Davide Guiotto, ła łengoa veneta e łe glorie de Venesia

Re: Davide Guiotto, ła łengoa veneta e łe glorie de Venesia

Messaggioda Berto » lun mag 18, 2015 9:05 am

Ki Guioto lè sta cooptà da el Matin de Pava par tegner na paxena blog so ła łengoa e ła storia veneta e anca kì el prafarise doparar ła łengoa tałiana cofà el so conpar Mocelin.

http://guiotto-padova.blogautore.repubb ... gua-veneta


Veneti endependentisti ? ke łi prefarise ła łengoa tałiana a coeła veneta
viewtopic.php?f=161&t=824
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Davide Guiotto, ła łengoa veneta e łe glorie de Venesia

Messaggioda Berto » mar mag 19, 2015 8:29 am

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Re: Davide Guiotto, ła łengoa veneta e łe glorie de Venesia

Messaggioda Berto » lun mag 25, 2015 9:47 pm

https://www.facebook.com/hashtag/votali ... 4356875404

+INDIPENDENZA DEL VENETO+
Mi impegno a sostenere ed attuare nel corso della prossima legislatura il Referendum per l'indipendenza del Veneto come già approvato lo scorso anno dal Consiglio Regionale con la legge 16/2014. Voglio garantire ai veneti il pieno diritto di decidere liberamente del proprio futuro, così come è sempre stato durante la nostra lunga storia Serenissima!

Ke fanfaron! On referendo scoltivo ke gnanca se pol far parké no lè previsto dal statudo del Veneto e parké lè contro la costitusion taliana. Guioto a te si on fanfaron! Co Xaia el leghista talian! Votarte tì a xe votar Roma e la Talia altro ke referendo, votarte tì a xe votar contro l'endependensa veneta, cosa ke no se fa par na carega! No sta sognarte de saludarme se par caxo a se encontraremo da coalke parte. E studia pułito ła storia parké co ła Serenisima łi veneti de tera łi jera suditi e no łi ga mai podesto deçidar gnente. Studia e no stà contar bałe. Vargognate!
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Re: Davide Guiotto, ła łengoa veneta e łe glorie de Venesia

Messaggioda Berto » gio mag 28, 2015 6:54 am

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Re: Davide Guiotto, ła łengoa veneta e łe glorie de Venesia

Messaggioda Berto » dom lug 26, 2015 8:44 am

Ente la seconda fila Guioto el poledegante en erba
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Venet.jpg
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Re: Davide Guiotto, ła łengoa veneta e łe glorie de Venesia

Messaggioda Berto » mer ago 05, 2015 7:28 am

Tornare alla leva obbligatoria: un'idea per rifare gli italiani

La proposta di Salvini di reintrodurre anche il servizio civile va nella giusta direzione I giovani imparerebbero rispetto, sacrificio e generosità. E crollerebbe la disoccupazione
Renato Farina - Mer, 29/07/2015

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... tect=false


Scrive Matteo Salvini su Facebook: «La Lega sta preparando una proposta di legge per reintrodurre il servizio civile e militare obbligatorio per i maggiorenni.

Rispetto per il prossimo, spirito di sacrificio, generosità. Voi sareste d'accordo?».

Io sì. Le ragioni a tra poco. Una premessa però. Senza offesa per nessuno dei due, formulata così, questa idea potrebbe averla scritta Rosy Bindi. Non si accenna a fucili e cannoni, non vengono nominati né armi, né esercito, né guerra. In questi termini si potrebbe parlare anche di un anno di seminario o di convento obbligatorio, e si risparmia sulle cartucce. In realtà Salvini sa benissimo che già adesso le esigenze di difesa e di attacco, non si combinano con addestramento di qualche mese buono per tutti. La guerra più tosta e alla fine persino più cruenta la si combatte con commando di pirati informatici, e anche i tagliatori di teste sono fulminati da droni più che da caporali di giornata. Per questo Salvini concepisce la leva per tutti proprio così: una sorta di noviziato laico per diventare uomini (e donne) capaci di stare al mondo, indotti a viva forza ad accorgersi che esiste il vasto mondo, qualcosa oltre il proprio ombelico, e la pappa non è sempre pronta mentre si ciondola in attesa di un lavoro che non viene. Un campo di rieducazione, per dirla in modo antipatico, che somiglia a una scuola di sopravvivenza per chi non sa concepirsi lontano dalle lasagne della mamma.

Sia chiaro. Il militare obbligatorio è nato con gli Stati moderni, prima non esisteva. È stato l'unico modo per fornire carne da cannone in quantità bastevole alle spaventose guerre che hanno riempito di sangue e di morti il secolo scorso. E nelle guerre il male si raccoglie a secchi e il bene con un cucchiaio.

Eppure quel cucchiaio è stato un bene preziosissimo. Parlo del nostro paese. La prima guerra mondiale, con il carico mortale dei suoi 650mila caduti in trincea, è stato il vero inizio dell'unità nazionale. Si sono trovati nella stessa condizione uomini di ogni regione e cultura. Ovvio: i laureati e i signori facevano gli ufficiali, ma sul terreno - eccettuati gli alti pennacchi - si sono spezzate le corazze invisibili che rendevano impermeabili tra loro le classi sociali. Non parlavano neppure la stessa lingua, ma è stata una mescolanza rigeneratrice. Tutti miseri, tutti bisognosi, alla fine fratelli. Il film di Mario Monicelli, La Grande Guerra mostra l'incontro tra il milanese Gassman e il romano Sordi, tenuti insieme da qualcosa di più forte delle differenze, che è proprio la disponibilità al sacrificio, persino della vita, alla generosità, al rispetto. Tali e quali le virtù citate da Salvini e senza delle quali esiste solo l' homo homini lupus di Hobbes. O, per dirla con Eduardo: "«Arruobbe tu? Arrobbo pur'io! Si salvi chi può!».

Nel secondo dopo guerra la leva obbligatoria ha accompagnato la crescita tumultuosa dell'Italia, e ha consentito un'immigrazione dal Sud al Nord capace di integrazione, senza che diffidenza per chi arrivava povero e sperduto, con altri costumi e modi di essere, tracimasse in violenza sociale e razzismo.

Oggi elencherei altri utili insegnamenti. Il principio di autorità. La sanzione per l'indisciplina. L'idea di essere parte di un corpo. La capacità di adattamento. Tutto a coronamento di quei tre valori di cui sopra: rispetto, sacrificio, generosità.

Restano un paio di siepi da scavalcare peggio di cavalli di frisia. Innanzitutto nelle scuole di ogni ordine e grado vige ancora il residuato bellico della cultura sessantottina, per cui i militari sono considerati una razza parassitaria in tempo di pace e sanguinaria quando lavora. Soprattutto c'è nel linguaggio di Salvini una parola tabù che rende impossibile il ripristino della leva e della coscrizione. È l'aggettivo «obbligatorio»: ha il torto di essere l'equivalente di «dovere». L'idea che noi dobbiamo qualcosa a qualcuno, urta contro la cultura ossessiva e totalitaria dei diritti individuali, l'unica cosa assoluta. Vuoi mettere il diritto alla cannabis?

In conclusione: la proposta è buona, tiene persino conto del servizio civile per chi non sopporta l'odore della polvere da sparo. Contribuirebbe persino ad abbassare il tasso di disoccupazione giovanile. Per questo non passerà.
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Re: Davide Guiotto, ła łengoa veneta e łe glorie de Venesia

Messaggioda Berto » sab set 12, 2015 1:22 pm

LUCA ZAIA VI ASPETTA CON MATTEO SALVINI QUESTA DOMENICA A CITTADELLA

https://www.facebook.com/zaiaufficiale/ ... 8743918046
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Re: Davide Guiotto, ła łengoa veneta e łe glorie de Venesia

Messaggioda Berto » sab ott 29, 2016 7:00 pm

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Re: Davide Guiotto, ła łengoa veneta e łe glorie de Venesia

Messaggioda Berto » sab dic 17, 2016 7:43 am

Sti kì łi ga adotà ła grafia tałiana

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Guioto.jpg

Veneto, arriva il sito web dedicato alla lingua veneta/VIDEO

http://www.dire.it/16-12-2016/96564-ven ... enetavideo

VENEZIA- Un sito internet per “trasmettere la lingua, la storia e la cultura del Veneto“. Lo presenta oggi a palazzo Ferro Fini il presidente del Consiglio regionale veneto, Roberto Ciambetti, chiarendo che il sito “non ha nulla a che vedere con il Progetto di legge 116”, ovvero quello sul bilinguismo veneto approvato nelle scorse settimane, ma è invece la conclusione di “un progetto iniziato oltre 10 anni fa“. Il sito, http://www.linguaveneta.it, “è fruibile anche su smartphone e tablet”, e si compone di diverse sezioni. Una dedicata alle news, “aggiornata quasi quotidianamente”, una che permette di tradurre istantaneamente dall’italiano o dall’inglese al veneto, ed una dedicata a video e giochi.
Quella più corposa, e forse più rilevante, è però quella che consente di consultare e scaricare una serie di testi che comprendono glossari, grammatiche, sussidiari e opere o raccolte letterarie. Tutti disponibili gratuitamente. Il costo della realizzazione del sito e del suo mantenimento “rientra nell’ordinaria attività dell’ufficio comunicazione del Consiglio regionale del Veneto”, spiega Ciambetti, che conclude con un riferimento al logo scelto per il sito, un libro alato a richiamare il leone di San Marco, con la scritta Lingua veneta. “Coe ale la cultura poe volare e tenir unito un popolo che ze ancora un popolo”, (con le ali la cultura può volare e tenere unito un popolo che è ancora un popolo).

http://www.dire.it/16-12-2016/96564-ven ... enetavideo



Consiglio veneto vara sito lingua veneta
Strumento per rafforzare propria storia e tradizioni
http://www.ansa.it/veneto/notizie/2016/ ... 3b286.html


(ANSA) - VENEZIA, 16 DIC - "Il Veneto, rafforzato nella sua storia, nella sua identità e nella sua cultura, potrà riservare ai veneti un futuro importante". Sono le parole con le quali il Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti ha presentato a palazzo Ferro Fini, sede dell'assemblea legislativa veneta, il sito http://www.linguaveneta.it. curato dall'Ufficio Stampa e Comunicazione del Consiglio. "Lo studio della storia della lingua veneta - prosegue Ciambetti - non rappresenta una semplice manifestazione folcloristica. La Regione del Veneto, tramite la forza propulsiva del Consiglio regionale, in più occasioni ha promosso iniziative di valorizzazione dell'identità veneta; il momento culminante è rappresentato senza dubbio dalla Legge regionale n.8 del 2007 che tutela, valorizza e promuove il patrimonio linguistico e culturale veneto e giunge ad una definizione della lingua veneta, indicandola come la matrice comune delle specifiche parlate storicamente utilizzate nel nostro territorio".


La lingua veneta sul web: traduttore, dizionari e manuali di grammatica. Roberto Ciambetti: "non è folclorismo"
Di Edoardo Andrein
http://www.vicenzapiu.com/leggi/la-ling ... olclorismo

A lanciare il nuovo sito http://www.linguaveneta.it è stato il Presidente del Consiglio regionale Veneto Roberto Ciambetti a palazzo Ferro Fini, sede dell’assemblea legislativa veneta (nella foto un momento della presentazione). Curato dall’Ufficio Stampa e Comunicazione del Consiglio il sito web creato da Daniele Guiotto avrà il Traduttore On Line, i Dizionari di lingua veneta e i Manuali di grammatica veneta disponibili gratuitamente. "Il Veneto, rafforzato nella sua storia, nella sua identità e nella sua cultura, potrà riservare ai veneti un futuro importante - ha spiegato Ciambetti, che aggiunge - lo studio della storia della lingua veneta non rappresenta una semplice manifestazione folcloristica".

Ecco l'intervento di Ciambetti:
"La Regione del Veneto, tramite la forza propulsiva del Consiglio regionale, in più occasioni ha promosso iniziative di valorizzazione dell’identità veneta; il momento culminante è rappresentato senza dubbio dalla Legge regionale n. 8 del 2007 che tutela, valorizza e promuove il patrimonio linguistico e culturale veneto e giunge ad una definizione della lingua veneta, indicandola come la matrice comune delle specifiche parlate storicamente utilizzate nel nostro territorio. E il veneto, inteso anche come lingua, rappresenta una ricchezza di cui essere fieri, da approfondire ed è questo l’obiettivo del sito web. Un sito che, peraltro, non è nuovo: era stato attivato già dieci anni fa; abbiamo però inteso aggiornarlo nella veste grafica e rivitalizzarlo nei contenuti. Il risultato consiste in una finestra sulla storia, sulla cultura, le tradizioni e la realtà veneta. I contenuti del sito internet consentono, tramite la rete, di approfondire il nostro modo di parlare e di comunicare al mondo la nostra storia plurimillenaria. Una storia che parte dalla stele di Isola Vicentina, la prima testimonianza di epoca antica in cui si fa riferimento alle genti venete, passa attraverso la tradizione della Serenissima ed arriva ai giorni nostri. Attraverso questo strumento, i veneti possono ritrovare le radici della propria cultura e l’orgoglio di essere parte di una grande storia”.
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