Amàsoni, łe done sarmatehttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... A0soni.jpg http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... soni-1.jpg http://it.wikipedia.org/wiki/Amazzoni Le Amazzoni (in greco antico Ἀμαζόνες) sono un popolo di donne guerriere della mitologia greca.
Il nome greco Ἀμαζών (amazòn) è di dubbia etimologia.
La maggior parte degli autori classici, considerano la Ά iniziale un'alfa privativa che rende nullo il successivo nome μαζός, versione ionica di μαστός, che vuol dire "seno": il risultato sarebbe quindi "senza seno".
L'etimologia è riferibile al costume tradizionale attestato dalle fonti mitografiche secondo cui, le Amazzoni si mutilavano la mammella destra allo scopo di tendere meglio l'arco. Da tutti gli autori viene evidenziata la relazione fra la mutilazione/occultamento degli attributi femminili e il miglioramento delle abilità guerresche reputate qualità chiaramente maschili.
Amazzone ferita, 1903, opera su tela dell'artista tedesco Franz von Stuck.
Lo pseudo-Ippocrate riferisce che alle donne dei Sarmati, tradizionalmente identificate o collegate con le Amazzoni (si veda in seguito), viene bruciata la ghiandola mammaria destra tramite l'applicazione di un disco di rame arroventato.
La pratica viene compiuta nella prima infanzia per impedire lo sviluppo del seno e assicurare maggior forza al braccio che tenderà l'arco.
Un riferimento ad un costume analogo delle Amazzoni viene attestato da Diodoro Siculo. Lo storico greco accenna alla mutilazione senza fornire dettagli, ma precisando che il suo scopo è quello di rendere più forti le donne guerriere. Eustazio di Salonicco, ecclesiastico ed erudito bizantino del XII secolo, nel suo commentario all'Iliade cita la pratica della bruciatura del seno nei termini e negli scopi precisati da Ippocrate («ut arcus facilius intendant»), ma riferendola alle Amazzoni del poema omerico.
Un riferimento analogo compare anche nell'Eneide di Virgilio il quale descrivendo Pentesilea, una delle loro regine, annota come il seno della donna sia compresso strettamente da una fascia d'oro («aurea subnectens exsertae cingula mammae»).
http://www.treccani.it/enciclopedia/ama ... taliana%29di G. Gi., E. Ga.
AMAZZONI ('Αμαζόνες, Amazõnes). - Donne di un popolo mitico, noto già alle più antiche leggende dei Greci, che ne collocavano la patria d'origine fuori della Grecia, riguardandolo perciò come estraneo alla civiltà greca, cioè barbaro. Secondo la forma più antica e più diffusa del mito, quale ricorre in Omero e nei ciclici e prende poi aspetti e linee più complesse e definite nella poesia posteriore, esse costituivano, nella regione del fiume Termodonte, in Leucosiria (sulla costa meridionale del Mar Nero) intorno alla città di Temiscira, un popoloso stato di donne guerriere, governate da una regina. Gli uomini n'erano rigorosamente esclusi, e le A. provvedevano alla conservazione della stirpe, recandosi ogni anno, in primavera, presso un confinante popolo di uomini, a fine di commercio sessuale; o, secondo un'altra forma della leggenda, nel popolo stesso delle Amazzoni si trovavano anche gli uomini, ma tenuti in condizione di schiavi, adibiti alle faccende domestiche e storpiati nelle braccia e nelle gambe in modo da essere resi inabili all'uso delle armi. Tutte le forme superiori di attività erano invece riserbate alle donne: esse governavano lo stato, vestivano e maneggiavano le armi, combattevano valorosamente, a piedi o a cavallo, con la lancia, con l'azza, con l'arco, con la scimitarra, non solo in difesa del suolo della patria, ma anche a scopo offensivo, sia operando scorrerie nei paesi limitrofi, sia effettuando grandi spedizioni in regioni lontane; il mito conosce la loro comparsa in Tracia, in Siria, in Asia Minore, nella Grecia propriamente detta, e racconta le lotte da loro sostenute, in tali occasioni, coi più famosi eroi greci. Fa anche risalire ad esse la fondazione di numerosissime città, tra cui Cuma eolica, Mitilene, Smirne, Caulonia (nella Magna Grecia) ed Efeso, dove esse avrebbero fondato anche il celebre santuario di Artemide.
Del loro nome gli antichi indicavano varie etimologie, tutte di carattere etiologico; vedendovi, più solitamente, significato il fatto che alle fanciulle si amputava uno, o ambedue i seni, per rendere più facile il maneggio dell'arco, oppure che esse non erano allevate con l'allattamento. Gli epiteti che più di frequente accompagnavano il nome, accennavano appunto alla loro indole guerriera e odiatrice dell'altro sesso (ἀντιάνειραι, στυγάνορες, ἀνδροκτόνοι).
Sull'origine delle Amazzoni e sul significato di questo mito non erano concordi gli antichi; né si può dire che ad alcunché di sicuro abbiano approdato le indagini e le ipotesi dei moderni. I Greci facevano capostipiti delle Amazzoni il dio Ares e la ninfa Armonia, oppure dicevano esser esse un gruppo di donne scite, separatesi dal resto del loro popolo e rimaste sul Termodonte, ovvero donne che avevano ucciso o cacciato i loro uomini, dai quali venivano maltrattate. Raccontavano infine che Eracle, loro mortale nemico, le aveva distrutte o costrette a emigrare in sedi più settentrionali. In altre leggende più recenti, troviamo la patria d'origine delle Amazzoni trasportata in regioni più occidentali (Tracia, Illiria, Vindelicia) o più meridionali (Libia). Dei moderni, alcuni (Toepffer), partendo dall'osservazione che nelle regioni in cui la tradizione preferiva collocare la patria d'origine delle Amazzoni (cioè nella Scizia e in Libia), ancora in età storica vivevano popoli che si reggevano con gl'istituti del matriarcato, e che ricordi di istituti ginecocratici, ormai obliterati, si ritrovano ordinariamente nelle leggende di quelle regioni ove la tradizione fa comparire le Amazzoni, ne hanno concluso che il mito delle Amazzoni rispecchi le condizioni della popolazione che precedette, nelle isole e sulle coste del Mare Egeo, la discesa delle stirpi greche; altri (Beloch) giudica che nelle Amazzoni non sia da vedere nulla più che un popolo creato dalla fantasia dei Greci, del pari che i Làpiti e i Centauri.
Tra le leggende postomeriche che si sono svolte intorno al mito delle Amazzoni, vanno ricordate quella di Achille e Pentesilea, quella della lotta con Eracle e l'altra della tentata invasione dell'Attica. La prima si svolgeva intorno al motivo della venuta delle Amazzoni, in aiuto ai Troiani, sotto la guida della loro regina Pentesilea, e dell'uccisione di questa da parte di Achille; la seconda narrava la spedizione effettuata da Eracle nella Scizia, per impadronirsi, secondo l'incarico avuto da Euristeo, della cintura della regina delle Amazzoni (Ippolita o Melanippe), per portarla, in Argo, ad Era o alla sua sacerdotessa Admeta, figlia di Euristeo; la terza aveva per oggetto l'invasione delle Amazzoni nell'Attica, fatta allo scopo di vendicare la spedizione che Teseo aveva effettuata, o da solo o insieme con Eracle, nel loro paese, riportandone prigioniera la loro principessa Antiope: dopo aver sostenuto un difficile assedio, Atene era stata liberata, e le Amazzoni avevan dovuto rinunziare all'impresa.
Nel culto, troviamo le Amazzoni più frequentemente collegate - oltre che, com'è naturale, con Ares - con Artemide e, come Artemide stessa, con le divinità dei morti e delle tombe, perché anch'esse sono agli uomini apportatrici di morte. Il culto delle Amazzoni si limitava alle onoranze e ai sacrifizî che si tributavano alle loro supposte tombe, come si usava fare, in genere, per le sepolture degli eroi.
Bibl.: W. H. Roscher, art. Amazonen, in Lexicon der griech. und römische Mythologie, I; Toepffer, art. Amazones, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., I, coll. 1754-1771; F. G. Bergmann, Les Amazones dans l'histoire et dans la fable, Colmar 1853; W. Stricker, Die Amazonen in Sage und Geschichte, Berlino 1868.
Iconografia. - Le più antiche figure di Amazzoni compaiono su vasi a figure nere del sec. VI a. C. in rappresentazioni generiche di donne armate, a cavallo o a piedi, combattenti contro eroi greci, o anche nei gruppi esprimenti il duello fra Eracle ed un'Amazzone. Sui vasi attici l'Amazzone è armata di corazza, schinieri, galea cristata, lancia, ed è espressa in varî atteggiamenti, conformi agli schemi adottati dall'arte ceramica di quel secolo, fra i quali anche quello dell'Amazzone che monta sul cavallo facendogli piegare le zampe anteriori.