9 deçenbare, a se scuminsia (?)

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Messaggioda Berto » mar gen 14, 2014 1:35 pm

9 deçenbare, a se scuminsia (?)
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http://www.9dicembre2013.it

Rivolta del 9 dicembre, Chiavegato: “Adesso fermiamo l’Italia”

http://www.lindipendenza.com/rivolta-de ... mo-litalia


Immagine

di LUCIO CHIAVEGATO*

Dopo aver visto ex comunisti con lo yacht,
comunisti con il cachemire,
ballerine diventar ministre,
democristiani con i trans,
prostitute mantenute a spese nostre,
ecologisti ed autorità che hanno ignorato discariche tossiche,
ministri incapaci di intendere e volere,
ministra agricoltura che confonde la nutria con un uccello,
ministra della sanità che se ne fotte di malati morenti,
ministri della difesa che non hanno nemmeno fatto il militare,
condannati nominati ministro,
politici che si ritrovano case di proprietà senza saperlo,
avvocati deputati o senatori sempre assenti in aula perché devono essere in tribunale a difendere un collega,
cantanti e gente dello spettacolo nominati europarlamentari,
sindacalisti che inneggiano alla lotta di classe e si fanno le pensioni doppie o triple,
magistrati corrotti,
banchieri e bancari massoni, i
ndustriali e latifondisti che si arricchiscono con soldi pubblici,
inutili dipendenti pubblici strapagati alla faccia dei colleghi che lavorano,
dirigenti pubblici strapagati ed incapaci della loro mansione,
stipendi d’oro,
pensioni di platino,
fankazzisti parcheggiati dal politico di turno,
generali a volontà,
professori universitari politicizzati,
barbieri pagati come Obama,
autoblu per tutti,
privilegi a volontà,
Equitalia mandante di suicidi di massa,
famiglie che vanno al disastro,
vescovi e cardinali che danno direttive politiche,
zingari ladri difesi dalle alte cariche di stato,
extracomunitari clandestini mantenuti nostre spese,
politici scortati a fare la spesa,
cittadini lasciati soli contro i ladri e violenti,
donne violentate da persone che non dovrebbero esserci,
nessun taglio agli stipendi di burokrati e politici,
territorio ed ambiente lasciato al degrado,
politici ladri riammessi a gestire la cosa pubblica,
nuove generazioni costrette ad emigrare,
attività artigiane perdute o regalate a paesi esteri causa burocrazia e fisco,
finanzieri che controllano chi non è congruo e si dimenticano le grandi evasioni verso i paradisi fiscali,
ispettori ASL INPS INAIL che perseguitano chi cerca di lavorare onestamente e dimenticano i laboratori stracolmi di schiave e schiavi cinesi… UNO SI PUÒ INCAZZARE E DIRE “ADESSO FERMIAMO L’ITALIA?”.

Se tutto questo non vi basta per scendere nelle strade con noi, fatevi e fateci un piacere… state zitti e abbiate la decenza di non parlare più. 9 DICEMBRE 2013 L’INIZIO DELLA LORO FINE con te o senza di te, meglio con te, io e tanti altri ci saremo.

*Presidente L.I.F.E. Veneto – Nell’immagine, la riunione di Cerea (Vr) di questa sera

Immagine

L'oror de li talego romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... =drive_web

L'oror de li talego padani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... =drive_web

Fanfaroni, ciarlatani, farlopi e furfanti
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... FLYmc/edit

L’orenda canta mamelega
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... V3TWs/edit
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Re: 9 deçenbare, a se scuminsia

Messaggioda Berto » mar gen 14, 2014 1:37 pm

Rivolta del 9 dicembre, in Veneto la Polizia sta con chi manifesta

http://www.lindipendenza.com/rivolta-de ... ei-presidi


di MARIETTO CERNEAZ

I motori sono caldi, mancano poche ore alla mezzanotte del 9 dicembre e telefonate, mail, sms continuano ad affluire copiose al “Coordinamento” che ha decretato “l’inizio della fine di questo paese”.

Scrivono sul sito ufficiale: “Quindi, chi vuole organizzare un presidio nella propria città, paese, contrada, frazione, è libero di farlo: “Non deve assolutamente chiedere il permesso a nessuno”, tranne che comunicarlo alla Questura competente (della propria provincia) o presso il commissariato sempre di competenza. Ricordiamo inoltre che il ruolo dei coordinatori è quello di facilitare il contatto con tutti i gruppi e i cittadini che si stanno mobilitando, e che gli stessi coordinatori NON HANNO NESSUN POTERE DI COMANDO, ma hanno solo il compito di coordinare e facilitare al meglio qualsiasi iniziativa che i cittadini vogliono prendere, anche se autonomamente.
Precisiamo a tutti quelli che vogliono fare il presidio nella loro località, quartiere o strada o piazza o qualsiasi altro luogo prescelto, di attenersi scrupolosamente alle leggi vigenti in materia di Pubblica Sicurezza e di collaborare con le nostre Forze dell’Ordine e di garantire, nei loro presidi, la massima collaborazione tra questi e i cittadini partecipanti”.

Una delle preoccupazioni maggiori degli organizzatori riguardano le “infiltrazioni”, soprattutto da parte della politica e di certi estremisti. Giorgia Fante è chiara: “Ovviamente c’è il tentativo di creare confusione, ma lo abbiamo detto da subito, questa rivolta è del popolo, della classe produttiva. Niente bandiere di partito, niente esponenti politici. Categoricamente!”.

“Siamo liberi, con questa manifestazione di protesta lo dimostreremo sempre più”. Così Mariano Ferro, leader dei Forconi siciliani, durante il comizio di “lancio” ad Avola (la sua città) a 48 ore dalla protesta che inizierà domenica sera, dalle ore 22. “A chi mi chiede chi c’è dietro a Mariano Ferro, chi ci finanza, noi rispondiamo che la nostra benzina è il cuore e che non c’è sotto nessuno”. Il leader dei Forconi ha rilanciato contro “le malelingue” che stanno osteggiando la manifestazione.

Nel frattempo, i presidi si stanno moltiplicando (la rivolta sarà ad oltranza, han sempre dichiarato gli organizzatori) e saranno in continua crescita. Verranno aggiornati sul sito, dove già ora è possibile trovare un link con i REFERENTI LOCALI, ed un link con LA MAPPA DEI PRESIDI.

Per la cronaca, il ministro Alfano ha fatto sapere che il Viminale è stato allertato.

VENETO, LA POLIZIA ISCRITTA ALL’U.G.L. SCIOPERA E STA COI MANIFESTANTI
Tutte le Segreterie Provinciali del Veneto del sindacato di Polizia UGL, aderiranno “virtualmente” al blocco dell’Italia previsto lunedì 9 dicembre in tutte le piazze del nostro amato paese. Sottolineiamo da subito che noi saremo chiamati in tutta Italia a garantire i servizi di ordine e sicurezza pubblica, ma evidenziamo a tutti che noi poliziotti, noi forze dell’ordine, siamo lavoratori, siamo padri, madri, figli, giovani, meno giovani, che stanno subendo questo periodo di crisi globalizzata, pagandone anche a caro prezzo le conseguenze, stiamo vivendo ormai da anni uno stato di disagio diffuso. Gli operatori delle forze di polizia, oramai sono sulla soglia della povertà, per colpa dei blocchi contrattuali, del tetto salariale, per non pensare poi ai tagli indiscriminati che i governi degli ultimi vent’anni hanno fatto nei confronti dell’intero comparto sicurezza e difesa, infatti mancano mezzi, uomini, strumentazioni, uffici di polizia da terzo mondo, pulizie degli uffici inesistenti ecc. ecc..
Il bel paese di un tempo, chiamato Italia, sta inesorabilmente andando sempre più alla deriva. Cari cittadini di tutto il Veneto, sappiate che noi dell’UGL Polizia di Stato, saremo, anche se non fisicamente solo perché a noi poliziotti e forze dell’ordine non è concesso scioperare, al vostro fianco nella manifestazione di lunedì.
Dimostrate all’Italia intera, dimostrate all’Europa, dimostrate ai nostri politici distanti dalle reali necessità di noi cittadini, che gli italiani si stanno risvegliando, dimostrate che siamo stanchi di soffrire per colpa di scelte politiche sbagliate, ma siamo altrettanto convinti che saprete dimostrare che è possibile manifestare il proprio malcontento, in maniera pacifica e senza creare nessun incidente, senza devastare città e senza attaccare le forze dell’ordine. Isolate eventuali imbecilli che vogliono rovinare quella che potrebbe essere la prima vera e grande protesta pacifica degli italiani.

LA STAMPA COMMENTA E COMINCIA A CREARE IL POLVERONE: CLICCA QUI
http://www.lastampa.it/2013/12/07/multi ... agina.html

L.I.F.E. – ULTIMO AVVISO, IL REGIME FARA’ FALSA INFORMAZIONE
di LUCIO CHIAVEGATO

ULTIMO AVVISO A TUTTI. CERCHIAMO DI SVEGLIARCI E DI NON PERDERE TEMPO IN COSE FATTE AD ARTE PER DEVIARE L’ATTENZIONE DELLA GENTE. Concentratevi sull’obbiettivo e non perdetelo di vista. se facciamo un comunicato stampa di smentita ad ogni cazzata che scriveranno, la rivoluzione la faremo al computer…..
Quindi come vi ho sempre detto più ci avviciniamo alla meta 9.12 i trolls del regime si inventeranno ogni minaccia, falsa notizia, allarmismo SOLO per scoraggiarci. Io e molti altri siamo qua, al vostro servizio, non scriveteci perché avete visto che un fantomatico sito ha scritto che le SS saranno al nostro fianco o che il KGB sta dietro di noi, che la mafia poi si impadronirà del paese o kazzate altre ed eventuali.

Il 9.12.2013 è semplicemente il popolo che si è alzato in piedi e ha deciso di ribellarsi ai ladri, corrotti, mafiosi, papponi, politici e burokretini. E’ evidente che questi bastardi sanno che sta finire la loro vita dorata piena di privilegi, è ovvio che non avendo mai lavorato siano terrorizzati dal futuro buio che li aspetta, è normale che stiano usando tutti i mezzi a loro disposizione per sabotare il 9.12. Sono ladri e farabutti ma non scemi! Quindi pensate solo all’obbiettivo, comunicate cose importanti, presidi, fate gruppo con altri, state in contatto ma per favore…. NON INVIATECI PIU’ NEWS FANTOMATICHE O CATASTROFICHE inventate da parassiti pagati. AVANTI, FORZA, PRESTO L’INCUBO FINIRA’. Pensate ai vostri figli ed al futuro, buttatevi alle spalle le menzogne. ABBIAMO GIA’ VINTO.
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Re: 9 deçenbare, a se scuminsia

Messaggioda Berto » mar gen 14, 2014 1:38 pm

Rivolta del 9 dicembre, a Soave (Vr) riempiono il tendone per la “prima”

http://www.lindipendenza.com/rivolta-de ... r-la-prima

di LEONARDO FACCO

A Soave (Vr), alle 22 dell’8 dicembre, con puntualità svizzera, hanno acceso i motori. Sotto un tendone stipatissimo c’è stata la prima assemblea del “Coordinamento 9 dicembre” con Life Veneto, Azione Rurale, Solidarietà Veneta e Cobas del latte, che davanti a circa 300 persone ha ricordato che la rivolta è ufficialmente iniziata. All’uscita del casello autostradale è stata montata una tenda che ospiterà uno dei tanti presidi sparsi lungo lo stivale. Presidi che già da ieri sera si sono attivati. Lungo la direttrice veneta, ci sono Soave, Vicenza Ovest, Padova e poi avanti fino a Monfalcone, passando per Pordenone, per citarne solo alcuni.

Fuori e dentro tanta gente ad ascoltare, ed applaudire con convinzione, le ultime parole d’ordine degli organizzatori: “Stasera si comincia. Si mettano in testa che per loro è iniziata la fine, se ne devono andare, devono dimettersi tutti”, han tuonato dal palchetto improvvisato con panchina in legno ed un tavolo. “Questo Stato è il mandante di tutti gli omicidi che si sono verificati in questi anni, altro che suicidi. Ma adesso la pazienza è finita”.

Sulla strategia che verrà tenuta da ieri in avanti c’è chiarezza: “Noi manifesteremo pacificamente, aumenteremo di giorno in giorno e ribadiremo che questo governo si deve dimettere. Ma non si facciano illusioni. Non pensino che smetteremo, andremo avanti ad oltranza, finché non otterremo i risultati che vogliamo.
Da oggi sia chiaro a lorsignori che smetteremo di essere sfruttati, che smetteremo di obbedire alle direttive assurde di questa Europa, che non pagheremo più una tassa. Vadano a chiederle a qualcun altro le tasse, magari ai cinesi, noi abbiamo dato abbastanza”.
Dentro e fuori polizia e carabinieri han fatto da contorno d’ordinanza ad una delle “prime” della rivoluzione del 9 dicembre. “Ieri – ha urlato uno dei coordinatori – han fatto la prima alla Scala ed han dedicato un minuto di silenzio a Mandela.
Benissimo.
Noi oggi dedichiamo due minuti di silenzio all’imprenditore sardo che ieri s’è tolto la vita, invece”.

Terminata la conferenza stampa, i presenti han cominciato a defluire, lasciando il presidio, che comunque resterà aperto tutte le notti. Oggi si continua, l’appuntamento è per le 8.30 del mattino.
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Re: 9 deçenbare, a se scuminsia

Messaggioda Berto » mar gen 14, 2014 1:40 pm

I cargari li scrive:

http://www.lindipendenza.com/indipenden ... 9-dicembre

Indipendenza Veneta: cosa ci distingue dalla protesta del 9 dicembre

“Il direttivo nazionale di Indipendenza Veneta con il Presidente e il Presidente Onorario, pur riconoscendo la buona fede di molti e le sane ragioni ispiratrici della protesta, rileva che lo strumento della manifestazione para-sindacale di chi chiede allo Stato (governo, parlamento, presidenza della repubblica, magistratura …) è uno strumento perdente e senza prospettive. Perdente, perchè il fatto di “chiedere” ovvero il lagnarsi , col cappello in mano, riconferma la sudditanza del cittadino (ridotto a suddito) che invoca aiuto, riforme e\o mera benevolenza a chi sta sopra ovvero alla superburocrazia ed alla partitocrazia , cioè a coloro che, dall’interno dello Stato, hanno calpestato, devastato e demolito tutti i principi di diritto, di libertà, di democrazia e di responsabilità. Senza prospettive, perchè alla protesta manca qualsiasi progetto o proposta sulla quale aggregare e costruire il consenso. In sostanza la protesta del 9 dicembre è destinata a finire senza esiti utili, come un problema di mero ordine pubblico avvilendo definitivamente ogni aspettativa di cambiamento, come già avvenuto, peraltro, in altre regioni in anni non molto lontani. Il percorso di Indipendenza Veneta ,invece, è chiaro, assolutamente nuovo, concreto, possibile ed ora anche necessario, pienamente legittimo, ma soprattutto alternativo al sistema italiano. E’ il progetto della piena indipendenza e sovranità statuale per il territorio ed il Popolo Veneto. Tale progetto riguarda i Veneti e il solo Veneto : non ha bisogno di presentarsi come una richiesta alle istituzioni fallite dell’Italia.
Il progetto dei Veneti in uno stato indipendente e sovrano è attuabile attraverso l’istituto giuridico dell’autodeterminazione (???) come avviato con la manifestazione unitaria e trasversale massicciamente partecipata da migliaia di Veneti a Bassano del Grappa domenica 1 dicembre 2013 perchè sia indetta senza altri ingiustificati ritardi la consultazione sul quesito “VUOI CHE IL VENETO DIVENTI UNA REPUBBLICA INDIPENDENTE E SOVRANA ? SI – NO “.

Ufficio stampa Indipendenza Veneta
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Re: 9 deçenbare, a se scuminsia

Messaggioda Berto » mar gen 14, 2014 1:42 pm

Dal 9 dicembre al 16 febbraio, dalla rivolta al referendum

http://www.lindipendenza.com/dal-9-dice ... referendum

Oggi in molte parti del Veneto è iniziata una protesta condotta da diverse sigle di autotrasportatori, di rappresentanze di base del mondo dell’agricoltura, dell’artigianato e della piccola impresa, con molti cittadini al seguito, che durerà diversi giorni, secondo le intenzioni degli organizzatori.
È un segnale inequivocabile della crisi profonda in cui versa lo stato italiano e che dimostra la sua inadeguatezza e mostruosità divenuta ormai insostenibile per tutti.
Quando si verificano questi eventi ha poco senso secondo noi cercare di trovarvi una coerenza ideologica (sperando tra l’altro che i manifestanti non vengano manipolati da qualche partito per ragioni politiche e auspicando che la manifestazione resti pacifica e che non si cada nel tranello di qualche provocatore), mentre merita molto di più constatare un seguito interessante che il fenomeno dimostra di avere. Tra l’altro in diversi “presidi” è bello notare come sventoli il Gonfalone di San Marco e non altre bandiere (nella foto il presidio di Conegliano).

Riteniamo che sia quantomeno normale e comprensibile che ciò si verifichi oggi, considerata la gravità della situazione. Purtroppo anche nel nostro Veneto non vi sono esempi nella classe dirigente regionale che dimostrino di avere capacità di visione del futuro. Non ci sono dei Cuor di Leone, in poche parole.
In questo scenario che anticipa la crisi strisciante e drammatica dello stato italiano, che si avvia verso una bancarotta di fatto, magari non dichiarata, ma dagli effetti durissimi sulla popolazione, il prossimo Plebiscito Digitale per l’indipendenza del Veneto del 16 febbraio rappresenta l’unica possibilità di salvezza in tempi brevi per il Veneto.
Più il tempo passa e meno forza economica vi sarà per gestire una fase autenticamente rivoluzionaria, pacifica, ma di cambiamento rispetto al presente drammatico e privo di speranza.
Senza forza economica della classe media, che si va assottigliando e sparendo sempre più, non possiamo logicamente pensare di trovare una soluzione ai problemi attuali con la nascita di un nuovo sistema virtuoso.
La ragione profonda dell’individuazione di una data molto vicina per la realizzazione del referendum per l’indipendenza del Veneto per via telematica sta tutta in queste brevi considerazioni. Non si può aspettare che arrivi la miseria ancora più profonda dell’attuale per disegnare il nostro futuro.

È necessario muoversi subito. Il 16 febbraio abbiamo l’occasione per uscire dall’incubo e dall’inferno fiscale italiano, dando vita alla nuova Repubblica Veneta. Basterà rispondere al quesito “Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana? Sì o No?”

La risposta la darà il Popolo Veneto, com’è giusto che sia.

Ufficio Stampa – Plebiscito 2013

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Re: 9 deçenbare, a se scuminsia

Messaggioda Berto » mar gen 14, 2014 1:42 pm

Rivolta del 9 dicembre, adesso occupate Equitalia!

http://www.lindipendenza.com/rivolta-de ... -equitalia

di LEONARDO FACCO

Se gli organizzatori della “rivolta del 9 dicembre” volevano dimostrare di avere una certa forza d’urto, ieri lo hanno dimostrato. “Italia paralizzata” han titolato un po’ tutti i media durante l’intera giornata. Se gli organizzatori della “rivolta del 9 dicembre” vogliono dimostrare che ce l’hanno contro questo Stato ladro, contro i parassiti che fan parte della greppia pubblica, contro le zecche politiche che ci ha portato al disastro economico, allora da oggi devono usare i blocchi stradali con moderazione per dedicarsi anche ad altri obiettivi, squisitamente statali.

Da adesso in avanti, la moltitudine di persone che ha aderito (e probabilmente continuerà a farlo), per un motivo o per un altro, alla protesta ad oltranza iniziata ieri devono impegnarsi ad occupare anche gli avamposti del regime, che tanto stanno sullo stomaco ai comuni cittadini, siano essi imprenditori o lavoratori dipendenti. Senza farla tanto lunga mi permetto di suggerire un breve elenco:

1- Equitalia;

2- Agenzia delle Entrate;

3- Inps;

4- Camere di Commercio;

5- Inail;

6- Altri inutili enti pubblici che sono sparsi su tutto il territorio a vostra scelta.

Se un giorno di disagio tutti sono disposti a sopportarlo, insistere con l’intralciare chi – per ragioni diverse – lavora del suo sarebbe una scelta strategicamente errata. Se, al contrario, non permetterete agli aguzzini di Equitalia di “fare il loro dovere”, gli applausi pioveranno scroscianti. Einaudi ci aveva avvertiti tanti anni orsono: “In Italia lo Stato è uno dei più efficaci strumenti per comprimere lo slancio dell’iniziativa individuale sotto il peso di imposte irrazionali e vessatorie e […] alle estorsioni esercitate in guise svariate a danno dei contribuenti”. Gli enti di cui sopra, sono alcuni dei suoi tentacoli.

Se siete scesi per strada – per rimanerci sine die a quanto annunciato – è perché lo Stato è il vostro nemico, il nostro nemico. E lo ha ampiamente provato nell’ultimo ventennio, dove al governo si sono alternati tutti nel fare promesse, da sinistra a destra, con un solo risultato: la recessione infinita. Le migliaia di persone che hanno creduto in voi affiancandovi da subito nei presidi vanno motivate e al solo ordinare loro di mettere a cuccia i vampiri al servizio di Befera non penso esiteranno ad eseguire.

Il mio amico Bracalini ha scritto: “La lotta politica si fa con gesti concreti di ribellione: protesta contro le tasse, contro lo stato poliziesco, contro il centralismo statale che è una forma di esclusione e di oppressione. Con il voto si conquista ben poco, e sempre nel rispetto delle regole dettate dallo Stato. Difficile fare la rivoluzione col permesso della Questura”.

Due giorni fa, quelli che oggi avete giustamente identificato come vostri (nostri) nemici (la casta dei palazzi) hanno elogiato, senza se e senza ma – Nelson Mandela, un rivoluzionario. Ricordate a lorsignori – anche coi fatti – che Mandela non andò troppo per il sottile quando decise di combattere l’Apartheid. E oggi, mettendoci uno contro l’altro, lo Stato moderno non ha fatto altro che replicare l’Apartheid: da un lato gli schiavi (i produttori di ricchezza), dall’altro le sanguisughe (i consumatori di ricchezza).
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Re: 9 deçenbare, a se scuminsia

Messaggioda Berto » mar gen 14, 2014 1:43 pm

Rivolta del 9 dicembre in Veneto: San Marco e visita ad Equitalia


http://www.lindipendenza.com/rivolta-de ... -san-marco
di LEONARDO FACCO

Da Treviso fino a Verona, i presidi organizzati in Veneto sono partiti subito agguerriti, sin dalla sera dell’8 dicembre. Migliaia di persone si sono alternate in questi due giorni a Soave (Vr), Portogruaro (Ve), Conegliano (Tv), Treviso, Padova (zona interporto), Vicenza (uscita Ovest sull’autostrada), Montecchio e Montebello, Legnago, ma anche in centro a Verona, dove gli studenti hanno deciso di sfilare tra Porta Nuova e via Bra. Alcune centinaia di loro si sono successivamente presentati a Soave. I responsabili del coordinamento del 9 dicembre hanno lì il loro quartier generale, dove dalla prima sera si sono concentrati molti dei cittadini del Basso Veronese che han scelto di aderire alla protesta.

In Friuli, la manifestazione ha trovato sede ad Orcenico Inferiore (Pordenone), sulla statale Pontebbana. Sono una cinquantina circa gli attivisti che stazionano al presidio, che bloccano le auto durante la giornata, ma dopo le 17 lasciano che la circolazione scorra regolarmente.

Viaggiando tra i presidi – organizzati con tende da campo, fornelli, tavoli, gazebo - che hanno allestito i militanti e i volontari che fanno riferimento alla L.I.F.E. sono continuati i blocchi stradali, ma – come nel caso di Conegliano – senza trattenere automobilisti e camionisti oltre i 15/20 minuti in coda, il tempo necessario per distribuire i volantini ufficiali della manifestazione. Anche a Soave, il blocco è stato singhiozzo: “Non possiamo bloccare i veicoli tutto il giorno”, han detto gli organizzatori. Più congestionato, invece, il traffico all’uscita del casello di Vicenza Ovest (ma anche a Montecchio), dove in coda ci si restava anche per un paio d’ore. Ai presidi, durante la giornata, si alternano attivisti della prima ora, cittadini, molti simpatizzanti nuovi. “Sono passata di qua ieri – dice una giovane a Conegliano – ed ero in coda. Mi hanno dato il volantino e mi han spiegato le ragioni del blocco. Oggi, mi son presa una giornata di pausa, ho chiuso il negozio e sono venuta a dare una mano”.

A Soave, un imprenditore agricolo non usa mezzi termini: “Coltivo pesche, ma da tre anni chiudo l’attività mettendoci del mio. Avanti così non si può andare”. Oppure: “Ho una ditta con un socio. Un anno fa ho fatto 100.000 euro di utili. Sa quanto ho pagato di tasse in tutto? 82.000 euro”. Ma c’è anche un giovane operaio impegnato a volantinare: “Io il lavoro ce l’ho, ma molti miei amici lo hanno perso perché le aziende stanno morendo come le mosche. Oggi, ho rinunciato ad una giornata di lavoro e sono venuto qui a dare una mano”. Ad ogni presidio lo schieramento delle forze dell’ordine è nutrito, ma non ci sono stati problemi, il dialogo con i responsabili della manifestazione è continuo.

Giovedì, invece, ci sarà una visitina ad Equitalia: “Chi di voi non ha avuto qualche cartella da Equitalia? – ha chiesto Lucio Chiavegato ai presenti – Bene, giovedì, andremo a fare un tour a Verona. C’è chi va a vedere l’Arena, chi il balcone di Giulietta e Romeo… noi vi porteremo a vedere gli uffici di Equitalia, porteremo loro una medaglietta per ringraziarli del loro lavoro di ‘servitori dello Stato’. Faremo una gitarella sì, il direttore mi conosce, gli avevo già detto che eravamo stufi delle loro estorsioni”.

Infine, due particolari che meritano di essere ricordati girellando per le “Serenissime postazioni”: il primo è la solidarietà che si è scatenata da subito. Commercianti e gente comune porta ai presidi di tutto, dalla pasta alle bevande, dal pane al caffè. Infine, una caratteristica che accomuna i presidi venetisti è il gonfalone di San Marco. E’ onnipresente e nella maggior parte dei casi sovrasta le bandiere italiane. A Conegliano, addirittura, sventola in beata solitudine!
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Re: 9 deçenbare, a se scuminsia

Messaggioda Berto » mar gen 14, 2014 2:06 pm

“Forconi”, non ci si libera sventolando la bandiera di chi ti opprime

http://www.lindipendenza.com/forconi-no ... ti-opprime

di GILBERTO ONETO

Quello che sta succedendo con i cosiddetti “forconi” non può che lasciare disorientati. Le motivazioni di fondo della protesta sono tutte assolutamente condivisibili: lotta alla rapina fiscale, allo Stato ladro e mafioso, agli sprechi, burocrazia, inefficienza e tutto il resto dell’italico stellone. È del tutto condivisibile (e rincuorante) che la lotta assuma aspetti decisi, visibili e simbolici, come i rallentamenti stradali, gli assembramenti, i volantinaggi e i presidi “incazzati” davanti a quei fortini degli occupanti che sono le sedi dell’Agenzia delle entrate. Va benissimo che al Coordinamento partecipino organizzazioni diverse, con sensibilità, obiettivi ed ideali che non devono necessariamente essere del tutto identici. Sarebbe preoccupante se non fosse così. Va benissimo che ci sia gente che è autonomista, liberale, riformista o anche solo qualunquista nell’eccezione più bella del termine.

Ci sono solo due cose che non vanno bene: una purtroppo inevitabile in un paese putrido come questo e una evitabilissima ma estremamente pericolosa se non viene evitata.

La prima sono i facinorosi, i provocatori, i violenti o anche solo i microcefali che cavalcano l’onda, che si insinuano fra la gente per bene, che ne sfruttano la legittima esasperazione. Cosa ci fanno in una rivoluzione liberale e civile i fracassatori di vetrine, quelli che minacciano i negozianti o spintonano la gente? Se un bottegaio vuole tenere aperto ha il diritto di farlo: un sano movimento di liberazione si deve impegnare a educarlo con ragionamenti e informazioni. La gente va convinta, c’è chi fa fatica o ha paura ad uscire dalla prigione, a ribellarsi a secondini e carnefici. Cosa c’entrano con un movimento di liberazione escrementi comunisti o fascisti, o picciotti di mafia? È inevitabile che nella confusione ci guazzino i professionisti del casino: nei primi momenti si può tollerare ma poi si deve fare pulizia e incanalare il movimento nei giusti comportamenti ed evitare che l’azione – come spesso succede nei momenti rivoluzionari deteriori – prevalga sulle idee e sulle buone intenzioni.

La seconda non secondaria pecca viene dal perverso impiego dei simboli. Cosa ci fa nei crocchi, nelle assemblee e nelle manifestazioni il tricolore? Com’è possibile che la gente per bene che finalmente trova il coraggio di ribellarsi scandisca “i-ta-lia” o canti la prima strofetta di Mameli-Cannata. Mica è allo stadio. Quella bandiera che sventolano è il simbolo stesso dell’oppressione, è l’icona dietro il quale si commettono da 150 anni le peggiori nequizie. Quel cromatismo ha troneggiato sulla morte di centinaia di migliaia di ragazzi, su dittatura e guerra civile, sulla distruzione di alcune delle comunità più prospere e civili del mondo, sulla corruzione e sulla sistematica rapina di chi lavora e vive onestamente. Dietro quella bandiera si nascondono oggi i ladroni di Stato, una casta ribollita, untuosi burocrati e gabellieri esosi: tutti quelli che i “forconi” di oggi dicono di voler combattere. In Sicilia prevalgono le bandiere della Trinacria, in Sardegna i Quattro Mori e nella Padania orientale il gloriosissimo Leòn: questo è lo spirito giusto, questi sono simboli di civiltà e di libertà. Chi, anni fa, si era ribellato all’assolutismo sovietico non lo aveva fatto sbandierando falci e martelli.

Qui c’è un evidente deficit di cultura identitaria e la responsabilità tocca ha chi avrebbe dovuto fare identità e non l’ha fatto. Manca totalmente la consapevolezza della necessità di sovrapporre le aspirazioni liberali con quelle autonomiste: non ci può essere libertà economica senza indipendenza politica. Tutta questa brava gente ancora oggi non si rende conto che il problema non è l’Euro, l’Europa o la Merkel ma l’Italia! Che il debito pubblico, la dittatura fiscale, la corruzione, l’inefficienza, la collusione con le strutture criminali, lo schifo generale sono le inevitabili conseguenze dello Stato unitario italiano, che è così perché non può essere che così, perché stato fatto per essere così. E se non fosse così scomparirebbe.

Non ci si libera sventolando la bandiera di chi ci opprime.


Si si, tuto oro a parte el metar la Padania al posto de la Talia e ciamar Padania oriental el Veneto.
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Re: 9 deçenbare, a se scuminsia

Messaggioda Berto » mar gen 14, 2014 2:07 pm

Verona e Brescia in rivolta: “Visite di cortesia” ad Equitalia: ladri!

http://www.lindipendenza.com/rivolta-de ... alia-ladri

di LEONARDO FACCO

Missioni riuscite, sia a Verona che a Brescia, dove dai presidi in atto sul territorio la protesta si è spostata, per qualche ora, davanti alle sedi di Equitalia. “Visite di cortesia”, le hanno definite gli organizzatori, Lucio Chiavegato e Renzo Erbisti. Una cinquantina le persone accorse presso la sede beferiana di via Corfù nella città della leonessa. Più nutrita, oltre un centinaio di partecipanti quelli che hanno preso possesso della sede veronese, in via Giolfini. In entrambi i casi, striscioni, bandiere e slogan hanno fatto da scenografia alla manifestazione.

“Equitalia evvelena anche te, dille di smettere”! Oppure: “Vedi Equitalia… e poi muori”! O ancora: “Non rubare, Equitalia non ammette concorrenza” sono alcuni degli slogan scritti, o urlati, dai manifestanti bresciani. “E’ andata bene – spiega Erbisti, coordinatore del presidio – abbiamo cominciato a mandare un avviso a questi signori, che devono avere chiaro in testa che presto resteranno loro senza lavoro, perchè li faremo chiudere”.

A Verona, dove il palazzo è stato arredato con lumini cimiteriali, Lucio Chiavegato è entrato nella palazzina per incontrare il direttore dell’agenzia locale e consegnare una targa, con sopra scritto: “Riconoscenti della vostra importante opera di parassiti collaborazionisti con lo Stato italiano ladro e truffatore”. A colloquio col direttore, il leader della L.I.F.E. ha spiegato le ragioni della odierna “visita di cortesia”: “La gente è stanca di pagare – ha spiegato Chiavegato e lei deve capire che è ora di smetterla di inviare cartelle a chi non ce la fa più per colpa di questo Stato, delle sue tasse criminali e delle sue leggi idiote. Quando dovrà inviare le prossime cartelle – ha spiegato Chiavegato – faccia un esame di coscienza, si tolga la giacca e la appenda e se ne vada, si dimetta. Tanto uno con la sua preparazione un lavoro lo trova sicuramente”.

In tarda mattinata, entrambe le gite “gite didattiche” presso gli uffici della società presieduta da Befera si sono concluse. I manifestanti sono tornati ai loro presidi…. con un cordiale… “arrivederci”.
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Re: 9 deçenbare, a se scuminsia

Messaggioda Berto » mar gen 14, 2014 2:09 pm

Berto ha scritto:da Sixara » ven dic 13, 2013 7:03 am

filarven ha scritto:
Si si, tuto oro a parte el metar la Padania al posto de la Talia e ciamar Padania oriental el Veneto.

Eh. El lo dixe da par lù ke

filarven ha scritto:
Qui c’è un evidente deficit di cultura identitaria e la responsabilità tocca ha chi avrebbe dovuto fare identità e non l’ha fatto.

comuncue :
a go visto Chiavegato e Ferro da Santoro ierisera e me pare bèn, el ga parlà co mixura, intelijenza anca tel metare vanti de tuto ( el discorso indipendentista) l emerjenza economica . A ghe jèra rispeto e ascolto da parte de l condutore e soradetuto de Rampini, ke l è uno bravo. El folklore l lo gà fato el Bruneta, ma l è lì par cuelo.
Bene, bene. Scolta :
sa te ghè ocaxion pòrtaghe el me saludo e augurio a Daniele, pa' e feste e par tuto cuanto.
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