaggioda Berto » ven ott 23, 2015 7:43 am

La regione Veneto non puo’ rappresentare il popolo veneto senza la regione Friuli-Venezia-Giulia
http://www.palmerini.net/blog/la-region ... zia-giulia

Fogliata si sbaglia: la sovranità del popolo veneto è giuridica, e noi ce l’abbiamo.
http://www.palmerini.net/blog/fogliata- ... e-labbiamo

Mocellin fa alcune ipotesi per salvare il referendum, ma non funzionano.
http://www.palmerini.net/blog/mocellin- ... funzionano

Udine e Pordenone votarono nel 1866 come parte del popolo veneto.
http://www.palmerini.net/blog/udine-e-p ... olo-veneto

l Referendum per l’indipendenza veneta serve a fare UNA NUOVA ANNESSIONE
http://www.palmerini.net/blog/il-refere ... annessione

Il referendum del veneto non è come il catalano nè come il Kossovo
http://www.palmerini.net/blog/il-refere ... il-kossovo

21 domande a cui non risponde chi propone un referendum regionale per l’indipendenza
http://www.palmerini.net/blog/10-domand ... del-veneto

Indice sovranità ed indipendenza Veneta (e Friulana), Lombarda e Mantovana
http://www.palmerini.net/blog/sovranita ... a-friulana
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Re: Palmerini: referendi, contrasti e cauxe enternasionali

Messaggioda Berto » ven ott 23, 2015 7:43 am

Fogliata si sbaglia: la sovranità del popolo veneto è giuridica, e noi ce l’abbiamo.
http://www.palmerini.net/blog/fogliata- ... e-labbiamo

20 ott 2013

fogliataDalle pagine del Gazzettino del 19 l'avvocato Fogliata, buon conoscitore della storia veneta, e già difensore dei Serenissimi, polemizza con l'ex Procuratore Ennio Fortuna.

Fogliata critica Fortuna quando avrebbe sostenuto la intangibilità della Costituzione nel punto che prevede l'indivisibilità della Repubblica, e lo critica pure sul fatto che la regione non possa nemmeno sottoporre a referendum la questione della propria indipendenza.

Faccio notare che questo punto sulla impossibilità della regione di indire un referendum non era mai stata sollevata pubblicamente fino a quando non l'ho fatto io il giorno 13 settembre 2009, dagli schermi di Rete Veneta. In regione hanno pensato bene di rinviare la discussione, e non tornerà credo. E questo è un fatto oramai noto anche a moltissimi consiglieri regionali e sindaci. Ma

Fogliata sostiene che anche l'art.5 della Costituzione, sulla indivisibilità della Repubblica, non è eterno e sovrumano, e che la questione del "popolo veneto" non è una questione giuridica o legale, ma politica.

In particolare Fogliata richiama il diritto di autodeterminazione dei popoli, che scavalcherebbe la stessa Costituzione permettendo l'indipendenza del veneto.

Quindi Fogliata conclude che dell'indipendenza del Popolo Veneto si continuerà a parlare, lasciando intendere di esserne a favore.

Purtroppo però Fogliata non ha inficiato il discorso giuridico di Fortuna, seppure ci sia un errore giuridico nel discorso di Fontana.

Fontana purtroppo ha regione quando dice che la Regione non può indire un referendum consultivo per l'indipendenza: non solo è vietato dallo Statuto regionale all'art.27, ma nel 2007 la Corte Costituzionale ha sentenziato che una regione, essendo solo un ente periferico dello stato, non può rappresentare legalmente un popolo. Chi ha pensato a una regione come uno stato, ha commesso un madornale errore .

Purtroppo chi pensa alla Regione come un possibile futuro stato, non solo non conosce il diritto costituzionale, ma neppure quello internazionale.

Il diritto di autodeterminazione dei popoli, si chiama così perché infatti non vale per le regioni, ma per i popoli.

Identificare i residenti nella regione veneto (al 30% non veneti) con il "popolo veneto" , e pure escludendo i veneti residenti nella Venezia-Giulia e Friuli (che sono sempre stati veneti e parlano veneto) è un errore giuridico , fatto fin dalla Risoluzione 42/1998, come nella risoluzione 44/2012, sia nella proposta referendario. E' un errore giuridico perché il Popolo e non la Regione possono benissimo scavalcare la Costituzione, ma solo tutto il popolo, non un suo insieme limitato. Per me è anche un inaccettabile errore storico e politico, perché nega l'identità storica e la dimensione attuale del popolo veneto.

La Costituzione in effetti è superata dal diritto di autodeterminazione dei popoli, ma questo vale per i popoli, non per gli enti regionali.

Fogliata sembra inoltre non essere al corrente del fatto che il popolo veneto è riconosciuto pure dalla legge costituzionale, e quindi la questione dell'indipendenza e della sovranità del Popolo Veneto non è solo politica, ma nemmeno solo giuridica.

La questione è giuridica quando si riconosce che il popolo veneto esiste nel territorio da Bergamo a Udine, e che non è rappresentato da una regione.
E' giuridica quando si riconosce che il popolo veneto ha il diritto legale di Autogoverno e Autodeterminazione nella legge internazionale, e può esercitarlo.
E' questione giuridica già vagliata anche dalla magistraturam, tanto che quando nel 1999 abbiamo creato l'Autogoverno del Popolo Veneto, esercitando questi diritti come previsto dalle leggi, dopo le denunce si è arrivati all'archiviazione (assenza di reato).

E' ancora più giuridica se si riconosce che il popolo veneto è stato annesso illegalmente nel 1866, perché, come ho dimostrato, hanno votato i soldati italiani e i veneti erano in stato di oppressione armata già prima del voto. Il che rende nullo il plebiscito di annessione. Chi riconosce legalità all'Italia, nega questi fatti.

E' giuridica ancora di più dal 2013, perché lo Stato Italiano nel 2010 ha cancellato le leggi di annessione del 1866, e dal 2013 non sono più ripristinabili.

La questione è talmente giuridica che anche il Tribunale di Venezia nel 2008 non ha potuto affermare la giurisdizione sul territorio Lombardo-Veneto, perché Lombardia-Veneto e Friuli Venezia Giulia era nel 1866 e sono oggi uno stesso stato sovrano invaso dal Piemonte-Italia.

Sono deluso dalla risposta di Fogliata perché dimostra di non conoscere il diritto di sovranità del Popolo Veneto, stabilito dall'art.2 L.n.340/1971 e L.n. 881/1977, nè la storia dell'invasione italiana illegale.

Dicendo che la questione è politica e non giuridica, in pratica Fogliata nega sovranità e riconoscimento al popolo veneto, ma pure a tutto il Lombardo-Veneto.

Ed è contraddittorio, perché se non c'è "popolo" giuridicamente riconosciuto (e quindi in senso internazionale), allora non c'è diritto al referendum, né diritto di scavalcamento della Costituzione.

Se manca la legittimità di avere l'indipendenza, allora anche il percorso referendario proposto dai movimenti è illegale-impossibile.

Fogliata sconfessa quindi tutto l'impianto anche di una presunta indipendenza tramite referendum, finendo per dare ragione a Fortuna.

Io dico invece che l'indizione del referendum consultivo per l'indipendenza è illegale sia per lo statuto regionale, ma anche perché non verrebbe convocato tutto il Popolo Veneto intero, solo una sua parte, forse meno del 50%, escludendo la Venezia-Giulia e la Venezia-Lombarda.

Queste affermazioni purtroppo non sono possibili all'avvocato Fogliata, perché in quanto avvocato ha giurato fedeltà agli interessi nazionali italiani.

Noi invece dell'Autogoverno del Popolo Veneto (www.statoveneto.net), sosteniamo che lo Stato Italiano non ha sovranità sul territorio Lombardo-Veneto, e che l'indipendenza verrà con la causa internazionale che stiamo preparando.
E perfino il Tribunale di Venezia nel 2008 non potuto affermare che ci sia sovranità dell'Italia sul Lombardo-Veneto.

Non è stato un caso che successivamente sia stata cancellata l'annessione anche legalmente.

Stiamo organizzando la causa internazionale, che però costa molto, perché si svolge nella corte degli Stati, e ci deve andare un Governo provvisorio del Lombardo-Veneto conforme al diritto internazionale, che deve essere basato su precisi fondamenti legali.

Dal momento del deposito della causa, ci vorranno solo 6 mesi per la risposta. Purtroppo depositeremo la causa quando avremo trovato i 1000 fra veneti, lombardi, mantovani e friulani, pronti a raccogliere, fra amici e parenti, 1000 euro ciascuno per pagare gli avvocati internazionali, forzatamente non italiani per il discorso del giuramento di fedeltà.

Sono molti 1 milione di euro, ma sono pari a circa 15 minuti delle tasse oggi estorte dall'Italia, e solo un decimo del costo del referendum.

Torneremo sovrani, ma oggi mi dispiace vedere che anche noti amanti della storia veneta non riconoscano al popolo veneto diritti giuridici, e il diritto ad un percorso giuridicamente fondato. E questa è una questione di altissima valenza politica.

Possiamo affermare già oggi la piena sovranità anche se siamo occupati, e non c'è nulla che per un veneto abbia più valore educativo, culturale, giuridico e politico. E non mi si chieda di mentire riconoscendo sovranità all'Italia, chiedendo un referendum.

Dobbiamo professare la nostra sovranità, ma dobbiamo anche essere consapevoli che siamo tutti costretti ad avere molta attenzione e paura quando vediamo le forze dell'ordine italiane. Inutile e stupido provocarle.

Aggiunta del 28 ottobre. Fogliata, dicendo che il popolo veneto non ha sovranità giuridica, sta dando del deficiente a tutto il consiglio regionale del Veneto che nel 2012, come nel 1998, ha approvato delle "risoluzioni" dove si afferma che il popolo veneto è giuridicamente riconosciuto e sovrano, per quanto unito all'Italia.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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