Islam, persecuzione e sterminio dei cristiani

Re: Ixlam (persecousion e stermegno dei creistiani)

Messaggioda Berto » ven ago 26, 2016 8:27 pm

I CRISTIANI DEL MEDIO ORIENTE: "VINCERE L’ISIS NON RENDERA’ L’IRAQ PIU’ SICURO PER NOI"

https://www.facebook.com/padregabrielit ... ED&fref=nf

La popolazione cristiana autoctona del Medio Oriente è stata largamente decimata dall’avanzata delle forze islamiche nella regione, che ha lasciato i cristiani in una situazione estremamente precaria ed ha evidenziato come Israele sia l'unico Paese della zona a difendere la vita e la libertà dei propri cittadini cristiani.

Mentre proseguono le operazioni per la riconquista di Mosul, i cristiani iracheni sfollati dalla città per sfuggire allo Stato Islamico affermano che, anche se i terroristi venissero sconfitti militarmente, il Paese non sarà comunque sicuro per le minoranze.

Qaraqosh, la più grande città cristiana della Pianura di Ninive, nel nord dell'Iraq, è stata conquistata dallo Stato Islamico più di due anni fa e ancora oggi è sotto il controllo dell’ISIS. La maggior parte degli abitanti di Qaraqosh che sono riusciti a fuggire vive ora in campi profughi nel Kurdistan iracheno. Centinaia di altri abitanti sono fuggiti verso i Paesi vicini, l'Europa, gli Stati Uniti ed altre nazioni.

In un campo profughi alla periferia di Irbil, un quartiere storicamente cristiano di Ankawa, hanno trovato rifugio circa 5.000 persone. "Se fosse possibile un’emigrazione organizzata, allora direi che il 90% degli abitanti di questo campo se ne andrebbe", ha detto il direttore del campo Padre Emanuel Adel Kelo.

Raad Bahnam Samaan, sua moglie e i loro cinque figli sono fuggiti dalla loro casa di Qaraqosh all'inizio dell’agosto 2014, unendosi ai 150.000 cristiani iracheni che hanno lasciato le loro città e villaggi attorno a Mosul per rifugiarsi nelle zone sotto controllo curdo. Samaan riflette su come potrebbe essere la vita in una Mosul finalmente liberata, e dice che lo sconvolgimento causato dallo Stato Islamico ha esasperato in modo irreparabile le tensioni settarie in Iraq, trasformando in nemici le persone che una volta erano state i suoi vicini.

"Avremo ancora paura" , ha detto Samaan. "Andrò a Mosul e avrò paura perché diranno: Ecco che arriva il cristiano"
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Re: Ixlam (persecousion e stermegno dei creistiani)

Messaggioda Berto » ven ago 26, 2016 8:28 pm

VIDEO DI JERUSALEM JANE
(Jane Kiel, una cristiana danese che si batte per mostrare al mondo che Israele non è "il cattivo" che ci vogliono far credere)

https://www.facebook.com/padregabrielit ... ED&fref=nf

“Salve, sono Jerusalem Jane (Jane Kiel). Mi trovo sul Monte del Tempio, il più santo dei luoghi santi.

Da quella parte c’è la Porta da cui, secondo i cristiani, ritornerà il Re dei Re. È un posto sacro per i cristiani. Da questa parte c’erano il Primo e il Secondo Tempio.

Ma chi controlla questo posto? I musulmani. Credete che vogliano questo posto perché per loro è sacro? Non gliene potrebbe importare di meno. Guardate dove mi trovo: in mezzo a una lurida discarica con spazzatura e copriwater. Copriwater! E’ talmente irrispettoso e disgustoso! Questo è il posto sacro per il popolo ebraico, quello è il posto sacro per i cristiani, e i musulmani riempiono questo posto di copriwater. E’ disgustoso!”

https://www.youtube.com/watch?v=Rm9iwgw6Lt4
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Re: Ixlam (persecousion e stermegno dei creistiani)

Messaggioda Berto » ven set 02, 2016 7:11 am

L'islamofobia islamica è una minaccia per tutti noi
Douglas Murray
1 settembre 2016

https://it.gatestoneinstitute.org/8834/ ... a-islamica

A marzo di quest'anno c'è stato un omicidio che ha scosso la Gran Bretagna. Poco prima di Pasqua, un negoziante 40enne di Glasgow, Asad Shah, è morto, dopo essere stato ripetutamente accoltellato davanti al suo negozio. Si è subito parlato di un'aggressione di matrice religiosa. Ma la tipologia dell'attentato ha sorpreso la maggior parte dei cittadini del Regno Unito.

Nel paese, è stata prestata così tanta attenzione all'idea di "islamofobia" che molta gente – tra cui alcuni gruppi musulmani – ha pensato subito che Asad Shah sia stato vittima di un omicidio "islamofobico". Si è però scoperto che l'uomo che è stato arrestato dalla polizia – e che questa settimana è stato condannato a 27 anni di prigione per l'uccisione di Shah – è anche musulmano.

Shah era un musulmano ahmadi, ossia apparteneva a una setta che promuove una visione pacifica dell'Islam e che viene dichiarata "eretica" da molti musulmani. Tanveer Ahmed, l'assassino di Asad Shah, è un musulmano sunnita che si è recato a Glasgow per uccidere il negoziante pakistano perché credeva che lui avesse "mancato di rispetto al profeta Maometto". A questo punto, le comode narrazioni della Gran Bretagna moderna cominciano a sfilacciarsi.

Asad Shah è stato ucciso a Glasgow, in Scozia, da Tanveer Ahmed, un correligionario musulmano che ha detto che Shah aveva "mancato di rispetto al profeta Maometto" augurando "buona Pasqua" ai cristiani.

Mentre tutti avrebbero saputo cosa fare, cosa dire e da dove iniziare a cercare i legami, se un'atrocità del genere fosse stata commessa da un non musulmano contro un musulmano, i politici e altri non sapevano cosa fare quando si è scoperto che l'autore del crimine era un musulmano. Se, ad esempio, l'omicidio fosse stato commesso da un non musulmano, i leader politici come la premier scozzese Nicola Sturgeon avrebbero subito cercato collegamenti con chiunque avesse incoraggiato o approvato un atto del genere. Ma sotto la superficie di questo omicidio giace un intero iceberg che la Sturgeon e altri non si sono dimostrati interessati a scandagliare.

In genere, dopo gli attacchi terroristici, è tradizione che la Sturgeon e altri politici scozzesi si rechino nelle moschee locali per dire che naturalmente l'attentato non ha nulla a che fare con l'Islam e per rassicurare la comunità musulmana scozzese. La moschea più visitata è la moschea centrale di Glasgow – la più grande della Scozia. La premier ha incontrato i suoi leader molte volte, anche dopo gli attacchi di Parigi dello scorso novembre. Tra queste autorità c'è l'imam Maulana Habib Ur Rehman. Solo un mese prima dell'uccisione di Shah, questo imam di Glasgow si era detto turbato per l'impiccagione in Pakistan di Mumtaz Qadri, l'uomo che ha ucciso Salman Taseer, il governatore del Punjab, per la sua opposizione alle leggi sulla blasfemia.

Reagendo all'impiccagione dell'assassino di Taseer, l'imam Rehman ha detto tra l'altro: "Non posso nascondere il mio dolore di oggi. Un vero musulmano è stato punito per aver fatto quello [sic] che la volontà collettiva della nazione non è riuscita a compiere". Questa affermazione è una giustificazione abbastanza chiara delle azioni dell'assassino di Taseer ed è come se fosse stata pronunciata a difesa di altri autori di azioni simili compiute contro chi è accusato di non accettare una particolare interpretazione dell'Islam.

Ovviamente, se ad uccidere Asad Shah non fosse stato un musulmano, avremmo assistito a uno sforzo congiunto da parte dei media e dei rappresentanti politici per scoprire quali fossero i legami e le motivazioni dell'assassino. In particolare, essi avrebbero voluto sapere se ci fosse stato qualcuno – soprattutto qualche autorità – che avesse mai invocato l'uccisione di negozianti musulmani. Quando però un musulmano britannico uccide un altro musulmano britannico per presunta "apostasia" e le autorità religiose locali elogiano o piangono chi uccide qualcuno accusato di "apostasia", i media e la classe politica non si preoccupano di agitarsi. Parlano di cose "fuori contesto" o avvertono di non "generalizzare", ammoniscono di non essere "islamofobici" oppure dicono altre frasi sciocche e assurde.

Quello che è accaduto questa settimana in tribunale, quando Tanveer Ahmed è stato riconosciuto colpevole e condannato per l'omicidio di Asad Shah, è ancor più eloquente. Dopo che il giudice ha letto la sentenza, l'imputato ha alzato il pugno e ha gridato in arabo: "C'è solo un profeta". I suoi sostenitori, che erano la metà delle persone presenti in aula, si sono uniti al suo grido. Tutto questo fa capire perché la famiglia di Shah fosse troppo terrorizzata per essere presente durante il processo e si prepari a lasciare la Scozia.

Poi, fuori dal tribunale, un giornalista della LBC Radio ha intervistato alcuni familiari dell'assassino. In questo video, che vale la pena visionare, si vede il cronista chiedere ai familiari del killer: "Asah Shah meritava di morire?". Ma loro si rifiutano di rilasciare commenti.

Quando è stato chiesto a un altro sostenitore se a suo avviso fosse stato "rispettoso" da parte del killer recitare quella parte dal banco degli imputati, l'uomo è diventato minaccioso e ha detto: "Sì. Lui rispetta il suo profeta. Lui dice: 'Io amo il mio profeta'. Che c'è di male in questo?" Alla domanda se il verdetto sia stato giusto, l'uomo ha risposto: "No". Ma non ha poi voluto rilasciare alcun commento, quando il giornalista gli ha chiesto per quale motivo non lo fosse.

Certamente è un bene che il sistema giudiziario penale abbia fatto il proprio lavoro e anche rapidamente. L'assassino di Asad Shah è stato assicurato alla giustizia e gli è stata inflitta una pena debitamente lunga. Ma questo caso avrebbe dovuto offrire ai politici, ai media e alla società intera l'opportunità di riuscire a capire che questo tipo di fanatismo costituisce una minaccia per tutti noi e prendere coscienza di quanto esso sia in realtà diffuso. Invece, pur intravedendo per un attimo quanto il problema sia profondo, sembra che il Regno Unito abbia deciso ancora una volta di fare finta di niente e distogliere lo sguardo, per paura di quello che potrebbe altrimenti scoprire.

Douglas Murray è uno scrittore britannico, un analista e opinionista, residente a Londra.
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Re: Ixlam (persecousion e stermegno dei creistiani)

Messaggioda Berto » mer set 07, 2016 9:23 pm

La Svizzera salva 4 insultatori dell'Islam
I quattro ragazzi egiziani, cristiani, erano stati condannati per un video. "Solo la Svizzera li ha accolti"

http://www.ticinonews.ch/svizzera/31153 ... dell-islam

Un video che poteva costare loro molto caro, quello girato da quattro ragazzi egiziani copti. Albir S. (17), Klenton F. (18), Moller Y. (17) e Bassem Y. (17) erano stati ripresi dal loro docente durante una passeggiata scolastica nel febbraio del 2015. Nel video, Albir fingeva di recitare una preghiera mentre Bassem aveva simulato un’esecuzione in stile ISIS.

Come riferito dal portale Watson, le autorità egiziane non hanno gradito la performance dei quattro ragazzi, che sono stati accusati di insultare l’Islam.

Non è chiaro come il video sia stato scoperto, ma per i quattro ragazzi è stato l’inizio di un’odissea. Una folla inferocita ha iniziato ad assediare giorno e notte la casa nella quale si erano rifugiati, mentre tra le strade imperversava una caccia ai copti. I quattro si sono infine arresi al sindaco del villaggio, che li ha fatti scortare da soldati armati.

Albir e compagni sono stati in seguito incarcerati. In prigione il trattamento non è stato, per usare un eufemismo, dei migliori e in attesa del processo sono stati liberati, dopo 50 giorni dietro le sbarre, grazie al pagamento di una cauzione pari a circa 1'100 franchi. Temendo per la loro incolumità, i ragazzi si sono dati alla macchia.

Circa un anno dopo, il 25 febbraio 2016 sono stati condannati a 5 anni di prigione, in virtù della legge egiziana contro la blasfemia. Secondo quanto riferito dal loro avvocato, il giudice non ha nemmeno guardato il video incriminato.

I parenti hanno esortato i quattro a fuggire. "Tempo perso inoltrare un ricorso", li avvertivano. Albir, Klenton, Moller e Bassem sono quindi entrati in Turchia (dove però ben presto sono finiti nel mirino dei musulmani di Istanbul) e, sostenuti da diverse associazioni umanitarie che hanno procurato loro dei visti, sono riusciti a depositare diverse domande d’asilo.

Dei Paesi interpellati, solo la Svizzera ha risposto affermativamente. “Solo la Svizzera ha detto sì in tempi brevi», ha confermato Daniel Hoffman del Middle East Concern (MEC), l'associazione londinese che si è occupata del caso dei giovani copti.

Dal 2013, però, la Svizzera non accorda più asilo nelle sue ambasciate ma, tenuto conto della loro giovane età, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha dato il via libera all’ambasciata svizzera a Istanbul.

I quattro ragazzi si trovano ora al sicuro a Thun (BE).
Redazione | 6 set 2016
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Re: Ixlam (persecousion e stermegno dei creistiani)

Messaggioda Berto » ven set 23, 2016 8:18 pm

Germania, cristiani perseguitati dai musulmani nei campi profughi. «Governo non fa niente»
settembre 22, 2016 Leone Grotti
Insultati, picchiati e costretti a convertirsi all’islam. E chi osa denunciare «viene minacciato dai traduttori musulmani e dalle guardie dei campi, che spesso sono salafite»

http://www.tempi.it/germania-cristiani- ... -O37iQoHis

Non solo i migranti cristiani sono perseguitati dai musulmani dentro i campi profughi tedeschi e i container che li accolgono, ma vengono anche minacciati dai traduttori che dovrebbero aiutarli quando cercano di sporgere denuncia. È quello che emerge da un’intervista a Paulus Kurt, che fa parte del Consiglio centrale dei cristiani orientali in Germania (Zocd).

CRISTIANI PERSEGUITATI.
Una sua intervista alla versione tedesca di Zenit è appena stata tradotta in inglese dall’Osservatorio europeo sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani. Kurt non parla solo, come già fatto in precedenza, di come i cristiani siano perseguitati, insultati, minacciati di morte, messi sotto pressione per le richieste di conversione all’islam e costretti spesso ad andarsene dal paese o a cercare rifugio al di fuori dei campi. Aggiunge dettagli fino ad oggi sconosciuti.

«NESSUNO CI HA ASCOLTATO».
Innanzitutto, le prime richieste di aiuto gli sono arrivate da migranti cristiani ad agosto 2015. Da subito il Zocd ha avvertito autorità e politici ma «quasi nessuno ci ha dato sostegno» ripetendo che «siamo uno stato laico dove vige il rispetto della legge». In pratica il problema è stato ignorato, anche «per mancanza di adeguate conoscenze culturali e storiche», come ad esempio la persecuzione che già i cristiani subiscono nei paesi di origine per mano dei musulmani.

MINACCE DEI TRADUTTORI MUSULMANI.
Di conseguenza, Kurt ha cercato di aiutare i cristiani a sporgere denuncia per le angherie subite ma «quando le persone danneggiate lo facevano, non succedeva niente o il processo durava troppo, mentre quelli temevano per la loro vita». Perché? «Il primo problema è che si tratta della parola di una persona contro quella di un’altra. Il secondo è costituito dai traduttori, che sono musulmani e parteggiano spesso per gli accusati. Io sono a conoscenza di casi in cui i traduttori hanno detto ai cristiani, mentre andavano dalla polizia, che se avessero sporto denuncia si sarebbero potuti scordare le domande di richiesta d’asilo. Ho visto spesso denunce ritirate perché i cristiani venivano minacciati così».

LE GUARDIE SALAFITE.
Le autorità, pur sapendo tutto, si sono difese affermando che «non si può fare niente se le persone non denunciano». E intanto chi si è esposto, «ha ricevuto ancora più minacce sia dagli accusati, che da gruppi più vasti», senza l’adeguata protezione delle autorità. «Il messaggio è chiaro: se osi denunciare, dovrai pagarne le conseguenze».
Quando in ottobre le richieste di aiuto al Consiglio centrale sono aumentate in modo esponenziale, «abbiamo attivato un numero verde per chiedere aiuto». Hanno ricevuto tantissime telefonate e indagando hanno scoperto anche che «le guardie di sicurezza» statali «musulmane presenti nei campi danno sostegno ai compagni credenti e così discriminano gli altri. In alcuni campi abbiamo anche visto salafiti assunti come guardie di sicurezza». I salafiti sono gli stessi la cui crescita «fuori controllo» è stata denunciata di recente dal capo dell’intelligence tedesca, Hans-Georg Maassen, come fattore che «sta allargando il bacino di reclute per il jihad» nel paese.

FIDUCIA MAL RIPOSTA.
Per Kurt i politici dovrebbero «parlare apertamente e onestamente di questi casi», perché «il rispetto della legge che questi cristiani speravano finalmente di trovare in Germania per loro non esiste. [Il governo] si è fidato delle persone sbagliate per quanto riguarda la protezione delle minoranze e l’applicazione della legge». Il Consiglio centrale dei cristiani orientali in Germania ha quindi consigliato al governo di raccogliere subito la nazionalità dei migranti e dividerli in base alla religione di appartenenza. Cosa che però non è ancora avvenuta.
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Re: Ixlam (persecousion e stermegno dei creistiani)

Messaggioda Berto » ven set 23, 2016 8:18 pm

"Cristiani causa dei naufragi". Migranti islamici li uccidono
Due scafisti musulmani a processo in Spagna. Torturati e affogati i cristiani: "Le loro preghiere provocano le tempeste"

Giuseppe De Lorenzo - Gio, 22/09/2016

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mig ... 09326.html

Un omicidio religioso contro i cristiani. Un assassinio che attraversa il Mediterraneo e macchia di sangue i barconi di migranti che abbandonano l'Africa per arrivare in Europa.

Due scafisti islamici sono sotto processo in Spagna per aver torturato e ucciso sei cristiani che avevano affidato le speranze a quella improbabile nave che avrebbe dovuto portarli sulle coste spagnole.


L'assassinio di 6 cristiani

Torniamo al 5 dicembre 2014, quando la capitaneria spagnola di Almería recuperò 29 superstiti a bordo di una imbarcazione di fortuna. Sul gommone di 10 metri era rimasta solo la metà dei 50 migranti salpati da Nador, in Marocco: il bilancio fu di 21 morti accertati, di cui sette bambini e sei cristiani assassinati barbaramente dall'odio islamico. Il capitano della barca, Alain N. B, e il suo vice avrebbero infatti picchiato e gettato in acqua sei passeggeri, perché convinti che le tempeste fossero provocate dalle preghiere dei migranti cristiani.

A caratterizzare quel maledetto viaggio furono dure tempeste e giorni di paure in balia del mare mosso. Per questo un parroco cattolico presente a bordo invitava i fedeli ad affidarsi Dio per chiedere la grazia di arrivare sani a salvi a destinazione. Un grido di fede e speranza, umano e religioso al tempo stesso. Ma i due scafisti camerunensi erano convinti che "il tempo peggiorava ogni qual volta si rivolgevano a Gesù". E così li hanno uccisi.

A raccontarlo agli inquirenti spagnoli sono stati i testimoni del massacro, i quali ricordano chiaramente anche le torture inflitte alle vittime prima che fossero lasciati annegre in mare aperto. I due camerunensi avrebbero utilizzato alcune componenti in legno della barca per picchiare il prete. Poi avrebbero perquisito altri cinque passeggeri cercando crocifissi o altri simboli religiosi che ne provassero l'appartenenza religiosa. Poi li hanno annegati. Colpevoli soltanto di credere in Cristo e di non aver invocato Allah.


L'accusa del pm spagnolo

"Il capitano - scrive il procuratore nell'accusa riportata dal Telegraph - era consapevole del fatto che le vittime non avrebbero potuto sopravvivere e che sarebbero morti per annegamento, dal freddo o dalle lesioni fisiche che avevano subito. Inoltre era consapevole della bassa temperatura, del mare mosso, della grande distanza dalla costa e dell'assenza di eventuali imbarcazioni vicine che li avrebbe potuti salvare". Non solo. Quando i due camerunensi sbarcarono ad Almería, la polizia li trovò in possesso di circa 1.500 euro, gli stessi che - secondo i testimoni - avrebbero sottratto alle vittime prima di abbandonarle in balia delle onde.

Il pm ha chiesto nei giorni scorsi una pena di 15 anni di galera per ogni omicidio commesso, delitti aggravati dalla motivazione di odio religioso. In totale, il camerunense potrebbe scontare fino a 90 anni di carcere, mentre il suo vice è morto in Spagna prima dell'inizio del processo. Morto come quei cristiani uccisi dall'odio islamico.
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Re: Ixlam (persecousion e stermegno dei creistiani)

Messaggioda Berto » mar set 27, 2016 9:15 pm

Ucciso lo scrittore giordano Hattar
L’intellettuale era sotto processo per aver condiviso su Facebook una caricatura dell’Isis
di Maria Serena Natale

http://www.corriere.it/esteri/16_settem ... 2a03.shtml

Tre colpi di pistola davanti al tribunale nel centro di Amman. È morto così lo scrittore giordano Nahed Hattar, sotto processo per aver condiviso su Facebook una vignetta considerata «oltraggiosa» per l’Islam. Cristiano laico e progressista, 56 anni, Hattar era stato arrestato lo scorso 13 agosto dopo aver postato sul suo profilo una caricatura con un jihadista del sedicente Stato islamico che, a letto insieme a due donne, chiedeva a Dio di portargli un drink. Secondo l’agenzia di stampa giordana Petra l’assalitore è stato arrestato. Hattar stava per presentarsi in Aula.

Alla sbarra

L’accusa: «incitamento alla discordia confessionale e insulto all’Islam». Il reato di vilipendio include anche «la pubblicazione di materiali di stampa, immagini o disegni tesi a ferire la fede o la sensibilità religiosa». Dopo l’arresto, lo scrittore era stato liberato a settembre su cauzione. Rischiava fino a un anno di carcere. Non era la prima volta che Hattar aveva problemi con la giustizia. In passato era stato assolto in diversi processi, anche per oltraggio al re Abdullah II.

Stato laico

La vignetta aveva sollevato un’onda di polemiche negli ambienti musulmani conservatori in Giordania, Stato laico che mantiene una netta distinzione tra politica e fede pur avendo inserito l’Islam come religione ufficiale nella Costituzione (basata sul Codice civile napoleonico ereditato dal Mandato francese): in passato l’ordinamento non prevedeva pene per l’accusa di oltraggio alla religione, con la motivazione che Dio non ha bisogno di essere difeso dagli uomini.

La satira

Nella vignetta intitolata «In Paradiso...», Dio chiede a un jihadista (probabilmente il Califfo Al Baghdadi): «Buona giornata, Abu Saleh, hai bisogno di qualcosa?». L’uomo risponde: «Sì, Signore, mi porti un altro bicchiere di vino e chieda a Jibril (l’arcangelo Gabriele) di portarmi noccioline. Dopo mi mandi un servitore eterno per pulire il pavimento e sparecchiare. E non dimentichi di mettere una porta davanti alla tenda, così la prossima volta bussa prima di entrare, Sua Beatitudine». Secondo gli analisti nella caricatura la parola «Subnallah» (Gloria ad Allah) sarebbe stata modificata in «Subhanekh» (Sua Beatitudine), formula che può suonare blasfema.

La difesa

Hattar, impegnato in politica e sostenitore del presidente siriano Bashar Assad, si era difeso spiegando di non aver voluto offendere i fedeli ma denunciare la distorta visione religiosa dei terroristi. «Da non credente — aveva scritto — rispetto i credenti che non hanno colto il significato satirico della vignetta».
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Re: Ixlam (persecousion e stermegno dei creistiani)

Messaggioda Berto » mar set 27, 2016 9:16 pm

“Quella in Siria è una guerra contro i cristiani”
Set 27, 2016
Matteo Carnieletto

http://www.occhidellaguerra.it/curdi-e- ... assacrando

Quando risponde al telefono, monsignor mons. Jacques Behnan Hindo, arcivescovo siro-cattolico di Hassaké-Nisibi (diocesi che comprende anche Raqqa, la capitale del sedicente Stato islamico), ha la voce roca. La voce di chi ogni giorno guarda in faccia la guerra. Sul sagrato dell’arcivescovado si affacciano due cecchini. Uno a trenta metri. L’altro a duecento. La tensione è palpabile, nonostante le prime frasi di monsignor Hindo vengano pronunciate con calma. A bassa voce. La linea va e viene. Ma, mano a mano che continuiamo a parlare, l’arcivescovo si fa sentire sempre di più. Parla della guerra che, ormai da cinque anni, sta distruggendo la Siria. Anzi, la “sua” Siria perché, mi spiegherà, “la Siria è prima di tutto mia. Perché io sono siriaco. E Siria deriva da siriaco. Io sono la Siria. Tutti i siriani sono la Siria”. Parole pronunciate dal cuore, come dirà più volte durante l’intervista. Parole di un pastore che ha deciso di non abbandonare le sue pecore. Anche a costo di vivere nel mirino dei cecchini. Giorno e notte.

Monsignore, recentemente ha usato parole molto dure nei confronti dei curdi dello Ypg, accusandoli di voler strappare qualsiasi cosa ai cristiani della sua diocesi. Qual è la situazione ora?

La presenza curda è sempre più pressante. Qui in città hanno preso tutti gli incroci e occupato tutte le vie, specialmente nel quartiere cristiano. Gli uomini dello Ypg si stanno comportando molto male con noi cristiani. Sono molto aggressivi. Inizialmente hanno preso il sud della città, poi si sono allargati sempre più. Hanno preso tutto il cotone e tutte le nostre ricchezze. Hanno rubato perfino le sedie. Hanno svuotato tutto, ora non c’è più nulla. Quando Daesh si è allontanato, sono arrivati i curdi dello Ypg, che vorrebbero creare uno Stato indipendente, ma questo non ha senso. Hanno preso qualche avvocato e l’hanno nominato giudice. Ma che giustizia è questa? L’anno scorso, a febbraio, 35 villaggi sono stati occupati da Daesh. I curdi dello Ypg li hanno visti scendere dalle montagne, ma non hanno fatto nulla per fermarli. Volevano che Isis occupasse queste terre bellissime. Quando sono arrivati, gli uomini dello Ypg mi hanno detto: “Siamo qui per proteggere i cristiani”. Ma non era vero: erano venuti per cacciare i cristiani.

Ma in Occidente i curdi dello Ypg vengono visti come degli eroi perché combattono Isis. Come può dire questo?

Loro lavorano per gli americani, che li usano per fare la loro politica. Ma poi li abbandoneranno. I curdi non pensano a ciò che accadrà tra un’ora oppure domani. Pensano solamente all’oggi. Non hanno imparato dalla loro storia e dalle persecuzioni degli ottomani. Lei sa cosa stanno facendo ora i curdi? Stanno imponendo la loro lingua nelle nostre scuole. Due ore al giorno per cinque giorni. Al Nord insegnano tutto in lingua curda. Ho detto loro: “Non avete programmi e non avete professori adatti. Come potete insegnare ai bambini?” E sa cosa mi hanno risposto? “Siamo pronti a sacrificare sette generazioni”. Questa non è democrazia. È ideologia. La propaganda curda e americana li presenta come eroi solo perché sono contro il governo. Ma i curdi stanno facendo tutto questo perché vogliono uno Stato. Lo stanno facendo solamente per il loro interesse.

Uno scenario davvero cupo, se è vero – come è vero – che i curdi hanno sfruttato il cessate il fuoco per alzare le barricate. Secondo lei la tregua è stata invece utile per i civili in zone come Aleppo?

Io sono contro il cessate il fuoco. La prima volta che l’esercito siriano è avanzato contro i ribelli, gli americani hanno chiesto una tregua e così i terroristi si sono riorganizzati per attaccare i soldati lealisti. Anche con questo cessate il fuoco hanno fatto la stessa cosa. De Mistura e l’Onu parlano solo di Aleppo est, dove sono presenti i ribelli, ma non parlano mai dell’altra parte, dove ci sono un milione e duecentomila siriani che vengono continuamente bombardati dai jihadisti. Anche l’arcivescovado di Aleppo è stato colpito da un missile, ma gli americani, i francesi e gli italiani non ne hanno parlato.

Ed è pure vero che durante la tregua i “ribelli” vengono riforniti di armi e munizioni. Ma chi gliele dà?

Di certo non vengono via aereo perché è tutto bloccato. Vengono dalla Turchia. La Turchia aiuta Daesh e anche l’America, che infatti non lo vuole distruggere. Da una parte gli Usa lo combattono, dall’altra lo aiutano. Addestrano i ribelli che poi passano le armi ad Al Qaida e all’Isis. Quando parlano i Capi dei governi occidentali dicono solo bugie. Non vogliono combattere né Daesh né Al Nusra. Non vogliono che la Russia e i siriani li bombardino.

E così i terroristi di Al Nusra hanno cambiato nome per presentarsi come “jihadisti” buoni…

Certo. E loro sono sostenuti anche dal Qatar, come l’Isis con l’Arabia Saudita.

Ma qual è la politica degli Usa in Medio Oriente?

Quella di Israele, che è il piede americano in Medio Oriente. Lo Stato ebraico ha un valore economico e strategico fondamentale. Per questo deve essere più forte ed è per questo che gli Usa vogliono smembrare la Siria. Non a caso hanno dato 38 miliardi di armi agli israeliani. Ma l’America fa anche gli interessi dell’Arabia Saudita, tanto che Obama ha posto il veto sul disegno di legge sull’11 settembre che permetterebbe alle famiglie delle vittime dell’11 settembre di citare in giudizio i sauditi. L’America ha deciso di attaccare la Siria perché Assad non ha voluto rompere le sue alleanze con l’Iran e con gli Hezbollah.

Com’è il rapporto tra cristiani e musulmani in Siria?

L’islam siriano è speciale. Non è come quello dell’Arabia Saudita o della Turchia. Non è un islam politico. I musulmani siriani hanno, prima di tutto, un cuore siriano. Hanno preso il volto della cultura, del commercio e della civiltà siriana. Purtroppo abbiamo anche noi qualche villaggio o qualche città in cui ci sono persone con la mentalità dei Fratelli musulmani…

Ma prima della primavera araba Assad riusciva a tenerli a bada…

Da quando il partito Baath ha preso il potere, la Siria è diventata un Paese laico. Quando ho costruito un campanile di 42 metri con una croce di 7 metri nessuno ha detto nulla. Anche se è più alta dei minareti. Come mai? Da settant’anni abbiamo una cultura laica. L’estremismo è arrivato con i Fratelli musulmani. Daesh è figlio loro e dei wahabiti.

Ma davvero Assad ha commesso tutti i crimini di cui è accusato?

Nella prima settimana della rivolta c’è stato qualche sciopero e l’esercito ha sparato sugli scioperanti. È vero. Ma chi ha sparato è stato punito. Quella in Siria non è stata una rivoluzione. È una guerra dei Fratelli musulmani. Chi dice che si tratta di una rivoluzione fa propaganda. È una guerra contro i cristiani. Il segretario di Laurent Fabius, tre anni fa, mi ha detto: “Tra poco arriverà in Europa un aereo pieno di cristiani iracheni”. Sa cosa gli ho risposto? “State sradicando i cristiani mediorientali affinché continui la guerra tra sciiti e sunniti”.

Dopo il bombardamento Usa contro l’esercito siriano, monsignor Abu Khazen, arcivescovo di Aleppo, ha detto che non si è trattato affatto di un errore. Condivide questa tesi?

Nel 2012 ho preso carta e penna per dire che dovevano essere Russia, Cina e Iran a bombardare Daesh in Siria. Non gli americani e i loro alleati perché ero certo che avrebbero colpito anche l’esercito siriano. E ora è successo. Di solito Isis cerca di colpire gli aerei, ma in questo caso non l’ha fatto. Come mai? Non posso parlare con tranquillità di fronte a questo bombardamento. Sono anche arcivescovo di Deir el-Zor e non posso accettare quello che gli americani hanno fatto. Conosco le persone che combattono con l’esercito siriano e i cristiani che vivono ancora lì. Non posso stare seduto su un trono. Uso le parole che mi vengono dal cuore e, quando vedo la Mogherini che piange per gli attentati di Bruxelles, mi chiedo se mente. Anzi, so che mente. Non ha mai parlato di tutte le scuole bombardate dai terroristi a Damasco. Forse il sangue siriano non è come quello occidentale…

Abbiamo parlato tanto di propaganda. Ma cosa possiamo fare noi giornalisti per raccontare con lealtà il conflitto siriano?

Non prendete per oro colato tutto ciò che i governi occidentali vi dicono. Sono bugiardi e contro i cristiani e i siriani. Hanno i loro interessi e non hanno in mente né gli uomini né i cristiani. Credo che la politica debba significare “servizio”, ma purtroppo ora è solo questione di interessi. Mettete dei punti di domanda sulle cose che vi dicono. Abbiate un po’ di cuore per questa Nazione. La Siria è prima di tutto mia. Perché io sono siriaco. E Siria deriva da siriaco. Io sono la Siria. I siriani sono la Siria. Piantatela di chiamare “moderati” i ribelli. È una bugia. Non sono moderati. Nemmeno l’Esercito Siriano Libero lo è. È solo il cambiamento di un’etichetta. Come Isis e come Al Nusra sono degli islamisti. I russi continuano a chiedere agli americani chi sono i ribelli moderati, ma loro non hanno ancora risposto.

Come giudica l’intervento russo in Siria?

Putin non è venuto solo per aiutare i cristiani e i siriani. Ma anche perché i terroristi non tornino in Russia. La posizione russa è difendibile, quella americana no perché è contro il diritto internazionale. Chi ha autorizzato l’intervento aereo della coalizione a guida Usa in Siria? Nessuno. È assurdo. La crisi siriana ha mostrato che la Russia è la seconda potenza mondiale e questo non è tollerabile per l’America.

Due mesi fa ha potuto parlare con Bashar Al Assad. Cosa vi siete detti?

A dir la verità, ho parlato della situazione nella mia regione. Ho parlato del problema curdo, presentando anche documenti scritti. Sa cosa mi ha detto? “Voglio una Siria laica in cui è vietato parlare di minoranze”. Mi ha poi detto: “Io sono un simbolo. Se va via un simbolo crolla tutto”. E ha ragione. In Siria succederebbe ciò che è successo in Libia e in Iraq. Se Assad se ne va, sparirà pure l’esercito e la Siria verrà smembrata.

Dice queste parole con un nodo alla gola, monsignor Hindo. E non possiamo dargli torto. La Siria anche è “sua”. È una questione di fede e di sangue. Cose che sembrano impensabili qui, dove tutto è pace.
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Re: Ixlam (persecousion e stermegno dei creistiani)

Messaggioda Berto » sab nov 19, 2016 7:55 am

Sottomissione liberal: Proteggere l'Islam e diffamare il Cristianesimo
Giulio Meotti

https://it.gatestoneinstitute.org/9321/ ... stianesimo

Sul più grande portale commerciale del mondo, Amazon, sono in vendita molti costumi di Halloween. Una delle novità del 2016 è il " Sexy burqa", la palandrana tipica che i talebani e lo Stato islamico impongono alle donne. Ma il "sexy burqa", che su Amazon.uk era in vendita a 18,99 sterline, è scomparso in grande fretta.

Amazon, il colosso di Jeff Bezos, ha rimosso il prodotto dal sito web, dopo essere stato subissato di accuse di "razzismo", "islamofobia", di commercializzare un indumento islamico con il volto bianco di una modella occidentalista e di usare "un oggetto religioso a fini commerciali". "Siete disgustosi, la mia cultura non è il vostro costume", hanno scritto tanti utenti di fede islamica. Altri hanno usato un tono più serio: "Chiunque tu sia, devi temere Allah. Questo non è uno scherzo".

Un portavoce di Amazon ha risposto prontamente ai clienti: "Tutti i nostri venditori devono seguire le nostre linee guida e coloro che non lo fanno saranno soggetti a una azione di rimozione. Il prodotto in questione (il sexy burqa, ndt) non è più in vendita".

Dunque questa parodia di Halloween del simbolo globale di oppressione della donna è stata censurata. E proprio perché il velo islamico è totalmente in contrasto con i valori occidentali di libertà, uguaglianza e della dignità umana che questa mentalità progressista relativistica lo difende fedelmente, come fa con il burkini.

Ma qui c'è anche un doppio standard. Che dire infatti della "Sexy suora", l'abito di Halloween che sbeffeggia la Chiesa Cattolica? Nonostante le proteste dei consumatori cattolici, la "sexy suora" è rimasta in vendita su Amazon. Non era questa una forma di "cristianofobia"? Inoltre, una suora è una figura religiosa, mentre il burqa è un semplice abito.

Lo spot del costume offensivo – o dell'ipocrisia. Amazon, il portale commerciale online, ha rimoso il costume del "Sexy burqa" (in alto a sinistra) dopo essere stato subissato di accuse di "islamofobia. Nonostante le proteste dei consumatori cattolici, la "Sexy suora" è rimasta in vendita su Amazon.

Prendiamo il Guardian, il più famoso quotidiano della sinistra liberal britannica. Quando il gruppo delle Pussy Riot si introdusse nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca esibendosi in uno show di tre minuti ritenuto offensivo, per il quale due delle tre artiste finirono in carcere per non aver sconfessato il testo (la terza si scusò per evitare la galera), il Guardian le difese parlando di " pura poesia di protesta". Quando il gruppo politica Pegida esortò la gente a protestare contro l'islamizzazione in Germania, lo stesso quotidiano tuonò contro il movimento definendolo "un vampiro da uccidere". Il doppio standard è emerso anche nel corso della lotta contro la costruzione di una moschea vicino a Ground Zero, quando il quotidiano britannico si schierò dalla parte della comunità musulmana.

Nel gennaio 2006, il più famoso vignettista norvegese, Finn Graff, disse di essere stato censurato per una vignetta su Maometto. Graff non aveva mai avuto problemi per aver preso in giro i cristiani, che raffigurava con camicie brune e svastiche. Fu anche l'autore di una serie di controversi disegni contro Israele, uno dei quali ritraeva il premier israeliano Menachem Begin come il comandante di un campo di concentramento nazista.

La stessa cosa accadde al regista tedesco-americano Roland Emmerich che ha diretto numerosi film catastrofici. Desistette dall'idea di distruggere sul grande schermo il luogo più sacro dell'Islam per paura di attirarsi addosso una fatwa (un editto religioso) che chiedesse la sua morte. Per il suo film 2012, Emmerich avrebbe voluto demolire la Kaaba, l'iconica struttura a forma di cubo che si trova nella Grande Moschea della Mecca. "Si può effettivamente lasciare che simboli cristiani vengano fatti a pezzi, ma se volete farlo con un simbolo arabo, vi potrebbe capitare una fatwa", disse Emmerich. Almeno è stato onesto.

Dopo il massacro della maggior parte della redazione del settimanale satirico francese, Charlie Hebdo, tutti i grandi quotidiani liberal occidentali, i network televisivi e le agenzie fotografiche, a cominciare dai "Big Three" (Msnbc, Cnn e Ap), fecero a gara nel giustificare la vergognosa decisione di censurare la copertina di Charlie Hebdo, quella in cui c'è Maometto che piange e che dice "tutto è perdonato". La Cnn disse di nutrire "preoccupazioni per la sicurezza dei lavoratori e per la sensibilità del suo pubblico musulmano". Un anno dopo, quando Charlie Hebdo pubblicò una nuova copertina che raffigurava un "Dio killer" giudeo-cristiano anziché il profeta islamico, la Cnn la mostrò.

Nel 2015, la Bbc descrisse la copertina senza mostrarla, scelta che non ripeté l'anno dopo, quando diffuse la nuova copertina anticristiana di Charlie. Lo stesso doppio standard arriva dal quotidiano conservatore britannico Daily Telegraph, che tagliò la copertina con la caricatura del Maometto e ne pubblicò una con il Dio abramitico.

L'Associated Press, nel 2015, censurò le vignette islamiche di Charlie Hebdo. Motivo? "Deliberatamente provocatorie". Nel 2016, l'agenzia di stampa non ha avuto alcun problema a mostrare la nuova copertina che non raffigurava Maometto ma il Dio giudeo-cristiano.

Questo doppio standard delle élite liberal era già emerso quando il New York Times, per "rispetto" nei confronti della fede islamica, aveva deciso di censurare le vignette su Maometto di Charlie Hebdo. Salvo poi decidere, in totale mancanza di rispetto, che Gray Lady poteva e doveva pubblicare l'opera "Eggs Benedict" di Niki Johnson, esposta al museo d'arte di Milwaukee e in cui profilattici di vario colore formano il volto del Papa Benedetto XVI.

Il "Califfo" dello Stato islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, ridicolizzato da Charlie Hebdo ha fatto scattare l'autocensura per "hate speech", istigazione all'odio, mentre l'opera di Chris Ofili "La Santa Vergine Maria", in cui la madre di Gesù è ricoperta di feci e genitali, quella è stata tutelata dal New York Times come "free speech", libertà di parola. Questo significa forse che alcune religioni sono più privilegiate rispetto ad altre?

Se un imam protesta in modo violento contro qualcosa, le élite liberal sostengono sempre la falsa accusa di "islamofobia". Se a protestare pacificamente è un vescovo cattolico, quelle stesse élite glissano sulla protesta in nome della "libertà di espressione.

Dimenticate il "Sexy burqa". La notte di Halloween, solo la "Sexy suora" è disponibile, mentre il "Califfo" Baghdadi può stuprare impunemente le sue schiave del sesso yazide e cristiane.

Giulio Meotti, redattore culturale del quotidiano Il Foglio, è un giornalista e scrittore italiano.
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Re: Ixlam (persecousion e stermegno dei creistiani)

Messaggioda Berto » gio dic 01, 2016 10:05 am

IN IRAN, 3 CRISTIANI CONDANNATI A 80 FRUSTATE PER AVER BEVUTO IL VINO EUCARISTICO

https://www.facebook.com/padregabrielit ... 6777431674

In Iran, tre cristiani sono stati condannati a 80 frustate per aver bevuto il vino eucaristico. Yaser Mosibzadeh, Saheb Fadayee e Mohammed Reza Omidi (detto Youhan) saranno frustati in pubblico per blasfemia dopo essere stati arrestati a maggio in una chiesa domestica a Rasht.

Hanno già trascorso in carcere alcune settimane prima di essere rilasciati su cauzione ed ora, giudicati colpevoli da un tribunale islamico, dovranno subire questa punizione crudele e degradante.

I tre uomini sono di origine musulmana e si sono convertiti al cristianesimo, e la sentenza riflette la linea dura dello Stato iraniano contro il riconoscimento del diritto dei musulmani a cambiare religione. In Iran non è illegale per i cristiani bere alcolici, ma ai musulmani è proibito berli ed è illegale per loro convertirsi a un'altra religione.

Gli agenti iraniani hanno fatto irruzione anche nella casa del loro Pastore Yousef Nadarkhani e di sua moglie Fatemeh Pasandideh ma non li hanno incarcerati. I tre uomini si sono appellati contro il verdetto ma, insieme al Pastore Nadarkhani, rischiano di dover affrontare l’accusa ancor più grave di 'azioni contro la sicurezza nazionale'.

Ci sono circa 300.000 cristiani in Iran, le cui comunità indigene armene e assire costituiscono circa l'uno per cento della popolazione. L'Iran ha intensificato la repressione contro i cristiani nel 2015, e in quest’ultimo anno almeno 108 cristiani sono stati rastrellati dalla polizia. Attualmente, novanta cristiani languono in carcere per la loro fede. Molti prigionieri cristiani sono stati picchiati e abusati, e alcuni sono stati minacciati di morte.

Da un articolo di Hannah Al-Othman per il Daily Mail:
http://www.dailymail.co.uk/news/article ... union-wine
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