Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Re: Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Messaggioda Berto » gio ott 01, 2015 9:28 pm

???

VENETO SERENISSIMO GOVERNO

Ufficio di presidenza

Contributo del Veneto Serenissimo Governo ai movimenti popolari, ai movimenti di liberazione e ai governi per la pace e l’autodeterminazione dei Popoli.

Il documento si articola in quattro parti:

Prima parte: Identità del Popolo Veneto e suoi diritti (giovedì 03/09/2015)
Seconda parte: Situazione economica (giovedi 10/09/2015)
Terza parte: Prospettive etico-sociali (giovedì 17/09/2015)
Quarta parte: Politica delle alleanze e costruzione di un vasto fronte di lotta (martedì 22/09/2015)

Identità del Popolo Veneto e suoi diritti

I Veneti sono un popolo indoeuropeo (???) antichissimo. Saranno i Veneti stabilitesi tra le Alpi e l’Adriatico nel corso dei millenni a mantenere la propria identità, con uno sviluppo culturale autonomo, generando Venezia, non soltanto come sintesi del proprio nome etnico, ma propulsore nei secoli di una invidiata civiltà-modello promotore nelle arti, nelle scienze, nei commerci, nella tolleranza, nella diplomazia, il benessere e le buoni leggi; combattendo e versando il sangue del nostro Popolo nella difesa della nostra Patria e dell’Europa (il più alto esempio è stato nella battaglia di Lepanto).

Il nostro Popolo non ha mai accettato (???) l’occupazione militare ed economica della nostra Patria da parte di Francia, Austria-Ungheria, Italia, Terzo Reich, e dell’Unione Europea. Abbiamo sempre lottato e pagato pesantemente, con alterna fortuna, ma il filo rosso che ci unisce alla Veneta Serenissima Repubblica non si è mai spezzato: il Veneto Serenissimo Governo omaggia e ringrazia tutti i Patrioti Veneti che hanno mantenuto e conservato questo filo; rende particolare omaggio ai Patrioti che hanno sconfitto la canaglia nazi-fascista nella guerra di liberazione, 1943-1945. Nel contempo eleva ad esempi da seguire i Patrioti, che nel 1997 hanno liberato, anche se per poche ore, Piazza San Marco a Venezia dagli occupanti italiani.

A fronte di tali premesse il Veneto Serenissimo Governo già dai lontani anni 80 ha percorso la strada del diritto internazionale sancito dalla pace di Vienna 1866, che prevedevano un referendum dove il Popolo Veneto liberamente e senza interferenza avrebbe deciso il proprio destino, e ha inviato un memorandum* che ne tracciasse la strada ai governi firmatari (al governo italiano e austriaco) e allo stato garante (Francia), senza ricevere risposte pertinenti ed adeguate (se escludiamo alcuni abboccamenti peraltro non significativi, da parte del governo francese di Sarkozy).

Abbiamo pazientato oltre il necessario (???), pertanto il Veneto Serenissimo Governo rigetta il memorandum e si ritiene libero di agire secondo gli interessi del nostro popolo ad avere una patria libera ed indipendente. Per raggiungere l’obbiettivo il Veneto Serenissimo Governo si appella e fa sue le indicazioni del Foreign Office gennaio 1943, conferenza di Teheran dicembre 1943, vertice di Mosca Stalin-Churchill ottobre 1944, seconda conferenza di Quebec Churchill Roosevelt settembre 1944, conferenza di Yalta febbraio 1945.

Queste indicazioni dovevano destrutturare dal punto di vista geografico, politico ed economico, e impedire al Terzo Reich e all’impero italiano, che una volta assorbite le conseguenze della disfatta della guerra 1939/1945, da loro stessi voluta e provocata non fossero in grado di ricommettere gli stessi crimini contro l’umanità. ???

E’ quanto sta attuando la coppia Merkel-Schaeuble non con la guerra, ma con lo strangolamento economico (???). La Germania sta tentando d’impossessarsi dell’Europa mediterranea, dopo aver ingannato l’Europa stessa e l’Unione Sovietica, (con la caduta del muro di Berlino negli anni 90) come già visto a Monaco nel 1936, in questo contesto la Germania non ha rispettato i patti da essa sottoscritti, avendo inoltre ricevuto ingenti aiuti economici dalla stessa Europa.

Adesso sta affamando la Grecia, tentando di metterla succube in ginocchio. Ciò che non è riuscito a Hitler potrebbe riuscire alla signora Merkel. Prima toccherà alla Grecia, poi saranno quei paesi dall’economia traballante.

Combattere i piani di Merkel e Schaeuble e dei loro lacchè, è il compito che si assumono il Veneto Serenissimo Governo, il Popolo Veneto e tutti i Popoli amanti della libertà. ???

*Memorandum per il Governo Italiano

Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia e tradizioni Venete, preso atto del grande pericolo in cui si trova la Veneta patria e non solo, alla luce, sia dell'attentato del 11/09/2001, sia dei bombardamenti sull'Afghanistan, preso atto dell'incapacità del governo italiano di gestire l'attuale grave situazione politica militare.

Prima che questo stato ci porti all'interno di un conflitto dagli sbocchi imprevedibili, con lutti e immani sofferenze non solo per il Popolo Veneto ma per tutti i popoli coinvolti.
Il Veneto Serenissimo Governo ritiene inoltre, che chi è responsabile dell'attuale caos e decadimento morale e materiale, e chi ha abbassato il livello di guardia contro l'espansionismo islamico, siano governi che non hanno né la capacità né la forza morale per guidare la riscossa dei popoli.
In questo contesto il Veneto Serenissimo Governo, prima di un nuovo "8 settembre" e al sicuro caos e violenze incontrollabili che ne seguiranno , chiede che rapidamente sia posto all'ordine del giorno il rifacimento del referendum del 1866, che unì illegalmente il Veneto all'Italia, e pone come base per le trattative questi sotto elencati punti.

Il Veneto Serenissimo Governo chiede il ripristino delle autorità del Veneto Serenissimo Governo sulla Veneta Patria attraverso:

1- Costituzione di una commissione quadripartita presieduta dalla Francia e composta dall'Austria, Italia e Veneto Serenissimo Governo per il controllo della regolarità del rifacimento del referendum del 1866 che unì illegalmente il Veneto all'Italia;
2- Consegna di tutte le basi militari Italiane e il loro materiale alle autorità militari francesi;
3- Nomina di un generale francese plenipotenziario per la gestione provvisoria dell'amministrazione militare e civile, e per la gestione e la proclamazione dei risultati del referendum;
4- Non interferenza delle basi NATO e USA presenti sul Veneto territorio durante lo svolgimento e la preparazione del referendum;
5- Qualsiasi ingerenza da parte di chicchessia durante la preparazione e lo svolgimento del referendum sarà considerato atto ostile;
6- Libertà immediata e senza condizioni per tutti i Veneti Patrioti. Il rigetto di questo diritto legale del popolo Veneto, significa assumersene tutte le relative responsabilità sul piano storico, politico e giuridico.

Situazione economica in Veneto

La situazione economica attuale è a dir poco disastrosa e senza via d’uscita. Essa si protrae dal 2008. Il Veneto Serenissimo Governo ha da tempo inquadrato questo scenario: già nel 2005 esso ha prodotto un documento sulla situazione economica, tracciando alcune linee fondamentali per un’economia alternativa, nell’interesse del nostro Popolo.

Il colpo decisivo al tracollo dell’Italia e delle economie europee mediterranee è stata l’entrata nell’euro, non perché l’euro sia la causa determinante, ma è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, già ampiamente pieno. Il tentativo dell’Europa, attraverso l’euro, di contrastare il mondo unipolare statunitense è fallito per due ragioni sostanziali;

1° causa- la riorganizzazione della Federazione Russa, e la sua capacità militare di contrastare l’egemonismo statunitense,

2° causa- è intrinseca all’Europa: il suo sviluppo economico disuguale non può avere una moneta omogenea, nonostante il tentativo della troika di sopperire a ciò costruendo gabbie salariali. Ma la causa decisiva era ed è l’incapacità di avere strutture militari e deterrenti atomici per imporre la propria strategia economica.

E’ noto a qualsiasi economista che le monete nazionali servono a compensare le tensioni economiche e monetarie internazionali; servono a dare competitività al prodotto interno, con la svalutazione e aumentando la massa monetaria. Inoltre tutto questo serve a incentivare l’acquisto di prodotti nazionali. Vedi quanto è avvenuto all’inizio degli anni ’90 tra il marco e la lira. Ciò ha permesso lo straordinario boom economico del nord produttivo.

Quindi, secondo un’analisi superficiale, si potrebbe trarre la conclusione che un’uscita dall’euro sarebbe la soluzione più ovvia,come qualcuno sta prospettando; questa non è una soluzione praticabile, perché dopo oltre 15 anni di permanenza nella moneta unica, i danni prodotti in termini di indebitamento con la troika (F.M.I., B.C.E., U.E.) sono di proporzioni irreversibili; né questa generazione, né quelle future potranno fare fronte al debito procurato dalle classi dirigenti dal 1861 al 2001, e dal 2001 ad oggi dalla troika.

A fronte di codesto scenario ci sono due ,e non tre,alternative: o accettare quanto gli affamatori della troika hanno programmato per il nostro Popolo o ribellarsi, per difendere le nostre famiglie, la nostra società, la storia, la cultura, e dignità, con atti rivoluzionari appropriati, che il Veneto Serenissimo Governo riassume in alcune parole d’ordine ben definite, e non negoziabili :

1° uscita dalla Unione Europea,
2° uscita dalla NATO,
3° cancellazione unilaterale del debito contratto dall’Italia dal 1861 al 2001, e dal 2001 ai giorni nostri dalla troika, (i danni provocati dalle guerre e dall’occupazione militare politica economica della nostra Patria sono ben maggiori dei presunti debiti fatti a nome del nostro Popolo, i supposti debitori si rivolgano a Francia, Austria, Italia, Germania, USA, Gran Bretagna, i quali hanno usato il territorio Veneto per le loro guerre di aggressioni al nostro Popolo e ad altri Popoli, causando migliaia di morti, danni materiali non quantificabili e provocando la diaspora veneta);
4° proprietà sociale delle strutture di difesa e sviluppo legate al benessere e alla felicità del nostro Popolo,
5° difesa di tutte le forze economiche e sociali motrici dello sviluppo socioeconomico della nostra Patria Veneta.

No alla terza via: uscire dall’euro e adottare una moneta nazionale, all’interno del percorso indicato dalla troika (come stanno tentando di imporre alla Grecia), mantenendo inalterati i rapporti di produzione, in quanto è una via antipopolare, tendente a scaricare sulle masse popolari il peso della ristrutturazione, portando alla miseria e alla distruzione i rapporti sociali all’interno del nostro Popolo. Questo piano è sostenuto da importanti settori della classe dirigente economica e politica della Germania, sulla base del “piano Schaeuble “.

Il Veneto Serenissimo Governo non invita alla resistenza, ma indica nel processo rivoluzionario, senza compromessi, l’unica possibilità di non essere schiavizzati dagli affamatori e l’unica strada per raggiungere l’indipendenza totale della Veneta Patria.

Trasformeremo la partita di calcio con le regole impostateci dalla troika in una partita di rugby con le regole che decideranno il Popolo Veneto e il Veneto Serenissimo Governo.

Prospettiva etico sociale del Veneto

Per parlare di ciò che vogliamo come nostro futuro dobbiamo prima di tutto fare un lavoro introspettivo, riconoscere le nostre motivazioni, i nostri sogni, i nostri desideri, le nostre aspirazioni, i nostri bisogni e non da ultimo come vogliamo lasciare il mondo che abbiamo ricevuto in custodia alle generazioni future.


Non dobbiamo farci guidare dall'istinto ma guidarlo noi stessi, essendo consci che ciò che ci distingue dagli altri esseri viventi è il nostro libero arbitrio, è la possibilità/obbligo costante di scegliere come noi vogliamo trasformare la nostra vita, come il nostro incidere cambia il nostro futuro, e con esso trasforma il presente ed il futuro di chi ci sta attorno.

Quanto ci accade ogni giorno è frutto anche di ciò che abbiamo o non abbiamo fatto, dire che ciò che avviene nella nostra vita è colpa degli altri serve solo a deresponsabilizzarci così da legittimare l'assenza di proattività delle nostre azioni quotidiane, perdendo quindi la capacità di produrre un cambiamento, quando è necessario.

Noi, come Veneto Serenissimo Governo, abbiamo sempre affermato di riferirci per la nostra azione al decalogo che Moshé ricevette sul Monte Sinai, ciò significa assumersi immense responsabilità, prima di tutto verso noi stessi, perché senza un profondo cambiamento personale nulla avviene. La tradizione che prima di noi ha accettato le Parole sul Sinai da Dio ha costantemente studiato, discusso e scritto su ciò che questi insegnamenti, queste Parole significano per l'intero mondo e per i popoli che le accettano. Accettare le parole ricevute da Moshé non significa solo accettare la natura divina di questo ordinamento ma comprenderne la valenza metastorica, in cui spazio e tempo si annullano, in cui l'essere umano diviene compartecipe della creazione attraverso la scelta delle sue azioni, quotidianamente.

Quindi ogni nostra scelta va a modificare la creazione, ed il creato, e ciò può avere un influsso positivo o negativo sulla vita, nella sua accezione più ampia. Il libero arbitrio con la conseguente responsabilità individuale prima e collettiva poi ha una valenza assoluta, il disimpegno significa cadere nell'idolatria, o più semplicemente in una logica complottistica, in cui i cambiamenti sono predeterminati ed immutabili, che annichilisce la persona e la rende simile ad un essere inanimato.

Può essere necessario capire ed indicare come si modificano sia gli scenari geopolitici mondiali sia quelli locali, ma questo rischia di trasformarsi in un inutile esercizio dialettico di puro carattere speculativo se non si traduce in azione atta a modificare il nostro futuro, e per fare ciò è sufficiente usare il buon senso. Se si ragiona sugli oleodotti, sulle guerre a bassa intensità, sulla pressione migratoria, sul terrorismo internazionale, sulla crisi alimentare, sull'inquinamento globale, sul problema degli alloggi, sulla sicurezza, sul mondo del lavoro, sulla sanità, sulla parità dei diritti e dei doveri per tutti gli esseri umani, sull'accesso allo studio dando soluzioni populistiche e demagogiche si ripropongono soltanto schemi egemonici e di potere volti a cambiare i fattori ma non il risultato. Dobbiamo fin da ora cambiare il modo di ragionare basato sul contingente e senza prospettive a medio e a lungo termine, altrimenti continueremo a vendere il futuro dei nostri figli per il nostro benessere immediato. Dobbiamo ragionare su cosa portiamo sulle nostre tavole e come esso è stato prodotto, riscoprendo la varietà e la peculiarità dei prodotti locali, dobbiamo pensare alle fonti energetiche con cui facciamo andare i nostri elettrodomestici, dobbiamo prestare attenzione a quanti rifiuti produciamo, allo spreco di acqua, a non barattare i diritti dei giovani lavoratori per una pensione. Pretendere che chi studia con merito venga valorizzato dalla società. Lottare contro le lobby che mascherano il neoschiavismo con la solidarietà incoraggiando l'immigrazione deregolata. Dare uno stop all'edificazione senza progetti a solo scapito del territorio, incentivare le ristrutturazioni che non deturpino il territorio ma che in maniera armonica lo difendano e lo valorizzino. Pretendere una sanità che abbia una visione olistica dell'essere umano e che lo tratti come singolo irripetibile e non lo associ alla patologia che ha.

Quindi per noi, che ci attuiamo per la libertà e la riscoperta del nostro Popolo Veneto, è necessario partire da questo lavoro di consapevolezza: capire che cosa vogliamo, da dove veniamo, gli errori commessi, fare autocritica, così da proporre un modello realmente nuovo capace di sostenere le persone individualmente e collettivamente, in grado di sviluppare la vita. Non tutto ciò che è passato e bello ed auspicabile. Dobbiamo lottare perché al nostro Popolo sia restituito il libero arbitrio, la possibilità di decidere se vuole ridiventare nazione indipendente, ma, nel frattempo, questo non deve significare che, quotidianamente, non abbiamo la possibilità di scegliere su altre questioni. Veneto è chi ama il Veneto a prescindere da logiche di nascita o sangue, amare il Veneto significa amare con esso l'intero creato, perché il Veneto esiste in quanto parte integrante della creazione. Un felice isolamento non porta a nulla anzi porta alla distruzione, è necessario relazionarsi con gli altri in un'ottica di reciprocità e di rispetto.

Negli ultimi anni il movimento indipendentista Veneto si è concentrato sul Referendum per l'indipendenza facendo sua la rivendicazione costitutiva del Veneto Serenissimo Governo del 1987, ora il principio che i Veneti possano rivendicare la propria indipendenza è una cosa diffusa tra tutto il nostro Popolo, e aldilà di tutte le capziosità dell'Italia e dei vari approfittatori e collaborazionisti locali prima o poi si arriverà alla possibilità di scegliere tra Veneto ed Italia. Ora è giunto il tempo di ragionare sul futuro Veneto indipendente per non trovarci impreparati a questo storico evento, per questo propiniamo un modello in cui il principio di delega venga superato o quanto meno venga ribaltato, in cui ognuno sia responsabile in prima persona della propria azione od inazione. Le considerazioni su fatte sono viste in un ottica di continuità e di specificazione con il modello dell'autogestione dei Liberi Territori Veneti secondo i millenari valori della Veneta Serenissima Repubblica, da noi proposto nel 2008, in cui ognuno è chiamato costantemente ad agire in un clima di fraternità ed amicizia per ricercare la felicità di tutti per lasciare un mondo migliore di come lo abbiamo trovato.

Politica delle alleanze e costruzione di un vasto fronte di lotta

E’ evidente che le analisi fin qui elaborate necessitano di ulteriori approfondimenti, e devono possedere la forza di coinvolgere movimenti popolari, movimenti indipendentisti, movimenti di liberazione e governi che abbiano al primo punto del loro essere gli interessi dei rispettivi popoli.

Il Veneto Serenissimo Governo si fa promotore per la costruzione di un ampio fronte di lotta per la salvaguardia della pace, della storia, della cultura e delle tradizioni dei nostri popoli, indicando alcuni punti che possono essere integrati e organizzati, ma devono costituire la base di discussione.

1) lotta per la pace
2) diritto dei popoli all’autodeterminazione
3) contrasto al terrorismo islamico, e a qualsiasi altra forma di terrorismo
4) guerra senza quartiere al neonazismo
5) dura opposizione all’antisemitismo
6) uscita dall’euro
7) lotta all’egemonismo economico
8) uscita dalla NATO
9) lotta al neoimperialismo
10) costruzione,in Europa, di una confederazione di stati indipendenti

Questo è il contributo e l’appello che il Veneto Serenissimo Governo rivolge ai Popoli Europei, ai movimenti popolari, movimenti indipendentisti, movimenti di liberazione e ai governi che, in buona fede, intendono difendere le loro genti.


Longarone, 22 settembre 2015


Veneto Serenissimo Governo
casella postale 24 - 36022 Cassola VI
VENETO
pepiva@libero.it - kancelliere@katamail.com
tel. +39 328 7051773 . +39 349 1847544 - +39 340 6613027
http://www.serenissimogoverno.eu
http://www.radionazionaleveneta.org
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Re: Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Messaggioda Berto » mer mag 11, 2016 3:17 pm

El Consejio Rexonal Veneto dito anca Parlamento dei Veneti col so warnador leghista Xaia ke na olta el dixea:

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... logo-n.gif


e kel vol salvar el nome tałian deVitorio Veneto:

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... e-Xaia.png

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... egheta.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... regari.jpg

Sì sì, l'endependensa lè posibiłè, ma lomè coando ke łi veneti łi ła vorà veramente a miłioni e co łi deçidarà de torseła dal bon co łe so man e no co łe ciacołe o col voto tałian o co łi falbi referendi web e scoltivi rexonałi.
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Re: Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Messaggioda Berto » mer mag 11, 2016 3:19 pm

Mostra la carta d'identità veneta e fugge: arrestato De Pieri
Gabriele De Pieri, venetista di Loreggia, c'è cascato nuovamente: fermato dai carabinieri ha prima tentato di fuggire al controllo e poi ha travolto un militare in retromarcia
07 maggio 2016

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/ ... 1.13429081
LOREGGIA. Ha esibito come carta di identità un documento rilasciato dalla "Confederation veneta" e non si è fermato all'alt dei carabinieri, investendone uno. Per questo motivo Gabriele De Pieri 49enne di Loreggia è stato arrestato.
Il fatto è avvenuto ieri sera lungo la statale Postumia, a Bolzano Vicentino (Vicenza), dove De Pieri è incappato in un normale controllo stradale da parte dei carabinieri. L'uomo non ha tenuto conto della segnalazione affinché si fermasse ed ha accelerato fuggendo ai militari costringendo la pattuglia dell'Arma ad inseguirlo fino al casello di Vicenza nord della A4 dove l'auto è stata bloccata.

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... esiani.jpg


Alla richiesta dei militare di dare patente e carta d'identità l'uomo ha presentato il documento venetista per poi improvvisamente innestare la retromarcia travolgendo un militare che è rimasto contuso. Viste le circostanze gli altri carabinieri si sono avventati su De Pieri e lo hanno immobilizzato ed arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e rifiuti di dare le generalità.

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Pieri.jpg




La lingua veneta è riconosciuta anche dall’ONU

http://www.lindipendenza.com/la-lingua- ... he-dallonu

L’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha dato un primo importante riconoscimento internazionale alla lingua veneta. E’ stata infatti inserita sul sito internet dell’Onu la versione in veneto della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Nella pagina illustrativa di questa nuova versione si afferma che il veneto è parlato da 2 milioni e 180mila persone in Italia e complessivamente nel mondo da 6 milioni e 230mila individui.
Vengono anche indicati i territori dove questa lingua è maggiormente usata. Si parla della Venezia Euganea, ma anche del Trentino, del Friuli orientale, di Trieste e della provincia di Gorizia, poi si citano Slovenia, Croazia e Brasile come Paesi dove esistono significative presenze di persone che si esprimono in veneto.
L’inserimento della versione veneta della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo rappresenta un importante tassello nello sforzo del Governo Nasionae Veneto, presieduto da Gabriele de Pieri, di ottenere per il Popolo Veneto una rappresentanza ufficiale all’Onu.

ImmagineImmagine

FONTE ORIGINALE: http://treviso24.tv


Il sito dell’Alto Commissario nel quale si può consultare il Pdf con la traduzione in veneto del documento Onu è il seguente: CLICCA QUI

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http://www.ohchr.org/EN/UDHR/Pages/Lang ... LangID=vec

Dikiarassion Universałe dei diriti dell’Homo ???
http://www.ohchr.org/EN/UDHR/Documents/ ... ns/vec.pdf


https://www.youtube.com/watch?v=f_aD0J1om6g



Aps caccia l'autista con la patente veneta
E lui ribatte: pago per la mia fede

Fermato dai carabinieri, Gabriele De Pieri aveva mostrato la patente veneta. Ora non potrà più prestare servizio per conto di Aps. Ma lui ribatte: «Sono stato discriminato per le mie idee e per la mia fede»

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/ ... -1.1274508

PADOVA. Aps non lo vuole più a bordo dei bus cittadini. Ci ha pensato il presidente di Aps Holding Amedeo Levorato a spezzare ogni indugio: l'automobilista che, fermato dai carabinieri, ha esibito la nuova patente veneta, è stato allontanato dagli autobus in servizio nella città e nell'hinterland. Gabriele De Pieri, 44 anni, residente a Loreggia e dipendente dell'azienda di trasporti Michelotto di Vigonza (che ha preso in appalto alcune linee di trasporto pubblico) non potrà più prestare servizio per conto di Aps. Ma lui ribatte: «Sono stato discriminato per le mie idee e per la mia fede».

Levorato categorico. «Ma quale venetista. Una persona con quella testa all'Aps Holding non lo vogliamo più vedere. Abbiamo già scritto all'azienda privata, alla quale abbiamo sub-appaltato il servizio delle linee 4 (Capolinea nord del tram-Cadoneghe) e 19 (Capolinea-Vigodarzere) sino alla fine di marzo, per non farlo più lavorare sui nostri bus. Che vada a prestare servizio altrove. Un tipo simile è meglio perderlo per sempre che continuare a vederlo in divisa alla guida degli autobus dell'Aps». A parlare così è il presidente dell'azienda municipalizzata di Padova, Amedeo Levorato, che non ha peli sulla lingua. «Non deve più salire sui nostri bus anche perché noi dirigenti di Aps Holding siamo stati presi in giro da questo personaggio così singolare - aggiunge Levorato -. Come mai, quando nei primi giorni di gennaio ha iniziato a guidare i numeri 4 e 19, ha presentato ai suoi superiori, negli uffici di via Rismondo, la vera patente, che gli è stata regolarmente rilasciata dalla Motorizzazione Civile e dalla Prefettura, mentre, quando è stato fermato dalle forze dell'ordine a Campodarsego a bordo della sua automobile, ha tirato fuori dal cruscotto la cosiddetta patente venetista? Non mi faccia dire altro. Qui siamo assistendo ad una vera boutade di pessimo gusto, sulla quale è meglio calare il sipario subito perché, altrimenti, rischiamo di fare solo pubblicità gratuita a gente che non merita neanche di essere salutata quando s'incontra per strada».

La difesa. Ma De Pieri non si perde d'animo e continua quella che definisce: la sua personale battaglia. «Il sindaco di Padova Flavio Zanonato ha fatto pressioni in Aps per non farmi più lavorare lì. Quindi se ero dipendente dell'Aps a quest'ora mi trovavo senza lavoro. Io invece sono lavoro per la ditta Michelotto di Vigonza che mi ha dirottato in altri servizi. Pur non essendo italiano la costituzione la conosco eccome: le amministrazioni dovrebbero garantire il diritto al lavoro. Cacciare una persona con idee contrarie è un abuso di potere. Nel 1997 mi sono dichiarato non italiano e ribadisco che sono fiero di essere veneto». Ma il suo titolare non le ha chiesto spiegazioni? «Mi ha chiesto cos'è successo ma poi mi ha detto di stare tranquillo. In 20 anni non ho mai avuto incidenti o multe. Per quel che riguarda il Veneto, io sono sovrano nel mio territorio. L'amministrazione italiana è abusiva: i padri mi hanno lasciato questo dono». Ma lei è veneto o venetista? «Io sono veneto, non venetista. Sono un discendente diretto
dei veneti della Repubblica Serenissima e mi sono appropriato della mia sovranità originaria. Questa è la mia fede e questo è il credo per cui combatto e per cui ho scelto di restare senza famiglia».
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Re: Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Messaggioda Berto » gio mag 12, 2016 8:09 pm

Sto sciàpo de mitomaniaghi venetisti venesianisti, łi gà ełeto come Doxe Roketa

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... a-Doxe.jpg

1997, Assalto a S. Marco - Dichiarazioni di Rocchetta, Bossi, Comencini, Foggiato e Padovan
https://www.youtube.com/watch?v=QSyGmmNMf2s

Kì el Roketa e ghe feva da skudiero (porta parasol) a kel fanfaron de Buxato:
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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Buxato.jpg


https://www.facebook.com/albert.gardin?fref=nf

121° DOGE DELLA REPUBBLICA VENETA

Fumata nera!
Il Doge designato, Franco Rocchetta rinuncia alla sua nomina.
Ci dispiace, ma il Maggior Consiglio dovrà pensare ad una nuova nomina!

Ringraziamo sentitamente Franco Rocchetta per aver capito e creduto nel percoso istituzionale del Maggior Consiglio.

Ecco la dichiarazione di Franco Rocchetta presentata oggi alla conferenza stampa:

L'estremo degrado ambientale, culturale, economico e finanziario, giuridico, istituzionale, morale, sociale, nel quale versa oggi il Commonwealth Veneto, la Repubblica Veneta, impongono al nuovo Doge impegni onerosi.
Onorato da questa elezione e dal consenso espresso dalle Comunità Venete d'Europa e del Mondo, confortato dalla vasta marea di solidarietà e di incoraggiamento che in questi intensissimi nove giorni mi ha avvolto, mi sono interrogato, e consultato, se assumermi par el bon piovego, per il bene comune, questi impegni onerosi.
Sono anche, però, ed a fondo, impegnato par el bon piovego sui fronti della illustrazione e della difesa, della diffusione e del consolidamento della conoscenza dei principi e dei valori del diritto veneto, della lingua veneta (anima e motore della coesione sociale), del tessuto socioeconomico veneto, della giurisprudenza veneta, delle venete istituzioni, esercitate e collaudate nel fluire della storia.
Principi e valori oggi sotto attacco come durante le guerre, le dittature, il terrorismo, l'espansione dei poteri mafiosi. Un attacco massiccio da parte dello Stato Italiano, dei suoi agenti onnipresenti, e delle fasce di popolazione che questi - come limpidamente Orwell ci spiega - riescono ad indottrinare, a condizionare ed a trascinare con sé : talora impugnando le bandiere di un falso progresso, talaltra quelle, complementari, dell'integralismo.
Noi siamo Repubblica, la più longeva, e sempre giovane, ed efficiente e gratificante Repubblica d'Europa e del Mondo.
Nella collegialità, nella ragionata coralità, nell'armonica corresponsabilizzazione e compartecipazione sta la nostra grande forza. Vedo anche altre figure in grado di essere, con sforzo fecondo, Doxe, Doge.
Non mi sottraggo alle mie responsabilità : ma le onoro non sguarnendo i fronti lungo i quali, con entusiaste leve volontarie di giovani, sono totalmente impegnato.
Franco Rocchetta

Piatha SaMarco,
el Venare 20 de Madho 2016.


Mama mia, Madona de Monte ke batola e coante bàle kel conta; coante arie kel se dà, come kel se vende cofà on Salvador dei pori Veneti. Ke arte ciò: el fa parir vivo on morto e parfeta na realtà, ca no ghè pì, e ke ła xe stà carga de peke ke ła se ga e ła ne ga ruinà co łe so man!

??? Roketa el ga scrito:
Sono anche, però, ed a fondo, impegnato par el bon piovego sui fronti:

della illustrazione e della difesa, della diffusione e del consolidamento della conoscenza dei principi e dei valori del diritto veneto, ???
della lingua veneta (anima e motore della coesione sociale), ??? Sì doparando senpre el tałian!
del tessuto socioeconomico veneto, ??? Sì vivendo de vitałisio castual tałian !
della giurisprudenza veneta, ??? Coała, coeła de ła casta arestogratega venesiana ke no ła ga mai laorà par far sù na Nasion Veneta e na Repiovega Veneta de tuti i veneti ma ke ła ga tegnesto el Veneto come so domegno e i veneti come so sotani o suditi?
delle venete istituzioni, esercitate e collaudate nel fluire della storia. ??? Coałe, coełe de tute łe çità venete e de tante altre de coełe tałeghe e ouropee o lomè coełe venesiane ke łe ne ga portà soto ai pie de Napoleon e dei Savoia?

Noi siamo Repubblica, la più longeva, e sempre giovane, ed efficiente e gratificante Repubblica d'Europa e del Mondo. ??? Ma de coała Repiovega parleło, de coeła arestogratega venesiana ke no ła ghè pì da 220 ani e ke no ła jera ła repiovega de tuti i veneti; o parleło de coeła tałiana de ła cu casta połedegante e partido gratega el ga fato parte anca lù e de cu el gode del vitałisio ogni sa'mexe?

Nella collegialità, nella ragionata coralità, nell'armonica corresponsabilizzazione e compartecipazione sta la nostra grande forza. ??? Coała, coeła de ła casta arestogratega venesiana ke ła ne ga portà soto a Napołeon???
Vedo anche altre figure in grado di essere, con sforzo fecondo, Doxe, Doge. ???
...


Lo digo mi:
No ghè profeti o santi e gnanca salvadori a Venesia, ke łi sipia òmani ognołi o caste;
łi salvadori semo naltri veneti memi, co ła nostra cosiensa e vołontà, co ła nostra forsa e determinasion, no ghè altro ke pol salvarne e darne ła łebertà ke no ghevimo gnanca soto Venesia e ła so casta arestogratega rogante ke coalke màtuso ensemenio venesianista el vuria far revivar.





Ke fanfaron!

Conversazione del 26.5.2016 tra R. T. Z. e Albert Gardin (Presidente del Governo Veneto) sulla politica di riorganizzazione della Repubblica Veneta

R. T. Z. – È un po' che seguo le vicende riportate nei post del signor Gardin, e devo dire che apprezzo molto il gesto simbolico di un nuovo doge e del ripristino delle istituzioni della grande Repubblica Veneta.]

ALBERT GARDIN – Il nostro non è un gesto simbolico ma l'inizio di un processo istituzionale che deve riportare la Repubblica Veneta (quella storica, occupata ma mai negata dai suoi cittadini) "dov'era e com'era"!

R. T. Z. – Tuttavia se mi permette, signor Gardin, la mia impressione, che ahimè non riesco a togliermi, è che non vedo come una persona che dovrebbe condurre il popolo veneto verso la sua indipendenza (ossia il nuovo doge) possa fare questo innanzitutto essendo stata messa a capo di un popolo da una minoranza molto stretta (non ho idea ma non mi risulta che la gente abbia fatto la fila per entrare nel maggior consiglio, come lei stesso puntualizzava tempo fa), il che di per sé nel 2016 non riscuote una grande credibilità secondo me, ma oltre a questo il tutto è avvenuto senza risonanza mediatica, delle persone (venete) con cui ne ho parlato nessuno ne era al corrente e nessuno l'ha presa sul serio come cosa...]

ALBERT GARDIN – Il nostro modello è la Serenissima con un sistema rappresentativo non "democratico" ma di "partecipazione responsabile". Il Maggior Consiglio è l'unico Parlamento che opera per la Repubblica Veneta e per il Doge! Non è formato da un numero ristretto di delegati a scadenza, ma da cittadini che hanno senso di responsabilità e che si autocandidano per far funzionare la macchina della RV. Nel MC non si fa carriera, non si guadagnano ricchi stipendi, ma si lavora volontariamente e si contribuisce alla cassa della RV. Chi vi aderisce sa che se vogliamo ritornare alla RV, questo sarà il frutto del nostro impegno, della nostra determinazione e del nostro senso di responsabilità.
Ai tempi della Serenissima, i suoi "parlamentari", governatori, magistrati (Doge incluso) non venivano stipendiati, ma operavano per il bene pubblico, convinti che la buona e onesta amministrazione avrebbe avuto un ritorno positivo nelle attività imprenditoriali di ognuno! A questo dobbiamo arrivare anche noi. Il nostro "Parlamento non sarà di Patrizi-nobili, ma di Patrizi-patrioti. Non si accederà né per discendenza, né per delega (elezioni parlamentari), ma per autoproposizione responsabile. E la Repubblica navigava a gonfie vele nel compiacimento dei suoi cittadini e nell'ammirazione universale.

R. T. Z. – questo, tutto insieme, porta a non aver nessun riconoscimento internazionale (cosa che ci farebbe solo bene) e di conseguenza nessuna autorità per rifiutare le istituzioni italiane.]

ALBERT GARDIN – Il riconoscimento internazionale può avvenire solo tra soggetti pari. Lo riceveremo quando se ne presenterà il caso. Noi stiamo già operando internazionalmente dove affermiamo e difendiamo principalmente i diritti della RV e dove denunciamo l'occupazione italiana che stiamo subendo! Siamo attori in tante questioni internazionali e stiamo sviluppando anche una rete diplomatica di "fiduciari" della RV. I rapporti internazionali si svilupperanno da se stessi. Non rincorriamo nessuno a "riconoscerci", ma operiamo da Stato presente e libero.

R. T. Z. – Io credo che questa cosa fatta come è stata fatta ci porti a essere considerati dei buffoni, 4 esaltati che vivono nel passato che combattono una battaglia contro i mulini a vento.

Noi operiamo al meglio e nelle nostre possibilità, fieri di essere Veneti e Veneti liberi! La rigorosa censura che ci è stata applicata è segno della "pericolosità" del nostro procedere. Diceva Gandhi: prima ti censurano, poi ti deridono, poi ti reprimo e infine, se non to hanno affondato, scendono a trattative.

R. T. Z. – Non dico che il vostro tentativo sia sbagliato ma molto probabilmente è stato sbagliato qualcosa. Come ricordo da un suo post, è vero che piccoli numeri di gente decidono per le grandi masse, ma col nostro obiettivo credo che bisogna guardarsi bene da simili uscite. Lo facciamo per autodeterminarci, quindi anche per la nostra libertà individuale oltre che nazionale, e non suona credibile una élite che vuole portare la massa alla libertà perché oggi anche se nessuno è libero tutti sono talmente drogati da crederlo e anche chi non capisce niente vuole andare a votare (e spesso dal basso della sua ignoranza fa solo danni con il voto)...]

ALBERT GARDIN – Il Popolo Veneto (imbavagliato e narcotizzato) non è il soggetto attivo di questo processo. Non sarà mai in grado di autodeterminarsi e ha pure subito passivamente tutti i passaggi di occupazioni. La resistenza, nel nome del Popolo Veneto, e nel suo interesse può essere condotta solo da patrioti, oggi organizzati nel Maggior Consiglio!

R. T. Z. – in poche parole dobbiamo farci conoscere come gente sveglia, che ha tanta voglia di fare e con raziocinio da vendere per avere credibilità verso la massa e convincerla a seguirci, non possiamo apparire come degli esaltati.]

ALBERT GARDIN – Rimane che dobbiamo crescere, ma chi non parte non arriverà mai!

R. T. Z. – Ho letto attentamente e la ringrazio per aver risposto. Sul fatto che chi non vuole partecipare alla vita di un popolo non debba farlo e che chi lo fa deve tenere a mente che è un privilegio di per sé e che quindi non è tenuto ad una (perlomeno non ad una lauta) ricompensa monetaria mi trova anche piuttosto d'accordo, ma la gente è pronta, è matura a sufficienza, a vedere il buono in un simile modello?

ALBERT GARDIN – Siamo in uno stato di cose dove si illude la gente che con il suo voto e con le sue rappresentanze elette possa contare, fino a “cambiare il mondo”. La realtà è completamente diversa. Il sistema “democratico” assomiglia alla carota appesa al bastone che fa correre l’asino. Il consumista di oggi non decide ma viene orientato, viene fatto decidere quello che viene prestabilito da chi detiene le redini del sistema. La “gente” come soggetto attivo non esiste o esiste come il gregge al macello! Dobbiamo convincerci che il gioco elettorale “democratico” è una trappola politica per negare potere politico alle persone. Un po’ come il “Plebiscito” sabaudo del 1866 che continua ad essere considerato dai Veneti stessi come un’occasione perduta mentre fu soltanto un’impostura, un’imposizione a sottoscrivere una dichiarazione unilaterale di sottomissione al Regno dei Savoia!

R. T. Z. – O ne uscirà spaventata non capendone la bontà, quindi etichettando tutto come una "roba da matti" per la sua incapacità di leggere a fondo ciò che viene proposto?

ALBERT GARDIN – Come hai capito non mi curo di quello che può pensare la servitù! Non è quella a decidere!

R. T. Z. – Io sono d'accordo che quella di partecipare nel decidere, anche solo con un voto, delle tematiche della propria nazione sia una responsabilità in primis, e che quindi chi non è pronto ad accettare queste responsabilità non dovrebbero avere carta bianca, ma la gente è pronta a pensarla così dopo decenni in cui si è insegnato a tutti che ognuno deve forzatamente poter dire la sua?

ALBERT GARDIN – Se togliessero l’obbligo del voto, nessuno se ne lamenterebbe, Penserebbero: “Un fastidio in meno!”

R. T. Z. – La gente è pronta a "responsabilizzarsi" per partecipare alla vita della cosa pubblica? A me piacerebbe ma qualche dubbio mi permetta di nutrirlo.

ALBERT GARDIN – Con il sistema della “partecipazione responsabile” si lascia la porta aperta a chiunque voglia occuparsi delle scelte e del destino della società. Chi non fosse interessato ne resterebbe dispensato, fino a decisione contraria ad parte sua.

R. T. Z. – Quanto al fatto che non è un simbolo, mi perdoni, credo di avere un attimo sbagliato a esprimermi. Intendevo che comunque si poteva chiamare in qualsiasi altra maniera la persona che avrà il compito di portarci all'indipendenza, ma il fatto di chiamarlo "Doge" ha una certa importanza storica, e la carica di Doge è uno dei simboli tipici della nostra antica Repubblica Veneta come il faraone è uno dei simboli degli antichi egizi. il simbolo di cui parlavo sta nel nome, non era un riferimento ad una carica simbolica.

ALBERT GARDIN – Non dobbiamo complicare le cose. La Repubblica Veneta è la Nazione più antica d’Europa, occupata vilmente e criminalmente da Paesi “amici”. Nessuna autorità veneta ha mai sottoscritto la rinuncia della nostr indipendenza e sovranità. Dunque facciamoci rispettare. Denunciamo l’occupazione, ricomponiamo la nostra Repubblica perché è nostro diritto farlo e soprattutto nostro dovere patriottico. Il Doge è un simbolo politico importante, come il Papa o la Regina d’Inghilterra. Se facessimo un Presidente della Repubblica Veneta passeremo subito per visionari perché si penserebbe che vogliamo costituire uno Stato nuovo, seccedere dall’Italia. Invece il richiamo al Doge crea immediatamente chiarezza. Tutti sanno che la Repubblica Veneta non aveva Re o Imperatori ma un Doge. Eleggere un Doge significa dunque affermare la nostra esistenza e la nostra autorità! Chi lo potrebbe eleggere? Il Maggior Consiglio, la Camera dei patrioti!

R. T. Z. – Sul fatto del riconoscimento internazionale, partivo dal fatto che di noi si parla un po' poco, quindi la vedo dura ottenere del riconoscimento se prima non si forma una coscienza a livello almeno europeo del fatto che esistiamo e vogliamo essere indipendenti. La prego di correggermi se sbaglio, ma forse di noi fuori dall'Italia sanno i catalani perché condividono gli obiettivi, forse gli scozzesi, forse qualcuno in Crimea per il fatto che siamo stati la prima ""regione"" europea a riconoscerli, e qualcuno che lesse di noi sul giornale nel 2014 se già non se ne è dimenticato.

ALBERT GARDIN – Non dobbiamo fare spogliarelli per farci notare. Dobbiamo esistere e far valere internazionalmente, con voce propria, i nostri diritti e i nostri interessi. Il resto verrà da sé. Sarai d’accordo che avere il Doge aiuterebbe!

R. T. Z. – Così a sensazione direi che forse dovremo prima farci conoscere di più, anche fuori dai confini. Ma immagino che qualcosa si già stia facendo quindi resto fiducioso, anche perché qualcuno che ci lavora c'è.

ALBERT GARDIN – Noi ci sforziamo a crescere, ad organizzarci, a rafforzarci come Stato. Non ci preoccupiamo delle considerazioni estere. Le relazioni internazionali s’istaureranno naturalmente, secondo le necessità e secondo la nostra forza. La RV per storia, per cultura e per vocazione intrinseca vive, opera nel tessuto internazionale. La nostra civiltà è già condivisa dalla cultura internazionale.

R. T. Z. – Ovviamente sugli ultimi due punti, sul fatto che dobbiamo impegnarci per crescere non metto in dubbio nulla, mentre sul fatto che i veneti non sono soggetto attivo di questo processo, beh... Se invece lo fossero?

ALBERT GARDIN – Se lo fossero? Se lo fossero il Maggior Consiglio esploderebbe di salute. Il Maggior Consiglio è una grande piramide politica, un contenitore organizzato ma senza limiti.

R. T. Z. – D'altronde noi indipendentisti abbiamo qualcosa di molto buono da vendere. Se ci si mette in testa di imporre un cambiamento la gente lo percepirà come negativo se non avrà l'intelligenza di analizzarlo con serietà, se invece una buona fetta di gente è al corrente della bontà del cambiamento e le si dà modo di fare parte di chi vuole il cambiamento sin da subito, beh allora credo che sarebbe molto più facile che capiscano che questo modello indipendente risponde alle loro esigenze meglio di qualsiasi partito italiano del passato, del presente e del futuro.

ALBERT GARDIN – Bisogna credere nella cultura e nella voglia dei Veneti di riscattarsi, ma dando delle soluzioni vincenti e non monche. Il Doge costituirà un faro di luce per tutti!

R. T. Z. – Con ciò, guardi, le dico che non sono uno di quelli contrari alla vostra azione, sono solo uno che si chiede se le modalità e le tempistiche siano quelle ottimali, e per il momento non riesco a rispondermi con un sì convinto.

ALBERT GARDIN – Le tempistiche? Siamo in ritardo di 219 anni!

R. T. Z. – Se verrò smentito sarò una persona estremamente felice, anzi le auguro di smentirmi.

ALBERT GARDIN – Il miglior modo di smentire te tesso sarebbe quello di entrare nel Maggior Consiglio!

R. T. Z. – Per il momento osservo come procede l'elezione del nuovo Doge posticipata a ottobre non senza un filo di perplessità, ma le mie speranze ovviamente sono sempre che qualsiasi cosa che vuole portare ad una Venezia nuovamente indipendente abbia successo, come spero nasca un'Europa dei popoli di cui noi, catalani e scozzesi possiamo essere un esempio per altri.

ALBERT GARDIN – Noi siamo convinti del nostro percorso patriotico e operiamo per fare tutto quello che è possibile a rimettere in piedi e in movimento la Repubblica Veneta, com’era e dov’era!
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Re: Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Messaggioda Berto » mer mag 18, 2016 3:38 pm

Republica Veneta: lettera aperta a Gianluca Busato
Pubblicato 17 maggio 2016 | Da daniele
http://www.life.it/1/republica-veneta-l ... uca-busato


E’ passato poco più di un anno dalle elezioni per il Parlamento provvisorio della Repubblica Veneta e tutto sembra essere ridotto ad un vago ricordo.

La gente credeva che, finalmente, qualcuno avesse trovato la quadra per svincolare il destino del Popolo Veneto da quello compromesso e decadente della Repubblica italiana.

Noi di LIFE APV siamo entrati nel Parlamento Veneto con l’entusiasmo di baldanzosi giovinotti e l’esperienza dei vecchi saggi dopo il successo dell’ultima iniziativa, l’”Operazione Matteo Evangelista” da noi proposta e condivisa da Plebiscito.eu, prima di queste elezioni; Mettere in mora Equitalia e Agenzia delle Entrate non è cosa di tutti i giorni ed ha avuto un gran successo mediatico e di partecipazione

Poi, il 25 Aprile 2015, in Piazza San Marco, la prima norma emanata dal Parlamento Veneto su nostra proposta, che prevede la restituzione ai proprietari d’origine di tutti i beni pignorati da Equitalia e venduti in aste giudiziarie.

C’erano tutti i presupposti che il progetto di autodeterminazione potesse proseguire spedito ed incisivo, se non ché le susseguenti proposte di LIFE APV hanno trovato il diniego della Presidenza Busato e del coordinatore della Commissione Affari Esteri Mauro Fontana.

Bocciate le proposte di istituire un documento di identità sulla falsariga di quello a suo tempo messo a punto da LIFE APV per un costo ipotetico di 10-15 euro che avrebbero contribuito a finanziare le casse delle Istituzioni Venete, ha trovato favore il progetto di una carta veneta dei Servizi (costo più di 100 euro) per il cripto Stato. Progetto troppo avveniristico che non sta trovando il successo sperato.

E’ stata bocciata la proposta di una Costituzione, che LIFE APV aveva già predisposto, con la scusante che la GB non ha mai avuto una Costituzione e la Repubblica Veneta nemmeno. Ma noi non possiamo essere la continuazione della Repubblica Veneta per il semplice fatto che dopo 200 di sospensione, usi costumi e tradizioni, fonti naturali del rapporto cittadini Stato, si sono evoluti mentre le norme no e per di più si sono perse! Presentarsi oggi alla comunità internazionale degli Stati moderni senza una Carta Fondante è la premessa per uno scontato disconoscimento.

E’ stata bocciata la proposta LIFE APV di adottare, come Parlamento Veneto, almeno una ventina di trattati internazionali, senza la cui ratifica, non c’è possibilità alcuna di un preteso, ipotetico, riconoscimento da parte della Comunità degli Stati.

E’ stata bocciata la proposta LIFE APV di inserimento, delle istituzioni Venete, come soggetto terzo nella lite tra i cittadini Veneti che hanno accolto l’invito all’esenzione fiscale del 2014 e le conseguenti richieste di pagamento da parte dello Stato italiano-Agenzia delle Entrate – Equitalia, abbandonandoli in balìa dei saraceni del fisco italiano, rinunciando così anche alla legittima rivendicazione di sovranità territoriale. Cosa che qualche altro ha copiato e ne sta facendo un cavallo di battaglia.

Non si è risposto alla nostra richiesta di un piano B nel caso in cui il ricorso alla CEDU di Strasburgo venga rigettato, se non con la presentazione di un altro ricorso alla CIG dell’AJA.

Dopo di ché, per indotta apatia, LIFE APV ha rinunciato a presentare altri progetti con il risultato che senza l’iniziativa nostra, il Parlamento è fermo mentre il Consiglio dei 10 sembra essersi trasformato in un Comitato di affari e Plebiscito.eu, dopo i clamori iniziali, sta sprofondando nell’oblio.

In queste condizioni di inoperosità, possono le Istituzioni Venete ingenerare simpatia nei loro confronti da parte del Popolo Veneto?

Come facciamo a rivendicare la sovranità territoriale nei confronti della Repubblica italiana se non vengono create le condizioni per esercitarla?

Era questo che si voleva con il Plebiscito del 2014?

Si voleva veramente prendere in giro 2,3 milioni di Veneti certificati, accorsi a votare il Plebiscito.eu nel 2014?

Si voleva veramente prendere in giro un centinaio cittadini eletti Parlamentari nel 2015?

Non è possibile! Qualcosa di molto grave deve pur essere accaduto per procrastinare a tempo indefinito, l’indipendenza del Popolo Veneto che mai, prima, era parsa così vicina.

Presidente Busato: non si sente in obbligo di fornirci qualche risposta?

Daniele Quaglia
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Re: Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Messaggioda Berto » sab mag 21, 2016 8:50 am

L'arte del contarla, par enfenociar sù, par ensemenir, par ciavar, par far i furbi, par vendar fumera, par enbrojar, par iłudar, par farse bełi, par robarghe ła fede, el voto ai pori mone ke łi ghe casca e łi ghe crede.
Cusì łi fa a Roma, a Milan, a Venesia, cusì łi fa i połedeganti tałeghi, leghisti, veneti, venetisti e venesianisti.
Mai credar a łe parołe, credar łomè ai fati e a ła coerensa, tuto el resto lè ciavada o brojo.
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Re: Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Messaggioda Berto » lun giu 13, 2016 5:36 am

???

Lonbardo Veneto
https://www.facebook.com/lombardo.veneto.1866

http://www.palmerini.net/blog/loris-pal ... truffatori

Loris Palmerini, le calunnie, le truffe, le spie, l'attività
https://www.youtube.com/watch?v=v1L1Tyg ... ture=share

Ke oror, ke fanfaron!

Ke mitomane!
https://it.wiktionary.org/wiki/mitomane



???

Il cavillo legale per non versare l’Iva all’Italia: «La pago allo Stato Veneto»
Interpello di un imprenditore. Il tributarista: lo multeranno
A.Pri.
19 febbraio 2013

http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 1002.shtml

VICENZA — «Io le tasse all’Italia non le pago. Quando i parlamentari timbreranno il cartellino magari ci ripenso, ma nel frattempo ho il diritto di non versare neppure un euro al Fisco ». Antonio Mascarello, 64 anni di Molvena (Vicenza), è un piccolo imprenditore nel settore dei trasporti. «Non mi riconosco nelle leggi italiane, perchè faccio parte della nazione veneta», tiene a precisare dopo la sua iscrizione all’anagrafe dell’Autogoverno del Popolo Veneto, una sorta di ente che si propone di governare sul Nord Est «libero e indipendente». Con il sostegno di Loris Palmerini, il fondatore dell’Autogoverno, Mascarello ha presentato un «interpello» all’agenzia delle entrate in virtù del quale d’ora in avanti - sostiene - non dovrà più versare le tasse allo Stato italiano. L’interpello consiste nella possibilità, concessa ai contribuenti, di chiedere all’agenzia delle entrate chiarimenti in merito alle disposizioni tributarie «in tutti quei casi in cui vi siano obiettive condizioni di incertezza sulla corretta interpretazione delle disposizioni ».

Il Fisco ha 120 giorni di tempo per rispondere e, nel caso non lo faccia, il contribuente è «autorizzato» ad applicare l’interpretazione delle norme che lui stesso ritiene la più legittima. Questo è l’iter seguito da Mascarello, che ha inviato un documento all’agenzia delle entrate di Vicenza nel quale sostiene di non dover pagare l’Iva all’Italia ma allo Stato Veneto. E per dimostrarlo ricorda, tra le altre cose, che nel 2010 per errore venne abrogato il regio decreto del 1866 che dichiarava come «le provincie di Mantova e Venezia sono parte integrante del Regno d’Italia».

Quindi, se i confini italiani non comprendono il Vicentino, le tasse non vanno corrisposte. Fin qui la tesi. E visto che sono trascorsi 120 giorni senza ottenere alcuna risposta, ora l’imprenditore si sente autorizzato a pagare le tasse all’Autogoverno (che naturalmente ha già provveduto a esonerarlo dall’incombenza). «Lo faccio per i miei figli e per tutti coloro che non si fidano più di questa Italia», assicura Mascarello. «Un tempo mi ero lasciato convincere dalla Lega, ma ho perso due milioni e mezzo di lire nell’affare Credit Nord. Ora mi fido solo dell’Autogoverno».
Anche Palmerini è soddisfatto: «Non è sparando che i veneti potranno ottenere i propri diritti, ma utilizzando proprio la Legge italiana». A frenare l’entusiasmo ci pensa Andrea Giovanardi, professore di Diritto tributario: «È evidente che l’istituto dell’interpello non può trovare applicazione in questo caso. Siamo in presenza di un corto circuito logico, ancor prima che giuridico: se lo Stato italiano ha invaso il Lombardo Veneto, allora non si deve chiedere nulla allo Stato italiano, in quanto illegittimo. Inoltre, se la teoria fosse corretta tutte le norme tributarie italiane dovrebbero considerarsi non più vigenti, comprese quelle che hanno istituito la stessa agenzia delle entrate». Mascarello - sostiene il tributarista - rischia quindi sanzioni che ammontano al 30 per cento di quanto non ha ancora versato.



Imprenditore veneto: "Non pago le tasse allo Stato italiano" - MiglioVerde
di REDAZIONE

http://www.miglioverde.eu/tasse-stato-italiano

«Io le tasse all’Italia non le pago. ...
FONTE ORIGINALE: http://www.corriere.it


UNA INIZIATIVA DEL GOVERNO POPOLO VENETO

La notizia è una di quelle annunciano imminenti grandi cambiamenti, che si affacciano nella realtà con piccoli segnali. M. A., veneto della provincia di Vicenza, è il primo che ha visto riconosciuto dalla Agenzia delle Entrate il diritto di non pagare le tasse allo stato Italiano per pagarle all’ Autogoverno del Popolo Veneto (ente previsto dalla legge costituzionale art.2 della L.n.340/1971), che richiede una minore tassazione. La notizia (SOPRA) è stata data in esclusiva da me al giornalista Andrea Priante, che l’ha verifica e riportata nel Corriere del Veneto del 19 febbraio 2013.

M.A. ha interpellato in ottobre l’Agenzia dell’entrate affermando i propri diritti legali di veneto, che in quanto tale, per una serie di leggi italiane ed europee, ha diritto di pagare le tasse al previsto Autogoverno del popolo Veneto. Fondato nel 1999 su mio progetto e proposta, l’Autogoverno è divenuto nel 2006 l’erede legale nel diritto interno e internazionale del Lombardo-Veneto, ed agisce anche come ente di rappresentanza della “minoranza” nazionale veneta.

M.A. ha semplicemente chiesto l’esercizio dei suoi diritti, che sono scritti nelle leggi, e trascorsi i 120 giorni previsti dalla presentazione dell’interpello, ha fatto scattare il silenzio assenso previsto dalla legge italiana: egli è dunque ora nel diritto legale di non pagare le tasse allo stato Italiano senza subire aggravi e sanzioni purché le paghi all’ente di Autogoverno previsto per legge. Federalismo, autonomia, macroregione e indipendenza non hanno più ragione d’essere perché l’Autogoverno è già oltre questi processi interni di trasformazione: è l’esercizio concreto di diritti umani internazionalmente protetti a cui lo stato deve adattarsi.

Il diritto di fiscalità separata in realtà vale per tutti i residenti del Lombardo-Veneto, purché seguano i 3 semplici passi prescritti dall’Autorita:
– iscrizione alla propria anagrafe (veneta o lombarda o mantovana)
– presentazione dell’interpello
– attesa dei 120 giorni

Infatti il caso di M.A, pur proteggendolo dalle sanzioni, non è un precedente valido per tutti: ciascuno deve presentare il proprio interpello riconoscendo prima l’Autorità di Autogoverno (e ovviamente ce n’è una sola di legale e legittima, chi corre dietro alle truffe finirà con l’essere sanzionato). M.A tuttavia , temporaneamente non pagherà in realtà nulla poiché l’ente di Autogoverno ha stabilito che nelle more del giudizio egli trattenga le proprie tasse nel proprio conto, e tuttavia egli può sospendere il pagamento a chiunque senza sanzioni.

Quale ideatore e fondatore dell’Autogoverno ho dedicato oltre 15 anni a effettuare studi, presentare vari ricorsi,fare approfondimenti ecc, e questo risultato vede finalmente il riconoscimento di fatto dei diritti legali dei veneti che sono già legge ma non vengono rispettati. Sottolineo che NON esiste il diritto di non pagare le tasse, ma di pagarle, nel LOMBARDO-VENETO, al proprio relativo autogoverno che sia Veneto, Lombardo o Mantovano (tutti afferenti alla organizzazione come modificatasi nel 2012) .

Ciascuno, solo dopo aver presentato l’interpello predisposto e trascorsi i 120 giorni potrà attuare la sospensione. Non mancano già le voci di coloro che minacciano sanzioni, per legge impossibili, e non mancano anche le reazioni scomposte di coloro che vogliono inculcare nei Veneti, Lombardi e Mantovani il dovere di chiedere il “permesso” per esercitare propri diritti legali di popoli invasi nel 1866. Per richiedere il modulo e presentare domanda scrivere al sito http://www.lombardo-veneto.net

Loris Palmerini – Capo del Governo del Popolo Veneto
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Re: Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Messaggioda Berto » mar giu 14, 2016 9:36 am

Questa Repubblica Veneta viola i diritti umani!
Pubblicato 5 giugno 2016 | Da daniele

http://www.life.it/1/questa-repubblica- ... itti-umani

Premetto che non c’è alcun rancore personale tra me e Gianluca Busato entrambi cittadini Veneti! Questa mia presa di posizione nasce in veste di componente del Parlamento della Repubblica Veneta nel gruppo LIFE-APV, che mi attribuisce il diritto sacrosanto di criticare e rendere pubblica la mia presa di posizione contro l’operato del Presidente del Parlamento Veneto, alias Presidente della Repubblica Veneta, alias Presidente della Delegazione dei 10, alias Presidente del Governo Provvisorio della Repubblica Veneta, alias Presidente del Comitato esecutivo del Governo …… presidente Gianluca Busato.

Subito dopo l’insediamento della Delegazione dei 10, alcuni componenti di diritto, furono esclusi per incompatibilità come Lodovico Pizzati reo di detenere residenza negli USA e Gianluca Panto reo di rivestire la carica di consigliere comunale nel Comune di Villorba (TV).

Gli stessi principi costrittori non hanno comunque impedito a Gianluca Busato di candidarsi a Presidente delle Regione Veneto (Veneto SI), di portare la sua attività e quantomeno il suo domicilio in Slovenia e di candidarsi ulteriormente come consigliere comunale nella lista Vito Potenza per il Territorio Libero di Trieste.

Di altri illustri allontanamenti non ci è dato sapere né circa la loro spontaneità, né circa altri motivi.

Comunque il tutto ha un sapore da epurazione di Bossiana memoria, per chi l’ha vissuta, e con la quale il grande capo si è liberato della scomoda anima critica interna a favore di una cerchia di fidati YES MEN e YES WOMEN.

La storia è un susseguirsi di cicli che si ripetono!

Ora Busato (non si sa in che veste) ha presentato ricorso alla CEDU di Strasburgo e si appresta a presentare simile ricorso alla CIG (Corte internazionale di Giustizia dell’AJA).

In queste Corti si ricorre soltanto per inadempienze dei diritti civili e politici, o dei patti internazionali, da parte degli Stati aderenti, presumibilmente il ricorso cita le inadempienze dell’Italia nei confronti del Popolo Veneto.

In questi giorni Gianluca Busato, presidente …….., presidente ………… , presidente ……….. , (?) ha sospeso 3 Parlamentari eletti direttamente dal Popolo Veneto nelle elezioni del 15-20 marzo 2015 decretandone addirittura la perdita del titolo di Deputato Federale, rei di simpatizzare o di aderire al CLNV (Comitato di Liberazione Nazionale Veneto – Sindacato del Popolo Veneto).

Il CLNV a quanto ne so, sta promuovendo attività lecita e democratica contro l’occupazione da parte dello Stato italiano, depositando istanze presso le varie sedi dell’ONU.

Fino a prova contraria il CLNV non svolge alcun tipo di attività violenta!

Perché la Delegazione dei 10 ha dichiarato il CLNV “fuori legge” e nello stesso tempo promuove la creazione di MOVELI (MOvimento VEneto di Liberazione)? Ah, saperlo!

A mio parere, questo agire di Busato e di tutte le Istituzioni della Repubblica Veneta (non di una bocciofila qualsiasi) che lui rappresenta, costituisce una gravissima violazione dei diritti civili e politici dei cittadini a cui tutti gli Stati sono tenuti per averli ratificati.

La Repubblica Veneta ha negato la mia proposta di ratifica di questo ed altri 16 trattati internazionali fondamentali perché non ritiene opportuno ratificarli!

Forse per non esserne soggetta al rispetto? E come può allora citare in giudizio lo Stato italiano per inosservanza degli stessi?

Riporto qui sotto il testo del Patto internazionale sui diritti civili e politici: giudicate voi se l’operato di Gianluca Busato, presidente… presidente … presidente …….. nei confronti dei Deputati sospesi e privati del loro titolo, sia corretto o costituisca il primo grande crimine di questa Repubblica Veneta!

PATTO INTERNAZIONALE RELATIVO AI DIRITTI CIVILI E POLITICI

NEW YORK, 16-19 DICEMBRE 1966

Parte seconda

Articolo 2.1

Ciascun degli Stati parti del presente patto si impegna a rispettare ed a garantire a tutti gli individui che si trovino sul suo territorio e siano sottoposti alla sua giurisdizione i diritti riconosciuti nel presente Patto, senza distinzione alcuna, sia essa fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua, la religione, l’opinione politica o qualsiasi altra opinione ………………….

Articolo 14.1

Tutti sono uguali dinanzi ai tribunali o alle Corti di Giustizia. Ogni individuo ha diritto ad un’equa e pubblica udienza dinanzi a un Tribunale competente, indipendente e imparziale ………………..

Articolo 14.2

Ogni individuo accusato di un reato ha diritto di essere presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente.

Articolo 19.2

Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione; tale diritto comprende la libertà di cercare, ricevere, diffondere informazione e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto, attraverso la stampa, in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta.

Articolo 22.1

Ogni individuo ha diritto alla libertà di associazione, che include il diritto di costituire dei sindacati o di aderirvi per la tutela dei propri interessi.

Daniele Quaglia


Ma come a gh'io fato a fener ente ła scarpia de sto bào skifoxo?
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Re: Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Messaggioda Berto » mer giu 22, 2016 1:38 pm

Indipendentismo veneto. La confusione regna sovrana
di ENZO TRENTIN
22 Jun 2016

http://www.lindipendenzanuova.com/indip ... ent-396278

Da qualche parte nel Mediterraneo – Giugno 2016. Per scrivere di cose di questo genere, ti ci vuole un computer. Per descrivere, per raccontare, per fare battute divertenti oggi ti ci vuole un computer. Per inventare, per truccare, per offrire una lettura leggera, per fare un bell’articolo ti ci vogliono un po’ di fortuna, almeno due grappini ed un computer. Signori, qui non ci sono computer, e con un semplice Smartphone è una fatica di Sisifo. La posta elettronica non mi funziona. Il vostro reporter è afflitto dalla dissenteria ed è a letto, abbondantemente iniettato di rifaximina, di Neomicina, di Bacitracina o di qualche altro farmaco adatto allo scopo di eliminare la cacarella.

La causa della diarrea è sconosciuta. I sintomi variano dal sottilmente insidioso allo spettacoloso e infine al fenomenale. Credo che il primato lo detenga un certo signor Athanasios con duecentodue movimenti in ventiquattr’ore, ma molti veterani della d…a sostengono che questo primato non è mai stato omologato. Secondo i dottori Fecis e Purgone (nomen omen?) la cosa più difficile della d…a è diagnosticarla. La mia diagnosi era certamente difettosa. Due giorni fa, mentre ero appoggiato a un albero ero semplicemente assorto nell’ozio della ponderazione, dell’analisi, del calcolo, della considerazione, della riflessione sull’indipendenza del Veneto.

Dopo dieci giorni di quella che a sentire iL dottor Fecis era già d…a da un pezzo, mi convinsi che, pur non essendo un gran credente, ero stato scelto per incarnare Siddharta quando egli fosse ritornato sulla terra. Pur lusingato da questa prospettiva, e curioso di sapere sino a che punto a quell’età Buddha sarebbe assomigliato a Vanna Marchi, mi resi conto che l’imminenza dell’avvenimento rendeva difficile prevedere qualsiasi scenario politico, e giunsi finalmente a un compromesso adagiandomi contro l’albero e accettando soltanto i colpi di sbarramento. Questo sintomo, cioè l’avvento di Gautama, il dottor Purgone lo chiama un prolasso. Comunque, in qualsiasi modo tu l’abbia presa, è una malattia che si cura con molta facilità. Senti gli effetti della rifaximina nel giro di sei ore e la medicina, se continui a prenderla, ammazzerà il morbo esattamente come il chinino ammazza il parassita della malaria. Ma, come si è già detto, non ci sono computer per scrivere; non ti lasciano bere con questa malattia; e se il lettore ritiene questo articolo più dissenterico del solito, attribuisca questo fatto alla combinazione delle circostanze.

La fisionomia generale del paesaggio indipendentista veneto è la più bella che abbia mai visto. Senza un preciso ordine d’importanza o cronologico la mia mente vaga sull’inenarrabile fantasioso realizzatore di un referendum informatico che vanta e certifica milioni di voti, ma quando cerca di presentare una lista alle elezioni regionali 2015 non raccatta ventimila sottoscrittori, e quindi non partecipa all’evento. Lo sbalorditivo è presidente della autoproclamata repubblica indipendente, ma non produce – per esempio – un progetto innovativo di previdenza sociale. Al momento magnifica una Card che vende a cento Euro l’una, e carte d’identità per la cittadinanza digitale veneta per altri cento Euro a pezzo. Sul resto transeat!

Poi c’è poi il dottor brache molli che disfa, fonda e disfa partiti indipendentisti a go-go. All’inizio di un suo intervento televisivo (poi non ce l’ho più fatta) dichiara che la Costituzione italiana è un buon testo, [si veda qui: https://www.youtube.com/watch?v=0D1gyOCJ04c ] e dimentica che essa fu un compromesso che poteva andare benissimo, se le elezioni del 1948 le avesse vinte il Fronte Popolare, senza modificare una virgola, per l’edificazione di una Repubblica Popolare di tipo sovietico. E a parte ciò ha l’idea che lui intronato in Consiglio regionale veneto si possa addivenire all’indipendenza. Chissà se ha ragione George Orwell laddove scriveva: «Un popolo che elegge corrotti, impostori, ladri, traditori, non è vittima, è complice.»? In ogni caso non ci è nota, per esempio, una proposta di riforma sanitaria da parte del predetto e/o del suo sedicente partito indipendentista.

Anche di Zio Tom che non fanno i ribelli, né capeggiano rivolte, ma semplicemente si rifiutano di materializzare deliberazioni decisive per l’indipendenza del Veneto, è zeppo il Consiglio regionale. Ça va sans dire, Luca Zaia & Co. Sono stati eletti da poco più del 50% dei votanti, mentre circa il 50% degli aventi diritto si è astenuto dall’esercitare il voto. Ovvero, Luca Zaia & Co. rappresentano grosso modo un elettore su quattro.

Ebbene, in un plateale esercizio di politique politicienne contenuto in più Risoluzioni: [qui per esempio la n. 19: [ http://www.antonioguadagnini.eu/veneto- ... %CC%80.pdf ] costoro affermano: «…che la sovranità appartenga sempre al Popolo e che la volontà democraticamente e pacificamente espressa dei cittadini non debba e non possa mai essere zittita, impedita o soffocata da alcuno.» e si aggiunge: «SOVRANITÀ – Ogni cittadino è in qualsiasi momento titolare del potere di decidere le forme di governo dalle quali farsi governare, potere che viene esercitato collettivamente attraverso le istituzioni pubbliche che lo rappresentano. Lo Statuto del Veneto recita: “Il Consiglio regionale è l’organo di rappresentanza democratica del popolo veneto”…»

Oibò! E allora la sovranità popolare di cui sopra come verrà esercitata?

Domanda: Il Consiglio (auto certificandosi) ha assunto su di sé con la Dichiarazione di Sovranità (con la Risoluzione 20/2015) l’onere di rappresentare la sovranità del Popolo veneto, in nome e per conto di esso? Ma attraverso quali deliberazioni del cosiddetto popolo sovrano? In queste condizioni mal gliene incolse a quei candidi e ingenui cittadini che inneggiano alla bontà di tali atti. Un tal modo di procedere altro non è che l’ennesimo mandato in bianco a del personale politico che nel tempo ha dimostrato la sua disinvoltura, incoerenza ed inaffidabilità.

Del resto, con quali strumenti il cittadino potrà esercitare il potere della sua titolarità se non è scritto? E se le petizioni popolari richiedenti strumenti di democrazia diretta sono a tutt’oggi inevase dal Consiglio regionale? Le Risoluzioni non sono un atto legislativo. Sono dichiarazioni d’intenti politici la cui credibilità è strettamente correlata e commisurata a coloro che la fanno. E sulla credibilità di questi “rappresentanti” c’è molto da dubitare, visto che i precedenti proclami della Lega Nord sono tutti finiti nel nulla.

Anche a leggere la proposta di quell’acrobata del cambio di casacca politica che è Antonio Guadagnini contenuta nel Progetto di Legge n. 154 [ http://www.antonioguadagnini.eu/veneto- ... fendum.pdf ] c’è da rimanere allibiti, perché gli Zio Tom producono delle “autocertificazioni” (le Risoluzioni) per dire che la sovranità appartiene al popolo, ma è esercitata da un organo controllato dagli stessi Zio Tom. Ovvero la stessa ambigua “filosofia” che domina l’attuale Costituzione più bella del mondo. Tsz!

L’elettore non è chiamato a deliberare qualche cosa (esercizio di sovranità), ma è “consultato” per verificare se è favorevole o meno all’indipendenza del Veneto; poi decideranno “loro”. Ma di che tipo di indipendenza si tratti non è dato sapere. Non si sa quale organismo provvederà all’ordine pubblico, quale alla difesa, che politica estera si perseguirà: UE sì o no? Etc. Quale moneta sarà adottata e su quali garanzie poggerà: Oro? O cos’altro? Sarà federale? Ed in quale misura? Su quale Codice civile e penale la magistratura sarà chiamata a sentenziare? Come verrà selezionata la magistratura stessa? Tutto sembra demandato al dopo con il rischio, o meglio la certezza, che cambierà la musica, ma i musicisti saranno sempre i politici più disinibiti, agili, spregiudicati. Alla faccia del popolo sovrano!

Sembra proprio che in linea generale Antonio Guadagnini & Co. rientrino in una constatazione di Giordano Bruno (1600): «…chiedere a chi ha il potere di riformare il potere? Che ingenuità!»

La gente, invece, deve capire che deve prendere il potere in proprio e che non lo deve delegare a nessuno se non sotto costante e rigoroso controllo, perché nessuno quanto il popolo può fare gli interessi del popolo stesso. Della mamma – forse – ci si può fidare ciecamente, ma è da imbecilli credere che un perfetto estraneo eletto al potere (a volte con artifici elettorali) possa essere così generoso e altruista da fare gli interessi degli estranei che lo hanno eletto, anziché i propri.

Di autogoverni del popolo veneto, di ricorsi all’ONU o alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ho già scritto. Qui si può leggere [ http://www.lindipendenzanuova.com/lindi ... n-miraggio ] come il popolo sahrawi avesse tutti i prerequisiti e i riconoscimenti per l’indipendenza ma continua a vivere in campi profughi. A che serve ripetere? C’è forse qualche indipendentista veneto che, per esempio, ha prefigurato come riformare, controllare, ridimensionare l’ingerenza, le disfunzioni, i ritardi, il costo, i danni e l’onnipresenza della burocrazia? Se sì, a me è sfuggito. Sono afflitto da un’altra scarica!

Ma questo articolo è già parecchio Bacitracinico. Secondo me l’indipendenza del Veneto si potrà ottenere con la secessione, previa ovviamente l’elaborazione e la proposta al ‘popolo sovrano’ di un nuovo assetto istituzionale, poiché a rafforzare questa convinzione c’è la constatazione del fatto che nel corso del XX secolo, nella sola Europa, sono ben 18 le nuove nazioni nate mediante una pacifica secessione, com’è documentato qui: [http://www.miglioverde.eu/la-secessione-non-e-un-atto-straordinario-ed-impraticabile/ ].

Può essere che la c…a e conseguenti elucubrazioni sia un morbo che colpisce i reporters. Anche Ernest Hemingway (da Nairobi, nell’aprile 1934) ebbe a scrivere sotto l’influsso di questo disturbo. L’articolo aveva per titolo «A. D. In Africa: A Tanganyika Letter». La rivista maschile statunitense che lo pubblicò era “Esquire Magazine”.

Dottor Fecis, un altro po’ di Neomicina, per favore.
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Re: Veneto pexo de ła Libia: 4/5 Governi e 3 Parlamenti

Messaggioda Berto » dom lug 03, 2016 8:53 pm

LIFE-APV esce dal Parlamento di Busato
Pubblicato 2 luglio 2016 | Da daniele

http://www.life.it/1/life-apv-esce-dal- ... -di-busato

COMUNICATO

Non si può proclamare la continuità della Repubblica Veneta e poi instaurare un regime a cui fa capo il solo Gianluca Busato, proclamatore dell’indipendenza del Popolo Veneto, Presidente della Commissione dei 10 e contemporaneamente Presidente del Comitato esecutivo, Presidente del Governo provvisorio, Presidente del Parlamento provvisorio. Le nostre contestazioni concretizzatesi con la presentazione di alcune mozioni, dettate dal buon senso, sono state tutte respinte perché le norme prevedono l’accentramento del potere su un’unica persona.

Se le norme prevedono che la Repubblica Veneta sia gestita da uno solo, lo stesso Busato, e che gli umori di un singolo, i suoi, possano condizionare la vita di un Popolo, si è venuta a creare una situazione politica alla quale corrisponde un nome specifico: dittatura.

Prendiamo amaramente atto di ciò e, per evitare che il nostro nome sia associato ad attività che nulla hanno a che spartire con le tradizioni politiche della Repubblica Veneta Serenissima e con gli usi, i costumi e le tradizioni del Popolo Veneto, ci vediamo costretti a ritirare la nostra partecipazione al Parlamento provvisorio della Repubblica Veneta, organo a sovranità zero!

Ci duole tremendamente il fatto che il Popolo Veneto sia stato gabbato, per l’ennesima volta, dai suoi stessi figli.

I Parlamentari

Daniele Quaglia
Toni Sanson


???

bruno scrive:
2 luglio 2016 alle 15:28

Io dico quanti parlamenti ci sono? L’unico vero e quello nostro dove ognuno ognuna si può candidare basta raccogliere 50 firme io le ho raccolte e mi hanno fatto ministro dello sport e sanità es ho anca firmato la delega ministro del VENETO, ora dobbiamo fare il DOGE una persona giusta e senza peccati! Questo si che è parlamento di tutti i Veneti e Venete! Grazie sinceri saluti Bruno Zattra.

daniele scrive:
2 luglio 2016 alle 21:20
Bruno, se bastano 50 firme per essere ministri, quanti ministri ci potrebbero essere in Veneto? Fatto un piccolo conto potrebbero essere 80.000!!!!!!!!!!!!!!!!!


Maurizio scrive:
2 luglio 2016 alle 15:29
Il vero parlamento, dai deputati che sentono la responsabilità del voto ricevuto deve essere ora come la Fenice ! Diamoci una possibilità !


Fil de fer scrive:
3 luglio 2016 alle 07:38

Stiamo parlando tutti del niente !!!!
Oggi non siamo riconosciuti da alcun paese straniero. Il Parlamento UE, l’O.N.U. e tutte le altre organizzazioni internazionali sono ancora per noi irraggiungibili perché nessuno è ancora pronto a presentare ufficialmente e con persone competenti e preparate una qualche straccio di richiesta d’aiuto e di riconoscimento.
In italia non si può più sperare nulla dopo la sentenza della consulta del povero Avv. Morosin che crede di vivere ancora in un paese democratico. Plebiscito, al dilà di come ognuno di Voi la può pensare è l’unico posto dove si lavora veramente per raggiungere l’indipendenza. A me non interessa più di tanto che G.BUSATO sia il leader ” supremo” o il leader “unico”, A me interessa che stia facendo i passi giusti per arrivare dove vogliamo arrivare. l’Indipendenza non è una cosa da poco né una cosa che si può raggiungere in pochi. Bisogna essere in molti e un leader, piaccia o non piaccia e che sia all’altezza del compito serve assolutamente. Di leaders Veneti in giro non ce ne sono, dispiace doverlo dire e comunque mi pare che in tanti anni e anche con tante “guerre al fisco” non abbiamo ottenuto nulla. Se si capisce questo, allora significa che non è adesso che conta chi dirige la ” baracca Veneta” ma le strategie e i fatti concreti che produce.
In ogni modo finchè non si capirà che è solo stando uniti che si vince….saremo tutti perdenti e sprecheremo la nostra vita per il raggiungimento di un ideale nobile e glorioso inutilmente.
WSM


giancarlo scrive:
3 luglio 2016 alle 08:14

Adesso dovrete formalizzare le vostre dimissioni al Parlamento Veneto di PLEBISCITO.
Bene, anzi male, ma cosa farete adesso?
Qualcuno di Voi farà il DOGE ? Avrete ministri e via dicendo come PLEBISCITO ?
Ma cosa servirà tutto questo se non avete i 2.300.000 voti che Plebiscito ha avuto e Voi non avete ?
Ma Vi fate qualche domanda nella testa o vi siete bevuti il cervello ? Non è che tra qualche mese dovrò venire a trovarvi nella galere italiane perché avrete dato qualche numero O AVRETE FATTO QUALCHE ATTO SCONSIDERATO ?
Ma perché scrivo queste cose se non ci tenessi a Voi. Veneti come me e grandi lottatori…..ma tutto quello che avete fatto non serve se non siamo in tanti ed abbiamo alla testa dei movimenti gente di cultura e capacità da leader.
Oggi, solo a livello internazionale potremo ottenere la nostra libertà e per fare questo secondo voi quali cose servono ?
Ve lo dico io: UN LEADER RICONOSCIUTO con un movimento che abbia al suo seguito un gran numero di Veneti. Competenze di livello superiore a livello internazionale. Conoscenza di almeno tre lingue straniere alla perfezione. Capacità diplomatiche già sperimentate o quanto meno capacità di mediazione a livello internazionale. Cultura Superiore con conoscenze di scrittura di lettere a livello internazionale senza commettere il minimo errore sia di ortografia che di contenuto e sostanza e che abbia una presentazione un inizio, la citazione di dati, un corpo lettera e una parte finale ben congegnata diplomaticamente parlando. Non è finita. Chi ha esperienze e conoscenze a livello internazionale ? Queste servono. Chi ha girato il mondo anche come imprenditore per capire bene come gira l’economia mondiale e quali sono gli equilibri che la sostengono…..la lista è ancora lunga…….io non vedo persone con un certo carisma che abbiano queste e altre qualità. Oggi a livello internazionale bisogna essere preparati ai massimi livelli e non bastano onestà, volontà, caparbietà, voglia di fare od ottenere, oggi non bastano nemmeno a scrivere una lettera al Comune o a qualche onlus o organizzazione italiana. Non ti risponderebbero nemmeno !!!!!!
Ecco quello che mi stava a cuore dirvi e ve l’ho detto e adesso facciamoci pure la concorrenza e vediamo chi vince.
Ma attenzione al primo passo falso che farete sarete squalificati per sempre e metterete a repentaglio anche tutti i Veneti ed il Veneto che figurerà come “nazione” non preparata ad autodeterminarsi. In quel caso dovrete rispondere davanti al POPOLO VENETO di incompetenza, arroganza, impreparazione, mancanza di lungimiranza e di strategie valide e se non bastasse di aver messo a repentaglio la possibilità di ottenere il riconoscimento del Popolo Veneto come degno di diventare nuovamente una nazione indipendente nel contesto mondiale.
Prima di agire pensateci 100 volte !!!
WSM


daniele scrive:
3 luglio 2016 alle 08:38

Senti Giancarlo, ho fatto proposta di una Costituzione perché la comunità internazionale non prende in esame “nuovi Stati” che siano privi di una costituzione autonoma, per questo ho preso pesci in faccia ma ora stanno emanando leggi ordinarie che sono nient’altro che articoli della costituzione ed avremo leggi che prevedono la forma di Stato ma che non compongono una Costituzione; ho proposto il recepimento di un ventina di trattati internazionali indispensabili per potersi poi rapportare con la comunità de Stati – risposta picche (è un eufemismo!); ho proposto un documento cartaceo di identità e sono stato deriso, ma ora sembra che sia in programma visto che i criptodocumenti a 100 € non sono alla portata di tutti; per ultimo ho chiesto di limitare i poteri del Capataz ed hai visto come sono stato trattato, senza la possibilità di una minima discussione. Ricorda che l’operazione Matteo Evangelista è stata una mia proposta e la prima norma approvata dal Parlamento in Piazza San Marco idem. Ma se Busato ha cambiato gli obiettivi ed aspira a diventare il nuovo Napoleone, quello non è un posto dove possa esserci anche io Daniele Quaglia. E se mi si propone un dittatore veneto per liberarci dall’Italia, rispondo: prima combatterò il dittatore e poi l’italja. Perché un dittatore sai da dove parte ma non sai mai dove vuole arrivare, e questo mi turba profondamente
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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